IMPRESSIONISTI A TREVISO, UNA MOSTRA ALL' AROMA DI CAFFE'

by 2:44 PM


Pierre-Auguste Renoire Bambina con uccellino (particolare)

Treviso ospita, fino al 17 aprile, una mostra che è un inno all'amore per l'impressionismo.
Come avete letto spesso in questo sito, io amo l'arte e quando posso corro a vedere mostre, per tuffarmi dentro ad un mare di emozioni.

STORIE DELL'IMPRESSIONISMO
I GRANDI PROTAGONISTI DA MONET A RENOIR, DA VAN GOGH A GAUGUIN

Le protagoniste di questa mostra sono le 140 opere che accendono le sale di colore e di bellezza.
Non è mai facile, almeno per me, raccontare opere d'arte, non perché non le capisca, ma perché tutto è sempre molto soggettivo.
Quello che piace a me non necessariamente deve piacere a qualcun altro.
Ma sono anche estremamente convinta che l'arte possa emozionare ed unire. E attraversando questa esposizione ho saputo emozionarmi ancora davanti a tanta meraviglia.
Ogni quadro ha una storia da raccontare, ogni pennellata, ogni scatto, ogni incisione ha un senso che rapisce e cattura lo sguardo dei visitatori.

Gli impressionisti hanno anticipato la fotografia, scattando istantaneamente immagini e nel contempo riportandole con tratti colorati su tela.
La vita di tutti i giorni raccontata attraverso i colori reali di un campo di grano, di un tramonto sul mare di un ritratto perfetto, quasi vivo.

Mi inchino davanti a Marco Goldin, curatore della mostra e ideatore di Linea d'ombra per aver ancora una volta creato una mostra che parla attraverso grandi opere, una mostra che non può che ammaliare.



Claude Monet Passeggiata sulla scogliera a Pourville

In sei sezioni il visitatore è trasportato attraverso capolavori che hanno fatto parte di una delle più grandi rivoluzioni in campo dell'arte.

SEZIONI 1 E 2
LO SGUARDO ED IL SILENZIO
PERCORSO DEL RITRATTO DA INGRES A DEGAS A GAUGUIN

L'interpretazione del volto come simbolo delle emozioni e del trasporto interiore dell'artista.

FIGURE SOTTO IL CIELO
DA MILLET A RENOIR

L'impegno degli artisti a rappresentare l'esperienza intima della vita all'aperto, come nel giardino dietro casa o nel campo lungo la via.
Gli impressionisti piantavano il loro cavalletto e impressionavano una tela, come i fotografi del tempo impressionavano una pellicola.


SEZIONI 3 E 4 
LA POSA DELLE COSE
DA MANET A CEZANNE

Cezanne aveva detto una volta: "Con una mela voglio sorprendere Parigi".
Niente di più vero. Con la nascita delle rappresentazioni delle nature morte in un contesto che va oltre la vita quotidiana, frutto di una ricerca per la collocazione degli oggetti nello spazio... di fatto un allontanamento dall'impressionismo.


UN NUOVO DESIDERIO DI NATURA
DA COROT A VAN GOGH

Ecco la rivoluzione, quella che porterà i pittori a prendere tela e colori e a sedersi per ammirare e far rivivere il paesaggio.

SEZIONI 5 E 6 
L'IMPRESSIONISMO IN PERICOLO
MONET E LA CRISI DEL PLEIN-AIR

I pittori escono, passeggiano, ammirano e assorbono. Però non dipingono solo all'aria aperta, ma cominciano a portarsi il lavoro a casa, come diceva Monet che "portava molta documentazione a casa"...


COME CAMBIA UN MONDO
GLI ANNI ESTREMI DI MONET E CEZANNE

Inizia un viaggio, quello nell'anima della natura, ma anche solo il viaggio nell'anima, nella propria anima: l'unione tra natura e coscienza.



