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BERLINO E LA SUA FREDDA CORTECCIA

by 12:40 PM
 



Faceva freddo a Berlino a gennaio?
Vi prego, fatemi un'altra domanda!

Probabilmente una serie di coincidenze astrali e combinazioni lunari hanno fatto sì che la mia permanenza nella capitale tedesca sia stata tra le più fredde mai provate!
Pensavo di aver provato l'apice a New York l'anno scorso, quando non riuscivo a togliere il guanto per fotografare, e giravo con il bicchierone caldo di Starbucks in mano; invece no, i -11 di Berlino (menounidici) li ho sentiti fin dentro le ossa con quella dose di umidità che rende tutto più gelido ancora.
Avete presente che l'uscire da un posto chiuso equivaleva a cercarne subito un altro?
Ho reso l'idea!
Ma non mi sono affranta, vi dirò tutto quello che ho fatto e visto con indosso abbigliamento termico da base al polo nord....quanto esagero!

Berlino si è presentata ai miei occhi come una città fredda, non solo nel vero senso della parola.
Una città che volevo visitare da anni, ma che non mi ha dato il calore necessario, per amarla.
La guerra fredda, il muro di Berlino, la caduta del muro...troppa storia complicata alle spalle. Per questo non avevo aspettative, ma semplice curiosità necessaria per emozionarsi e vedere le cose sotto molti punti di vista.
Ad ogni modo con me Berlino ha un conto in sospeso...
Probabilmente un'altra stagione, un altro momento potranno colmare le lacune.

Ma veniamo a noi, e vi racconto cosa ho visto in cinque (freddi) giorni a Berlino.

Porta di Brandeburgo e Pariser Platz.
Era sera, e una leggera nebbiolina cominciava a ghiacciare prima ancora di poggiarsi al suolo. Ogni parola era accompagnata da un alone di fumo. Un'atmosfera quasi surreale, ma vera.
La porta mi si è stagliata davanti, immensa, piena di carisma e di storia.
Una porta, simbolo e punto di riferimento della città, durante la guerra fredda la porta si trovava a Berlino est, proprio vicino al muro che divise per 28 anni la città.
E' proprio davanti a questa porta che nel giugno del 1987 il presidente degli Stati Uniti Regan disse: "Signor Gorbachov, abbatta questo muro!"





Potsdamer Platz
Il freddo pungente di una mattina di gennaio mi ha fatto conoscere questa piazza. Della gente che passeggiava, o semplicemente si spostava da un edificio all'altro vedevo solo gli occhi, lucidi di freddo. La sciarpa e il cappello diventavano tutt'uno.
Ero anch'io così.
Avevo freddo per il clima e freddo per la città, che non riusciva a riscaldarmi.
Nella piazza ci sono i segni di una guerra, di un muro, pezzi di vita appesi tra cielo e terra, a ricordare.
Su un pezzo di muro è disegnato il simbolo della pace e la scritta NOW.
Ho pensato al significato di quel pezzo di cemento e a quella scritta, il controsenso, la volontà di cambiare il futuro, il bisogno di pace e libertà, che sono state omesse per troppo tempo.





Sony Center
Avete ragione è un centro commerciale, ma io ci aggiungerei anche culturale, non solo cinema 3D e Starbucks, ma una vera opera d'arte! Acciaio e vetro formano una struttura che copre la piazza centrale. Ovviamente il nome è stato dato in onore della Sony che ha la sede Europea nella città.
Merita la visita la cupola a forma di ombrello che racchiude il complesso!

Panorama Punkt
Volete vedere la città dall'alto? Prendete allora l'ascensore più veloce d'Europa che in soli 20 secondi vi porterà in cima al Kollhof, il grattacelo alto 100 m che si affaccia su Potsdamer Platz. Trecentosessanta gradi su Berlino, da est ad ovest. All'ultimo piano, esternamente si può passeggiare lungo il perimetro del palazzo con un occhio sul panorama e l'altro su una mostra fotografica permanente che racconta un po' la storia del muro di Berlino in alcuni episodi: di come alcune persone siano riuscite a passare da una parte all'altra, e come le meno fortunate abbiano vissuto per anni separate dai propri familiari senza mai poter passare il confine...
Dopo aver preso freddo a sufficienza (se andate in inverno con temperature polari) potete riscaldarvi all'interno del bar con vista sulla città; una cioccolata calda farà il caso vostro!

