IL GHIACCIAIO DEL PRESENA, 3000 m DI BELLEZZA

by 4:58 PM



Se penso alla parola ghiacciaio, oltre a venirmi i brividi, penso a paesaggi splendidi, di quelli che possono solo rimanere impressi nella memoria per molto tempo.

Quest'estate ho passato una settimana in trentino, sul passo del Tonale, complice un'offerta online e la voglia di ritornare a camminare tra boschi e sentieri.

Sentire l'aria fresca in volto e l'inebriante profumo di muschio era tra le mie priorità.
Per quanto io non sia una super camminatrice da montagna, ho un legame fortissimo con lei, tanto da cercarla spesso, da averne bisogno, quasi a volermi mettere alla prova, per rendermi conto che ce la posso fare, passo dopo passo su un sentiero, così come nella vita di tutti i giorni.

Una delle escursioni che ho fatto al Passo del Tonale è stata quella sul Ghiacciaio del Presena.

Ci sono più modi e più sentieri da fare per raggiungerlo.
Fare moltissimi metri di dislivello non è stato il mio, quindi mi sono avvalsa della facoltà di prendere la cabinovia che in due tappe ti porta in cima.
La prima fermata è al Passo Paradiso.
Un luogo di cui innamorarsi, l'alta montagna e laghetti azzurri da contorno, e se non ci fosse stata troppa gente mi sarei seduta sopra ad una roccia ad ascoltare il silenzio che faceva eco ...
Ma purtroppo non ero l'unica a voler ammirare quello spettacolo.

Il Passo Paradiso è stato lo scenario della Guerra bianca del 1915/1918. Tra queste montagne le truppe combatterono in condizioni ambientali molto dure. Il Passo fungeva, al tempo, da confine tra l'impero Austro-Ungarico e il regno d'Italia.

Ancora adesso ci sono i resti della grande guerra e un museo dedicato.

Da qui si può salire al ghiacciaio a piedi o prendere nuovamente la cabinovia per pochi minuti.

Il ghiacciaio è spettacolo, è natura, è qualcosa di reale ma astratto.
La natura, pura, tra cielo e terra.
Il freddo pungente, il vento che penetra cadono in secondo piano, tutto attorno è il protagonista principale.
Ed io seduta sopra una pietra ringrazio, non so chi e nemmeno bene come, ma ringrazio per tutto quello che un paesaggio in sintonia con la natura riesce a donare.
E di come ancora io riesca a stupirmi di queste grandi e piccole cose...

Inizia poi la discesa, anche in questo caso si può scegliere di scendere comodamente o con una lunga e rilassante camminata più o meno in discesa.

Ho scelto la seconda.
Il sentiero parte dal passo Paradiso e si chiama sentiero della pace e arriva in centro a Tonale.
L'inizio non è segnato particolarmente bene e si snoda tra rocce in un paesaggio quasi lunare, che col proseguire cambia continuamente passando per ruscelli, seggiovie abbandonate, cascate e vecchi rifugi. I segni della grande guerra sono sempre presenti, accompagnati dai propri passi sul tracciato.

Il contatto con la montagna, immensa, che a volte fa paura e che a volte protegge.

La montagna che stanca, ma che ripaga ogni singolo respiro affannato.
La montagna che amo.



































A SPASSO PER IL MONDO: BUON COMPLEANNO PICCOLO VIAGGIATORE!

by 10:30 AM



Qualche volo fa ho chiesto a mio figlio se poteva tenermi la mano durante il decollo.
Mi ha risposto: "Mamma è ora che tu cresca e la mano devi imparare a tenertela da sola."

Nonostante questo la mano me la tiene sempre, mi controlla, mi chiede se sto bene durante una virata o una piccola turbolenza.

E io gli sorrido sempre, e il suo sguardo ritorna incollato a quel finestrino che tante cose ha da raccontargli.
Mi sta facendo crescere, nonostante sia con la testa tra le nuvole come me, mi insegna molte cose, me ne fa notare altre, che spesso troppo frettolosamente mi sono sfuggite via dagli occhi e dalle mani.

Qualche volta ho paura che mi dica: "Non voglio partire, sto bene qui."
Invece ancora, dopo anni i suoi occhi brillano di curiosità ed entusiasmo per un viaggio progettato, per un volo da prendere, per un museo da visitare, per un fiume da navigare, per un amico lontano da andare a trovare.


