Clima primaverile tutto l'anno, paesaggi lunari, spiagge immense, vulcani da ammirare e paesini da scoprire: queste sono le isole Canarie, raggiungibili in poche ore dall'Italia, belle e calorose come le persone che le abitano, che hanno fatto del vento e della natura la loro dimora.
Le canarie sono formate da sette isole principali e di queste ne ho visitate per ora due: Lanzarote e Fuerteventura.
Oggi vi parlerò di queste due sorelle e di cosa non lasciarsi scappare tra i loro confini.
Sorelle vulcaniche diverse, ma che sotto sotto assomigliano alla loro madre natura che le ha create con amorevole passione.
Se volete invece avere qualche informazione in più sul resto dell'arcipelago, vi rimando a quest'articolo online scritto dalla rivista di Expedia Explore, che riesce a dar una panoramica generale sul particolare carattere di ognuna di esse.
Non sapevo cosa aspettarmi prima di conoscerle.
Avete presente quando partite senza aspettative, magari solo con qualche commento in testa che dice: beh sì carine, niente di che.
Il niente di che è ben lontano da quello che ho scoperto visitandole.
Sono stata ammaliata, un colpo di fulmine, un tuffo al cuore, continuo con le sdolcinature?
Lanzarote e Fuerteventura si trovano a circa cento km dalla costa africana del Marocco nell'Oceano Atlantico. Soffia spesso il vento, direi inevitabile, ma è primavera dodici mesi l'anno e questo non fa che rendere ancora più forte il desiderio di partire.
A chi mi chiede spesso se una sia meglio rispetto l'altra rispondo sempre che il metodo migliore per scoprirlo è vederle entrambe.
Così come ho fatto io, ma non è che ho risolto il dilemma, perché sono splendide tutte e due.
Lanzarote
Il calore in formato isola, ancora palpabile ad anni di distanza.
Una terra aspra, dove l'acqua non si trova nel sottosuolo, dove gli unici animali sono le capre e le piante più ricorrenti i cactus e dei vigneti molto particolari: detta così la vita in questo posto sembra tutt'altro che facile, eppure...
I vulcani che la formano, circa centoquaranta, non sono più attivi ma donano al paesaggio delle sembianze "lunari" molto affascinati, grazie anche alle molteplici sfumature di colore che la terra assume nei vari momenti della giornata, fino ad infuocarsi al tramonto.
Tutto è molto rilassato, ci si fa presto ad abituare ai ritmi lenti, la trovo per questo una meta ideale per staccare la spina e svuotare la mente troppo spesso affollata di pensieri.
Cosa non perdere a Lanzarote? (ci sarebbe da non perdere nulla, ma risulterei troppo prolissa...)
I vigneti a La Geria. Che voi siate amanti del vino o meno, non potete perdervi la particolarità di questa coltivazione. Le vigne crescono e danno i loro frutti grazie alla cenere del vulcano dove sono piantate. Vivono in condizioni estreme con poca acqua che assorbono dall'umidità e per non essere sradicate dal vento vengono piantate in buche coniche protette da dei muretti a secco. Nasce così un vino sublime.
Spiaggia (Playa) Papagayo. Si trova nel sud dell'isola sulla costa del Rubicon e ci si arriva dopo una breve passeggiata ad effetto wow grazie ai colori paradisiaci che l'acqua assume con la luce del sole. La spiaggia è l'ideale per una mezza giornata di relax sole e mare: io ci ho fatto il bagno, a prova che non è poi così freddo!
Foto scattata da Valentina Besana
Parco Nazionale del Timanfaya. Il simbolo del parco è El Diablo, un piccolo diavoletto che secondo le leggende del posto pare prevedesse le eruzioni vulcaniche di Lanzarote. Il parco è completamente formato da lava, non piante, alberi, solo lava a rendere il paesaggio ruvido e irregolare. L'entrata è a pagamento e il parco non si può visitare in autonomia ma solo lungo un itinerario stabilito e a bordo di un bus, questo per preservarne l'ambiente. Da fare assolutamente e se poi avete fame fermatevi al ristorante El Diablo per una cucina "vulcanica"!
Ah dimenticavo, Kubrik qui ci ha girato 2001 Odissea nello spazio...rende l'idea del luogo?
El Golfo del Charco de los Clicos o la Laguna verde. Il lago verde smeraldo si è formato nel cratere di un vulcano e nel 1730 dopo la sua ultima eruzione si è ingrandito formando così la laguna verde che è semplicemente di una bellezza strabiliante. Curiosità: il lago è collegato nel sottosuolo con l'oceano che ne rigenera sempre le acque. Vietato farsi il bagno, per questo è recintato, è una riserva naturale. Nel vicino paesino di El Golfo potrete rifocillarvi dopo aver stancato gli occhi con cotanta bellezza.
