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TOLOSA, AD UN PASSO DAL CIELO

by 11:32 AM





 Qualche settimana fa sono stata a Tolosa.
La scelta di andare in questa città non è stata propriamente casuale, anzi.
Per chi non lo sa, Tolosa è la città dove si costruiscono gli aerei, per la precisione gli aerei più grandi del mondo: l'A380 e l'A350. 
Ma è anche la città dello spazio sia perchè ci sono fabbriche che assemblano pezzi "spaziali", sia perché è sede di uno dei musei più belli al mondo: "la città dello spazio."


Diciamo che con la mia paura di volare tutto ciò che ha a che fare con il cielo mi attira, ma non ho deciso io questa meta.
Il mio piccolo viaggiatore l'ha scelta come regalo di compleanno, e io da brava mamma dal cuore tenero non ho saputo dir di no.
Com'era il detto? Meglio cose utili che sciocchezze che si riempiono di polvere, e in effetti la gioia del viaggio riflessa nei suoi occhi me ne ha dato conferma.
Abbiamo passato un fine settimana alla scoperta di una città nuova, ma da un altro punto di vista: il suo.
Il programma pressapoco era quello di visitare la fabbrica dell'Airbus, il museo Aeroscopia e la città dello spazio.
Qualcosa però è andato storto.
Quando ho prenotato i voli non mi ero informata sulle feste nazionali in Francia e di quale museo e attrazione potessero essere aperti o meno. Insomma, spesso faccio cose a caso, a volte vanno bene, altre no.
Purtroppo l'undici novembre, il sabato che avremmo dovuto dedicare alla vista dell' Airbus Farm, era festa e le visite sospese. Nel sito non c'era alcun avvertimento mentre cercavo di fare la prenotazione, e nessuno, purtroppo, ha risposto alla mail nella quale chiedevo spiegazioni.
Lo ammetto, sono andata in panico.
La visita alla fabbrica degli aerei era il motivo di questo viaggio, nonché il regalo per mio figlio che non vede l'ora di salire sull'aereo più grande del mondo.
Ho fallito, non sono stata in grado, per una serie di sfortunate coincidenze, di esaudire un suo desiderio... e non sono riuscita a dirglielo, fino al giorno della partenza. Che mamma snaturata, con gli aghi nello stomaco dal nervoso e il nodo alla gola dallo sconforto.
Diciamo che non l'ha presa bene, ma non ci potevamo far nulla: non restava che godersi il viaggio e il resto delle attrazioni che la città ha da offrire.
E alla fine dire che si è divertito è un eufemismo, ha adorato tutto, anche il mini (ma mini mini) appartamento che avevamo affittato.
Ha solo 9 anni, ma da grande ha deciso che vuole fare l'ingegnere aerospaziale. Poca cosa, insomma. Beato lui, io non l'ho ancora capito cosa voglio fare da grande...è grave?

Forse l'Hostess? Naaaaa



Aeroscopia.
Aeroscopia è il Museo dell'aeronautica. Un grandissimo hangar dove all'interno ci sono un numero indefinito (non li ho contati scusate) di aerei. Di ogni tipo, grandezza, utilizzo. Si possono vedere aerei da guerra ed si può entrare nel Concorde, solo girando su sé stessi. Lo so sembra assurdo, ma credetemi non ho mai visto così tanti aerei tutti assieme in vita mia. Ecco, mio figlio era entrato nel paese dei balocchi, potendo toccare e guardare da vicino tutti quei velivoli che aveva potuto vedere solo nei libri e toccare nei (troppi) modellini che abbiamo a casa.
Un vero e proprio museo, dove oltre ad entrare nei grandi colossi del cielo, si può partecipare attivamente a delle postazioni interattive, per esempio, pilotare un aereo, assemblarne uno e farlo dei colori che si vogliono per poi sceglierne anche il nome. Oppure aiutare un aereo appena atterrato a parcheggiare. Di cose da fare ce ne sono tantissime. Ho visto mentre passeggiavo tra le tante "opere d'arte" classi di alunni che partecipavano a laboratori o lezioni sull'aeronautica...dalla scuola materna, alle superiori.
Indubbiamente è un mondo che affascina, un'ingegneria perfetta; ma voi quando siete a diecimila metri di altezza vi chiedete mai a come cavolo sono riusciti a far volare una cosa del genere? Beh io sì, tutte le volte!













