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STATUA DELLA LIBERTÀ, STORIA E CURIOSITÀ

by 9:28 AM




Qual è la prima cosa che viene in mente quando pensate a New York?
La mia è la Statua della Libertà.

Sarò scontata, o poco imprevedibile, ma per me è sempre stata un simbolo solenne. Uno dei monumenti più importanti che esistano al mondo, non tanto per la sua imponenza, ma per quello che sta a significare: libertà.
Si trova al centro della baia di Manhattan su Liberty Island. Il nome originale della statua sarebbe La Libertà che illumina il mondo, e in effetti il suo scopo era di illuminare ed accogliere gli immigrati che con le navi raggiungevano il porto di New York.
Penso sempre all'emozione che provavano quegli occhi sul ponte della nave, quando intravvedevano le prime luci e passavano di fianco a lei, al simbolo della loro libertà in un nuovo paese, nella loro nuova vita, volti pieni di paura e speranza. 
A me vengono i brividi, mi commuovo di fronte a questo pezzo di storia.
È una delle cose da non perdere a New York e anche il portale magazine di Expedia Explore la inserisce tra le 20 cose che vale assolutamente la pena di visitare durante un viaggio nella Grande Mela.






La sua storia è affascinante, mi ha sempre incuriosito, e quando finalmente qualche anno fa ho avuto il piacere di poterla visitare, ho esaudito un desiderio che avevo custodito nel mio cassetto.

La storia

Tutto è cominciato nella seconda metà del 1800 quando un certo Sig. Laboulaye, un professore di diritto che in Francia si batteva per l'accesso allo studio e sosteneva con passione le ragioni dell'unione nella Guerra di Secessione Americana. Ha pensato quindi che fosse necessario fare un regalo, un monumento che rendesse concreta l'idea di fratellanza tra la Francia e l'America, un monumento che fosse paladino della giustizia e della libertà. Ad ascoltare quelle parole tra la folla durante il discorso c'era uno scultore di nome Berthald che in pochi istanti immaginò nella sua mente quella che sarebbe diventata la Statua della Libertà, posizionata all'imboccatura del porto di New York, con lo sguardo rivolto al mare, come l'antico colosso di Rodi. Non fu da solo, perché nella costruzione della statua fu coinvolto anche l'ingegnere Eiffel, esattamente quello della famose torre a Parigi che ideò la struttura portante, cioè lo scheletro della grande scultura.

Arte e tecnologia dovevano convivere assieme: la statua doveva essere vuota all'interno, con un'unica anima di reticolati in acciaio, mentre l'esterno doveva essere fatto con tanti fogli di rame sbalzati e uniti da dei rivetti. La base sulla quale doveva essere appoggiata era in granito rosa proveniente dal Connecticut.

Ovviamente costruire una statua di tali dimensioni aveva un costo non indifferente, quindi si studiarono delle strategie per poter avere dei finanziamenti di avanzamento lavori, come per esempio quella di esporre la testa della statua nella sua totale maestosità ai giardini del Palais du Trocadero dove i visitatori entusiasti cominciarono a dare dei soldi per diventare parte del progetto.
Lo stesso vale per il basamento, mancavano i fondi per terminarlo, così il New York Times lanciò una sottoscrizione pubblica alla quale risposero prontamente in molti. Furono i Newyorkesi con il loro denaro a rendere possibile la costruzione del piedistallo che l'avrebbe sorretta. 

Fu regalata dai Francesi agli Stati uniti nel 1883 in casse trasportate a New York a bordo di una piccola nave, furono quindi necessari più viaggi.
Infine furono assemblatati i 300 pezzi che la compongono come un puzzle ad incastro, un pezzo alla volta.
Nel 1886 viene inaugurata nella sua splendida bellezza in 93 m di altezza per 156 tonnellate.




Qualche dettaglio e curiosità

La Statua è una figura femminile avvolta da una lunga toga. 
Ai suoi piedi, che sbucano appena fuori dalla veste ci sono delle catene spezzate in segno di libertà.
La corona che tiene in testa ha sette punte come i sette mari e i sette continenti.
Il braccio destro è spoglio dalla veste e tiene una fiaccola accesa che testimonia la libertà e la giustizia (e che fungeva da faro), quello sinistro invece è piegato verso il corpo e sostiene una tavola sulla quale si legge 4 luglio 1776, la data della dichiarazione di indipendenza.
In origine era color rame che nel giro di vent'anni si è ossidato diventando l'attuale verde.

Gli studi ingegneristici di Eiffel furono fondamentali, infatti la statua deve avere la possibilità di compiere delle oscillazioni per resistere al vento e non spezzarsi anche in caso di dilatazione del metallo durante i cambiamenti di temperatura.

Una scala principale sale dal basamento alla corona e una molto più piccola consente la salita fino alla fiaccola.

Sul piedistallo è incisa una citazione intitolata The New Colossus composta dalla poetessa statunitense Emma Lazarus, che è un inno alla libertà, scritto dopo che lei stessa fece visita ai quartieri di quarantena degli immigrati nel porto:

"Tenetevi o antiche terre, la vostra vana pompa- grida essa con le silenti labbra- Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dlle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata."



Visibile da una distanza di 40 km rappresenta ancora oggi un simbolo di speranza.
È visitabile giornalmente, malgrado ci siano stati in passato chiusure per motivi di sicurezza, non solo per allarmi terroristici, ma anche per situazioni atmosferiche, tipo uragani.

Ogni anno viene visitata da circa 4 milioni di persone.


Articolo in collaborazione con Expedia 


ONEPARK: IL PARCHEGGIO PERFETTO PER LA TUA AUTO

by 8:45 AM



Una delle maggiori cause di stress è trovare parcheggio.
Non so se per voi è lo stesso, ma per me lo è, soprattutto se devo cercarlo in città, magari nell'ora in cui tutto il mondo si muove per le strade, dove avvistare un posto, che sia bianco o blu, diventa una caccia al tesoro. 
A volte, mi è capitato, di tornarmene a casa perché stavo perdendo troppo tempo a trovarne uno.

