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CITTADELLA, UN BORGO DA NON PERDERE

by 6:39 PM



Sono un po' di parte, portate pazienza, ma quando si tratta di parlare di una delle meraviglie dietro casa, non mi tiro mai indietro.
Cittadella dista da Padova circa una quarantina di km e mentirei se vi dicessi di conoscerla solo marginalmente.
La prima volta che ci sono stata ero una bambina con un vestito a quadretti che probabilmente non stava mai ferma; lo testimoniano le foto che i miei genitori avevano scattato mentre cercavo di mettermi in posa con mia sorella.
Poi con gli anni Cittadella è stata spesso la meta della gita domenicale fuori porta.

Quando un luogo è bello, ci si ritorna.
Qualche settimana fa ci sono tornata ancora una volta, per rivivere una giornata di fine estate nel borgo medioevale.
Quello che mi affascina sempre è la cinta muraria che fa da perimetro a tutto il centro storico, quasi due chilometri di camminamento di ronda da percorrere in assoluta tranquillità e sicurezza.

Cittadella nasce circa nel 1220, quindi diciamo che non è più giovanissima, eppure conserva un’eleganza unica. Venne fondata dal Comune di Padova come fortificazione per difendere le zone limitrofe dalle città di Treviso e Vicenza, e per iniziare la colonizzazione agraria dell’area.

All'interno di Cittadella ci si sente protetti anche ora a distanza di qualche secolo, grazie al mantenimento e alla ristrutturazione delle mura e di altri monumenti, che la rendono una delle più belle cittadine della provincia di Padova e del Veneto.

Il camminamento di ronda l'avevo visitato qualche anno fa con il mio piccolo viaggiatore che si sentiva un cavaliere pronto a difendere la sua fortezza. Una spada portata da casa e si era magicamente trasformato nel protagonista della storia.

A 15 metri da terra la visione cambia, dall'alto una città ha tutto un altro aspetto, si scorgono particolari che sfuggono a chi la osserva solo passeggiando nelle vie sottostanti. Salendo poi sui torrioni si raggiunge un'altezza di 30 metri, e nelle giornate limpide, vi assicuro che lo spettacolo è assicurato: a nord le montagne danno il loro saluto migliore.
Trentasei torri si alternano lungo il percorso e quattro torrioni rappresentano le porte di accesso della città in corrispondenza dei quattro punti cardinali: Porta Padova, Porta Vicenza, Porta Bassano e Porta Treviso.
All'interno di Porta Padova si erge la torre di Malta fatta costruire da Romano III D'Ezzelino a metà del 1200 dove ora sono conservati reperti archeologici che vanno dall'età del bronzo fino al Rinascimento.




Per adulti ma anche per piccoli cavalieri vengono organizzati corsi che richiamano la storia della piccola città su vari temi: l'arte della miniatura, quella della scrittura gotica, la rilegatura e la creazione di oggetti del passato con la creta.

Ma ovviamente scesi dalle mura la città offre altre attrazioni da visitare.

Il Teatro Sociale si trova di fronte a Porta Venezia e risale al 1800. Una sala semicircolare, un palco, tre ordini di palchetti, una sala per fumare e all'improvviso il tempo si ferma sotto i lampadari di vetro che illuminano dame e signori in attesa dello spettacolo. La sala è completamente affrescata con immagini di amorini e figure allegoriche. Ricordatevi che è visitabile solo su prenotazione all'ufficio IAT.
Il Duomo e la sua sagrestia dove si trova la pinacoteca con opere di Jacopo da Ponte.
Consiglio anche una gita in barca lungo il fossato che scorre attorno le mura della città. Tre chilometri da solcare con una barchetta a remi (più sostenibile) o a motore. A bordo ci stanno fino a cinque persone e il percorso dura circa un'ora.



Pronti a visitare Cittadella?

Per tutte le informazioni consultate il sito Visit Cittadella. Oltre alle visite per la città, vengono organizzati molti eventi durante tutto il corso dell'anno. Non perdeteveli!

LOVE AND VIOLENCE, UNA MOSTRA DA NON PERDERE A PADOVA

by 11:02 AM





Amo andare a visitare nella mia amata Padova mostre d'arte, esposizioni di fotografie, musei; o camminare per il centro storico a caccia di street art, quasi fosse un raccoglitore di arte a cielo aperto.

