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ESTERNO GIORNO, LA DIGUE SEYCHELLES

by 7:25 PM





L'acqua cristallina, di quell'azzurro che quasi infastidisce gli occhi.
Il sole allo zenit, con quel riflesso che nemmeno i più super specializzati occhiali da sole avrebbe diminuito.
L'aria perfetta.
Una brezza marina tipica dell'isola, il profumo di mare mescolato a quello del pesce fritto del baracchino lì di fronte.
Risate di bambini in lontananza, sabbia calda sotto i piedi, la pelle dorata ingorda di raggi caldi, quasi a farne scorta per l'inverno.

Siamo a La Digue, un'incantevole isola dell'arcipelago delle Seychelles.

Le pinne sotto l'albero sono un invito, e il ragazzo non tarda a prenderle in mano, a scuoterle dalla sabbia che con un alito di vento si è intrufolata all'interno.
Prende anche la maschera, e aggiusta il boccaglio, staccato. 
La salsedine ha lasciato degli aloni, che di lì a poco scompariranno, sciolti nell'acqua del mare. 

Un passo dopo l'altro e le orme si imprimono sulla finissima sabbia bianca.
Sulla riva l'acqua lava via le ultime impronte, e richiama a sé i piedi caldi per portarli tra le onde, fino alla barriera dove rocce e coralli dai mille colori respirano la luce filtrata dal mare.
Pesci danzano al passaggio del ragazzo, con gesti cauti attenti a non sfiorarlo, quasi a fare le feste ad un migliore amico.

Sulla barriera, lui infila le pinne, mette la maschera, e via, si lascia cullare dalle onde appena accennate. Entra ed esce con la testa dall'acqua per testare che la maschera non faccia entrare acqua.

Tutto ok.
Anche il suo respiro.

Il ragazzo resta in acqua un tempo indefinito. Chi è in simbiosi con il mare perde la cognizione dei minuti, tutto è ovattato, quasi un mondo parallelo.

Il sole non è più allo zenit, ma scalda ancora molto.



Bella questa immagine vero? Potrebbe essere la scena di un film o un capitolo di un libro.
Invece è un'immagine reale che mi si pone davanti.
E io adoro nutrirmi di particolari, osservare, pensare.

Un'onda più forzuta delle altre però spinge il ragazzo sopra le rocce, dove l'acqua è troppo bassa per nuotare e con le pinne rialzarsi è un poco ostico. Cercando di restare in acque più profonde inevitabilmente finisce a contatto con il corallo.

Torna a riva con un piede zoppicante e un rivolo di sangue che dal fianco scende giù per la gamba, prende l'asciugamano per pulirsi, ma non basta. 
Sanguina ancora, e dall'espressione corrugata del viso, soffre. 
Leggermente, ma soffre...
Si siede sulla sabbia e si toglie le pinne.
Qualcosa non va, lo vedo chino che si ispeziona la pianta del piede.
Arriva anche la sua amante, amica, compagna di viaggio.
Preoccupata cerca di aiutarlo in qualche modo, mentre il fianco sanguina ancora, e il piede zoppica ancora.

Una ferita da corallo nel fianco, che necessita di qualche punto di sutura, e qualche graffio dovuto agli aculei di un riccio di mare sul tallone.

Lo rivedo la sera, con il piede sul tavolo di Marston, proprietario di un noto ristorante del luogo. Marston dirige un'operazione chirurgica a base di limone e pinzette mentre beve una birra impartendo ordini alla sua collaboratrice più fidata. Non queste pinze, le altre. Più limone. Lì sulle ferite. Dopo qualche minuto il ragazzo si rialza, visibilmente sollevato. 
Gli chiedo come sta. Mi risponde che è stato all'ospedale, dove se l'è cavata con qualche punto e una dose di antibiotici per il taglio sul fianco, e che si è accorto solo successivamente che sul piede non aveva semplici graffi, ma qualche aculeo conficcato. Ecco perché ha approfittato delle cure di Marston.

Anche il mare nasconde pericoli.
Anche una semplice nuotata può finire con qualche ferita.
L'importante è saper capire quando è il caso di consultare una struttura ospedaliera, non improvvisarsi dottori.

Io, per esempio, stipulo prima di partire un'assicurazione di viaggio, per ogni imprevisto che può accadere anche in un paradiso come le Seychelles.


