UN'AVVENTURA (NON) QUALUNQUE LUNGO LA ROUTE 66





Il post che sto per scrivere potrebbe andare bene per una pubblicità di antidiarroici, o di fermenti lattici.
Ma a pensarci bene potrebbe essere anche la trama di un film horror, o un pezzetto di trama, tanto veloce si è svolta la scena.

A distanza di anni ricordo questa avventura con un sorriso, ma diciamo che non c'era molto da ridere.. per me; per i miei compagni di viaggio, a quanto pare, sì.

Ero negli Stati Uniti, in California, lungo la mitica, quanto lunga, Route 66. Un viaggio on the road.
La mia prima volta in America.
La prima volta che testavo, in un agosto caldo, ma neanche tanto, il freddo gelido che accoglie chiunque varchi la soglia di un ristorante, locanda, hotel, motel, ecc.
I pinguini in Antartide hanno caldo al confronto.
L'aria condizionata negli Stati Uniti è uno stile di vita.
Per non parlare della quantità di ghiaccio che trabocca dai bicchieri.
Lo sapevo, cioè lo sapevo per sentito dire, poi magari pensavo fosse molto da ridimensionare il racconto di chi ci era già passato.
In effetti il maglioncino di cotone portato per emergenza non assolveva completamente al compito di scaldarmi dentro alle ghiacciaie.
Sprovveduta un po' lo ero suvvia, parlo di parecchi anni fa, e direte pure che un mal di pancia può capitare e tutti, e questo è vero, ma lungo la Route 66 può capitare di trovare il nulla per svariati e più chilometri.

Ho detto mal di pancia?
Beh tutto quel freddo quella mattina a colazione non aveva giovato alla mia flora intestinale e come capita a tutti è capitato anche a me di avere dei crampi fastidiosi e di aver bisogno di un bagno.
Un bagno, non si nega a nessuno, nemmeno un cespuglio a dir la verità, in caso di bisogno, ma in quel tratto di strada non c'erano alberi, cespugli o pietre grandi quanto un'auto dove ripararmi.
Però, la fortuna ha voluto, che in lontananza si scorgesse una stazione di servizio.
Wow, la legge di Murphy non mi era del tutto contro. Insomma una stazione di servizio un bagno ce lo doveva avere, no?

Quindi scendo dall'auto, un bel Cherokee bianco, di quelli che per le basse come me serve un salto o una pedana per salirci...
Mi guardo attorno e non si vede nessuno, mi avvicino e scopro che è tutto desolato.
Vetri rotti alle finestre,
il distributore della benzina mezzo rotto.
Sembrava il set abbandonato di un film, quelli da girare in bianco e nero, quelli dove qualcuno muore sicuramente, insomma niente storie d'amore dietro l'angolo.
Eppure qualcosa mi diceva che forse un bagno poteva comunque esserci, magari in non ottime condizioni, oppure chissà, potevo nascondermi dietro alla struttura.
Insomma avevo un mal di pancia di quelli assurdi e in quei momenti la lucidità perde colpi. E dietro al benzinaio c'erano effettivamente un paio di edifici che sembravano dimenticati da un po', senza segni di vita.

All'improvviso però ho sentito dei rumori.
La mia tranquillità si è trasformata in quasi paura mentre la mia mente cominciava a materializzare pensieri assurdi da film dell'orrore.
Non vi racconto neanche cosa mi ero immaginata.
Fatto sta che si affaccia dal nulla un cagnolino, di quelli piccoli e paffutelli, col pelo lungo. Quasi un batuffolo innocente.
Peccato che questo, all'apparenza dolcissimo, cagnolino, abbia cominciato a ringhiarmi contro.
Era immobile, mi fissava e mi ringhiava.
Ero immobile anch'io.
Lo ammetto avevo paura. Si insomma un cagnolino pelosino può essere bello quanto vuoi ma se comincia a ringhiare...
Non pago delle sua aggressività nei miei confronti prende la rincorsa e comincia a venirmi incontro.
Il minuscolo cane, che ora mi sembrava un leone stava correndo verso di me e il mio insopportabile mal di pancia. L'ambientazione desolata rendeva la scena talmente surreale e per qualche motivo carica di tensione.

Hanno raccontato del terrore nei miei occhi e di come in pochi secondi abbia raggiunto l'auto che era già stata messa in moto e aveva cominciato a marciare lasciandomi lo sportello aperto.
Ecco mi sono lanciata dentro l'auto in corsa battendo un record memorabile, che neanche Usain Bolt, con il cagnolino indemoniato che continuava a rincorrere la macchina.
Almeno mi fosse passato il mal di pancia dallo spavento...
Sono stata meglio la sera, le congestioni sono una cosa seria, in un luogo ameno, perso nel nulla di nome Twentynine Palms

E non riesco a togliermi dalla testa che anche i miei compagni di viaggio dovevano essere stati colti da quella strana sensazione di paura, visto che avevano acceso la macchina immediatamente...anche se non lo ammetteranno mai!


Comunque, vi voglio rassicurare perchè ora è stato tutto risistemato! Chissà se c'è ancora quel cagnolino ringhioso! Qui potete vedere la stazione di servizio messa a nuovo. Io, perdonatemi, non avevo tempo di fotografarvela in quel momento hihihi.

Nessun commento

Ti piace viaggiare? Lascia un commento e mi farai felice!

Powered by Blogger.