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TURBOLENZE, ISTRUZIONI PER L'USO

by 5:58 PM


La verità è che il titolo è un po' un trabocchetto.

Però non ho più paura di parlarne, anzi più ne parlo, e meno paura ho.

Paura di volare ovviamente.

Per alcuni potrà sembrare un post divertente e a tratti surreale, ma vi assicuro che per me è una cosa molto seria.

Serissima.
E sono consapevole di non essere l'unica a temere quando in fase di crociera il velivolo incontra delle buche.
Sta cosa delle buche in aria non mi va giù, eppure persino un pilota me l'ha detto.
"Chiudi gli occhi e pensa di essere in auto, è la stessa identica sensazione"... Beh insomma proprio uguale uguale direi di no.
Sono a 10mila metri di altezza, direi che razionalmente (o irrazionalmente??) la cosa mi fa un pochino più impressione.

Chi ha paura di volare come me (e vi assicuro che siamo tanti), fa un sacco di domande, vuole capire capire se quello che sente lo percepiscono anche gli altri, vorrebbe avere sempre un aereo pilotato dal grande Sully (sì, quello che ha fatto l'ammaraggio sull'Hudson!), e sapere che andrà tutto bene.

Ma non basterà, le variabili sono talmente tante che ci sarà sempre un motivo per essere un pochino a disagio.
Quante volte noi paurosi ci siamo sentiti dire che l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro del mondo?
Certo lo sappiamo, ma la cosa ci sfiora appena. 
Suvvia chi volete imbambolare, stiamo volando a diecimila metri dal suolo!!!
Ahahah, ho enfatizzato ovviamente, però per quanto il mio controllo sia migliorato negli anni, ho sempre paura soprattutto nella gestione delle turbolenze, che definirei semplicemente malefiche!
Quando il segnale delle cinture si accende mi piglia male, non si conosce l'entità del problema, se l'aereo perderà quota, se sarà uno " sballottamento" momentaneo o se durerà delle ore.
E la tensione durante tutto il tempo in cui quel segnale luminoso resta acceso è assicurata. 
E se mi scappasse di andare in bagno? Magari, nel momento in cui mi slaccio la cintura perché la pipì non la riesco più a tenere, uno scossone mi fa cadere, sbattere la testa e sanguinare copiosamente lungo il corridoio dell'aereo.
Pensate al dramma...per una pipì.

Così qualche settimana fa ho fatto un sondaggio nel mio profilo FB.





Alcune risposte mi hanno dato una carica pazzesca, altre mi hanno confermato che sono un caso disperato! Ma trovo sempre utile il confronto tra persone che viaggiano. Scopro cose a me sconosciute e apprendo consigli da mettere in pratica.
Non metterò per privacy il nome di chi ha scritto, ma alcune risposte ve le riporto qui sotto in grassetto. Sotto ad ognuna il mio commento!

(Grazie per i commenti ragazzi!)


G. "Io faccio un bel respiro e cerco nella mia mente un'immagine tranquilla."


Eh, io penso alla fine del mondo invece...mi sa che non va bene!

A. "Se è giorno e sono al finestrino fotografo, se no...prendo il mio blocchetto e scrivo scrivo scrivo..."


Oddio non mi sono mai seduta nel posto finestrino (per paura di non so che cosa) tranne per qualche istante, il tempo di una foto quando il posto era libero.


F. "Non ci faccio caso... Quando succede invento strane storie sperando che quelli vicini sentano."


Ecco io mi ammutolisco...tutt'al più chiedo al mio vicino, sperando che non abbia le mani sudaticce, ti tenere la mia in caso di...


S. "Io piango e penso che morirò."


Ecco se voliamo assieme potrebbe essere un dramma! hahha 


E. "Io volo sempre tranquilla... ma al primo rumorino scatto con "che cos'è?!? Cos'è questo rumore?!?!" 

Ah beh i rumorini, sono deleteri. Perchè l'aereo fa rumore? Non lo capisco proprio...poi mi guardo in giro e sono tutti tranquilli, come fanno a stare tranquilli se la cappelliera cigola??????


