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MONTAGNANA, COSA VEDERE IN UN GIORNO

by 7:33 PM




Questo è un post dedicato ad una della meraviglie dietro casa.
Uno di quei luoghi dove passare una giornata, di quelle lente, per assaporare nuovi gusti e per stupirsi ancora una volta delle bellezze che abbiamo a portata di mano.


Montagnana si trova ad una cinquantina di chilometri da Padova, oltre i Colli Euganei, a sud in un tratto di pianura con una vista che spazia sul paesaggio circostante, facile meta,  per una gita fuori porta.
Il suo nome deriva da motta, cioè piccola collina e aeniana, che, in epoca imperiale, era una stazione postale lungo la strada romana.

C'è da dire che appena la si scorge, non si può che rimanere estasiati dalla sua magnificenza: la sua eleganza medioevale invita a visitarla in ogni suo angolo e non solo a conoscerne gli edifici ma anche a gustarne le prelibatezze che ha da offrire.
Per chi abita a Padova o nelle città limitrofe, una giornata è il tempo ideale da dedicarci, per chi viene da un po' più lontano consiglio di fermarsi per un fine settimana e di scoprire altri borghi nelle vicinanze e nei vicini Colli Euganei.

Cosa vedere, fare e mangiare a Montagnana?
Ecco le cinque cose che non dovete perdere!
  


Le mura

La cinta muraria di Montagnana è splendidamente conservata e catapulta il visitatore in quel medioevo fatto di cavalieri, battaglie e città da difendere. La loro circonferenza misura circa due chilometri e sono costituite da merli, torri, cammini di ronda e alloggiamenti per militi. A renderla così fortificata erano stati i Carraresi, Signori di Padova, che intorno la metà del trecento hanno voluto potenziare le difese contro i loro rivali di Verona, gli Scaligeri, così costruirono la nuova cinta con la trachite dei Colli Euganei. L'interno delle torri era utilizzato come magazzini e alloggi per i soldati.
Come in ogni città fortificata, o quasi, era stato scavato un grande fossato nel quale si immettevano le acque di un canale, ora prosciugato.
Le Mura di Montagnana hanno due accessi: uno a est in direzione di Padova e uno a ovest verso Verona.







Castello di San Zeno e Mastio di Ezzelino

Il Castello di San Zeno venne fatto costruire da Ezzelino III Da Romano e prende il nome dalla vicina omonima chiesa. Il castello si trova in una delle porte di accesso alla città: fino al milleottocento era circondato da un fossato, arma in più di difesa dalle battaglie e invasioni. In un secondo tempo, quando il dominio del territorio passò a Venezia, non ci fu più bisogno di difese e il castello venne adibito a magazzino per i raccolti, per poi diventare alloggio militare fino alla prima guerra mondiale.
Oggi il Castello ospita il Museo civico e la biblioteca. 
Si può salire sulla torre, il Mastio Ezzelino, e arrivare a quaranta metri di altezza per ammirare Montagnana dall'alto a trecentosessanta gradi. Da lassù la vista non è male, ve lo assicuro! 






Duomo di Santa Maria Assunta

La chiesa in stile tardogotico era stata commissionata dal vescovo di Padova e per volere degli abitanti della città. Da non perdere al suo interno la Trasfigurazione del Veronese e due affreschi attribuiti al Giorgione.

Mangiare prosciutto 

Da "brava" padovana per me Montagnana è sempre stata sinonimo di prosciutto crudo. Infatti segnatevelo bene bene è una cosa da provare assolutamente. Il prosciutto di Montagnana a marchio D.O.P è a dir poco irresistibile: dolce e saporito... e poi si scioglie in bocca! Vi ho fatto venire un po' di voglia? 
Se volete vedere e capire come questa bontà (assieme ad altre specialità venete) viene creata e lavorata, potete andare a far visita al salumificio Brianza, dove agli amanti degli insaccati sembrerà di stare in paradiso. Oltre a guardare, si può assaggiare!



Perdersi tra le vie 

Come in ogni città, trovo che passeggiare senza una meta, sia il modo giusto per scoprire angoli nascosti, botteghe artigianali, caffè dove fermarsi per una breve sosta. Montagnana non è molto grande, quindi anche per i più pigri sarà piacevole camminare in mezzo alla storia che ancora si riesce a percepire.



Informazioni utili

-Per qualsiasi richiesta e informazione sulla città di Montagnana consultate il sito visitmontagnana.it

-Ogni anno a maggio si tiene la Festa del Prosciutto... io direi che non potete perdervela!

 possibile visitare la città con una guida che vi spiega molto bene la storia di Montagnana e i suoi segreti, per esperienza affidatevi a Mirabilia.

