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TRAVEL & FOOD: LE SARDE IN SAOR

by 8:13 AM



"Cibo di marinai e scorta da terraferma"


La notte dormo poco e quando mi sveglio o leggo, o penso.
In una di quelle volte che il mio pensiero ha vagato per lande desolate, ho avuto un'illuminazione.

Perchè nel blog non inserisco una pagina dedicata ai cibi scoperti in viaggio? E perché non chiedo anche ai viaggiatori di cucinarli assieme a me?
E così, folle come tutte le mie follie è cominciato questo progetto...stiamo ad osservarlo...


Ovviamente tutti i piatti di cui parlo e che provo a riprodurre parlano di luoghi che ho visitato, che hanno lasciato un'impronta anche attraverso il cibo.
Perchè è così, si viaggia anche per assaggiare quanto di più tipico hanno da offrire i luoghi. Che questo sia dietro l'angolo o dall'altra parte del mondo.

Ed inizio con un piatto che è di casa da sempre, un piatto Veneziano.
A cucinarlo con me una special guest, nonché una cuoca perfetta anche se lei lo nega sempre.
Mia madre.
Mia madre che con me condivide l'amore per i viaggi e che ama spadellare come una volta, come sua madre le aveva insegnato.

In casa sua in questo periodo c'è il calore della stufa e il profumo che la legna emana scricchiolando tra le faville.
E ovviamente la usa ancora per cucinare....

Le Sarde in saor

In Veneziano si chiamano sardee, ed è un pesce azzurro che il mare Adriatico ha sempre offerto ai pescatori. Nella cucina veneziana che poi si è sparsa in tutto il veneto le sarde in saor sono un antipasto di pesce e cipolle in agrodolce.
Eh lo so, detto così è un po' riduttivo.
Ma so per certo che chi le assaggia la prima volta non può che rimanerne estasiato.
Se poi il pesce e la cipolla non sono i vostri ingredienti preferiti, sono un altro paio di maniche.

Una volta non c'erano i frigoriferi e conservare gli alimenti era complicato, quindi ci si ingegnava come si poteva a mantenerli in condizioni ottimali il più a lungo possibile. Lo stesso valeva per i pescatori che stavano in mare parecchi giorni. Così è nata questa povera, ma ricca di sapore, ricetta; un piatto che si manteneva a lungo, e ancora oggi è più gustoso un giorno o due dopo la sua preparazione.
Saor significa sapore...immaginatene il gusto!



Ingredienti

Sarde fresche: la quantità è soggettiva, da mezzo chilo ad un chilo, sta a voi decidere, tanto comunque non ne rimarrà nessuna. 
Cipolla: tanta, anzi un po' di più di quello che state pensando.
Pinoli e uvetta sultanina: a chi piace, altrimenti vengono buone lo stesso.
Farina
Aceto di vino
Olio di girasole 

Procedimento (per fortuna c'era mia mamma eh!)

Se non l'ha fatto il pescivendolo, le sarde le dovete pulire voi. Può fare schifo, ma se le volete mangiarle senza la testa e le interiora è l'unica soluzione.
Disponetele poi sopra un tagliere o un piatto e infarinatele.
Scaldate in una padella due dita di olio (anche un po' di più, insomma ste sarde devono galleggiare e friggere) e tuffatele dentro quando è super caldo.
Quando un lato è dorato, giratele e poi mettetele sopra alla carta assorbente.
Dopo aver tagliato una quantità super abbondante di cipolla piangendo il dovuto necessario che neanche a leggere di Mr. Darcy ed Elizabeth scenderebbero lacrime così, mettetele ad appassire in una padella con dell'olio a piacere, aggiungendo in seguito l'aceto (circa il peso delle cipolle), i pinoli e l'uvetta sultanina. 
Prendete infine una terrina e disponete a strati le sarde e le cipolle, abbondando con quest'ultime ovviamente che serviranno a sigillare il tutto.
Mettete un peso sopra, lo so che fa un po' ridere, ma serve per compattare il tutto. Un piatto con un vaso da miele da un kg per esempio...
Aprite il frigo posizionatele in un ripiano a caso e non tiratele fuori per almeno 24 ore, se sono 48 ancora meglio.

Buon appetitoooooo!!



A Venezia le potete gustare come cichetti in molti bacari o come antipasto nelle osterie e nei ristoranti (ma nei ristoranti turistici vi sconsiglio vivamente di andare!).

La foto con mia mamma la prossima volta, promesso.






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