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THE TERMINAL 2

by 9:25 AM



Lungo il finger che mi sta portando al mio aereo, il passeggero di fronte a me, un tizio sulla cinquantina, scherza...se si può definire come scherzare... sulle disgrazie che possono succedere in volo.
Ora, lasciamo da parte il fatto che io mi impressiono anche se il comandante annuncia che il volo andrà benissimo, te, tizio simpaticone, cosa diavolo vai dicendo alle donne che viaggiano con te?
Devi conquistarle?...mmm cambia metodo!
Vorrei che si voltasse, che il suo sguardo incontrasse il mio, per fulminarlo, per fargli vedere che la mia espressione acida al punto giusto è tutta per lui!

Guardo con faccia rassegnata Sonja, la ragazza che vola con me, sperando convinta, che le hostess impietosite dal mio faccino che chiede di star sedute vicine, mi accontentino!

Ecco l'entrata.
Un oblò allungato, un cerchio che ha fatto spazio ad un rettangolo.
Tocco la carlinga, il mio rito prima di salire in aereo, e subito dopo l'odore inconfondibile e indefinito, mi avvolge, mi dà il benvenuto...chiamiamolo così.
Avanzo nello stretto corridoio con un trolley che mi segue e si incastra ad ogni sedile. Meridiana non ha proprio il senso dello spazio nel velivolo.
Trovo una hostess e le spiego che vorrei sedermi vicino a quella ragazza perché non amando volare in due ci si fa forza.
Lei sorride, come sempre loro sorridono, anche se ti devono dire l'aereo precipita loro sorridono, e io le ringrazio per questo, e, dopo una contrattazione per spostarmi di posto, mi guarda, sempre sorridendo, e mi dice "mi spiace non posso fare altro se il passeggero non vuole spostarsi, ma non si preoccupi, il volo è breve e la sua amica è seduta davanti a lei"
Magra consolazione.

Premetto che metà aereo è occupato da una comitiva di arzilli nonnini veneti di ritorno da un tour della Sardegna, e guarda caso il mio posto è proprio nel sedile in mezzo a due signore anziane, che credono di averne ancora trenta, ustionate dal sole, ingioiellate e con lo smalto delle unghie abbinato alla borsa e al foulard.
Sono belle, nel loro essere kitsch sono stupende, e mentre sorrido, come l'hostess, chiedo loro se possono lasciarmi libero il posto di corridoio perché quello centrale, diciamo così, non lo preferisco...
La richiesta, come potete ben capire è vana, e sono pure scocciate. 
Mi siedo in mezzo a queste creature che emanano un profumo che neanche quando entri da “Limoni” lo senti.
Il posto in mezzo è una tortura, scordatevi i braccioli e rimanete con le mani in mano in attesa...
"Signorina (e grazie per la signorina) ma la staea poco ben?"
“No signora, sto bene grazie, ho solo paura di volare, e stare nel sedile esterno mi avrebbe aiutato, ma non si preoccupi (falsa), sto qui buona”.
E quella alla mia destra:
" Ma paura de cossa? dai el xe un volo breve"
Sto zitta, credo sia la soluzione migliore...
Ogni tanto Sonja si gira e credo legga nei miei occhi non la paura dell'aereo, ma quella di stare seduta in mezzo a due gargoyles...

L'aereo, finalmente, comincia a muoversi e raggiunge la pista, pronto a rullare. La sua potenza romba e guardo fuori dal finestrino, ma vengo distratta da un gesto. La signora alla mia destra si fa il segno della croce.
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Gesto scaramantico? O credi che se l'aereo precipita il segno della croce ha avvisato Dio e così ti salva?
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Vorrei rilassarmi, ma la combriccola di non giovani spreca ovazioni durante la salita, mentre l'aereo un po' traballa e si assesta per la crociera... (mica siamo in mare, ma si ostinano a chiamarla così).
Quella alla mia sinistra mi rivolge la parola.
"Ma gaea veramente paura?"
-Beh si, capita-
"Ghe racconto qualcossa così ghe passa il tempo, va ben?"
Che faccio le dico di no?..mi pare brutto.
-Ok, Grazie-
E qui comincia il racconto di questa tizia e della sua fantomatica crociera, si quella con la nave, che ha fatto non so dove e non so quando, ma che a detta sua era stupenda e ricca di avvenimenti interessanti.
Il secondo o terzo giorno di navigazione un uomo si butta in mare, e annega. Fermano la nave, il mare era mosso, il rinvenimento è stato difficile...i dettagli ve li risparmio.
Il quinto o sesto giorno, mentre si ballava dopo cena, mi spiega, un signore si sente male, un malore..." Nol gheva miga fatto un infarto...Morto l'omo"...e anche qui i dettagli ve li risparmio.
Ora dico, ma perché è così convinta che un racconto a tratti macabro mi potrebbe far restare più tranquilla?
Io sono ancora basita, mi viene da ridere.
Ora.
Però sono basita!
E rido ancora.