-Dove mangiare tipico? Io ho provato Dulcis la bottega del gelato, che non fa solo gelati ma è un bistrot con piatti locali. Io ovviamente ho mangiato prosciutto di Montagnana, formaggi tipici e una buona birra Estense. Si trova in Piazza Vittorio Emanuele II e si può pranzare in esterno con una bellissima vista sul Duomo.



Articolo scritto in collaborazione con VIsit Montagnana.






CONEGLIANO TRA STORIA E... BUON VINO

by 3:31 PM





Da buona e brava veneta quale sono non mi faccio mai mancare un buon bicchiere di vino.
Suvvia, abbiamo una reputazione non da poco in fatto di essere dei grandi bevitori, e non mi tiro indietro se mi chiedono di partecipare a feste in cui il protagonista assoluto è proprio lui: il Vino.
A fine settembre a Conegliano, in provincia di Treviso si è tenuta, come ogni anno, la festa dell'uva, a conclusione della vendemmia con i suoi dolci frutti trasformati in nettare divino.
Una gita fuori porta per me, poiché Padova dista circa un'oretta di strada da Conegliano. Le prealpi trevigiane sono una continua scoperta e se alla loro bellezza si abbina dell'ottimo vino e una tavola di prelibatezze, beh il gioco è fatto.

La città ha origini medioevali, delle quali ci sono ancora evidenti tracce nelle vie e sopra la collina che la sovrasta. La storia non manca in questo paese felice di raccontarla e di farla vedere ai suoi visitatori.
Vi dico la verità...io a Conegliano non c'ero mai stata, ma come mi sono ripromessa in questo nuovo anno, la ricerca di meraviglie dietro casa sta dando i suoi frutti.



Scuola Enologica e Museo Manzoni
La prima scuola enologica nata in Europa è proprio questa di Conegliano, non a caso tra le colline che producono vini amati in tutto il mondo. E' una scuola dove studiare e apprendere manualmente grazie ai molti laboratori e attrezzi presenti e al territorio utilizzato per esperimenti di coltivazione della vite. Molte sono le specializzazioni in atto che contano circa 1200 studenti. All'interno dell'istituto c'è anche il campus dell'università di Padova per la laurea triennale in scienze e tecnologie vitivinicole ed enologiche. 
Sempre all'interno si può visitare il Museo Manzoni dedicato al professore della scuola, che invita il visitatore a scoprire i materiali, tutti gli scritti e gli strumenti che si usavano per approfondire le tecniche scientifiche all'interno della scuola.

 

Castello di Conegliano e Museo Civico
Per la sua posizione strategica, nel Medioevo, fu costruito sopra il colle Giano un Castello. Da lì sopra si dominava la città e i dintorni. Dalla città bassa ci si può arrivare in macchina, ma io vi consiglio vivamente di percorrere la strada acciottolata a piedi guardando di tanto in tanto la cittadina che si fa man mano più piccola. Si fa un passo indietro nel tempo, quando dame indaffarate e cavalieri armati percorrevano le viuzze. Poi ad un tratto, a riposo da fiato corto, ecco il castello con la sua torre e le guglie ghibelline, anche se la guelfa Conegliano ghibellina non era.
Di visitabile è rimasta solo la torre che è sede del museo civico. Ogni piano ha un'esposizione differente, da opere pittoriche di grande rilievo a reperti romani trovati nelle zone circostanti. In cima poi godetevi il panorama sulla città. Quando ci sono stata la pioggia era battente, ma la vista era di grande fascino.



Pranzare al ristorante Castello
Dopo tutte queste salite di sicuro la fame si fa sentire e proprio vicino alla torre del museo si trova il ristorante Castello, dove provare una cucina semplice data dalla tradizione e dai prodotti che il territorio sa dare: radicchio, prosecco, funghi e formaggio...per concludere infine con un superbo Tiramisù nella sua terra natia.


A pancia piena si può scendere e trascorrere un po' di tempo tra le viuzze della cittadina, sorseggiando un fresco prosecco e ammirando Piazza Cima e tutto il centro storico.
In primavera e in estate potete proseguire la giornata o il vostro fine settimana gironzolando per le colline del prosecco alla scoperta di piccoli paesini e di cantine dove degustare il buon vino frizzante.





Informazioni Utili

Per informazioni e calendario eventi consultate il sito del Comune di Conegliano 
e del Museo Civico .

Per prenotare il ristorante andate sul sito Ristorante al Castello.