Cité de l'Espace.
La città dello spazio.
Vi faccio questa domanda: Si può visitare questo museo dalla mattina alla sera e capire di averne visto solo metà?
Vi rispondo che è possibile.
Interattivo, sensoriale e sensazionale, ecco cos'è stata per me questa scoperta. Per mio figlio? Credo di non riuscire a trovare il termine esatto, ma fate finta che vi abbia scritto qualcosa che si avvicina allo strabiliante.  
Vuoi scoprire come è nato l'universo? Vuoi contare le stelle nel cielo? Vuoi fare qualsiasi cosa ti venga in mente di fare all'interno di un museo spaziale? Ecco, qui la puoi fare e forse anche qualcosa in più.
Io ero emozionata, lui era semplicemente felice, ed era la cosa più importante.
Il museo è una vera e propria città che si estende tra spazi interni ed esterni su duemila e cinquecento metri quadri. Ogni curiosità sul lancio di uno shuttle, su come si vive senza gravità, su come è fatto un modulo spaziale o un triliardo di altre cose, verrà appagata. 
Se anche voi siete come me fan di uno dei film (trasposizione reale) di Apollo 13 avrete modo di documentarvi su quello che è successo, di vedere chi erano gli astronauti e di come vivevano nello spazio.
Tutto il processo che avviene prima e dopo il lancio ha un fascino incredibile su di me. E su mio figlio?
Ha provato a camminare sulla luna, ha preso in mano una pallina con un guanto da astronauta (estremamente complicato hahah), è salito su una stazione spaziale, ha fatto tante di quelle cose, che perdonatemi ma mi risulta difficile ricordarle tutte... Qualche foto qui sotto vi renderà l'idea.

Per tutto il resto che non ho visto ci sarà la necessità di ritornare.
La sera al ritorno dal Museo davanti ad una cena giapponese ci siamo guardati proprio Apollo 13, giusto per concludere in bellezza la giornata!







Ovviamente gli ho promesso che a Tolosa ci ritorneremo, solo per visitare la fabbrica dell'Airbus...

Informazioni Utili

Dall'aeroporto di Tolosa c'è un tram che in meno di un'ora ti porta in centro città al costo di circa 1,50 €.
Noi abbiamo fatto il Tolouse pass Tourism grazie all'Ufficio del Turismo, (costo di 22 euro per due giorni) che oltre a dare sconti, permette di entrare gratis in alcuni musei e attrazioni e  permette di prendere tutti i mezzi pubblici. A questo link tutte le informazioni utili Pass Tourisme.

Aeroscopia e l'Airbus Factory si trovano vicino all'aeroporto, quindi ad una quarantina di minuti da centro città, ma ben collegata dal tram. Per visitare Aeroscopia non serve la prenotazione ma tutte le informazioni le potete trovare su Musée Aeroscopia.
Per quanto riguarda la Fabbrica dell'Airbus consultate il sito Manatour ( come vi spiegavo prima non ci sono tutte le informazioni utili e non rispondono alle mail, quindi meglio chiamarli per avere certezza o meno delle prenotazioni ecc..)

La Cité de l'Espace, l'avevo prenotata con qualche settimana di anticipo, per evitare la coda all'entrata ( ci sono periodi dell'anno in cui è molto affollato). Per avere tutte le informazioni necessarie consultate il sito Cite Espace.

All'interno ci sono aree pic nic e anche bar e ristoranti. 





FALKENSTEINER HOTEL IN CARINZIA A TROPOLACH, RELAX TRA LE MONTAGNE

by 9:18 AM


Qualche settimana fa mi sono presa un paio di giorni con il mio piccolo viaggiatore per passare del tempo assieme e goderci la natura nel suo momento, per me, più bello: l'autunno, con i suoi colori.
La destinazione è stata la Carinzia, che ho conosciuto in passato nel periodo invernale e in quello estivo, ma devo dirvi la verità, la mia stagione preferita è questa, di passaggio, dove tutto si incendia di rosso e giallo e ti mette in pace dai problemi di stress e lavoro accumulati; la natura fa del suo meglio per farci star bene.

