DOVE DORMIRE A LISBONA: INSPIRA SANTA MARTA HOTEL

by 3:27 PM





Lisbona a settembre è stata una di quelle idee fantastiche che improvvisamente si impossessano di me.
C'era la voglia di vedere una città fuori stagione, quando la folla di turisti diminuisce e si può godere di piazze e musei senza dover fare a botte con il vicino; e la voglia di poter stare in silenzio ad ammirare il paesaggio senza che qualcuno si metta davanti a te perché crede che la sua foto sarà meglio della tua.
In realtà città meravigliose come Lisbona sono sempre piene di viaggiatori che vogliono viverla talmente intensamente fino ad averne nostalgia ancor prima di ripartire...

Una volta, quando ero più giovane, poco mi interessava dove avrei dormito.
Doveva essere economico, più o meno pulito e con l'acqua corrente. In fondo dovevo starci solo la notte, tutto il resto del tempo lo avrei passato in giro a scoprire e a curiosare.
Ora sono cresciuta e viaggio spesso con il mio piccolo viaggiatore.
Ovviamente l'economia è ancora una priorità, ma sto attenta anche ad altre piccole cose. Da quando ho un bambino la giornata in giro per la città spesso si spezza in due, quindi tornare alla base e trovare una sistemazione comoda e confortevole per un paio d'ore rientra nelle priorità per le ricerche della sistemazione durante un viaggio.
Con gli anni si cambia, o si invecchia...punti di vista, e ci si vuole coccolare.
Poi magari quando mio figlio sarà più grande partiremo assieme con zaino in spalla e tornerò a dormire in posti approssimativi, con i bagni in comune (mamma illusa, lo so)...



Tutto questo per arrivare all'Hotel dove ho soggiornato a Lisbona.
Si chiama Inspira Santa Marta Hotel e si trova vicino ad Avenida de Libertade e a Praca do Marques de Prombal, praticamente in centro città, punto di partenza per itinerari a piedi.

La cosa più bella? Per me, in assoluto, la colazione. Adoro quel momento del giorno che rimane in balia tra la notte e le nuove avventure, quando come un diesel devo carburare un attimo per rendermi conto di quello che devo fare. E in viaggio, quando l'orologio si ferma, mi piace dedicarmi a questa primissima parte della giornata quasi fosse un rito, a partire dalla scelta del posto, all'osservare cosa offre il menù inebriata dal profumo di pane caldo.
Ed è stato proprio durante la mia prima colazione in questo hotel che ho assaggiato per la prima volta il pasteis de nata...e niente! da quel giorno molte cose sono cambiate, nuove percezioni e nuove domande si sono impossessate di me, per esempio: ma come ho fatto a vivere fino ad ora senza il sapore di questa meraviglia???? Poi ho ovviamente assaggiato quelli di Belem e l'estasi è continuata per giorni...

Passiamo alla stanza, che vorrei ricostruire in casa mia; purtroppo il bricolage non è ancora tra i miei hobby preferiti. Progettata in base ai principi del feng shui, per riposare nel miglior modo possibile, in armonia con ciò che ci circonda. Tutta la camera, compresa la zona bagno, è un open space con alcune pareti divisorie (la zona wc ha la porta eh!) in modo da creare un unico spazio ampio in cui vivere.






Altro punto di favore è il ristorante, che ho provato una sera perché il piccolo era a livelli di stanchezza sopra il limite consentito. Quindi ho pensato alla comodità di provare il ristorante in Hotel. Si chiama Open Brasserie Mediterranica ed è ovviamente aperto a tutti, non solo agli ospiti del Santa Marta. Serve piatti della cucina mediterranea, anche senza glutine. Lo chef, rispondendo alle mie domande impertinenti, mi spiegava che i prodotti alla base dei piatti sono tutti biologici, per dare un valore aggiunto ad una cucina ricercata ma tradizionale.



Io mi sono trovata benissimo, in una città che ho adorato. Ci sono stata solo tre giorni, effettivamente troppo pochi, ma non escludo di tornarci presto.
Nei prossimi post vi racconto di Lisbona vista con i miei occhi e con quelli del piccolo viaggiatore!

