MARSA MATROUH, L'INIZIO DEL VIAGGIO




Da Verona a Marsa Matrouh scorre un tempo di circa tre ore.
L'aereo sorvola un mare blu lungo la costa della Croazia prima, della Grecia poi.

Isolette si susseguono intervallate dalla scia di barche a vela che sfidano il soffio del vento.
Poi una costa che ha il colore della terra bruciata, qualche nuvoletta che le fa ombra.
Quello è l'Egitto.
Terra di Faraoni e di conquiste,
terra dove un grande fiume scorre, a bagnare una terra arida, a renderla fertile...



L'aeroporto di Marsa Matrouh è militare, l'aereo scende velocemente e tocca terra.
Non si può fotografare nulla, 
militari e guardie sono i suoi abitanti
E' sempre bello atterrare, comincia il viaggio.

E' un posto sicuro l'Egitto? Questa la principale domanda che mi è stata fatta prima di partire.
E' come domandare "E' un posto sicuro l'Italia?"
Siamo davvero in grado di capire se un luogo è più sicuro di un altro?
Ma sei a pochi chilometri dalla Libia, e poi ci sono gli attentati.

Fondamentalmente sono due le problematiche:
L'informazione inesistente.
La conoscenza della geografia.

Ciò che arriva nelle nostre case non è mai reale. Sprazzi di informazioni mediatiche che creano perlopiù panico. 
Aggiungiamoci anche che le coordinate geografiche sono un optional, ne esce una conoscenza dei fatti molto approssimativa.

Marsa Matrouh si trova sulla costa del Mediterraneo nella parte nord del paese, a 240 chilometri da Alessandria e a circa 200 chilometri dalla Libia. 
Questo non fa di lei una città pericolosa, e continuerò a ripeterlo nei post a venire...

Diretta al villaggio Jaz Oriental come inviata di Veratour mi sono fatta una quarantina di chilometri in pullman attraversando zone deserte e gruppi di case.
Il fascino del Medio Oriente ha colpito ancora, pensavo, mentre fuori dal finestrino scorrevano le immagini di vita quotidiana:
Il venditore di angurie,
i bambini a piedi scalzi per la strada,
le donne velate pronte per la spesa al mercato.

Mi sono goduta il panorama,
le meraviglie di un paese.
Non mi sono minimamente sentita in pericolo.
Se di pericolo si può parlare...

Il villaggio si affaccia sull' Almaza bay ed è in perfetto stile orientale da mille e una notte! Lampadari e lampade finemente decorati, tavolini intagliati per passare le serate a fumare il narghilè.

Vi farò conoscere quello che ci sta dietro ad un villaggio, che devo dire mi ha impressionato positivamente, benché, come già detto molte volte, non abbia un buon rapporto con i villaggi turistici!
E poi c'è lui, il protagonista di questo viaggio.
Il mare.

Un mare così lo avevo visto solo ai Caraibi,
non puoi rimanere impassibile davanti ai suoi colori.
Un richiamo,
ti prende, 
ti rapisce e
non ti lascia più.

E' il Mediterraneo che con le sue onde ha modellato una sabbia fine e bianca e che mi ha accompagnata per una settimana con il lieve e sussurrato suono.
Le onde parlano, lo sapete?
Basta ascoltarle, portano messaggi da terre lontane.



E ora con il pensiero mi tuffo nel ricordo di salsedine e brezza marina.
Lo tengo stretto, ne avrò bisogno ancora...

Un'esperienza nuova fatta di nuove consapevolezze di cibo dai sapori nuovi, e persone con una storia da raccontare.
Sarei stata ore ad ascoltarle.

Le risate dei bambini, 
un sole che scalda gli animi,
sorrisi e cortesia a portata di mano.

Un luogo dove staccare la spina,
rilassarsi e pensare,
cose che dimentichiamo troppo spesso di fare...












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