In questi giorni viene inaugurata una mostra che nei mesi passati mi ha incuriosito molto.
Mi soffermavo sulle anticipazioni della sua pagina facebook, e ammiravo le immagini degli artisti che ne avrebbero fatto parte...affascinata.

Ed ora, dopo averla vista, un brivido mi percorre ancora lungo la schiena.

Love and Violence
pensate alle parole
Amore e Violenza

Fa male solo a pensarle e a scriverle, ma ci toccano talmente da vicino che non possiamo fare a meno di essere curiosi, di capire, di ascoltare.

Una mostra d'arte contemporanea nata come manifesto di denuncia della violenza sulle donne e di tutti i tipi di violenza, con l'intento di indurre a riflettere e cercare soluzioni.



La violenza entra tutti i giorni dentro le nostre case sotto forma di notizie mediatiche, che ci traumatizzano, che ci fanno perdere le speranza in un mondo migliore.
Le notizie di violenza fomentano altra violenza, eppure non si fa niente per evitarlo.
La donna picchiata, la ragazza violentata, il ragazzino vittima di bullismo, la guerra che colpisce persone innocenti, l'annientamento psicologico...
Ma dove stiamo andando?
Perché si è perso il senso dei valori primari, della bellezza, della libertà?

Le risposte purtroppo arrivano frammentarie, o non arrivano. Le domande finiscono nel dimenticatoio sperando che tutto ritorni alla normalità. Ma è solo un velo a coprire la vista della violenza ...

Ed ecco che arriva l'arte, e 27 artisti da tutto il mondo uniti da un unico desiderio di raccontare la violenza quando essa esce dall'amore.

Installazioni, fotografia, pittura, scultura e videoarte.
Un percorso morale e sociale.
La mostra Love and Violence si affida all'interpretazione di ogni artista creando un percorso senza dubbio emozionante.
E' un progetto dal forte contenuto sociale, morale, etico e culturale, per creare e sensibilizzare una società al superamento della violenza.



Non solo opere d'arte ma anche molti eventi a completare questo percorso.

Qui a seguire l'elenco degli incontri che si terranno in Galleria Cavour, sede della mostra.
Entrata Libera

Giovedì 23 febbraio alle ore 17.30 con una conferenza tenuta dalle filosofe dell’Università di Padova Emanuela Magno “ARTE E TERRORE". Botero su Abu Ghraib” e Silvia Capodivacca “La violenza delle donne. Pratiche di emancipazione alternativa”. In particolare il ciclo di dipinti su Abu Ghraib di Botero è una pagina poco conosciuta, lontana dalle immagini di donne abbondanti e festose che lo hanno reso famoso nel mondo. Ottanta opere con cui Botero ha deciso di comunicare al mondo tutto il suo disgusto e disprezzo alla vista delle immagini delle torture e dell’orrore nel carcere di Abu Ghraib, piccola cittadina a circa 30 km da Bagdad. 

Mercoledì 8 marzo alle ore 17.30 dedicato alla calligrafia e pittura giapponese con la performance dell'artista Shofu Yoshimoto e il contributo del filosofo dell’Università di Padova Alberto Giacomelli. Shofu Yoshimoto, tra i quattro artisti giapponesi presenti in mostra, è un’esponente conosciuta internazionalmente per l'arte calligrafica. Nelle sue opere crea contrasti meravigliosi tra il nero dell'inchiostro giapponese e il bianco della carta vegetale in un mirabile equilibrio di fragilità e forza.

 Mercoledì 15 marzo dalle ore 17.30 si terrà un approfondimento sul tema “L’emancipazione della donna contribuisce al superamento della violenza”. Interverranno: Confartigianato Donne Impresa, la dott.ssa Grazia Carfaglio, Consigliere di Assosomm Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro e Gianpaolo Scarante dell’Università di Padova, diplomatico e ambasciatore. 