Oggi compie gli anni.
Sono otto anni che il 28 novembre piove; sta arrivando il freddo oggi e forse anche la pioggia, e questo mi piace, quasi fosse un rito.
Otto anni di viaggi, di scoperte e imprevisti da un capo all'altro del mondo .
Otto anni di viaggi che l'hanno fatto crescere,
otto anni che mi hanno fatto crescere e capire cosa ha veramente importanza.

Adoro la capacità che un bambino ha di adattarsi ovunque, che un posto sia a dieci chilometri da casa o a quindici ore di volo.
La capacità di inventarsi un gioco con bambini che non parlano la sua lingua, e di ridere e scherzare come se si conoscessero da sempre.
La capacità di provare, di assaggiare, di sentirsi a casa ovunque.

Potrei continuare all'infinito, ma rischierei di cadere in una melensa sfilza di motivi per i quali portare un bambino a scoprire il mondo è uno dei viaggi più speciali che si possano fare.
I suoi ohhhh, i suoi sorrisi e il luccichio degli occhi sono la forma di amore più grande. 
Le sue domande curiose e il suo dirmi " Mamma, anche a costo di andare in Australia, io l'A380 lo voglio prendere. Mamma è l'aereo più grande del mondo ti rendi conto?" Ma ben venga anche l'Australia ...

In otto anni ha visitato quattro continenti, visto le capitali più grandi del mondo, è salito sopra grattacieli che bucano le nuvole e visto tramonti sul deserto. Ha conosciuto altre religioni e nuotato in mari paradisiaci.

Non posso che regalarti altri viaggi ed altre avventure...


Buon Compleanno piccolo viaggiatore, continuiamo a raccontare il mondo assieme...




DECATHLON A VILLESSE, QUANDO IL VIAGGIO E LO SPORT DIVENTANO ESPERIENZA

by 1:44 PM



Qual è il vostro negozio di fiducia in fatto di viaggi?
Non parlo di guide o mappe o altro ma di abbigliamento e accessori che sono indispensabili durante la durata del viaggio, che sia in campeggio, su due ruote o a piedi.

Il mio si chiama Decathlon!
Ho la fortuna di averlo a pochi chilometri da casa, comodo per il viaggio dell'ultimo minuto, o per i viaggi programmati.
Qualche esempio dei miei ultimi acquisti?
la tenda da campeggio e tutto quello che può contenere;
le scarpe da trekking per le mie fughe sui colli o in montagna;
la maschera, il boccaglio e le pinne per le mie nuotate in mari paradisiaci.

La settimana scorsa ho avuto il piacere di visitare il nuovo store Decathlon a Villesse in provincia di Gorizia.
Un negozio innovativo ed esperienziale, come non ne avevo ancora visti.
E nonostante lo sport non mi calzi esattamente a pennello, mi sono lasciata affascinare dal nuovo modo di avvicinare il cliente all'attività fisica e a tutto quello che è viaggio, svago e tempo libero.
Il punto vendita di Villesse ha un'estensione di 4300 mq (mica un negozietto che si gira in cinque minuti), nato con l'obiettivo di far vivere al cliente una esperienza, dove provare e toccare con mano, o piedi, i propri articoli.

A disposizione di viaggiatori e sportivi nuove tecnologie e know-how per oltre 76 diverse discipline con personale esperto che guida il cliente nella scelta e nella prova.

Skate Park, un'area di 160 mq dedicata alla prova di skate e roller. I roller non li avete mai provati? Beh io li ho messi ai piedi dopo qualche anno di riposo e mi sono venute in mente le sere che passavo con gli amici in Prato della Valle a Padova, location perfetta per imparare a pattinare in completa libertà e soprattutto in uno scenario da invidiare!







Percorso escursionismo, lungo 120 m e fatto di una multi-superficie per simulare i diversi tipi di terreno.
Non è cosa da poco poter indossare delle scarpe da trekking e provarle su un terreno che è quello per le quali sono nate. Sarebbe incompleto indossarle e basta, e poi capire, durante una camminata in sentiero, che non sono le scarpe adatte al tuo piede.