Mi sono fatta coccolare all' Falkensteiner Hotel di Tropolach, in Austria ad una manciata di chilometri dal confine italiano.
Un wellness hotel che ha però molti occhi di riguardo per le famiglie, ed io e il mio bimbo ce ne siamo accorti subito.
Il Falkensteiner Hotel è immerso nella natura della piccola cittadina, che in autunno è vestita del foliage più splendido. In zona si possono effettuare passeggiate, escursioni e visitare i paesi vicini, un pezzetto di Austria tutto da scoprire.

Che ci siamo rilassati e divertiti molto ve lo devo dire?
Relax tra le montagne.
Per me l'autunno aiuta a generare nuove energie e farsi un tuffo nel relax totale e immergersi nella natura dovrebbe essere prescritto dal medico.
Noi lo abbiamo fatto e ne portiamo ancora i benefici addosso.
Il Falkensteiner Hotel ci ha accolti nel miglior modo possibile. La struttura in legno e la camera con vista sulle montagne, la doccia in mezzo alla stanza, racchiusa da vetrate, il calore di una coccola che si espande nell'hotel... uno spettacolo.
E la cosa che ha fatto saltare di gioia mio figlio è stato l'accappatoio in mini formato apposta per lui da usare nelle piscine dell'Hotel.
Non ci era mai capitata questa attenzione per i piccoli ospiti, che è stata super apprezzata e subito usata.
E tu non lo vorresti fare un tuffo nelle acque calde in piscina?





Dovete sapere che il Falkensteiner Hotel ha un'area wellness che sembra un sogno.
Acqua Pura, una piscina interna collegata ad una esterna con una temperatura di 30 gradi, una piccola piscina per bambini e la sala relax con vista sul Nessfeld, la montagna che fa da confine con l'Italia.
Poi c'e' un'area saune con sauna finlandese panoramica, Sanarium della valle del Gail, bagno turco, sauna infrarossi, fontana di ghiaccio, canale di acqua fredda, percorso Kneipp. Qui i bambini per ovvi motivi non possono accedere ma gli adulti sì, e con benefici fantastici; le luci soffuse e gli oli essenziali che aleggiano nell'aria creano un ambiente rilassante e una preziosa fonte di energia. 
E dove lascio il bambino mentre sono in sauna? Beh, il mio che è grandicello si legge un libro, ma per i più piccoli c'è a disposizione l'area Falky con baby sitting professionale
Eh eh qui non si scherza.





Al Falkensteiner Hotel, colazione, snack pomeridiano e cena sono una cosa seria.
La colazione, il pasto più importante della giornata, al quale dedico lentezza, in hotel ha sempre un sapore unico. 
Avrei voluto passarci tutta la mattina tra pane, marmellate, dolci, pancetta e uova, succhi di frutta, tè e mille altre cose che avrei voluto mangiare ma delle quali mi sono nutrita solo con gli occhi per evitare di tornare in Italia rotolando.
Nel pomeriggio, per chi torna da passeggiate ed escursioni o per chi fa una pausa dalla spa, c'è lo snack pomeridiano da gustare nel bar con terrazza. Una coccola fatta di zuppe, insalate e prelibatezze dolci e salate.
La sera invece al ristorante panoramico si cena con una super vista sulle montagne. Un ricchissimo, anzi di più, buffet e un menù con 5 portate a scelta saranno i vostri compagni di serata.
Vi segnalo che la cucina va incontro anche a chi ha intolleranze alimentari o è vegetariano.







L'autunno si è rivelata una stagione perfetta per una fuga di relax, e il Falkesteiner un hotel adatto a tutte le esigenze.
E la bellezza di viaggiare tra una stagione e l'altra è trovare meno gente tra i sentieri, la piscina meno affollata e poter così rilassarsi nel vero senso della parola!

Poco lontano da Tropolach, c'è un altro Falkensteiner, l'Hotel Sonnenalpe Nassfeld a 1500 m di altitudine. Un family hotel per vivere una perfetta vacanza in famiglia, sia in estate tra il sole e l'aria fresca, che in inverno ad un passo dagli impianti sciistici. Mi sa che ci farò una visitina prima o poi!



