Lei tra poco parte per una meta bellissima, e seguirà un
itinerario stupendo.
Il Messico.
Che posto ragazzi, ho un ricordo vivido come se ci fossi
andata ieri, e invece ne sono passati di anni, ma quando
un viaggio ti è entrato dentro, difficilmente lo si dimentica, e anche il
particolare più banale (ma che banale non è) resta impresso nella memoria come
un tatuaggio.
Le ho mandato qualche dritta sui posti da
visitare, e lei mi ha risposto: “ma perché non scrivi questi consigli in un
post?
Sono stata nello Yucatan una quindicina di giorni, tra siti
maya, città coloniali e la riviera che avevo già raccontato nel post
intitolato: Riviera Maya, Messico da conquistare.
Ma l’entroterra è altrettanto bello, paesaggi che cambiano
continuamente: foreste rigogliose, vecchie haciende che
riportano indietro nel tempo, e piantagioni di agave per
un inno alla tequila!
Ma cosa c’è da visitare?
Uxmal: Uno dei più bei siti visitati. Una mezza giornata per
vederlo ci sta tutta. Le rovine della città antica sono in mezzo alla foresta
su un territorio collinare. In lingua Maya Yucateca Uxmal significa “costruita
tre volte” e si riferisce alla costruzione della piramide ovale – Piramide
dell’indovino-. La città di Uxmal per anni è rimasta sepolta nella folta
vegetazione, senza che si avesse la minima idea di quello che avrebbero poi
trovato attorno la metà dell’800 i conquistadores. Come in quasi tutte le
piramidi, si può salire, ma attenzione, non è esattamente in sicurezza, i
gradini sono molto ripidi…ma vale sicuramente la pena. Altro edificio molto
bello è il quadrilatero delle monache, il nome ha poco a che fare con le
monache, si pensa sia stato un errore di pronuncia, ma sta di fatto che è
impressionante. Tra le raffigurazioni compare il dio della pioggia (Chaac). Ed
infine il palazzo del governatore con il campo della Pelota, il gioco della
palla molto famoso nei tempi Maya, nel quale si doveva fare “canestro” in un
cerchio colpendo la palla con un anca…facile insomma!


Dzibilchaltun (il
posto dove c’è scrittura sulle pietre). Altro sito Maya, che a me è piaciuto un
sacco non solo per la struttura, anche questa in mezzo alla natura, ma anche
per aver visto per la prima volta una tarantola che tranquilla zampettava a
poca distanza da me! La guida mi ha detto non essere pericolosa…ho ancora il
dubbio! Bellissimo da vedere è Il Tempio delle sette bambole. Durante le
giornate dell’ equinozio, 21 marzo e 21 settembre, il sole sorge proprio in
corrispondenza dell’apertura che attraversa l’edificio! Io queste cose le adoro…
Lì vicino si può visitare il Cenote Xlacah. I Cenote sono dei pozzi sacri, cari ai Maya, dove avevano luogo dei rituali o a volte servivano solo per l’approvvigionamento dell’acqua. Non li conoscevo e ne sono rimasta colpita. Questo è circondato di verde e sull'acqua cristallina galleggiano piante acquatiche quasi a decorarlo. Ricordo una ragazza che con un album e colori era seduta sul bordo a disegnare questa meraviglia.

Lì vicino si può visitare il Cenote Xlacah. I Cenote sono dei pozzi sacri, cari ai Maya, dove avevano luogo dei rituali o a volte servivano solo per l’approvvigionamento dell’acqua. Non li conoscevo e ne sono rimasta colpita. Questo è circondato di verde e sull'acqua cristallina galleggiano piante acquatiche quasi a decorarlo. Ricordo una ragazza che con un album e colori era seduta sul bordo a disegnare questa meraviglia.

