FINALE LIGURE, IDEA PER UN WEEK END

by 9:00 PM





Che l'Italia sia la culla delle meraviglie da scoprire è un dato di fatto.
Ogni regione racchiude luoghi desiderosi di essere scoperti, ammirati e vissuti.
Alcuni di questi, che ho visitato negli ultimi anni, sia dietro casa che a qualche ora di auto erano a me sconosciuti, ed ho ritrovato il piacere, di passeggiare tra cittadine, borghi, musei, con la lentezza necessaria, senza folle di turisti.

A dicembre ho avuto l'onore di conoscere Finale Ligure e i suoi dintorni. 
La prima cosa, quel pensiero che ti passa nella mente alla velocità della luce, a cui ho pensato è stata: ma perché non vivo in una città vista mare?
A dicembre c'erano sedici gradi, un sole gradevole, nell'aria il profumo della focaccia, ed il suono inconfondibile delle onde durante la risacca.

Un posto perfetto per una fuga dalle grandi città, in inverno per le temperature miti, in primavera per vederla germogliare assieme ai fiori, in estate per amarla al mare.



In un fine settimana ho raccolto un po' di informazioni e di posti da non perdere se passate da queste parti.
Pronti?

Final Marina e Finalborgo sono due località che alla fine degli anni venti si sono fuse con il comune di Finale Ligure. 
Il lungomare di Final Marina è perfetto per passeggiare, fermandosi ogni tanto per scendere in spiaggia e sentire più da vicino l'odore della salsedine, o per togliersi le scarpe e affondare i piedi nella sabbia. 
Piccole cose che fanno star bene.
La fretta e lo stress che ci attanagliano ogni giorno hanno bisogno di essere addolciti con momenti come questi, di tranquillità, chiacchiere e magari un libro da leggere per qualche capitolo seduti su una panchina vista Mar Ligure.
C'è poi l'arco di Margherita di Spagna che si trova in Piazza Vittorio Emanuele II, costruito nel milleseicento e dedicato alla figlia di Filippo IV di Spagna che era di passaggio a Finale prima di raggiungere Vienna.



Se la fame arriva improvvisa e la parola focaccia vi riecheggia nella mente da quando siete arrivati, dirigetevi verso il centro del paese ed entrate nella Panetteria da Pippo: io vi avviso, entrarci sarà estremamente pericoloso, potreste non volerne più uscire e inebriarvi di quei profumi e sapori della tradizione ligure, quelli che a distanza di tempo, a pensarci, vi faranno venire ancora l'acquolina in bocca.
Lo so, è una cosa terribile, soprattutto per chi non può andarci ogni volta che vuole.
Focaccia sublime, al naturale, farcita con un profumo ed una fragranza che dovrebbero essere patrimonio dell'umanità.
Mi sono anche portata a casa un considerevole bottino che ahimè è finito troppo velocemente il giorno dopo il mio rientro.  

Dopo una merenda consistente da Pippo, che ha anche prodotti dolci eccellenti, passeggiate per sentirvi meno in colpa e andate a scoprire le viette colorate e perse nel tempo che il paese di Finale ha da offrirvi. Scorci sul mare, chiese uscite dalla maestria di scultori come quella di San Giovanni, e perché no, un po' di shopping tra i negozietti pronti ad ospitarvi tra le loro scelte.



Da Finale a Finalborgo ci sia arriva in una manciata di minuti di auto.
Uno dei Borghi più belli d'Italia, e non si fa fatica a crederlo, una pietra preziosa a pochi passi dal mare.
Appena si varcano le mura medioevali si viene catapultati in un altro periodo storico.
E' un luogo pieno di fascino e storia che incanta fin da subito. Tutto è perfettamente in ordine, integrato con lo stile. Le botteghe (perché chiamarle negozi è riduttivo) hanno le insegne che pensavo dimenticate in qualche soffitta e le vetrine invitano ad entrare per poi essere accolti con calore inaspettato.
Passeggiare a testa in su è d'obbligo, e ci passa pure il pensiero che sarebbe bello vivere in un posto così.