Il 17 e 18 marzo si terrà il convegno della Associazione di psicoanalisti Junghiani "VJA" (Viaggi Junghiani Analitici) dal titolo “Amore e Violenza: trauma, dissociazione e cura” in collaborazione con il Centro Junghiano Psicologia Analitica, il Centro Soranzo Mestre, che vedrà la partecipazione di Paolo Santonastaso, dell’Università di Padova e di Umberto Gallimberti, dell’ Università di Venezia. 

Giovedì 23 marzo alle ore 17.30 spazio alla fotografia femminile con un focus tenuto dalle curatrici Barbara Codogno e Silvia Prelz. Si esploreranno i linguaggi della fotografia declinata al femminile passando da Francesca Woodman a Diane Arbus senza tralasciare artisti locali come la fotografa padovana Alessandra Toninello. 

Si prosegue con la conferenza di giovedì 30 marzo ore 17.30 tenuta dai filosofi dell’Università di Padova Lorenza Bottacin Cantoni e Alberto Giacomelli che approfondiranno il tema della violenza dell’eros a partire da due romanzi in cui la letteratura si intreccia con la sessualità: “La filosofia nel boudoir” (1795) il manifesto più compiuto ed estremo del pensiero di François de Sade e “Venere in pelliccia” (1870) di Leopold von Sacher Masoch. Due autori che hanno esercitato una notevole influenza in ambito letterario e culturale tanto da dare origine ai termini “sadismo” e “masochismo”.  




Love and Violence
arte contemporanea 
Galleria Cavour-Padova
11 Febbraio 2017- 2 Aprile 2017
10.00 - 13.00   15.00 - 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso Libero










PADOVA E DINTORNI, ALCUNE IDEE PER BAMBINI

by 12:31 PM



"Tutti i grandi sono stati bambini una volta. 
(Ma pochi di essi se ne ricordano)".
Antoine de Saint-Exupéry

Ogni città, ogni paese ha angoli, musei, parchi dedicati ai bambini.
Anche loro, i piccoli abitanti hanno bisogno di divertirsi, imparare e curiosare tra le vie. Ogni città offre loro un motivo per essere visitata!

Padova offre moltissimi spunti per un bambino.
Ve ne faccio conoscere alcuni (non vorrei dilungarmi troppo, eh!) così durante la vostra visita nella città dei Gran Dottori saprete cosa far vedere a piccoli viaggiatori a seguito.


La torre dell'orologio
In Piazza dei Signori c'è la torre dell'orologio, una delle piazze che più preferisco! Elegante e di una bellezza disarmante...e soprattutto un bello spazio aperto dove far correre i bambini, quando però non c'è il mercato che si svolge tutte le mattine e il sabato tutto il giorno.
L'attrazione per i vostri bambini sarà quell'alta torre, che si vorrebbe tanto scalare per poter toccare qual bellissimo e strano orologio con i segni zodiacali che risale al 1300.
Beh, potete dire ai vostri bambini che si può visitare anche all'interno, dove si possono vedere gli ingranaggi e dove viene spiegata tutta l'interessante storia della sua costruzione.
L'accesso è libero in ore e giorni prestabiliti ed è gestita dai volontari di Legambiente. Da non perdere!

Esapolis
A quale bambino non piacciono blatte, insetti stecchi e cervi volanti? 
Esapolis è la casa degli insetti per eccellenza, con la possibilità di toccare con mano quei piccoli esserini che prevalentemente fanno impressione a chiunque, ma a loro no, loro li adorano!
Un percorso fatto di teche e insetti più o meno pericolosi, intervallati a installazioni sull'utilizzo dei bachi da seta che per molti anni proprio in quell'edificio sono stati allevati.
I laboratori poi faranno scoprire i particolari prendendo in mano bacarozzi vari grazie a una guida che lascerà i bambini a bocca aperta...
So che si organizzano notti da brivido in sacco a pelo...uhhh e se scappa una tarantola? Da provare! Qui tutte le info.

Casa delle farfalle e il Bosco delle Fate
Ai piedi dei Colli Euganei, c'è una casa speciale che ospita farfalle e altre specie animali attraverso la ricostruzione di foreste pluviali dell'Africa, dell'Asia e dell'Amazzonia. Un percorso didattico tutto da scoprire, tra profumi e colori che difficilmente i bambini dimenticheranno. Poi all'esterno, dopo aver fatto il giro del mondo tra le farfalle si viene catapultati nel magico mondo delle fate in un bosco delle meraviglie dove folletti e figure mitologiche vivono tra gli alberi narrando leggende...per bambini e adulti che non vogliono crescere.
Qualche informazione in più la trovate sul sito micromegamondo.




