SKYLINE DA NON PERDERE IN GIRO PER IL MONDO

by 8:23 AM



Guardare una città (e non intendo dal finestrino di un aereo) mi è sempre piaciuto, fondamentalmente per due motivi: 
1. la vista spazia a trecentosessanta gradi
2. l'emozione va guadagnata salendo altissimi palazzi.

Da quando i viaggi sono parte integrante della mia vita, ogni meta scelta, se possibile, ha una tappa che mi permette di vedere ciò che mi circonda dall'alto.

Le vertigini passano in secondo piano, la felicità supera la fatica o, in caso di salita in ascensore, la paura.

Ecco qui una lista degli skyline che ho conquistato:

New York - Top Of The Rock

Lo so, vinco facile, però c'è da dire che in molti preferiscono salire sull' Empire. Sul Top of The Rock ci sono salita principalmente perché la fila all'altro grattacielo era infinita, ma è pure vero che permette di vedere l'Empire State Building visto dall'alto, cosa da non trascurare. L'osservatorio si trova ad un'altezza di circa 270 metri e si estende su tre piani, l'ultimo è all'aperto, ovviamente con le protezioni, e la vista spazia a 360 sulla grande mela! Non è proprio economico, però acquistando la New York City Pass si risparmia qualcosa; in ogni caso, non lo vuoi fare un salto lì sopra? 
L'ora migliore per andarci? Senza dubbio al calar del sole, quindi calcolate bene gli orari del tramonto prima di prenotare, per non perdervi la golden hour su una delle città più belle del mondo.
Curiosità: il grattacielo, inaugurato nel 1933 ha 60 ascensori all'interno...



Parigi -  Galeries Lafayette

Avrei voluto parlarvi della Tour Eiffel, o dellAarco di Trionfo, ma sarei stata troppo scontata. Ci sono salita su tutti e due, e ve lo consiglio vivamente.  Esiste un posto però dove la torre può essere parte del panorama, ed è pure gratuito: è la Galeries Lafayette, e dal suo ultimo piano è possibile godere di una vista incredibile su Parigi che va dalla splendida torre Eiffel  alla collina di Montmartre con il Sacre Coeur. Di indubbia bellezza sono anche i grandi magazzini con la loro cupola neo bizantina; e poi, dopo la sosta in terrazza, potete fermarvi a fare un po' di shopping!

Curiosità: la terrazza è stata costruita per far vedere Parigi in un colpo d'occhio...




Breslavia o Wroclaw - Unversità / Sky Tower Observation Deck

A Breslavia, la città degli gnomi, sono salita su due palazzi per vederla dall'alto. Il primo, e più bello è l'università: all'esterno si può vedere la torre matematica che una volta era l'osservatorio astronomico e le quattro statue che rappresentano la medicina, la filosofia, il diritto e la teologia. Dovete salire molti gradini, farvi venire un gran fiatone per ammirare la città dall'alto, ma vi assicuro che ne varrà la pena!
L'altro punto panoramico è la Sky Tower Observation Deck, sul quale con qualche Sloty potrete salire per avere una vista molto interessante sulla città polacca. Il biglietto si acquista nel centro commerciale sottostante e dovrete scegliere un orario per salire (in ascensore) i 49 piani, sperando ci sia poca foschia ed un cielo sgombro di nuvole...
Curiosità: Nel 1863 due fratelli, Karl e Louis Stangen, hanno aperto a Breslavia la seconda agenzia di viaggi del mondo.




Bangkok - Lebua Tower, Sky Bar il Sirocco


Se volete passare una notte da leoni... no dai è solo un chiaro richiamo al film che sopra a questa torre è stato girato per alcune scene. Lo Sky Bar al Lebua resta per me un posto incredibile per vedere Bangkok dall'alto. Panorama bellissimo, no che dico, superlativo: dal sessantaquattresimo piano la città brilla ai vostri piedi. Solo due postille... dress code abbastanza rigido, ma se sono passata io, via libera, e cocktail non proprio economici, ma chi se ne importa, la vista da lassù ripaga tutto. 
Curiosità: sono vietate le foto sulla scalinata dove è stata girata la scena del film "Una notte da Leoni."