Una piscina di 60 mq per l'esposizione di Kayak e Sup.
Voi pensate che sia pigra pigra eh? In realtà di sport ne ho provati molti, solo che non ho ancora trovato quello che fa per me! Però in viaggio mi piace sempre testare le attività proposte dal luogo: alle Canarie ho provato il sup, in Messico il kayak, alle Maldive lo snorkelling...Ok, lo snorkelling non è proprio una disciplina olimpica! ma mi è piaciuto un sacco; unica nota dolente: io ho un brutto rapporto con maschera e boccaglio. Mi entra acqua, mi si appanna tutto, mi fa male alla bocca!
Ma Decathlon ha fatto la maschera per me! Aderisce perfettamente al viso, e si può respirare con il naso! Io devo assolutamente provarla, mare caldo vieni a me!



La pista da running con tre corsie di superficie diversa: erba, asfalto, tartan.
E qui mi ritiro dal gioco! Ma so di certo che per chi corre l'aderenza delle scarpe sul terreno è cosa da non sottovalutare! 



Il simulatore di sci, in cui fare la prova degli scarponi mentre si "scia" davanti ad un monitor.
Beh io ho sciato in passato, o per lo meno ci ho provato, e se devo dirvi la verità faccio più ridere di una barzelletta! Comunque ricordo i dilemmi durante la prova scarponi: questo mi fa male e questo non va e l'altro mi stringe! Nel Decathlon Store potete provare l'abbigliamento da sci adatto a voi e scendere per una pista virtuale! 



Sono rimasta colpita molto positivamente da tutte queste innovazioni per rendere un negozio qualcosa di più del semplice punto vendita.

Ultima cosa ma non meno importante: all'interno dello store potete allenarvi. proprio così, un trainer virtuale vi proporrà delle lezioni collettive su di una pedana fitness...e quando avrete finito, spogliatoi e docce per tutti!
Pensateci, mica male questo Decathlon!

DINOSAURI A PADOVA, UNA MOSTRA TROPPO BREVE

by 10:53 AM



Di solito non scrivo dei luoghi o degli eventi che non mi sono piaciuti o che hanno avuto, dal mio punto di vista, delle lacune; semplicemente ometto di parlarne per non influenzare le idee altrui; però mi sento di raccontare del perché la tanto pubblicizzata mostra di dinosauri a Padova non mi ha soddisfatto.
Parlo da persona adulta, sia chiaro. 
Penso che per un bambino la sola parola "dinosauro" sia sinonimo di un sogno che si realizza.

Mi ha stupito, già da mesi, il grande lavoro di marketing e sponsorizzazione dell'evento che in radio e su testate giornalistiche invita a prenotare per tempo la visita alla mostra per non perdere la possibilità di vederla.
Una sorta di pressione psicologica che ha dato i suoi frutti, visto che non poche persone mi hanno chiesto consiglio sulla necessità di prenotare, per la paura di non riuscire a vederla.

L'esposizione si tiene al Centro Culturale San Gaetano, nel cuore di Padova, fino al 26 febbraio 2017.

Da brava curiosa sono andata a sondare, ci sono andata un mercoledì mattina.
Non c'era fila, in tutto ci saranno state una decina di persone.
Bene, ho pensato, così me la gusto con calma senza troppo caos.
Io mi emoziono sempre per le mostre, e non nego di esserlo stato anche per questa.
Cominciando il percorso ho pensato alla faccia che avrebbe fatto mio figlio di otto anni nel vederla, e mi è scappato un sorriso immaginando i suoi ohhh e uhhh e mamma guarda e mamma vedi ecc.

Un bambino sicuramente ha questa reazione.
La mia è stata: ma è già finita?

Cosa c'è nella mostra?
Un percorso evolutivo dei dinosauri dalla nascita fino all'estinzione, 150 milioni di anni (in pochi metri) con reperti e COPIE provenienti dall'Argentina. La maggior parte dei dinosauri sono riproduzioni.
Si arriva, troppo presto, alla grande (ed ultima) sala dove ci sono le RIPRODUZIONI in scala reale di due giganti dinosauri dall'Argentina da cui la mostra prende il nome.
Impressionanti, devo dire la verità, ma sacrificati in un posto troppo piccolo per loro: la coda di un dinosauro sbuca in un'altra sala, forando la parete.
Dopo di che una gentile signora avvisa i visitatori che se si salgono le scale per il piano superiore non si può più tornare indietro. E perché? 
Al piano superiore un dispositivo touch ti fa navigare tra i dinosauri e le loro ere geologiche, e poi basta, lo shop e ciao.


