IL PERITO MORENO, QUANDO UN SOGNO SI AVVERA




“La Patagonia! È un’amante difficile. Lancia il suo incantesimo. Un’ammaliatrice! Ti stringe nelle sue braccia e non ti lascia più.” 
Bruce Chatwin



Più di una persona mi aveva raccontato che i voli da Buenos Aires a El Calafate erano movimentati.
Ancora non capisco perché debbano dire questo ad una paurosa di volare.
Comunque per un calcolo delle probabilità, che puntualmente sbaglio, pensavo che non tutti i voli che passano sopra quel tratto di Argentina debbano essere per forza turbolenti.
E che diamine, proprio il mio?

Eh già, proprio il mio.

Da Buenos Aires a El Calafate passano tre ore di volo o giorni in macchina. Ovviamente avendo a disposizione solo due settimane in giro per lo stato ho optato per il volo.

Oltre a movimenti sussultori mentre l'aeroplanino era in mezzo ad una perturbazione (ovviamente io pensavo che l'aereo precipitasse di lì a poco), anche l'atterraggio ventoso ha dato il suo contributo.
Perchè dovete sapere che la piccola cittadina di El Calafate è una delle più ventose al modo, quindi mi sento di giustificare tutto quel movimento. 
Ora che non sono a bordo.
Sapete che vi dico, rifarei quel volo perché quello che ho visto è stato di una bellezza talmente unica che tutto il resto è caduto in secondo piano: la paura in volo e il doverlo riprendere dopo pochi giorni.


Verso la fine del mondo, ecco dove sono stata.
Nel sud dell'Argentina, in una terra che ha incantato Sepulveda, Chatwin
e anch'io mi sono inchinata di fronte a tale immensità e bellezza.
Tenete presente che ogni aggettivo io possa usare non raggiungerà mai la perfezione che ho trovato nei paesaggi, nella natura, nell'aria che respiravo.

Ho i brividi a ripensare a quanto i miei sensi abbiano percepito all'interno di quei grandi spazi.
Ci sono stata pochi giorni, ho dovuto centellinare tutto quello che volevo vedere, ma come assaggio direi che è andata piuttosto bene.

Un mio grande sogno per anni, per molti anni, è stato il Perito Moreno
Ho dimenticato la prima volta che ne avevo sentito parlare, ma la fissazione per questo posto quasi ai confini del mondo non ha mai smesso di palpitare dentro me.
Un ghiacciaio che avanza, cammina, si fa strada per poi fermarsi quando incontra il lago Argentino.
Ho pensato per molti anni a questo luogo, fino quando ho deciso di andarci. Una volta lì, mi è caduta addosso quella sensazione strana di essere in un luogo che ho sognato per tutta la vita con la paura che potesse svanire da un momento all'altro...



Il Perito Moreno dista circa ottanta km da El Calafate, la città più vicina, e si trova nel Parco Nazionale Los Glaciares, in provincia di Santa Cruz, nella Patagonia Argentina.
Quegli ottanta km li ho percorsi eccitata come una bambina in attesa di Babbo Natale, con il fiato sospeso, con la bocca aperta e il muso incollato al finestrino della macchina per non perdermi nemmeno uno scorcio di tutto quello che c'era lì fuori.
Il Lago argentino, la Ande, la strada che non ha fine, solitaria.
Ogni tanto ho chiesto di fermare l'auto e di scendere per fare delle foto, ogni curva nascondeva un paesaggio nuovo, colori nuovi, sentimenti nuovi.
E un vento a spazzare via le nuvole per lasciar spazio ad un cielo senza pari.

All'entrata del Parco Nacional Los Glaciares, all'interno del quale si trova il Perito Moreno, controllano documenti e passeggeri, fanno poi acquistare il biglietto e consegnano un dépliant informativo.
All'interno di questo pieghevole c'era un sacchetto biodegradabile per i rifiuti: direi che sono molto avanti questi Argentini.
Prima di arrivare al ghiacciaio, ci sono ancora punti panoramici dove fermarsi, punti in cui si comincia a vedere sua maestà Moreno.

Tra la natura selvaggia, il verde, il marrone e il blu avanza lui, elegante e sicuro di sé.
Poi si arriva al suo cospetto e non resta altro che restare in silenzio, ad ascoltarlo, a fare la sua conoscenza con tutto il rispetto possibile, in quello che sembra un luogo sacro.
Il ghiacciaio prende il nome dal suo scopritore, Francisco Moreno, e se potessi gli stringerei la mano forte forte, magari mi scapperebbe pure un abbraccio, per ringraziarlo.
Qualcosa di unico, non paragonabile, ha colmato un vuoto che avevo.
Esagerata? Andate a vederlo poi ne riparliamo!





Curiosità (che poi sarebbero nozioni di geologia/glaciologia)

Il gigante bianco regala uno spettacolo indimenticabile che si estende per cinque chilometri e sessanta metri di altezza sopra il livello del lago Argentino. Se siete fortunati potreste anche vedere la rottura di un blocco di ghiaccio...e io sono stata fortunata!
Il ghiacciaio è sempre in movimento, avanza ogni giorno di circa due metri. Questo avanzare lo porta a scontrarsi con una sponda del lago, la pressione che esercita su di esso fa staccare e sciogliere blocchi di ghiaccio, in un ripetersi perpetuo che mantiene sostanzialmente costante il fronte del ghiacciaio.

Informazioni utili
Il periodo migliore per visitarlo è in estate, cioè durante il nostro inverno. Io ci sono stata in febbraio e la temperatura si aggirava attorno ai 15 gradi di giorno.
Da Buenos Aires a El Calafate ci sono più voli giornalieri operati da Aerolinas Argentina.
Il costo dell'entrata si aggira attorno ai 13 euro.
Da El Calafate ci sono dei pullman che partono in direzione ghiacciaio in vari orari, idem per il ritorno.
Io ho optato per il servizio di transfer dato dalla locanda in cui soggiornavo, anche per avere più libertà negli orari.

Per visitarlo ci sono diversi percorsi che si snodano attorno al gigante, fino ad arrivargli vicino vicino quasi a toccarlo e a sentirlo scricchiolare. I percorsi sono costruiti su passerelle adatte a tutti e ben indicati.
Altro modo per ammirare il ghiacciaio è la gita in barca nel lago Argentino, io non l'ho fatta ma ho sentito dei pareri positivi. Le prenotazioni si possono fare direttamente al centro di accoglienza del parco.
Non dimenticatevi la macchina fotografica e in ogni caso qualunque scatto non sarà mai uguale alla realtà, non perché i vostri non saranno belli, ma perché dopo che gli occhi avranno visto quella meraviglia anche una foto sembrerà banale!

Dove dormire.
A El Calafate ho soggiornato a Las Avurtadas Hosteria, che vi consiglio per la cortesia, la pulizia e per la buona colazione. Inoltre offrono il servizio di transfer aeroportuale e quello per il parco nazionale Los Glaciares....ma di El Calafate ve ne parlerò un'altra volta!









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