R. "Gestisco malissimo anche io, stritolo mani e mi agito, comunque io temo più i terroristi sui voli che le turbolenze."


Statisticamente però è più facile incontrare una turbolenza...accidenti!


A. "Panico totale e giuro che sarà l'ultimo volo."


Eh l'ho sempre detto anch'io, poi quando l'aereo tocca il suolo penso già ad un altro viaggio...mica bene!


F. "Come le gestisco? tante formule, prima di tutto il respiro e pratiche di visualizzazione; poi cerco di distrarre la mente con libri o film particolarmente interessanti. Devo dire che anche la musica mi aiuta molto."


Io ve lo giuro faccio yoga da 20 anni....e di respirare in modo decente o di visualizzare qualcosa proprio non ci riesco. Sono un caso umano, devo rendermene conto.


T. "Io ragiono razionalmente, se riesci a pensare lucidamente 2 minuti sai che le probabilità di morire in auto sono molto più alte."


Io non ce la faccio ad essere lucida per due minuti in aereo, è un'impresa titanica. In auto posso accostare e scendere, in aereo no, o forse potrei chiederlo al Pilota.


V. "Io mi attacco ai braccioli e inizio a parlare."


Eh quella del parlare funziona sempre. Mi ricordo un volo Venezia-Olbia, ero da sola, e dopo averle ceduto il posto finestrino, la mia vicina deve essersi accorta della mia EVIDENTE paura...mi ha raccontato la storia della sua vita e in un istante siamo arrivate. Non smetterò mai di ringraziarla.


F. "Io faccio finta di essere al luna park: yu-uuuuu (giuro!!) Mio figlio ride come un matto."


Ecco, per esempio, io non sono mai salita sulle montagne russe...e già ho difficoltà con il bruco mela (quello veloce eh)


M. "Io mi immagino di essere su un bus con una strada piena di buche."


Ecco, io faccio il contrario. Quando sono in macchina chiudo gli occhi e penso di essere in un aereo...che dite, sbaglio qualcosa?



P. "Penso "nessun aereo è mai caduto per una turbolenza", razionalizzo e ciao. E' l'unica!"

Questa cosa del raziocinio non mi è chiara, o semplicemente non mi convince!



A. "Dipende da quanto durano e da quanto sono intense...quelle più forti e durature le gestisco dando fondo alle scorte alcoliche messe a disposizione dalla compagnia aerea."

L' alcol vince su tutto. Ma non sono mai riuscita a farne uso in volo...recupero all'atterraggio festeggiando.

P."L'unica è cercare di fare argine con la ragione: la mente fa in effetti strani scherzi perché i voli in genere sono stabilissimi, a differenza di qualsiasi altro mezzo di trasporto, auto, bici, navi, pieni di onde, scossoni ecc."

Ho dei problemi con la ragione... però prometto che ci provo!

D. "Io guardo le hostess, se loro sono tranquille lo sono anche io. Solo una volta le ho viste seriamente preoccupate, sedute e con le cinture allacciate... ecco quella volta mi sono cagata sotto!"


Credo potrebbero accusarmi per molestia al personale di bordo per le volte che schiaccio il pulsante. Scherzo, però le guardo sempre anch'io!


G. "Io dormo."

Io ti invidio!!!!!


C. "Le turbolenze sono il mio problema emozionale più grande...anche nella vita, non solo in aereo."

Eh infatti secondo me le cose sono collegate. Ne Libro "Mai più Paura di Volare" di Evangelisti, viene spiegato che la paura sta nella nostra testa e non nell'aereo...


C. "A me destabilizzano.. cominciano a sudarmi le mani già al primo accenno di turbolenza (anche per questo preferisco 3.000 volte il treno)."

A chi lo dici. Prima di prendere l'aereo di ritorno dagli Stati Uniti, qualche anno fa, mi sono chiesta quanto ci avrei messo a tornare in treno, nave, auto...sono folle lo so.