E il tempo, si sa, è prezioso, e a volte è meglio impiegarlo in modo diverso, invece di restare in attesa di un posto auto.

Questo vale nella città in cui vivo, ma anche un po' in tutte quelle che per viaggio o per lavoro mi sono trovata ad andare a visitare. 
A volte pur avendo Google Maps a portata di mano, non riesco a capire se il posto auto trovato sia vicino al centro della città da visitare; e se poi mi tocca parcheggiare lontano e farmi tutta quella strada a piedi e magari sotto la pioggia?
Ma a tutto (o quasi) c'è una soluzione, ed è per questo che vi invito a conoscere Onepark,  un sito che vi permette di scegliere il parcheggio che preferite (in città, all'aeroporto, in stazione ecc.) e di prenotarlo per tempo per non rimanere... a piedi!

Onepark è una piattaforma di prenotazione parcheggi sul web e e su applicazione mobile  che vi consente di prenotare in anticipo (mesi, giorni, ore) il vostro posto auto, in base alla destinazione.
Dovete andare in aeroporto e non sapete quale parcheggio scegliere, e cominciate a mandare una mail, compilare un form per sapere se c'è posto? Con Onepark tutto diventa più semplice perché basta inserire la destinazione e le date e l'applicazione trova tutti i parcheggi liberi della zona. Scegliete quello più adatto alle vostre esigenze, prenotate con un click e non ci pensate più.

Io l'ho provato poco tempo fa.
Ho prenotato il parcheggio all'aeroporto di Bologna, dove ho lasciato la mia auto per quindici giorni mentre ero in viaggio in California. 
È bastato veramente un click, prenotazione confermata, lasciata la macchina in parcheggio e la navetta mi ha portato in qualche minuto al terminal partenze.
Tutto qui, semplice, facile e l'eventuale disdetta è gratuita.
Come mi sono trovata? Molto bene, non ho perso tempo in fase di prenotazione e nemmeno al desk del parcheggio, e al mio ritorno l'auto era bella e pronta per tornare a casa... io un po' meno ma questo è un altro discorso.




Ovviamente potete prenotare il vostro posto auto in città, in stazioni, insomma un po' ovunque. Pensate che ci sono più di duemila parcheggi in molti paesi Europei, come Italia, Francia, Svizzera ecc.
Onepark propone i migliori prezzi sul mercato e prenotando potrete risparmiare fino al 60% grazie alle loro offerte speciali, mica male direi.

Vi invito caldamente a provare la piattaforma Onepark per il prossimo vostro viaggio, o per la gita fuori porta e per il vostro weekend romantico.
Ancora per qualche settimana potrete usufruire di uno sconto se prenotate attraverso questo link!



Mi raccomando poi fatemi sapere come vi siete trovati.
Buon viaggio e buon parcheggio.


Foto Unsplash
Articolo in collaborazione con Onepark





NON PARTO SENZA...

by 12:04 PM
 

 Mi arrivano spesso mail in cui mi si chiede come faccio la valigia, con cosa parto, quali sono gli indispensabili per me.
Vi devo confessare una cosa però, prima di scrivere cosa mi porto in viaggio: io non so fare la valigia.

Lo so, sembra ridicolo, ma diciamo che non è uno dei miei passatempi preferiti. Con gli anni sono migliorata, ma agli inizi, e vi parlo di più di vent'anni fa portavo sempre troppe cose, la maggior parte inutili che pesavano e che alla fine riportavo a casa.
Va bene la comodità, va bene tutto, ma ad un certo punto della mia vita da viaggiatrice ho preso una decisione, una delle migliori: viaggiare leggera.
Questo non significa che io abbia imparato a portarmi il cappello abbinato alle mutande, questo mai ma, almeno per viaggi corti o al massimo di dieci giorni, parto con il bagaglio a mano.
Sembrerà impossibile ma vi assicuro che non lo è. Certo, parlo delle mete calde, è ovvio che se devo partire per il polo nord le cose cambiano un pochino.
Ma il mio credo è diventato: viaggio leggera, vado a caccia di emozioni.
Se le cose si sporcano esistono le lavanderie, se mi manca qualcosa la vado a comprare.

Quindi non vi starò ad elencare quante mutante e calzini (ho letto anche questo in giro) mi porto dietro, ma vi dirò quali sono per me le cose indispensabili in viaggio, oltre allo spazzolino da denti...ma anche quello, se lo dimentico, posso sempre reperirlo. I vestiti entrano nel trolley o nello zaino un po' a caso, nel mio stile confusione. Poi, in qualche modo, penso che riuscirò ad abbinarli (ah fashion blogger si nasce e io non la nacqui!). Ecco la mia lista.

La mia adorata e per ora insostituibile Reflex. Una Nikon D750 che amo nonostante il peso che fa dannare le mie cervicali: soffro in silenzio e continuo ad amarla. Pensate che fotografo da quando mio padre mi ha messo in mano la sua analogica circa trent'anni fa, che tra l'altro ho ancora; da allora non ho più smesso, passando dalle macchine reflex analogiche alle digitali compatte per giungere al lato oscuro della reflex digitale. Ho fatto fatica a fare il cambio dalla pellicola ai file, io sono tradizionale, penso prima di scattare, cerco l'attimo, il momento giusto, e con le analogiche c'era l'attesa ed emozione di aspettare lo sviluppo, che ora è andata totalmente persa. Però la mia post produzione prevede gran poco, lo scatto per me deve rimanere quello che il mio occhio ha visto, a parte il raddrizzare l'orizzonte, sempre, ma io ho un difetto ottico per il quale vedo dritte anche le linee storte! Quindi la D750 parte sempre con me assieme ad obiettivi, carica batterie, e attrezzi per pulirla in condizioni estreme.




