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UN PO’ DI LONDRA IN BIANCO E NERO, PICTURE POST

by 4:01 PM
 

L'ultima mia visita a Londra risale a novembre dell'anno scorso.
Un fine settimana in una delle città che amo, in una delle città in cui ritorno sempre con piacere.
Ogni volta una scoperta nuova, un angolo, un quartiere da scoprire.
Qualche foto, non ne metto da molto, a raccontare quello che i miei occhi hanno visto.
In bianco e nero, perché bisogna sempre guardare il mondo attraverso un'altra luce, attraverso punti di vista diversi.
















40 ORE A LONDRA IN UN PICTURE POST

by 3:28 PM

 

Seduto in un giardino inglese aspetto il sole... Se il sole non arriverà, prenderò l’abbronzatura stando seduto sotto la pioggia! The Beatles

Londra si lascia fotografare, è inevitabile! Come mi giro c'è qualcosa, o qualcuno che mi sembrano il soggetto ideale, adatto, perfetto per il mio scatto.
Poi torno a casa, scarico, seleziono, scarto...(manco fossi un fotografo).
Qualche foto della mia toccata e fuga ....



Londra regala anche giornate di sole...dal Tower Bridge verso le nuvole là in fondo che vanitose si specchiano nel Tamigi.



E lui sorride, ponte maestoso che alza le braccia al cielo per accogliere grandi navi. 


A volte basta un fiore, un colore, un gesto e il grigio che c'è attorno scompare. Rimane un sorriso.


Cammina, goditi l'aria tra i capelli e il sole sulla pelle. Canta, sorridi e lascia i pensieri altrove...


"Forse tutti noi saremmo in grado di volare se fossimo certi della  nostra capacità di farlo come l'ebbe , quella sera, il coraggioso Peter." J.M. Barrie


Questo scatto l'ha avuto in anteprima Paola di scusateiovado, perchè grazie al suo consiglio ho mangiato questo hamburger senza precedenti: 
il Sombrero al GBK


Puoi soffermarti a guardare, senza ascoltare, il suono svanisce. Seduta ad un tavolo, in attesa, pensavo a quanto due persone, due amici, possono riempire la vita...



Sembra dirti "Fermati, ti accolgo. Riposati." L' Hyde Park rilassa corpo e anima...


Lascia la fretta, concentrati su te stesso. Fermati e pensa a cosa ti perdi correndo....

LONDRA MI HA SPIAZZATO

by 10:13 AM




Sto invecchiando, lo ammetto.
Mica si deve aver paura di dirlo.
Benché io abbia fatto un patto con il diavolo (si può dire?)... i miei trent...anni sulle spalle ce li ho.
Ho viaggiato in lungo e in largo, ho fatto un po' quello che mi piaceva fare, un po' quello che si doveva fare, ma tirando le somme mi sono divertita, e sono fortunata....
Ma sto uscendo dal tema, come a scuola.

Eccomi rientrata.
Dicevo, mi sento non più giovane per certe cose, e non so se prenderlo come un avviso, una cosa da constatare o semplicemente prenderla così, sorridendo...
I sorrisi servono sempre.
Servono a noi e agli altri.
Ma arrivo al punto.

Sono stata a Londra, un paio di giorni di passaggio prima di arrivare nel Dorset e in Cornovaglia.
L'ho voluto, volevo ritornarci dopo ben dieci anni, riassaporarla, anche se per poco, ripercorrere alcuni passi, respirare l'aria grigia e magari, con un po' di fortuna, una giornata di sole.
Perché ritornare nei luoghi già visti è un buon metodo per capire come e quanto siamo cambiati, e quanto siano cambiati quei luoghi.
Lo so, Londra è una grande metropoli in continua crescita e in continuo movimento, in continuo cambiamento...
Mentre scendevo le scale mobili in assoluta tranquillità persone di ogni genere e fascia di età mi sfrecciavano sulla sinistra come se non ci fosse un domani...questa fretta non fa per me.
Tanto giù ti devi fermare per aspettare la metro.
Volevo scappare dallo stress di una città piccola come Padova...che ingenua.
Non è che non mi sia piaciuta, non vorrei risultare antipatica e spocchiosa, anzi, solo che mi è caduta addosso in un momento della vita in cui forse cercavo altro.

Il top: sabato sera.
Dopo una cena Thai a Convent Garden (tra l'altro super ottima), mi sono diretta a Piccadilly...che dire, la gente si è improvvisamente trasformata in una marea che avanzava senza sosta e senza interruzioni.
Gente che urlava ubriaca alle nove di sera, 
io che non scorgevo l'orizzonte, 
io che mi sentivo persa in qualcosa più grande di me,
luci al neon di un colore fluo che nemmeno alla lezione di Zumba ho visto.
Una sconfitta?
No, solo un momento in cui ti fermi e pensi.
Penso che non è quello che cercavo, che non è il caos del sabato sera che mi farà ricordare una città nel suo fascino migliore, che non è la perdita di orientamento o di punti di riferimento a farmi ricordare una città.
Una città che adoro, ma che a distanza di tempo mi ha spiazzato.
Non la conosco, e da viaggiatrice di passaggio non la conoscerò mai.
Ma lascia il segno, e anche questa volta l'ha lasciato.

L'ha lasciato mentre cercavo un' oasi silenziosa, uno scoiattolo che cercava una nocciolina, mentre chiudevo gli occhi per poi aprirli mentre la ruota panoramica vista dal ponte del Big Ben girava lentamente, o mentre in una mattina di sole e azzurro il Tower Bridge ti sussurra con parole portate dal vento che la sua Londra sa regalare emozioni, basta stare all'erta e farsi condurre lentamente, passo dopo passo su strade già solcate e su strade nuove, che basta alzare la testa per scorgere un particolare.
Ho osservato la gente che chiacchierando passava mentre stavo seduta su una panchina lungo il Tamigi. E ho ripensato a Joshua Jeavons, un giovane ingegnere,  e alla sua ossessione nel voler trasformare il sistema fognario di Londra, in modo che le acque del fiume tornassero ad essere limpide...ma questo accadeva nella metà dell'800.

A Londra ci ritornerò, e nuovamente mi esploderà davanti qualcosa che non avevo preventivato, e nuovamente mi siederò su una panchina e aspetterò che i pensieri, che le persone, che lo scorrere del tempo e del fiume portino alla mia mente sensazioni nuove, di nuove scoperte.



-La storia di Joshua Jeavons, la potete leggere nel libro " Nero Tamigi" di Matthew Kneale.
-Il thai a Covent Garden è Thai Pot Restaurant...da provare!




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