Henry Fantin-Latour Ritratto di Eva Callimachi-Catargi (particolare)



Vincent Van Gogh Augustine Roulin, la Berceuse (particolare)



Katsushika Hokusai La grande Onda 

Ma in tutto questo cosa c'entra il caffè?
Segafredo Zanetti è sponsor Ufficiale di Linea d'ombra e sostiene l'arte creando un connubio perfetto con un'aroma unico al mondo.
E poi chi l'ha detto che il caffè non può diventare esso stesso un'opera d'arte?
Guardate cosa ho combinato durante un contest tra blogger?? (Ed ho guadagnato il secondo posto!!!)








IN BATTELLO SUL TAMIGI FINO A GREENWICH: LONDRA DA UN NUOVO PUNTO DI VISTA

by 9:05 AM



Qualche settimana fa sono ritornata a Londra.
Quella Londra che mi affascina sempre, 
quella Londra che a volte è troppo piena di gente e mi viene voglia di scappare,
quella Londra che ogni tanto mi richiama.

Ci sono ritornata per la quarta volta, con la voglia di rivedere questo e quel posto in cui mi piace andare, e per scoprire qualcosa di nuovo, perché nonostante il numero di volte in cui ci sono stata, c'è sempre qualcosa che mi aspetta.
Una sala da tè, una via, un negozio, un museo, un parco.

Questa volta ho voluto, tra la altre cose, visitare una parte della città, da un nuovo punto di vista, partendo dal Tamigi.
L'ho fatto con un tour privato, con una guida che mi ha raccontato tante storie, aneddoti, leggende, che quasi ne uscirebbe un libro.
Una guida che ama la città in cui vive, tanto da doverlo condividere con chi come me la va a visitare.
Perché visitare le solite cose a Londra sono bravi tutti, il bello è visitare quelle poco turistiche...

Sono partita dal molo di Embankment, esattamente di fronte alla stazione della metropolitana, dove ho preso il battello per fare un tratto di fiume fino a Greenwich.
Lì al molo mi aspettava Francesco, la mia guida per qualche ora.
Mentre galleggiavo sopra al Tamigi ripensavo ad un libro letto qualche anno fa, che raccontava di un ingegnere, la cui missione era di ripulire le acque del fiume, tra le malattie, e le persone che abitavano la capitale agli inizi del novecento (Nero Tamigi di Matthew Kneale).

Il Tamigi ha ventidue ponti e tanta storia che fluttua indisturbata e racconta di pirati e di Re e Regine, di contrabbandieri e prigionieri, di pub storici e fuggitivi, e di tanta bellezza che si fa fatica a staccare lo guardo da ciò che scorre davanti agli occhi.

Il London Eye, il Palazzo di Westminster, il Tower Bridge, la Torre di Londra e St. Paul Cathedral sono solo alcuni degli edifici che si scorgono durante la navigazione, e visti da questo nuovo punto di vista mi sembrano nuovi, degni di essere scoperti ancora una volta.







E poi Grennwich, la mia prima volta in questo quartiere, con una pioggerellina fina e costante, un cielo grigio ma accogliente, l'autunno steso per terra con un dipinto di foglie dai colori caldi quasi a formare un tappeto morbido da calpestare.
Ora si passeggia, si scopre si ascolta la passione nel raccontare storie e leggende, verità e fantasia.

C'è il veliero inglese Cutty Shark, per anni il più veloce al mondo che servì le rotte delle indie orientali per il commercio di tè e spezie. La sua polena è una giovane strega, Nannie, personaggio di una leggenda scozzese.


Al Museo Marittimo Nazionale ci si perde nel vero senso della parola. Un museo dedicato al mare e alla navigazione. Reperti delle Compagnie delle Indie per tornare indietro di "qualche" anno e immaginare tutte le loro rotte e il commercio di prodotti pregiati che arrivavano in Europa dopo mesi di navigazione. E poi antiche cartografie, mappe, quadri in pieno stile british. Ci sono molte sezioni interattive dedicate ai bambini...e non solo!