Il cellulare. Addio cabine telefoniche da molti anni, lui è il mio compagno di avventura sempre presente. Suvvia sono una travel blogger, che condivide foto, che risponde a messaggi che a volte lavora con questo piccolo oggetto multifunzionale, non posso mica lasciarlo a casa...anche se qualche volta spegnerlo o dimenticarlo non farebbe così male: ci sto lavorando. Poverino sta diventando vecchio, ma ci sono affezionata anche se ormai la batteria dà segni di cedimento, quindi mi porto sempre appresso un powerbank, che non si sa mai! La cover personalizzata  e il carica batterie si possono creare con le proprie foto su GoCustomized, io ho scelto quelle del mio ultimo viaggio in California!
Ovviamente la mia è una cover personalizzata Iphone, ma ci sono moltissimi modelli adatti al tuo smartphone. 



Un Diario di viaggio, diverso per ogni viaggio, che raccolga appunti ed emozioni. Per segnarmi qualcosa da vedere prima di partire o per scrivere nomi di luoghi e ristoranti che so potrò dimenticare.
Piccolo, grande, medio, non importa, ne ho bisogno, mi rassicura. Una volta finito il viaggio mi aiuterà a scrivere i miei articoli per voi, e poi a distanza di anni è sempre bello riprenderlo in mano per consultarlo, per trovarci qualche biglietto di un museo, la carta di una caramella, uno schizzo fatto al volo. Questo che vedete è l'ultimo preso, l'ho personalizzato con le mie foto in giro per il mondo...e dietro casa. Ora mi manca il viaggio per poterlo utilizzare!




Scarpe comode. Beh in base al viaggio che organizzo, ci vogliono una o più scarpe, e visto che io cammino sempre tanto devo avere ai piedi qualcosa di comodo, che non mi faccia venire vesciche o dolori allucinanti. No tacchi nel deserto, li uso raramente anche a casa, no sneaker sui ghiacciai, mi sembra un poco azzardato, no ciabatte in montagna o su sentieri sterrati (ho visto anche questo).
Scarponi in montagna se vado a fare trekking serio, per passeggiate in quota o sentieri più battuti uso scarpe comodissime, giuro che sono un guanto morbidissimo, della Lizard Footwear, della quale ho provato anche delle ciabatte da usare in barca e al mare.



Serrai di Sottoguda, ai piedi della Marmolada



Levanto

Un libro, ma anche due. Ci sono in viaggio momenti in cui per forza di cose non puoi muoverti (aereo, bus, traghetti) e sono i momenti migliori per leggere, soprattutto per chi come me non dorme molto facilmente. Ma anche la sera prima di addormentarmi, o durante le notti sveglie per il jet lag, o nei momenti di relax (pochi a dire il vero) su una sdraio ascoltando il suono del mare. Leggo di tutto, anche se prediligo i libri di viaggio, o i romanzi per sognare. Sono anti e-book, per il semplice fatto che amo sfogliare e possedere il libro di carta, sentirne il profumo. Occupano spazio? pazienza, lascerò a casa la trousse dei trucchi!



Guida di viaggio. Beh, che fai parti senza? A dire il vero mi è successo. Io molte cose le lascio al caso, mi piace così, perdermi e ritrovarmi, chiedere consigli e boh, lasciare che il tempo scorra. Ma ovviamente per viaggi più impegnativi la mia Lonely Planet viene con me, è successo che l'ho persa in viaggio, poco male sarà servita ad un altro viaggiatore! Anche le guide dei Viaggiautori sono funzionali: tascabili e piene di curiosità e indirizzi utili... (e poi come sapete c'è anche la mia sulla Giordania!)



Altro? No direi che queste sono le cose che partono sempre con me...per tutto il resto c'è una mastercard o dei contanti da usare in viaggio.

Questo post è scritto in collaborazione con Go Customized. 

Tutte le foto sono mie scattate con Nikon D750 e Iphone 6
Foto di copertina: Filippine

COME ORGANIZZARE UN VIAGGIO IN GIAPPONE

by 12:05 PM




Organizzare un viaggio può essere un'esperienza variegata: a volte stressante e faticosa, altre volte entusiasmante e stimolante.

Capisco perfettamente che non tutti abbiano la predisposizione o la voglia di mettersi a pianificare, cercare voli, prenotare hotel e decidere cosa fare e vedere durante un viaggio.

Per questo motivo, in questo articolo vi racconto due possibili modi di organizzare un viaggio in Giappone!

Mettetevi comodi, si parte.

Immaginatevi di sedervi di fronte al vostro computer, una mappa del Giappone davanti agli occhi e un'infinità di possibilità da gestire. Questo è il momento in cui inizia la magia: organizzare un viaggio in Giappone, passo dopo passo, con il cuore pieno di emozioni e la mente pronta all'avventura.

Studiare i posti da vedere, gli spostamenti, i dettagli di ogni tappa è come immergersi in un libro di avventure, dove ogni pagina ha un nuovo mondo da scoprire. Si tratta di seguire le proprie passioni e i propri desideri, di dare forma al proprio sogno di esplorare un luogo in tutta la sua bellezza e varietà.

Arashiyama Bamboo Forest

Io ho iniziato a tracciare l'itinerario partendo da Tokyo, dove sarei atterrata, per poi scegliere le mete successive e i posti da vedere in base ai giorni a disposizione e così via. Ogni città, ogni quartiere, ogni museo o punto di interesse è un tassello nel puzzle dell’esperienza, ognuna con la sua storia, la sua cultura, il suo fascino unico. Mi sono immersa poi nelle guide turistiche, nei libri che ho letto, nei blog di viaggio, nelle recensioni online, cercando consigli e suggerimenti da chi aveva già percorso quelle strade prima di me.

E poi ci sono gli spostamenti, il cuore pulsante del viaggio. Pianificare i treni che ti porteranno da una città all'altra, i bus locali che ti condurranno nei luoghi più nascosti e autentici, le passeggiate a piedi che ti permetteranno di scoprire angoli segreti e scorci panoramici mozzafiato.