Finalmente l'aereo comincia a scendere, mentre le mie care vicine "ciaccolano" in continuazione tra di loro... ecchecavolo se vi sedevate vicine non era forse meglio?
Quella al finestrino in estasi per i campi visti dall'alto ad un certo punto armeggia con la tasca porta riviste del sedile. Ne tira fuori un sacchetto di carta, quello che vi salva se vi viene da vomitare, con tanto di logo Meridiana... Lo guarda, lo apre.
Poi guarda me e mi fa
"Signorina, lo vuole lei?, sennò me lo porto a casa per ricordo"

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P.S. sono disponibile per tradurre dal dialetto all'italiano le frasi per qualcuno incomprensibili!

La puntata precedente la potete trovare qui: The Terminal 

THE TERMINAL

by 12:49 PM




Arrivo all' aeroporto di Olbia giusta in tempo per passare i controlli e salire sull'aereo che mi dovrebbe riportare  a casa.
Ma il destino vuole che alzando la testa verso il pannello delle partenza, ci sia scritto : VOLO CANCELLATO.
Non ci credo inizialmente.
Voglio dire, perché proprio il mio volo?
Vado ad un altro pannello.
Il risultato è lo stesso.
Mi ripiglio, vado a chiedere al check-in indicazioni, ma di un'assistente della compagnia aerea nemmeno l'ombra.
Nemmeno l'ombra di altri passeggeri rimasti a terra.
Sono basita.
Vado alla biglietteria per vedere su quale altro volo posso salire.
Per Venezia nessun volo fino al giorno seguente.
Molto bene. 
Su qualche altra destinazione del nord, gentile signora, cosa ha da propormi?
Tutti i voli sono pieni.
Ma pieni pieni? un posticino, in braccio al pilota? niente?

.......

Penso allora che potrei prendere un traghetto o una nave veloce, convintissima, che sia la soluzione migliore.
Dopo l'attesa al banco delle informazioni, attendendo che il cartello con scritto "torno subito" sia sostituito da qualcuno in carne ed ossa, mi lascio illustrare le varie possibilità circa la mia traversata da Olbia a Livorno o Genova in notturna.
Perplessa, mi dico che è l'unica soluzione plausibile.
Ma non demordo, la mia esperienza nella prenotazione dei voli mi porta ad andare a parlare nuovamente con la signorina della biglietteria.
Ma per il volo su Bologna di questa sera, tipo una lista di attesa, un posto in stiva?....
Si è liberato un posto che faccio?
Lo fermi, lo blocchi la prego, è mio!

Così iniziano le mie sette ore di esplorazione in un aeroporto che si trova in una delle isole più belle al mondo...
Giuro che non mi sono annoiata!

La libreria Feltrinelli è il TOP! Puoi starci anche l'intero giorno, puoi anche leggere un libro, finirlo in giornata e rimetterlo al suo posto....lo so, non si dovrebbe fare, ma provate a pensare al profumo di pagine nuove, copertine in esposizione che ti chiamano con un canto simile a quello delle sirene....
Di WIFI nemmeno l'ombra, di spine per caricare il telefono una sola, nascosta da cartelloni pubblicitari, ma soprattutto devi prendere il numero per il tuo turno. Quindi, io e altri mobile-addicted, appostati come ghepardi in attesa di attaccare la preda stiamo in silenzio, tranquilli per non destare sospetti, ma solo attenti ad accaparrarci il bottino...dura la vita eh!

Le ore passano.
Guardo passeggeri andare e venire, in ciabatte e con scarpe improbabili. Guardo al rovescio il libro che stanno leggendo o le patatine che stanno rosicchiando.
Penso nuovamente, che in fondo, questo non luogo chiamato aeroporto, è un gran bel luogo.

Ops...è l'ora del check-in.
Signora mi scusi, non è che potrebbe mettermi a sedere vicino a questa ragazza che prenderà il mio stesso volo?, sa io non amo volare e magari in compagnia...
Ma lei la conosce questa ragazza? mi chiede.
Certo, le rispondo, voglio dire il nome mica l'ho letto sulle scritte della porta in bagno!
No guardi, non è possibile, per la privacy non posso...non so se lei la conosce, bla bla bla...
Nel momento in cui avrei voluto sbuffare e istericamente dirle che HO PAURA DI VOLARE...si materializza, miracolosamente di fianco a me la ragazza con cui devo prendere il volo!
Ora penserete.." tutto è bene quel che finisce bene"...eh no!
Due posti vicini non li hanno.....quindi....

Alla prossima puntata, e scoprirete uno dei viaggi aerei più belli fatti finora...


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