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QUANDO UNA MALATA DI VIAGGIO SI AMMALA IN VIAGGIO

by 12:34 PM



E' febbraio con il suo freddo umido e pungente della pianura padana.
Ma lo sento poco io quel freddo, ho le farfalle allo stomaco, quelle che saltano in prossimità di un viaggio.
Un'isoletta dell'Oceano Indiano mi aspetta.
Un nuovo viaggio.
Le Maldive.
E mica è stato facile decidere di andare, un poco ero prevenuta.
Isola piccola, spazio limitato, e se poi mi stanco?
Naaa, se le paragonano al paradiso ci sarà un motivo, ho pensato.
E pensavo bene...

Ma vi scrivo invece di quanto noi esseri umani a volte siamo intaccati dall'esterno e deboli, tanto da inciampare in influenze fuori programma.

I primi due giorni nella piccola isola di Keyodhoo, sono fantastici.
Sole,
mare incredibile,
una brezza a farmi sempre compagnia.
Lingue di sabbia in mezzo all'oceano raggiungibili solo con il dhoni, l'imbarcazione tipica maldiviana.

Poi dei brividi, un malessere durante il ritorno all'isola, e l'amara scoperta di avere la febbre.
Ci sono 34° e io ho freddo.
C'è il mare che mi aspetta e io devo stare rinchiusa in una stanza con il ventilatore a pale.
Ci sono isole da scoprire e pesci da salutare e io sono madida di un sudore freddo che guardo film in bianco e nero al PC.

Dopo due giorni di antipiretico, la febbre non scende...
e nel frattempo rompo un termometro.
Avete presente quei termometri a mercurio che non si trovano più in circolazione?
Ecco, l'ultimo esemplare esistente, di una ragazza in vacanza nella mia stessa guest house, ha finito la sua vita cadendomi dalle mani tremolanti....
(scusa Simona).

L'isola è piccola, e ha un piccolo ospedale.
Mi portano a farmi visitare, mi trasportano con un'ambulanza.
L'unico mezzo motorizzato dell'isola, che funge anche da trasporto bagagli, trasporto anziani e molte altre cose che non ricordo.
In tre minuti arrivo alla clinica.

Il dottore mi visita, mi guarda la gola, mi sente il polso, mi misura la pressione.
Ho qualcosa di indefinito in gola.
Necessito di un antibiotico.

"Dottore, sono allergica ad un certo tipo di antibiotico, a quello che ha questo principio attivo!"

"Non si preoccupi signora, non contiene quel principio attivo"

Ok, non mi preoccupo.
Torno nella mia stanza e mentre tutti si divertono da qualche parte lì fuori io spero di stare meglio.

Un antibiotico, due antibiotici...l'allergia si fa viva.
Le dita dei piedi e delle mani come fossero ustionate...

Ritorno dal medico, questa volta faccio quei cento metri camminando, con i piedi che si trascinano sulla sabbia, il sole che scotta alle otto di mattina insopportabile.
In un contesto diverso amerei quel sole.
Qualche granchietto mi attraversa la strada per tuffarsi al mare.

"Dottore, scusi, ma le avevo detto che sono allergica a quel principio attivo..."
"Mi scusi signora, mi scusi..."
"Eh, la scuso io, ma sono alle Maldive, in un’isola che giro in un batter di ciglia, con la febbre, lei deve capire che non ho molta pazienza..."

Altro antibiotico.
Ora va meglio.
Ma le pale al soffitto continuano a girare, e non solo quelle.
Ho finito il libro, e i film non mi interessano più.
Sento solo il rumore del mare, la brezza che entra dalla finestra, e aspetto che il piccolo viaggiatore torni dall'uscita in barca per raccontarmi quello che ha visto.
Il suo entusiasmo cancella ogni arrabbiatura.
Lui sa come farmi sentire meglio.

Altri due giorni passano, sto meglio, so che non devo prendere il sole, ma non importa, mi basta uscire.

C'è un piccolo problemino.
Una pioggia torrenziale colpisce l'atollo e per un giorno e mezzo si guarda solo fuori dalla porta.
Scrosci continui,
ticchettio costante,
una compagnia antipatica: la pioggia.

Finalmente il sole, ma i giorni sono quasi finiti...
Esco e cammino tra le pozze che la pioggia ha riempito.
Mio figlio ci si tuffa dentro, lui trova sempre un buon motivo per essere felici,
anche se ha piovuto,
anche se la mamma è malata,
perché anche questo fa parte del viaggio, 
si chiama imprevisto.