Per avere informazioni sulla scuola enologica e per le visite al Museo Manzoni andate nel sito Issis Cerletti Conegliano


[Nella foto di copertina Valentina di Diarioinviaggio]





COMBAI, IL REGNO DEI MARRONI IGP

by 3:35 PM




L'autunno è la mia stagione.
I colori che si incendiano per scaldarsi dai primi freddi,
i frutti desiderosi di essere raccolti,
l'aria che quasi frizzante nasconde ancora qualche nota calda, residuo dell'estate.
Mi sento bene in questo periodo, mi sento a casa, 
tra foglie da calpestare, castagne da arrostire e calde tisane da gustare.

E poi il sole, ma lo avete visto come dipinge tutto con un solo sguardo?

E chi poteva immaginarselo che in provincia di Treviso, c'è un paesino che abbraccia dolci colline e che in autunno è il regno dei marroni e delle castagne?
Una di quelle scoperte che ti fanno capire quante sono le meraviglie dietro casa.
Combai, ecco il nome del regno dei marroni IGP (indicazione geografica protetta).
Dal 1945, quindi da ben 71 anni, a Combai si tiene la festa dei marroni, per la quale arriva gente da ogni parte del Veneto e non solo.
Una festa nata un po' per caso e un po' per necessità, visto che servivano soldi per la banda musicale del paese.

Circa un mese di festeggiamenti che vedono come protagonisti castagne e marroni, che come ben sapete sono differenti.
Io tanto bene non lo sapevo, ma durante la mia gita fuori porta in questa cittadina ho scoperto e imparato molte cose. 
Una guida mi ha accompagnato nel bosco incantato non solo alla scoperta di questi meravigliosi frutti ma anche di tutta la natura che ci sta attorno.



Prima di tutto mi sento di dirvi che il marrone non nasce in natura, ma deriva da una selezione di piante di castagne e nasce solo tramite innesto. Quindi se tu pianti un marrone, nascerà sempre un castagno...
Eh eh molto curiosa questa cosa!
Il marrone è visibilmente più grosso della castagna, ha un colore che si avvicina più al rosso e la parte attaccata al riccio ha una forma rettangolare e non tondeggiante come quella delle castagne.
La produzione di marroni e castagne del territorio è limitata, vi consiglio vivamente di prendere la macchina e di andare a Combai per assaggiarli e per vivere l'atmosfera di festa e tradizione che tra ottobre e novembre invade il paese.

Il bosco non ospita solo esemplari di castagni, ma anche degli strani personaggi intagliati nel legno che ricordano le leggende locali che venivano raccontate ai bambini per farli star buoni..o per impaurirli!
La passeggiata nei dintorni è dolce tra una natura incontaminata. Cinguettii di uccellini in cerca dell'ultimo caldo, nel terreno un tappetto fatto dai ricci delle castagne, piccoli borghi che sembrano usciti da una fiaba e un panorama che rilassa e che fa pensare a quanta bellezza ci circonda.



Tutto questo passeggiare ha però messo un po' di fame, quale scelta migliore se non quella di andare a mangiare alla festa?
Pasticcio, spezzatino e dolci tutti a base di castagne...ed infine un sacchetto caldo caldo pieno di marroni cotti nel tradizionale rostidore. E se le dita non si colorano di nero, non sono mica cotte bene eh!



Ho fatto indigestione, ne ho mangiati troppi, ma come si fa a lasciarseli sfuggire? Un frutto così buono da mangiare solo in un periodo così piccolo...
Affrettatevi fino a martedì 1 novembre potete vivere questo momento unico!
Tanti ancora gli appuntamenti che potete consultare su marrondicombai.it come la passeggiata nel bosco, la raccolta delle castagne e la passaggiata notturna con canti e leggende.
E se non ce la fate, segnate in agenda per l'anno prossimo!

TERRE DEL GRAPPA, DOVE COMINCIA LA MONTAGNA

by 8:59 AM




Il Veneto mi stupisce sempre.
Pensavo di conoscerlo bene, e poi in un fine settimana ho scoperto che un altro tassello mi mancava.
E scoprire cose nuove, belle, vicino a casa, mi fa amare ancora di più la mia terra, e non posso non condividere le sue meraviglie.
Il fine settimana porta il nome di "Terre del Grappa", quella parte di regione nel Trevigiano, ai piedi del Monte Grappa che si snoda tra antichi borghi, colline e paesaggi da romanticismo unico.
Meta ideale in autunno quando i colori si accendono e i prodotti di stagione danno i loro frutti a tavola.
Ma cosa vale la pena vedere?