A Finalborgo c'è il Museo Archeologico, una vera chicca per gli amanti del genere dedicata anche ad un pubblico più piccolo essendo interattivo e con varie attività didattiche da fare con la scuola o in famiglia. L'esposizione si snoda tra reperti archeologici e ricostruzioni che permettono di ricostruire e riscoprire la storia e le caratteristiche del Finalese, dalla Preistoria fino ai giorno nostri. Durante la visita abbiamo avuto modo, grazie alla bravissima guida, di approfondire i ritrovamenti e di scoprire aneddoti che in una visita in solitaria ci saremmo persi. Abbiamo acceso un fuoco con la pietra focaia, come si faceva nella preistoria e abbiamo fatto anche un laboratorio che prevedeva la realizzazione di un profumo fatto con la tecnica e i prodotti che esistevano nell'antica Roma; è stato divertente scegliere le essenze naturali e miscelarle assieme all'olio di oliva.



Altra perla da non perdere nel Borgo è il Teatro civico Aycardi, appena restaurato e ritornato al suo massimo splendore. Fu costruito nel periodo Napoleonico ed è il più antico teatro a palchetti della Liguria. Ora, che profuma di intonaco fresco è pronto per dare vita ad rappresentazioni teatrali ed incontri. Merita una visita, fermatevi ad ammirarlo tra gli stucchi e le pitture che lo rendono unico ed elegante. Le aperture del teatro si possono consultare nel sito MUDIF nell'ambito del Progetto Museo Diffuso del Finale.




Con una breve passeggiata dal centro di Finalborgo imboccando la strada beretta si può raggiungere il forte di San Giovanni. Un forte a tutti gli effetti, di quelli che servivano a difendere l'area in cui le due valli Finalesi si incontrano: stiamo parlando della metà del milleseicento. Di recente è stato restaurato da quando gli spagnoli nel millesettecento furono messi in fuga. Da lì sopra la vista su Finale Ligure è incredibile, come è incredibile la conformazione della Liguria in quel punto dove i monti sembrano quassi tuffarsi nel mare. Al Forte San Giovanni oltre a godere del panorama si può visitare il complesso scoprendo come si viveva nel periodo in cui era utilizzato.
Una curiosità: nel forte vive una unica specie di campanula: studi hanno confermato che vive solo nella zona del forte ed è per questo protetta in modo che non scompaia per sempre.




Dove Dormire

Io sono stata al Villaggio di Giuele a Finale Ligure, dove si può soggiornare in appartamenti, camere o con il vostro camper o tende nelle aree attrezzate. Si possono scegliere diverse formule ed è presente un ottimo ristorante nella struttura. 

Dove mangiare

A Finalborgo ho provato la cucina al Residence Ca' Di Nì, dove calore ed accoglienza hanno reso il pranzo una coccola conviviale tra amici. 
Vi scrivo il menù, giusto per farvi capire che qui la tradizione è una cosa seria: 
Focaccia Ligure
Trofie al pesto
Totani alla diavola
Pinolata 
Non vi viene fame???

Al'esterno del ristorante c'è un giardino che sembra quello segreto uscito dal romanzo di Burnett. 

Informazioni utili
Se avete in programma un fine settimana in zona consultate il sito Turismo Comune Finale Ligure per avere una visione di quello che potete fare durante la vostra permanenza. Dovete sapere che io ho visto solo un pezzettino di quello che il territorio offre. Per esempio per gli amanti di trekking ed hiking ci sono tantissimi sentieri da esplorare! Mi sa proprio che ci devo ritornare.



ONEPARK: IL PARCHEGGIO PERFETTO PER LA TUA AUTO

by 8:45 AM



Una delle maggiori cause di stress è trovare parcheggio.
Non so se per voi è lo stesso, ma per me lo è, soprattutto se devo cercarlo in città, magari nell'ora in cui tutto il mondo si muove per le strade, dove avvistare un posto, che sia bianco o blu, diventa una caccia al tesoro. 
A volte, mi è capitato, di tornarmene a casa perché stavo perdendo troppo tempo a trovarne uno.

E il tempo, si sa, è prezioso, e a volte è meglio impiegarlo in modo diverso, invece di restare in attesa di un posto auto.

Questo vale nella città in cui vivo, ma anche un po' in tutte quelle che per viaggio o per lavoro mi sono trovata ad andare a visitare. 
A volte pur avendo Google Maps a portata di mano, non riesco a capire se il posto auto trovato sia vicino al centro della città da visitare; e se poi mi tocca parcheggiare lontano e farmi tutta quella strada a piedi e magari sotto la pioggia?
Ma a tutto (o quasi) c'è una soluzione, ed è per questo che vi invito a conoscere Onepark,  un sito che vi permette di scegliere il parcheggio che preferite (in città, all'aeroporto, in stazione ecc.) e di prenotarlo per tempo per non rimanere... a piedi!