Per informazioni consultate il sito Inspira Santa Marta Hotel


BUDAPEST IN DUE GIORNI O POCO PIÙ

by 9:48 AM






 L'aereo è partito in ritardo ed è atterrato in anticipo.
Quarantacinque minuti di volo separano Venezia da Budapest.

La verità è che la destinazione è stata un po' casuale.
Il biglietto aereo invitante e la curiosità di vedere una città nuova hanno fatto cadere la scelta su Budapest.

Non ne avevo sentito parlare bene, ma nemmeno male, per cui non mi sono fatta molte aspettative, ero semplicemente curiosa, come un gatto che cerca nuovi pertugi dai quali potrebbe uscire prima o poi un topolino.
E la curiosità mi ha premiata all'istante.
Mi sono ritrovata in una città elegante, che mi ha conquistata al primo incontro.
A volte chiedo del tempo, invece questa volta l'amore è stato fulmineo.
In due giorni ho gustato per bene la sensazione di stare in una capitale dell'est con molta storia da raccontare, con monumenti talmente belli da far venire i brividi e con un castello che mi ha catapultata in una favola.
E io, da brava romanticona, non ho potuto non immaginarmi dama di corte con un vestito troppo lungo e troppo rumoroso nel muovermi.
Ma lasciamo le fiabe per un momento e vi racconto cosa ho visitato in due giorni e mezzo, passo dopo passo...muovendomi tra le note di un grande compositore di nome Liszt, il profumo di gulash e il gusto poetico di una fresca birra.

Budapest è divisa, o unita, dal Danubio, il grande fiume: da una parte Buda e dall'altra Pest divise per molte anni e unite dalla fine dell'ottocento....

La metropolitana di Budapest sembra un salotto vintage dove sedersi sorseggiando un tè aspettando qualche amica. Le mattonelle alle pareti con la scritta della fermata, le panchine di legno, e quei vagoni che hanno sentito tante di quelle storie che quasi quasi ne esce un libro...
La metropolitana di Budapest è stata la prima dell'Europa continentale ad essere costruita...era il 1896.

Il Parlamento ha un impatto molto forte su chiunque gli passi accanto. Gli occhi rimangono spalancati davanti alla sua imponente mole. Neogotico, Rinascimento e Barocco, tutto in un'unica costruzione che lo rende il terzo parlamento al mondo per grandezza. 
Non ho visitato il suo interno, la giornata era troppo bella per rinchiudermi in un palazzo.




La Basilica di Santo Stefano è la chiesa cattolica romana più importante della città. Per darvi un'idea della sua grandezza vi dico che può contenere circa 8500 persone. La parte più bella, per me, è stata salire sulla cupola. Ci sono 364 gradini (o un comodo ascensore) per non perdersi un panorama favoloso a tutto tondo sulla città. C'era molto vento quando sono salita, un vento che faceva invidia a Trieste, ma lo spettacolo in prima fila è stato unico: le città dall'alto fanno vivere emozioni.



A Buda dall'altra parte del Danubio, ad ovest, c'è il quartiere del Castello. Qui non si può far altro che togliersi i vestiti da viaggiatore e indossare quelli da dame e cavalieri. E' una favola romantica quella da vivere sopra la collina che domina tutta la città di Pest, con una vista speciale sul Danubio e sul parlamento. Ci sono stata dopo il tramonto e i colori, credetemi, avevano un che di magico. Mi sono sentita una principessa fortunata di poter ammirare una tale bellezza, a salire e scendere dai bastioni, a fermarmi e guardare come se il tempo per qualche istante avesse smesso di scorrere.




Le scarpe sulla riva del Danubio mi hanno fatto riflettere. Uno dei monumenti più conosciuti a Budapest a ricordo dell'Olocausto. Si trova lungo il fiume nel tratto tra il Ponte delle Catene ed il Ponte Elisabetta. Sono sessanta le paia di scarpe da uomo, da donna e da bambino a ricordare il massacro di cittadini Ebrei compiuto dai miliziani durante la seconda guerra mondiale. Non aggiungo altro, solo il silenzio tra me e il fiume.




