QUANDO UNA MALATA DI VIAGGIO SI AMMALA IN VIAGGIO




E' febbraio con il suo freddo umido e pungente della pianura padana.
Ma lo sento poco io quel freddo, ho le farfalle allo stomaco, quelle che saltano in prossimità di un viaggio.
Un'isoletta dell'Oceano Indiano mi aspetta.
Un nuovo viaggio.
Le Maldive.
E mica è stato facile decidere di andare, un poco ero prevenuta.
Isola piccola, spazio limitato, e se poi mi stanco?
Naaa, se le paragonano al paradiso ci sarà un motivo, ho pensato.
E pensavo bene...

Ma vi scrivo invece di quanto noi esseri umani a volte siamo intaccati dall'esterno e deboli, tanto da inciampare in influenze fuori programma.

I primi due giorni nella piccola isola di Keyodhoo, sono fantastici.
Sole,
mare incredibile,
una brezza a farmi sempre compagnia.
Lingue di sabbia in mezzo all'oceano raggiungibili solo con il dhoni, l'imbarcazione tipica maldiviana.

Poi dei brividi, un malessere durante il ritorno all'isola, e l'amara scoperta di avere la febbre.
Ci sono 34° e io ho freddo.
C'è il mare che mi aspetta e io devo stare rinchiusa in una stanza con il ventilatore a pale.
Ci sono isole da scoprire e pesci da salutare e io sono madida di un sudore freddo che guardo film in bianco e nero al PC.

Dopo due giorni di antipiretico, la febbre non scende...
e nel frattempo rompo un termometro.
Avete presente quei termometri a mercurio che non si trovano più in circolazione?
Ecco, l'ultimo esemplare esistente, di una ragazza in vacanza nella mia stessa guest house, ha finito la sua vita cadendomi dalle mani tremolanti....
(scusa Simona).

L'isola è piccola, e ha un piccolo ospedale.
Mi portano a farmi visitare, mi trasportano con un'ambulanza.
L'unico mezzo motorizzato dell'isola, che funge anche da trasporto bagagli, trasporto anziani e molte altre cose che non ricordo.
In tre minuti arrivo alla clinica.

Il dottore mi visita, mi guarda la gola, mi sente il polso, mi misura la pressione.
Ho qualcosa di indefinito in gola.
Necessito di un antibiotico.

"Dottore, sono allergica ad un certo tipo di antibiotico, a quello che ha questo principio attivo!"

"Non si preoccupi signora, non contiene quel principio attivo"

Ok, non mi preoccupo.
Torno nella mia stanza e mentre tutti si divertono da qualche parte lì fuori io spero di stare meglio.

Un antibiotico, due antibiotici...l'allergia si fa viva.
Le dita dei piedi e delle mani come fossero ustionate...

Ritorno dal medico, questa volta faccio quei cento metri camminando, con i piedi che si trascinano sulla sabbia, il sole che scotta alle otto di mattina insopportabile.
In un contesto diverso amerei quel sole.
Qualche granchietto mi attraversa la strada per tuffarsi al mare.

"Dottore, scusi, ma le avevo detto che sono allergica a quel principio attivo..."
"Mi scusi signora, mi scusi..."
"Eh, la scuso io, ma sono alle Maldive, in un’isola che giro in un batter di ciglia, con la febbre, lei deve capire che non ho molta pazienza..."

Altro antibiotico.
Ora va meglio.
Ma le pale al soffitto continuano a girare, e non solo quelle.
Ho finito il libro, e i film non mi interessano più.
Sento solo il rumore del mare, la brezza che entra dalla finestra, e aspetto che il piccolo viaggiatore torni dall'uscita in barca per raccontarmi quello che ha visto.
Il suo entusiasmo cancella ogni arrabbiatura.
Lui sa come farmi sentire meglio.

Altri due giorni passano, sto meglio, so che non devo prendere il sole, ma non importa, mi basta uscire.

C'è un piccolo problemino.
Una pioggia torrenziale colpisce l'atollo e per un giorno e mezzo si guarda solo fuori dalla porta.
Scrosci continui,
ticchettio costante,
una compagnia antipatica: la pioggia.

Finalmente il sole, ma i giorni sono quasi finiti...
Esco e cammino tra le pozze che la pioggia ha riempito.
Mio figlio ci si tuffa dentro, lui trova sempre un buon motivo per essere felici,
anche se ha piovuto,
anche se la mamma è malata,
perché anche questo fa parte del viaggio, 
si chiama imprevisto.


Il resto dei giorni assorbo l'isola come non mai, tra la gente in piazza, le risate dei bambini, un'uscita di pesca in Dhoni per pescare il pesce corallo e ad ammirare uno dei tramonti più belli.






1 commento:

  1. Che sfortuna Cri... purtroppo sono circostanze fastidiosissime che bisogna mettere in conto, sperando non accadano mai... ora non ti resta che tornare in questo paradiso terrestre così da "sostituire" questi ricordi con altri, nuovi e assolati :)
    Ti abbraccio!

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