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GIORDANIA IN TRE GIORNI

by 6:25 PM

Tre giorni in Giordania, sono la prima a dirlo, sono pochi, ma possono essere un buon inizio o un buon ritorno.

Ok, io in questo splendido paese sono già stata altre volte, chiaramente non posso dire di conoscerlo come le mie tasche ma abbastanza da avere imparato ad amarlo così da ritornarci ogni tanto.

Ci sono stata quattro volte e, a dirvela tutta, la prima volta, dopo un giorno ad Amman, volevo tornarmene a casa, mi sembrava un posto freddo e troppo incasinato. Il terzo giorno non volevo più andarmene...

E poichè erano un po' di anni che non riabbracciavo la Giordania, diciamo che nel 2023 era arrivato il momento di tornare, e secondo me le cose non capitano mai per caso.

Io avevo bisogno del suo calore e lei, la Giordania, ha fatto in modo di ospitarmi ancora. 

Complice numero uno un'offerta di volo con Wizz Air diretto da Venezia a 40 euro a/r e circa tre ore e mezzo di viaggio. Partenza la domenica pomeriggio, rientro il mercoledì sera.

Se ripenso a quando in Giordania ci si arrivava sono con voli di linea e scali annessi, ci mettevo circa otto ore ad arrivare e le tariffe non erano mai inferiori ai 400 euro a/r, direi che di cose ne sono cambiate.

Ok la tariffa era quella base, di quelle con uno zaino da mettere sotto il sedile, ma per 3 giorni era più che sufficiente; poi se vuoi aggiungere un bagaglio a mano e la scelta del posto la tariffa sale, ma direi che comunque resta un ottimo compromesso.

Se pensate che tre giorni siano troppo pochi, beh dovrete ricredervi perchè riuscirete a fare e vedere tante cose, a riempirvi gli occhi di meraviglia, a farvi scompigliare i capelli dal vento e riempire le scarpe dalla sabbia rossa del deserto. 

INFORMAZIONI UTILI (SPERO)

Periodo di viaggio 19-22 febbraio.   

 In questo periodo in Giordania sono due ore avanti rispetto all'Italia e in piena primavera (primavera di giorno, la sera fa freschino e nel deserto la sera fa decisamente freddo).

Per entrare in Giordania serve il passaporto con validità residua di sei mesi e il visto. Io ho acquistato il Jordan Pass che include il costo del visto (e velocizza le operazioni all'arrivo) e l'entrata a più di 40 siti turistici. Il costo è di 70 JD ampiamente ammortizzato solo con l'entrata di Petra e Wadi Rum (se vuoi entrare due volte a Petra, per vedere eventualmente Petra by Night devi acquistare quello da 75 JD, comunque nel sito ufficiale è spiegato tutto per bene).

Il volo arriva a in tarda serata, ed essendo la mia prima tappa il deserto del Wadi Rum ho optato per dormire nei pressi dell'aeroporto. 

Ho noleggiato un'auto con Auto Europe al costo di circa 30 euro al giorno, trovandomi ancora una volta molto bene. Come sempre controllatela bene prima della consegna e fate eventuali foto a graffi e botte (che non si sa mai...). Comunque questa volta è andata molto meglio di quando ad un autonoleggio in centro ad Amman mi hanno dato un'auto che era senza tappo della benzina e ci hanno messo un pezzo di gommapiuma (haha non molto bene).



COSA VEDERE IN 3 GIORNI IN GIORDANIA

Il mio viaggio si è incentrato su tre tappe, una al giorno per non fare le cose troppo di fretta, perchè la fretta in viaggio non è mai una buona cosa!

WADI RUM 

Wadi Rum si trova in una valle nella parte meridionale della Giordania, vicino al confine con l'Arabia Saudita. E' conosciuta anche come Valle della Luna ed è un'area spettacolare con paesaggi desertici e rocciosi, con una serie di alti picchi e massi di arenaria di colore rosso e marrone. Pensate che il deserto del Wadi Rum è stato abitato fin dai tempi preistorici e presenta numerose grotte, insediamenti beduini e antiche iscrizione rupestri. E' stato reso famoso dall'archeologo inglese T.E. Lawrence, noto anche come Lawrence d'Arabia, che ha combattuto in questi luoghi durante la Prima Guerra Mondiale.


Il Wadi Rum, oggi,  è una splendida meta turistica che permette ai visitatori di vivere una "Magica" esperienza nel deserto, attraverso le numerose escursioni proposte: in jeep e a cammello, nonchè opportunità di arrampicata e trekking lungo i percorsi rocciosi. Ospita anche accampamenti beduini dove i viaggiatori possono dormire in tende tradizionali. Io mi sono affidata (anche questa volta) al Wadi Rum Starlight Camp che offre a 70 JD circa, il pick up a/r dal parcheggio, il tour in Jeep nel deserto, la cena in stile beduino, il pernottamento in tenda panoramica con bagno e la colazione; e se siete fuortunati, Suleymani, il proprietario vi delizierà con la sua musica nel dopo cena. Per ultimo e non meno importante: le stelle. La stellata più bella mai vista è stata proprio qui, e lo posso confermare per la seconda volta. 
Per prenotare o chiedere informazioni vi lascio il numero di Suleymany, basta madargli un wathsapp, parla inglese ed è gentilissimo: +962 7 9697 3721 (ditegli che ve l'ho dato io :)).


Di notte la temperatura scende molto, quindi in qualsiasi stagione decidete di fare il viaggio, mi raccomando vestitevi adeguatamente, perchè deserto non è sinonimo di caldo, soprattutto dopo il tramonto. So che siete bravi, ma ultimo suggerimento: SCARPE ADEGUATE!!!

Curiosità. A Wadi Rum sono stati girati parecchi film, tra quelli che io amo ci sono: 

- The Martian, diretto da Ridley Scott che ha utilizzato Wadi Rum come location per rappresentare il pianeta Marte.

- Aladdin, diretto da Guy Ritchie, il film musicale della Disney che ha usato il deserto come location per rappresentare il regno di Agrabah

- Dune, diretto da Denis Villeneuve, ha girato gran parte delle riprese tra la terra rossa per ricreare il pianeta di sabbia Arrakis.

- Star Wars: l'ascesa di Skywalker, luogo ideale per rappresentare alcune delle scene più importanti del film.


