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IL SENTIERO DEL MONTE VENDA

by 9:07 AM





In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a gennaio a questo progetto che durerà un anno.
Vi ho parlato di Torreglia, di Cervarese Santa Croce e il castello di San Martino, di Cava Bomba, di Piazzola sul Brenta e Villa Contarini e del Castello di San Pelagio.

Oggi vi porto in un altro posticino sui miei amati Colli Euganei, Il Monte Venda.
Con i suoi 603 m è il più alto di tutti i colli e tocca i comuni di Teolo, Cinto Euganeo, Galzignano e Vo'...
Se dalla pianura lo distinguiamo dagli altri per le installazioni militari, al suo ridosso ci regala un panorama incantevole fatto di vigneti che si intervallano a piccoli colli in un paesaggio fatto di colori e profumi diversi per ogni stagione.

Ai piedi del Monte Venda parte un sentiero molto carino per scoprire la flora e la fauna (se si è fortunati) del territorio. Si chiama sentiero n.9, un nome forse poco fascinoso, io gli darei un nome più fiabesco...
Una gita fuori porta con pic nic annesso è la soluzione ideale per vivere appieno questo percorso, adatto anche ai più piccoli; un tratto del sentiero è predisposto anche per i disabili.

La passeggiata è tranquilla, con poco dislivello e intervallata da panchine dove fermarsi, e punti informativi da dove trarre informazioni e curiosità.
Il piccolo viaggiatore, che è curioso come un gatto, mi ha fatto fare diverse tappe: per raccogliere i ricci delle castagne, per raccogliere dei rami secchi, e osservare da vicino un verme in transito o uno scarabeo multicolore.



Camminando si attraversa un bosco di roverella (cioè la specie di quercia più diffusa in italia), accompagnato da piante di corbezzolo, di erica, tiglio e altri arbusti tipici della zona collinare,mentre per quanto riguarda gli "animali", che ovviamente non ho visto, ci sono il gufo, la civetta, la volpe, il riccio, la donnola, il ramarro e molti altri...quando ho letto che si potevano incontrare queste specie, beh mi sono sentita fortunata ad esserci andata vicino!

Sui Colli Euganei la coltivazione del castagno da frutto ha un'antica tradizione e il consumo della castagna era molto importante nell'economia domestica. Con gli anni questa tradizione è andata un po' perduta e purtroppo i castagneti sui Colli Euganei si possono trovare solo in poche aree; una di queste è proprio il Monte Venda che vanta castagni da frutto pluricentenari.




Incontrerete poi lungo il cammino un cartello con scritto: Laghetto dei Maronari del Monte Venda
Purtroppo quando ci sono passata io il laghetto era un po' in secca, ma in alcuni periodi dell'anno il bacino naturale che raccoglie l'acqua piovana che scende dal monte si riempie diventando così un luogo molto importante per la riproduzione e la conservazione di vari anfibi. Oltre ad essere naturalisticamente importante, lo è anche storicamente visto che ai margini del laghetto c'è un antico castagneto con degli alberi secolari di importanti dimensioni...eh mica si scherza qui sui Colli!

Ora non vi resta che passeggiare, e godervi lo spettacolo di panorami che ad ogni scorcio, ad ogni curva si insinuano all'orizzonte.



Però prima un'ultima cosa. 
Vi racconto cos'è il mestiere del carbonaro, che si svolgeva tra i boschi dei Colli Euganei.
Un tempo l'unica fonte di energia era il fuoco, che serviva per riscaldare e per cucinare; per questo motivo era nata la figura del carbonaro, un saggio boscaiolo che sapeva riconoscere gli alberi e gli animali che lo abitavano, quindi gestiva il bosco in modo da non compromettere l'ambiente. Costruiva la sua carbonaia delimitandola con pietre e ammucchiava la sua pira di legna necessaria fino a farla diventare una catasta alta 3 m con all'interno un camino di alimentazione. Una volta terminata ed isolata, il carbonaro l'accendeva, questa la fase più complicata, per dare inizio alla combustione del legno; quindi chiudeva il foro superiore e preparava una croce da metterci sopra come buon auspicio.
Il carbonaro se ne stava da qual momento seduto a monitorare in silenzio la legna fumante, giorno e notte per non lasciarla incustodita. A volte la combustione durava anche una settimana, fino a quando fuoriusciva il fumo di color azzurrognolo che ne annunciava la fine. Il carbonaro si metteva poi, dopo il raffreddamento, a raccogliere il carbone dentro a dei sacchi per andarli a vendere in paese.
Mestieri (affascinanti) che non ci sono più...

