DOLOMITI, DUE TREKKING DA NON PERDERE PARTENDO DA CALALZO
(Paulo Coelho)
Come ha ragione Paulo Coelho, e quanto abbiamo bisogno di guardare nitidamente l'orizzonte in questo periodo.
Adoro camminare e abito in Veneto, una regione che regala talmente tanti sentieri montani da avere solo l'imbarazzo della scelta. Davvero ci sono volte in cui mi sento in difficoltà nello scegliere la meta, perché la lista si allunga sempre di più e vorrei vedere più posti possibile.
Ovviamente nella stessa lista ci sono anche percorsi che ho già fatto, anni fa, e che ora vorrei far fare a mio figlio, che si sta rivelando un grande camminatore.
Che ci volete fare, alla bellezza non c'è mai fine, tanto vale mettersi di impegno ed esplorare il più possibile.
Così durante un mite novembre siamo saliti sulle dolomiti, tra Valle di Cadore e Calalzo per vivere un po' di montagna al limite tra l'autunno e l'inverno, quando non ha ancora nevicato tanto e gli alberi hanno ancora le foglie color ruggine addosso.
Siamo in provincia di Belluno tra le montagne rocciose che regalano colori incredibili al tramonto e all'alba, fenomeno che prende il nome di enrosadira, dal ladino diventare rosa: l'essenza delle dolomiti.
Anche scegliere i sentieri, tra le tante proposte non è stato semplice, abbiamo quindi optato per un paio di percorsi meno battuti a dispetto di altri famosi presi d'assalto nell'ultimo periodo. Entrambi si possono fare in tutte le stagioni; con la neve, d'inverno, sono adatti anche a ciaspolate.
SENTIERO LE CORTE - MONTE TRANEGO
Si parte da Pozzale, a circa cinque chilometri da Calalzo, dove si lascia l'auto e si prosegue seguendo le indicazioni per il sentiero 252 che sale verso il Monte Tranego. Ad un certo punto la strada si divide e si può scegliere tra il percorso più ripido che si inerpica per il bosco o per la strada forestale più dolce e tranquilla e forse più noiosa. Ovviamente abbiamo optato per la prima opzione e abbiamo cominciato a salire in compagnia del mio fiatone (ah ah!) e della purezza dell'aria. Abbiamo incontrato giusto un paio di persone e un po' di neve rimasta dalla leggera nevicata di qualche giorno prima, e si sa, la neve rende tutto più magico e bello. Si sale ancora un po' tra rocce e prati ora che il bosco non c'è più, fino ad incrociare la strada forestale di prima che ci ha accompagnato fino in cima con i suoi sei tornanti. Il paesaggio è splendido e come sempre la fatica viene ripagata. Arrivati in cima al Monte Tranego sua Maestà l'Antelao era lì a darci il benvenuto con la sua bellezza e imponenza. abbiamo pranzato sopra una panchina con i piedi sulla neve e con un sole che ci scaldava nonostante le temperature fossero rigide. Dieci km, circa 800 m di dislivello, una buona dose di fatica, e un sole che assieme ad un cielo azzurro scaldava corpo e anima. Poi in cima tutto passa, tutto assume un altro aspetto.
VAL D'OTEN - RIFUGIO CAPANNA DEGLI ALPINI- CASCATA DELLE PILE