Onepark è una piattaforma di prenotazione parcheggi sul web e e su applicazione mobile  che vi consente di prenotare in anticipo (mesi, giorni, ore) il vostro posto auto, in base alla destinazione.
Dovete andare in aeroporto e non sapete quale parcheggio scegliere, e cominciate a mandare una mail, compilare un form per sapere se c'è posto? Con Onepark tutto diventa più semplice perché basta inserire la destinazione e le date e l'applicazione trova tutti i parcheggi liberi della zona. Scegliete quello più adatto alle vostre esigenze, prenotate con un click e non ci pensate più.

Io l'ho provato poco tempo fa.
Ho prenotato il parcheggio all'aeroporto di Bologna, dove ho lasciato la mia auto per quindici giorni mentre ero in viaggio in California. 
È bastato veramente un click, prenotazione confermata, lasciata la macchina in parcheggio e la navetta mi ha portato in qualche minuto al terminal partenze.
Tutto qui, semplice, facile e l'eventuale disdetta è gratuita.
Come mi sono trovata? Molto bene, non ho perso tempo in fase di prenotazione e nemmeno al desk del parcheggio, e al mio ritorno l'auto era bella e pronta per tornare a casa... io un po' meno ma questo è un altro discorso.




Ovviamente potete prenotare il vostro posto auto in città, in stazioni, insomma un po' ovunque. Pensate che ci sono più di duemila parcheggi in molti paesi Europei, come Italia, Francia, Svizzera ecc.
Onepark propone i migliori prezzi sul mercato e prenotando potrete risparmiare fino al 60% grazie alle loro offerte speciali, mica male direi.

Vi invito caldamente a provare la piattaforma Onepark per il prossimo vostro viaggio, o per la gita fuori porta e per il vostro weekend romantico.
Ancora per qualche settimana potrete usufruire di uno sconto se prenotate attraverso questo link!



Mi raccomando poi fatemi sapere come vi siete trovati.
Buon viaggio e buon parcheggio.


Foto Unsplash
Articolo in collaborazione con Onepark





DIECI VIAGGI PER DIECI ANNI

by 10:05 AM


Sopra Vulcano, fotto scattata da Milena Viaggi e Vulcani

Mi sono voltata indietro e mi sono accorta che dieci anni sono volati.
Poi mi sono seduta e con più calma li ho sbirciati bene, uno per uno, soffermandomi su alcuni momenti, giorni, periodi.
Ho visto tanti luoghi, sono tornata in altri già visti per apprezzarli in un modo nuovo, da mamma, ho incontrato persone, fatto nuove amicizie, sognato in grande e viaggiato con il sorriso.

In questi dieci anni ho avuto la possibilità di viaggiare molto e di scegliere mete esotiche, città europee e mari da favola, e per questo nutro un senso di gratitudine immenso. 
In un decennio il mio lavoro ha assunto nuovi orizzonti, ho lasciato un'azienda per mobbing (per aver avuto un figlio) e da lì le cose sono cambiate fino all'apertura della partita iva con la quale ho provato nuove esperienze che mi hanno portato a nuove consapevolezze; i pro e i contro erano stati valutati con estrema calma (non è da me) ma la libertà di gestire il proprio lavoro è impagabile. Poi non sono sempre rose e fiori, però ha dato una svolta alla mia vita. 
Tutto questo per dire che in dieci anni pur avendo fatto dei cambiamenti importanti in ambito lavorativo, sono riuscita a fare circa una settantina di viaggi tra italia, europa e resto del mondo.
Viaggi che ho fatto in compagnia, da sola, con il mio bimbo, con amici. Viaggi che ho scelto o che mi sono stati proposti grazie a questo blog che amo. Viaggi che mi hanno lasciato qualcosa e viaggi dei quali mi è rimasto poco, viaggi con valigie perse e poi ritrovate, viaggi che mi hanno cambiata e resa, spero, migliore.

Ho scelto per questo post dieci viaggi, uno all'anno (ed è stato difficilissimo ve lo giuro) per raccontarveli brevemente, ricordi indelebile per me e magari uno spunto per le vostre nuove partenze.
In dieci anni è cambiato il mio modo di viaggiare, perché con un bambino tutto assume una lentezza inaspettata; in dieci anni i viaggi hanno cambiato il mio modo di essere, grazie alle persone che ho conosciuto lungo la strada, che hanno ridimensionato il mio modo di vivere, portandomi a lasciare il superfluo e a concentrarmi di più sulle esperienze, a collezionare momenti e non cose...

