ESAPOLIS L'INSETTARIO A PROVA DI BAMBINO...E GLI AMICI A SANGUE FREDDO



 Vi dico la verità, scrivendo questo post mi sono venuti un po' di brividi, e non di freddo, visto che questa sarà una settimana dalle temperature bollenti.

A Padova, c'è Esapolis, un museo per grandi e piccini.
Ma chiamarlo museo non è proprio esatto, diciamo pure che Esapolis è un'esperienza da provare.
La mia città vanta il primo grande insettario d'Italia.
Pensate che ci andavo anch'io nel periodo giurassico, da bambina in gita scolastica.
Una volta si coltivavano i bachi da seta, che in Veneto, nel passato, hanno avuto una grande importanza commerciale...mi ricordo una scatola in classe con i bozzoli e il loro ciclo vitale, e noi piccoli bambini andavamo a curiosare se il bruco si mangiava o meno la foglia di gelso.
All'interno del museo c'è una sezione in cui si ripercorre tutta la loro storia, l'allevamento, come si forma il baco, le varietà che esistono in natura, come viene filato fino a diventare seta, e ci sono dei laboratori da frequentare per conoscere da vicino questa meravigliosa tecnica.
Ora si allevano in Bacologia, in un edificio vicino, dove mantengono in vita le varie razze e fanno anche ricerca medica, infatti stanno studiando la seta per utilizzarla in chirurgia oftalmica perché è un materiale che non dà rigetto.

Non solo bachi da seta, ma moltissime specie di insetti accompagnano il visitatore stanza dopo stanza alla scoperta di comportamenti, di specie nuove e di come possono essere pericolosi o no per l'uomo.
Io non amo gli insetti, ragni, serpenti e cose piccole e viscide, ma devo dire che quello che mi spaventa un po' mi affascina e quindi capita che spesso accompagni mio figlio al museo.
Non vi dico il numero di volte che ci siamo andati, ma vi posso dire che ogni volta riesce a stupirsi di fronte ad un ragno, al momento del pasto, a prendere in mano una blatta o un insetto stecco (bleah) o la muta di una tarantola.
La curiosità non conosce limiti tra quelle mura di scienza e storia, di interattività e scoperta.

Un paio di settimane fa abbiamo partecipato ad un laboratorio un po' speciale, diciamo anche un po' viscido, uno di quelli che i bambini amano all'infinito: Amici a sangue freddo.
Una splendida esperienza per osservare e conoscere da vicino rettili e anfibi...che detta così per i più sensibili fa un po' schifetto, ma mi sono dovuta ricredere (io perché mio figlio era super emozionato) ed ammettere che è stato molto istruttivo e interessante.
Il laboratorio era tenuto dall'APAE Associazione Padovana Acquariologica Erpetologica. Ci hanno spiegato molte cose sulla salvaguardia dei rettili che ci vivono "accanto" e di quelli che da generazioni vivono in cattività (la loro libertà non sarebbe possibile per ovvi motivi) e di come si prendono cura di loro, e non da meno di quanto non siano pericolosi per l'uomo.
Con loro c'era Ciccio, la mascotte.
Ciccio è un sauro che ha subito delle ustioni e l'APAE si sta prendendo cura di lui, curandolo e dandogli tutta l'assistenza necessaria per farlo vivere nel miglior modo possibile in un luogo che non gli si addice. 
Ammetto che non avevo mai visto tanto amore da parte di un umano verso rettili e anfibi; la delicatezza con la quale li hanno maneggiati per spiegarci la loro storia e per farceli conoscere da vicino mi ha conquistata.
Adesso non è che i serpenti mi sono diventati simpatici, ma ho una consapevolezza in più.
Troppo spesso pensiamo che possano farci del male e la prima difesa che ci viene è quella di sbarazzarci di loro.
Non c'è cosa più sbagliata. Se trovate un serpente nel vostro giardino o un anfibio, chiamate l'apae non spaventatevi e non danneggiatelo.
Un buon insegnamento per tutti i bambini presenti al laboratorio (e anche per i genitori) che hanno fatto un sacco di domande e che estasiati dalla presenza di quei piccoli (e grandi) animali cercavano il loro contatto senza la minima paura.
Quanto li amo sti bambini!








ops c'e anche un piccolo video (molto artigianale eh)



Per tutte le informazioni relative ad Esapolis consultate il sito micromegamondo.com

Per conoscere l'APAE invece andate su apaeweb.com


Articolo in collaborazione con Esapolis

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