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LIPARI: COSA FARE E VEDERE NELL'ISOLA PIÙ GRANDE DELLE EOLIE

by 10:59 AM

 

Lipari è la più grande delle Isole Eolie, la sorella maggiore.

Un luogo in cui torno sempre con immenso piacere, dove la fretta viene posteggiata sotto un albero per assaporare la calma del movimento perpetuo delle onde, della natura incredibile e degli abitanti, i liparoti, che sanno come accoglierti e farti sentire a casa.

L'isola è di origine vulcanica, come tutte le Eolie, ed è stata plasmata dalle varie eruzioni che si sono ripetute lungo centossesantamila anni. Reperti archeologici ci dicono anche che l'isola era già abitata dal neolitico, quindi, cari lettori, non è per nulla giovane, ma si mantiene in grandissima forma. Fino al diciottesimo secolo fu soggetta ad invasioni, perchè in molti volevano impossessarsi di una pietra, l'ossidiana, il vetro vulcanico tagliente e facilmente lavorabile che venne esportata per tutto il Mediterraneo, portando ricchezza.

Lipari trasuda storia, è natura da scoprire e un mare incredibile da vivere. Le albe e i tramonti sono mozzafiato (come in tutte le splendide Eolie), i colori incendiano il paesaggio regalando attimi di pura magia.

Lipari è percorribile in auto, il mezzo più adatto per raggiungere punti panoramici, sentieri da percorrere e spiagge dove rilassarsi.

Insomma, Lipari è un ottimo punto di partenza, di arrivo e di permanenza per un viaggio indimenticabile.


Cosa fare e vedere a Lipari

Castello di Lipari

Il Castello di Lipari sorge su un promontorio a strapiombo sul mare e raggruppa la zona archeologica, il Museo Archeologico e la Cattedrale di San Bartolomeo e il Chiostro.

La Cattedrale di San Bartolomeo è il principale luogo di culto di tutto l'arcipelago, poichè il santo è patrono di Lipari e prottettore di tutte le isole Eolie.  All'interno predomina lo stile barocco e le tre navate accolgono affreschi e sculture minuziosamente dettagliate. Tra le panche potreste trovare un mansueto gatto che vi terrà compagnia durante la vostra visita. Se vi scappa una coccola, sarà sicuramente contento.

Adiacente alla Cattedrale si trova il Chiostro risalente all'epoca normanna, conservato in ottimo stato anche se danneggiato negli anni dalle invasioni. Prendetevi del tempo per osservare e se possibile affidatevi a una guida che vi racconti la storia di questo posto, ne rimarrete incantati.

Non vi resta che visitare il Museo Archeologico Regionale Eoliano che vi farà vivere un'esperienza incredibile. So che i musei con pezzi ritrovati qua e là possono essere noiosi se non contestualizzati e raccontati bene, ma in questo avrete una visione molto chiara di tutta la storia dell'isola, del fascino che le si cela dietro e potrete vedere tutto quello che è stato ritrovato in mare in perfette condizioni...a partire dal neolitico.

Barca al tramonto...con aperitivo

Chiudete gli occhi e immaginate di essere sopra ad una barca, cullati dalle onde del mare, con il sole che si prepara a tuffarsi nel mare mentre si guarda l'orizzonte che si perde nel blu tra la costa di Lipari e i suo faraglioni. Ora potete aprirli e prenotare questa uscita. Ah richiudeteli un attimo...sentite tintinnare due calici di vetro che brindano? Anche l'aperitivo è incluso! Davvero una delle esperienze più belle. Sono di parte lo so, ma il tramonto alle Eolie è una cosa seria, in barca e con un buon vino ancora di più. Tutto questo è possibile con Lipari Boat Experience 

I gatti felici di Lipari

A Lipari c'è un'oasi felina dove molti gatti trovano riparo e amore grazie ad una associazione. Molti gatti randagi e feriti sono accuditi e curati e i piccoli cuccioli sono in transito in attesa di essere adottati da una famiglia. L'accogliente giardino che li ospita è diventato anche un punto di incontro e riferimento, ma soprattutto un luogo dove le persone vanno a prendersi le coccole e le fusa dai dolcissimi mici. Qui trovate la storia di questo splendido posto Gatti Felici di Lipari 

Photo Credit Milena Marchioni

Terme di san Calogero

Le Terme di San Calogero sono conosciute sull'Isola di Lipari dall'epoca greco romana grazie alle loro proprietà terapeutiche. L'acqua fuoriesce ancora ad una temperatura di 60° e veniva usata, fino agli anni settanta, come rimedio contro i reumatismi. Recenti scavi hanno portato alla luce una piscina termale romana e un tholos (una costruzione circolare) miceneo che era utilizzato dai romani come sauna.