Articolo in collaborazione con il Falkensteiner Hotel in Carinzia

UN PO’ DI LONDRA IN BIANCO E NERO, PICTURE POST

by 4:01 PM
 

L'ultima mia visita a Londra risale a novembre dell'anno scorso.
Un fine settimana in una delle città che amo, in una delle città in cui ritorno sempre con piacere.
Ogni volta una scoperta nuova, un angolo, un quartiere da scoprire.
Qualche foto, non ne metto da molto, a raccontare quello che i miei occhi hanno visto.
In bianco e nero, perché bisogna sempre guardare il mondo attraverso un'altra luce, attraverso punti di vista diversi.
















DOVE DORMIRE A LISBONA: INSPIRA SANTA MARTA HOTEL

by 3:27 PM





Lisbona a settembre è stata una di quelle idee fantastiche che improvvisamente si impossessano di me.
C'era la voglia di vedere una città fuori stagione, quando la folla di turisti diminuisce e si può godere di piazze e musei senza dover fare a botte con il vicino; e la voglia di poter stare in silenzio ad ammirare il paesaggio senza che qualcuno si metta davanti a te perché crede che la sua foto sarà meglio della tua.
In realtà città meravigliose come Lisbona sono sempre piene di viaggiatori che vogliono viverla talmente intensamente fino ad averne nostalgia ancor prima di ripartire...

Una volta, quando ero più giovane, poco mi interessava dove avrei dormito.
Doveva essere economico, più o meno pulito e con l'acqua corrente. In fondo dovevo starci solo la notte, tutto il resto del tempo lo avrei passato in giro a scoprire e a curiosare.
Ora sono cresciuta e viaggio spesso con il mio piccolo viaggiatore.
Ovviamente l'economia è ancora una priorità, ma sto attenta anche ad altre piccole cose. Da quando ho un bambino la giornata in giro per la città spesso si spezza in due, quindi tornare alla base e trovare una sistemazione comoda e confortevole per un paio d'ore rientra nelle priorità per le ricerche della sistemazione durante un viaggio.
Con gli anni si cambia, o si invecchia...punti di vista, e ci si vuole coccolare.
Poi magari quando mio figlio sarà più grande partiremo assieme con zaino in spalla e tornerò a dormire in posti approssimativi, con i bagni in comune (mamma illusa, lo so)...



Tutto questo per arrivare all'Hotel dove ho soggiornato a Lisbona.
Si chiama Inspira Santa Marta Hotel e si trova vicino ad Avenida de Libertade e a Praca do Marques de Prombal, praticamente in centro città, punto di partenza per itinerari a piedi.

La cosa più bella? Per me, in assoluto, la colazione. Adoro quel momento del giorno che rimane in balia tra la notte e le nuove avventure, quando come un diesel devo carburare un attimo per rendermi conto di quello che devo fare. E in viaggio, quando l'orologio si ferma, mi piace dedicarmi a questa primissima parte della giornata quasi fosse un rito, a partire dalla scelta del posto, all'osservare cosa offre il menù inebriata dal profumo di pane caldo.
Ed è stato proprio durante la mia prima colazione in questo hotel che ho assaggiato per la prima volta il pasteis de nata...e niente! da quel giorno molte cose sono cambiate, nuove percezioni e nuove domande si sono impossessate di me, per esempio: ma come ho fatto a vivere fino ad ora senza il sapore di questa meraviglia???? Poi ho ovviamente assaggiato quelli di Belem e l'estasi è continuata per giorni...

Passiamo alla stanza, che vorrei ricostruire in casa mia; purtroppo il bricolage non è ancora tra i miei hobby preferiti. Progettata in base ai principi del feng shui, per riposare nel miglior modo possibile, in armonia con ciò che ci circonda. Tutta la camera, compresa la zona bagno, è un open space con alcune pareti divisorie (la zona wc ha la porta eh!) in modo da creare un unico spazio ampio in cui vivere.






