UN INSOLITO TRAMONTO


Non so se per voi è lo stesso, ma a me capita di trovarmi in un posto, un qualsiasi posto e di mettermi a fissare le persone. No, non sono una maniaca, ma piuttosto un'osservatrice. Che sia una strada in cui sono di passaggio, la sala di attesa di un aeroporto, seduta in treno o in aereo o su una panchina...osservo. 
Tutti abbiamo almeno una storia da raccontare, e se non me la possono raccontare quelle persone, la invento seguendo i loro movimenti, le loro letture la mimica la gestualità. Una sorta di gioco.

Ero seduta in spiaggia a Seychelles
precisamente  nell'Isola di La Digue
precisamente ad Anse Severe,
nell'ora che anticipa di poco il tramonto quando i colori cominciano a sfumare e a mescolarsi con un sole che si sta affogando nel mare.
Loro erano lì, a pochi metri da me, due sagome in rilievo sul roseo sfondo.
Due turisti.
I contorni non sono delineati, le figure sono contro sole, un uomo e una donna.
 Viaggiatori.
Nessun rumore nei dintorni, nessuno schiamazzo da spiaggia; solo il lento e costante susseguirsi delle onde contro una sabbia piena di coralli, contro quelle rocce lì in quell'angolo.
Ci sono certi oggetti che portano o indossano le persone che fanno capire se sono vacanzieri o viaggiatori.
Questi viaggiavano.
L'ho notato dalle cose essenziali che avevano,  ed era una bella immagine, ed era bello pensare che avessero appena fatto il giro dell'isola a bordo delle loro biciclette tra saliscendi in mezzo alla giungla fino a raggiungere la magnificenza di quella spiaggia, a ristorarsi e ad immergersi nella fine del giorno che non tardava ad arrivare.
Una sigaretta accesa, una bottiglia d'acqua dopo la pedalata, una guida presa dallo zaino da consultare prima di ripartire.

Forse era  la loro ultima tappa, dopo un mese di continuo muoversi tra le isole dell'arcipelago, una Mahè troppo dispersiva, una Praslin da intermezzo, ed ora La Digue per un' immersione nella pura natura.

Oppure il loro viaggio iniziava proprio da quel tramonto, da quel sole infuocato, e nella guida, sottolineate a matita, le tappe che avrebbero formato il loro itinerario.
Chissà, forse la mattina si erano svegliati con le prime luci dell'alba, quando i raggi del sole si fanno strada tra le tapparelle di legno di una camera di un blu intenso. E la tenda aveva cominciato a muoversi perché la brezza si alzava dal mare.
Un Flycathcher appoggiato sul davanzale, dava loro il buongiorno.

Magari, invece, erano appena usciti dalla loro stanza dopo una dormita  pomeridiana durata troppo a lungo per prendersi gli ultimi raggi di sole, e avevano raccolto due tre cose velocemente per dirigersi verso la spiaggia...ma questo non lo saprò mai.









4 commenti:

  1. Inizio col farti i complimenti per le meravigliose foto *.*
    Volevo dirti che pensavo io di essere una delle poche ad immaginarmi la vita di perfetti sconosciuti. Invece no. Non so perchè, ma adoro pensare a come potrebbe essere la vita di coloro che per caso incrociano i miei passi, magari senza neppure scambiare il mio sguardo!
    Purtroppo a volte mi rendo conto di passare per una sorta di stalker, ficcanaso e maniaca, ma non sono nulla di questo. Delle volte invece i miei sguardi vengono ricambiati anche con un sorriso.
    Sarò sognatrice, ma lo faccio sempre! Sono un'attenta osservatrice e non mi vergogno nel dirlo! :)
    Un abbraccio

    http://pensierinviaggioo.blogspot.it

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  2. Ma Grazie Manuela!
    Esatto mai vergognarsi di osservare e di sognare cosa c'è dietro a dei personaggi!Questi ragazzi, signori..non so che età potessero avere, erano troppo belli per non essere raccontati, a modo mio ovviamente. Per qualche secondo mi era balenata in testa l'idea di avvicinarmi e fare due parole...ma credo sia stato meglio così!
    Ho ricordi ancora nitidi di persone che ho osservato, perché molto interessanti, in viaggi di dieci - quindici anni fa...cose da pazzi :-)
    Continuiamo così!

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  3. Anche a me piace immaginare chi sono e cosa facciano gli altri, quelli che incontro per strada o anche solo quelli che immagino dentro casa quando mi ritrovo a guardare le finestre illuminate camminando per strada.
    Secondo me anche queste cose denotano i viaggiatori: la curiosità, la fantasia, l'immaginazione...

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    1. Paola, esattamente quello! abbiamo la curiosità del viaggiatore...e chi ci ferma più! :)

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