PETRA

Petra, almeno per sentito dire, immagino la conosciate tutti! Si trova nel sud-ovest della Giordania ed è stata la capitale del regno Nabateo, diciamo quindi che non è proprio un'adolescente. E' particolarmente nota per la sua archittettura unica, scavata nella roccia, ed è patrimonio dell'umanità UNESCO ed è considerata una delle sette meraviglie del mondo.

Il sito archeologico di Petra si estende su circa 264 chilometri quadrati dando quindi diverse opportunità di essere esplorato in lungo e largo.

Ecco, in una giornata non pensate di farlo tutto e nemmeno in due, però potete scegliere tra i diversi trekking segnalati e godervi lo spettacolo che solo questo sito sa dare.

In una giornata potete vedere parecchie cose, ma consiglio sempre di informarsi sulla tipologia di sentieri che si vogliono fare perchè non sono adatti a tutti, ce ne sono di più o meno impegnativi, e c'è da considerare che le temperature da maggio a settembre sono calde. Possono sembrare consigli stupidi, ma non lo sono, credetemi. In aggiunta vi ricordo di utilizzare sempre scarpe adeguate, sportive o da trekking perchè i sentieri non sono sempre in ottime condizioni e in alcuni punti possono essere scivolosi.

Detto questo, godetevela, perchè è un luogo che non ha eguali.

Percorrete il Siq, la stretta gola lunga circa un chilometro che conduce al Tesoro. E' una passeggiata suggestiva e panoramica con pareti di roccia che si ergono fino ad ottanta metri di altezza. 

Il Tesoro è l'attrazione più famosa di Petra, un imponente tempio scavato nella roccia con una facciata alta circa quaranta metri...è diventato famoso anche per essere stato usato come location nel film "Indiana Jones e l'ultima crociata". Non è consentito l'accesso però. Qui troverete una concentrazione di turisti molto alta. Purtroppo (o per fortuna) la maggior parte dei visitatori si ferma qui dopo aver percorso il Siq, infatti se vi addentrate nella città, vi troverete in alcune zone, anche da soli. Quindi, sì stupendo l'arrivo al Tesoro, effetto wow assicurato (io la prima volta che ci sono stata, sono tornata indietro per ripercorrere l'ultimo pezzo da quanto è stato bello), ma andate alla scoperta di un luogo che vi saprà stupire in ogni angolo.

Non vi sto ad elencare cosa vedere o non vedere, dipende da quanto tempo avete e da quanto volete camminare. Posso per certo dirvi che il Monastero sarebbe un peccato non vederlo, per raggiungerlo bisogna salire circa 800 gradini, ma la vista ne vale la pena.

In questa mia ultima visita sono salita per un sentiero che mi ha portato a vedere il Tesoro dall'alto seguendo l'Al Kubtha Trail. Non è semplice ed è sempre in salita, ma devo dire che anche in questo caso ne è valsa la pena. Bisogna seguire il percorso principale fino al teatro, dopo di che si gira a destra quando si raggiungono i servizi igienici e si seguono le scale passando la Urn Tomb e quele vicine, per poi salire ancora dietro alla montagna e raggiungere dopo un'oretta il belvedere, dove godersi la vista sorseggiando un te alla menta nel punto di ristoro gestito dai beduini. Dopo aver raggiunto il belvedere si può tornare indietro e ricongiungersi al sentiero principale.


                                        

AMMAN

Amman è la capitale della Giordania e si trova nella parte centrale del paese. E' una città che io amo (anzi che ho imparato ad amare, per me non è stato affatto immediato...), antica e cosmopolita, che mescola tradizione e modernità. E' circondata da colline che offrono una vista splendida sulla valle del Giordano.

È una città da assaporare lentamente, prendetevi del tempo per visitarla, per scoprire le sue sfaccettature, per addentrarvi in una cultura che non conosciamo bene ma che è ricca di fascino. Conosco persone che ne sono rimaste deluse, troppo caos, troppo fredda, troppo qualcos'altro. Beh, bisogna esplorarla per conoscerne l'essenza e non fermarsi alla superficie. 




Le cose da vedere sono veramente tante, ma se avete poco tempo vi consiglio di visitare i suoi souk, i mercati tradizionali che profumano di cardamomo e zucchero, dove i colori inebriano e dove si possono toccare con mano i prodotti locali mescolandovi tra la gente del posto. Purtroppo non ne uscirete a mani vuote, ricordatevelo!




In città ho dormito al The Y Hotel Amman, un piccolo e carino Hotel che vi permette di raggiungere a piedi il centro. La colazione ottima e il proprietario gentilissimo: ci ha permesso un late check-out senza modificare la tariffa, visto che avevamo il volo nel pomeriggio.

Che sia per tre giorni, una settimana o più la Giordania rimane un viaggio che vale la pena intraprendere. Io continuo a consigliarlo, perchè, in fondo, le emozioni che regala a me vorrei le viveste anche voi. 

E se non si riesce a vedere tutto in una volta, ci si ritorna, perchè nei luoghi in cui si sta bene, si ritorna sempre!



 

ITINERARIO DI 23 GIORNI TRA CALIFORNIA, ARIZONA. UTAH E NEVADA

by 6:56 PM

Se avete in programma un on the road tra i parchi (e non solo) nell'ovest degli Stati Uniti, questo articolo è tutto per voi.

Anche se avete meno giorni a disposizione.

Anche se volete vedere solo alcune cose e non altre.

Questo articolo racchiude il viaggio che ho fatto quest'estate con tante informazioni che possono esservi utili  per visitare un pezzetto degli Stati Uniti. Io sono stata via in totale 23 giorni dal 20 luglio all'11 agosto, ma ovviamente l'itinerario può essere ridimensionato, l'importante è che possa esservi da spunto e soprattutto utile! 

Ho fatto base in California, in Orange County, dove ho degli amici, e poi sono partita per un on the road che mi ha portato a spasso tra Arizona, Utah e Nevada. In alcuni posti c'ero già stata, ma devo dire che a distanza di anni, l'emozione c'è stata ancora, anzi devo dire amplificata.

È stato il mio quarto viaggio in California, ma non avevo mai avuto a disposizione così tanti giorni, quindi ho preso la palla al balzo per esplorare i "dintorni".