Piazza degli Eroi ti si para davanti appena si esce dalla metropolitana in tutta la sua grandezza. La colonna in centro misura trentasei metri, e sulla sua cima l'arcangelo Gabriele regge la croce patriarcale e la corona ungherese. Alla sua base un gruppo di statue sono state scolpite per il millenario della conquista della patria. A pochi passi dalla piazza si può visitare il castello di Vajdahunyad Vára, con un bellissimo parco tutto attorno. Credo che in primavera sia più bello e accogliente, io l'ho visto un pochino spoglio e con molti lavori in corso.



La Sinagoga accoglie fino a 3000 persone ed è la più grande sinagoga attiva in Europa e la seconda al mondo. In stile Bizantino e Moresco è minuziosamente e meravigliosamente decorata. Ha due torri gemelle alte quarantatré metri e una cupola a bulbo; è inserita all'interno di un insieme di edifici tra i quali il museo ebraico, nel quale è stata raccolta e raccontata la vita degli ebrei d'Ungheria, con oggetti di culto, o legati alla quotidianità e molte immagini del ghetto cittadino.



L'isola Margherita è un'oasi di pace in mezzo al Danubio. Collegata da un ponte alla terra ferma, è un parco dove si possono trovare amanti dello jogging correre lungo tutta la pista che circonda l'isola, nonnini che passeggiano tenendosi per mano, coppiette che innamorate si scambiano sospiri e bambini che con la famiglia giocano nei parchi vista fiume. In estate l'isola si anima un po' di più che in inverno, quando anche piccoli stabilimenti balneari aprono le loro porte alla bella stagione e alla bella gente che vuole rilassarsi dalla vita cittadina.



A Budapest ci sono 128 sorgenti termali, e se ve lo state chiedendo, no, non sono andata alle terme! Dite che ci devo ritornare?


Qualche informazione utile.


Da Venezia a Budapest e ritorno ho volato con la EasyJet. Il volo l'ho preso quattro mesi prima della partenza spendendo meno di quaranta euro a/r.

Dall'aeroporto alla città ho preso un taxi perché era sera, ma al ritorno ho usato la combinazione metropolitana e bus.

La scelta dell'hotel è stata abbastanza casuale. Ho soggiornato all'Hotel Ambra (tra il ghetto e l'Opera) pagando 60 euro a notte la camera doppia. Hotel carinissimo, pulito e con un'ottima colazione.

Per girare con i mezzi pubblici ed avere qualche sconto ai musei ho fatto la Budapest card ad un costo di circa 25 euro per due giorni e mezzo.

La mia impressione è che Budapest sia una città economica (tranne che per la Budapest card e la Sinagoga).
Mangiare in ristoranti di buon livello spendendo circa 10 euro direi che non è male, e la birra...la birra mi è piaciuta moltissimo!

Vi consiglio il ristorante Korhely, in Liszt Ferenc Ter, dove ho mangiato un ottimo gulash (che non è il gulash come lo intendiamo noi, è piuttosto una zuppa con fagioli, carne e verdura)!




Tutte le foto sono state scattate con una Nikon D750 50mm

COMPAGNIE AEREE, QUELLE PREFERITE E QUELLE CHE ANCHE NO. CLASSIFICHE ED ESPERIENZE

by 9:48 AM


"Solo chi sogna può volare" diceva Peter Pan... e lui la sapeva lunga.

E io sogno molto spesso, soprattutto ad occhi aperti.
Sogno di viaggi, voli pindarici, amache sotto ad una palma dove stendermi per leggere un libro e prendermi del tempo tutto per me.
Ma scendiamo per un momento, uno soltanto, con i piedi per terra...
A voi come piace volare?