P. "Nelle turbolenze io immagino di essere su un autobus e quelle che sento sono le buche della strada."

Come ho scritto sopra io faccio il contrario, però molti usano questa tecnica...potrebbe funzionare!


E. "Ubriacati."

Lo vorrei tanto, ma se al pilota serve una mano come faccio se vedo doppio????


E.  "Secondo me la cosa migliore, almeno a me fa tanto, è sapere cosa sono."

Giuro che le ho studiate le turbolenze, di ogni tipo e forma, e non ci sono aerei che sono caduti per colpa loro. Ma ragazzi stiamo parlando di un aereo che GALLEGGIA in aria, ci pensate mai?


E. "Cuffie e musica relax totale! La musica aiuta a non pensare, ma generalmente non mi preoccupano!"

La musica salverà il mondo, ma non me dalle turbolenze! Ci ho provato, lo giuro...ma si muove lo stesso l'aereo!


E. "Io mi addormento, ma in caso di turbolenza l'adrenalina ha quasi sempre la meglio."

L'adrenalina è una cosa splendida, ma in aereo a me non fa impazzire!


E concludo con F. "Alcol. Prima durante e dopo."

Lui ha vinto!

Posso aggiungere altro? Di turbolenze ne è pieno il cielo e la vita, e vi giuro che affronto sempre meglio quelle con i piedi per terra. Non c'è corso che tenga, o psicologo che mi ipnotizzi da terra via etere. 

Vi racconto solo questa poi la smetto per un po' lo giuro.
Volo Buenos Aires - El Calafate. 
Il pilota annuncia possibili turbolenze, ma le hostess continuano a servire bibite.
Quindi mi dico che ballerà solo un pochino.
Non sto a spiegarvi bene bene cosa è successo perché mi vengono i brividi, ma le hostess sono scappate a sedersi, io a chiamare mia madre a 14 mila km di distanza e mio figlio ad alzare le braccia urlando "ancora".
Ciao!


P.s. E poi c'è questa scena di Madagascar che adoro, così per finire in allegria!




THE TERMINAL 2

by 9:25 AM



Lungo il finger che mi sta portando al mio aereo, il passeggero di fronte a me, un tizio sulla cinquantina, scherza...se si può definire come scherzare... sulle disgrazie che possono succedere in volo.
Ora, lasciamo da parte il fatto che io mi impressiono anche se il comandante annuncia che il volo andrà benissimo, te, tizio simpaticone, cosa diavolo vai dicendo alle donne che viaggiano con te?
Devi conquistarle?...mmm cambia metodo!
Vorrei che si voltasse, che il suo sguardo incontrasse il mio, per fulminarlo, per fargli vedere che la mia espressione acida al punto giusto è tutta per lui!

Guardo con faccia rassegnata Sonja, la ragazza che vola con me, sperando convinta, che le hostess impietosite dal mio faccino che chiede di star sedute vicine, mi accontentino!

Ecco l'entrata.
Un oblò allungato, un cerchio che ha fatto spazio ad un rettangolo.
Tocco la carlinga, il mio rito prima di salire in aereo, e subito dopo l'odore inconfondibile e indefinito, mi avvolge, mi dà il benvenuto...chiamiamolo così.
Avanzo nello stretto corridoio con un trolley che mi segue e si incastra ad ogni sedile. Meridiana non ha proprio il senso dello spazio nel velivolo.
Trovo una hostess e le spiego che vorrei sedermi vicino a quella ragazza perché non amando volare in due ci si fa forza.
Lei sorride, come sempre loro sorridono, anche se ti devono dire l'aereo precipita loro sorridono, e io le ringrazio per questo, e, dopo una contrattazione per spostarmi di posto, mi guarda, sempre sorridendo, e mi dice "mi spiace non posso fare altro se il passeggero non vuole spostarsi, ma non si preoccupi, il volo è breve e la sua amica è seduta davanti a lei"
Magra consolazione.