SEYCHELLES, ISTRUZIONI PER L'USO

by 11:49 AM



Prima di tutto bisogna immaginarle.
Le isole Seychelles.
Io l'ho fatto, e da quel momento ho desiderato vederle e viverle.
Non le conoscevo, ne avevo sentito parlare come paradisi per viaggi di nozze...
Quando domandavo a chi cera già stato come fossero, ricevevo risposte tipo: non c'è niente...
Mmmm, ma che risposta è?
Anche nel deserto più vuoto del mondo io troverei l'universo.
Forse è stata una sfida, forse non so, ma avevo deciso di vederle.
Vi anticipo che non è una meta molto economica, o meglio, nelle isole si trovano delle ottime sistemazioni a poco prezzo, il costo principale e non proprio basso è quello del volo.
Però, ne è valsa la pena, anzi di più!
Ho viaggiato con Emirates, con scalo a Dubai, fino ad ora la mia compagna preferita. Sedili sufficientemente larghi per sopportare un volo di 11 ore. Assistenza perfetta per i bambini, cibo buono e intrattenimento al top. Televisori al sedile tutti funzionanti...questo non è sempre scontato.
Turbolenze, cose varie, vicino di posto che puzza, beh non dipendono dalla compagnia ...

Le Seychelles sono delle isole nell'Oceano Indiano, tra l'Africa e le Maldive.
Non sembra, ma sono tantissime, circa 150.
Ho deciso di visitarne due, per avere il giusto tempo da dedicare ad ognuna.

Siete mai andati al mare quando è inverno?
Al mare caldo intendo!
Beh, è una cosa unica! quando sono partita da Venezia era febbraio e c'erano circa 2 gradi.
Quando sono arrivata all'equatore era febbraio e c'erano circa 30 gradi....
E' rigenerante, è spettacolare.
Assorbi il calore e l'energia che ti seguiranno al rientro dal viaggio.



Mahè è rigogliosa e verde, mi ci sono tuffata dentro entusiasta e curiosa di conoscerla! Alte e verdi colline sono tutte intorno, e il mio primo pensiero è stato: "....mmmm se sono così verdi ci sarà un motivo no? Questo motivo si chiama pioggia!"
Invece sono stata fortunata, in dieci giorni solo mezzo acquazzone (e lì quando piove, piove a dirotto), alla faccia di tutte le notizie lette qua e là su guide e internet che davano febbraio come un mese piovoso.
Ecco, mai lasciarsi influenzare dalle previsioni meteo...
Come muoversi nell'isola?
il servizio pubblico di autobus funziona molto bene, ma ho preferito noleggiare una macchina (tropicar@seychelles.net) per muovermi in libertà, anche perché con un bambino non si sa mai...bisogna però fare i conti con le strade! Non soltanto piccole, diciamo impressionanti, e la guida è a sinistra (dettaglio da non trascurare).
A tratti la loro pendenza è imbarazzante, e le strade avvolte dalla vegetazione risultano poco visibili.
E questo è bello, perchè ho avuto la possibilità di perdermi e arrivare in luoghi che a seguire la cartina non avrei visto. Sono salita fino a 700 m per ammirare l'isola nel suo splendore.

Ogni ansa, ogni spiaggia mi ha donato qualcosa che non scorderò: i colori, il profumo della vegetazione che arriva fino al mare e si mescola con l'odore della salsedine, la sabbia a volte fine, a volte grezza che si lascia accarezzare nelle lunghe passeggiate in riva al mare...
Scenario da morosetti in viaggio romantico?
Può essere ma io mi sono pure divertita a costruire castelli di sabbia, a rincorrere granchi dalle dimensioni abnormi con mio figlio, a mettere maschera e boccaglio per vedere un mondo nuovo sotto le onde.

Non l'ho vista tutta l'isola, benchè sia di dimensioni ridotte, 27 km di lunghezza per 8 di larghezza, le cose da scoprire e vedere sono tante.
Poi il tempo non esiste in viaggi così.
Se ci si trova bene in un posto, chi me lo fa fare di alzarmi e andare via?
Se si fanno quattro chiacchiere con una persona che lì ci vive, chi me lo fa fare di interrompere la conversazione per visitare altri luoghi secondo una scaletta predefinita?

Poter disporre del proprio tempo in funzione di quello che capita durante il viaggio dà la possibilità di apprezzare ancora di più il posto.