Per ogni viaggio ho inserito link ad articoli che avevo scritto per il blog, magari vi tornano utili per organizzare il vostro viaggio.

2010
Andalusia
Chi se li scorda più i colori ed i profumi andalusi? Cinque giorni alla scoperta di Siviglia e Granada, a spasso con le influenze della dominazione moresca. Una terra magica scaldata dal sole dodici mesi l'anno: ricordo che era novembre e gironzolavo in maniche corte. Uno dei posti in cui tornerei su due piedi, tanto mi è piaciuto. Il flamenco passionale, la corrida che è diventata storia, l'architettura araba e le tapas...ah le tapas come si fa a vivere senza? Uno dei primi viaggi itineranti per il  mio piccolo viaggiatore, niente auto ma solo mezzi pubblici, ed è stato il primo di una lunga serie.



Piazza Di Spagna, Siviglia





Alhambra, Granada 

2011
Giordania
L'ho scoperta grazie al mio lavoro di quel tempo. Mandavo un sacco di persone in quel paese a me sconosciuto, fino a che un giorno dentro ad uno di quei voli ci sono finita anch'io...Non è stato amore a prima vista, ma poi la scintilla è scoppiata ed è entrata a far parte dei miei luoghi del cuore, tanto da doverci tornare per la mancanza. Ero partita senza aspettative e ora ne parlo, a distanza di anni, con gli occhi innamorati. Ne ho scritto una guida, "Due settimane in Giordania"e vorrei anche tornarci, sono due anni che lo dico, ma con malinconia e un pizzico di amarezza ammetto che voglio ricordarmela pura e senza molti turisti. Chi c'è stato ultimamente mi ha raccontato che il deserto del Wadi Rum soffre di inquinamento luminoso dato dai troppi accampamenti... e io quelle stelle le ricordo come le più belle mai viste. Non vi sto dicendo di non andare sia chiaro, ma io sono una romantica sentimentalista e certi luoghi li voglio ricordare nel loro momento di splendore. 



Da qualche parte nel deserto del Wadi Rum 

Petra

2012
Maldive
La verità è che di dieci giorni di viaggio alle Maldive sei li ho passati con febbre a letto e tre con la pioggia, ma è anche vero che è stato il primo viaggio in cui mio figlio ha messo maschera e boccaglio per fare snorkeling. E io ero felice, perché mio figlio, allora di quattro anni, si stava divertendo in un'isola minuscola dell'Oceano indiano, un'isola di pescatori, bella, semplice dove poteva giocare con i bambini del posto nella piccola piazzetta fronte mare. Ho raccontato la mia esperienza da influenzata alle Maldive nell'articolo: Quando una malata di viaggio si ammala in viaggio.
Un giorno ci ritornerò me lo sono promessa, per guardare i pesci con il mio bambino...che oramai non è già più un bambino.


Lingua di sabbia, Felidooh 

Pesca al bolentino 

2013
Seychelles
Quando l'Oceano indiano chiama... (nel 2011 ero stata a Mauritius, quindi era il terzo anno di fila che lo sceglievo come meta). Ero affascinata da quelle spiagge da cartolina, dalla vegetazione e dal senso di tranquillità che le immagini di riviste e web mi infondevano. Non sono stata delusa, anzi, è stato un viaggio più bello di quanto mi aspettassi. In dieci giorni ho visitato due isole, Mahe, la più grande dove ho dormito all'interno della giungla, e La Digue, dove le auto sono proibite e si gira in bicicletta scoprendo le varie spiagge, quelle calme e quelle battute dal vento e dalle onde. 


Anse Source d'Argent, La Digue 

Mahe

2014
Cornovaglia
L'idea era quella di provare a fare un corso di surf in Cornovaglia, ma la verità è che mio figlio si è rotto un polso pochi giorni prima di partire. Cose che capitano. Un'altra cosa che è capitata è stata quella di scoprire una regione incantevole, sferzata dal vento, bagnata dalla salsedine, con paesini che paiono usciti da una favola e castelli dove sentirsi come Re Artù. Abbiamo fatto anche un salto nella Jurassic Coast a spaccare pietre per trovare fossili e a dormire in una libreria dove il tempo si è fermato tra pizzi, merletti e tazze di buon tè. Che nostalgia.