Lasciando (nel mio caso è imprescindibile), spazio all'improvvisazione, perché in ogni viaggio non deve mai mancare. Come ripeto sempre, se trovo un posto che mi piace e dove vorrei fermarmi ancora un po'... mi fermo.

Ma forse la parte più emozionante di tutte è l'attesa. L'attesa di vedere con i propri occhi le meraviglie di un luogo, di una città, di assaggiare i piatti della cucina locale, di incontrare persone nuove e di creare ricordi che dureranno per sempre.

Quando finalmente arriva il momento di partire, il cuore batte all'unisono con il ritmo del viaggio. E quando ci si trova là, in mezzo a una città sconosciuta, circondati da panorami mozzafiato e profumi avvolgenti, si capisce che l'avventura è solo all'inizio. Perché organizzare il proprio viaggio in Giappone non è solo un modo per raggiungere una destinazione, ma un viaggio in sé, un viaggio verso sé stessi, verso la scoperta e verso la libertà.

TeamLab Planets Tokyo

I miei consigli fondamentali se vi piace organizzare un viaggio in autonomia sono:

Fare una ricerca approfondita: dedicate del tempo alla ricerca sulle destinazioni che desiderate visitare per raccogliere informazioni dettagliate su attrazioni, attività, alloggi, trasporti e costi.

Pianificazione anticipata: una volta scelte le destinazioni e le attività da svolgere, pianificate il vostro itinerario in anticipo. Decidete le date del viaggio, prenotate i voli, gli alloggi e eventuali tour o esperienze che desiderate fare durante il soggiorno.

Flessibilità: anche se è importante avere un piano, è altrettanto importante essere flessibili. Lasciate spazio per improvvisare e adattarti a eventuali cambiamenti di programma o imprevisti durante il viaggio (che purtroppo o per fortuna, ci sono sempre).

Documentazione: assicuratevi di avere tutti i documenti necessari per il viaggio, come passaporto, visti, e assicurazione di viaggio (importantissima).

Assicurazione di viaggio: anche se non è obbligatoria, è consigliabile sottoscrivere un'assicurazione di viaggio che copra eventuali emergenze mediche, cancellazioni di voli, smarrimento dei bagagli e altre situazioni impreviste.

Esperienze locali: approfitta delle esperienze locali per immergerti nella cultura e nelle tradizioni del luogo che stai visitando. Prova la cucina locale, partecipa a eventi culturali, visita mercati e interagisci con la popolazione locale per vivere un'esperienza autentica.

Shibuya Crossing

Ma...

Ma c'è qualcosa di magico anche nell'abbandonarsi completamente all'emozione nell'aspettare, lasciando che ogni dettaglio del viaggio sia curato con amore e dedizione da esperti del settore. È esattamente ciò che vi aspetta se avete in programma un viaggio in Giappone con WeRoad.

Immaginatevi di chiudere gli occhi e di lasciarvi trasportare dalla fantasia: non c'è bisogno di stressarsi per gli itinerari, le prenotazioni degli alloggi o i trasporti. Con WeRoad, tutto è già stato pensato per voi. 

Un viaggio in Giappone con WeRoad sono più di una semplice avventura: sono un'immersione totale in una cultura millenaria, un'opportunità di apprendimento e scoperta che potrebbe cambiarvi per sempre. Sono viaggi verso l'ignoto (nell'accezione positiva del termine eh), alla ricerca dei segreti più profondi del Giappone, dove sarete accolti con cuore aperto e mente avventurosa.

Riuscite a vedervi passeggiare tra i grattacieli scintillanti di Tokyo, immergervi nella tradizione dei templi di Kyoto e gustare le prelibatezze culinarie di Osaka?

Vestizione a Kyoto

E mentre ve ne scrivo, ovviamente la nostalgia e la voglia di tornare in Giappone si fa strada prepotente dentro di me e lascio che la mia mente vaghi tra le strade che ho percorso e i gusti che ho incontrato, sentendo l'emozione crescere dentro di me. 

Con il sorriso sulle labbra. 

Sempre.

Asakusa

Quindi, cari viaggiatori, preparatevi a lasciarvi trasportare dalla magia di un'avventura in Giappone. Che sia in autonomia o con WeRoad, il vostro viaggio sarà indimenticabile.

Ricordate di godervi ogni momento del viaggio. Siate aperti alle nuove esperienze, alle persone e alle culture che incontrerete lungo il percorso e create ricordi indimenticabili che vi accompagneranno per sempre.

Buon viaggio!



Articolo scritto in collaborazione con WeRoad


ISOLA DI TEXEL, L'OLANDA DA SCOPRIRE

by 9:07 AM



Con il senno di poi a Texel ci sarei rimasta qualche giorno in più.
Perché quando incontri un luogo con cui sei in sintonia, non vorresti più andartene.
Texel è una ventata di freschezza, quella che solo un'isola sa dare, quella che solo un'isola del nord sa donare.

Texel è la più grande delle isole Frisone e si trova nel mare del nord ad una quarantina di chilometri da Amsterdam: una meta facile da raggiungere per chi dalla capitale vuole immergersi nella calma che si trova nelle immense spiagge e nella natura che cresce rigogliosa a profusione.
Un 'isola lunga una trentina di chilometri caratterizzata da piccoli villaggi, da pecore che pascolano indisturbate, dalla birra che prende il nome dell'isola, dalle tante attività che si possono fare.