Invece, nel cuore dei colli euganei si trova un museo che porterà i piccoli viaggiatori nella preistoria. Esatto, avete capito bene! Un museo di geologia e paleontologia. Il museo sorge in una cava, dove negli anni settanta furono rinvenuti resti di fossili. All'esterno invece, attorniati da alberi e natura, ci sono le ricostruzioni di alcuni dinosauri che di sicuro attireranno l'attenzione di qualcuno...Potete scegliere di fare anche dei pic nic sotto la coda di un brontosauro e poi far proseguire la giornata con una piacevole passeggiata fin sopra al monte Cinto! 



Sui leoni del Pedrocchi
Il Caffè storico di Padova, senza porte, non è solo per adulti. Una delle attrazioni imperdibili si trova proprio all'esterno dell'edificio. I famosi leoni, che magicamente sotto il tocco dei bambini si trasformano in feroci fiere  che difendono la città (ma solo con i cattivi)! I piccoli non possono fare a meno di cavalcarli, un'attrazione magnetica unisce queste simpatiche figure a loro...poco male voi avrete il tempo di gustarvi il tipico caffè alla menta.

Castello di San Pelagio, museo dell'Aria
Una grande villa chiamata Castello e un museo con aerei di ogni tipo e le storie dei grandi piloti che effettivamente hanno fatto la storia! Può annoiarsi un bambino in un luogo del genere? Direi proprio di no, anzi farete fatica a portarlo via. La curiosità prenderà il sopravvento ed ogni didascalia andrà letta e riletta più volte! E poi oltre la porta del castello, un magnifico giardino, fatto di segreti e alberi profumati, di prati in cui correre e labirinti in cui perdersi. Un luogo a misura di bambino, dove portare un cestino con dei panini e una tovaglia a quadretti rossi per stendersi sulla soffice erba e fare un insolito pic nic.



Museo del Precinema
Se chiedete ad un bambino cosa c'era prima della nascita del cinema, lui vi risponderà: boh. In effetti come potrebbe saperlo, ma c'è un museo in città, che spiega bene bene tutto quello che è nato prima del grande schermo. Prima del cinema c'erano le lanterne magiche, non le lanterne a cui pensiamo noi per illuminare, bensì le lanterne che raccontavano storie in sequenza, cioè proiezioni attraverso vetri dipinti a mano su di un muro in una stanza completamente buia tramite una scatola nel cui interno c'era una candela accesa...la luce filtra da un foro sul quale viene posizionata la lente, ed è subito magia. 
E poi ancora immagini dipinte a creare illusioni ottiche e l'antenato dei film e dei cartoni che ora li tengono incollati ad uno schermo!




Io abito a Padova, per me è facile tornare a casa per la notte, ma per voi che capitate viaggiando da queste parti ho da consigliarvi gli Hotel a Padova, della catena Best Western dislocati in vari punti della città e anche nella zona dei Colli Euganei per venire incontro ad ogni vostra esigenza! Si tratta di hotel attenti alle famiglie, un buon punto di partenza!



IL CASTELLO DI SAN PELAGIO

by 6:33 PM





In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Vi ho parlato di Torreglia, di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino, di Cava Bomba e di Piazzola sul Brenta e Villa Contarini.

E oggi dove vi porto?
Vi porto al Castello di San Pelagio.

"Ecco il luogo altissimo,
ecco il luogo profondissimo dove io abito,
ecco il luogo segreto, mistico e ardente dove io respiro."
G. D'Annunzio

San Pelagio, Agosto 1918


Pensate che non ci andavo da circa trent'anni, mi ci aveva portato mio papà, ed io questa volta ci ho portato il mio ometto.

