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LA FORESTA UMBRA

by 4:09 PM





Si chiama Foresta Umbra.
Ma con l'Umbria non ha molto a che fare, molti si confondono ancora...
Umbra dal latino, cupa, ombrosa.
Una foresta a pochi chilometri dallo splendido mare del Gargano e da Vico dove ho alloggiato. 
Non me la sarei mai aspettata.
Ne avevo sentito parlare marginalmente, ma mai nessuno mi aveva detto di che meraviglia della natura si trattasse! 
Forse non volevano che quel luogo magico, diventasse anche un poco mio.
Dalle lucenti spiagge della costa il paesaggio comincia a cambiare. Prima radi alberi si annunciano lungo la curvosa strada, poi un vero e proprio faggeto, fitto fitto, comincia a formare una porta di ingresso, e non puoi far altro che entrare, lasciarti trascinare, mentre dietro di te sembra quasi che la vegetazione si chiuda su sé stessa, quasi un film di fantasia.

A quel punto sei intrappolato.
E in quella trappola si sta bene.

I raggi del sole faticano ad entrare, tutto è ovattato: la luce, i suoni.
Non c'è nessuno.
Anzi c'è solo il silenzio, intervallato dal respiro e dalle ruote della macchina che ogni tanto passa sopra ad un ramo secco, sceso dai piani superiori...
Apro il finestrino, i 25 gradi di poco prima si sono vestiti per la temperatura che quasi improvvisamente è scesa di dieci gradi.
Io sono incredula.
Ma è così, il microclima che si è formato all'interno di questa fitta vegetazione rende possibile una temperatura fresca lungo tutto il corso dell'anno. Non fatico a credere che durante le calde giornate estive il turisti si rifugiano nella foresta per trovare un po' di frescura!

Mi rivesto e scendo dalla macchina che ho parcheggiato in uno dei molti punti a disposizione. 
L'umido entra subito nelle ossa, e il fiato si dipinge di vapore, ma sono dettagli...
Lo sguardo viene rapito dal  verde che è impresso su ogni cosa! Anche i tronchi degli alberi ricoperti di muschio sono verdi, le foglie e i sassi dove i piedi appoggiano. 
Sono talmente affascinata che mi sembra di essere entrata nel bosco di Fangorn, dove mi guardo attorno per vedere se qualche curiosa creatura si sta nascondendo dietro ad un cespuglio.
Ok, ok la mia fantasia non ha freni, ma sfido chiunque a restare indifferente di fronte a cotanta bellezza.

Da ogni parcheggio si snodano molti sentieri.

So già che poche ore non saranno sufficienti, ma cammino e alzo la testa continuamente per trovare solo un muro di fronde e rami e foglie.
Incontro una mucca, lì c'è un recinto, e di fianco un laghetto con un ponticello.
Mi sporgo, guardo l'acqua, che ovviamente è verde.
La vita scorre il quel lago. Una vita che si sta formando...tantissimi girini, si muovono velocemente, nerissimi in contrasto. Sembrano danzare al ritmo del silenzio, quasi inusuale, che sto ascoltando. 
Può un posto affascinare talmente da non volersene più andare?
La risposta è si...

La foresta è suddivisa in quattro aree. Due di queste accessibili anche con la macchina che poi viene parcheggiata per le eventuali escursioni; una in cui è proibito parlare o fare rumori molesti per non infastidire gli animali; ed una quarta che non è possibile visitare nel rispetto dell'habitat naturale che si è creato: ricci, scoiattoli, martore ma anche gatti selvatici e daini. Per quest'ultimi c'è anche un recinto nella zona visitabile, che li protegge dall'uomo, ma sono in libertà e sono bellissimi!

Vi è venuta voglia di visitarla?...ma mi raccomando, nel rispetto per la natura!


 

ecco i girini che danzano...


"Mi sporgo, guardo l'acqua, che ovviamente è verde."