 Clovelly (Devon)

Bude, Cornovaglia

2015
Portogallo o Bangkok?
Visto che non mi so decidere, ma forse non voglio proprio farlo vi racconto, in eccezione, di due viaggi per il duemilaquindici.
A settembre, quando tutti erano rientrati a lavoro, sono partita per il Portogallo, la mia prima volta. Un paio di giorni a Lisbona e poi via in un on the road verso l'Alantejo per vivere una splendida esperienza in un Surf Camp. Tralasciando il fatto che non si è potuto fare surf per assenza di onde (nota legge di Murphy) ho passato qualche giorno come i giovani surfisti, vivendo in tenda, mangiando tutti assieme con i piedi sulla sabbia, leggendo un sacco e godendo del sole e dell'aria del mare che fanno bene al corpo e all'anima.
Bangkok è stata scelta per un errore tariffario della compagnia aerea, e con 150 euro siamo volati ad est. Ad attendermi una città incredibile ed un amico splendido: Andrea.
Ci ha fatto conoscere la città dal posto più tranquillo, la casa museo di Jim Thompson, un'oasi di pace, per poi tuffarci nella metropoli alla scoperta della sua storia, del suo passato e del presente dall'alto di grattacieli. Ci ha fatto conoscere sapori nuovi, dolci e piccanti, quelli che creano dipendenza. Prima o poi ritorniamo, è una promessa, anche se mio figlio continua a dirmi che ci andrebbe anche da solo...


Bangkok Chao Praya

Bangkok The Grand Palace

Quattro chiacchiere a Lisbona con Pessoa 


Praia Grande, Portogallo

2016
Argentina (e un pezzetto di Uruguay)
Voi avete viaggi nel cassetto? Io per anni ho avuto la Patagonia con il suo Perito Moreno, ed è stata l'ultima tappa del viaggio in Argentina, dopo aver visitato Buenos Aires, fatto un salto in Uruguay e visto le cascate Iguazu. Un viaggio un po' movimentato da febbri e malanni vari, ma che è stato anche forte emozione. Un viaggio fatto con i miei suoceri per una carrambata parentale in Uruguay, che mi ha divertito e commosso molto. Mi sono persa tra i racconti di immigrazioni, di famiglie perse e ritrovate, lo spagnolo mescolato all'italiano, la carne più buona del mondo (per gli uruguaryani è la loro, per gli argentini quella Argentina...ma non diteglielo).


Perito Moreno, Patagonia Argentina

Cascate Iguazu, lato Argentino
2017
Filippine
Galeotto fu quel volo economico prenotato "al volo" con Milena. E chi l'avrebbe mai detto che il viaggio alle Filippine sarebbe stato uno dei più belli mai fatti? Ero partita abbastanza impreparata, poche cose e posti prenotati, solo in voli interni, il resto da decidere in loco... la bellezza: il Vulcano Pinatubo, El NIdo, le tartarughe marine (che io non ho visto) e gli abitanti, quel popolo straordinario pronto a rialzarsi sempre dopo ogni calamità naturale, che sia un terremoto, un tifone, o un vulcano che erutta.



El Nido, Palawan 

El Nido, da qualche parte in paradiso

2018
California
California, California, here we come...Nel 2018 dopo dodici anni sono ritornata nel sud di quello stato che è sinonimo di sole (anche se io ho beccato pioggia per un paio di giorni eh eh) per percorrere strade già viste, conoscerne di nuove e per andare a trovare degli amici che abitano in Orange County. Ho visto Los Angeles che durante il mio primo viaggio avevo volutamente saltato, San Diego che si chiama come mio figlio per un motivo... il Joshua Tree, la Death Valley con 14 gradi, fantastica, per poi ritornare sulla costa e godere dei tramonti che sono un colpo al cuore, sempre.


Pacific Beach, San Diego


Laguna Beach, Orange County

2019
Eolie
L'anno scorso sono stata due volte alle Eolie, ci sara un motivo no? Avevo già fatto conoscenza delle sette isole sorelle qualche anno addietro e mi premeva ritornarci per poterle vivere più lentamente e scoprirle in angoli nascosti che solo i loro abitanti conoscono. Il primo a marzo, un viaggio nato con le mie amiche Milena e Monica e vissuto con la passione e la spensieratezza che a volte diamo per perse. Abbiamo riso molto, e in un viaggio se si ride, vuol dire che tutto va a gonfie vele. Abbiamo scalato Vulcano e Stromboli fino ai sommitali per vedere la natura esplodere nella sua magnificenza. Abbiamo mangiato, bevuto e fatto festa in un periodo in cui il turismo è praticamente assente e non c'è niente di meglio che vivere un posto in assoluta pace e tranquillità. Ci sono ritornata poi, con Milena a fine ottobre ed oltre a ritornare a Stromboli e Vulcano, abbiamo fatto la conoscenza di Alicudi, Filicudi e della splendida Lipari, tutta da vivere e scoprire. Qui sale la nostalgia, che dite, ci faccio un salto anche in questo duemilaventi?


