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GOODBYE PHILADELPHIA

by 2:46 PM





Just like Philadelphia 
Freedom means a lot to me 
In between the place I've been 
And where I'm going 

Ogni volta che ascolto questa canzone di Peter Cincotti (se non la conoscete, ma ne dubito, andate subito ad ascoltarla) mi torna in mente, inevitabilmente, Philadelphia...
Ci sono stata poco, troppo poco.
Era dicembre, c'era la nebbia, pioveva, e faceva freddo.
Quel freddo che entra nelle ossa, umido.
Era il 23 dicembre, e l'aereo era atterrato nel nuovo mondo.
Era buio, ci sono arrivata di sera, una sera senza stelle, ma con le lucine di Natale.
Il pomeriggio seguente un treno mi avrebbe portata a New York, avevo poco tempo per visitarla...


Philadelphia Museum of Art ovvero...

In realtà il Museo d'Arte era chiuso quando ci sono andata, ma in compenso ho fatto la scalinata per arrivarci, che altro non è che la mitica, unica, reale scalinata dove si allenava il grande Rocky.
L'ho fatta di corsa, gridando Adriana.
Non è vero, ma non si può non respirare aria agonistica in quel luogo.
Molti runners armati di cuffiette e lacci delle scarpe fluo (forse per farsi luce nella nebbia) correvano su e giù per le scale. Allenamento perfetto non c'è che dire, ma meglio lasciarlo a chi ha più fiato di me!
Sopra la scalinata c'è il museo, e la vista spazia sulla città.
Ai piedi della scalinata, sulla sinistra, c'è la statua di Rocky Balboa con le sembianze di Sylvester Stallone, tutto muscoli di bronzo, in pantaloncini e guantoni da box: niente da dire, me lo sono abbracciata!



Cattedrale di San Pietro e Paolo

Non entro in  tutte le chiese che mi capitano sott'occhio, ma per un'esigenza chiamata: "avevo bisogno di ripararmi dall'acquazzone in atto", sono entrata in questa cattedrale, e, come a volte accade, le cose casuali risultano le più belle!
Ho messo ad asciugare cappello e sciarpa sul termosifone (lo so non si fa, ma ero zuppa) e mi sono guardata attorno.
Wow.
Alberi di Natale con le lucine soffuse creavano un'atmosfera di calore,
l'atmosfera che cercavo in quel momento.
Oltre alle luci natalizie ad illuminare la chiesa, candele e la tenue luminosità che in una giornata di pioggia entra dalle alte finestre.



Passeggiate a testa alta, e attenti a non sbattere

Poche ore in una città come Philadelphia non sono propriamente sufficienti, ma sono un buon inizio, per rendersi conto che ci si deve ritornare!
La pioggia non ferma un viaggiatore, ma il 24 dicembre è un giorno in cui molti musei e istituzioni sono chiusi, quindi non resta che passeggiare e guardare dall'esterno immaginando l'interno!
I mercatini di Natale agli angoli delle strade hanno donato calore.
Cuori rossi di legno,
desideri e buoni propositi,
tè caldo per riscaldarsi.
Una città nebbiosa che si è specchiata nelle pozzanghere...





Dove dormire

Ho soggiornato all'Home2 Suites by Hilton, un elegante, moderno e colorato Hotel a due passi dalla stazione del treno, ma in pieno centro città!
Se 150 $ per 4 adulti e due bambini (tre letti king size nella stessa stanza) non vi sembrano molti vi consiglio di passarci non solo la notte ma anche del tempo, tra le sedie che sembrano uscite dalla favola di Alice nel paese delle meraviglie e oggetti di arredamento che vorresti portarti a casa!



Dove mangiare

Sotto all'Hotel potete cenare (ma anche pranzare e fare merenda) al Burgerfi.
Ottimi hamburger, e ottimi Philly cheese steak!
Un locale conviviale con tavoli grandi dove condividere uno dei piaceri della vita: il cibo!


Il giorno dopo, sulla strada per New York, ho mangiato alla Stazione dei treni, ad un take away su una di quelle panchine di legno che rendono quel luogo unico. Da lì ho potuto osservare il via vai indaffarato delle persone la vigilia di Natale...





[Le foto sono tutte fatte con lo smartphone, altrimenti la mia povera reflex si sarebbe annegata :)]

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