Altro punto di favore è il ristorante, che ho provato una sera perché il piccolo era a livelli di stanchezza sopra il limite consentito. Quindi ho pensato alla comodità di provare il ristorante in Hotel. Si chiama Open Brasserie Mediterranica ed è ovviamente aperto a tutti, non solo agli ospiti del Santa Marta. Serve piatti della cucina mediterranea, anche senza glutine. Lo chef, rispondendo alle mie domande impertinenti, mi spiegava che i prodotti alla base dei piatti sono tutti biologici, per dare un valore aggiunto ad una cucina ricercata ma tradizionale.



Io mi sono trovata benissimo, in una città che ho adorato. Ci sono stata solo tre giorni, effettivamente troppo pochi, ma non escludo di tornarci presto.
Nei prossimi post vi racconto di Lisbona vista con i miei occhi e con quelli del piccolo viaggiatore!

Per informazioni consultate il sito Inspira Santa Marta Hotel


BUDAPEST IN DUE GIORNI O POCO PIÙ

by 9:48 AM






 L'aereo è partito in ritardo ed è atterrato in anticipo.
Quarantacinque minuti di volo separano Venezia da Budapest.

La verità è che la destinazione è stata un po' casuale.
Il biglietto aereo invitante e la curiosità di vedere una città nuova hanno fatto cadere la scelta su Budapest.

Non ne avevo sentito parlare bene, ma nemmeno male, per cui non mi sono fatta molte aspettative, ero semplicemente curiosa, come un gatto che cerca nuovi pertugi dai quali potrebbe uscire prima o poi un topolino.
E la curiosità mi ha premiata all'istante.
Mi sono ritrovata in una città elegante, che mi ha conquistata al primo incontro.
A volte chiedo del tempo, invece questa volta l'amore è stato fulmineo.
In due giorni ho gustato per bene la sensazione di stare in una capitale dell'est con molta storia da raccontare, con monumenti talmente belli da far venire i brividi e con un castello che mi ha catapultata in una favola.
E io, da brava romanticona, non ho potuto non immaginarmi dama di corte con un vestito troppo lungo e troppo rumoroso nel muovermi.
Ma lasciamo le fiabe per un momento e vi racconto cosa ho visitato in due giorni e mezzo, passo dopo passo...muovendomi tra le note di un grande compositore di nome Liszt, il profumo di gulash e il gusto poetico di una fresca birra.

Budapest è divisa, o unita, dal Danubio, il grande fiume: da una parte Buda e dall'altra Pest divise per molte anni e unite dalla fine dell'ottocento....

La metropolitana di Budapest sembra un salotto vintage dove sedersi sorseggiando un tè aspettando qualche amica. Le mattonelle alle pareti con la scritta della fermata, le panchine di legno, e quei vagoni che hanno sentito tante di quelle storie che quasi quasi ne esce un libro...
La metropolitana di Budapest è stata la prima dell'Europa continentale ad essere costruita...era il 1896.

Il Parlamento ha un impatto molto forte su chiunque gli passi accanto. Gli occhi rimangono spalancati davanti alla sua imponente mole. Neogotico, Rinascimento e Barocco, tutto in un'unica costruzione che lo rende il terzo parlamento al mondo per grandezza. 
Non ho visitato il suo interno, la giornata era troppo bella per rinchiudermi in un palazzo.




La Basilica di Santo Stefano è la chiesa cattolica romana più importante della città. Per darvi un'idea della sua grandezza vi dico che può contenere circa 8500 persone. La parte più bella, per me, è stata salire sulla cupola. Ci sono 364 gradini (o un comodo ascensore) per non perdersi un panorama favoloso a tutto tondo sulla città. C'era molto vento quando sono salita, un vento che faceva invidia a Trieste, ma lo spettacolo in prima fila è stato unico: le città dall'alto fanno vivere emozioni.



A Buda dall'altra parte del Danubio, ad ovest, c'è il quartiere del Castello. Qui non si può far altro che togliersi i vestiti da viaggiatore e indossare quelli da dame e cavalieri. E' una favola romantica quella da vivere sopra la collina che domina tutta la città di Pest, con una vista speciale sul Danubio e sul parlamento. Ci sono stata dopo il tramonto e i colori, credetemi, avevano un che di magico. Mi sono sentita una principessa fortunata di poter ammirare una tale bellezza, a salire e scendere dai bastioni, a fermarmi e guardare come se il tempo per qualche istante avesse smesso di scorrere.




