Ci sono persone che leggono senza immaginarsi i personaggi, senza
dare loro un volto ben definito, senza fare troppa amicizia, perché poi il
distacco è doloroso.
Ce ne sono altre invece che perfettamente hanno davanti a sé i
lineamenti di Mr. Darcy e di Elisabeth...
Io fino a poco fa leggevo molti post di viaggiatori, senza
immaginare un volto, senza avere una voce, senza sentirne l'accento. Leggevo
con piacere, ma leggevo anche con estrema curiosità di capire e conoscere chi
c'è dietro a quelle parole scritte con una passione tale da emozionare.
Io, in un certo qual modo, ho conosciuto i personaggi che hanno
popolato le mie letture, che hanno alimentato la mia voglia di viaggio, che mi
hanno aiutato in molti momenti, che mi hanno strappato sorrisi.
Perchè è così, ci si affeziona, anche se in realtà
di loro sai poco, sai nulla. Sai che amano scrivere, che amano
viaggiare, che se gli dici "domani partiamo?", prima ancora di finire
la frase hanno la valigia già pronta.
Sono blogger, ma prima di tutto persone, che se ne fregano della
distanza geografica, perché in fondo non esiste. Sono loro che fanno ore di
treno e macchina, senza sapere a cosa vanno incontro, ma portano con se solo la
voglia di conoscersi, di abbracciarsi per sentire che esistiamo che siamo veri,
che non siamo solo un'icona sullo schermo di un pc, di un Tablet, di uno
smartphone, che non ci nascondiamo dietro a foto, ma che realmente, noi siamo
quello che scriviamo.
Un raduno di Blogger, per scoprire che un abbraccio, uno di quelli
in carne ed ossa, un stretta di mano con gli occhi fissi negli occhi, era
in attesa da troppo tempo.
Il mio viaggio verso Levanto, dove ci siamo incontrati, inizia con
un treno, preso in corsa, mentre da un cielo grigio la pioggia non smetteva di
scendere, quando pensi che maggio è un bel mese per un week end in Liguria,
mentre i capelli ti si appiccicano al viso rigato dall'acqua e i pantaloni da
beige diventano marroni.
Ma il sorriso non manca, un viaggio se ne frega di queste cose,
acqua, grandine, sole, vento...un viaggio ama gli imprevisti, sa che fanno
parte di lui!
Ma non ho viaggiato sola. La prima persona, Liz, l'ho incontrata
nel mio stesso scompartimento, di fronte a me, con un sorriso, e i sorrisi sono
contagiosi, e fanno continuare il viaggio tra chiacchere, luoghi visitati e la
voglia di conoscersi. Ci siamo lasciate prendere troppo dall'entusiasmo, tanto
da non capire che la carrozza presa a Milano, che tanto assomigliava a quella di
un treno diretto a Hogwarts, era in realtà di prima classe, in cui non dovevamo
stare; e quindi, raccolti i bagagli, cappelli e fogli, ci siamo dirette a
prendere posto, mentre il treno lento, che proprio in quel momento sembrava
inclinarsi su sé stesso, ci faceva perdere l'equilibrio...
Immagini di un paesaggio sempre in movimento con il rumore delle
rotaie a cullare il tempo mancante.
Poi il mare, oscurato da nuvoloni a salutarmi.
Ciao Liguria, ciao mare,
sto arrivando...
il racconto continua....