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DINOSAURI A PADOVA, UNA MOSTRA TROPPO BREVE

by 10:53 AM



Di solito non scrivo dei luoghi o degli eventi che non mi sono piaciuti o che hanno avuto, dal mio punto di vista, delle lacune; semplicemente ometto di parlarne per non influenzare le idee altrui; però mi sento di raccontare del perché la tanto pubblicizzata mostra di dinosauri a Padova non mi ha soddisfatto.
Parlo da persona adulta, sia chiaro. 
Penso che per un bambino la sola parola "dinosauro" sia sinonimo di un sogno che si realizza.

Mi ha stupito, già da mesi, il grande lavoro di marketing e sponsorizzazione dell'evento che in radio e su testate giornalistiche invita a prenotare per tempo la visita alla mostra per non perdere la possibilità di vederla.
Una sorta di pressione psicologica che ha dato i suoi frutti, visto che non poche persone mi hanno chiesto consiglio sulla necessità di prenotare, per la paura di non riuscire a vederla.

L'esposizione si tiene al Centro Culturale San Gaetano, nel cuore di Padova, fino al 26 febbraio 2017.

Da brava curiosa sono andata a sondare, ci sono andata un mercoledì mattina.
Non c'era fila, in tutto ci saranno state una decina di persone.
Bene, ho pensato, così me la gusto con calma senza troppo caos.
Io mi emoziono sempre per le mostre, e non nego di esserlo stato anche per questa.
Cominciando il percorso ho pensato alla faccia che avrebbe fatto mio figlio di otto anni nel vederla, e mi è scappato un sorriso immaginando i suoi ohhh e uhhh e mamma guarda e mamma vedi ecc.

Un bambino sicuramente ha questa reazione.
La mia è stata: ma è già finita?

Cosa c'è nella mostra?
Un percorso evolutivo dei dinosauri dalla nascita fino all'estinzione, 150 milioni di anni (in pochi metri) con reperti e COPIE provenienti dall'Argentina. La maggior parte dei dinosauri sono riproduzioni.
Si arriva, troppo presto, alla grande (ed ultima) sala dove ci sono le RIPRODUZIONI in scala reale di due giganti dinosauri dall'Argentina da cui la mostra prende il nome.
Impressionanti, devo dire la verità, ma sacrificati in un posto troppo piccolo per loro: la coda di un dinosauro sbuca in un'altra sala, forando la parete.
Dopo di che una gentile signora avvisa i visitatori che se si salgono le scale per il piano superiore non si può più tornare indietro. E perché? 
Al piano superiore un dispositivo touch ti fa navigare tra i dinosauri e le loro ere geologiche, e poi basta, lo shop e ciao.


Per i bambini l'impatto è diverso, soprattutto grazie ai laboratori didattici che sono stati organizzati. Mio figlio per esempio ci andrà con la scuola e sicuramente sarà un'esperienza molto intensa.

Però mi chiedo se il prezzo non sia un po' troppo alto (7 € nei giorni feriali, 10 € nei festivi e prefestivi).
Se abitate a Padova o comunque in zone limitrofe vi consiglio di visitarla durante la settimana: il biglietto costa tre euro in meno e non c'è la ressa del weekend.
Poi sta un po' a voi decidere!
Ah, vi diranno che con lo stesso biglietto potrete andare a visitare il Museo di Paleontologia e Geologia di Padova: evidentemente è diventato a pagamento nell'ultimo periodo perché io l'ho visitato molte volte, anche con mio figlio, gratuitamente...

Per altre info visitate dinosauripadova.it

Dinosauri grrrrrr!!



Grazie Angela per la foto


ZANDOMENEGHI PORTA L'IMPRESSIONISMO A PADOVA

by 10:29 AM



Mangio arte a colazione da quando ho avuto, molti anni fa la brillante idea di studiarla.
Una delle buone idee che ho avuto nella vita.
Il colore, le pennellate, sono state una piacevole conseguenza.
Un modo di esprimere, 
emozioni.
Poi sono cominciate le visite ai musei, quelle con artisti seri, del calibro di Monet, Manet, Picasso, Renoir...beh l'impressionismo mi ha sempre commosso.
Lo so, può sembrare stupidamente banale questa parola, ma chi ama l'arte sa di cosa parlo.
Brividi, occhi lucidi,
il voler toccare con mano quelle pennellate folte di colore che da sole non valgono nulla, ma se fai qualche passo indietro ti regalano il mondo intero.


Quindi potete vagamente immaginare la mia felicità nell'avere in mostra a Padova Zandomeneghi, un grande artista Veneto, che pochi conoscono, ma che ha da raccontare una storia: la sua e quella di tutti i personaggi che hanno abitato la sua vita e i suoi quadri.
Una mostra che Palazzo Zabarella dedica al maestro Veneziano a cento anni dalla sua morte.

Cento opere, cento quadri da leggere con tutta la calma di cui siamo capaci, la fretta è nemica dell'arte.
Ogni quadro ha il suo tempo per essere scoperto e ascoltato.



Zandomeneghi, nasce a Venezia, figlio di scultori. La passione per l'arte scorre nelle sue vene e sceglie scuole che prima lo portano nella sua città natale all'Accademia di Venezia, poi all'Accademia di Brera a Milano, infine a Firenze dove frequenta gli ambienti dei Macchiaioli.
Ad un certo punto si accorge di volere qualcosa di più, lascia la sua casa, la sua Italia, e si trasferisce a Parigi. Eh già, in quella Parigi pullulante di artisti e di mani impazienti di dipingere tele.
Gli inizi sono difficili, non è molto diverso dai giorni nostri. Cambiare Paese è sempre una sfida da gestire.
Comincia a lavorare come disegnatore per un giornale di moda, in qualche modo deve pur mantenersi, e continuerà a farlo per quindici anni...ma poi un giorno Degas (esatto, proprio lui!) lo invita a partecipare ad una mostra collettiva e qui avviene la svolta verso l'impressionismo, che fermava su tela, come una foto, il momento all'aria aperta, nei bar, per strada, nella vita di tutti i giorni.
Ed è questo che adoro.
La vita dipinta con dedizione di dettagli sfumati, imprecisi, sottolineati, marcati.
La vita che scorre tra i quadri come in un album di fotografie dove si riconoscono i volti di belle donne e di familiari, dove la passione ancora una volta torna ad essere la protagonista.

Non mi dilungo oltre sulla storia e la vita di questo meraviglioso artista, che mi ha nuovamente, dopo anni conquistata.
Vi invito a prendere parte a questo viaggio tra le sue opere, perché è proprio di un viaggio che stiamo parlando, influenzato da amici, parenti, conoscenti che l'hanno portato ad essere quello che è diventato.
Un viaggio estremamente affascinate.




Zandomeneghi è in mostra fino al 26 Gennaio al Palazzo Zabarella, che merita di essere visto a priori perché è uno dei palazzi più belli di Padova.
La Mostra è promossa da Fondazione Bano che promuove e valorizza i beni di interesse storico e artistico dell'Arte Italiana dell'ottocento e novecento.

Vi consiglio la visita con una guida, per scorgere tutti quei particolari che molto spesso sfuggono, e per ascoltare una storia che vi appassionerà.
Per informazioni www.palazzozabarella.it o scrivete una mail a info@palazzozabarella.it

Aspetto le vostre impressioni!



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