Memoriale all'Olocausto
Per ricordare, per non dimenticare. Trovo sempre difficile parlare di quel periodo storico che ha visto togliere la dignità e la vita stessa a persone il cui unico sbaglio era essere diversi da un canone deciso da una sola persona, purtroppo di potere.
Il memoriale gela, per il ricordo, per come è stato costruito, per quello che rappresenta.
Per quel saliscendi, per i cubi che disorientano, che ti catturano e legano.




Check point Charlie
Il famoso attraversamento di frontiera tra Berlino est ed ovest, la porta di separazione tra due differenti mondi, quello occidentale e quello sovietico.
Il nome venne dato con l'alfabeto fonetico NATO, dopo i check point Alfa e Bravo arrivò il terzo, Charlie.
Rimane poco niente del passato, una ricostruzione del piccolo edificio che controllava il passaggio delle persone, e un'orda di turisti che si fanno fotografare con qualche finta guardia messa lì in uniforme.
Rimane anche qui il ricordo palpabile di quello che poteva essere stato quel passaggio...




Technikmuseum 
Se avete bambini a seguito, ma anche no, vi consiglio di visitare il museo della scienza e della tecnica! L'edificio in cui è stato costruito un tempo era il deposito ferroviario della città, e all'interno si possono ancora vedere e visitare gli hangar dove i treni stazionavano lungo le rotaie per accompagnarli fuori.
Il museo è suddiviso in 14 sezioni sviluppate in 25 mila mq, pertanto armatevi di pazienza per vedere più o meno tutto.
Non ci si annoia, a tratti è pure interattivo e spazia dalle locomotive agli aerei, dal primo computer all'aereo delle caramelle, ovvero il Rosinenbomber che lanciava dolci e caramelle per i bambini che vivevano sotto l'assedio.


East Gallery - il muro di Berlino

Il 9 novembre del 1989 avevo 12 anni e una televisione in bianco e nero.
Correvano immagini delle quali capivo poco: gente sopra un muro, con mazze e picconi a distruggerlo, che urlavano, piangevano...
Poi i miei genitori mi hanno spiegato, e pur non capendo ho capito.

L'East Gallery è il tratto di muro più lungo rimasto a "ricordo" della posizione originale in cui era stato eretto. Uno virgola tre chilometri di muro dipinto da graffiti creati da diversi artisti a memoria di quanto è successo in quei 28 anni in cui la città è stata divisa in due fino alla fine della guerra fredda.
Camminate lungo il fiume Sprea, guardate, fotografate, pensate e non dimenticate...




Platten Pedro, Il negozio di dischi a Charlotteburg
Questo negozio è una chicca scoperta in una guida dalla mia amica Helga!
Un negozietto grande quanto una lenticchia, pieno e stracolmo di vinili da far impazzire un collezionista. Attenzione che in più di quattro persone si fatica a stare all'interno, ma ne varrà la pena. Il proprietario è carinissimo, mi ha persino regalato un disco!

Legoland
Alzi la mano chi ha un bambino a cui non piacciono i lego!
Come immaginavo, siete anche voi nella stessa mia barca. A Berlino c'è la soluzione per far passare qualche ora nel mondo dei mattoncini al vostro piccolo viaggiatore! Costruito indoor (quindi anche se fa freddo è ok). Cinema 4D, due giostre, una delle quali interattiva e aggiungo ginnica: pedalando in una sorta di risciò si prende quota e si vola, se non pedali scendi! Un percorso a raggi infrarossi dove ci si può sentire nel set di mission impossible e gli immancabili mattoncini ad incastro che fanno, diciamocelo, perdere la testa a chiunque! Un po' costoso, ma che non lo fai un regalo a tuo figlio?


Berlino mi è piaciuta? Ni.
Voglio darle un'altra possibilità, voglio visitarla in un periodo più caldo, all'aria aperta. Credo che la città rimarrà fredda nel sui interno, ma la crosta dura che mi ha fatto conoscere si potrà sciogliere sotto il sole...
E voi cosa mi dite di questa città?




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