Vi aspetto sui Colli!










IL CASTELLO DI SAN PELAGIO

by 6:33 PM





In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Vi ho parlato di Torreglia, di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino, di Cava Bomba e di Piazzola sul Brenta e Villa Contarini.

E oggi dove vi porto?
Vi porto al Castello di San Pelagio.

"Ecco il luogo altissimo,
ecco il luogo profondissimo dove io abito,
ecco il luogo segreto, mistico e ardente dove io respiro."
G. D'Annunzio

San Pelagio, Agosto 1918


Pensate che non ci andavo da circa trent'anni, mi ci aveva portato mio papà, ed io questa volta ci ho portato il mio ometto.

Una Villa, grandissima, che un colpo d'occhio non basta a racchiuderla nello sguardo, e un'antica torre di avvistamento. Poi un parco che pare infinito, con alberi, fontane, un laghetto e labirinti.
Sembra una favola.
Storie e favole in uno stesso luogo racchiuse tra mura e che volteggiano leggere tra i giardini.
Se mi fermo a pensare rivedo la meraviglia nel passeggiare in quel luogo lontano da tutto e da tutti, che mi ha donato serenità in un caldo pomeriggio di giugno.



Nella Villa ha sede il Museo del Volo.
Beh, dovete sapere che proprio da questo posto il 9 agosto del 1918 Gabriele D'Annunzio partì e tornò per quella che fu definita la più bella azione di volo di tutti i tempi: Il volo su Vienna.
Nelle stanze espositive si racconta del volo, dagli inizi con Icaro e le sue ali di cera, al volo di Leonardo, alle Mongolfiere.
Si passa poi al cambiamento con i fratelli Wright, gli aviatori veneti e gli aerei della Prima Guerra Mondiale con il mitico Francesco Baracca.
Un susseguirsi di modellini di aerei e di storie che hanno fatto la storia.
Per finire poi nello spazio.
Un arco di tempo durante il quale un paio di ali sono diventate un motore a propulsione che ci ha fatto conquistare la luna.
A volte non ci si pensa.
Non ci si sofferma abbastanza su quanto sia cambiata l'aviazione in pochi anni.
Tutto questo mi affascina...





Dopo questo bagno di cultura, che può far restare ogni bambino letteralmente a bocca aperta (a fatica riuscirete a portarli via!!), immergetevi nell'esterno della Villa, nel parco, vi dò il permesso di perdervi, non solo nei labirinti, ma tra la natura.

Il labirinto del Minotauro racconta il mito di Icaro e Dedalo...ovviamente ad attendervi alla fine c'è il Minotauro raggiungibile solo dopo molti sbagli. Prima si incontra Arianna con il suo filo, poi un aereo e Teseo su una nave. 
Lo ammetto, i labirinti mi mettono sempre un po' di apprensione, la paura di perdermi... ma un gentilissimo giardiniere che si trovava nei paraggi ci ha aiutati a trovare la giusta via...che fosse il filo di Arianna che non vedevo?



Altro labirinto è quello del "Forse che si forse che no" dedicato a D'Annunzio...con sorpresa finale!

Ma ciò che più mi ha incantata e portata in un'altra dimensione è stato il giardino segreto. Un giardino intimo, protetto da piante e da un Tiglio centenario che emana un profumo incredibile.
Una vasca, delle statue che sembrano guardarti e qualche nano da giardino a farti compagnia...
Un posto dove sedersi e ascoltare la natura, il suono del vento tra le piante, leggere un buon libro o semplicemente la voce di un bambino che dice: Mammaaaa andiamooooo?




Per ogni altra informazione consultate Il castello di San Pelagio.
Oltre alle visite individuali e didattiche per scuole c'è un calendario ricco di eventi!

PIAZZOLA SUL BRENTA E VILLA CONTARINI

by 3:27 PM




In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Nel primo post vi ho parlato di Torreglia, poi vi ho raccontato di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino e di Cava Bomba nel Parco dei Colli Euganei.


Oggi vi porto a Piazzola sul Brenta e nella sua magnifica Villa Contarini.