"Anche i tronchi degli alberi ricoperti di muschio sono verdi"



VICO DEL GARGANO, IL BORGO CHE LASCIA IL SEGNO

by 5:16 PM



Perché un borgo ti lascia un segno dentro?
Ho riflettuto molto prima di trovare una risposta adeguata e non scontata, anche se magari ai più, scontata lo è.
Questo viaggio è iniziato con un progetto di Pizzicato Ecob&b, e nei primi giorni di maggio mi sono trovata catapultata in un paesino del quale fino a qualche mese prima ignoravo l’esistenza.

Eh, la solita storia, giro il mondo ma…
Ma Vico del Gargano mi è entrato dentro, con la sua calma, inusuale per me sempre di corsa; per il mare che si riesce a scorgere all'orizzonte, io vivo in una città senza mare; per il cibo che è…faccio fatica a trovare aggettivi adatti.

Passeggiando per le strette strade in cui due macchine assieme non passano, ti fermi a pensare a quanto bello è il silenzio, pensi che un elogio alla lentezza sarebbe da dedicare ad un luogo che si veste di sole e salsedine, dove ad un passo ti puoi tuffare tra ulivi e agrumeti,  ed essere avvolto da un profumo che non te lo togli più di dosso, e a  due passi c’è il mare, un Adriatico che non conosco, lontano dai colori che ha a quaranta km da casa mia.
Si è rapiti da tutto questo, si è rapiti dagli anziani signori che mattina dopo mattina escono di casa con il cappello per ripararsi da un sole che sta diventando sempre più caldo, e si siedono sulle panchine al parco, lungo la strada o davanti ad un bar, a finire il discorso del giorno prima, o solo a guardar passare la gente. Ti sorridono, ti salutano, e tu vorresti fermarti e parlare con loro, sentire la loro storia, perché tutti abbiamo una storia da raccontare, per banale che sia, tutti abbiamo una vita, un racconto, un qualcosa.
Ma passi avanti, diritta, alzi la testa e guardi le insegne, i panni stesi al vento, senti il vociare lontano, una risata di bambino, una mamma che sgrida. Questo è un paese puro, dove la vita di tutti i giorni ti si presenta davanti come un quadro che si dipinge mano a mano che i passi avanzano. E cominci a sentirlo un po’ tuo, quasi familiare, abbandoni l’idea del tempo e ti lasci andare ad un ritmo nuovo…piacevole.

Il ritmo del sud.

Mi sono fatta delle domande, ma ancora non ho risposte soddisfacenti.
Perché ho trovato il pane pugliese a 1.80 € al Kg? Avete presente quel pane che solo a sentirne il profumo ti viene fame? quel pane morbido da gustare con un filo d’olio, o con una dadolata di pomodorini?...esatto proprio lui, perché qui, al nord, tra la nebbia costa il triplo?
Perché per una cena di pesce ho speso 30 euro in tre?...e non vi parlo di postacci, ma di locali carinissimi, in cui la cordialità era di casa, in cui le papille gustative volevano restare lì per sempre…Perché dalle mie parti per mangiare del buon pesce devo fare un mutuo?
Io me le faccio queste domande, lecite domande! Non è una polemica, non ci penso nemmeno, è una constatazione. Perché poi, parlando con lo chef che ha raccontato la sua esperienza al nord, per poi concludere che Vico è casa e amore , e con i vicini di tavolo anche loro nordici, non si è arrivati ad una risposta esaustiva. La cena ottima, prodotti di qualità, servizio perfetto…dove sta l’inghippo?...non c’è nessun trucco, è solo amore per la propria terra, un amore che vuole essere condiviso, fatto conoscere, per poi farti tornare. E come fa uno a non tornare?




Vi do anche dei consigli pratici su dove mangiare cosa a Vico del Gargano!

-La colazione e l'aperitivo assolutamente al Bar di Pizzicato.


-Io amo i pic nic quindi prima di un bel pranzetto in spiaggia fermatevi in un qualsiasi panificio e portatevi via qualche trancio di pizza…



- Cena di pesce? All'artistico..io ho mangiato strascinati alla crema di ceci neri e vongole, e ….

 -Altro locale per cenare, Il Trappetto …orechiette (puoi non mangiarle in puglia?), e agnello in un contesto favoloso, un vecchio frantoio!