Io, come ben sapete, ho una paura di volare che va da qui a domenica, ma volo e viaggio lo stesso perché l'idea della meta vince sempre su tutto.
Quando devo acquistare un volo mi soffermo sempre a pensare alla compagnia aerea.
Va bene il prezzo basso, va bene tutto, ma la qualità del volo? Le comodità e i servizi a bordo?

Tutti abbiamo le nostre compagnie aeree preferite e quelle che per nulla al mondo vorremmo prendere o riprendere perché le esperienze provate o quelle riferite sono state negative.

Posso con certezza affermare che la mia compagnia aerea preferita è la Emirates per una serie di motivi: facilità di prenotazione online, puntualità, gentilezza e cortesia a bordo, spazio per le gambe tra i sedili, cibo buono e un grandissimo occhio di riguardo per i bambini...ma grande grande eh: giochi per bambini, gadget, foto ricordo polaroid con tanto di cornice fatta dalle hostess. E poi dai diciamolo, lo scalo a Dubai, in quell'aeroporto che sembra una città, è sempre super figo.

La seconda mia preferita è la Lufthansa. Rigorosamente puntuale (e come potrebbe non esserlo?), sedili sottili per lasciare spazio alle gambe, personale di bordo serio ma cordiale, e mi piace un sacco l'aeroporto di Francoforte, quando dalla grande vetrata lo spettacolo dei decolli e atterraggi prende forma. Non mi smuovo più da lì.

E la Turkish? Ottima compagnia, che però ultimamente viene messa da parte per la paura di dover far scalo a Istanbul. Io sono fatalista, la prenderei sempre e comunque!

Poi ci sono le compagnie Low Cost, quelle che in poche ore ti portano in giro per l'Europa. Prezzi bassi per poter sognare, e perché no, anche realizzare questi sogni!
Easy Jet per me resta la migliore, mi ha fatto e mi sta facendo girare tutta l'Europa ad un costo veramente basso. Mai un ritardo e soprattutto atterra in aeroporti principali a differenza dell'altra apprezzata super low cost Ryan Air che molto spesso utilizza aeroporti distanti dalla città, quindi un po' più scomoda per il transfer. 
Non male nemmeno Volotea, che qualche volta mi ha lasciato a terra senza motivo, ma ogni tanto mette anche molti voli ad 1 euro, e quelli è meglio non lasciarseli scappare! Se poi capita che non puoi più partire, hai perso solo il costo di un caffè!

La compagnia che proprio non mi ha soddisfatto sotto molti punti di vista?? Beh Alitalia...e qui avevo scritto i motivi.


“Una volta aver provato l'ebrezza del volo, quando sarai di nuovo coi piedi per terra, continuerai a guardare il cielo.” Leonardo Da Vinci


Ma la scelta delle compagnie aeree preferite è soggettiva, così ho fatto la fatidica domanda nel mio profilo Facebook:


[Sondaggio]
Sto scrivendo di compagnie aeree ✈️
Mi piacerebbe sapere quali sono le vostre preferite e perché, e quelle che proprio no...
Grazie!
(Uno spritz per tutti eh 🍷....😜)


Quello che ne è venuto fuori è stato molto interessante.  Molte le compagnie aeree citate, alcune delle quali mai sentite nominare, e questo mi è piaciuto un sacco...ne è risultato un viaggio attraverso nomi conosciuti e nomi nuovi.

Partendo dal fondo della classifica le più citate sono state Air Europa e American Airlines, Iberia e Alitalia, con aeromobili vecchi, intrattenimento a bordo fantasma, cortesia inesistente...insomma anche no!

Emirates è tra le prime della lista. La fiducia per questa compagnia è alta per molte persone, e in effetti come conquistano i passeggeri loro, pochi altri lo fanno: le salviettine di cotone tiepide appena saliti a bordo per lavarsi le mani sono una coccola senza precedenti.

Poi ci sono la Turkish Airlines, la Qatar, l'Oman Air, la Cathay, la Virgin Atlantic, l'Etihad (anche se quando viaggia in partnership con Alitalia, c'è sempre un po' di confusione...), Singapore Airlines, British Airlines, Air Asia, Bangkok Airlines e China Airlines. Chi le preferisce per i cocktail serviti a bordo, chi per i sorrisi delle hostess e chi semplicemente è ispirato dalla loro affidabilità e comodità.