Ah le spiagge! 
Non so se chiamarla fortuna ma io nelle spiagge ho sempre trovato pochissima gente, a volte nessuno.
Ed è per questo che adoro l'isola!
Scordatevi spiagge attrezzate con ombrelloni e teli mare da calpestare, qui c'è la natura a farvi ombra e il chiosco della frutta in strada per quando avrete fame!

Ora vi faccio decidere di prenotare il volo...

Anse Gaulette (è divisa in due, una zona dove giocare con le onde e una protetta dalla barriera corallina)



Anse a La Mouche (da visitare con la bassa marea per camminare sulla lunga lingua di sabbia che si forma)



Anse Soleil (il nome dice tutto...Spettacolo della natura, e poi mangiate da Chez Julien con i piedi sulla sabbia e vista mare! Vi consiglio la bistecca di squalo.)



Port Lunay (turistico ma per un buon motivo, amanti dello snorkeling non perdetevela!..Ah si trova all'interno del Marine National Park)




Baia Lazare (qui potete star seduti ore e dimenticarvi del tempo e di tutto il resto! Il suo nome deriva da Lazare Picaults, il navigatore francese che rivendicò l'isola per la Francia)



Ce ne sono molte altre ma non vorrei annoiarvi...

Una cosa che non sapevo prima di arrivare in questo paradiso è che nei mesi che vanno da giugno fino a settembre in mare ci sono delle correnti molto forti e pericolose, in alcune spiagge c'è addirittura il divieto di balneazione!


Dove ho dormito?
In mezzo alla foresta, con i versi degli animali a farmi compagnia! Ho scoperto che il geco canta, o meglio emette uno strano suono. Ed ho visto pipistrelli con un'apertura alare impressionante girare sopra di me...Il Lodge Lazare in stile Africano ha cinque camere con vista natura, e a qualche centinaio di metri il mare...(pare non sia più attivo il sito, ma appena ho aggiornamenti li inserisco), comunque il costo si aggirava intorno ai 140 euro al giorno totale per due adulti e un bambino, compreso di notte, colazione e cena!!



Beh, mi sono dilungata e  non ho scritto niente di La Digue, vi toccherà aspettare la prossima puntata per leggere della lentezza di quest'isola!


UN INSOLITO TRAMONTO

by 1:34 PM

Non so se per voi è lo stesso, ma a me capita di trovarmi in un posto, un qualsiasi posto e di mettermi a fissare le persone. No, non sono una maniaca, ma piuttosto un'osservatrice. Che sia una strada in cui sono di passaggio, la sala di attesa di un aeroporto, seduta in treno o in aereo o su una panchina...osservo. 
Tutti abbiamo almeno una storia da raccontare, e se non me la possono raccontare quelle persone, la invento seguendo i loro movimenti, le loro letture la mimica la gestualità. Una sorta di gioco.

Ero seduta in spiaggia a Seychelles
precisamente  nell'Isola di La Digue
precisamente ad Anse Severe,
nell'ora che anticipa di poco il tramonto quando i colori cominciano a sfumare e a mescolarsi con un sole che si sta affogando nel mare.
Loro erano lì, a pochi metri da me, due sagome in rilievo sul roseo sfondo.
Due turisti.
I contorni non sono delineati, le figure sono contro sole, un uomo e una donna.
 Viaggiatori.
Nessun rumore nei dintorni, nessuno schiamazzo da spiaggia; solo il lento e costante susseguirsi delle onde contro una sabbia piena di coralli, contro quelle rocce lì in quell'angolo.
Ci sono certi oggetti che portano o indossano le persone che fanno capire se sono vacanzieri o viaggiatori.
Questi viaggiavano.
L'ho notato dalle cose essenziali che avevano,  ed era una bella immagine, ed era bello pensare che avessero appena fatto il giro dell'isola a bordo delle loro biciclette tra saliscendi in mezzo alla giungla fino a raggiungere la magnificenza di quella spiaggia, a ristorarsi e ad immergersi nella fine del giorno che non tardava ad arrivare.
Una sigaretta accesa, una bottiglia d'acqua dopo la pedalata, una guida presa dallo zaino da consultare prima di ripartire.

Forse era  la loro ultima tappa, dopo un mese di continuo muoversi tra le isole dell'arcipelago, una Mahè troppo dispersiva, una Praslin da intermezzo, ed ora La Digue per un' immersione nella pura natura.