Per raggiungere l'Isola la soluzione migliore è il traghetto che parte da Den Helder con la compagnia Teso che in 20 minuti attraversa il piccolo tratto di mare. Noi eravamo con il nostro van, ma si può ovviamente anche salire senza auto e utilizzare poi i mezzi pubblici che ci sono sull'isola. Le operazioni di sbarco e imbarco sono velocissime e il traghetto è molto accogliente che quasi quasi ti dispiace lasciarlo: poltrone interne con vista esterna o interna, posti ponte con panchine, bar e tavola calda a disposizione dei passeggeri, e per ultimo, ma non meno importante, i bagni puliti.
Eravamo partiti la mattina da Egmond Aan Zee con un tempo da lupi e siamo arrivati a Texel con il vento che fortunatamente aveva spazzato via tutte le nuvole e lasciato posto ad un tiepido sole.
Fuori dal finestrino case colorate in tipico stile nordico si alternano ai grandi spazi, campi coltivati, cavalli e pecorelle liberi, e il profumo di mare, quello forte che ti entra nelle narici e ti guida per non farti perdere la strada.
La meta è stata la punta estrema a nord dell'isola, dove ho alloggiato al Dune Park Camping Robbenjager, uno dei campeggi, per non dire il campeggio, più bello dove io sia mai stata. Una location bellissima tra le dune ed il mare a due passi dal faro di Eierland.

Il van ha riposato su un prato d'erba in mezzo alla vegetazione, a due passi dal bagno accessoriato di qualsiasi cosa: phon, sapone, bagnoschiuma, lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie. Profumava di buono e c'era di sottofondo una registrazione che rimandava al cinguettio degli uccellini...mai mi sono imbattuta in qualcosa del genere.
Alla sera si potevano ordinare il pane e le brioche freschi per la colazione del giorno dopo che venivano fatti trovare in un apposito spazio vicino alla reception: splendido!



Pur essendo un'isola di piccole dimensioni di cose da fare ce ne sono moltissime e come ho anticipato nelle prime righe, un giorno in più ci sarebbe stato tutto per visitarla con più calma e scoprire qualche altro posto che sicuramente ci è sfuggito.

Cosa fare e vedere a Texel?

Il faro di Eierland

Da amante di fari non potevo non visitare questo meraviglioso esemplare del nord europa! Sulla punta settentrionale dell'isola si trova il faro di Eierland; dai suo 45 metri di altezza si ha una vista mozzafiato sul mare di Wadden e sul mare del nord, sull'isola di Texel di Vlieland e nelle giornate più limpide anche su Tershelling. Il faro risale al 1864 e durante la seconda Guerra Mondiale fu gravemente danneggiato dai bombardamenti, quindi fu costruito un muro attorno alla torre danneggiata: ad oggi sono ancora visibili i fori di proiettile tra il vecchio ed il nuovo muro. Io all'interno non ci sono stata, ma pare sia molto bello, con la scala a chiocciola e il pavimento in ghisa rimasti intatti. Sei degli otto livelli sono aperti al pubblico e la caratteristica del faro consiste nell'avere due flash di luce molto brevi seguiti da otto secondi di oscurità.



Mudflat walks ovvero la passeggiata nel fango

Da bambini avete mai provato ad affondare i piedi nel fango e a giocarci dentro (magari poi rimproverati dai genitori)? A Texel potete farlo senza prendere parole da nessuno, anzi sarete accompagnati da una guida che vi spiegherà curiosità e misteri del mare quando c'è la bassa marea. Infatti l'acqua, ritirandosi, lascia spazio ad un mondo che non conosciamo perché sommerso. Camminare sul terreno che sprofonda ad ogni passo è una piacevole sensazione, bisogna però essere muniti di stivali o galosce nei mesi più freschi, mentre in estate bastano le scarpette da scoglio. Mi raccomando mai avventurarsi da soli perché può essere pericoloso; affidatevi alle uscite organizzate, come quelle del Museo Ecomare o contattate direttamente l'ufficio turistico.






Bere una Texels

Beh pensavate che non provassi la birra prodotta nell'isola? Me la sono gustata a cena verso le nove, mentre fuori il sole non accennava a tramontare, e mi è piaciuta un sacco. Ora non sto a dirvi tutto quello che le mie papille gustative hanno sentito, anche perché non conosco i termini tecnici, ma una buona birra assaporata davanti a un paesaggio sensazionale è difficile da dimenticare. A Texel c'è anche la possibilità di visitare la fabbrica dove la producono. Ci sono dodici tipi di birra fermentata ognuna con caratteristiche diverse; è disponibile in tutta l'isola ma sta diventando popolare anche in tutta l'Olanda. I birrai di Texel per le loro birre usano luppolo, lievito di grano e orzo che cresce nei campi vicino al birrificio.



E poi?

Perdetevi tra le stradine, e ascoltate il silenzio interrotto da qualche belato delle pecorelle, camminate a piedi nudi sulla spiaggia e tra le dune, in contatto con la natura. Passate del tempo seduti sulla sabbia vicino al faro, quando la marea ha creato delle pozze qua e là e semplicemente inspirate l'aria di mare, ossigeno puro che fa bene al cuore.







Se avessi avuto più' tempo avrei potuto fare mille altre cose, come per esempio un giro in bicicletta per le splendide stradine dell'isola, o visitare il Museo Ecomare, o andare a pesca di gamberetti con una vera nave da pesca.
Quindi non mi resta altro che tornarci!


Informazioni Utili

L'itinerario del mio viaggio in Olanda è raccontato minuziosamente nell'articolo Olanda del nord in van. Ho dormito in campeggi. Quasi tutti erano attrezzati non solo per i van e le tende ma anche con casette come quello a Texel, il Dune Park and Camping Robbenjager. Il costo è stato di circa 35 euro a notte.

Per informazioni riguardanti il vostro soggiorno sull'isola e le attività da fare (tra le quali la camminata nel fango e la visita nel birrificio) vi consiglio il sito dell'Ufficio del turismo Texel.net 

Per prendere il traghetto vi suggerisco di farvi trovare al terminal del porto con un anticipo di venti minuti, giusto per non trovarvi a dover prendere la corsa successiva. In Olanda sono estremamente puntuali, non aspettano nessuno.



Viaggio in collaborazione con l'Ente Turistico di Texel e Goboony.