Leggendo e commentando mi sono resa conto di due cose.
La prima è che ogni persona ha delle motivazioni differenti per apprezzare una compagnia, il che è splendido di per sè!
La seconda è che ci sono al mondo compagnie aeree che non ho mai neppure sentito nominare...Allora aggiungo alla lista nuove mete! Niente di più bello!

C'è chi invece le compagnie aeree le studia proprio, come eDreams, che pubblica una classifica stilata dai clienti del motore di ricerca. Beh, Emirates vince su tutte, e se lo merita! Mi abbraccerei le splendide Hostess, perfettamente vestite e truccate impeccabilmente anche dopo 10 ore di volo...(io ne esco sfatta come non mai), e i piloti nei quali io ripongo tutta la fiducia di cui sono capace!
Date un'occhiata alle migliori compagnie aeree 2016, classifica fatta su un'analisi di 90.000 recensioni, e fatemi sapere cosa ne pensate voi!



Grazie amici di Facebook per le vostre risposte! (avanzate uno spritz)

Post in collaborazione con Edreams



LOVE AND VIOLENCE, UNA MOSTRA DA NON PERDERE A PADOVA

by 11:02 AM





Amo andare a visitare nella mia amata Padova mostre d'arte, esposizioni di fotografie, musei; o camminare per il centro storico a caccia di street art, quasi fosse un raccoglitore di arte a cielo aperto.

In questi giorni viene inaugurata una mostra che nei mesi passati mi ha incuriosito molto.
Mi soffermavo sulle anticipazioni della sua pagina facebook, e ammiravo le immagini degli artisti che ne avrebbero fatto parte...affascinata.

Ed ora, dopo averla vista, un brivido mi percorre ancora lungo la schiena.

Love and Violence
pensate alle parole
Amore e Violenza

Fa male solo a pensarle e a scriverle, ma ci toccano talmente da vicino che non possiamo fare a meno di essere curiosi, di capire, di ascoltare.

Una mostra d'arte contemporanea nata come manifesto di denuncia della violenza sulle donne e di tutti i tipi di violenza, con l'intento di indurre a riflettere e cercare soluzioni.



La violenza entra tutti i giorni dentro le nostre case sotto forma di notizie mediatiche, che ci traumatizzano, che ci fanno perdere le speranza in un mondo migliore.
Le notizie di violenza fomentano altra violenza, eppure non si fa niente per evitarlo.
La donna picchiata, la ragazza violentata, il ragazzino vittima di bullismo, la guerra che colpisce persone innocenti, l'annientamento psicologico...
Ma dove stiamo andando?
Perché si è perso il senso dei valori primari, della bellezza, della libertà?

Le risposte purtroppo arrivano frammentarie, o non arrivano. Le domande finiscono nel dimenticatoio sperando che tutto ritorni alla normalità. Ma è solo un velo a coprire la vista della violenza ...

Ed ecco che arriva l'arte, e 27 artisti da tutto il mondo uniti da un unico desiderio di raccontare la violenza quando essa esce dall'amore.

Installazioni, fotografia, pittura, scultura e videoarte.
Un percorso morale e sociale.
La mostra Love and Violence si affida all'interpretazione di ogni artista creando un percorso senza dubbio emozionante.
E' un progetto dal forte contenuto sociale, morale, etico e culturale, per creare e sensibilizzare una società al superamento della violenza.



Non solo opere d'arte ma anche molti eventi a completare questo percorso.