VOLI

Ho prenotato i voli con KLM a seguito di un'offerta. Ho acquistato la tratta Venezia-New York- Los Angeles e Los Angeles-Atlanta-Venezia sul sito di KLM ma operati da Delta Airlines, costo di circa 500 euro A/R non male per il periodo. Il giorno della partenza in aeroporto ho però scoperto che il volo era stato cancellato perchè un passeggero aveva avuto un malore e l'aereo era ritornato indietro. Caos totale, il periodo non era dei migliori visto anche gli scioperi in molti aeroporti europei. Alla fine ho perso un giorno e sono partita la mattina dopo via Amsterdam con KLM. 

AUTO

Nemmeno per noleggiare un' auto sembrava essere un buon periodo, ma cercando e valutando bene sono riuscita a trovare le soluzioni adatte. I prezzi erano comunque alti, ma l'alternativa era non viaggiare che però non era tra le mie opzioni, quindi ho preferito risparmiare su qualcos'altro ma finalmente tornare negli Stati Uniti. 

Per l'on the road, mi sono affidata a AutoeuropeÈ stata la mia prima esperienza con loro e mi sono trovata davvero molto bene. Se andate a sbirciare nel sito troverete dei prezzi davvero competititvi. Con il costo di un'auto basic (se avessi prenotato in qualunque altro rent car) ho noleggiato una Ford Escape 4x4 nuovissima e super comoda. Quando si macinano tanti km, la funzionalità ed il comfort credo siano delle caratteristiche da non sottovalutare.

VARIE ED EVENTUALI

Non sto ad indicarvi tutti i costi che ho sostenuto, perchè cambiano spesso, vi dò delle indicazioni di massima, anche perchè quello che può essere economico o troppo costoso per me, per voi potrebbe non esserlo. 

Per dormire la spesa a notte variava dai 70 ai 180 euro per una tripla, spesso senza colazione. Ho dormito in campeggi, casette di legno in mezzo al nulla, hotel di vario tipo.

Per l'entrata ai Parchi vi consiglio di fare assolutamente il Pass Annuale: con 80 dollari potete entrare in tutti i Parchi Nazionali degli Stati Uniti: conviene perchè visitando anche solo 3 parchi ammortizzate la spesa. 

I 23 giorni sono stati suddivisi in due giorni ad Irvine, dodici giorni a spasso tra California, Arizona, Utah e Nevada e altri sette giorni in Orange County da dove poi mi sono spostata giornalmente per visitare la costa e per ritornare a San Diego e a Los Angeles.

Per costruire il viaggio on the road ho chiesto una mano a Paola di Scusateiovado che mi ha dato delle super dritte. Volevo un itinerario slow in modo da non dover passare la maggior parte del tempo in macchina, ma avere la possibilità di vivere con più calma tutte le tappe. Col senno di poi l'avrei fatto ancora con più calma, che vi devo dire, sono fatta così, amo assaporare i posti con il dovuto tempo. Alla fine mettendo insieme i posti che volevo vedere  e i suoi consigli ne è venuto fuori un super itinerario. Adoro organizzarmi viaggi, ma è indubbio che i consigli da parte di chi quel posto lo conosce meglio sono un valore aggiunto e di lei mi fido tantissimo e infatti che chicche mi ha fatto scoprire!!! Date un'occhiata al suo sito Viaggi di nozze low cost (non solo per lune di miele eh).

Situazione Covid/requisiti di entrata negli Stati Uniti: consultate tutti gli aggiornamenti sul sito Viaggiare Sicuri


Giorno 1 e 2 Orange County - California

Irvine si trova in Orange County, la regione delle arancie, conquistata dagli spagnoli verso la fine del 1700 ed ora sede di importanti università. Qui ci vivono degli amici che ogni tanto vado a trovare, per quello parlo spesso di California, perchè oltre ad amarla voglio bene anche alle due personcine che ci abitano. Irvine è una città perfetta tutta pulita, con quartieri super attrezzati, ognuno con scuole, impianti sportivi, piste ciclabili, percorsi pedonabili e outlet carini per chi ama lo shopping! E poi dista 20 minuti da Laguna Beach e Newport Beach che io AMO.

Giorno 3 Seligman - Arizona

A Seligman ci volevo andare perchè è il posto che ha ispirato l'autore di Cars il cartone animato. Beh ho amato quel minuscolo paesino sulla route 66 dove tutto ricorda Saetta McQueen e Cricchetto. A Needles sono andata a vedere dove viveva il fratello di Snoopy, Spike e a Oatman mi sono immersa nel far west con tanto si saloon e cercatori d'oro.

Giorno 4 Grand Canyon - Arizona

Nel 2006 quando vidi per la prima volta il Grand Canyon mi ero commossa ripromettendomi di tornarci ancora. A distanza di 16 anni l'emozione è stata ancora incredibilmente grande. Non ci sono parole adeguate per descriverne la bellezza, è una cosa che parte dallo stomaco, un po' come le farfalle da innamoramento...In questo tour me lo sono goduta di giorno, di sera e pure la mattina dopo per fare il pieno di natura spettacolare, e ne sento ancora una nostalgia pazzesca.

 

Giorno 5 Page - Arizona

Con base a Page le cose da vedere sono tantissime! In primis l'Antilope Canyon con uno dei tour dedicati; prenotate con anticipo il tour nell'Antilope Canyon per non perdere l'occasione di vivere un'esperienza indimenticabile (ve ne scriverò presto, perchè merita un articolo), l'Horseshoe Bend che per quanto possa sembrare inflazionato è assolutamente da vedere, perchè resta uno dei posti più belli che io abbia mai visto, la Diga di Glenn Canyon impressionante anche per chi non ama questo genere di cose. 

Giorno 6 Monument Valley - Confine tra Arizona e Utah

Posso dire di essere rimasta senza parole alla Monument Valley? Ed è difficile che questo accada. Un tuffo in un film western, una realtà che non mi aspettavo. Perchè è tutto bello in foto e in video, ma visti dal vivo certi luoghi fanno male da quanto incredibili sono. Da visitare in zona il Parco Statale di Gooseneck, splendido e soprattutto senza turisti, che non è una cosa da sottovalutare.