Poco distante la Queen's House e i suoi segreti! Questa meravigliosa casa, residenza reale in stile Palladiano commissionata da Re Giacomo I per la sua Regina Anna di Danimarca.
Una "tenebrosa" curiosità: pare che ci sia un fantasma che gironzola indisturbato nella casa. Si narra sia stato anche immortalato in una fotografia negli anni sessanta sulla scala dei tulipani. Voi che ne pensate? Qui la foto incriminata...



Attraversando poi il Parco di Greenwich tra scoiattoli e l'autunno tutto attorno, si arriva all'Osservatorio di Greenwich, proprio dove passa il meridiano zero. Ma non è la sola attrattiva, infatti dalla collinetta che ospita la linea immaginaria si gode di un panorama inusuale e splendido sulla città di Londra.
Mi sono seduta e con un vento freddo che spazzava via i pensieri e le foglie ho ammirato una città nuova, diversa.



Un nuovo pezzetto di città è entrato a far parte del mio bagaglio.
Londra ogni volta mi stupisce, mi emoziona, mi fa arrabbiare, mi tranquillizza, mi fa innamorare di nuovo.

Informazioni utili

Il tour in battello sul Tamigi e Greenwich è prenotabile online sul sito musement.com

Questo ed altri tour sono disponibili per la città di Londra, dagli itinerari classici a quelli con una marcia in più (che io preferisco!).

Sarebbe stato bello visitare anche il Borough Market, ma era purtroppo chiuso...mi toccherà ritornarci!


A Greenwich ho pranzato al Bill's, una catena molto carina! Per dessert vi consiglio i mini Donuts con la colata di cioccolato fuso sopra. Eh che ve lo dico a fare...sono golosa!


Ho pure scoperto che, come la maggior parte degli italiani, pronuncio male il nome Greenwich. Non si dice "Grinvuich" ma "Grenich"! Hahha non si smette mai di imparare! (Mi bocciate vero?)







IL GHIACCIAIO DEL PRESENA, 3000 m DI BELLEZZA

by 4:58 PM



Se penso alla parola ghiacciaio, oltre a venirmi i brividi, penso a paesaggi splendidi, di quelli che possono solo rimanere impressi nella memoria per molto tempo.

Quest'estate ho passato una settimana in trentino, sul passo del Tonale, complice un'offerta online e la voglia di ritornare a camminare tra boschi e sentieri.

Sentire l'aria fresca in volto e l'inebriante profumo di muschio era tra le mie priorità.
Per quanto io non sia una super camminatrice da montagna, ho un legame fortissimo con lei, tanto da cercarla spesso, da averne bisogno, quasi a volermi mettere alla prova, per rendermi conto che ce la posso fare, passo dopo passo su un sentiero, così come nella vita di tutti i giorni.

Una delle escursioni che ho fatto al Passo del Tonale è stata quella sul Ghiacciaio del Presena.

Ci sono più modi e più sentieri da fare per raggiungerlo.
Fare moltissimi metri di dislivello non è stato il mio, quindi mi sono avvalsa della facoltà di prendere la cabinovia che in due tappe ti porta in cima.
La prima fermata è al Passo Paradiso.
Un luogo di cui innamorarsi, l'alta montagna e laghetti azzurri da contorno, e se non ci fosse stata troppa gente mi sarei seduta sopra ad una roccia ad ascoltare il silenzio che faceva eco ...
Ma purtroppo non ero l'unica a voler ammirare quello spettacolo.

Il Passo Paradiso è stato lo scenario della Guerra bianca del 1915/1918. Tra queste montagne le truppe combatterono in condizioni ambientali molto dure. Il Passo fungeva, al tempo, da confine tra l'impero Austro-Ungarico e il regno d'Italia.

Ancora adesso ci sono i resti della grande guerra e un museo dedicato.

Da qui si può salire al ghiacciaio a piedi o prendere nuovamente la cabinovia per pochi minuti.

Il ghiacciaio è spettacolo, è natura, è qualcosa di reale ma astratto.
La natura, pura, tra cielo e terra.
Il freddo pungente, il vento che penetra cadono in secondo piano, tutto attorno è il protagonista principale.
Ed io seduta sopra una pietra ringrazio, non so chi e nemmeno bene come, ma ringrazio per tutto quello che un paesaggio in sintonia con la natura riesce a donare.
E di come ancora io riesca a stupirmi di queste grandi e piccole cose...