Una Villa, grandissima, che un colpo d'occhio non basta a racchiuderla nello sguardo, e un'antica torre di avvistamento. Poi un parco che pare infinito, con alberi, fontane, un laghetto e labirinti.
Sembra una favola.
Storie e favole in uno stesso luogo racchiuse tra mura e che volteggiano leggere tra i giardini.
Se mi fermo a pensare rivedo la meraviglia nel passeggiare in quel luogo lontano da tutto e da tutti, che mi ha donato serenità in un caldo pomeriggio di giugno.



Nella Villa ha sede il Museo del Volo.
Beh, dovete sapere che proprio da questo posto il 9 agosto del 1918 Gabriele D'Annunzio partì e tornò per quella che fu definita la più bella azione di volo di tutti i tempi: Il volo su Vienna.
Nelle stanze espositive si racconta del volo, dagli inizi con Icaro e le sue ali di cera, al volo di Leonardo, alle Mongolfiere.
Si passa poi al cambiamento con i fratelli Wright, gli aviatori veneti e gli aerei della Prima Guerra Mondiale con il mitico Francesco Baracca.
Un susseguirsi di modellini di aerei e di storie che hanno fatto la storia.
Per finire poi nello spazio.
Un arco di tempo durante il quale un paio di ali sono diventate un motore a propulsione che ci ha fatto conquistare la luna.
A volte non ci si pensa.
Non ci si sofferma abbastanza su quanto sia cambiata l'aviazione in pochi anni.
Tutto questo mi affascina...





Dopo questo bagno di cultura, che può far restare ogni bambino letteralmente a bocca aperta (a fatica riuscirete a portarli via!!), immergetevi nell'esterno della Villa, nel parco, vi dò il permesso di perdervi, non solo nei labirinti, ma tra la natura.

Il labirinto del Minotauro racconta il mito di Icaro e Dedalo...ovviamente ad attendervi alla fine c'è il Minotauro raggiungibile solo dopo molti sbagli. Prima si incontra Arianna con il suo filo, poi un aereo e Teseo su una nave. 
Lo ammetto, i labirinti mi mettono sempre un po' di apprensione, la paura di perdermi... ma un gentilissimo giardiniere che si trovava nei paraggi ci ha aiutati a trovare la giusta via...che fosse il filo di Arianna che non vedevo?



Altro labirinto è quello del "Forse che si forse che no" dedicato a D'Annunzio...con sorpresa finale!

Ma ciò che più mi ha incantata e portata in un'altra dimensione è stato il giardino segreto. Un giardino intimo, protetto da piante e da un Tiglio centenario che emana un profumo incredibile.
Una vasca, delle statue che sembrano guardarti e qualche nano da giardino a farti compagnia...
Un posto dove sedersi e ascoltare la natura, il suono del vento tra le piante, leggere un buon libro o semplicemente la voce di un bambino che dice: Mammaaaa andiamooooo?




Per ogni altra informazione consultate Il castello di San Pelagio.
Oltre alle visite individuali e didattiche per scuole c'è un calendario ricco di eventi!

PIAZZOLA SUL BRENTA E VILLA CONTARINI

by 3:27 PM




In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo progetto che durerà un anno.
Nel primo post vi ho parlato di Torreglia, poi vi ho raccontato di Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino e di Cava Bomba nel Parco dei Colli Euganei.


Oggi vi porto a Piazzola sul Brenta e nella sua magnifica Villa Contarini.

Piazzola sul Brenta deve il suo nome al fiume che la attraversa. In questo paesino si sono, in passato, susseguite molte famiglie nobili, che hanno nel corso degli anni costruito e risistemato una villa di unica bellezza. I Contarini prima e i Camerini poi non solo diedero vita ad una delle più grandi ville italiane ma bonificarono e industrializzarono la zona, creando posti di lavoro: negli anni '20 il paese diventò uno dei più industrializzati del Veneto.

Il paesello è piccolo ma conta un sacco di visitatori.

Per gli amanti della natura molti percorsi da fare in bicicletta, a cavallo o a piedi partono dalla cittadina e si diramano lungo il fiume alla scoperta di tutta l'area naturalistica del Brenta.

Per gli amanti dei mercatini, ogni ultima domenica del mese si svolge il Mercatino dell'antiquariato e cose d'altri tempi, uno dei più visitati ed importanti d'Italia. Di sicuro non tornerete a casa a mani vuote, il vintage è dietro l'angolo!