Premetto che metà aereo è occupato da una comitiva di arzilli nonnini veneti di ritorno da un tour della Sardegna, e guarda caso il mio posto è proprio nel sedile in mezzo a due signore anziane, che credono di averne ancora trenta, ustionate dal sole, ingioiellate e con lo smalto delle unghie abbinato alla borsa e al foulard.
Sono belle, nel loro essere kitsch sono stupende, e mentre sorrido, come l'hostess, chiedo loro se possono lasciarmi libero il posto di corridoio perché quello centrale, diciamo così, non lo preferisco...
La richiesta, come potete ben capire è vana, e sono pure scocciate. 
Mi siedo in mezzo a queste creature che emanano un profumo che neanche quando entri da “Limoni” lo senti.
Il posto in mezzo è una tortura, scordatevi i braccioli e rimanete con le mani in mano in attesa...
"Signorina (e grazie per la signorina) ma la staea poco ben?"
“No signora, sto bene grazie, ho solo paura di volare, e stare nel sedile esterno mi avrebbe aiutato, ma non si preoccupi (falsa), sto qui buona”.
E quella alla mia destra:
" Ma paura de cossa? dai el xe un volo breve"
Sto zitta, credo sia la soluzione migliore...
Ogni tanto Sonja si gira e credo legga nei miei occhi non la paura dell'aereo, ma quella di stare seduta in mezzo a due gargoyles...

L'aereo, finalmente, comincia a muoversi e raggiunge la pista, pronto a rullare. La sua potenza romba e guardo fuori dal finestrino, ma vengo distratta da un gesto. La signora alla mia destra si fa il segno della croce.
...........................................

Gesto scaramantico? O credi che se l'aereo precipita il segno della croce ha avvisato Dio e così ti salva?
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Vorrei rilassarmi, ma la combriccola di non giovani spreca ovazioni durante la salita, mentre l'aereo un po' traballa e si assesta per la crociera... (mica siamo in mare, ma si ostinano a chiamarla così).
Quella alla mia sinistra mi rivolge la parola.
"Ma gaea veramente paura?"
-Beh si, capita-
"Ghe racconto qualcossa così ghe passa il tempo, va ben?"
Che faccio le dico di no?..mi pare brutto.
-Ok, Grazie-
E qui comincia il racconto di questa tizia e della sua fantomatica crociera, si quella con la nave, che ha fatto non so dove e non so quando, ma che a detta sua era stupenda e ricca di avvenimenti interessanti.
Il secondo o terzo giorno di navigazione un uomo si butta in mare, e annega. Fermano la nave, il mare era mosso, il rinvenimento è stato difficile...i dettagli ve li risparmio.
Il quinto o sesto giorno, mentre si ballava dopo cena, mi spiega, un signore si sente male, un malore..." Nol gheva miga fatto un infarto...Morto l'omo"...e anche qui i dettagli ve li risparmio.
Ora dico, ma perché è così convinta che un racconto a tratti macabro mi potrebbe far restare più tranquilla?
Io sono ancora basita, mi viene da ridere.
Ora.
Però sono basita!
E rido ancora.

Finalmente l'aereo comincia a scendere, mentre le mie care vicine "ciaccolano" in continuazione tra di loro... ecchecavolo se vi sedevate vicine non era forse meglio?
Quella al finestrino in estasi per i campi visti dall'alto ad un certo punto armeggia con la tasca porta riviste del sedile. Ne tira fuori un sacchetto di carta, quello che vi salva se vi viene da vomitare, con tanto di logo Meridiana... Lo guarda, lo apre.
Poi guarda me e mi fa
"Signorina, lo vuole lei?, sennò me lo porto a casa per ricordo"

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P.S. sono disponibile per tradurre dal dialetto all'italiano le frasi per qualcuno incomprensibili!

La puntata precedente la potete trovare qui: The Terminal 

HO PAURA DI VOLARE, MA VOLO

by 2:04 PM

Lo Stromboli dal mio ultimo volo


Ho paura di volare.
Non mi vergogno a dirlo.
Non mi vergogno perché nonostante questa zavorra che mi porto appresso da molti anni, volo e viaggio.