Piazzola sul Brenta deve il suo nome al fiume che la attraversa. In questo paesino si sono, in passato, susseguite molte famiglie nobili, che hanno nel corso degli anni costruito e risistemato una villa di unica bellezza. I Contarini prima e i Camerini poi non solo diedero vita ad una delle più grandi ville italiane ma bonificarono e industrializzarono la zona, creando posti di lavoro: negli anni '20 il paese diventò uno dei più industrializzati del Veneto.

Il paesello è piccolo ma conta un sacco di visitatori.

Per gli amanti della natura molti percorsi da fare in bicicletta, a cavallo o a piedi partono dalla cittadina e si diramano lungo il fiume alla scoperta di tutta l'area naturalistica del Brenta.

Per gli amanti dei mercatini, ogni ultima domenica del mese si svolge il Mercatino dell'antiquariato e cose d'altri tempi, uno dei più visitati ed importanti d'Italia. Di sicuro non tornerete a casa a mani vuote, il vintage è dietro l'angolo!

Per gli amanti dei concerti e della buona musica, ogni anno a luglio si tiene una rassegna di concerti con nomi illustri della musica italiana ed estera: il Piazzola Live Festival. Tanto per dire, perché so che non ci credete molto, l'anno scorso sono stata al concerto di Lenny Kravitz, sì, esatto proprio lui. I concerti si svolgono all'aperto, quindi se piove, vi bagnate, ma ne sarà valsa comunque la pena!

Per gli amanti delle fiere, da non perdere quella che si tiene a novembre per San Martino. Un' antica fiera che ricorda quelle di una volta, con bancarelle che si snodano tra le vie del centro, le mostre di artigianato, stand gastronomici e molto altro...da non perdere.



E poi arriva lei a segnarti l'orizzonte. Una villa che toglie il fiato con la sua maestosa grandezza e con la sua unica bellezza. Villa Contarini.
Dal 2005 è di proprietà della Regione Veneto, e ospita convegni e ricevimenti, e si può visitare in ogni suo angolo.
All'interno affreschi si susseguono in opere di rara bellezza commissionate da Camerini a veri artisti locali e non, per dipingere temi religiosi, mitologici e di caccia, ma anche tanti giochi di prospettiva che dovevano servire da svago agli ospiti in villa.
C'è poi la sala della musica, chiamata anche della "chitarra rovesciata" costruita con un vero teatro sonoro che amplifica il suono grazie al controsoffitto costruito come la cassa armonica di una grandissima chitarra.
Ci sono molte altre sale, con i loro segreti e bisbiglii creati dal ricordo di chi ci ha vissuto: la sala da biliardo, di lettura, della caccia e delle villeggiature per dirne alcune...pensate che copre una superficie di circa 6000 mq.



Poi c'è la parte che preferisco: il parco.
Adoro gli spazi aperti, il verde, i boschi con piante secolari ed i laghetti, e tutto questo è racchiuso in un parco superlativo all'interno della villa.
Un parco all'inglese che offre diversi scenari, sentieri, tempietti, un'isolotto sul lago e tanti piccoli animaletti ad abitarlo: tartarughe d'acqua dolce, papere e oche.
Si può entrare anche solo nel parco con un biglietto ed una tariffa differenti rispetto alla visita completa in villa, un buon motivo per fare dei pic nic in un'area totalmente naturale, con una vista che spazia sull'infinito, a due passi dalla città!
Vi ho convinti? Ci vediamo a Piazzola sul Brenta?


Qualche foto...











CAVA BOMBA, UN MUSEO ESPLOSIVO

by 11:48 AM



In 20 Km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Nel primo post vi ho parlato di Torreglia, poi vi ho raccontato di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino.

Oggi vi porto a Cinto Euganeo, esattamente al Museo di Cava Bomba.
[In realtà ho sforato un poco con i km, ma non ditelo a nessuno.]
Cinto Euganeo si trova a sud ovest di Padova, nel parco dei Colli Euganei.
E proprio in questo piccolo paesino sorge il Museo di geologia e paleontologia, dove una volta c'era una fornace (del 1800 circa) che produceva calce viva. La fornace si serviva di una sorgente d'acqua nelle vicinanze chiamata Bomba, da cui il nome della cava.
Rimangono ancora i binari e le rotaie sulle quali veniva trasportata dalla cava alla fornace la roccia calcarea.



I resti dell'antica fornace

Negli anni settanta nella cava furono rinvenuti resti di fossili dell'era del Cretaceo Superiore. Alcuni ricercatori di minerali e appassionati naturalisti mentre scalavano il Monte Cinto trovarono alcuni resti di pesci fossili. Una scoperta molto importante. Da questi ritrovamenti nasce il Museo che racchiude il mondo che è vissuto prima di noi. Un percorso diviso in tre sezioni espone la geologia dei Colli Euganei, la mineralogia, e una collezione di pietre.