Inizia poi la discesa, anche in questo caso si può scegliere di scendere comodamente o con una lunga e rilassante camminata più o meno in discesa.

Ho scelto la seconda.
Il sentiero parte dal passo Paradiso e si chiama sentiero della pace e arriva in centro a Tonale.
L'inizio non è segnato particolarmente bene e si snoda tra rocce in un paesaggio quasi lunare, che col proseguire cambia continuamente passando per ruscelli, seggiovie abbandonate, cascate e vecchi rifugi. I segni della grande guerra sono sempre presenti, accompagnati dai propri passi sul tracciato.

Il contatto con la montagna, immensa, che a volte fa paura e che a volte protegge.

La montagna che stanca, ma che ripaga ogni singolo respiro affannato.
La montagna che amo.



































A SPASSO PER IL MONDO: BUON COMPLEANNO PICCOLO VIAGGIATORE!

by 10:30 AM



Qualche volo fa ho chiesto a mio figlio se poteva tenermi la mano durante il decollo.
Mi ha risposto: "Mamma è ora che tu cresca e la mano devi imparare a tenertela da sola."

Nonostante questo la mano me la tiene sempre, mi controlla, mi chiede se sto bene durante una virata o una piccola turbolenza.

E io gli sorrido sempre, e il suo sguardo ritorna incollato a quel finestrino che tante cose ha da raccontargli.
Mi sta facendo crescere, nonostante sia con la testa tra le nuvole come me, mi insegna molte cose, me ne fa notare altre, che spesso troppo frettolosamente mi sono sfuggite via dagli occhi e dalle mani.

Qualche volta ho paura che mi dica: "Non voglio partire, sto bene qui."
Invece ancora, dopo anni i suoi occhi brillano di curiosità ed entusiasmo per un viaggio progettato, per un volo da prendere, per un museo da visitare, per un fiume da navigare, per un amico lontano da andare a trovare.


Oggi compie gli anni.
Sono otto anni che il 28 novembre piove; sta arrivando il freddo oggi e forse anche la pioggia, e questo mi piace, quasi fosse un rito.
Otto anni di viaggi, di scoperte e imprevisti da un capo all'altro del mondo .
Otto anni di viaggi che l'hanno fatto crescere,
otto anni che mi hanno fatto crescere e capire cosa ha veramente importanza.

Adoro la capacità che un bambino ha di adattarsi ovunque, che un posto sia a dieci chilometri da casa o a quindici ore di volo.
La capacità di inventarsi un gioco con bambini che non parlano la sua lingua, e di ridere e scherzare come se si conoscessero da sempre.
La capacità di provare, di assaggiare, di sentirsi a casa ovunque.

Potrei continuare all'infinito, ma rischierei di cadere in una melensa sfilza di motivi per i quali portare un bambino a scoprire il mondo è uno dei viaggi più speciali che si possano fare.
I suoi ohhhh, i suoi sorrisi e il luccichio degli occhi sono la forma di amore più grande. 
Le sue domande curiose e il suo dirmi " Mamma, anche a costo di andare in Australia, io l'A380 lo voglio prendere. Mamma è l'aereo più grande del mondo ti rendi conto?" Ma ben venga anche l'Australia ...

In otto anni ha visitato quattro continenti, visto le capitali più grandi del mondo, è salito sopra grattacieli che bucano le nuvole e visto tramonti sul deserto. Ha conosciuto altre religioni e nuotato in mari paradisiaci.

Non posso che regalarti altri viaggi ed altre avventure...


Buon Compleanno piccolo viaggiatore, continuiamo a raccontare il mondo assieme...




DECATHLON A VILLESSE, QUANDO IL VIAGGIO E LO SPORT DIVENTANO ESPERIENZA

by 1:44 PM



Qual è il vostro negozio di fiducia in fatto di viaggi?
Non parlo di guide o mappe o altro ma di abbigliamento e accessori che sono indispensabili durante la durata del viaggio, che sia in campeggio, su due ruote o a piedi.