Il resto dei giorni assorbo l'isola come non mai, tra la gente in piazza, le risate dei bambini, un'uscita di pesca in Dhoni per pescare il pesce corallo e ad ammirare uno dei tramonti più belli.






KEYODHOO, MALDIVES -PICTURE POST-

by 2:52 PM



 Spiagge bianche di sabbia finissima,
 acqua di un colore difficile da dimenticare,
 il silenzio interrotto dalle onde del mare...

Ma non solo questo...le Maldive sono anche altro.

 Il villaggio di pescatori a Keyodhoo,
 gente serena che vive in armonia,
 il vociare di bambini che si rincorrono in piazza,
 la risata delle ragazze che giocano a palla,
 la strada polverosa che porta al mare,
 la vita di tutti i giorni...





















ILVIAGGIODIFRANCO-MALDIVE

by 3:10 PM



Tra mare e cielo……Keyodhoo
Tanti piccoli lembi di terra sospesi tra mare e cielo formano l’arcipelago delle isole Maldive , viverne uno anche se solo per una settimana, in cui si trova la scuola , la moschea, un piccolo ospedalino , il municipio , negozietti di alimentari , insomma ricco di vera vita quotidiana , lontano da resort turistici sicuramente belli ma ovattati in una realta’ non vera e troppo diversa dalla vita di quel popolo, mi ha entusiasmato ed emozionato , sia per la bellezza delle solitarie lingue di sabbia e isole deserte con spiagge indescrivibili che per la conoscenza di persone con culture diverse dalla nostra arricchita dallo sguardo curioso dei tanti bambini che giocano liberi …..benvenuti a Keyodhoo.

Franco B.






















PESCE CORALLO...

by 5:08 PM


Il bello di non soggiornare in un resort alle Maldive, ma in una Guest House in un villaggio di Pescatori, è proprio la convivenza con le persone del posto...
Gli occhi scrutatori e solari  dei bambini in un pomeriggio inoltrato che giocano ridendo ai margini di una piccolissima isola non hanno prezzo, non ne ha neanche la cortesia e l'affabilità di tutti gli abitanti che si incontrano passeggiando per le vie di sabbia di Keyodhoo.

Esperienza da provare con i Maldiviani è la battuta di pesca al Bolentino.

Nella luce del tramonto il Dhoni parte dal porticciolo e si allontana dalla riva per qualche centinaio di metri...
Spento il motore ci si lascia cullare dalle onde, mentre il pescatore prepara il rocchetto con un amo di notevoli dimensioni, al quale aggancia tranci di pesce.
La mano allenta il filo di bava e il piombo aiuta l'esca a raggiungere il fondo sulla barriera.
E' un momento di assoluta pace, le onde creano dei movimenti rilassanti, il silenzio è d'obbligo e la vista mozza il fiato...un sole infuocato  si tuffa in mare.

La cosa più facile da pescare sono i pesci corallo...Il fatto che si è sopra la barriera corallina rende abbastanza probabile l'incagliamento dell'amo nel corallo..."ho la sensazione che qualcosa abbia abboccato", l'entusiasmo cresce...chiamo aiuto..ma arriva il pescatore ridendo che disincaglia strattonando la bava  porgendomi un pezzo-pesce di corallo che si è staccato dalla barriera...

Il morale scende sul fondo della barca quando tutti noi  ospiti  capiamo che non è così facile far abboccare un pesce, e soprattutto che, anche se  ha abboccato non è così facile accorgersene e tirarlo su prima che la sua furbizia lo renda libero. 

Ma ad un tratto la scena si movimenta, il proprietario della Guest House con rocambolesche manovre ci avvisa che qualcosa ha abboccato..wow..esistono i pesci che abboccano!!!..le sue braccia hanno cominciato a far carico e a tirare con forza per me sconosciuta la lenza..fino a far uscire a pelo dell'acqua uno splendido squalo...di ragionevoli dimensioni...la curiosità di tutti ha fatto inclinare il Dhoni da una parte mentre la preda continuava a dimenarsi..ancora per poco. E' stato subito liberato.
Poco dopo una ragazza crede nel suo ennesimo pesce corallo...arriva il pescatore che prima di aiutarla a tirare dichiara che si tratta di una murena...di lì a poco una stupenda murena bianca si affaccia dalle onde..anche questa subito rilasciata...

Poco bottino..diciamo nullo..ma grande esperienza in un luogo incantevole..
Si ritorna all'isola..con una calma insolita...assaporando dell'insolito Supari...










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