Belvedere Quattrocchi

I tramonti alle Eolie sono davvero uno degli spettacoli da vivere almeno una volta nella vita. Uno spot dalla bellezza travolgente è Quattrocchi, dove suggestive insenature e un panorama da lasciare imbabolati immortala all'orizzonte l'isola di Vulcano. Ma perchè si chiama Quattrocchi? Perchè ovviamente due occhi non bastano per gustarsi per bene il tutto!

Ovviamente lo spettacolo è assicurato anche se ci passate in qualsiasi atro momento del giorno, ma io sono una inguaribile romantica e l'ora del tramonto vince a mani basse.


Cave di Caolino - Trekking

Se siete amanti del trekking, vi consiglio di fare almeno uno dei tanti sentieri che l'isola mette a disposizione. Imperdibile per me è quello delle Cave di Caolino, un percorso tra la natura selvaggia e il mare. [Ma cos'è il Caolino? è una roccia sedimentaria formata dal minerale che costituisce l'argilla. Viene usato per utilizzi edilizi ma anche per la ceramica.] L'attività di estrazione a Lipari ha avuto inizio circa nel 1945, e ha chiuso definitivamente nel 1972. I colori sono incredibili, frutto dei processi di raffreddamento vulcanico; io, ignorantemente, queste formazioni le definisco rocce arcobaleno. Il percorso parte dalle Terme di San Calogero e si snoda in mezzo alla vegetazione tra sentieri e il mare. Ho fatto questa escursione con la bravissima Flavia dell'Associazione Nesos che come sempre ha spiegato tutto perfettamente: dai cenni storici agli aneddoti di un'isola incantevole.  


No, non ho descritto tutto quello che c'è da fare e vedere, perchè secondo me, quando si visita un posto bisogna lasciare un po' anche alla scoperta personale, quella fatta di improvvisazione, o dettata dal tempo a disposizione o da quello meteorologico, o dai consigli dei locali.

A questo proposito, vi consiglio di consultare Sarah di Aeolian Charme Collection, mia amica e bravissima consulente per tutto quello che può riguardare un viaggio a Lipari e alle Eolie.

Dell'Hotel Mea ne avevo parlato in questo articolo, e vi ricordo che è ancora valido uno sconto sulla prenotazione nel portale inserendo il codice CRI10 (tutti i mesi tranne agosto), ma è ancora più conveniente se prenotate via mail, perchè vi attende una carineria in più!!!! Cosa state aspettando???




Tutte le esperienze in questo articolo sono state provate da me.
Se hai domande o richieste di informazioni, scrivimi!

LA SALITA A STROMBOLI

by 4:27 PM




La salita a Stromboli è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Una di quelle cose che non credi possa succedere fino a che con i tuoi piedi non imbocchi, carica di adrenalina, il sentiero che lentamente ti porterà fino in cima. 
E quando dico cima, mi riferisco ai 924 m che la separano dal mare.

La prima parte di questo post è romanticamente emozionale, per le informazioni pratiche e forse più utili dovrete leggere tutto fino alla fine.
Del resto, quando un'esperienza ti tocca profondamente, puoi scriverne e condividerne le emozioni, per renderla ancora e sempre viva. Per quanto in parte io possa essere gelosa di questa esperienza, non posso non raccontarvela.

Mentirei dicendo che ero tranquilla, quei novecento m di dislivello mi tintinnavano in testa da giorni, insieme al pensiero che forse non ero preparata a sufficienza per affrontarli. Paturnie mentali che sono solite impossessarsi di me e della mia autostima. 
Forse avevo solo paura, a volte fatico a vivere il momento perché sono proiettata verso ciò che viene dopo, e non sapere cosa mi aspetta mi destabilizza un poco: può essere mania di controllo sulle cose o qualcosa di simile a quello che provano i bambini quando chiedono ogni dieci minuti quanto manca per arrivare alla fine del viaggio.

Eppure, non si è trattato di nulla di inaffrontabile, è bastato procedere un passo dopo l'altro, lento o veloce che fosse; contava solo la strada, il sentiero, un qualcosa di nuovo da percorrere, solo questo mi eccitava profondamente, poi tutto il resto è venuto in scia, emozione compresa.

Certe cose si faticano a descrivere.