Il mio si chiama Decathlon!
Ho la fortuna di averlo a pochi chilometri da casa, comodo per il viaggio dell'ultimo minuto, o per i viaggi programmati.
Qualche esempio dei miei ultimi acquisti?
la tenda da campeggio e tutto quello che può contenere;
le scarpe da trekking per le mie fughe sui colli o in montagna;
la maschera, il boccaglio e le pinne per le mie nuotate in mari paradisiaci.

La settimana scorsa ho avuto il piacere di visitare il nuovo store Decathlon a Villesse in provincia di Gorizia.
Un negozio innovativo ed esperienziale, come non ne avevo ancora visti.
E nonostante lo sport non mi calzi esattamente a pennello, mi sono lasciata affascinare dal nuovo modo di avvicinare il cliente all'attività fisica e a tutto quello che è viaggio, svago e tempo libero.
Il punto vendita di Villesse ha un'estensione di 4300 mq (mica un negozietto che si gira in cinque minuti), nato con l'obiettivo di far vivere al cliente una esperienza, dove provare e toccare con mano, o piedi, i propri articoli.

A disposizione di viaggiatori e sportivi nuove tecnologie e know-how per oltre 76 diverse discipline con personale esperto che guida il cliente nella scelta e nella prova.

Skate Park, un'area di 160 mq dedicata alla prova di skate e roller. I roller non li avete mai provati? Beh io li ho messi ai piedi dopo qualche anno di riposo e mi sono venute in mente le sere che passavo con gli amici in Prato della Valle a Padova, location perfetta per imparare a pattinare in completa libertà e soprattutto in uno scenario da invidiare!







Percorso escursionismo, lungo 120 m e fatto di una multi-superficie per simulare i diversi tipi di terreno.
Non è cosa da poco poter indossare delle scarpe da trekking e provarle su un terreno che è quello per le quali sono nate. Sarebbe incompleto indossarle e basta, e poi capire, durante una camminata in sentiero, che non sono le scarpe adatte al tuo piede.




Una piscina di 60 mq per l'esposizione di Kayak e Sup.
Voi pensate che sia pigra pigra eh? In realtà di sport ne ho provati molti, solo che non ho ancora trovato quello che fa per me! Però in viaggio mi piace sempre testare le attività proposte dal luogo: alle Canarie ho provato il sup, in Messico il kayak, alle Maldive lo snorkelling...Ok, lo snorkelling non è proprio una disciplina olimpica! ma mi è piaciuto un sacco; unica nota dolente: io ho un brutto rapporto con maschera e boccaglio. Mi entra acqua, mi si appanna tutto, mi fa male alla bocca!
Ma Decathlon ha fatto la maschera per me! Aderisce perfettamente al viso, e si può respirare con il naso! Io devo assolutamente provarla, mare caldo vieni a me!



La pista da running con tre corsie di superficie diversa: erba, asfalto, tartan.
E qui mi ritiro dal gioco! Ma so di certo che per chi corre l'aderenza delle scarpe sul terreno è cosa da non sottovalutare! 



Il simulatore di sci, in cui fare la prova degli scarponi mentre si "scia" davanti ad un monitor.
Beh io ho sciato in passato, o per lo meno ci ho provato, e se devo dirvi la verità faccio più ridere di una barzelletta! Comunque ricordo i dilemmi durante la prova scarponi: questo mi fa male e questo non va e l'altro mi stringe! Nel Decathlon Store potete provare l'abbigliamento da sci adatto a voi e scendere per una pista virtuale! 



Sono rimasta colpita molto positivamente da tutte queste innovazioni per rendere un negozio qualcosa di più del semplice punto vendita.

Ultima cosa ma non meno importante: all'interno dello store potete allenarvi. proprio così, un trainer virtuale vi proporrà delle lezioni collettive su di una pedana fitness...e quando avrete finito, spogliatoi e docce per tutti!
Pensateci, mica male questo Decathlon!
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