Qui a seguire l'elenco degli incontri che si terranno in Galleria Cavour, sede della mostra.
Entrata Libera

Giovedì 23 febbraio alle ore 17.30 con una conferenza tenuta dalle filosofe dell’Università di Padova Emanuela Magno “ARTE E TERRORE". Botero su Abu Ghraib” e Silvia Capodivacca “La violenza delle donne. Pratiche di emancipazione alternativa”. In particolare il ciclo di dipinti su Abu Ghraib di Botero è una pagina poco conosciuta, lontana dalle immagini di donne abbondanti e festose che lo hanno reso famoso nel mondo. Ottanta opere con cui Botero ha deciso di comunicare al mondo tutto il suo disgusto e disprezzo alla vista delle immagini delle torture e dell’orrore nel carcere di Abu Ghraib, piccola cittadina a circa 30 km da Bagdad. 

Mercoledì 8 marzo alle ore 17.30 dedicato alla calligrafia e pittura giapponese con la performance dell'artista Shofu Yoshimoto e il contributo del filosofo dell’Università di Padova Alberto Giacomelli. Shofu Yoshimoto, tra i quattro artisti giapponesi presenti in mostra, è un’esponente conosciuta internazionalmente per l'arte calligrafica. Nelle sue opere crea contrasti meravigliosi tra il nero dell'inchiostro giapponese e il bianco della carta vegetale in un mirabile equilibrio di fragilità e forza.

 Mercoledì 15 marzo dalle ore 17.30 si terrà un approfondimento sul tema “L’emancipazione della donna contribuisce al superamento della violenza”. Interverranno: Confartigianato Donne Impresa, la dott.ssa Grazia Carfaglio, Consigliere di Assosomm Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro e Gianpaolo Scarante dell’Università di Padova, diplomatico e ambasciatore. 

Il 17 e 18 marzo si terrà il convegno della Associazione di psicoanalisti Junghiani "VJA" (Viaggi Junghiani Analitici) dal titolo “Amore e Violenza: trauma, dissociazione e cura” in collaborazione con il Centro Junghiano Psicologia Analitica, il Centro Soranzo Mestre, che vedrà la partecipazione di Paolo Santonastaso, dell’Università di Padova e di Umberto Gallimberti, dell’ Università di Venezia. 

Giovedì 23 marzo alle ore 17.30 spazio alla fotografia femminile con un focus tenuto dalle curatrici Barbara Codogno e Silvia Prelz. Si esploreranno i linguaggi della fotografia declinata al femminile passando da Francesca Woodman a Diane Arbus senza tralasciare artisti locali come la fotografa padovana Alessandra Toninello. 

Si prosegue con la conferenza di giovedì 30 marzo ore 17.30 tenuta dai filosofi dell’Università di Padova Lorenza Bottacin Cantoni e Alberto Giacomelli che approfondiranno il tema della violenza dell’eros a partire da due romanzi in cui la letteratura si intreccia con la sessualità: “La filosofia nel boudoir” (1795) il manifesto più compiuto ed estremo del pensiero di François de Sade e “Venere in pelliccia” (1870) di Leopold von Sacher Masoch. Due autori che hanno esercitato una notevole influenza in ambito letterario e culturale tanto da dare origine ai termini “sadismo” e “masochismo”.  




Love and Violence
arte contemporanea 
Galleria Cavour-Padova
11 Febbraio 2017- 2 Aprile 2017
10.00 - 13.00   15.00 - 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso Libero










DUE SETTIMANE IN...GIORDANIA. LA MIA GUIDA PER VIAGGIAUTORI

by 1:03 PM





La Giordania non suscita amore a prima vista.

O almeno per me è stato così.

La prima volta che ci sono stata, Amman mi ha accolta con il caos e la confusione come solo un paese medio orientale sa fare.
Ma poi il colpo di fulmine è scattato e l'amore per quel paese ha fatto il suo corso lentamente, facendomi tornare ancora, perché si sa, gli amori a distanza esistono...ma bisogna coltivarli.

Quando i ragazzi di Viaggiautori mi hanno contattato per scrivere la guida sulla (mia) Giordania, le farfalle nello stomaco hanno cominciato a danzare e si è impossessato di me un sentimento nuovo di responsabilità misto al ricordo del profumo che solo una terra che hai amato può portare a galla.

