Visualizzazione post con etichetta Stazioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Stazioni. Mostra tutti i post

UN VIAGGIO IN TRENO

by 9:11 AM




Dopo un fine settimana passato fuori città arriva l'ora di tornare a casa, e scopri, non senza rassegnazione, che Trenitalia ha indetto uno sciopero. Ma certo, ci si rassegna a queste cose, dopotutto cosa implica uno sciopero dei treni una domenica di aprile quando la maggior parte delle persone si muove?
Devo fare due cambi con regionali per prendere la freccia a Firenze
Due cambi per fare 370 Km...non mi stupisco neanche di questo...i collegamenti forse non sono il forte dell'Italia...
Ma non voglio polemizzare troppo su questo, in fondo lo sciopero è un diritto, e noi viaggiatori disagiati solo una comparsa.
La freccia rossa non l'ho presa, l'ho persa.
Al posto suo ho preso un'ora dopo un treno notturno che proveniva da Roma ed era diretto a Vienna.
Eh si è tardi, la stazione affollata di Firenze si prepara a dormire, come alcuni senza tetto avvolti nei giornali o con coperte di fortuna, gente stanca, stanca anche di brontolare, di pretendere un treno.
E' tardi ed il mio treno oltre il ritardo, è senza un binario nel pannello delle partenze.
Borsa, macchina fotografica e trolley cominciano a pesare troppo...
Binario 10.
Finalmente.
Finalmente il treno arriva. Un Euro Night 234.
La gente corre, si muove avanza prima che il treno concluda la sua corsa...ma dove vanno?
Aspettate.
Passiamo molto tempo ad aspettare, lo si può fare anche adesso.
Ma tutti sono stanchi, sovreccitati, contrastanti.
Io rimango ferma a sentire i freni che striduli fischiano.
Stop. Davanti a me una carrozza, in testa...che poi sarebbe la coda.
La porta della carrozza non si apre, non è solo la mia debolezza altre persone provano ma niente.
Si sale nella seconda, che poi diventa la penultima....
Un tuffo nel passato, un odore di treno che non sento da anni, e poi all'improvviso ecco i ricordi riaffiorare.
Il treno ha gli scompartimenti, non so da quanto non ne vedo uno. I sedili non sono di pelle come quelli che ricordo, ma di un vellutino blu. L' odore però è lo stesso.
Entro nel primo.
Seduti uno di fronte all'altra due ragazzi, dall'accento inconfondibile. Emiliani. Lui e lei.
Hanno sacchetti di carta, bottino di una giornata di shopping.
Mi siedo, sorrido, qualche battuta e poi mi fiondo nei miei pensieri di fine giornata.
Prendo il mio libro e comincio a leggere, tutto il resto è niente.
Ma arriva un altro "ospite", un signore.
Un signore di mezza età sportivamente vestito, con una borsa di tela piena di brochure e cataloghi...forse di una fiera.
Esordisce dicendo che a Firenze ha trovato un luogo bello un laboratorio di arte.
Ed io sto leggendo che Mrs Copperfield aveva litigato con Mr Copperfield per il viaggio a Panama e lui aveva gettato la brocca di acqua in strada e se n'era andato lasciandola da sola nella stanza..
Ma la parola "Arte" mi ha fatto alzare la testa e chiedere "dove?"...ma la risposta non l' ho ascoltata bene, tra il brusio, tra Mr Copperfield,  ho capito Lung'Arno....
Il treno parte facendo scorrere le luci della notte, una ninna nanna per chi guarda fuori.
A Bologna lo scompartimento si svuota. Il silenzio.
Ma il ragazzo Emiliano presto torna indietro trafelato al limite del panico.
Aveva lasciato l'Iphone sul sedile.
Non me ne ero accorta.
Ancora brusii, porte che si chiudono. Il treno riparte.
Arriva un ragazzo Marocchino, si siede al posto di quello Emiliano e mi chiede :" per favore mi svegli quando arriva a Ferrara?"
......
Poi arriva una ragazza con un cappottino verde e di altri colori che mi si sfocano nella mente. In una mano il telefono, nell'altra il biglietto del treno, sulle spalle lo zaino che non si toglie nemmeno quando si siede...
Poi un'altra, mingherlina, con una valigia più grande di lei. Studentessa forse, arrivata a Bologna con qualche volo low cost e diretta a Ferrara sede della sua Università.
Arriva il controllore.
Controlla e spegne la luce.
E' notte, è tardi, non leggo più, è buio. Metto a dormire i Signori Copperfield, nelle loro due stanze separate.
Sento dei passi felpati senza rumore di tacchi.
Passa una giapponese scalza.
Dove va una giapponese scalza in treno?
Dopo qualche minuto ripassa, sempre scalza, poi il silenzio.
Altra fermata, altra gente che scende, ma nessuno sale.
Un viaggio anche questo che si conclude all'una e mezza nella stazione desolata di una Padova immersa nella notte.
Un viaggio insolito, tra gli scompartimenti di un treno a metà tra Harry Potter e la mia prima vacanza con gli amici.
Un viaggio senza corrente elettrica dove caricare il telefono, senza password wi-fi da chiedere a Trenitalia.
Ma un viaggio vero, che mi è piaciuto un sacco...

Notte.



Powered by Blogger.