FOLGARIA, LA MONTAGNA CHE TI METTE GLI SCI

by 8:32 AM





E montagna fu, di quella invernale, fatta di tute da sci e guanti lanosi a tener caldo.
Di grandi cappelli che non scaldano mai abbastanza e di piedi sempre un poco gelati.

Partita da Padova con una nebbia fitta fitta sono arrivata a Folgaria per vedere una stellata magnifica, sotto un cielo freddo e spettacolare.
Il freddo della montagna lo adoro!
E' secco, tagliente.
Fa rabbrividire ma non ti entra nelle ossa come l'umidità padana!

Ero ospite al Hotel Villaggio Nevada, un struttura a misura di famiglia, dove l'attenzione è rivolta soprattutto ai piccoli ospiti.

E quando entri alla reception e vedi che ci sono dei passeggini messi a disposizione dei clienti, capisci bene che hanno più di un occhio di riguardo.
L'Hotel è situato ad un paio di chilometri dal centro di Folgaria, e dispone di tutti i comfort possibili per un soggiorno in famiglia: centro benessere, mini club e una cucina attenta a tutte le esigenze.
Io avevo la suite Trilly, e già il nome mi ha reso tutto più magico! Grande e spaziosa che profumava di legno e con una vista sulle montagne
 che mi ha incollata al vetro della finestra.
Le vette purtroppo erano poco innevate, ma non per questo meno belle!



E per gli amanti degli sport invernali, anche se non nevica, una soluzione si trova lo stesso. Infatti in mancanza di neve (di quella vera per intenderci), dei grossi cannoni sparano quella artificiale.
Lo so, non è la stessa cosa, ma per una neofita di sci ai piedi è stato comunque molto bello!

E la mattina seguente, dopo una colazione da leoni (ci vogliono energie per sciare eh), sono andata in località Fondo Piccolo, dove i maestri di sci Loris e Fabio (maestri di sci Folgaria), hanno introdotto me e il mio cucciolo al mondo della neve!
Vi dico la verità, avevo una paura paurissima.
Agitata, gola arsa, presente?
Forse no, voi siete più ginnici e sciatori di me, ma forse era anche l'emozione di mettere ai piedi dopo più di sei anni quelle cose scivolose, e all'inizio ingestibili!
E così Fabio con una pazienza enorme, e un'esperienza di anni, mi ha fatta scendere con una sicurezza che avevo perso.



E il piccolo?
Beh, in quattro ore di lezione ha preso la seggiovia ed è sceso per una pista blu. Questo per darvi un'idea dell'attenzione e la passione che ci mettono nel loro lavoro.
Sono riusciti a portare in pista me, che sono un caso umano, e hanno fatto sciare mio figlio che non sapeva neanche come erano fatti un paio di sci!
E tutto senza obblighi o costrizioni e tutto in sicurezza, costruito sul gioco, su cose divertenti che un bambino può assorbire e imparare. 




Di fianco alla pista il ristorante la Baita offre break, pasti o pause dalla neve con tanto di angolo dedicato ai più piccoli.
Eh si, mentre voi vi gustate il vostro buon bombardino, i vostri figli potranno saltare e divertirsi al baby park gonfiabile.
Niente male vero?




A pochi chilometri da Fondo Piccolo, a Passo Coe, si trova un altro Campo scuola del comprensorio di Folgaria con altre piste da sci e altri servizi per famiglie.
Proprio qui è nata la sede di Scie di Passione, una scuola italiana di sci anche per disabili, dove (come dice il loro slogan) la disabilità è normalità!
L'obiettivo di questo progetto, in collaborazione con Folgaria ski è quello di rendere la zona sempre più accessibile e funzionale per tutti gli sciatori.
Staff di maestri specializzati all'insegnamento dello sci per disabili, strutture certificate e a norma. Ovviamente il complesso è aperto a tutti, ma con un occhio di riguardo: impianti di risalita più lenti, spogliatoi e parcheggi riservati, noleggio di attrezzatura adattata.

Che dite, siete pronti per una vacanza a tutta neve? E quando avete finito di sciare, non preoccupatevi, Folgaria offre molte attività e luoghi da vedere, ma di questo ve ne parlo in un altro post!


Informazioni Utili

-Folgaria si trova in Trentino, ad una ventina di chilometri da Rovereto.

-Per prenotare e consultare il calendario eventi e promozioni della scuola di sci Folgaria, Fondo Piccolo consultate questo sito: www.maestridiscifolgaria.it

-Per il Passo Coe, trovate tutte le informazioni per lo sci e lo sci per i disabili su questo sito www.sciedipassione.com

-Tutte le informazioni utili per sciare nel comprensori di Folgaria le trovate su www.folgariaski.com

ALA CITTÀ DI VELLUTO 2023

by 3:20 PM





Ala è una graziosa cittadina nella provincia di Trento, nel cuore della regione montuosa del
Trentino e si estende lungo la valle del fiume Adige in Vallagarina.

La storia di Ala risale a tempi antichi, con storici segni di insediamenti umani che risalgono all' età del ferro. Nel corso dei secoli, la città è stata poi influenzata da diverse culture e dominazioni, inclusi i Romani, i Longobardi e l'Impero Austro-Ungarico.

PERCHÉ SI CHIAMA CITTÀ DI VELLUTO?

Si racconta che due pellegrini genovesi arrivarono in Vallagarina nel Settecento per esercitare la professione di tessitori di velluto, arte in cui erano abili maestri. Di lì a breve sorse la prima fabbrica di velluti dando il via ad un periodo di grande prosperità grazie alla seta, alla bachicoltura e appunto ai meravigliosi velluti. 
Pare ci fossero otto filatoi, tre tintorie, molini, fucine e folloni: deve essere stata un incanto!




ALA CITTÀ DI VELLUTO 7-8-9 LUGLIO 2023 26^ EDIZIONE

Il festival della città di velluto quest’anno si aggiudica la 26° edizione tra corti e giardini, tra piazze e palazzi del centro storico di Ala: vuole far rivivere l’incanto di trovarsi in un’epoca antica, in un contesto magico.