Oppure il loro viaggio iniziava proprio da quel tramonto, da quel sole infuocato, e nella guida, sottolineate a matita, le tappe che avrebbero formato il loro itinerario.
Chissà, forse la mattina si erano svegliati con le prime luci dell'alba, quando i raggi del sole si fanno strada tra le tapparelle di legno di una camera di un blu intenso. E la tenda aveva cominciato a muoversi perché la brezza si alzava dal mare.
Un Flycathcher appoggiato sul davanzale, dava loro il buongiorno.

Magari, invece, erano appena usciti dalla loro stanza dopo una dormita  pomeridiana durata troppo a lungo per prendersi gli ultimi raggi di sole, e avevano raccolto due tre cose velocemente per dirigersi verso la spiaggia...ma questo non lo saprò mai.









ANSE SOLEIL E UNA BISTECCA SPECIALE

by 4:04 PM

Un viaggio oltre che da gustare con gli occhi e lo spirito, merita di essere gustato nel vero senso della parola, cioè con il gusto. A Mahè ho potuto assaggiare le varie proposte della cucina creola che spaziano dal pesce cotto in varie salse più o meno speziate,al pesce crudo (e giuro che era buono e che non mi ha fatto fare amicizia con il bagno di turno), alla carne di pollo accompagnata da impeccabili formine di riso. Gusti che richiamano le varie sfumature multietniche nella preparazione di piatti. Cucina Francese, aromi esotici della cucina indiana, e piatti a volte piccanti derivanti dall'Asia.
Ma ho scelto di parlare di un pranzo, di un unico piatto, che mi ha colpito, e che ho gustato in una delle più belle spiagge dell'isola.
La spiaggia è Anse Soleil, per arrivarci bisogna munirsi di pazienza per trovare la strada giusta, tra saliscendi da paura, sempre con il piede a pestare il freno..ma ne vale sicuramente la pena. C'è un piccolo parcheggio, ma non è mai affollato, e per accedere alla spiaggia si passa attraverso il ristorante incriminato " Chez Julien" all'interno dell'Anse Soleil Cafè.
La piccola baia estasia con un mare dalle mille tonalità, la vegetazione si allunga verso le onde quasi a volerne far parte, granchi escono a curiosare dalle loro tane sotterranee, probabilmente anche loro hanno fame.






Il piccolo ristorante è all'aperto e la vista è impagabile, i tavolini sono disposti sotto una tettoia di paglia in modo che chiunque abbia uno scorcio di paesaggio da ammirare..sotto i piedi la sabbia..




La loro specialità? Shark steak. Eh si una bella bistecca di squalo servita con una deliziosa salsina verde (peccato, non ho chiesto cos'era) e accompagnata dall'immancabile riso e da un'insolita ma gustosissima insalata di papaia. 
Mangiare un piatto speciale, in una location speciale non ha prezzo...anzi ce l'ha circa 15 euro! Direi che ne vale la pena!

Ecco mi è venuta fame... :-)


MAHE' E LE SUE SPIAGGE - PICTURE POST-

by 4:48 PM

Pochi turisti, nessuna vicina di ombrellone che schiamazza e spettegola, l'unico suono è quello del mare nelle sue onde, e della brezza che si insinua nella vegetazione.
Queste le spiagge di Mahè, dove i colori sono i padroni di casa, e lasciano la porta aperta, ospitali, per farsi ammirare. 





























MAHE' UN'ISOLA A PROVA DI MACCHINA

by 2:52 PM


Mahè è l'isola più grande dell'arcipelago delle Seychell, 27 km di lunghezza per 8 km di larghezza. Prima di partire mi sono guardata molte volte la piantina stradale, ma mai mi sarei aspettata un groviglio di strade così tortuose!... senza alcun dubbio interessanti!
Lasciamo da parte il fatto che la guida è a sinistra, pure che la piccola macchina noleggiata poteva non farcela, e anche, che la maggior parte delle strade era dissestata....ma perdersi a Mahè è stato molto divertente!

Le indicazioni stradali lasciano molto a desiderare, ma il bello è anche questo, pigliare per sbaglio una strada che penso giusta per poi trovarsi a 700 mt di altitudine ad ammirare l'isola nell'intera sua bellezza!