Budapest - Il Bastione dei pescatori a Buda

Budapest è una città che incanta sempre con il suo fascino elegante, ma la sera quando il sole si spegne e si accendono le luci, per me diventa magica. Il posto più bello, per ammirare questa magia è nella città di Buda, dall'altra parte del Danubio, sopra il Bastione dei Pescatori, uno di quei luoghi che portano indietro nel tempo... mmm quasi mi sentivo una dama medioevale! Tutto gratuito, e incredibilmente bello, voi che ne pensate?
Curiosità: Il bastione prende il nome dalla corporazione dei pescatori che era stata incaricata di difendere questo tratto di mura della città durante il medioevo. 




Berlino - Panoramapunkt

Se volete vedere la storica città con una vista a 360 gradi all'aperto, dovete recarvi all'ultimo piano del Kollhoff, il grattacielo alto cento metri che si affaccia su Potsdamer Platz. Si dice che l'ascensore sia il più veloce di tutta Europa, e in una manciata di secondi può portarvi in cima all'edificio. Se andate d'inverno con temperature polari (parlo per esperienza) all'interno trovate un caffè dove riscaldarvi con una calda cioccolata e una vista sul mondo!
Non ho foto, perdonatemi, ma i -11 gradi e un vento un poco impegnativo, non me l'hanno permesso. Facciamo che ci torno con la bella stagione! 
Curiosità: L'ascensore ci mette dieci secondi a raggiungere il ventiquattresimo piano.

Los Angeles - Griffith Observatory 

Basta parcheggiare per qualche minuto la macchina lungo il ciglio della strada nel Griffith Park e sperare non ci sia troppa foschia per riuscire a catturare la città degli angeli da una prospettiva intrigante. Troverete un sacco di gente che si sta recando all'osservatorio, ma in realtà negli spiazzi panoramici, si può scorgere un nuovo modo di vivere la caotica Los Angeles, che da quell'altezza potrà sembrarvi calma e rilassante... fateci caso!
Curiosità: Il Signor Griffith una volta ha detto: "Se tutta l'umanità potesse guardare attraverso quel telescopio, ciò potrebbe cambiare il mondo." 


Questo post sarà in continuo aggiornamento per ogni nuovo skyline che visito in giro per il mondo.
La curiosità ad un passo dal cielo!

Ciao Viaggiatori.



*Tutte le foto sono di mia proprietà*

IL PARCO NAZIONALE DEL JOSHUA TREE IN UN GIORNO

by 6:44 PM



Visitare la California in inverno ha i suoi lati positivi. Uno di questi è che non fa caldo, quel caldo che fa schiattare, di conseguenza ci si può godere parecchi parchi senza il termometro che segna i 50 gradi all'ombra.
Direi che gennaio è un mese perfetto, l'aria primaverile tendente al fresco regna sovrana, l'unico neo è che le giornate sono corte, ma si può rimediare svegliandosi presto la mattina (risatina hiihih).

Il Joshua Tree è stato il primo parco visitato durante il mio ultimo viaggio tra la California e il Nevada. C'ero già stata, solo di passaggio in realtà, e questa volta ci ho dedicato un po' di tempo in più, anche se lo sappiamo tutti che il tempo non è mai sufficiente in viaggio soprattutto in posti come questi dove l'ambiente ha da mostrare mille lati e mille sfide, dove vorresti non doverti togliere le scarpe da trekking dai piedi ma continuare ad esplorare in lungo e in largo.

Il parco si trova a nord est di San Diego, da dove sono partita, e ci si arriva in circa tre ore contando soste varie. 
Il nome Joshua Tree è stato dato dai Mormoni per gli alberi di yucca che crescono esclusivamente in questa zona del mondo: gli alberi di Giosuè, sembrano protendere i rami, quindi le braccia, al cielo come il personaggio biblico.
Però a molti di voi il nome di questo parco suona familiare per altri motivi, infatti è il titolo di un album degli U2, affascinati da questo incredibile posto.
E in effetti incredibile lo è, conservo un ricordo indelebile.