La Giordania non è un paese facile da scegliere come meta per il prossimo viaggio; troppe e infondate informazioni mediatiche lo mettono tra i paesi a rischio, ma io un po' fatalista e un po' menefreghista, lo metto tra i paesi che una persona deve vedere almeno una volta nella vita...anche se una volta sola non basta.
Quando ci sono stata, non ho mai percepito un solo momento una sensazione di pericolo, ciò che sentivo era curiosità e gratitudine verso la vita per avermi dato la possibilità di vedere meraviglie come Petra e il Deserto del Wadi Rum.


Non sono incosciente, sia chiaro, ma non c'è da aver paura! Io ci ho portato mio figlio più volte, devo per questo essere una mamma snaturata? Direi piuttosto che ci devo ritornare ancora perché più la vedi, la Giordania, e più la ami.
E se ti sembrerà fredda, beh basterà darle tempo per ricevere il calore che i viaggiatori conoscono bene.

Così mi sono messa al computer alla mia scrivania sempre disordinata, la luce che filtrava da una tenda color arancio, ed ho cominciato a scrivere.
Quella luce e quella scrivania sono state il mio tempo per molti mesi, perché una guida non si scrive in due minuti, ma è uno studio continuo, un ricordo del periodo trascorso, una ricerca quotidiana per sapere se i posti che ho visitato sono ancora aperti, se i ristoranti in cui ho mangiato esistono ancora.
E la cosa bella, mentre scrivevo, erano le sensazioni e le emozioni che riaffioravano nitide e quasi palpabili, perché ve lo devo dire, quel paese mi ha rapito... 


La Giordania è capitata per caso, un po' come tutte le belle cose, improvvisamente con poco preavviso. 
Perchè io in Giordania ci dovevo andare ad abitare... (ma questa è un'altra storia!).

La guida che ho scritto con tanto amore e dedizione è meravigliosamente completata da dei box scritti da altri viaggiatori che come me hanno vissuto un pezzetto di questa terra. Ci sono informazioni, aneddoti e curiosità che in una semplice e commerciale guida non potete trovare!
Un lavoro fatto con passione, frutto dell'aiuto di chi mi ha supportato anche nell'editing e nelle revisioni. Sono passi importanti che a volte dimentichiamo per strada.
E io le cose non le voglio dimenticare.

Solitamente due settimane costituiscono la durata media di un viaggio. 
Due settimane sono un tempo perfetto per visitare la Giordania, ma ho aggiunto anche dei consigli per chi vuole fermarsi qualche giorno in più!

Ora vorrei ringraziare infinitamente un po' di persone che hanno contribuito alla riuscita di questo progetto...
Ringrazio il Team di Viaggiautori (Cabiria, Paola, Gianni e Raffaele) che mi hanno dato la possibilità di scrivere di un luogo che ha cambiato il mio modo di vedere ed affrontare la vita...
Ringrazio il mio lavoro precedente (in effetti non è una persona, ma sorvoliamo su questo dettaglio) per avermi fatto volare in un luogo nuovo.
Ringrazio Paolo per le sue precisazioni su una terra che è stata la sua seconda casa.
Grazie a Valentina e Tiziano per avermi donato un pezzetto della loro vita passata in quel mondo.
Grazie a mia sorella Simonetta, che in Giordania è stata prima di me e mi ha portato a casa profumi e racconti.
Grazie a Lucia e ai suoi racconti in cui perdersi, sempre un piacere leggere della sua Giordania.
Grazie a  Serena e alle sue parole che incollano il lettore alle pagine e grazie a Stefania per l'amore che prova per questa terra.
Grazie infine anche al mio piccolo viaggiatore che in Medio Oriente ha imparato a stare con persone che non parlavano la sua lingua e a mangiare spezie di cui ancora oggi non riesce a fare a meno.

Potete acquistare la guida qui:


Aspetto i vostri commenti, consigli, e tutto quello che vorrete raccontarmi!
Sono a completa disposizione per aiutarvi a pianificare il vostro viaggio in Giordania!

Scrivetemi.


Powered by Blogger.