Ad Asolo c'ero stata da piccola, a mio padre piaceva tanto. Le stradine in pendenza, le montagne sullo sfondo... il ricordo era quello di una bambina stanca di camminare; ora l'ho vista con occhi diversi, curiosi e meravigliati di tanta bellezza!
E' un piccolo borgo, definito dal Carducci, la città dei cento orizzonti. Non faccio fatica a credere che molti artisti si siano fermati per farla loro dimora e ispirazione. Tra di loro una Eleonora Duse che scelse il borgo come luogo di riposo dal suo lavoro di teatro, e Freya Stark viaggiatrice, scrittrice e fotografa ( per me è stata la prima travel blogger!). Qui c'è la Villa dove ha vissuto per anni, che è visitabile i primi tre sabati di ogni mese (motivo per cui ci devo ritornare).
Ho passeggiato con calma sotto i portici, scoprendo vecchie osterie, negozietti carini che vendono fiori e prodotti tipici; ogni tanto alzavo la testa e ammiravo i grandi palazzi che si stagliano alti quasi a voler raggiungere le vicine montagne.





A San Zenone degli Ezzelini, grazie a dei figuranti dell'Associazione Academia ho vissuto una rievocazione Medioevale. Ogni due anni a luglio nella cittadina viene fatta una festa per ricordare il periodo antico che ha visto la città abitata da nobili e guerrieri. Vi consiglio una passeggiata fino al Santuario della Madonna del Monte, meglio conosciuta come la "Chiesetta Rossa", che sorge sui resti del castello di Ezzellino. Dal colle si vede uno stupendo panorama sul Montello, sul Grappa e su Bassano. Si può salire anche sulla torre degli Ezzelini e avere una vista a 360 gradi sulla valle!



Vicino a San Zenone si trova un'oasi fuori dal comune. E' l'Oasi di San Daniele, un parco che doveva essere una discarica ed invece è stato "salvato" e messo a disposizione di chiunque voglia viverlo. Ci sono al suo interno molti percorsi da fare a piedi, in mezzo alla natura, tra gli alberi e uno stagno con tanto di paperette e aironi. C'è anche un percorso sensoriale: ci si toglie le scarpe e si cammina scalzi sopra a pietre, terriccio, erba, ecc. Ideale per tutti, dai single alle famiglie, con possibilità di fare pic nic!






Vi dice niente il nome Antonio Canova? Il più grande scultore neoclassico viveva e aveva lo studio proprio a Possagno! Nella Gipsoteca sono raccolte molte sue opere, tra le quali una versione di Amore e Psiche. Ho visitato questo luogo la sera, in un'atmosfera alquanto particolare: le opere esposte erano illuminate solo dalla luce di lanterne tenute in mano da delle signore che si muovevano lentamente rispettando la spiegazione della "magnifica" guida.
Peccato, non si possono fare foto all'interno, ma vi assicuro che la visita è stata emozionante sotto molti punti di vista.

Non posso dimenticare di dirvi che questa zona è molto famosa anche per la produzione di vini, tra i quali il prosecco per eccellenza! Potete visitare la Cantina " Terre del Castellaz" e assaggiare i vini di loro produzione, magari accompagnati da qualche fetta di buon salame e cotechino. E poi godetevi la natura che tutto attorno regala paesaggi liberi da inquinamento urbano. Vigne ovunque, dove perdersi tra i filari.

Da visitare assolutamente Villa Barbaro a Maser. Villa Veneta, patrimonio Unesco, uno dei capolavori del Palladio. Sfarzosa, elegante, artisticamente perfetta! Il parco esterno domina i paesi che ci sono attorno, all'interno i dipinti del Veronese la rendono unica. Un'ala della villa è abitata dai suoi proprietari che gestiscono un'azienda agricola che produce vini esportati in tutto il mondo.






Vi ho convinti un pochino?
Ci si innamora, dei luoghi, delle persone che li abitano e dei prodotti che la terra dona. Ci si innamora per la loro semplice ricchezza, per quello che trasmettono. Per questo è giusto continuare a visitarli, perché i luoghi, le persone e i prodotti della terra sanno ricambiare...


Informazioni utilissime per passare qualche giorno nelle terre del grappa:

Dove dormire? All'hotel San Giacomo di Paderno del Grappa, in una posizione perfetta per visitare i luoghi raccontati in questo post. Ho provato anche il ristorante interno, Il Melograno. Una cena sublime, con prodotti a KM zero: castagne, radicchio, funghi porcini e cachi tutto presentato come opere d'arte, tutto di un sapore completo e unico...

Dove mangiare? All'Agriturismo il Capitello di Monfumo. Affacciato sulle colline, immerso nel verde questo posto offre aperitivi in terrazza panoramica con crostini di mele e pancetta e sidro o prosecco, (le mele sono quelle famose della zona!). La cucina, casalinga propone piatti tipici della zona pedemontana Veneta.







