ALBA IN MALGA





Svegliarsi alle quattro del mattino non è esattamente il mio stile di vita.
Io sono pigra, amo dormire, svegliarmi quando la luce filtra dalle persiane.
Ma esistono le eccezioni e le sfide, se così si possono chiamare.
L’ "avventura" che mi ha buttato giù dal letto ad un orario mattiniero si chiama Alba in Malga.

Dalla finestra del Mas deiGirardei, non si vede  nemmeno un accenno alla luce del giorno, tutto è avvolto nella notte profonda, anche i suoni e i rumori del bosco vicino sono ovattati da quel cielo nero con le nuvole che nasconde una miriade di stelle.
Raggiungo in macchina la piazza di Polsa di Brentonico, nel buio e freddo mattino, mentre un leggero alone di luce, appena percettibile, si sta delineando all'orizzonte. La strada è a curve, ed è aperta solo di notte perché di giorno diventa un sentiero per le passeggiate tra prati e mucche.
Arrivo in piazza assonnata ma curiosa.
C'è già un bel gruppo di gente con le facce ancora addormentate che profumano di un caffè bevuto velocemente per non arrivare tardi.
Adulti, ragazzi e bambini! 
I bambini sono fantastici hanno l'argento vivo in corpo anche ad orari improponibili.
Comincia la camminata, che durerà circa una mezz'oretta per raggiungere Malga Susine.

E' buio pesto.
Ma i volti si distinguono, e anche i piedi che desiderosi di camminare seguono un passo sicuro nel sentiero sterrato. 
Tutto attorno si percepisce il silenzio della notte immerso nei boschi.
Fa freddo, un piacevole freddo che via via svanisce con l'aumentare del ritmo.
La strada si fa in salita, le voci si mescolano al rumore dei sassi e della terra che i piedi calpestano.
Un lieve chiarore si fa strada a est, si confonde ancora con le nuvole e le stelle pronte ad andare a dormire; si sentono i campanacci delle mucche già al pascolo, si intravedono le luci della malga già sveglia. 
Un cane abbaia, è l'ora della mungitura.
Tutte le mucche vengono scortate nella stalla dopo la colazione. Saranno munte, e il loro latte si trasformerà nell'arco della giornata, in molti prodotti.
Ci sono anche dei vitellini, che bevono ancora il latte dalla loro mamma. Sembrerà assurdo, ma scene come queste riescono a commuovermi.


E l'alba fu.
All'improvviso, le nuvole lasciano spazio alla luce. Una luce che mi travolge, rosa, calda, che mi tiene a testa in su, che toglie il fiato, che fa innamorare della natura, dei suoi colori, e che fa pensare che alzarsi alle quattro e mezza del mattino non è così poi tanto male, se la ricompensa è questa.
Estasiata rientro in stalla per vedere il rito della mungitura automatica, ma si può provare anche l'emozione di quella manuale, come si faceva una volta, il malgaro che aiuta passo dopo passo!
E poi?
E poi mica finisce qui, il lavoro è lungo e ci vuole passione per portarlo a termine. Con il latte munto si procede alla lavorazione del formaggio e del burro, con la passione che solo un "casaro" ha.
Mani sapienti lavorano il latte che quasi come un miracolo si trasformerà in vari tipi di formaggio, fresco o stagionato, mentre il profumo inonda l'ambiente.
E dopo tutto questo lavoro, la colazione è più che meritata.
Dovete sapere che la colazione del malgaro non è quella frettolosa che noi facciamo con un caffè al volo e un biscotto mangiato per le scale; la colazione del malgaro è fatta di tutti i prodotti locali derivati dal latte e dagli animali che vivono in malga. Non stupitevi di mangiare polenta e speck, frittata e formaggio stagionato, serve molta energia per la vita in montagna...soprattutto perché poi mi aspetta una bella passeggiata!



Dalla Malga Susine con un'accompagnatrice di territorio parto per  una bellissima esperienza tra sentieri e panorami emozionanti, dentro a gallerie risalenti alla grande guerra. Camminando imparo a riconoscere nuove piante e a dare loro il nome giusto, ho il fiatone in molti tratti, ma, come sempre dico ( a volte sono ripetitiva, perdonatemi) la fatica ripaga.
Ripaga quando vedi uno stambecco che a pochi metri da te salta da una roccia all'altra, ripaga quando i bambini mai stanchi esternano la loro curiosità e sorridono e si rincorrono senza conoscersi.
Ripaga quando arrivi in cima al Corno della Paura, e di paura alla fine non ne hai. Ma hai una gran voglia di respirare a pieni polmoni l'aria intrisa di natura e di nuvole. Hai una gran voglia di correre e rotolare per quei prati verdi che si vedono a perdita d'occhio…e nuovamente e semplicemente pensi che anche questa è la felicità.




Informazioni utili:

Nei mesi di Luglio e agosto in varie zone del Trentino si è tenuta Albe in Malga, un evento che permette di vivere la vita del malgaro, che comincia appunto molto presto! Per altre info consultate il sito di Vist Trentino 

2 commenti:

  1. Che bello! il prossimo anno Racconti di viaggio e non solo parteciperà volentieri :-)!

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    Risposte
    1. Ciao! Grazie. Per me era un'esperienza da fare, io amo la montagna ma sono pigra...questa avventura ci voleva! :)...ti piacerà!!!

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