Si deve fare i conti continuamente con la destra (e stare a  pensare che si guida dalla parte inversa ...richiede molte energie questa cosa :-))...tirare il freno a mano per capire, riposare, ripartire...si deve stare attenti al ciglio della strada non protetto....capita di trovarsi all'improvviso in una strada chiusa con pendenza allucinante...beh una continua prova, che si supera alla grande!...se poi incontri una macchina o un autobus nella corsia opposta....






BIMBO ALLE SEYCHELLES? OVVIAMENTE SI

by 3:00 PM




Dopo un anno dalle mitiche Maldive, un altro grande viaggio per un piccolo viaggiatore. Alla scoperta di altre isole nell'Oceano Indiano, da preparare, studiare e vivere...ovviamente con l'entusiasmo che solo un bambino di 4 anni può avere. Tutto è associato ad un gioco, tutto è meravigliosamente magico nella sua mente, e io non posso non fare a meno di assecondarlo!
E così comincia per lui questa nuova avventura, che si apre con un trolley da riempire di giochi e fantasia e con un nuovo passaporto in mano, tutto suo finalmente, dove raccogliere timbri che lo porteranno lontano.

Come già detto in precedenza, viaggiare con Emirates, per un bambino è veramente bello. Viene viziato con giochi, libri e pupazzi, e con dei cartoni animati nella tv davanti al proprio sedile...
A Dubai, nemmeno il tempo di renderci conto di esserci passati, e di corsa prendiamo il volo per la destinazione finale...ma è notte e si dorme zzzzzz.
Arrivati a nell'isola di Mahè inizia il bombardamento di domande, in continua crescita, che a volte mi fanno cercare l’interruttore per spegnerlo! La curiosità di un bimbo continua a stupirmi.

E per alimentare una fantasia in continua crescita cosa c'è di meglio che soggiornare, in mezzo alla giungla?
Un luogo affascinate sopra il quale svolazzano pipistrelli dall'apertura alare non indifferente e dove gechi di dimensioni poco comuni cantano serenate di notte.
L'isola è un saliscendi continuo e le strade non sono proprio facili, ma in macchina si diverte ad ammirare la folta vegetazione  fino a scorgere il mare e la nuova spiaggia ad attenderlo!




Le isole Seychelles sono soggette, nei mesi che vanno da giugno a settembre, a forti correnti in acqua, che vietano in alcuni casi anche la balneazione. In questo periodo invece tutto è tranquillo, il fenomeno della marea rende le spiagge ricche di tesori da scoprire, c'è sempre ombra, la vegetazione in alcuni posti arriva in acqua quindi l'ideale per fare un pic-nic vista mare.





In mezzo alla natura tutto diventa un gioco…le onde del mare in alcune spiagge non sono protette dalla barriera corallina quindi ci si diverte a saltarle, i pesci tra gli scogli vicino al bagnasciuga si fanno ammirare, un castello di sabbia diventa una fortezza, i granchi da rincorrere un nuovo divertimento…





Nell'isola di La Digue il divertimento comincia con le bici. Qui le macchine sono molto rare e raggiungere le spiagge più belle (qualsiasi aggettivo è limitativo) a bordo di un seggiolino respirando l’aria che arriva dal mare è proprio un piacere, se poi si incontra anche un amichetto con cui giocare, lo spasso è assicurato… chi raccoglie più granchi?

La tana del granchio...

e il granchio!


Il cibo non mi ha spaventato, cosa c’è di meglio nel mangiare per dieci giorni del sano e gustoso pesce, e della frutta fresca dal sapore a noi sconosciuto?


Per un bambino di quattro anni un viaggio in mezzo alla natura è fondamentale alla crescita. Inizia ad aver rispetto per la vegetazione, per i piccoli animali che incontra, impara a relazionarsi con adulti e bambini che parlano una lingua diversa dalla sua, comincia ad essere indipendente e a responsabilizzarsi…non è mai troppo presto per cominciare.



L’importante, è credere in loro. Lo so 4 anni non sono molti per tutte le cose menzionate sopra, ma credetemi è un gran modo per far crescere un piccolo viaggiatore.
E ringrazio questo bambino che in volo, durante il quale una forte turbolenza ha reso la mia espressione non proprio rilassata, mi ha detto..”mamma non devi aver paura, è come l’altalena prima va giù, ma poi torna su…”
Piccoli bambini crescono nella magia del viaggio…







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