RICORDANDO LA GIORDANIA


Viaggiare significa calarsi il più possibile nella realtà che si incontra. Lasciarsi guidare dalla curiosità. E seguire un filo. Quando viaggio mi lascio guidare dal caso, dagli incontri fortuiti e dall'imprevisto. 
                                                                                     Tiziano Terzani

La prima volta che sono stata in Giordania ero curiosa.
 Avevo la curiosità di un gatto, volevo vedere con i miei  occhi quello che colleghi mi avevano descritto tante volte..e che non corrispondeva assolutamente all’idea da mille e una notte che mi ero prefissata.

Questo viaggio è stato una scoperta…

Un viaggio lo è sempre, ma questo ha avuto su di me un impatto diverso..a partire dal volo.
Forse era il mio cinquantesimo decollo..tutti i precedenti erano stati vissuti con panico totale, a volte arrivavo a chiamare gli assistenti di volo quando l’aereo stava rullando in pista..per scappare..
Ho capito col tempo che non avevo paura dell’aereo, ma l’aereo conteneva tutte le mie paure..e solo grazie ad una grande dose di autostima sono riuscita a capirlo e a vincere. E questa cosa l’ho capita grazie ad un gruppo fantastico www.ilvolo.it.

Ma ritornando alla Giordania….
Sono atterrata in una sera di fine agosto e le luci che vedevo in fase di atterraggio mi strappavano un sorriso si incredulità, ero tranquilla … io ero tranquilla...

Amman no.

 Questa immensa città era l’opposto delle mie sensazioni.
Caos totale, traffico metropolitano, clacson usati con una parsimonia inesistente.
Il secondo giorno volevo tornare a casa.
Il terzo ho cominciato ad organizzare una via di fuga.
Il quarto sono scappata.
Aqaba non possiede lampade da genio e nemmeno tappeti volanti, ma un mare incredibilmente bello. Il mar rosso con la sua storia e col suo presente ...(per il trattamento delle donne in loco aprirò parentesi-post a parte...)

Per quanto fossi curiosa di Petra sapevo già cosa aspettarmi, siamo bombardati continuamente da questo sito, tra le cavalcate di Indiana Jones e documentari vari.
Attraversi  il canyon e ti ritrovi all’improvviso il Tesoro di fronte … incredula pensi, ma come non me ne sono neanche accorta??.. ti giri e ritorni indietro ripercorrendo gli ultimi pochi metri mettendoci più attenzione, per scoprire nuovamente, per avere un enfasi diversa. Un’attenzione non solo a quello che gli occhi vedono, ma a quello che le orecchie sentono: zoccoli di cavalli che troppo veloci avanzano rompendo l’atmosfera…

Ma il deserto ..il deserto merita il massimo dell’attenzione necessaria per assaporare quello che ti sussurra..un luogo silenzioso, pacato, dove puoi inspirare ere passate, dove il paesaggio riesce a scaldarti con il colore, dove il vento ti accompagna guidandoti alla scoperta.
“ vasta, echeggiante, divina”..questo diceva di lui Lawrence d’Arabia.
Un intenso color ocra suggestiona la vista, mi ha lasciato contemplare uno dei tramonti più affascinanti che abbia mai visto.
Una stellata che ricorderò per tutta la vita, vicino ad un campo tendato  beduino,in un deserto freddo...questa vista merita tutto il viaggio...

P.S Ringrazio il compagno di viaggio.
      Ringrazio  il supporto organizzativo in loco ( grazie Vale).



Foto scattata da FelixWolf  http://felixwolf.blogspot.it/


2 commenti:

  1. Leggendo questo post mi sono tornate alla mente molte cose...anche per me la Giordania ha significato molto, anche per me ha significato tornare a volare, a vivere!!!Purtroppo mi è mancato vedere il tramonto nel deserto e il mare di Aqaba, ma spero di tornare...
    Grazie per aver condiviso le tue emozioni, sensazioni...continua ad essere curiosa come un gatto, per i prossimi viaggi, per tutto...è quello che ci fa vivere!!! Altro che "curiosità uccise il gatto" :)

    Un abbraccio

    Alessandra (AleMeditation84)

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    Risposte
    1. hai ragione Alessandra!..essere curiosi rende le esperienze uniche. fanno parte del viaggio e noi siamo il viaggio che iniziamo!..Sempre... :-)

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