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FAVIGNANA IN BICICLETTA, COSA NON PERDERE

by 2:56 PM



Amo le isole
le amo perché tutto intorno scorre il mare, che protegge e rigenera.
Mare che è lavoro e solitudine, 
vita e salsedine.

Quattro giorni a Favignana, l'isola a forma di farfalla, sono il tempo minimo necessario per avere un assaggio di quello che ha da offrire.
Ci sono stata in aprile, un periodo tranquillo, senza caos e spiagge piene, con un sole tiepido e la voglia di scoprire.
Venivo da Trapani, dove avevo da poco assistito alla processione dei misteri, una tradizione tramandata negli anni, di un fascino che solo la Sicilia può avere.

A mezz'ora di traghetto (o più', a discrezione delle onde del mare) da Trapani, si raggiunge il porto di Favignana, gremito di pescatori e gabbiani che vivono quasi in simbiosi. 
L'impatto è meraviglioso, l'odore di sale, di pesce, le parole gridate e sussurrate da quegli uomini dalla pelle arsa dal sole, le loro mani forti e grandi e le barche bianche e azzurre con il loro rollio costante, quasi cullate nel braccio del mare.

Ho girato Favignana in bicicletta, per una scelta ecologica, per quel senso di libertà di potermi fermare ad ogni piè sospinto, e poi perché fa bene, molto bene pedalare, avere il sole ed il vento in faccia, fare fatica controvento e sorridere per questo: sensazioni da non sottovalutare.

Cosa non perdere a Favignana

Cala Rossa 
Si racconta che il nome derivi da una battaglia tra Cartaginesi e Romani durante le guerre Puniche nel 241 a.C. al largo delle Egadi e che il sangue che il mare tinse di rosso sia arrivato fino alle coste di Favignana. 
Probabilmente è la baia più bella di tutta l'Isola, caratterizzata da un colore azzurro che sembra quasi finto, ma di finzione c'è gran poco e il panorama fa restare letteralmente a bocca aperta, spalancata, senza fiato. Ho reso l'idea?
Si raggiunge facilmente in bicicletta: l'ultimo pezzo è una strada bianca sterrata, e poi si prosegue a piedi. Non c'è spiaggia ma solo roccia e scogli, merita veramente!







Cala Azzurra
Altra spiaggia dall'acqua trasparente e dal colore azzurro (eh eh si chiamerà cosi per una ragione!); è formata da due piccole insenature divise tra di loro da alcuni scogli; dagli abitanti dell'isola è chiamata la "baia delle petre carute" proprio per questo motivo. Tutto intorno natura incontaminata. Non è una spiaggia attrezzata, e questo ne esalta la bellezza.

Spiaggia di Lido Burrone
Pare sia l'unica spiaggia attrezzata di tutta l'isola, ma io l'ho vista allo stato naturale, fuori stagione, e merita davvero. Resta in ogni caso una delle spiagge più belle, con acque cristalline e con un fondale che scende lentamente, quindi adatta anche ai piccoli viaggiatori. Qua e là qualche scoglio piatto per tuffi o per splendide foto al tramonto...



Il Castello di Santa Caterina
Il Castello di Santa Caterina è sorto nel luogo dove già esisteva una torre di avvistamento costruita dai Saraceni sulla cima della collina al centro dell'isola. Ora ne sono rimasti solo dei ruderi in stato di abbandono, ma si percepisce quello che era e che aveva rappresentato. Molte zone non sono più accessibili per sicurezza, rimane però un luogo mistico dal quale ammirare tramonti indelebili.
Si raggiunge a piedi con una bella passeggiata in pendenza che porta fino in sommità del monte; calcolate circa un'oretta di salita. Se siete appassionati di luoghi abbandonati, questo non lo dovete perdere! Ovviamente da lì in cima avrete una visuale sull'isola di Favignana e sulle sue due sorelle Marettimo e Levanzo.
Vi prego, non andateci con le infradito, grazie. 





Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana
Una visita alla tonnara è un salto nel passato, di quando si faceva la mattanza del tonno e nello stabilimento avveniva la lavorazione e l'inscatolamento del pesce per la conservazione ed il commercio. Qui viene raccontata la storia della famiglia Florio e in realtà quella di tutta l'isola perché quasi tutti gli abitanti lavoravano nello stabilimento. Questo fino agli anni settanta. Poi l'azienda chiuse perché non riusciva ad essere più competitiva.
Trentaduemila metri quadri di ambienti adibiti alle varie mansioni, che oggi dopo il restauro sono completamente visitabili. Un luogo senza tempo, ricco di fascino e storia, in cui passare delle ore accompagnati dal suono del mare che si infrange su parte della struttura.
Di grande effetto le installazioni olografiche di testimonianze da parte di ex lavoratori che raccontano la loro vita passata in quel luogo... emozionante.






Girate, poi, senza meta tra vicoli e strade dell'isola. Vi ritroverete a percorrere tratti completamente lontani dal caos attorniati da paesaggi campestri, e subito dopo, all'improvviso scorgerete il mare, bellissimo mare da amare.

Dove mangiare a Favignana
Quello che... c'è c'è. Eh questo è proprio il nome del ristorante che vi consiglio, un posto in cui ritornare per provare tutto, perché quando si mangia bene si torna sempre.
Sapori della terra e del mare che seguono la stagionalità, preparati con maestria e ovviamente tradizione. Si trova in via Garibaldi vicino al porto... credo che in alta stagione necessiti di prenotazione.

Dove dormire a Favignana
Io ho soggiornato al Residence Burrone, a pochi passi dall'omonimo lido. Un'oasi di pace a circa un chilometro dal centro storico. Ne ho parlato in questo articolo Residence Burrone, un'oasi speciale a Favignana. 
Potete trovare altre info anche nel sito Favignana Lido Burrone.




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