Giorno 7 e 8 Moab - Utah

Con base Moab che tra luglio e agosto ha picchi di 45 e oltre gradi, ho visitato Arches Park, rigorosamente da prenotare con largo anticipo (almeno quando sono andata io le entrate erano contingentate, consultate il sito) e visto le temperature estive vi consiglio di farlo in orari molto mattinieri. Ho visitato poi Canyonlands Park, praticamente deserto durante una giornata particolarmente piovosa, che però non ha limitato la mia voglia di scoperta. La pioggia mi ha dato tregua giusto il tempo di andare a vedere il Mesa Arch: non c'era nessuno, e anche con un cielo che prometteva poco di buono lo spettacolo è stato assicurato. Da non perdere la potash road, ma solo se avete un auto che lo permette visto che è tutto sterrato a tratti impegnativo. 


Giorno 9 Capitol Reef - Utah

A Capitol Reef molti sentieri erano chiusi per le forti piogge che si erano riversate nei dintorni  causando diversi Flash Flood ovvero allagamenti improvvisi e molto pericolosi. Ma le alternative sono sempre dietro l'angolo e oltre a fare trekking si può far visita ai frutteti e nella stagione giusta raccogliere la frutta, oltre a mangiare delle stratosferiche torte di mele. Consiglio di prendere una sistemazione per la notte (io ho dormito a Torrey) con poco inquinamento luminoso perchè di notte le stelle sono incredibili!

Giorno 10 Bryce Canyon - Utah

Per raggiungere Panguitch (base per visitare Bryce Canyon) da Torrey, dovete assolutamente percorrere la Scenic Byway 12: i paesaggi cambieranno in continuazione regalando orizzonti sempre diversi. Dovrete per forza fermarvi spesso per foto e dalle vostre labbra usciranno dei  wow incondizionati: fermatevi più spesso che potete, ne varrà sempre la pena! Infine arriverete al più strabiliante, meraviglioso, incredibile parco mai visto (per me ovviamente): il Bryce Canyon. Anche qui sprecherò parole quasi fosse una dedica d'amore in un articolo, nel frattempo segnatelo assolutamente come meta da non perdere. Perdeteci tutto il giorno, gustatevelo in ogni angolo, perchè poi vi mancherà.

Giorno 11 e 12 Saint George - Utah

A Saint George ho fatto base per due giorni, perchè anche qui le cose da vedere nei dintorni sono tantissime. Le ho viste tutte? Ovviamente no, nemmeno la metà di quello che mi ero prefissata....ma va bene così. Visitate la Red Cliffs Recreation Area: è un canyon da percorrere con piscine d'acqua da attraversare e piccole arrampicate in sicurezza, peccato che qui l'acqua caduta nei giorni precedenti non era arrivata...ma merita davvero!

Lo Zion National Park invece è il parco che meno mi è piaciuto, ma credo sia dipeso soprattutto dal fatto che visitarlo in un' unica giornata non sia minimamente sufficiente per farsi un'idea. In più c'era tantissima gente, con code che si formavano in attesa dello shuttle che porta i visitatori nei vari punti del parco. Quasi tutti si concentrano in un unico percorso, il Navarro Trail, un sentiero lungo e impegnativo che si addentra in un canyon da percorrere dentro il letto del fiume. Quel giorno l'allerta Flash Flood era alta e sconsigliavano di farlo... Indovinate un po'? Una marea di gente si è riversata sul fiume che non era un fiume ma fango. Qualche settimana dopo una ragazza è stata travolta e dispersa dalla piena improvvisa. Sì è vero, gli americani fanno parecchio terrorismo con queste inondazioni, ma anche improvvisarsi esperti e ignorare i segnali non è particolarmente geniale.

Ok, ho divagato, per dire che non ho apprezzato il parco, e che per forza di cose dovrò ritornarci (uhhh che peccato) per vederlo nella sua massima bellezza e senza troppi turisti...chiedo troppo? 

Giorno 13 Las Vegas - Nevada

Ho salutato Saint George facendo qualche passeggiata in città e nei dintorni per poi dirigermi  a Las Vegas. La mia terza volta nella città che non dorme mai. E perchè ci sei ritornata vi chiederete? Beh per spezzare il viaggio fino ad Irvine, e per visitare la spettacolare diga di Hoover. Ho scritto questo post con le mie ultime impressioni L'essenza e assenza di Las Vegas. 

Giorno 14+1 settimana - Orange County - California

Facendo base ad Irvine ho visitato la costa e le spiagge di Laguna Beach, Newport Beach, Dana Point.

Sono andata a San Diego a vedere qualcosina che mi mancava...

Sono stata a Hollywood ai Warner Bros Studio e a Los Angeles all'Osservatorio Griffith.

Ho provato ristorantini carini, ho visto tramonti degni di wooow a ripetizione, giocato a Pickleball e assaporato ogni momento in posti che chiamo casa.

Ma di questo e molto altro vi racconterò a breve!

Chi ha osato sedersi sul posto di Sheldon????





Noleggio Auto in collaborazione con AutoEurope

Tutte le foto sono di mia proprietà, se le scarichi e pubblichi da qualche parte scrivi che sono mie! Grazie














L'ESSENZA E L'ASSENZA DI LAS VEGAS

by 12:36 PM


Ogni volta che penso a Las Vegas mi viene in automatico in mente Rango, il film d'animazione, in cui Polvere, la piccola cittadina dall'aria western, nata in mezzo al deserto tra mille insidie è rimasta senza acqua. Non vi spoilero nulla, ma ha a che vedere con Las Vegas. Resta uno dei miei film preferiti, non esattamente per bambini, forse pienamente capibile dall'adolescenza, ma davvero bello. 

"Ognuno vede quello che vuole vedere"... Questa frase tratta da Rango ha ispirato il post.


A Las vegas puoi fare tutto o niente.

Sta a te decidere. In fondo o sei lì di passaggio o sei lì per provare l'ebbrezza del gioco, o per sposarti in 10 minuti.

Essere curiosi di vederla è lecito e giustificato, del resto io lo sono stata, curiosa intendo, per tre volte, ed ogni volta la città ha suscitato in me un sentimento misto di fascino e vuoto.