Ho volato molto, circa settanta decolli per viaggi di corto, medio, lungo raggio, tutti vissuti con emozioni diverse.
Un po' ho imparato a convivere con questa paura, perché ad abbandonarla del tutto mi potrebbe portare disagio.
Ho fatto corsi, ho partecipato a forum, ho parlato con hostess, Piloti e psicologi...e loro hanno ragione, la paura sta nella mia testa non nell'aereo.
E io lo so, e negli ultimi anni volo meglio, l'ansia è sempre un pochino latente, ma è lì in disparte, e sono pronta a darle un calcio non appena tira fuori gli artigli.
Ho vissuto in volo situazioni imbarazzanti e non. A ripensarci ci rido sopra, ma in quel momento la risata non faceva parte di me.
Una volta, in fase di rullaggio ho chiamato il personale di bordo per abbandonare l'aereo...sì, lo so, da pazzi! Alla fine non l'ho abbandonato e mi sono goduta una bella vacanza in Spagna.
Un'altra volta, durante decollo, il televisore al plasma attaccato alla parete divisoria si è staccato e due hostess hanno passato il quarto d'ora di salita a tenerlo su con le mani...no comment. Ma poi il mio viaggio a Pechino è stato meraviglioso.
Per alcuni sono cose di routine, c'è chi prende un aereo come fosse un autobus, chi si addormenta prima del decollo, chi pensa sia solo un mezzo che ti permette di andare da A a B.
E io invidio queste persone, che affrontano con una calma a me sconosciuta, un ostacolo per me grandissimo.
Ma viaggio.
Volo.
E da quest'anno posso vantarmi di aver volato da sola, cosa che in sedici anni non avevo mai fatto. Avevo sempre qualcuno con cui condividere questa esperienza, una sorta di sicurezza a cui appoggiarmi.
Ma qualche mese fa un volo l'ho prenotato e preso da sola, ed è stato un grande passo per me (nullo per l'umanità), che mi ha reso una persona con un pizzico sacco di autostima in più!
Ho avvisato il personale di bordo che avrei potuto aver paura, mi hanno rassicurato dicendomi di godermi il volo...mmm...si certo. 
Ma avevano ragione così è stato, grazie anche all'aiuto di una ragazza nella mia stessa situazione. Ci siamo confortate a vicenda. E la mia breve vacanza è stata indimenticabile.
Una settimana fa un altro volo. Non ero sola, ma  la persona che viaggiava con me l'ho conosciuta solo in aeroporto. Questa persona ha capito e ha reso il mio viaggio migliore. Un grazie non è sufficiente. Io odio gli atterraggi con le nuvole da temporale, ma tra respiri lenti e strette di mano, ho superato quel momento per me difficile...
Per il rientro idem, la ragazza seduta al mio fianco ha compreso e condiviso, e il mio volo è filato liscio come l'olio, anche se il Vesuvio mica l'ho visto da lassù!

Poi lunedì ascoltando la radio sento la notizia dell'aereo che ha avuto un atterraggio di emergenza a Fiumicino. Uno dei due carrelli non era uscito ed è atterrato, grazie all'esperienza del pilota, inclinandosi su un ala.
Ora, premetto, i paurosi di volare sono attirati da queste notizie come le api lo sono per il miele. Dico I PAUROSI, perché siamo tanti, ve lo posso assicurare. E per una sorta di esorcizzazione tutte queste notizie vengono lette, rilette studiate e approfondite.
La prima cosa che ho fatto, è stata di pensare che avrei potuto, per qualche strano motivo, essere su quel volo. La seconda è stata quella di scrivere su Twitter una polemica riguardante la compagnia aerea. Da quella polemica si è autogenerata la notizia che io fossi all'interno di quel aereo. Per fortuna no, non credo avrei avuto la lucidità di affrontare una situazione del genere, ma un grazie a chi si è preoccupato per me :)!
E non voglio neanche continuare le polemiche, anche se ce ne sarebbero a iosa.
Compagnia di bandiera e compagnie low cost a confronto. C'è ancora chi dubita della sicurezza del basso costo e spende il triplo perché ...non ho ancora capito il perché.