Le scarpe sulla riva del Danubio mi hanno fatto riflettere. Uno dei monumenti più conosciuti a Budapest a ricordo dell'Olocausto. Si trova lungo il fiume nel tratto tra il Ponte delle Catene ed il Ponte Elisabetta. Sono sessanta le paia di scarpe da uomo, da donna e da bambino a ricordare il massacro di cittadini Ebrei compiuto dai miliziani durante la seconda guerra mondiale. Non aggiungo altro, solo il silenzio tra me e il fiume.




Piazza degli Eroi ti si para davanti appena si esce dalla metropolitana in tutta la sua grandezza. La colonna in centro misura trentasei metri, e sulla sua cima l'arcangelo Gabriele regge la croce patriarcale e la corona ungherese. Alla sua base un gruppo di statue sono state scolpite per il millenario della conquista della patria. A pochi passi dalla piazza si può visitare il castello di Vajdahunyad Vára, con un bellissimo parco tutto attorno. Credo che in primavera sia più bello e accogliente, io l'ho visto un pochino spoglio e con molti lavori in corso.



La Sinagoga accoglie fino a 3000 persone ed è la più grande sinagoga attiva in Europa e la seconda al mondo. In stile Bizantino e Moresco è minuziosamente e meravigliosamente decorata. Ha due torri gemelle alte quarantatré metri e una cupola a bulbo; è inserita all'interno di un insieme di edifici tra i quali il museo ebraico, nel quale è stata raccolta e raccontata la vita degli ebrei d'Ungheria, con oggetti di culto, o legati alla quotidianità e molte immagini del ghetto cittadino.



L'isola Margherita è un'oasi di pace in mezzo al Danubio. Collegata da un ponte alla terra ferma, è un parco dove si possono trovare amanti dello jogging correre lungo tutta la pista che circonda l'isola, nonnini che passeggiano tenendosi per mano, coppiette che innamorate si scambiano sospiri e bambini che con la famiglia giocano nei parchi vista fiume. In estate l'isola si anima un po' di più che in inverno, quando anche piccoli stabilimenti balneari aprono le loro porte alla bella stagione e alla bella gente che vuole rilassarsi dalla vita cittadina.



A Budapest ci sono 128 sorgenti termali, e se ve lo state chiedendo, no, non sono andata alle terme! Dite che ci devo ritornare?


Qualche informazione utile.


Da Venezia a Budapest e ritorno ho volato con la EasyJet. Il volo l'ho preso quattro mesi prima della partenza spendendo meno di quaranta euro a/r.

Dall'aeroporto alla città ho preso un taxi perché era sera, ma al ritorno ho usato la combinazione metropolitana e bus.

La scelta dell'hotel è stata abbastanza casuale. Ho soggiornato all'Hotel Ambra (tra il ghetto e l'Opera) pagando 60 euro a notte la camera doppia. Hotel carinissimo, pulito e con un'ottima colazione.

Per girare con i mezzi pubblici ed avere qualche sconto ai musei ho fatto la Budapest card ad un costo di circa 25 euro per due giorni e mezzo.

La mia impressione è che Budapest sia una città economica (tranne che per la Budapest card e la Sinagoga).
Mangiare in ristoranti di buon livello spendendo circa 10 euro direi che non è male, e la birra...la birra mi è piaciuta moltissimo!

Vi consiglio il ristorante Korhely, in Liszt Ferenc Ter, dove ho mangiato un ottimo gulash (che non è il gulash come lo intendiamo noi, è piuttosto una zuppa con fagioli, carne e verdura)!




Tutte le foto sono state scattate con una Nikon D750 50mm

IN BATTELLO SUL TAMIGI FINO A GREENWICH: LONDRA DA UN NUOVO PUNTO DI VISTA

by 9:05 AM



Qualche settimana fa sono ritornata a Londra.
Quella Londra che mi affascina sempre, 
quella Londra che a volte è troppo piena di gente e mi viene voglia di scappare,
quella Londra che ogni tanto mi richiama.

Ci sono ritornata per la quarta volta, con la voglia di rivedere questo e quel posto in cui mi piace andare, e per scoprire qualcosa di nuovo, perché nonostante il numero di volte in cui ci sono stata, c'è sempre qualcosa che mi aspetta.
Una sala da tè, una via, un negozio, un museo, un parco.