All'interno del parco ci sono tantissimi percorsi da fare per immergersi nel deserto e vedere molto da vicino la bizzarra vegetazione. D'estate le temperature alte demoralizzano i visitatori che risalgono quasi subito in macchina e proseguono, ma fuori stagione è una meraviglia potersi soffermare più a lungo e decidere di fare uno dei percorsi proposti.
Anche solo passandoci in auto regala emozioni, ma vuoi mettere di potersi fermare e fare qualche passo nel deserto?
Tra i vari percorsi proposti ho fatto la Hidden Valley, un itinerario lungo circa 2 chilometri, facile e tranquillo. Si parte e si arriva nello stesso punto. Si chiama così perché era un facile nascondiglio per briganti e ladri di bestiame che cercavano riparo tra gli enormi massi di roccia.
Ovviamente i due chilometri sono stati fatti in un tempo lunghissimo, perché ogni angolo voleva essere fotografato e ogni roccia scalata...
Quello che colpisce subito è il silenzio, qualcosa al quale non siamo più abituati. Il piacere di ascoltare la natura nei suoi piccoli e a volte impercettibili suoni. 
Se oltre agli alberi di Giosuè, vi piacciono anche i grandi massi dirigetevi e fermatevi a Jumbo Rocks, uno dei luoghi più turistici (tranquilli troverete sempre poca gente) del parco, con percorsi e pareti dove fare arrampicata e dove vedere la famosa Skull Rock ovvero la roccia con le sembianze di un teschio.



Di cose da vedere e di sentieri segnati ce ne sono in larga quantità, purtroppo è sempre il tempo che manca, anche se questa volta il mio itinerario californiano era focalizzato solo nella parte sud dello stato, mi ci sarebbero voluti almeno tre giorni per tappa... ci dovrò ritornare una terza volta mi sa!








Info sul Parco
Entrare al parco costa 20 dollari ad auto, e si paga ad uno degli ingressi: ce ne sono tre, uno a nord, uno a sud e uno ad ovest.
All'interno non ci sono punti ristoro, quindi attrezzatevi con cibarie varie e acqua, molta acqua. In estate protezione e cappellino, in inverno si sta bene, anche in maniche corte.

Dove dormire
Di scelte per dormire (non costose) non ce ne sono poi tante; noi abbiamo dormito in un piccolo Motel un po' fatiscente, probabilmente con la moquette, anche se non ricordo bene, ma tutto sommato pulito e funzionale, con colazione inclusa. Si chiama Super 8 Motel e si trova nella Yucca Valley.

Dove mangiare
Volevamo andare a Pioneertown un vecchio set di film western dove oltre ad esserci qualche casa c'è un ristorante che dicono essere molto caratteristico: il Pappy & Harriet's Pioneer Palace. Ecco se volete andarci prenotate con largo anticipo, o bevete otto litri di birra nell'attesa che si liberi un tavolo...
In alternativa se vi piace la buona carne vi consiglio Sizzler, vicinissimo al Motel!

Guide usate
Due settimane i California di Paola Annoni  e Gianni Mezzadri- Viaggiautori 
Lonely Planet - California







OH OH OH C’È UN REGALO PER TE

by 12:01 PM



Mi arrivano spesso dai miei lettori mail di richiesta informazioni per un viaggio che ho fatto, o semplicemente per un consiglio legato ad una meta, o per un hotel.
Questo mi rende felice per svariati motivi:

  • perché mi leggete
  • perché i miei consigli si rivelano utili
  • perché vi fidate di me
  • perché le ore che dedico a questo blog sono per voi
  • perché se a volte mi demoralizzo voi mi risollevate il morale.


