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ROVERETO, ARTE E STORIA TRA LE MONTAGNE

by 3:54 PM




"Nessun disegno mi procura tanto piacere come i disegni di viaggio"
Alvaro Siza al Mart Museum 


Vi è mai capitato di bypassare, circumnavigare, ignorare un luogo, una città, o perché non vi ispirava o perché semplicemente non era sulla vostra strada?
A me si!
Il luogo in questione si chiama Rovereto e dista da casa mia circa un'ora e mezza, ed è in Trentino, tra il verde dei boschi in mezzo alle montagne vicino all’ altopiano di Brentonico.
Un'ora e mezza di macchina è un batter d'ali, e io in quel luogo non c'ero mai stata.
Ho recuperato eh!
E a dirla proprio tutta ci devo ritornare, per vedere quello che mi manca.
Perché, benché sia una piccola cittadina, ha tantissime cose da vedere e da fare che un fine settimana non basta.
Finalmente ho visitato il MART!
Un museo, ma non un semplice museo.
E' il museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Pane per i miei denti, e per il mio amore estremo per l’arte!
L'ambiente mette calma ed emozione allo stesso tempo.
Pare un controsenso, ma mi piace pensarla così.
Spazi immensi si alternano ad opere, ad esplosioni di colore, a sale in cui passare del tempo immobili per farsi assorbire dalla natura artistica...



Rovereto è stata triste scenario della Prima guerra Mondiale. Non è quindi difficile trovare resti di trincee nelle montagne attorno, che hanno portato alla scoperta di oggetti che sono stati raccolti in un Museo. Non si tratta di un noioso museo, (ecco non lo classificherei un luogo allegro), ma a me la storia piace e se la storia si è vissuta in queste terre ancora di più. La Location è un castello, una fortezza del 1500 con tanto di torrioni. Bombardato durante la Grande guerra fu poi ristrutturato e aperto al pubblico. Un luogo della memoria da percorrere lentamente, documentato da fotografie, trattati e cimeli, alcuni trovati tra le montagne, alcuni donati dai cittadini. 
La vita di trincea e dei campi di prigionia non era di certo una situazione da sponsorizzare, ma purtroppo è accaduta veramente e nonostante tutto sono testimonianze da portare avanti per capire ancora una volta che la guerra non è un atto di cui vantarsi.


 E poi non scordiamoci della città, quella vera fatta di stradine che si incastrano tra edifici che hanno storie da raccontare, e targhe commemorative a ricordare che personaggi illustri sono passati di lì. Lo sapevate che il primo concerto di Mozart si è tenuto proprio a Rovereto nel Natale del 1769?
Alzate la testa e ammirate i colori dei gerani che ogni terrazza si vanta di avere, soffermatevi nei particolari, nelle decorazioni che le porte espongono. Ci sono scorci appena dopo una curva e signori che la domenica mattina seduti fuori dalla porta parlano del tempo.
I bar pullulano di gente che ama conversare, sorseggiare un caffè, senza fretta, nella completa compagnia del vicino di casa. Perché tutti si conoscono, il paese è piccolo, ma la gente non mormora…



Un altro luogo carino da visitare è nei dintorni di Rovereto ed è il Molin del Zeni, l'unico mulino ancora funzionante del Trentino. Le sue enormi ruote prendono l'acqua dal fiume Sorna che le fa girare per consentire il movimento della macina. Il tempo qui sembra proprio essersi fermato. Il rumore del torrente e degli ingranaggi si confondono mentre la polvere della farina crea una nebbia impalpabile nell'aria. 
Io non l'avevo mai visto un mulino mentre funziona, mentre l'acqua che fa ruotare una pietra trasforma il grano in farina...è quasi magia!

   


Informazioni utili

Per assaporare bene sia la montagna che la città vi suggerisco di soggiornare al Mas dei Girardei. Un luogo conviviale che profuma di montagna e che offre delle colazioni speciali...formaggio di malga, marmellate fatte in casa e biscotti a forma di cuore! Ideale per famiglie.

Il Maso Palù vi conquisterà con la sua cucina tradizionale in un ambiente che trasmette calore. Vi dico qualche piatto? Orzotto con aglio orsino, che mi sogno ancora di notte la sua bontà, e gnocchi di patate e finferli...il fungo, il re della montagna!
Per una cena più formale ma indimenticabile vi consiglio l'Hotel San Giacomo. Nella sala da pranzo sembra Natale grazie alle decorazioni appese tutte attorno, ma di una raffinatezza unica come i piatti serviti seguendo la tradizione rivisitati per colpire l'occhio e il palato!


Per qualsiasi informazione riguardante l'altopiano di Brentonico, Rovereto  e la Vallegarina consultate il sito dell'Apt Rovereto.