Questa volta ho voluto, tra la altre cose, visitare una parte della città, da un nuovo punto di vista, partendo dal Tamigi.
L'ho fatto con un tour privato, con una guida che mi ha raccontato tante storie, aneddoti, leggende, che quasi ne uscirebbe un libro.
Una guida che ama la città in cui vive, tanto da doverlo condividere con chi come me la va a visitare.
Perché visitare le solite cose a Londra sono bravi tutti, il bello è visitare quelle poco turistiche...

Sono partita dal molo di Embankment, esattamente di fronte alla stazione della metropolitana, dove ho preso il battello per fare un tratto di fiume fino a Greenwich.
Lì al molo mi aspettava Francesco, la mia guida per qualche ora.
Mentre galleggiavo sopra al Tamigi ripensavo ad un libro letto qualche anno fa, che raccontava di un ingegnere, la cui missione era di ripulire le acque del fiume, tra le malattie, e le persone che abitavano la capitale agli inizi del novecento (Nero Tamigi di Matthew Kneale).

Il Tamigi ha ventidue ponti e tanta storia che fluttua indisturbata e racconta di pirati e di Re e Regine, di contrabbandieri e prigionieri, di pub storici e fuggitivi, e di tanta bellezza che si fa fatica a staccare lo guardo da ciò che scorre davanti agli occhi.

Il London Eye, il Palazzo di Westminster, il Tower Bridge, la Torre di Londra e St. Paul Cathedral sono solo alcuni degli edifici che si scorgono durante la navigazione, e visti da questo nuovo punto di vista mi sembrano nuovi, degni di essere scoperti ancora una volta.







E poi Grennwich, la mia prima volta in questo quartiere, con una pioggerellina fina e costante, un cielo grigio ma accogliente, l'autunno steso per terra con un dipinto di foglie dai colori caldi quasi a formare un tappeto morbido da calpestare.
Ora si passeggia, si scopre si ascolta la passione nel raccontare storie e leggende, verità e fantasia.

C'è il veliero inglese Cutty Shark, per anni il più veloce al mondo che servì le rotte delle indie orientali per il commercio di tè e spezie. La sua polena è una giovane strega, Nannie, personaggio di una leggenda scozzese.


Al Museo Marittimo Nazionale ci si perde nel vero senso della parola. Un museo dedicato al mare e alla navigazione. Reperti delle Compagnie delle Indie per tornare indietro di "qualche" anno e immaginare tutte le loro rotte e il commercio di prodotti pregiati che arrivavano in Europa dopo mesi di navigazione. E poi antiche cartografie, mappe, quadri in pieno stile british. Ci sono molte sezioni interattive dedicate ai bambini...e non solo!




Poco distante la Queen's House e i suoi segreti! Questa meravigliosa casa, residenza reale in stile Palladiano commissionata da Re Giacomo I per la sua Regina Anna di Danimarca.
Una "tenebrosa" curiosità: pare che ci sia un fantasma che gironzola indisturbato nella casa. Si narra sia stato anche immortalato in una fotografia negli anni sessanta sulla scala dei tulipani. Voi che ne pensate? Qui la foto incriminata...



Attraversando poi il Parco di Greenwich tra scoiattoli e l'autunno tutto attorno, si arriva all'Osservatorio di Greenwich, proprio dove passa il meridiano zero. Ma non è la sola attrattiva, infatti dalla collinetta che ospita la linea immaginaria si gode di un panorama inusuale e splendido sulla città di Londra.
Mi sono seduta e con un vento freddo che spazzava via i pensieri e le foglie ho ammirato una città nuova, diversa.



Un nuovo pezzetto di città è entrato a far parte del mio bagaglio.
Londra ogni volta mi stupisce, mi emoziona, mi fa arrabbiare, mi tranquillizza, mi fa innamorare di nuovo.

Informazioni utili

Il tour in battello sul Tamigi e Greenwich è prenotabile online sul sito musement.com

Questo ed altri tour sono disponibili per la città di Londra, dagli itinerari classici a quelli con una marcia in più (che io preferisco!).