D'estate puoi passare dai quarantacinque gradi nella strada ardente ai venti, ma probabilmente anche meno, degli Hotel, dove slot machine fanno girare la testa a nottambuli che hanno perso la cognizione del tempo ma che continuano a cliccare un tasto in attesa di un tris. Perchè a Las Vegas il tempo è una cosa relativa, un po' come l'interpretazione del campanile di Venezia o della tour Eiffel.

D'inverno le temperature sono clementi e passeggiare diventa piacevole, ma incredibilmente dentro agli Hotel sarà sempre e comunque più freddo che fuori. 

È l'America...non ci si può fare nulla, la stessa America che mette quantità industriali di ghiaccio in un bicchiere d'acqua.

All'interno dell'Hotel Aria, tra un negozio di lusso e l'altro, vedo un ragazzo, sì e no di ventotto anni, raggomitolato negli strati di vestiti troppo grandi e troppo sporchi per dargli un'aria bohemien; ha anche un cappellino degli Yankees. E' un senza tetto, uno dei tanti che si incontrano nella città. Mi dà sempre una strana sensazione, faccio fatica a guardarli, ma solo per rispetto: non conosco la loro storia o quello che è successo. Il ragazzo si alza, raccoglie le sue poche cose ed esce al caldo vestito per andare sulla neve. C'è tanta gente, dà una spallata ad una signora che inveisce, un'altra si tappa il naso, altri nemmeno lo vedono.

Sul ponte che attraversa la strip puoi vedere Las Vegas dall'alto, lo sfrecciare delle auto al di sotto, soffermarti a guardare le luci di una città sempre in movimento attraverso una lastra di plexigas piena di ditate e impronte di mani su varie altezze che metterebbero in confusione anche il CSI. A circa metà ponte due ragazze attirano la mia attenzione: hanno un bikini verde e una raggiera di piume colorate in testa e sulla schiena, in pieno stile brasiliano. Hanno i tacchi troppo alti e una delle due ha una calza smagliata. Sono lucide in volto ed il trucco sta scivolando via, come la notte, ma sorridono, continuano a sorridere e a fermare i passanti per chiedere di fare una foto assieme. Più foto riescono a fare e più soldi porteranno a casa. Sorridono anche a me che palesemente non posso essere il loro target, ricambio con gli occhi e con le labbra. Mi piacererebbe fare due chiacchiere, ma intralcerei il via vai di quel passaggio.

Una signora, dal poco che ho visto può avere l'età di mia madre ma forse anche di mia nonna, è seduta su uno sgabello del casinò del Linq. I suoi piedi poggiano su scarpe visibilmente scomode, un piede a terra e l'altro incastrato sulla struttura dello sgabello. La schiena si riposa su una colonna, ma credo non sia l'unica parte del corpo stanca. Il rossetto sulle labbra è secco e vicino all'umido della bocca ha perso colore, gli occhi sono neri contornati di notte e possibilità. E' vestita di nero e le calze a rete la avvicinano a una rock star. È bellissima, nel suo eccesso lo è davvero. I capelli biondi cotonati, le unghie laccate che assieme alle mani sorreggono il barattolo delle monete che non so da quante ore infila dentro alla slot machine. Vorrei ascoltare la sua storia, credo mi piacerebbe.

Solo tre tra le tantissime persone incontrate, viste, sfiorate. Tutte con una vita che non conosco e che mi piacerebbe ascoltare.Questo è un lato di Las Vegas che passa spesso in secondo piano solamente perchè non ci riguarda da vicino: i soldi, le luci, i mille business.Tutto quello che è stato costruito in mezzo ad un deserto è come il miele per le api, affascina, corrompe, intrappola, ti cambia.

Sono solo considerazioni estemporanee, dopo la mia terza volta nella città che non dorme, che seduce anche se non sei interessato, che è tanto esagerata da sembrare finta. Ma forse finta lo è davvero come le gondole che leggere portano i turisti in Canal Grande, come le vie di Parigi con la boulangerie e gli artisti, dove il cielo cambia quattro volte nel giro di quindici minuti.

Almeno una volta nella vita è da vedere: una notte è sufficiente per capirla e per vivere la sua eccentricità, coglierne l'essenza o l'assenza, il vuoto che ogni tanto lascia.

Qualcosa di utile (forse).

- Evitate di andarci il fine settimana, gli hotel in quei giorni hanno i prezzi alle stelle. Nei restanti giorni i costi si dimezzano. Ovviamente ci sono quelli super (come il Caesar, l'Aria, il Bellagio) che sono sempre inavvicinabili...o meglio per i quali per quanto fichi non ne vale la pena).

- Io sono stata all' Exalibur, al Travel Lodge (no, non lo consiglio hahha) e l'ultima volta al Planet Holliwood scelto più che altro per la piscina che con temperature hot non è mai una brutta idea (peccato però che chiuda alle 5 del pomeriggio per invitare i gentili clienti ad andare a giocare al casinò).

- Per mangiare non ho di che consigliarvi, anche qui ce n'è per tutti i gusti e le tasche. Io, solo per una tradizione mia, ogni volta vado da Bubba Gump Shrimp Co. (una catena sparsa per tutti States nata a seguito del film Forrest Gump).

- Se siete apassionati di Tennis e più precisamente di Andrè Agassi, potrete vedere (da fuori) le due scuole che ha fondato per i ragazzi meno abbienti della citta. 

A Las vegas puoi fare tutto o niente.

Sta a te decidere. In fondo o sei lì di passaggio o sei lì per provare l'ebbrezza del gioco, o per sposarti in 10 minuti.

Essere curiosi di vederla è lecito e giustificato, del resto io lo sono stata, curiosa intendo, per tre volte, ed ogni volta la città ha suscitato in me un sentimento misto di fascino e vuoto.



RIFUGI TISSI E COLDAI: DUE GIORNI DI TREKKING AI PIEDI DEL CIVETTA

by 6:49 PM

 Sicuramente è una frase detta e ridetta, nella quale però mi ci specchio spesso.

"La montagna è una metafora della vita."

La montagna è fatica, sudore, frasi improprie urlate al vento quando non ce la si fa più: un po' come succede nel corso della vita. Ma poi si raggiunge la meta, e con essa la soddisfazione di avercela fatta. Ci si congratula con se stessi, con il dolore ai piedi e alle gambe, con il fiato corto perchè tutte le fatiche fatte erano passi necessari per gioire alla fine del percorso.

