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LA LAGUNA A RITMO DI BLUES, UN VIAGGIO LUNGO UN LIBRO

by 12:30 PM



"Sembra di stare su un'isola in mezzo al lago. Ma è come se il lago si allargasse sempre di più, mettendo più acqua tra noi e l'altra sponda".

A. Mella


Me ne vergogno.
Mi vergogno perché la laguna io non la conosco.
Eppure è là a due passi da me.
Conosco il Lido
conosco Chioggia,
conosco il mio luogo segreto vicino all'aeroporto.

Conosco troppo poco, e non lo sapevo.
Non lo sapevo prima di leggere un libro che mi ha fatto viaggiare.
Il caso.
Avete presente quando non cerchi qualcosa, ma quel qualcosa ti cade in testa nel momento giusto?
Quello era il momento giusto.
Un invito alla presentazione di un libro.
Ma come? tu hai scritto un libro? Ma è una cosa stra bella , ma ma ma ....e non ti escono più parole dalla bocca perché il misto di sorpresa, curiosità e felicità prendono il sopravvento.
Ma non ho voglia di aspettare la presentazione, e corro in libreria.
Dovete sapere che io con i libri ho un rapporto di amore e forse anche amore è riduttivo.
Amo i libri.
Amo quelle paroline che scorrono veloci sotto i miei occhi mentre il profumo della carta mi inebria.
Amo i libri come oggetto, come compagnia, come strumento di viaggio...loro mi fanno viaggiare stando comodamente seduta.
Ho iniziato a leggere Marittimo Blues, senza sapere di cosa parlasse, senza sapere che erano dei racconti e non uno, senza sapere che mi avrebbe incollata alle pagine con la voglia di sapere cosa succedeva dopo.
Non ho visitato nessuno dei luoghi raccontati nel libro.
Ma ci ha pensato l'autore a farmeli conoscere, e riga dopo riga, pagina dopo pagina, io sono stata in quel luogo accanto ai personaggi che lo hanno popolato.
Ero a Pellestrina. Voi la conoscete? io ce l'ho veramente "sotto casa" e non ci sono mai stata, ma ho camminato vicino a Mattia con le mani sempre in tasca, e l'ho vissuta, nel bar dove ha lavorato per la stagione e immaginando i disegni del "più grande illustratore di tutti i tempi"...
Ero a Sant'Erasmo "l'orto di Venezia, come la chiamano..." dove Matteo avrebbe potuto piantare dei carciofi in quel lembo di terra che aveva ereditato.
Avrebbe potuto farlo mentre pensava al passato.
Avrebbe.
Ero con Agnese e le sue lacrime trattenute in un addio...

I racconti si susseguono, si accavallano. Filo conduttore, un mare.
Un mare, anzi la laguna che da Venezia fino alla Slovenia racconta di gente che l'ha vissuta, che l'ha amata...che...
Si è cullati, le immagini nella mia mente scorrevano cullate da un mare lento.
Ci si sofferma ogni tanto, si torna indietro di una pagina, poi la si prosegue come il va e vieni della marea.
Il mare abbraccia i suoi personaggi.
I personaggi abbracciano il loro mare.
E' un legame indissolubile, è la forza della natura...
"Le loro storie sono come il blues: danno vita a una melodia struggente e intensa, a volte ballabile, a volte troppo intensa per essere anche solo canticchiata a fior di labbra".

Io non so se a voi capita lo stesso, ma io mi immedesimo talmente in quello che sto leggendo che alla fine i personaggi prendono una forma quasi reale.
Hanno un volto, hanno colori.
Non è fervida immaginazione.
E' l'autore che, con la sua minuziosa, accurata e mai banale descrizione-, lo rende possibile.
E in Marittimo Blues questo è possibile.

N.B.: questo articolo non vuole essere una marchetta, o pubblicità o che dir si voglia. Parlo di un libro per viaggiare, e io viaggio e scrivo di viaggi...

Un grazie ad Andrea per il viaggio.



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