UNO SCRITTORE A CAORLE: HEMINGWAY

by 9:36 AM




Il bragozzo lascia la costa lento scivolando sull'acqua, lungo uno stretto canale.
L'acqua sembra impalpabile, liscia, piatta.
Mi sporgo col braccio e la sfioro per avere conferme.
Il silenzio è interrotto solo dal rombo lieve del motore, tutto il resto è immobile. 
Una casa abbandonata,
un airone cinerino,
i canneti.
Tutto ricorda perfettamente le parole di Hemingway nel suo "Di là dal fiume e tra gli alberi".


E. Hemingway



Il tempo si ferma in mezzo al nulla.
Ma forse "nulla" è sbagliato.
Si ferma in mezzo alla natura, quella cosa talmente grande che fatichiamo a vivere intensamente perché deturpata sempre da un disturbo.
E lasciare la riva, e andare verso il mare aperto dà il senso del distacco, il lasciarsi scivolare via, il lasciare a terra qualcosa.
E quel qualcosa lo ritrovi in mare sotto altre forme, sotto altri punti di vista, sotto l'aria che profuma di sale.
Caorle,
la laguna.
Proprio qui il grande scrittore passava il suo tempo. 
Amava la caccia, amava questo luogo, e lo ha vissuto intensamente fino a trasporlo nelle pagine di un libro.
Si appostava tra i canneti, in mezzo alla laguna a qualche metro dalla riva.
Erano le tipiche postazioni per la caccia, che diventavano un capanno protettivo per non essere visti.
Si infilava dentro ad una botte, una botte di quelle vere, con il fucile in mano, e scomodo in quella posizione, mimetizzato in mezzo alle piante aspettava.
Minuti, ore.
Il tempo passava inesorabile, ma per lui era un'attesa piena di sensazioni ed emozioni, fino al momento in cui lo scopo raggiungeva il fine.
Anatre, sparava alle anatre.
Gli piaceva, era un hobby che amava in quella terra che aveva il sapore dell'alcol, del mare e della polvere da sparo che si sente nell'aria subito dopo aver premuto il grilletto.
E mentre il bragozzo continua a scivolare in un'acqua piatta, la mia immaginazione prende forma tra lo scenario che mi si apre davanti.
Avete mai fatto un giro in laguna?
Perché se l'avete fatto potete capire le parole che forse insensate appaiono qui...perché ci sono luoghi che affascinano, ma che a descriverli perdono l'ardore con il quale li si è visti.

Poco lontano, un villaggio di pescatori.
La barca attracca su un pontile sgangherato, ma che invece sostiene perfettamente il peso sotto ai miei passi. Ci sono reti da pesca, secchi e canne con ami speciali. Ci sono scatole e odore di pesce.
Cammino in mezzo a piccoli isolotti tenuti uniti da piccoli ponti di legno. Le zanzare infastidiscono, a gruppi di centinaia puntano la preda e la assalgono.
La preda in quel frangente sono io.
Qua e là disseminati ci sono i casoni, le tipiche case in legno e paglia che ospitavano e ospitano tutt'ora i pescatori.
Sono strane, hanno il tetto a punta e le finestrelle piccole.
Sono a due passi dal mare.
Sono il luogo ideale per pensare.
Sono il luogo ideale per non pensare.
Alcune sono aperte ai visitatori, e si può pranzare con il pescatore.
Lui ti racconterà storie fatte di mare e laguna...





"Quattro barche risalivano il canale principale verso la grande laguna a nord... Spuntò l'alba prima che giungessero alla botte di doghe di quercia immersa nel fondo della laguna... Il cacciatore... scese nella botte e il barcaiolo gli porse i due fucili... Ora c'era più luce, e il cacciatore riuscì a vedere il contorno basso della punta di là della laguna... più oltre c'era ancora palude ed infine il mare aperto... Osservò il cielo rischiararsi oltre il lungo margine della palude e vide in lontananza le montagne coperte di neve. Il colonnello udì uno sparo alle spalle dove sapeva che non c'erano appostamenti e voltò il capo a guardare di là dalla laguna gelata la lontana spiaggia coperta di falasco."
E.Hemingway





Informazioni utili:

-Per informazioni, curiosità e itinerari vi consiglio di consultare il sito diTurismo Caorle
-Per avere sempre notizie aggiornate sulla Venezia Orientale con eventi, biciclettate, escursioni in barca in Laguna e molto altro collegatevi alla Pagina Facebook di I'VE . Molti di questi eventi sono gratuiti! 
Ora è anche online il sito di I'VE : www.i-ve.it





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