Per gli amanti dei concerti e della buona musica, ogni anno a luglio si tiene una rassegna di concerti con nomi illustri della musica italiana ed estera: il Piazzola Live Festival. Tanto per dire, perché so che non ci credete molto, l'anno scorso sono stata al concerto di Lenny Kravitz, sì, esatto proprio lui. I concerti si svolgono all'aperto, quindi se piove, vi bagnate, ma ne sarà valsa comunque la pena!

Per gli amanti delle fiere, da non perdere quella che si tiene a novembre per San Martino. Un' antica fiera che ricorda quelle di una volta, con bancarelle che si snodano tra le vie del centro, le mostre di artigianato, stand gastronomici e molto altro...da non perdere.



E poi arriva lei a segnarti l'orizzonte. Una villa che toglie il fiato con la sua maestosa grandezza e con la sua unica bellezza. Villa Contarini.
Dal 2005 è di proprietà della Regione Veneto, e ospita convegni e ricevimenti, e si può visitare in ogni suo angolo.
All'interno affreschi si susseguono in opere di rara bellezza commissionate da Camerini a veri artisti locali e non, per dipingere temi religiosi, mitologici e di caccia, ma anche tanti giochi di prospettiva che dovevano servire da svago agli ospiti in villa.
C'è poi la sala della musica, chiamata anche della "chitarra rovesciata" costruita con un vero teatro sonoro che amplifica il suono grazie al controsoffitto costruito come la cassa armonica di una grandissima chitarra.
Ci sono molte altre sale, con i loro segreti e bisbiglii creati dal ricordo di chi ci ha vissuto: la sala da biliardo, di lettura, della caccia e delle villeggiature per dirne alcune...pensate che copre una superficie di circa 6000 mq.



Poi c'è la parte che preferisco: il parco.
Adoro gli spazi aperti, il verde, i boschi con piante secolari ed i laghetti, e tutto questo è racchiuso in un parco superlativo all'interno della villa.
Un parco all'inglese che offre diversi scenari, sentieri, tempietti, un'isolotto sul lago e tanti piccoli animaletti ad abitarlo: tartarughe d'acqua dolce, papere e oche.
Si può entrare anche solo nel parco con un biglietto ed una tariffa differenti rispetto alla visita completa in villa, un buon motivo per fare dei pic nic in un'area totalmente naturale, con una vista che spazia sull'infinito, a due passi dalla città!
Vi ho convinti? Ci vediamo a Piazzola sul Brenta?


Qualche foto...











VILLA EMO CAPODILISTA

by 2:33 PM





Villa Emo Capodilista.
Solo a nominarla questa Villa mi trasmette qualcosa di importante.
Pensate che si trova a 5 km da casa mia e non ci ero mai entrata!
L'ho vista sfrecciare dalla macchina molte volte, lei bella sopra una collina attorniata da verde e vigneti, tutta merlettata.
Chissà chi ci abita in una villa così mi chiedevo...

Il colle dove sorge si chiama Montecchia, che dà il nome anche alla località: Montecchia, da Monticula, piccolo monte.
In effetti è un po' strano da vedere in mezzo alla pianura, una piccola montagnola si alza a dominare.

Un po' di storia...(corta, faccio presto eh)
Prima dell'anno mille alla zona della Montecchia era stata data la concessione di fortificare i dintorni e il casato a scopo militare. Il feudo passò poi di famiglia in famiglia fino al 1270 quando, dopo essere stata ricostruita, passò alla famiglia Scrovegni che la trasformò in residenza: la torre colombara putroppo è l'unico edificio rimasto del periodo medioevale. Sulla torre i colombi venivano allevati perché erano carne pregiata...andate a dirlo a chi ha denunciato lo chef Cracco...

Nella seconda metà del cinquecento prende forma la Villa sul monte, il parco circostante viene modificato e trasformato in giardino "romantico" con cedri dell'Himalaya, si pensa anche con lo zampino di Jappelli....
La Villa è nata non solo come abitazione, ma come casino di caccia, attività che i signori amavano molto: il simbolo della famiglia Capodilista è un cervo con un fiore in bocca. 
Quindi residenza di svago dove i nobili si preparavano alle battute di caccia.


