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ALTOPIANO DI PINÈ , VALLE DI CEMBRA E VALLE DEI MOCHENI: 9 ESCURSIONI DA NON PERDERE

by 2:57 PM

 


A distanza di quasi un anno ho preso in mano i ricordi di un mese passato in Trentino all'insegna della natura, a contare passi e dislivelli, a fare i conti con un ginocchio malandato che però mi ha dato grandi soddisfazioni e a deliziare il palato con piatti tipici della cultura locale. 

È stata una boccata d'aria, fresca come un temporale estivo, quando il muschio e tutto il sotto bosco bagnati dalla pioggia sprigionano profumi nuovi, di funghi e fragole, di corteccia e terra umida.

Sono stata nella zona del Pinè Cembra e Valle dei Mocheni, di una tranquillità soave, dove, è vero, non ci sono le montagne rocciose di dolomia che tutti cercano nell'ultimo periodo, ma che regala comunque paesaggi unici, vette da raggiungere e laghi dove specchiarsi e per i più temerari anche tuffarsi.

Ho fatto base a Baselga di Pinè, da dove a piedi, o spostandosi di pochi chilometri in auto si raggiungono sentieri di varie difficoltà e lunghezza, per famiglie, e per tutti i tipi di escursionisti.

In un mese ho camminato veramente tanto e io quando cammino, soprattutto in montagna sono felice.

Vi consiglio nove escursioni da fare, alcune con fiatone compreso, ma come dico sempre ogni fatica in montagna viene ripagata.

LAGO DI ERDEMOLO

Il lago di Erdemolo si trova nella Valle dei Mocheni, ed è, udite, udite, a forma di cuore. A dire il vero è stata anche l'escursione in cui ho vacillato un po'. Non è un percorso lungo, ma è molto pendente, quindi tra fiatone e ginocchio instabile mi sono fatta superare da una comitiva di nonnini che mi hanno incitata a proseguire...ahahah. 

Scherzi a parte, il Lago di Erdemolo è stato uno dei posti più belli e suggestivi che io abbia mai visto. Si trova a poco più di 2000 m e si raggiunge attraversando la natura spettacolare della catena del Lagorai, in un alternarsi di boschi, ruscelli e radure. Si parte dal parcheggio del campo sportivo nella località Palù del Fersina e dopo circa due ore e un dislivello di 460 m si arriva ad ammirare dall'alto lo specchio d'acqua che con la sua forma a cuore rinfranca gli animi e dà la carica per continuare il trekking. Il lago è spesso ghiacciato (a volte anche d'estate ha parti della superficie ghiacciata), ma ho visto qualcuno di molto corraggioso tuffarsi. Qui ci si può riposare, fare un pic nin (al momento il rifugio è ancora chiuso) o prendere altri percorsi di trekking per ammirare il lago da altri punti di vista o per raggiungere altre mete. Io sono tornata indietro seguendo la via dell'andata, in totale ci vogliono circa quattro ore di pura bellezza.



CASCATA DEL LUPO E PIRAMIDI DI TERRA DI SEGONZANO

La cascata del lupo si trova nel comune di Bedollo ed è uno dei luoghi da non perdere. Il sentiero per raggiungerla è veloce, lo si fa in circa venti minuti, ma non è molto agevole, quindi attrezzatevi con scarpe da trekking, perchè scende molto rapidamente e si rischia di scivolare, anche perchè le piogge tendono a renderlo non proprio perfetto. La cascata ha un salto d'acqua di 36 metri ed è molto scenografica perchè incastonata tra due pareti di porfido ricoperto di muschio. Da qui io ho proseguito il trekking fino alle Piramidi di Segonzano, circa un'altra oretta e mezzo attraverso una strada asfaltata e sentieri ben segnalati.


L'entrata al parco dove fare trekking per vedere le piramidi è a pagamento (3 euro) da luglio a settembre, durante il resto dell'anno l'entrata è gratuita.

La natura qui è stata davvero creativa realizzando le Piramidi di terra. I pinnacoli si innalzano eleganti dalla montagna sovrastati da un masso di porfido. questo è un fenomeno geologico unico in Trentino, e sono i resti di un deposito morenico che risale all'età della glaciazione. Il sentiero all'interno del parco si percorre in circa due ore e mezzo e attraverso percorsi ben segnalati si possono ammirare dal basso e dall'alto le piramidi. Ci sono anche aree ristoro per pic nic e fontanelle per l'acqua. Una volta arrivata in cima al sentiero (sono circa 270 m di dislivello) ho proseguito il trekking per ritornare al punto di partenza e concludere l'anello iniziato la mattina. Sono più o meno 15 chilometri in tutto, con un dislivello di circa 300 m.



RIFUGIO SETTE SELLE

Il rifugio Sette Selle è incastonato tra le cime del Lagorai. Si raggiunge con un trekking di media difficoltà che parte dalla Valle dei Mocheni con due ore di cammino e 600 m di dislivello. Il percorso si snoda tra i boschi, dove raccogliere anche i funghi (con la licenza mi raccomando) e sentire il profumo di muschio e resina. Verso la fine del percorso si presentano delle radure che danno la possibilità di ammirare lo spettacolo del Lagorai tutto attorno, e di prendere fiato...hahaha. Il rifugio, all'improvviso poi appare in tutta la sua bellezza di mattoncini e finestrelle azzurre, una perla a 2014 m, un luogo dove sedersi, riposare, mangiare dell'ottimo cibo, bere della grappina per scaldarsi, ma soprattutto per ascoltare il silenzio delle montagne. Un'escursione consigliatissima, che ricarica alla grande. Poi, per tornare indietro potete rifare il sentiero dell'andata o proseguire con il giro ad anello raggiungendo il Lago di Erdemolo.