Una divertente avventura per i bambini, ma anche per chi come me è affascinata dai resti fossili che aggiungono tasselli alla storia lontana della nascita dei tempi...



Nel parco esterno invece oltre a poter cercare fossili nella cava si possono ammirare, bistrattare, e toccare con mano delle ricostruzioni di dinosauri.



La cava con le ricostruzioni dei dinosauri

Cava Bomba è una location ideale per un pic nic o per una semplice passeggiata in mezzo ai Colli. Infatti dalla cava parte il sentiero che in circa un'oretta (andando piano piano eh!) vi porta in cima al monte Cinto, dove potrete scoprire il Covo dei Briganti e ammirare lo spettacolare Monte Lozzo.

Siete curiosi?
Beh, non vi resta che organizzare, cominciate a preparare il cestino per il pic nic, che le belle giornate stanno per arrivare: io, con Milly di Bimbi e Viaggi, mi sono divertita un sacco!







Foto di repertorio. Il Monte Lozzo visto dal covo dei briganti.















CERVARESE SANTA CROCE E IL CASTELLO DI SAN MARTINO

by 9:13 AM





In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo mio nuovo progetto.
Nel primo post vi ho portati a Torreglia, vi è piaciuta?

Oggi vi porto a Cervarese Santa Croce.

Tra i Colli Berici e i Colli Euganei e tra le numerose anse del fiume Bacchiglione sorge questo piccolo paesino vicinissimo a Vicenza ma con il cuore nella mia Padova!
Una volta la zona era ricoperta da folte foreste, l'etimologia del nome ricorda infatti che Cervarese significa foresta crescente, non è bellissimo?
Col tempo le foreste però hanno lasciato spazio a campi di grano e costruzioni ma esistono ancora delle oasi verdi e per me molto belle dove trascorrere del tempo e fare lunghe camminate sugli argini.



Da non perdere assolutamente il Castello di San Martino della Vaneza.
Dall'anno mille sorge questo castello sulle sponde del Bacchiglione. Imponente, ha sempre avuto fascino su di me!
Era avamposto di difesa militare tra le città di Padova e Vicenza; nel diciassettesimo secolo invece fu un porto fluviale, ma in seguito ai pochi traffici commerciali cadde in rovina e fu restaurato molti anni dopo da enti pubblici che lo hanno adibito a museo. All'interno sono conservati reperti archeologici che sono stati ritrovati sul fondo del vicino fiume, alcuni risalenti al neolitico e all'era medioevale.
Il castello si può visitare con pochi euro: un tuffo nel passato circondati dalla natura del luogo.



Ci sono andata molte volte in bicicletta (eh si...una bella pedalata!), molti lunedì di pasquetta a fare pic-nic nel grande prato vicino al castello, con la coperta a quadri, i panini e un pallone per giocare.
Un luogo dove staccare la spina, riposarsi, rilassarsi e, perché no, tornare ragazzini con una palla da calciare.
Nelle giornate primaverili il prato si ricopre dei fiori del dente di leone, l'aria si fa più calda e aspettare un tramonto infuocato, beh è d'obbligo!




E voi conoscete la zona? Avete altro da segnalarmi?
Aspetto i vostri consigli!









TORREGLIA

by 3:53 PM




In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo mio nuovo progetto.
Mi sono fermata a Torreglia.

Torreglia si trova ai piedi dei Colli Euganei, una piccola cittadina attorniata da dolci colline.
Pare che i primi insediamenti fossero dati dai neolitici, ma non sono abbastanza vecchia per confermarvelo, vi confermo invece che grazie alle colline circostanti la zona è sempre stata sfruttata per la coltivazione delle vigne e per l'estrazione di trachite per i Veneziani.
Nel Medioevo l'intervento di Monaci Benedettini ha dato vita a monasteri e di conseguenza a opere di bonifica del territorio, avviando il terreno all'agricoltura e ad un incremento demografico.

La presenza religiosa ha avuto un certo impatto sulla piccola cittadina di Torreglia e dintorni, lasciando ancora opere in ottimo stato, come monasteri e chiese, avvolte non solo da un'urea misteriosa, ma anche da un fitto bosco, quasi a proteggerli.