ALBA IN MALGA

by 9:43 AM




Svegliarsi alle quattro del mattino non è esattamente il mio stile di vita.
Io sono pigra, amo dormire, svegliarmi quando la luce filtra dalle persiane.
Ma esistono le eccezioni e le sfide, se così si possono chiamare.
L’ "avventura" che mi ha buttato giù dal letto ad un orario mattiniero si chiama Alba in Malga.

Dalla finestra del Mas deiGirardei, non si vede  nemmeno un accenno alla luce del giorno, tutto è avvolto nella notte profonda, anche i suoni e i rumori del bosco vicino sono ovattati da quel cielo nero con le nuvole che nasconde una miriade di stelle.
Raggiungo in macchina la piazza di Polsa di Brentonico, nel buio e freddo mattino, mentre un leggero alone di luce, appena percettibile, si sta delineando all'orizzonte. La strada è a curve, ed è aperta solo di notte perché di giorno diventa un sentiero per le passeggiate tra prati e mucche.
Arrivo in piazza assonnata ma curiosa.
C'è già un bel gruppo di gente con le facce ancora addormentate che profumano di un caffè bevuto velocemente per non arrivare tardi.
Adulti, ragazzi e bambini! 
I bambini sono fantastici hanno l'argento vivo in corpo anche ad orari improponibili.
Comincia la camminata, che durerà circa una mezz'oretta per raggiungere Malga Susine.

E' buio pesto.
Ma i volti si distinguono, e anche i piedi che desiderosi di camminare seguono un passo sicuro nel sentiero sterrato. 
Tutto attorno si percepisce il silenzio della notte immerso nei boschi.
Fa freddo, un piacevole freddo che via via svanisce con l'aumentare del ritmo.
La strada si fa in salita, le voci si mescolano al rumore dei sassi e della terra che i piedi calpestano.
Un lieve chiarore si fa strada a est, si confonde ancora con le nuvole e le stelle pronte ad andare a dormire; si sentono i campanacci delle mucche già al pascolo, si intravedono le luci della malga già sveglia. 
Un cane abbaia, è l'ora della mungitura.
Tutte le mucche vengono scortate nella stalla dopo la colazione. Saranno munte, e il loro latte si trasformerà nell'arco della giornata, in molti prodotti.
Ci sono anche dei vitellini, che bevono ancora il latte dalla loro mamma. Sembrerà assurdo, ma scene come queste riescono a commuovermi.


E l'alba fu.
All'improvviso, le nuvole lasciano spazio alla luce. Una luce che mi travolge, rosa, calda, che mi tiene a testa in su, che toglie il fiato, che fa innamorare della natura, dei suoi colori, e che fa pensare che alzarsi alle quattro e mezza del mattino non è così poi tanto male, se la ricompensa è questa.
Estasiata rientro in stalla per vedere il rito della mungitura automatica, ma si può provare anche l'emozione di quella manuale, come si faceva una volta, il malgaro che aiuta passo dopo passo!
E poi?
E poi mica finisce qui, il lavoro è lungo e ci vuole passione per portarlo a termine. Con il latte munto si procede alla lavorazione del formaggio e del burro, con la passione che solo un "casaro" ha.
Mani sapienti lavorano il latte che quasi come un miracolo si trasformerà in vari tipi di formaggio, fresco o stagionato, mentre il profumo inonda l'ambiente.
E dopo tutto questo lavoro, la colazione è più che meritata.
Dovete sapere che la colazione del malgaro non è quella frettolosa che noi facciamo con un caffè al volo e un biscotto mangiato per le scale; la colazione del malgaro è fatta di tutti i prodotti locali derivati dal latte e dagli animali che vivono in malga. Non stupitevi di mangiare polenta e speck, frittata e formaggio stagionato, serve molta energia per la vita in montagna...soprattutto perché poi mi aspetta una bella passeggiata!



Dalla Malga Susine con un'accompagnatrice di territorio parto per  una bellissima esperienza tra sentieri e panorami emozionanti, dentro a gallerie risalenti alla grande guerra. Camminando imparo a riconoscere nuove piante e a dare loro il nome giusto, ho il fiatone in molti tratti, ma, come sempre dico ( a volte sono ripetitiva, perdonatemi) la fatica ripaga.
Ripaga quando vedi uno stambecco che a pochi metri da te salta da una roccia all'altra, ripaga quando i bambini mai stanchi esternano la loro curiosità e sorridono e si rincorrono senza conoscersi.
Ripaga quando arrivi in cima al Corno della Paura, e di paura alla fine non ne hai. Ma hai una gran voglia di respirare a pieni polmoni l'aria intrisa di natura e di nuvole. Hai una gran voglia di correre e rotolare per quei prati verdi che si vedono a perdita d'occhio…e nuovamente e semplicemente pensi che anche questa è la felicità.




Informazioni utili:

Nei mesi di Luglio e agosto in varie zone del Trentino si è tenuta Albe in Malga, un evento che permette di vivere la vita del malgaro, che comincia appunto molto presto! Per altre info consultate il sito di Vist Trentino 
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