MALGA CAMBRONCOI

Per arrivare a questa malga si parte dal passo Redebus (trovate tutte le segnaletiche) e si cammina in salita costante per circa un'oretta. Dopo la tempesta Vaja il percorso ha subito delle interruzioni. Le più grandi sono state sistemate ma rimangono degli alberi in mezzo ai sentieri da aggirare o scavalcare. Ci sono zone poi, che io chiamo "cimiteri degli alberi", dove Vaja ha lasciato segni più profondi e dove alberi ormai morti sono stesi a terra. È profondamente triste...

Arrivati alla malga potete decidere di continuare il percorso e salire in cima al Dosso di Costalta o rientrare per una strada forestale e concludere l'anello. Alla malga si possono acquistare i formaggi dell'alpeggio e fermarsi a mangiare con una vista spettacolare. 

DOSSO DI COSTALTA (dal Passo Redebus)

Sono partita dal Passo Redebus per questa meravigliosa escursione fino in cima al Dosso di Costalta, seguendo il sentiero 404. In circa due ore si passa da 1458 m a 1955 m attraverso boschi fitti, strade forestali con scorci sui paesaggi attorno. In alcuni punti la salita è un po' impegnativa ma come sempre la fatica ripaga e una volta in cima mi si è aperto davanti uno scenario incantevole. L'ultimo tratto esce dal bosco e dopo un'ultima salita si arriva alla croce respirando l'aria che fino a poco prima un po' mancava. Si vedono il Lago di Serraia e di Caldonazzo e poi la catena del Lagorai e il gruppo delle dolomiti del Brenta. Bellissimo trekking, super super consigliato.



MALGA STRAMAIOLO ( e rifugio Tonini)

Alla malga ci si arriva attraverso una forestale molto agevole e tranquilla (per i pigri si arriva anche in auto, ma perde tutto il fascino) partendo sempre dal Passo Redebus. Qui si può fare una sosta con i prodotti locali, pensate che è una delle poche malghe ancora adibite all'alpeggio.

Da qui in un'oretta di facile percorso (la salita si concentra tutta nel primo tratto) si arriva al rifugio Tonini (ora in costruzione dopo un incendio) dal quale ammirare il paesaggio montano a 360 gradi.

LAGO DI LASES

Il Lago di Lases si trova a Lona-Lases un comune poco distante da Baselga di Pinè. Un lago balneabile dove passare una piacevole giornata di relax sulle sue sponde. Il lago è di colore verde che muta in base alla luce del sole, veramente bello e rilassante. Ma se siete come me e di stare troppo fermi non è nelle vostre corde vi consiglio un paio di itinerari da fare:

- Il giro del lago. La passeggiata è circumlacuale e dura circa un'oretta. Non è propriamente in piano perchè raggiunge un dislivello di 190 m, ma è piacevole con tratti sotto bosco e altri con vista sulle colorate acque del lago.

- Biotopo Lases e buche del ghiaccio. Io di geologia ne so poco, quindi questa scoperta mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta. C'è un sentiero che parte dal lago, il C46: seguite le indicazioni, ma soprattutto leggete i cartelli informativi che vi spiegheranno l'origine geologica del fenomeno delle buche di ghiaccio. Questo posto prende il nome di Val Fredda perchè è caratterizzato dalla presenza di buche createsi alla base di una antichissima frana dalle quali esce continuamente aria fredda. Mentre si cammina si sentono dei soffioni freddi uscire dalla terra. Non c'è che dire rinfrescano anche le giornate più calde!

LAGO DI SANTA COLOMBA E IL SENTIERO DELLE CANOPE

Il Lago di Santa Colomba si trova a sud della Valle di Cembra. Anche questo posto è geologicamente interessante perchè il bacino è nato dalla dislocazione su una faglia che separa rocce di natura lavica da rocce di natura sedimentaria. Il lago offre uno scenario da fiaba in cui gli abeti che lo avvolgono si specchiano vanitosi nelle sue acque. Anche qui potete scegliere tra i vari sentieri che partono da lago per brevi escursioni: uno che vi consiglio è il Sentiero delle Canope. Questo luogo rivestiva un ruolo importante nel Trentino per le attività estrattive dell'argento durante il medioevo. Il sentiero, lungo circa 3 km, attraversa cadini e canope ovvero imbocchi sia verticali che orizzontali sulla terra che testimoniano il lavoro e lo sfruttamento degli antichi minatori alemanni. Molto, molto interessante. Pensate che l'abbigliamento dei canopi doveva essere molto semplice: una tunica di lino con cappuccio che poteva essere riempito di paglia per attutire i colpi alla testa, calzamaglie e calzature di cuoio e per vincere il buio del sottosuolo si realizzavano con la roccia locale dei lumini alimentati da grasso animale

CRÒS DEL CUC

Questa è una escursione semplice ma di effetto della durata di un paio d'ore in totale. Si parte da Bedollo e si prende la strada forestale che sale dolcemente fino alla croce bianca sulla cima del Cròs del Cuc. Da lì sopra lo sguardo spazia sui laghi di Piazze e Serraia, e poi in fondo si riconosce la Paganella e il Monte Bondone. Al ritorno potete fermarvi alla Baita Alpina per una birra e un piatto tipico con vista!


Sono montagne affabili e silenziose quelle di questo territorio, fatte di tradizioni e ottima cucina. Sono dotate di una bellezza che a volte sfugge ai più, richiamati da vette alte e rocciose.

Sono luoghi in cui è sempre bello tornare...







 

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