Sarebbe stato bello visitare anche il Borough Market, ma era purtroppo chiuso...mi toccherà ritornarci!


A Greenwich ho pranzato al Bill's, una catena molto carina! Per dessert vi consiglio i mini Donuts con la colata di cioccolato fuso sopra. Eh che ve lo dico a fare...sono golosa!


Ho pure scoperto che, come la maggior parte degli italiani, pronuncio male il nome Greenwich. Non si dice "Grinvuich" ma "Grenich"! Hahha non si smette mai di imparare! (Mi bocciate vero?)







MARCONFORT BENIDORM SUITES, TRA RELAX E DIVERTIMENTO

by 11:07 AM





Durante i miei viaggi e le mie vacanze cerco di scegliere, per la notte, sistemazioni che mi avvicinino alla tradizione del luogo che mi ospita, per farmi vivere a pieno contatto con le persone del posto come i B&B o le Guest House.
Poi ci sono le eccezioni, e le alternative, che ogni tanto mi piace provare, per coccolarmi tra i mille servizi che alcuni Hotel hanno da offrirmi.

Quando a giugno sono stata a Benidorm ho avuto modo di soggiornare al Marconfort Hotel, e mi si è aperto un mondo nuovo.

Innanzitutto la cortesia del personale, che non è da sottovalutare.
Un esempio? Sono arrivata all'hotel quando la sala da pranzo stava chiudendo, ma gentilmente alla reception hanno fatto in modo che io e il mio piccolo viaggiatore prima mangiassimo un boccone e poi facessimo il check-in, tenendoci in custodia le valige.



Le stanze Family sono spaziose e con una vista sulla città e sulla piscina (enorme piscina).
Sorrido a ricordare episodi che ogni mattina, mentre mi affacciavo al terrazzo e guardavo giù, accadevano.
Io sono mattiniera, e mi piace uscire a prendere l'aria fresca. La prima mattina mi sono messa a seduta sulla sdraio in terrazzo mentre l'hotel ancora sonnecchiava.
Poi ho sentito un vociare provenire dalla piscina e un numero sparso di persone andava ad accaparrarsi la sdraio migliore a bordo piscina lasciandoci sopra il telo, per poi ritornarsene in stanza o a far colazione.
Mi era venuta in mente la pubblicità di un famoso tour operator.
Per le mattine seguenti il rito si è ripetuto, e io ho cominciato a fantasticare sulle possibili vite di questi signori che incitati dalle mogli andavano a caccia della sdraio più bella!

Eh la piscina, il sogno per i bambini che schizzano e si tuffano e si inventano milioni di giochi da fare sott'acqua, come mettersi la maschera e andare a caccia di squali balena. Potete solo immaginare la felicità di mio figlio nel godersi il divertimento come meglio voleva, visto che l'hotel baby friendly, e le risate e i tuffi a bomba dei bambini non sono un problema. Il problema serio invece è stato quello di farlo uscire dall'acqua.



Il piccolo viaggiatore in questo hotel ha scoperto che ci può essere qualcuno ad intrattenere i bambini con giochi ed attività. Non gli era mai capitato, ed è stata una piacevole scoperta.
Io ho vissuto questi momenti con un libro in mano...e lui ha conosciuto e parlato (a modo suo, attaccando le parole che conosce in inglese a quelle in italiano) con bambini inglesi, francesi e di altre nazionalità, cosa che io adoro!

Per quanto riguarda il cibo, ero del parere che nei grandi Hotel la qualità fosse trasformata in qualità, ma in questo mi sono dovuta ricredere.

Era tutto molto buono e vario, e soprattutto il cibo era tipico spagnolo, che amo!
All'interno dell'Hotel c'è un ristorante indiano (su prenotazione) che mi ha fatto scoprire piatti nuovi dal gusto unico. Un'occhio di riguardo per i bambini per i quali preparano menù meno speziati, ma devo dire che per il mio di bambino non è un problema, visto che il piccante è il suo credo!

Un Hotel dove rilassarsi e farsi coccolare. 
Il mare a due passi, e la viva cittadina di Benidorm dietro l'angolo, con localini carinissimi dove bere una buona birra o una paella speciale.




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