- E ovviamente non potete tornarvene a casa a mani vuote, quindi fermatevi al Biscottificio Nonna Maria (via della Resistenza, 70), e fate razzia di taralli, vi consiglio quelli alla cipolla, e biscotti alle mandorle. La mia dispensa è a posto per qualche settimana, poi, appena finisco la scorta a Vico del Gargano ci ritorno eh!

-Ma anche comodamente da casa potete fare acquisti di prelibatezze Pugliesi, guardate un po' qua pizzicatomandorla.

DA NORD A SUD UN VIAGGIO VERSO IL GARGANO

by 9:09 AM




Da nord a sud.
Così è iniziato il mio viaggio. Un lungo viaggio in macchina da Padova a Vico del Gargano.
E mentre macinavo chilometri, pensavo a quanto ancora dell'Italia non conosco, quanto ancora del paese non ho visto.
Troppo.
Si parla sempre del fatto che visitare l’Italia costa tanto, che è proibitivo, affollato, un po' forse è vero, ma vorrei anche sfatarlo questo mito...
Sono la prima a prendere un volo intercontinentale per soggiornare in un’isola semi deserta a dieci dollari al giorno, o la prima a prendere un volo per una capitale europea a venti euro. Ma, perché c'è sempre un ma, sto scoprendo negli ultimi mesi un Paese che ha ancora tanto da offrire e per questo mi sono ripromessa di viverlo di più, di trovare spazio per uno posto che mi ha visto crescere e che sa offrire quanto ha di meglio.
Così sono partita per la Puglia, lungo una costa bagnata dallo stesso mare, nella quale ho visto susseguirsi pianure e colline, dove ho incontrato fiumi e scorci di un mare che diventava sempre più blu.

E poi all'improvviso, all'uscita del casello autostradale, la sensazione di essere arrivata, di aver varcato un confine nuovo che mi attendeva per essere conosciuto e vissuto nel migliore dei modi.
Nuvole grandi ad aspettarmi, di quelle che sembrano di panna, un verde in contrasto, e qua e là all'orizzonte pale eoliche che giocano con il vento.
Ho abbassato il finestrino e disegnato onde con le mani mentre l'aria calda si insinuava con il suo profumo di mare.
Ero eccitata, come una ragazzina.
Ero eccitata del mio viaggio.
Ci sono momenti in cui si sta bene, ma di un bene rilassato, pensato. Di un bene fatto del non sapere cosa aspettarsi, fatto di curiosità che solo un bambino può capire.
Quello era uno di quei momenti...
E poi l'incontro, il primo, con Vico del Gargano, il piccolo borgo che si affaccia sul mare, che non conoscevo ma che grazie a Pizzicato Eco B&B  ho avuto modo di vivere.
Un primo incontro fatto di gente che è nata e vissuta tra i muri bianchi di case che hanno tra le fessure la salsedine di un mare blu, che passeggia tra i vicoli, incurante del sole o del vento; che siede sulle panchine in piazza e chicchera del più e del meno scrutando i visi nuovi e pallidi, un po' spaesati che si fanno strada.
E se chiedi un'informazione, loro la sanno, loro si conoscono tutti.
Loro vedono subito che non bazzichi il luogo, probabilmente si fanno domande, ma se gliele fai tu, rispondono come se ti conoscessero da una vita.
Che bello no?...
Io sono del nord, raramente vedo la cordialità, raramente trovo il calore, raramente in un ristorante il mio vicino mi rivolge la parola.
Ed è una cosa che mi manca infinitamente, ma che in Puglia mi ha riempito di gioia!

Questo il benvenuto del Gargano, alla ricerca di un bar che fa Pizzicato di nome, e di un appartamento che profuma di fragola e viaggi, dove ho vissuto tre giorni, base per la ricerca di un pezzo d'Italia ricca di paesaggi splendidi, quelli che non ti aspetti, quelli che appena li vedi manca poco che non ci credi, e ti chiedi nuovamente il perchè, perchè non ero ancora stata lì! 
Ricca di cibo che ho assaporato lentamente, ricca di persone che con il loro senso del tempo hanno aperto la porta delle loro vite.




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