Lo stiamo vedendo un po' tutti che il mondo dei travel blogger è cambiato; pensate che ci sono persone che si fanno chiamare così pur non avendo un blog, eppure blogger implica che ci sia una sorta di diario online dove scrivere le esperienze vissute. 
Ma a quanto pare ora basta avere un profilo instagram con molti followers, non importa se comprati o ricevuti con l'inganno basta averli... che tristezza.
Ma per fortuna ci siete voi, che ogni mese arrivate a leggere e a rileggere articoli anche vecchi. Voi che mi date anche consigli sui social, voi che mi correggete se sbaglio... eh mica siamo invincibili.
Ho aperto questo blog quasi dieci anni fa, di strada ne ha fatta e io con lui. Insieme abbiamo viaggiato tanto e grazie a lui ho conosciuto persone splendide online che sono diventate reali e abbracciabili, e questo è un regalo assoluto.

E visto che di regali, VOI, me ne fate continuamente, ho deciso, per questo natale, di farvene uno io. 
Purtroppo è un dono solo per  uno di voi, vorrei farne uno per ognuno, lo giuro, ma sarebbe un poco complicato!
Il regalo è la guida che ho scritto, con il contributo di altri splendidi viaggiatori, per Viaggiautori.
Una guida che adoro, perché racconta la Giordania.
La Giordania che amo incondizionatamente perché mi ha cambiata, mi ha resa migliore e con le sue differenze rispetto al mio Paese mi ha fatto crescere. Non è stato un colpo di fulmine, lo dico sempre, ma lentamente mi sono fatta sciogliere da un calore nuovo.
La guida è stata scritta nei ritagli di tempo e qualche volta di notte, ed è pensata per un viaggio di quindici o più giorni nella terra più affascinante che io conosca.
Pensate stia esagerando? Io dico di no, e non vedo l'ora di ritornarci, al più presto. 
Un buon proposito per l'anno nuovo!

La guida sarà consegnata via posta al fortunato vincitore grazie ad un sorteggio tra chi avrà un grande cuore (e il sogno di andare in Giordania) e commenterà sotto a questo post!
Scrivetemi perché sognate di andarci, o perché ci siete già stati e volete ritornarci, scrivetemi del perché viaggiate e cosa vi regala una partenza!
Insomma scrivetemi quello che sentite, anche che sono una befana, va bene lo stesso :).
Ricordate di indicare la vostra mail nel form d'invio del commento!


Potete commentare da oggi fino a sabato 15. Domenica 16 sceglierò (assieme ad un giudice d'eccellenza, cioè mio figlio) il commento più originale, sentito, che fa battere il cuore, e lunedì spedirò la guida al fortunato!

Come sapete sono presente su FB nella mia pagina Crinviaggio, su instagram @crinviaggio e su Twitter con lo stesso nome ovviamente. Racconterò anche in quei canali di questo regalo, quindi se vi va vi aspetto anche lì!

In bocca al lupo e grazie di cuore ancora e sempre!

C.

P.S MOLTO IMPORTANTE

Andate nel sito di viaggiautori.it e scegliete la vostra guida (ce ne sono 18, capito diciotto!!!) e inserendo il codice NATALE2018 avrete lo sconto del 30%. 

POMPEI IN UN GIORNO, INFORMAZIONI UTILI PER VISITARLA

by 7:45 PM



Ogni stagione è perfetta per visitare Pompei, e ve lo dico perché agli scavi ci sono stata molti anni fa, in un caldo dicembre e poi quest'anno ci sono ritornata a settembre, perché la storia bisogna incontrarla e viverla più volte sulla propria strada, per non dimenticarla. 

Ma ci sono tornata anche per un altro motivo.

Quest'estate ho chiesto a mio figlio se preferiva, durante il nostro on the road nel sud italia, visitare gli scavi o andare sopra il Vesuvio. Eh eh, avrei detto la seconda, e invece, complice la storia studiata a scuola ha vinto Pompei.