La villa ha avuto un grosso impatto su di me. Dai cancelli di entrata si snoda un sentiero costeggiato da alti alberi che conducono alla dimora. Meravigliosa, imponente a dominare sulla pianura a trecentosessanta gradi.
L'interno è un capolavoro di affreschi che rappresentano scene mitologiche, di storia familiare e storia romana, mescolate con arte e maestria. D'obbligo è camminare a testa in su per ammirare lo spettacolo artistico di colori.
La mia preferita? La camera della vigna.

Non svelo altro o vi potrei rovinare il piacere di una visita.
Io l'ho fatta con l'associazione Alicorno, che organizza visite guidate, non solo in questa splendida Villa ma anche in altri luoghi del Veneto con lo scopo di valorizzare il territorio. Molti aneddoti e racconti accompagneranno il visitatore che non potrà che restare incantato da tale bellezza...

Pronti per scoprirla?













Grazie a Simone di Catturaattimi per le foto mentre lavoro, twitto, scrivo fotografo, mi perdo nei meandri... :)








CERVARESE SANTA CROCE E IL CASTELLO DI SAN MARTINO

by 9:13 AM





In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo mio nuovo progetto.
Nel primo post vi ho portati a Torreglia, vi è piaciuta?

Oggi vi porto a Cervarese Santa Croce.

Tra i Colli Berici e i Colli Euganei e tra le numerose anse del fiume Bacchiglione sorge questo piccolo paesino vicinissimo a Vicenza ma con il cuore nella mia Padova!
Una volta la zona era ricoperta da folte foreste, l'etimologia del nome ricorda infatti che Cervarese significa foresta crescente, non è bellissimo?
Col tempo le foreste però hanno lasciato spazio a campi di grano e costruzioni ma esistono ancora delle oasi verdi e per me molto belle dove trascorrere del tempo e fare lunghe camminate sugli argini.



Da non perdere assolutamente il Castello di San Martino della Vaneza.
Dall'anno mille sorge questo castello sulle sponde del Bacchiglione. Imponente, ha sempre avuto fascino su di me!
Era avamposto di difesa militare tra le città di Padova e Vicenza; nel diciassettesimo secolo invece fu un porto fluviale, ma in seguito ai pochi traffici commerciali cadde in rovina e fu restaurato molti anni dopo da enti pubblici che lo hanno adibito a museo. All'interno sono conservati reperti archeologici che sono stati ritrovati sul fondo del vicino fiume, alcuni risalenti al neolitico e all'era medioevale.
Il castello si può visitare con pochi euro: un tuffo nel passato circondati dalla natura del luogo.



Ci sono andata molte volte in bicicletta (eh si...una bella pedalata!), molti lunedì di pasquetta a fare pic-nic nel grande prato vicino al castello, con la coperta a quadri, i panini e un pallone per giocare.
Un luogo dove staccare la spina, riposarsi, rilassarsi e, perché no, tornare ragazzini con una palla da calciare.
Nelle giornate primaverili il prato si ricopre dei fiori del dente di leone, l'aria si fa più calda e aspettare un tramonto infuocato, beh è d'obbligo!




E voi conoscete la zona? Avete altro da segnalarmi?
Aspetto i vostri consigli!









20 KM

by 9:09 AM




[Un post corto corto per presentare un progetto nuovo]

Vi presento uno dei miei nuovi progetti per il 2016.

Si chiama 20 km.
In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Mi sono ripromessa nell'ultimo anno, come proposito, di parlare di più della mia Padova e di tutto quello che ci sta attorno, e vi assicuro che è tanto. 
Ci sono paesi che ancora non conosco, argini che non hanno ancora sentito i miei passi, castelli da scoprire e osterie dove mangiare un buon boccone!

Fermarmi e visitare i dintorni.
Una volta al mese vi proporrò un itinerario, per farvi conoscere un pezzetto della provincia di Padova, luoghi che hanno da raccontare, ma che restano spesso nascosti, senza un reale motivo; in alcuni punti sconfinerò per andare a toccare con piede altre province.