C'è molto da vedere nei dintorni di Torreglia e diversi percorsi naturalistici; ovviamente non sono riuscita a vedere tutto, ma ci posso ritornare ogni volta che lo desidero!
Bello avere posti meravigliosi dietro casa...

Villa dei Vescovi
Si trova a Luvigliano, una piccola frazione di Torreglia.
La chiamo la perla incastonata nei Colli Euganei.
Una Villa storica che risale alla metà del 1500. Inizialmente era la casa delle vacanze del Vescovo di Padova, ma poi è stata donata al Fai ed ora molte attività la rendono accessibile a visite e laboratori o pic nic immersi nella natura!



Chiesa di San Sabino ed Eremo di San Luca

Si trova a Torreglia Alta e risale al 1077, non giovanissima quindi, ma gode di un panorama bellissimo; peccato che in questi giorni la foschia non mi abbia regalato bella luce per le foto! Pare che il nome di Torreglia derivi dalla torre campanaria.
La chiesa si può visitare solo la domenica mattina alle 8.30.
Quella che una volta era la canonica ora è un piccolo eremo: l'Eremo di San Luca, luogo in cui si può soggiornare per piccoli periodi spirituali, per ritrovare se stessi, o semplicemente per staccare la spina dallo stress.



Eremo di Monte Rua

In cima al Monte Rua, 416 m, si trova un Eremo. Una strada sterrata accompagna i visitatori per un paio di tornanti, immersi nel calore di un bosco si passeggia tranquillamente sbirciando tra gli alberi in cerca di un paesaggio da ricordare.
L' Eremo di clausura, che risale al 1300, vieta l'entrata alle donne, ma non agli uomini che possono visitarlo in determinati orari.
Anche qui è possibile soggiornare, per assaporare la tranquillità del luogo.
All'interno delle mura ci sono quattordici celle, come piccole casette adibite a dormitorio e studio...
Sono curiosa, lo ammetto, ma non posso entrarci, chi vuole andarci di voi maschietti al posto mio?



Foto di Simone Catturaattimi

Una giornata tra queste meraviglie la dovete assolutamente passare.
Ogni stagione dona ai colli colori e profumi nuovi. E poi i sentieri che si inerpicano stretti tra boschi e radure, per raggiungere piccole vette, per godere panorami unici.

E se poi al ritorno potete fermarvi nel centro del paese alla Buddineria, per assaggiare uno dei golosissimi budini.
Se amate i liquori invece, fermatevi a comprare il Maraschino, fatto con le marasche, alla Luxardo, antica azienda locale. Ho provato a contattarli per fare un giro dell'azienda, ma a quanto pare non interessava...
Comunque è uno dei miei alcolici preferiti!!!

Forza! Accendete l'auto e via! 




Il Monastero del Monte Rua visto dal Monte Venda, foto di Simone Catturaattimi


20 KM

by 9:09 AM




[Un post corto corto per presentare un progetto nuovo]

Vi presento uno dei miei nuovi progetti per il 2016.

Si chiama 20 km.
In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Mi sono ripromessa nell'ultimo anno, come proposito, di parlare di più della mia Padova e di tutto quello che ci sta attorno, e vi assicuro che è tanto. 
Ci sono paesi che ancora non conosco, argini che non hanno ancora sentito i miei passi, castelli da scoprire e osterie dove mangiare un buon boccone!

Fermarmi e visitare i dintorni.
Una volta al mese vi proporrò un itinerario, per farvi conoscere un pezzetto della provincia di Padova, luoghi che hanno da raccontare, ma che restano spesso nascosti, senza un reale motivo; in alcuni punti sconfinerò per andare a toccare con piede altre province.

Questi 20 e circa km mi entusiasmano, perché faranno conoscere anche a me posti mai visitati bene, visti solo di passaggio, o magari quando ero bambina con mamma e papà.

Spazierò a 360 gradi su Padova, dai colli Euganei a sud ovest, verso Venezia ad est e poi ancora a nord...

E qui chiedo il vostro aiuto, io qualche idea ce l'ho, ma mi servono anche i vostri consigli, che magari abitate proprio lì.
Quel posto da vedere, quel luogo in cui mangiare, quel parco da visitare...
Non sono proprio precisi i 20 km, eh, io sono flessibile e arrotondo di cinque per eccesso e per difetto :).


Scrivetemi nell'area commenti o al mio indirizzo e-mail cristinarampado@gmail.com

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