Per i bambini l'impatto è diverso, soprattutto grazie ai laboratori didattici che sono stati organizzati. Mio figlio per esempio ci andrà con la scuola e sicuramente sarà un'esperienza molto intensa.

Però mi chiedo se il prezzo non sia un po' troppo alto (7 € nei giorni feriali, 10 € nei festivi e prefestivi).
Se abitate a Padova o comunque in zone limitrofe vi consiglio di visitarla durante la settimana: il biglietto costa tre euro in meno e non c'è la ressa del weekend.
Poi sta un po' a voi decidere!
Ah, vi diranno che con lo stesso biglietto potrete andare a visitare il Museo di Paleontologia e Geologia di Padova: evidentemente è diventato a pagamento nell'ultimo periodo perché io l'ho visitato molte volte, anche con mio figlio, gratuitamente...

Per altre info visitate dinosauripadova.it

Dinosauri grrrrrr!!



Grazie Angela per la foto


IL PERITO MORENO, QUANDO UN SOGNO SI AVVERA

by 5:52 PM



“La Patagonia! È un’amante difficile. Lancia il suo incantesimo. Un’ammaliatrice! Ti stringe nelle sue braccia e non ti lascia più.” 
Bruce Chatwin



Più di una persona mi aveva raccontato che i voli da Buenos Aires a El Calafate erano movimentati.
Ancora non capisco perché debbano dire questo ad una paurosa di volare.
Comunque per un calcolo delle probabilità, che puntualmente sbaglio, pensavo che non tutti i voli che passano sopra quel tratto di Argentina debbano essere per forza turbolenti.
E che diamine, proprio il mio?

Eh già, proprio il mio.

Da Buenos Aires a El Calafate passano tre ore di volo o giorni in macchina. Ovviamente avendo a disposizione solo due settimane in giro per lo stato ho optato per il volo.

Oltre a movimenti sussultori mentre l'aeroplanino era in mezzo ad una perturbazione (ovviamente io pensavo che l'aereo precipitasse di lì a poco), anche l'atterraggio ventoso ha dato il suo contributo.
Perchè dovete sapere che la piccola cittadina di El Calafate è una delle più ventose al modo, quindi mi sento di giustificare tutto quel movimento. 
Ora che non sono a bordo.
Sapete che vi dico, rifarei quel volo perché quello che ho visto è stato di una bellezza talmente unica che tutto il resto è caduto in secondo piano: la paura in volo e il doverlo riprendere dopo pochi giorni.


Verso la fine del mondo, ecco dove sono stata.
Nel sud dell'Argentina, in una terra che ha incantato Sepulveda, Chatwin
e anch'io mi sono inchinata di fronte a tale immensità e bellezza.
Tenete presente che ogni aggettivo io possa usare non raggiungerà mai la perfezione che ho trovato nei paesaggi, nella natura, nell'aria che respiravo.

Ho i brividi a ripensare a quanto i miei sensi abbiano percepito all'interno di quei grandi spazi.
Ci sono stata pochi giorni, ho dovuto centellinare tutto quello che volevo vedere, ma come assaggio direi che è andata piuttosto bene.

Un mio grande sogno per anni, per molti anni, è stato il Perito Moreno
Ho dimenticato la prima volta che ne avevo sentito parlare, ma la fissazione per questo posto quasi ai confini del mondo non ha mai smesso di palpitare dentro me.
Un ghiacciaio che avanza, cammina, si fa strada per poi fermarsi quando incontra il lago Argentino.
Ho pensato per molti anni a questo luogo, fino quando ho deciso di andarci. Una volta lì, mi è caduta addosso quella sensazione strana di essere in un luogo che ho sognato per tutta la vita con la paura che potesse svanire da un momento all'altro...