Per quanto io possa essere pigra, al richiamo della montagna non so dire di no. Il silenzio, la natura che prepotente esplode, un sentiero nuovo da provare, i suoni che in città non si sentono, un panino mangiato con la schiena appoggiata ad un albero, il rumore dei propri passi, ecco tutto questo e molto altro sono per me sinonimo di felicità.

A fine agosto dell'anno scorso mi sono regalata una due giorni di trekking sul Civetta. Ci ero stata qualche anno prima, ma avevo fatto l'altro versante con una camminata in giornata. Questa volta volevo gustarmela, a fine stagione, quando per i sentieri la gente comincia a scarseggiare...

Il trekking è partito da Capanna Trieste, passato per Rifugio Vazzoler per poi arrivare al Rifugio Tissi dove ho dormito. Il giorno dopo ho raggiunto il Rifugio Coldai e sono poi scesa ad Alleghe.

Sono circa 20 km totali, nessuna difficoltà tecnica con un dislivello in salita di 1230 m circa, che si sentono benone sulle gambe e sul fiato, haha.

Da Capanna Trieste, dove si parcheggia l'auto ho imboccato il sentiero 555 che parte bello in piano ma che poi mi ha sussurrato " guarda che sei in montagna tra un po' ti faccio cominciare la salita" ed io bella fresca ho acconsentito a questo incoraggiamento. 

Cominciano poi una serie di tornanti che in condizioni meteo ottimali mi avrebbero fatto vedere gli imponenti bastioni Torre Trieste e Torre Venezia, ma che a causa dei bei nuvoloni gonfi di pioggia e umidità non ho visto proprio affatto. Peccato.

Dopo 11 tornanti sono arrivata ad un tratto di bosco che conduce al Rifugio Vazzoler, già chiuso per fine stagione; mi sono fermata in pausa pranzo sotto ad una tettoia soprattutto per ripararmi dalla pioggia che ad un certo punto si era data da fare. Sì, avevo guardato le previsioni, ma sappiamo bene tutti che in montagna non fanno granchè testo, e che nel giro di pochi minuti si passa dalla pioggia al sole.

Ho ripreso il cammino sul sentiero 560 tutto bello in salita nel bosco fino ad una radura che apre la visuale sulla parete nord ovest del Civetta. Ecco, ero già stanca lì, ma vedere quella roccia viva mi ha ridato l'energia e la gioia necessaria per continuare!

Lungo questo tratto, la pioggerellina ha fatto capolino ancora, ma di fronte a sua maestà Il Civetta, tutto è permesso e godibile, anche un po' di maltempo. 

Prati verdi, massi di roccia che hanno fatto radici sul terreno, qualche albero sparuto e un silenzio incredibile, quello che bramavo, che mi mancava.

I passi si alternano ai battiti del cuore che sono aumentati non solo per lo sforzo fisico, ma per l'emozione provata.

Ad un certo punto in lontananza ho avvistato la meta, il Rifugio Tissi, lì in fondo, lì in alto su quella roccia che sembra così vicina ma che in realtà ha bisogno ancora di tempo e fiatone e qualche imprecazione (haha) per essere raggiunta, soprattutto quando la radura finisce e comincia un'altra bella salita. Ma mica mi sono abbattuta, beh forse ogni tanto dai, ma in fondo mi piace far fatica, mi piace arrivare alla mia meta.

Ecco, qui quando pensate di essere arrivati, beh non sarà così, perchè l'ultimo tratto in salita salita (è voluta la ripetizione, per far capire bene) sarà di una bellezza tale che vi fermerete ogni tre passi per guardarvi attorno e riuscirete ancora una volta a meravigliarvi di ciò che la natura ha creato, plasmato e offerto (e a riprendere fiato).

Il Rifugio Tissi è in una posizione da wow: da una parte la parete del Civetta che abbraccia in ogni istante, dall’altra la vista sul lago di Alleghe che regala colori e un paesaggio incredibile (un po' meno per chi soffre di vertigini).

Il trekking si può fare tutto in una giornata e ritornare dalla strada dell'andata, ma a me piaceva l'idea di dormire sotto Il Civetta, di svegliarmi accanto a lui e di godermi  quella pace assoluta. 

È un rifugio a tutti gli effetti, con camerate e bagni in comune, con la sala dove cenare o leggersi un libro, una terrazza con vista e un bel freddo pungente che dopo il tramonto arriva puntuale. Serve altro? No, direi di no.

La mattina seguente, dopo colazione, ho preso la direzione verso il Rifugio Coldai, sempre attraverso il sentiero 560 che in un'oretta, che può allungarsi con le pause, arriva prima al laghetto e poi al rifugio.

Questo percorso permette di godersi tutta la parete nord ovest del Civetta ed è articolato in diversi e continui saliscendi. Sono noiosa, lo so, ma il paesaggio è di una bellezza disarmante: quindi la colpa delle tante fermate non è quella del fiatone e della stanchezza, ma del dover fotografare ogni angolo. Ricordatelo se qualcuno vi dice "dai muoviti"!

Prima di arrivare al Rifugio Coldai si fa tappa obbligatoria al suo omonimo lago di origine glaciale. Qui siamo a circa 2140 m e le sue acque freddissime e limpidissime sono una meta imperdibile per chi arriva da Alleghe, da Palafavera e ovviamente dal Rifugio Tissi.

Potete semplicemente stendervi sulle sue rive, e non fare nulla se non godervi il momento. Perchè non è che si deve sempre occupare ogni minuto della propria vita a fare tutto il possibile, ci si può e si deve fermare ad ascoltare il tempo che passa lento, a guardare le nuvole che disegnano forme, a sentire passi stanchi di altre persone.

Quando le gambe e la mente si sono riposate ho proseguito per un'altra decina di minuti (in salita) fino al Rifugio Coldai, anche lui in una posizione, come il Tissi, da rimanere a bocca aperta. Tè caldo, strudel di mele e pensieri sparsi sul fatto che ce l'avevo fatta, che io avevo fatto un bel dislivello, che avevo camminato tanto per due giorni, imprecato a volte, sorriso per la bellezza sempre.

Per me, e parlo per me, è stato un traguardo che mi ero prefissata e che ho raggiunto. Sto imparando, con gli anni e con l'esperienza ad usare la metafora della montagna anche in altri ambiti, e un pochino devo dire funziona...