Abbiamo dedicato agli scavi una mezza giornata, dal primo pomeriggio all'orario di chiusura e si è rivelata una soluzione molto buona perché molti turisti visitano il sito la mattina e poi l'area archeologica si svuota verso metà pomeriggio; così abbiamo avuto un bel po' di tempo, senza la folla e il vociare continuo dei turisti, fino alle 19.30.
Risultato: ce la siamo goduta alla grande.

Pompei, come tutti sanno, si trova ai piedi del grande e magnifico vulcano Vesuvio. Ed è proprio per "colpa", passatemi il termine, di quest'ultimo che Pompei viene visitata giornalmente da migliaia di persone.
Nel 79 d.C. Pompei fu travolta dalla furia del Vesuvio, e gli abitanti impreparati allo svegliarsi della montagna furono letteralmente sepolti dalla cenere. Tutta la vita durante quella notte fu interrotta, una tragedia si abbatté sulla città. Quella notte terribile ha permesso di studiare negli anni come era la vita in quel periodo, che lavori si svolgevano, come erano le case, come ci si divertiva.

Come vi accennavo sopra, ci sono stata ad inizio settembre e di code per i biglietti nemmeno l'ombra, deduco quindi sia un ottimo periodo per visitarla, lontano dal caos estivo e dal caldo eccessivo. 
Una mezza giornata non è sufficiente per vedere tutto ma se si scelgono degli itinerari ben precisi senza correre il rischio di perdersi (anche se perdersi è bello) si riesce a vedere molto. Con il ticket consegnano la mappa per spostarsi più facilmente lungo vari percorsi.
Ho visitato il sito senza guide, solo con l'aiuto di qualche informazione scaricata dal web, giusto per poter girare in piena autonomia e potermi, come sempre, fermare quando più mi pare. So che una guida è più esaustiva, ma per questa volta avevo un piccolo archeologo alle prime armi che mi raccontava a modo suo cosa è successo in quegli anni lontani. 

Le cose da vedere sono tantissime e se ve elencassi tutte, oltre ad annoiarvi, vi perdereste il bello di scoprirle da soli. Quindi vi scriverò quelle che secondo me vale veramente la pena visitare. Prima di iniziare, mi raccomando cercate sempre il Vesuvio tra i resti degli edifici... lui è sempre lì presente quasi a vegliare.



Terme Stabiane

Sono state riaperte da poco dopo un restauro. La parola "terme" in me suscita sempre curiosità e voglia di relax assoluto, se poi da visitare sono le terme costruite in un'epoca antecedente all'anno zero riesco pure a spalancare la bocca in adorazione. I locali per il bagno erano divisi per sezione, maschile e femminile. C'era un vestibolo che anticipava la rotonda del Frigidarium (una vasca per il bagno freddo), per passare poi all'Apodyterium che altro non è che lo spogliatoio, dal quale si raggiungeva il Tepidarium, una sala calda che conduceva infine al Calidarium, la vasca con l'acqua calda. Le vasche e i locali erano riscaldati da un ingegnoso sistema che prevedeva il passaggio di aria calda prodotta da delle fornaci, attraverso dei tubi. Lo riuscite ad immaginare tutto questo? A renderlo ancora più splendido c'erano delle decorazioni in stucco e degli affreschi e raffigurazioni di miti. Per me una cosa meravigliosa...



Le strisce pedonali

Ebbene sì, a Pompei c'erano le strisce pedonali e questo fa riflettere su quanto fosse moderna la città. Ovviamente non erano come le nostre, ma la funzione era più o meno la stessa. Dei grossi blocchi di pietra disposti perpendicolarmente alla carreggiata e sopraelevati rispetto alla strada, ma posizionati in modo che i carri ci potessero passare tranquillamente: ingegnoso. Utilissime anche nei giorni di pioggia abbondante perché permettevano di restare sempre con i piedi all'asciutto! 