Non è un sogno, son desto.

I visitatori si ritroveranno in una dimensione quasi irreale: gli adulti e i bambini, avranno la possibilità di vivere per qualche ora in un passato lontano e in un susseguirsi di emozioni.

Un evento che fa un viaggio del tempo a ritroso ma dove le innovazioni non mancheranno, con un occhio di riguardo anche per l’ambiente con l’applicazione dei criteri legati al marchio Eco-eventi Trentino.

E poi, dopo il recente ottenimento del marchio Family in Trentino, tantissimi saranno gli
intrattenimenti dedicati alla famiglia in particolare nella giornata di domenica: un susseguirsi di spettacoli e attività con poteri straordinari.

Ci saranno tante attività e moltissimi spettacoli; per citarne alcuni Andrew Basso incluso tra i
migliori maghi ed escapologi del mondo e Paolo Fresu con l’orchestra dei Virtuosi Italiani.

Ovviamente il principale protagonista dell’evento e filo conduttore sarà come sempre il velluto che sfilerà tra le vie della città come un compagno di avventura, un richiamo al passato, un desiderio per il futuro.

Immancabili le mostre, le visite guidate e le locande che prepareranno e serviranno piatti squisiti della tradizione trentina e magari anche di quella magica…


Vi condivido qui alcune anticipazioni che alimenteranno la vostra curiosità (la mia è già ben
alimentata ahhaha).

In piazza S. Giovanni alle 21.30
Venerdì 7 luglio


ANDREW BASSO - SPETTACOLO DI MAGIA, ILLUSIONISMO E ESCAPOLOGIA

Eletto come l’erede di Houdini e rockstar della magia, Andrew Basso porterà ad Ala uno
spettacolare show in cui presenterà il suo miglior repertorio di magia e dove gli spettatori
prenderanno parte a tanti numeri di abilità, quindi pronti ad alzare la mano se dal palco vi
chiedono “C’è qualche volontario tra il pubblico?”.



Sabato 8 luglio
IL RESPIRO DEI SOGNI - un viaggio fantastico con la musica senza età

Paolo Fresu tromba e flicorno
Alberto Martini primo violino e direttore
I Virtuosi Italiani


Paolo Fresu, uno tra i più talentuosi trombettisti al mondo incontra I Virtuosi Italiani, uno degli ensemble più eclettici e apprezzati del panorama contemporaneo.
Si sveleranno le affinità tra approccio ritmico e armonico della musica barocca e quello tipico del jazz, accostando composizioni di Monteverdi, Bach, Vivaldi a quelle di Uri Caine, Richard Galliano, Daniele di Bonaventura e dello stesso Fresu.



Domenica 9 luglio
SONATA PER TUBI
 

Uno spettacolo di circo contemporaneo che ricerca le possibilità musicali di oggetti ed attrezzi di circo, trasformandoli in strumenti musicali attraverso l’ingegno e l’uso della tecnologia.
Si racconterà di una ragazzina adolescente, principessa moderna che sconvolge ogni armonia. Il mito principale degli adolescenti di tutto il mondo è quello dell’eroe, e in ogni adolescente c’è, nella fantasia, nei pensieri e nelle zone più profonde dell’animo, l’esigenza di fare qualcosa di eroico, di particolare, che sia al di fuori della quotidianità per diventare adulti.

Durante tutti i giorni dell’evento potete trovare


SCUOLA DI MAGIA “LE ARTI MAGICHE NELL’INCANTO DEL VELLUTO” 
17:30 Palazzo Angelini

Volete imparare la nobile arte della prestigiazione insieme ai maghi della compagnia del magico Camillo. Beh, questo è il posto giusto!
L’esibizione degli allievi della scuola di magia è una bellissima occasione per mettersi alla prova, misurarsi con il confronto di un vero pubblico sfoderando le bacchette, perché si sa, la magia è sempre dietro l’angolo.

Altri intrattenimenti


FIABE IN MUSICA... e il sogno realtà diverrà
a cura di Fondazione Aida


Avete mai sognato, almeno una volta nella vita, di volare sul tappeto volante insieme ad Aladdin e Jasmine? Io sì... E di fare un bagno in fondo al mare con Ariel e Sebastian? Ovviamente sì…Di vivere un amore puro e incondizionato come quello della Bella e la Bestia o di fare visita ad Elsa e Anna nel freddo regno di Arendelle per poi farsi scaldare dai caldi abbracci di Olaf? Secondo voi?...
Questo sarà un indimenticabile viaggio attraverso le più belle colonne sonore dei fantastici cartoni animati della Walt Disney, dove la magia, come sappiamo è di casa.

SOGNI ALLO SPECCHIO
Spettacolo a cura della compagnia LUPUS IN FABULA

Parole, musica e danza faranno riflettere se sognare sia davvero un viaggio felice verso la nostra meta o un vagabondare incantato senza ritorno.

VELLUS
a cura di Collettivo Clochart


Questa è una performance audio visiva immersa in spazi non convenzionali. Ci saranno volti che diventano evanescenti e mutevoli maschere virtuali che si tessono come trame di velluto.
Una drammaturgia che volge lo sguardo sulle condizioni in cui versa il pianeta terra ed un sound design tessuto sui corpi di performer in una installazione unica e di forte impatto visivo.




Laboratori a cura del Muse - Museo delle scienze di Trento
LE ILLUSIONI OTTICHE –  dai 6 anni.


Si sa, alcune immagini ci ingannano: sembrano in movimento, cambiano colore o non riusciamo a distinguerne la dimensione. Armati di carta e forbici verranno svelati i misteri di alcune delle più famose illusioni ottiche. Non crederete ai vostri occhi!