Cesar Manrique. Lui fu un 'artista con la A maiuscola, una persona talmente legata alla sua Isola tanto da farne la sua casa e disseminare opere e bellezza ovunque. Si potrebbe dire che il sinonimo di Lanzarote più azzeccato è Cesar Manrique. Ha letteralmente reso l'Isola un museo a cielo aperto realizzando opere che fossero in accordo con l'armonia dell'ambiente circostante. Visitate la Fondazione, da lui creata, una finestra sull'arte nel vero senso della parola, quell'arte che ha riempito la sua vita fino alla sua morte in un incidente...misterioso. Andate a scoprire la sua arte su tutta l'isola, sarà emozionante.
Teguise. In realtà tutti i paesini che abitano l'isola sono belli, perfetti e costruiti secondo un canone ben preciso: tutte casette bianche a forma di L per proteggersi dal vento, quando in certe giornate soffia incessante. Teguise, l'antica capitale spagnola non è invecchiata di un giorno, la sua impronta coloniale le regala ancora fascino incontrastato. Pare che la domenica ci sia un imperdibile mercato...
Cosa non perdere a Fuerteventura? (anche qui vale il "non perdere nulla)
A Fuerteventura si arriva con circa un'ora di traghetto da Lanzarote. Un'ora che passa velocissima perché durante la navigazione stare a sbirciare a trecentosessanta gradi quello che c'è attorno è d'obbligo.
È la seconda isola in ordine di grandezza ed io la ricordo come un luogo dove la natura e i paesaggi ti vengono a prendere per mano e ti cullano per strade, spiagge e sentieri.
C'è da dire anche che è una meta ideale per gli amanti di windsurf, surf, vela, sci d'acqua e diving, quindi è vietato annoiarsi tra i trecentoquaranta chilometri di costa e le centocinquanta spiagge.
Dune di Corralejo. Sono delle dune che il vento proveniente dal Sahara Marocchino modella costantemente, cambiandone la conformazione giorno dopo giorno. Provate a pensare a dieci chilometri di dune vista oceano, un wow non è sufficiente: sabbia bianca e fine da calpestare rigorosamente a piedi nudi, scalare, con cui giocare.
Attenti a parcheggiare in zona dune, è facile insabbiarsi e avere difficoltà ad uscirne poi.
Los Lobos. Ecco qui, se si potesse, mi costruirei casa, lontano da tutto e da tutti per tornarci nei momenti in cui si necessita di silenzio. Se fossi uno scrittore mi ritirerei qui per scrivere il mio nuovo libro. Los Lobos è una piccola isola facilmente raggiungibile da Fuerteventura dalla quale dista due chilometri, dove il tempo si è veramente fermato, non è un eufemismo, qui non c'è la corrente elettrica, le uniche abitazioni che si incontrano sono quelle dei pescatori o di qualche persona privata che ha avuto la fortuna di poterlo fare al tempo; ora c'è la possibilità di campeggiare per una notte e di mangiare nell'unico ristorante. Ovviamente anche Los Lobos è di origine vulcanica, con tanto di cratere e sentiero per arrivarci! Ma c'è una novità: dato che in passato era invasa giornalmente dai turisti, hanno visto bene di limitare gli arrivi giornalieri a 400 persone, per preservare anche le specie animali e vegetali. Quindi è bene prenotare almeno un giorno prima attraverso il sito ufficiale entrees.es, o prenotando il biglietto del traghetto con la compagnia di linea che vi porterà nell'isola: in questo modo avrete di diritto il permesso.
Betancuria invece è l'antica capitale dell'isola. Il suo nome deriva dal suo scopritore, un certo Sig. Jean de Bethencourt, esploratore normanno che nel 1402 sbarcò per primo nelle Canarie. Si trova al centro dell'isola e a farle da guardiani ci sono due enormi statue alte circa quattro metri dei Re Ayoze e Guize che fino a prima della conquista spagnola si sono divisi l'isola, uno a capo del sud e uno del nord. Una città coloniale piena di storia dove perdersi tra le sue vie. Da non perdere la chiesa di Santa Maria ed il Museo Archeologico.
Informazioni utili
Dall'Italia ci sono voli giornalieri che arrivano nelle due isole delle Canarie, molti di questi low cost e diretti. Va ricordato che i voli sono economici se prenotati con almeno sei mesi prima della data di partenza. Sappiamo tutti che ad agosto e sotto Natale le cifre salgono fino alle stelle, quindi se potete prendervi dei giorni fuori stagione, è la soluzione ideale anche in termini di traffico turistico.
Consiglio di noleggiare un'auto perché i mezzi pubblici, per quanto presenti, non arrivano ovunque.
E poi prendetevi il vostro tempo...senza fretta.
Articolo in collaborazione con Expedia