Tempio di Apollo

Il Tempio di Apollo è uno dei più antichi della città, anch'esso sommerso dall'eruzione del Vesuvio. Apollo era la divinità più venerata di Pompei e di conseguenza il tempio era il fulcro della città, il punto con più afflusso di persone, fino a quando non arrivò Giove a scavalcare il Dio del Sole oscurandone la potenza. Per me resta uno dei luoghi più belli da vedere, pensate che all'interno del tempio venivano fatti i "Ludi Apollinari", i giochi dedicati al grande Dio.




Il Lupanare

Non vi nascondo che per me le raffigurazioni del lupanare sono fonte di curiosità e esercitano un certo fascino.
Si trovano nell'edificio a due piani, chiamato appunto lupanare, che era adibito alla prostituzione. Detta così perde il suo fascino, ma effettivamente erano case di appuntamenti nelle quali i ricchi signori di Pompei incontravano le donne per brevi e intensi momenti di effusioni. Niente di nuovo, ma le riproduzioni pittoresche sui muri ricordano che quel luogo era anche accogliente, o semplicemente raffiguravano una lista di prestazioni che la prostituta poteva assicurare al cliente. Il Lupanare si trova nell'unica via che non è perpendicolare alle altre, questo per rendere meno visibili ai passanti i visitatori di quel luogo di perdizione.



Teatro Grande

La bellezza di potersi immaginare cosa veniva rappresentato in questo teatro: commedie, mimi e pantomimi. 
Fu costruito alla base di una collina così da poter sfruttare il costone per la gradinata; dal punto più alto si ha un bellissimo panorama sui Monti Lattari e sulla Valle del Sarno. Poteva contenere fino a cinquemila spettatori, e la gradinata superiore era divisa in sette settori e protetta da un muro che fungeva da sostegno per un telone messo a riparare le persone dal sole e dalle intemperie. 




Poi ci sarebbero da raccontare mille altre cose da non perdere, curiosità e modi di vivere, che a volte mi sembrano così vicini ai nostri ma sono di un'epoca che è sfumata via molti secoli fa. A volte mi par strano che in mezzo ci siano stati anni bui e sporchi, come il medioevo per esempio, quando i romani erano avanti anni luce soprattutto nella cura dell'igiene del corpo... mah.
Ci sono poi molte case di ricchi signori nelle quali ammirare mosaici quasi intatti, e anche i calchi delle persone sorprese durante quella notte dalla cenere del vulcano prima e poi dalla lava. Preferisco non parlarne, mi fa sempre male vederle e ricostruire nella mia mente la triste fine che hanno fatto, ma ci sono vari spazi dove si possono vedere.



A Pompei ho dormito una notte all'ostello Pompei Hostel Delux, in centro città, a circa un chilometro dagli scavi. Molto carino con un patio all'aperto dove fare colazione, e il posto auto all'interno, che non è mai una brutta cosa. Super consigliato, anche per il costo: 70 euro la tripla.

Qui a seguire qualche foto degli scavi, ne ho un sacco, ma non vi tedio! Ciaoooo
















L'ISOLA DI CEBU, DUE GIORNI TRA MARE E SORRISI

by 6:46 PM





Continua il mio racconto sulle Filippine, paese di una bellezza estrema, luogo dove i sorrisi sono contagiosi.

Siamo arrivati a Cebu da El Nido con un volo della super compagnia aerea Air Swift.
Anche questa volta, prima di salire ho fatto testamento, ma come nel volo precedente da Manila a El Nido, tutto è andato bene, nonostante il minuscolo aeroplanino a eliche.

Cebu è una provincia delle Filippine che si trova nella regione delle Visayas e comprende l'isola più grande, Cebu appunto, e altri 150 isolotti.