La salita allo Stromboli è stato un centrifugato di sensazioni, di pensieri, di bellezza con la quale riempirsi gli occhi, di profumi di cui era intrisa l'aria, di rumori ovattati dal silenzio, di respiri affannati come quando si fa l'amore, respiri che sono all'unisono con la terra viva sotto ai piedi.
La strada che all'inizio era dolce si è inasprita sempre di più man mano che salivo. Il paesaggio era spettacolare, e i racconti della guida su Iddu ascoltati in sordina erano una melodia da ripetere lungo la scalata. Un orecchio ascoltava le parole e l'altro il suono del vulcano che ci aveva accolto brontolando, quello del mare e dei passi che si facevano sempre più pesanti.
Il sentiero che abbiamo intrapreso è il Labronzo, non il più facile, ma il più bello, scenografico. Passa per la Sciara del Fuoco e già ad un’altitudine modesta si possono vedere le eruzioni di crateri. L'effetto wow è assicurato, ed il mio cuore è impazzito in un misto di affaticamento e meraviglia, tanto da non riuscire a distinguere le due cose.
E poi eccolo il tramonto ad incendiare tutto, quasi a volersi unire al fuoco che arde al centro della montagna. 
Sono i momenti come questi a dirmi ancora una volta che di meraviglia ci si può ubriacare.
Si vorrebbe che questi attimi fossero eterni, ma il sole, si sa, ha sempre fretta quando si tratta di andare a dormire, e il buio ha preso il sopravvento.
La strada, però, non era ancora finita, anzi, al buio e con una torcia sulla testa il percorso si è fatto ancora più duro e impervio. 
Ero stanca, ma la guida mi è stata molto di supporto, in fondo non lo sapevo ma lassù avrei visto tutto con occhi diversi.
Gli ultimi duecento metri... (cosa sono duecento metri?) non finivano più, il terreno sprofondava sotto ai piedi sotto forma di sabbia, il vento mandava raffiche improvvise sollevandola e riversandola negli occhi e nella mia reflex, quindi dovevo fermarmi e ripararmi di spalle, allungando ancora di qualche minuto il momento del mio arrivo.
Poi la fine, nessun'altra salita, solo me stessa, solo il respiro intervallato da qualche parola biascicata velocemente.
Silenzio.
E quando mancano le parole, la cosa migliore è non cercarle.

Ed allora è cominciato lo spettacolo, ed io ero in prima fila.
Uno spettacolo pirotecnico con bombe e lapilli.
Un lampo di fuoco che squarciava le tenebre, un boato, un brivido.
La terra era viva e io respiravo sopra di essa.

Un bicchiere di Malvasia sotto un tetto di stelle è stata magia: il vento faceva tremare me, e forse non era il freddo, ma la stupida adrenalina che ci portiamo in corpo.
E le stelle, le stelle non hanno uguali.
Potevo allungare una mano e quasi toccarle, mi sono seduta a godermi il momento.


E sono estremamente felice di aver condiviso con le mie amiche questi attimi...




Io, Milena e Monica, siamo partite da Vulcano per Stromboli, senza sapere se in realtà saremmo riuscite a salirci sopra, una delle tante incognite che ci hanno accompagnato nel nostro viaggio alle Eolie.
Avevamo una guida, che abbiamo incontrato in aliscafo, ma non avevamo il permesso di scalare il vulcano perché l'accesso non era ancora stato autorizzato dopo l'inusuale l'attività invernale; il programma quindi era di arrivare fino ai 400 m di altezza, oltre non era permesso.
Ma le storie a lieto fine a volte succedono e grazie a Sarah Tomasello di Aeolian Charme e al sindaco di Lipari Marco Giorgianni, abbiamo ricevuto un permesso anticipato per salire fino ai crateri sommitali per ammirare e raccontare come blogger di viaggio uno degli spettacoli più belli al mondo.




Non è per tutti, ci tengo a specificarlo, perché è facile dire "Ma sì, cosa sarà una scarpinata fino in cima?" e invece arrivare in cima è faticoso, molto faticoso.
Vero è che la bellezza di quello che ho visto ha ripagato tutto il fiatone e le gambe che si rifiutavano a collaborare, ma credetemi che qualche parolaccia lungo il tragitto l'ho detta.
Bisogna essere allenati, almeno un po', perché sette ore e più di camminata non sono i quattro giri a piedi del parco sotto casa. Le guide forniscono caschetto, obbligatorio, e le bacchette, che consiglio per supporto morale e fisico. 
Ovviamente ai piedi ci vogliono scarpe da trekking possibilmente alte, un cambio perchè si arriva sudati,  abbigliamento tecnico a strati, perché in cima, a marzo, la sera, le temperature scendono bruscamente dopo il tramonto, e una torcia frontale.
Acqua, carboidrati (sotto forma di panini) e zuccheri per la salita e per le pause. 
Se come me amate la fotografia portatevi oltre alla reflex anche il cavalletto. Non ce l'avevo perché non ci stava nel bagaglio, e quella sera il vento era talmente forte che in ogni caso non avrei fatto granché, mi tocca ritornarci... eh eh.
Ci sono tre sentieri che portano in cima: il classico San Vincenzo, di difficoltà media, il sentiero di Labronzo, che abbiamo fatto noi, di difficoltà alta e il sentiero che parte da Ginostra che è nella mia wish list.
La discesa è uguale per tutti, più che camminare si scivola sul terreno sabbioso, al buio. Si arriva stanchi, lessi, ma una birra può risollevare tutto in un attimo!
Le escursioni si possono fare in gruppo e singolarmente. Non ho provato quella di gruppo, ma posso dire che quella individuale ha un valore aggiunto inestimabile: il costo ovviamente cambia, ma ne vale assolutamente la pena.


Appena scesa mi sono chiesta: "Lo rifaresti?"
Secondo voi quale è stata la mia risposta?











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