Questi 20 e circa km mi entusiasmano, perché faranno conoscere anche a me posti mai visitati bene, visti solo di passaggio, o magari quando ero bambina con mamma e papà.

Spazierò a 360 gradi su Padova, dai colli Euganei a sud ovest, verso Venezia ad est e poi ancora a nord...

E qui chiedo il vostro aiuto, io qualche idea ce l'ho, ma mi servono anche i vostri consigli, che magari abitate proprio lì.
Quel posto da vedere, quel luogo in cui mangiare, quel parco da visitare...
Non sono proprio precisi i 20 km, eh, io sono flessibile e arrotondo di cinque per eccesso e per difetto :).


Scrivetemi nell'area commenti o al mio indirizzo e-mail cristinarampado@gmail.com

IL ROMANTICISMO A PADOVA VIAGGIA SULL'ACQUA

by 1:55 PM



Metti un sabato sera al crepuscolo,
metti una città che è meravigliosa e solare,
metti una barca che a breve parte per navigare...

E' Padova, la mia amata e irresistibile città, dove gli eventi e i momenti di convivialità non mancano.
Che non ti aspetti che per una sera sarà la protagonista di un viaggio.

A Padova i canali artificiali si snodano e si intrecciano, diventano sotterranei e poi risalgono alla luce del sole.
Servivano in passato per trasportare merci e passeggeri che arrivavano da Venezia e dai vicini paesi.
Ora quel che resta dei canali può essere percorso da battelli per far ammirare la città da un nuovo punto di vista.

Alle Porte Contarine il Burchiello attende.
Non sono mai scesa in questo punto, dove il canale si interrompe per sparire sotto terra...
Una targa indica i dazi da pagare per le merci.
Una targa d’altri tempi,
scolpita.

Tutti sono a bordo, al piano superiore, per godersi l'atmosfera del crepuscolo.
Ragazzi, bambini, famiglie, in attesa.

Un Dj nella sua postazione,
una guida, comincia a spiegare mentre la barca lentamente sfiorando i due lati del canale si muove.
E' strano vedere la mia Padova da un altro punto.
E' strano, ma emozionante.
A sinistra il monumento alle torri gemelle, a destra il ponte di Corso del Popolo.

Ci si abbassa, i ponti sono bassi, se alzi la mano puoi toccare la fredda pietra.
La musica si alterna lieve alle parole della guida che racconta storie nuove per me.
Racconta di Padova, dei suoi corsi d'acqua, di come venivano usati un tempo, e di come poi sono stati abbandonati.

Sulle sponde luci richiamano l'attenzione, il vociare delle persone in lontananza mi fa voltare e scorgere una festa sulla riva. 
Risate di bambini,
un barbecue,
un invito all'estate.

E il burchiello continua a scivolare sull'acqua lentamente.
Ogni tanto una canzone riscalda gli animi di una sera che tende a rinfrescare.

Sono chiacchiere, sono emozioni.

Il tempo sembra essersi fermato, sembra che solo l'acqua scorra.
Una bellissima illusione.
Le luci della sera, qualche lampo in lontananza.
E la romantica Padova prende il sopravvento,
la barca fluttua su acque che hanno visto passare anni di storia,
racconti
passioni.

Il canale porta a Venezia,
ma la barca vira a destra verso le chiuse di Voltabarozzo.
Le opere ingegneristiche mi hanno sempre affascinata.
L’acqua entra in una vasca chiusa da porte ermetiche per farne salire il livello e consentire alla barca di passare un salto lungo il canale.
Poi la vasca si svuota e la barca torna la livello iniziale….


Ora si torna indietro
la musica si fa più viva e le persone si alzano dalle sedie per iniziare una danza.
Mani e piedi si muovono al ritmo delle canzoni,
gli stessi ponti vissuti al contrario
e il cerchio si conclude con le luci di una sera inoltrata
e con qualche goccia di pioggia, che suggella una serata,
una Padova nuova,
come nuovo è il modo in cui l'ho vissuta.











Le foto sono tutte di Simone di icatturaattimi che con me ha passato una bellissima serata!




Informazioni utili
Per informazioni e prenotazioni consulta il sito www.padovanavigli.it
Per altre uscite con il Burchiello consultate il sito www.ilburchiello.it




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