Il Perito Moreno dista circa ottanta km da El Calafate, la città più vicina, e si trova nel Parco Nazionale Los Glaciares, in provincia di Santa Cruz, nella Patagonia Argentina.
Quegli ottanta km li ho percorsi eccitata come una bambina in attesa di Babbo Natale, con il fiato sospeso, con la bocca aperta e il muso incollato al finestrino della macchina per non perdermi nemmeno uno scorcio di tutto quello che c'era lì fuori.
Il Lago argentino, la Ande, la strada che non ha fine, solitaria.
Ogni tanto ho chiesto di fermare l'auto e di scendere per fare delle foto, ogni curva nascondeva un paesaggio nuovo, colori nuovi, sentimenti nuovi.
E un vento a spazzare via le nuvole per lasciar spazio ad un cielo senza pari.

All'entrata del Parco Nacional Los Glaciares, all'interno del quale si trova il Perito Moreno, controllano documenti e passeggeri, fanno poi acquistare il biglietto e consegnano un dépliant informativo.
All'interno di questo pieghevole c'era un sacchetto biodegradabile per i rifiuti: direi che sono molto avanti questi Argentini.
Prima di arrivare al ghiacciaio, ci sono ancora punti panoramici dove fermarsi, punti in cui si comincia a vedere sua maestà Moreno.

Tra la natura selvaggia, il verde, il marrone e il blu avanza lui, elegante e sicuro di sé.
Poi si arriva al suo cospetto e non resta altro che restare in silenzio, ad ascoltarlo, a fare la sua conoscenza con tutto il rispetto possibile, in quello che sembra un luogo sacro.
Il ghiacciaio prende il nome dal suo scopritore, Francisco Moreno, e se potessi gli stringerei la mano forte forte, magari mi scapperebbe pure un abbraccio, per ringraziarlo.
Qualcosa di unico, non paragonabile, ha colmato un vuoto che avevo.
Esagerata? Andate a vederlo poi ne riparliamo!





Curiosità (che poi sarebbero nozioni di geologia/glaciologia)

Il gigante bianco regala uno spettacolo indimenticabile che si estende per cinque chilometri e sessanta metri di altezza sopra il livello del lago Argentino. Se siete fortunati potreste anche vedere la rottura di un blocco di ghiaccio...e io sono stata fortunata!
Il ghiacciaio è sempre in movimento, avanza ogni giorno di circa due metri. Questo avanzare lo porta a scontrarsi con una sponda del lago, la pressione che esercita su di esso fa staccare e sciogliere blocchi di ghiaccio, in un ripetersi perpetuo che mantiene sostanzialmente costante il fronte del ghiacciaio.

Informazioni utili
Il periodo migliore per visitarlo è in estate, cioè durante il nostro inverno. Io ci sono stata in febbraio e la temperatura si aggirava attorno ai 15 gradi di giorno.
Da Buenos Aires a El Calafate ci sono più voli giornalieri operati da Aerolinas Argentina.
Il costo dell'entrata si aggira attorno ai 13 euro.
Da El Calafate ci sono dei pullman che partono in direzione ghiacciaio in vari orari, idem per il ritorno.
Io ho optato per il servizio di transfer dato dalla locanda in cui soggiornavo, anche per avere più libertà negli orari.

Per visitarlo ci sono diversi percorsi che si snodano attorno al gigante, fino ad arrivargli vicino vicino quasi a toccarlo e a sentirlo scricchiolare. I percorsi sono costruiti su passerelle adatte a tutti e ben indicati.
Altro modo per ammirare il ghiacciaio è la gita in barca nel lago Argentino, io non l'ho fatta ma ho sentito dei pareri positivi. Le prenotazioni si possono fare direttamente al centro di accoglienza del parco.
Non dimenticatevi la macchina fotografica e in ogni caso qualunque scatto non sarà mai uguale alla realtà, non perché i vostri non saranno belli, ma perché dopo che gli occhi avranno visto quella meraviglia anche una foto sembrerà banale!

Dove dormire.
A El Calafate ho soggiornato a Las Avurtadas Hosteria, che vi consiglio per la cortesia, la pulizia e per la buona colazione. Inoltre offrono il servizio di transfer aeroportuale e quello per il parco nazionale Los Glaciares....ma di El Calafate ve ne parlerò un'altra volta!









Powered by Blogger.