Cebu è stata una meta decisa all'ultimo, su due piedi. Il motivo per cui non l'avevamo messa da subito in programma si chiama "stagione delle piogge" e abbiamo di conseguenza aspettato per vedere quale luogo sarebbe stato meno colpito in quei giorni
Avremmo voluto vedere e fare tantissime cose, ma con il tempo a disposizione e con gli imprevedibili tempi di spostamento filippini, abbiamo optato per fermarci un paio di giorni nello stesso posto, cioè a Mactan, una piccola isola (unita da due ponti) poco lontana dalla più grande Cebu della quale fa parte.
Proprio in questa isoletta morì il navigatore Magellano nella famosa battaglia di Mactan il 27 aprile del 1521. Pare che il Re Filippino Lapu-Lapu non volesse sottostare al nuovo Re di Spagna Enrico V, e fu quindi attaccato da tre navi dove durante lo scontro ci furono molte vittime, tra le quali appunto il famoso navigatore Magellano.

Come nel resto del Paese, anche in questa isola i sorrisi sono la parte migliore, soprattutto quelli dei bambini. Le città sono fatte da chi le abita e a Lapu Lapu, città principale di Mactan, ogni angolo parla, ogni persona sorride.
Due giorni sono molto pochi, ma sono stati un ottimo assaggio delle meraviglie da vedere. Ci siamo fondamentalmente dedicati al mare, perché in luoghi come questo, lui è il protagonista e non se ne ha mai abbastanza. 




Per la nostra giornata in mare abbiamo contrattato direttamente al porto con il proprietario di una bangka, la barca tipica Filippina.
Solo noi, e il piacere di non fare tour turistici ma di entrare nella cultura locale. 
La giornata è trascorsa in balia delle calme onde al largo dell'isola, tra vari spot dove fermasi a fare snorkeling o dei grandi tuffi. Con noi una signora filippina anche lei proprietaria della barca che avrà avuto si e no settantanni e che ci ha fatto compagnia silenziosamente per tutto il tempo, tranne in due momenti: per venderci degli oggetti di artigianato e per dirci che il temporale stava arrivando e che era ora di rientrare.
La giornata è stata splendida, senza alcun dubbio, i pesci da ammirare sono colorati, e solo il paesaggio mette in pace con il mondo.
Per mangiare, prima della partenza, abbiamo fatto la spesa in un panificio, prendendo pressoché cose a caso, che per fortuna si sono rivelate molto buone: panini di vario tipo, dolci e salati.





Dove dormire?
Noi abbiamo soggiornato all'Hotel Be Resort Mactan, non economicissimo (circa 100 euro la tripla) ma molto bello e ad un passo dal mare. Il giorno in cui siamo arrivati siamo stati ad ammirare il tramonto stesi su comode poltrone. C'è anche una bellissima piscina, dove neanche a dirlo i bambini si sono tuffati mille mila volte. Beh sì, bambini, perché ero in viaggio con la mia amica Milena, e se non avete letto i post precedenti a questo sulle Filippine, correte subito a farlo!!!!

Dove mangiare?
Il cibo Filippino ha fatto breccia nel mio cuore e questi posti, se passate da quelle parti, dovete assolutamente provarli!
Il primo è Maribago Grill e Restaurant (Maribago, Lapu-Lapu), cucina tradizionale e OTTIMA! Il locale è all'aperto e si mangia sotto delle capanne di legno rialzate da terra. Non mi ricordo bene cosa ho mangiato, chiedo venia, ma di sicuro c'era qualche gambero in mezzo!

Il secondo è l'Inday Pinas Sutukil (Punta Engaño Rd, Lapu-Lapu City) e si trova all'interno di un mercato. La cosa bella è che ti puoi scegliere il pesce che poi cucineranno. In realtà non si sa se effettivamente cucineranno proprio quel pesce, ma mi piace pensarlo. Il locale dove si mangia sembra il piano superiore della casa del proprietario, in una grande terrazza con vista sulla baia di Magellano. Si vocifera che le patate fritte siano state le migliori mangiate nelle Filippine, credo di non aver fatto in tempo ad assaggiarle per poterlo confermare. Confermo invece la bontà di tutti gli altri piatti, compreso il pesce!

Il giorno seguente lo abbiamo dedicato a navigare verso la meta successiva, con la stessa bangka del giorno precedente, con la stessa signora settantenne o forse più e con un temporale da ricordare... ma questa è un'altra storia!







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