DA SAN FRANCISCO A SAN DIEGO ON THE ROAD -- IL GOLDEN GATE





Con la nebbia o senza, con il sole o con il tramonto il Golden Gate si staglia in mezzo alla baia, non puoi farci nulla, te ne innamori al primo sguardo.
Me l’ero immaginato a modo mio, attraverso fotografie e ritagli di giornale, avevo delle aspettative, lo so non si fa, ma non mi hanno deluso, anzi l’emozione è stata tale da metterlo tra i posti più belli mai visti.
Che spettacolo, qualcosa che va oltre l’immenso, è maestoso, impressionante. Fa da padrone di casa e ti invita cortese a visitarlo, è un gentiluomo dal vestito arancione e dalle ossa forti, vive in una baia e ama il mare, a volte si avvolge di un manto bianco e tutto il suo fascino esplode.

Ma andiamo con ordine.

Il nome Golden Gate, o Porta D’Oro, deriva dalla frenetica corsa all'oro che ebbe inizio in California, come in altri Stati dell’America intorno al 1849. In quell'anno navi con a bordo cercatori d’oro di qualsiasi ceto sociale varcavano la baia di san Francisco, erano i Forty-Niners, “quelli del ‘49”,( esattamente come la squadra di football di San Francisco che tutti conoscono, ma non tutti sanno che si chiama così per questo motivo).
E così, in quel periodo la città e molte altre limitrofe cominciarono a popolarsi. Tutto si era trasformato in un vero e proprio business incentrato sull'oro da trovare. Furono costruite banche, saloon, negozi di generi alimentari e di tutto quanto serviva per essere attrezzati durante l’affannosa corsa.
Non molti riuscirono a fare fortuna con l’oro trovato. La maggior parte riusciva a pagarsi a malapena il sostentamento giornaliero. Estenuanti ricerche in condizioni estreme per poche “briciole” preziose.
E come è nata, la febbre se ne andò nel 1855, lasciando miniere abbandonate accanto a letti di fiumi ormai svuotati dal quel metallo tanto prezioso da aver rovinato molte persone.
Ma la porta dell’oro è rimasta e il Golden Gate ne è il ricordo.

  E così in quella mattina di agosto con 17 gradi e un vento incessante ho camminato sopra al ponte sospeso, uno dei più lunghi al mondo! Una stranissima sensazione che ricordo ancora, tutto vibra, dandoti un senso di instabilità. Il passaggio pedonale percorre tutti i 2.71 km della sua lunghezza. Lo percorri lentamente gustandoti il paesaggio e l’aria tagliente; puoi toccarlo sentirlo. Si incontrano manutentori, gente che fotografa, che cammina, che corre, che come me è a bocca aperta perché niente si può dire in quel momento!
Meglio di un giro in giostra, emozionante come un decollo, ma con una scenografia da sballo…


Godetevi le immagini, perché si sa, è impossibile scattare una sola foto!

Al mattino...





e alla sera...






3 commenti:

  1. Le foto del Golden Gate alla sera sono bellissime!!!! Che invidia! Io l'ho visto solo al mattino...

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    1. Ciao! Grazie mille. Hai un buon motivo per ritornarci e vederlo con la sera!!! :)...ci vorrei ritornare anch'io e ripercorrerlo e soffermarmi ancora e ancora ...è uno spettacolo!

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  2. Eh sì! Mi piacerebbe molto tornarci...le good vibrations a san Francisco restano sotto la pelle! :-)

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