Ovviamente ho salutato quella roccia viva con non poca malinconia, e ho cominciato la discesa che a tratti è stata più complicata della salita. Ho preso il sentiero che porta ad Alleghe (no, non sono tornata per la strada dell'andata), ma poi devo aver toppato qualcosa, e non è assolutamente colpa mia, perchè sono finita in una pista da sci con una pendenza spacca ginocchia. In circa un paio d'ore si arriva alla partenza della funivia in centro città di Alleghe (e forse per il mio ginocchio era meglio se la prendevo a scendere!).

Trekking concluso. Emozione tanta. Soddisfazione all'infinito. 


Tips:

- Se volete dormire al Rifugio Tissi, dovete prenotare con largo anticipo. Io per fine agosto ho prenotato a giugno, ed ho fatto pure fatica a trovare posto, infatti ho poi deciso di andare durante la settimana. Dovete poi sperare che le condizioni meteo siano favorevoli :). Compreso nel prezzo letto in camerata, cena e colazione. Si prenota via mail o nel form che trovate direttamente nel sito omonimo.

- A fine agosto il Rifugio Vazzoler era già chiuso, informatevi prima della partenza se prevedete di fermarvi lì per pranzo o pausa merenda.

- Nello zaino portate un cambio, il sacco lenzuolo, ciabatte e necessario per l'igiene, kway, giacca termica, berretto, scaldacollo (e guanti se andate verso fine estate), crema solare.

- Le bacchette per me sono state indispensabili lungo il percorso.

- Ho scritto il racconto in prima persona, ma durante il trekking non ero sola. In montagna, soprattutto in caso di sentieri impegnativi è importante non essere mai da soli in particolare se non si è super esperti, e poi in compagnia è molto più bello, con chi mi lamentavo sennò?? E c'era anche mio figlio che al tempo aveva 12 anni, che mi ha dato del filo da torcere...

- Mai improvvisarsi esperti in montagna, mi raccomando: scarpe e vestiti adeguati. L'ho scritto per ultimo ma sarebbe da ripeterlo all'infinito.

L'ISOLA DI ALBARELLA , DOVE IL PO INCONTRA IL MARE

by 12:33 PM



Il Po, il fiume più lungo d'Italia, sfocia nel mar Adriatico mentre i suoi rami si intrecciano nel delta quasi a formare un ricamo che si fa strada nella laguna fino a mare.
Al suo interno si trova l'isola di Albarella, nella laguna sud di Venezia, ma in provincia di Rovigo. È un'isola privata accessibile per chi ci soggiorna, per chi ha una casa di proprietà e a visitatori giornalieri ma solo a determinate condizioni.
È una totale immersione nella natura quella che offre Albarella, tra la fauna e la flora che rigogliose convivono non solo tra di loro, ma anche con le persone che transitano nell'isola. Mentre si passeggia o pedala non è difficile incontrare  daini, lepri, aironi e falchi di palude.
Il nome Albarella non deriva da Alba, anche se di albe se ne vedono di spettacolari, ma dall'albero chiamato "Albarea" in dialetto veneto, ovvero il Pioppo Bianco tipico della zona.

All'interno dell'isola ci sono varie possibilità di soggiorno: ci sono appartamenti localizzati in diverse zone dell'isola, come quelli in cui sono stata io che si affacciano su bacini artificiali interni chiamati fiordi e sono molto carini e confortevoli, di varie tipologie per coppie e per famiglie più o meno numerose. Questi hanno l'accesso diretto ai fiordi, utilizzati come piscine di acqua lagunare.
Altre opzioni si trovano all'Hotel Capo Nord e al Golf Hotel.



Cosa fare ad Albarella? Tantissime cose, davvero non ci si può assolutamente annoiare, che voi siate bambini o adulti. Io in due giorni ho fatto....

Imparare a giocare a golf assieme a 200 daini.
Dovete sapere che l'isola ha un campo da golf grandissimo con un green morbidissimo e 18 buche. Dovete anche sapere che a far compagnia ai giocatori da golf ci sono dei carinissimi daini che passeggiano indisturbati (o quasi) tra la vegetazione.
Ovviamente il golf non è l'unico sport che potete praticare, ci sono 24 campi da tennis in terra battuta, un maneggio e altre attività da spiaggia come il beach tennis o il beach volley.
Io ho fatto una lezione di golf con mio figlio, che anche in questo sport si è dimostrato più ginnico di me... Abbiamo imparato la teoria di base: per esempio, lo sapete che per giocare a golf esiste un unico movimento per ogni lancio di pallina e che cambiano solo le mazze in base a dove e come si deve lanciare la pallina in buca? Ecco io non lo sapevo, ed il maestro è stato molto bravo e anche molto convincente che quasi quasi gli prenotavo già dieci lezioni da qui a fine estate, ma ahimè dovevo tornare a casa. Abbiamo fatto poi un giro con la golf car per vedere quanto è esteso il campo e per fare un incontro ravvicinato con i suoi dolci abitanti. 



Fare un giro in bici in laguna.
Ad Albarella la macchina si lascia posteggiata e dimenticata e si prende una bici a noleggio, o la vostra che vi siete portati da casa, per spostarsi nei vari punti di interesse: fa bene pedalare e non si inquina. Sappiate comunque che se usate l'auto, la velocità massima consentita è di 30 km all'ora. 
Un giro molto bello e a contatto con la natura è quello che porta in laguna, dove i pescatori aspettano che i pesci migliori abbocchino alla lenza, o dove grandi reti vengono issate ad intervalli di tempo regolari.
La sensazione di pace è indubbia, pedalare tra quelle valli ci ha messo tranquillità e un senso di calma che a volte si dimentica di avere. Rigenerante.


Portare i vostri figli (ma se sono grandini possono andarci anche da soli) ad AlbarellaLand.
AlbarellalLand è un parco giochi sostenibile nuovo di zecca, dove grandi e piccini possono divertirsi in tutta sicurezza e con un occhio di riguardo all'ambiente. Infatti le attrazioni sono realizzate con materiale naturale come il legno e la corda dove arrampicarsi, scivolare e inventare nuovi giochi. Il progetto fa parte dell'iniziativa condotta sull'isola di Albarella "Immersi nella natura", che prevede degli interventi di riqualificazione del patrimonio naturale del territorio.