Ek-Balam…Eh sì altro sito, e quanti ce ne sono mi
chiederete. La risposta è: tantissimi, e pensate che ce ne sono ancora molti da
scoprire sepolti dalla vegetazione. Solo questo fa pensare alla grandiosità del
popolo Maya. La particolarità di questo sito è quella che da sopra la piramide,
col fiatone, potete vedere spuntare qua e là punte di resti di civiltà Questa
cosa mi ha impressionata non poco! Cosa nasconde ancora quella terra e quella
cultura? Ek-Balam fu una capitale Maya molto fiorente. Molte statue presenti
raffigurano il Dio del sole che di notte si trasforma in un Giaguaro nero…


A 30 chilometri da questo sito si trova una cittadina coloniale carinissima: Valladolid. Fu costruita sopra le rovine di un vecchio insediamento Maya. La città è anche chiamata Sultana d’oriente per lo splendore che la avvolge; sono sette le chiese coloniali che potete trovare. Ho un ricordo bellissimo della piazza centrale con la sua colorata fontana con le rane, simbolo di fertilità. E qui ho mangiato una delle migliori “sopa de lime” di tutto lo Yucatan.
Izamal, la città gialla. E’ completamente giallo ocra, ma
proprio tutta, e di una bellezza unica, impossibile da dimenticare,
assolutamente d’obbligo visitarla. Città coloniale, religiosa, uno dei pueblos
magici del Messico. Nel centro di Izamal c’è il convento di Sant’Antonio da Padova
(potevo non andarci?) un grandissimo monastero francescano, nonché uno dei più
antichi monasteri cattolici di tutto il continente americano. Qui un sacco di
negozietti artigianali vi faranno fare molte fermate…


Muna. A tutte le persone che passano per lo Yucatan
consiglio di fermarsi a Muna. E’ una cittadina dove il tempo sembra essersi
fermato, il colore è il vero protagonista e non puoi non fermarti. Il mercato
coperto, decorato con bellissimi dipinti, è un tripudio di odori e profumi di
spezie e di carne pronta per essere venduta da delle belle signore nei loro
abiti tradizionali, e non è un’attrazione turistica è il loro modo di vivere.
Qui non ho resistito e ho acquistato del peperoncino “Home made” che mi è stato
consegnato in polvere dentro a dei vasetti degli omogeneizzati…un riciclo
perfetto!
Chichen Itza, il più famoso e visitato sito Maya...Turistico
al massimo ma di una bellezza disarmante. Il nome significa bocca del pozzo
degli Itza, in quanto era la città che forniva l’acqua. Il sito presenta tanti
edifici, ma ovviamente quello più gettonato è la piramide di Kukullan, alta 25
metri, anche questa poco in sicurezza, ma per salire e scendere si può usare
una fune come aiuto…365 gradini, che corrispondono ai giorni del calendario. Il
21 marzo e il 21 settembre (equinozio) il sole quando illumina la piramide
forma un’ombra che assume le sembianze di un serpente. In queste due date folle
di persone giungono da tutto il mondo per vedere lo “spettacolo”.


Vicino a Chichen Itza, c’è un cenote in cui si
può fare il bagno. E’ turistico, ma ditemi voi quando vi ricapita di farci il
bagno dentro? Si chiama Cenote Ik-Kil, avvolto in uno scenario straordinario,
con piante tutto attorno e liane (forse hanno un altro nome) che scendono sull’acqua.
E poi la luce che entra dall’anfratto e gioca con i riflessi…mmm merita! Ci si
può tuffare da varie altezze e godere dello spettacolo che la natura ancora una
volta regala!


Vorrei parlare anche di Merida, ma purtroppo quel
giorno stavo male e ho visto solo la camera dell’hotel. Beh, ho un buon motivo
per ritornare no?
Ah dimenticavo, per strada si incontrano molte aziende che coltivano Agave per molteplici usi (so che a voi viene solo in mente la tequila)...doveroso fermarsi per vedere come funziona!
Ah dimenticavo, per strada si incontrano molte aziende che coltivano Agave per molteplici usi (so che a voi viene solo in mente la tequila)...doveroso fermarsi per vedere come funziona!