GLI INGREDIENTI DELLO STREGONE – dai 5 ai 10 anni

Fuochi d’artificio, cristalli e polveri magiche: dalla prima colazione ai cenoni di fine anno,
scopriremo come particolari oggetti, che in natura hanno forme perfette e colori sgargianti, ci
tengano compagnia ogni giorno.
Un laboratorio pieno di esperimenti per conoscere il meraviglioso mondo dei minerali.
Uno degli Spettacoli itineranti nelle vie del centro storico

SKY WHALE – per le vie del centro – 
a cura di Acqualta Teatro


Una gigantesca Balena è uscita dall' oceano, chiamata dall' amica terrestre, insieme compiono una passeggiata per la città. La balena è sempre stata curiosa di sapere cosa succede lassù, e la sua amica la accompagna: Danzeranno insieme, giocheranno con la gente nelle piazze e nelle strade...
Non è così facile vedere una balena volante, è come un sogno che si avvera.
antissimi anche i laboratori proposti dalle Magiche Associazioni del comune di Ala.




Io purtroppo non potrò esserci ma mi piacerebbe che i vostri occhi si meravigliassero della magia.

Perché la magia è quel brivido che ti attraversa quando ti ritrovi davanti a qualcosa di straordinario e inspiegabile. È un incantesimo che ti cattura e ti fa dimenticare il mondo reale, portandoti in un regno di meraviglia e stupore.

Per consultare il programma completo vai su cittadivelluto.it e per altre info visita il sito
visitrovereto.it





Articolo in collaborazione con Visit Rovereto


CIMADOLMO, UNA GIORNATA ALLA SCOPERTA DELL'ASPARAGO E DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

by 7:55 PM



Della serie:
 "Non sai dov'è Cimadolmo e che è famoso il suo asparago?"
"Beh no...ma recupero al volo..."

E così è stato, ancora una volta ho scoperto una meraviglia dietro casa, fatta di un prodotto speciale e di storia.
Noi tutti abbiamo mangiato almeno una volta nella vita l'asparago e io, da buona veneta, in molti modi, con le uova sode, il risotto, le crespelle...
Ma quanti di noi (me compresa) sanno come nascono gli asparagi?



Per scoprirlo sono andata a Cimadolmo, in provincia di Treviso, vicino a quel famoso fiume che una volta ha mormorato: il Piave.
E' in questo paesino che nasce, al km zero, la strada dell'asparago bianco di Cimadolmo IGP, una strada lunga circa novanta chilometri che va a toccare undici comuni della provincia trevigiana.
Ma dove si può andare a vedere come nasce e si lavora questa primizia se non in una azienda agricola? 
Ho avuto modo di conoscere bene le fasi di raccolta dell'asparago sul campo, infangandomi nella terra mentre apprendevo tecniche agricole sconosciute.
Siamo abituati a trovarci il prodotto pronto in tavola, senza farci troppe domande sul prima e soprattutto a volte lamentandoci del prezzo troppo alto, senza sapere in realtà che, per esempio nel caso dell'asparago, la raccolta avviene a mano: uno ad uno gli asparagi vengono strappati, con tecniche particolari, dalla terra.
L'azienda La Negrisia mi ha aperto le porte del campo e della produzione per farmi capire come nasce il tutto.
La raccolta degli asparagi viene fatta ogni mattina sollevando il telo che li protegge, quasi fossero dei bambini da tenere al caldo e lontani dalla pioggia diretta.
Vengono poi portati in azienda dove vengono lavati dalla terra e suddivisi per varie misure, perché ovviamente il prodotto IGP deve rispettare alcuni parametri.
Dove gustarli? Ma alla Festa dell'Asparago di Cimadolmo che da 42 anni si ripete in questo periodo e che regala piatti unici preparati con lo stesso germoglio di primavera.





La terra in cui nasce l'asparago è una terra che ha visto numerose battaglie durante la prima guerra Mondiale, come testimoniano i molti monumenti.

Il Sacrario Militare di Fagarè dove riposano i soldati caduti (più di diecimila) durante le battaglie del 1915-18. Le battaglie che l'Italia affrontò qui in quel periodo di guerra furono tre, ma la più sanguinosa fu la seconda, quella che ebbe luogo dal 15 al 23 giugno del 1918.
Il Molino della sega e i ragazzi del'99. Si sente spesso parlare dei ragazzi del '99, ma chi erano? Purtroppo con le dure battaglie in guerra morivano molti soldati, per questo si era reso necessario arruolare nuove leve, cioè giovani ragazzi del 1899 che al tempo avevano dai 16 ai 18 anni...il loro sacrificio era necessario per la vittoria. Qui, al molino della sega, venne fatto erigere un monumento in loro ricordo durante il combattimento contro le truppe austroungariche impedendone l'avanzata sul Piave.




Per ultimo vi consiglio la visita di un borgo molto particolare che merita assolutamente una visita.
Il suo nome è Borgo Malanotte e si trova a Tezze sul Piave e ha oltre trecento anni, fatto costruire . Si ha l'impressione di essere catapultati in un racconto senza tempo dove il tempo ha smesso di scandire i secondi. Uno dei quei luoghi che a fatica riesco a raccontare, ma che vorrei fare senza usare banali e semplici parole che non darebbero giustizia. Una piccola città antica dove i signori Malanotte, da cui deriva il nome, hanno vissuto per circa trecento anni era abitato anche da alcuni gruppi di persone che avevano una loro attività artigianale, quali fabbri, falegnami e carpentieri. Ancora oggi il Borgo è abitato e le persone che ci vivono ne sono innamorate, tanto da aver deciso di non lasciarlo mai.
All'interno del paesino c'è l'Osteria Al Cortivo dove in questa stagione potete gustare i prelibati asparagi con le uova accompagnati da un sublime vino che ha un nome storico...Il raboso Malanotte DOCG, un nettare divino.




Informazioni Utili.

Cimadolmo si trova in provincia di Treviso. Per tutti gli eventi firmati Germogli di Primavera consultate il sito www.germoglidiprimavera.tv 




Post scritto in collaborazione con Germogli di Primavera e Zeta Group Comunicazione.



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