Ovviamente potete passare del tempo in spiaggia e scegliere tra quella libera o attrezzata, fare molte passeggiate e delle incredibili mangiate di pesce, beh siamo sul mare!
Noi abbiamo provato il ristorante del Centro Sportivo e il ristorante La Barca, entrambi ottimi. Vi consiglio in stagione di assaggiare le moeche, sapete cosa sono vero? 

Se volete informazioni su tipologie di alloggi o sulle attività sportive, o per qualsiasi altra vostra curiosità, potete visitare il sito Albarella.it




Soggiorno e articolo in collaborazione con Albarella.it


ROLAND GARROS, TERRA ROSSA E SUDORE (CONSIGLI UTILI)

by 5:21 PM





Sono stata al Roland Garros.
Esatto, il famoso torneo di tennis a Parigi.

E chi non vorrebbe andarci almeno una volta? Beh ovvio, solo se il tennis è tra le tue passioni, o se lo mastichi da un bel po' di anni.
Non posso dire di essere una giocatrice, ma d'altra parte mica tutti i tifosi di calcio ci giocano, così non tutti gli amanti del tennis impugnano una racchetta...anche se in realtà quando ero giovane ci giochicchiavo, mi si diceva che avevo un buon dritto e un buon tempo sulla palla, ma io non ci ho mai creduto.
E poi la verità è che il mio rovescio faceva pena! 

Negli ultimi quindici anni ho visto qualche torneo di tennis: un paio di volte gli Internazionali a Roma, le ATP Finals a Londra e qualche torneo minore in Italia e devo dire che è sempre un gran bello spettacolo. 
Uno sport elegante, ecco come l'ho sempre definito, e continuo a crederlo.

Il Roland Garros (questo il nome dello stadio dove si tiene il torneo) si tiene ogni anno a maggio dal 1891, ed è il secondo dei tornei del Grande Slam, l'unico che si svolge su terra battuta.
Dal 1967 il torneo internazionale diventò open, cioè da quell'anno fu consentita l'iscrizione a tutti i giocatori professionisti di tennis e non solo agli iscritti del circolo, che da parte loro consideravano i primi, traditori dello spirito dello sport.

Su quei campi si sono scontrati i più grandi giocatori del mondo, e lo stanno facendo anche in questi giorni. Vi dicono niente questi nomi?
Bjon Borg, John McEnroe, Pete Sampras, Andre Agassi, Roger Federer e Rafael Nadal...
E molti altri a calpestare e scivolare su quella terra rossa che si impregna sulla pelle sudata, sulla passione, sui sacrifici e sulla voglia di vincere.
Sul tennis ci sarebbero molte cose da raccontare, ma non è questo il posto adatto, voglio invece dirvi come organizzare un viaggio per passare uno o più giorni al Roland Garros.
Parigi è sempre una buona idea ed è semplice abbinarla ad uno dei tornei più famosi al mondo.




Come arrivare a Parigi?
Partendo dall'Italia, Parigi è una delle capitali più servite da voli di linea e low cost. Io ho volato con Easy Jet da Venezia su Charles De Gaulle. I prezzi sono sempre molto abbordabili. Il mio volo partiva il sabato mattina all'alba e rientrava il lunedì in tarda serata. Una buona soluzione dal nord italia è anche il treno che per esempio da Torino  impiega circa sei ore.

Dove acquistare i biglietti del Roland Garros?
I biglietti  si acquistano sul sito ufficiale del torneo, ma solamente a partire da una certa data che è circa un paio di mesi prima dell'inizio dei match. Ci sono varie tipologie e ovviamente vari prezzi. Il torneo dura quindici giorni e si tiene ogni anno tra fine maggio e inizio giugno; le prime partite di qualificazione hanno un costo abbastanza basso, mentre più ci sia avvicina alle finali, piu' i costi crescono in modo esponenziale.
L'acquisto del tkt consente di prenotare un posto in uno dei campi centrali e di girare in tutti i campi minori del circolo.
C'è la possibilità di stare in attesa online per qualche ora prima dell'acquisto, questo perché molte persone sono collegate per prendersi i posti migliori.
Io ho acquistato il tkt per il court Simonne Mathieu (uno dei tre campi principali) che mi mi ha permesso di vedere due partite bellissime, la prima tra il francese Gasquet e il tedesco Zverev (Misha) e la seconda tra Wawrinka e Kovalik, inframezzate da altri match nei campi secondari.
Il costo del mio biglietto giornaliero è stato di 67 euro.



Come funziona il Roland Garros?
Ovviamente non si sa a priori chi giocherà contro chi, quindi i biglietti si comprano un po' alla cieca, sempre sperando che le partite siano belle e che non piova, in quest'ultimo caso viene tutto rimandato e si perdono i tkt. Per questo esiste un'assicurazione in caso di annullamento di partita, da stipulare in fase di acquisto.
Tutto è perfettamente organizzato, il tkt scaricato sull'App dedicata, le frequenti metro e bus dal centro di Parigi al quartiere Bois de Boulogne (anche se il mio bus ha saltato una corsa...).
La fila per entrare è stata poca cosa, ma forse a mio favore c'è stato anche il fatto di aver scelto il primo lunedì del torneo.
Si passano i controlli, tipo aeroporto e poi si entra in un mondo bellissimo.

Ad ogni angolo addetti alla sicurezza e alle informazioni sono a completa disposizione per consigli e chiarimenti. 



Un punto di favore per l'applicazione mobile che mi ha permesso di vedere in tempo reale quali e dove fossero le partite e i punteggi, senza perdere ulteriore tempo, anche perché la distanza tra i campi estremi si compie in circa quindici minuti.
Se per qualche motivo non potete più partecipare, si possono mettere in vendita i biglietti e anche acquistarli all'ultimo se qualcuno ci ha rinunciato.



Una travolgente esperienza, un'atmosfera emozionante.
Il puro e vero tennis, quello che nel silenzio interrotto solo dal rimbalzo della pallina, fa girare la testa a destra e a sinistra (chi si ricorda la sigla di Jenny la tennista?), quello delle ovazioni dopo un punto e del silenzio durante un servizio, quello dei monologhi sottovoce dei tennisti, e di tutti quei rituali che un giocatore fa concentrarsi.






















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