UN AEROPORTO PER VIAGGIARE

by 12:32 PM





Il primo volo che ho fatto risale al 2000, le compagnie Low Cost non erano ancora molto conosciute, e gli acquisti su internet ancora meno, quindi mi ero affidata ad un’ agenzia di viaggi per prenotare un fine settimana a Parigi; che emozione!  non sapevo se attribuirla al primo viaggio in aereo o alla città che avrei visitato…. 
Potevo usufruire della tariffa giovani, ma se penso a quello che ho speso, circa 400 mila lire per un viaggio di un’ora, dico che volare era un “lusso”. I voli intercontinentali avevano cifre imbarazzanti, viaggiare era difficile. Ora è a portata di tutti, ed è molto più facile organizzare, pianificare ed essere entusiasti per il prossimo viaggio.
Ed io ringrazio gli aeroporti che ruotano attorno ad un nuovo viaggio, un punto di partenza per voli low cost , per nuove mete da scoprire. Perché viaggiare è alla portata di tutti, con un solo click!

Ho all'attivo molti voli, circa una settantina, vissuti ognuno con emozioni, sensazioni  diverse.
Ogni volo mi ha portato in un luogo nuovo, alla scoperta di popolazioni, di volti, di profumi,  di città caotiche o deserti mozzafiato.
Per ogni volo un aeroporto a darmi un benvenuto, ad indirizzarmi verso la giusta via, a farmi strada per la nuova destinazione. Chiamiamolo centro di smistamento, un attraversamento pedonale,  ma mi piace; mi piace perché amo il viaggio, il movimento.

Sì, sto parlando di aeroporti,  con quali ho un rapporto di odio e amore, per i quali la felicità della partenza si mescola ad una punta di paura…

Lo definisco un “non luogo”.

Un passaggio, un transito, un andirivieni caotico di volti, persone, valige trainate, e destinate a chissà quale meta.
Vacanze, viaggi di lavoro, qualcuno che torna a casa, qualcun altro che se ne va.

Ho viaggiato per piacere , per lavoro, per matrimoni, per incontrare qualcuno. L’aereo è un mezzo di trasporto che mi affascina, che mi spaventa allo stesso tempo, un contenitore che custodisce paure, passioni, aspettative.

Mi piace il business man che non guarda in faccia nessuno, col suo pc in mano fino all'imbarco.
Mi piace la ragazza dai capelli rossi che si mangiucchia le unghie in attesa dell’imbarco.
Mi piace il lettore solitario che,  praticamente steso su scomode sedie,  è totalmente immerso nei caratteri di quelle pagine.
Mi piace il bambino che incollato alla vetrata,  ammira il grande volatile di metallo.
Mi piace la famiglia numerosa, ingombra di bagagli, passeggini e strilla di neonati.
E infine mi piace quando passa il Capitano con il personale di bordo a seguito, perfettamente vestito di tutto punto, che sembra aprirsi un varco tra la gente.
Nascono storie, ci si inventa storie. Ed io lo adoro!


Ricordo l’aeroporto di Zanzibar dove gli arrivi e le partenze sono segnate in pennarello su una lavagna; l’aeroporto di Francoforte dove la paura mi è scomparsa, il via vai continuo di aerei mi ha fatto percepire che è come prendere un autobus, anzi  meno pericoloso…; l’aeroporto di Mahè, dove se ti perdono la valigia, te la riportano in stanza qualche ora dopo, l’aeroporto di Cayo Largo, che la sera si trasforma in discoteca; l’aeroporto di Dubai, che chiamarlo aeroporto è riduttivo, una sorta di città, di nuovo mondo, e il “mio “ di Venezia, da dove sono partita tante volte, anche da sola, con la mia emozione, la mia paura, la mia voglia di partire…ma non mi ha delusa, e neanche io l’ho fatto.
Seduta in scomode sedie ho guardato fuori dalla vetrata aspettando di salire a bordo, una vetrata speciale…farfalle e fiori si muovevano sotto i miei occhi…





Ragazzi, in viaggio sempre!





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