Vulcano, Eolie. Foto scattata da Milena


Io, Monica e Milena a Vulcano


Pensavate fosse finito il post. In realtà vi voglio scrivere anche i viaggi (sempre sognando in grande sia chiaro, ma neanche tanto) che nel prossimo decennio vorrei fare. 

Il Nord Europa, Norvegia in testa e poi Finlandia. In coda anche l'Islanda, ma non sono ancora pronta, mi pare troppo affollata ultimamente :).
Spagna, Cantabria e Asturie, dove soffia forte il vento dall'Oceano e anche Portogallo perche mi manca Porto e dintorni e il sud in Algarve.
In Francia per visitare la Normandia (e magari fare un saltino nella mia amata Parigi), tornare in Scozia per farla conoscere al mio ragazzino, e poi c'ho sta fissa dell'Isola di Wight, dovrò andare a vedere com'è no?
Grecia, io non sono mai stata in Grecia, devo recuperare.
Istanbul, devo ritornarci e questo è già in programma :).
Marocco, Namibia, Mozambico.
Ritornare nelle Filippine e in Thailandia.
Vietnam, Cambogia e Indonesia.
Andare in Australia, ma solo perché è il sogno di mio figlio hihihi.
Azerbaigian e Uzbekistan.
Armenia, sì qui ci devo assolutamente andare.
Bassa California per vedere le balene.
Hawaii, e non vedo l'ora.
Lo stato di Washington e Oregon, e magari (ma magari magari) anche l'Alaska.
Colombia.
Giappone, forse non ne sono ancora convinta, e tornare a New York.
Dai bastano questi per il momento.
Dimenticavo, l'Italia, posti che non ho ancora visto in Sicilia e in Sardegna. Poi non sono mai stata in Val D'Aosta e a Torino.
Ok Ok mi fermo qui!





IL NATALE DI GIUELE, LA MAGIA A FINALE LIGURE

by 7:53 PM


Non ricordo quando ho smesso di credere a Babbo Natale, perché la magia in me non si è mai affievolita.
Da quando sono mamma ovviamente tutto l'amore per il Natale si è accentuato all'ennesima potenza, e come potrebbe essere altrimenti?
Un figlio cresce Grinch se anche i genitori un po' lo sono, ma diciamo che in questo caso io ho una componente predominante oh oh oh.

Così quando mi è stato proposto di vivere l'esperienza del Natale di Giuele a Finale Ligure, mi si sono illuminati gli occhi e i campanellini hanno cominciato a suonare nella mia testa tanto da spingermi ad ascoltare in anticipo le canzoni natalizie.

Il Natale di Giuele è un villaggio dove non importa quale sia la vostra età, l'importante è che voi siate disposti a divertirvi e a trovare quella spensieratezza che magari avevate tenuta nascosta nel cassetto per dare spazio alla fretta.
Ad aspettare grandi e piccini non solo ci sarà Babbo Natale in persona ma anche elfi e aiutanti che renderanno la permanenza al Villaggio magica.

Fino al 6 dicembre potrete vivere una favola tra i mercatini che ospitano dei carinissimi chalet di legno, dove artigiani presentano le loro opere e in alcuni casi fanno vedere passo dopo passo come vengono realizzate (io, per esempio, mi sono comprata un anello splendido!). Si possono trovare molte idee per i vostri regali di Natale, mai banali, e soprattutto fatte con amore e passione.





Altra attrazione è il Magic Land, una piazza dove divertirsi è la parola d'ordine: dal Castello gonfiabile di Santa Claus al volo del Dragallo, una teleferica super. Dagli acquascontri Bumper Boat agli Ho Ho car (dei carinissimi go kart) in una pista che sembra un serpente da quante curve ci sono... il circuito della North Pole Route!
C'è poi l'Ottovolante, cioè la slitta di Babbo Natale che vola sulle rotaie, e  da quanto divertente è stata ci sono salita ben due volte urlando quando prendeva velocità. Scherzo è molto slow!



Non mancano poi la pista di pattinaggio, la renna meccanica che ha fatto impazzire mio figlio e moltissime altre attrazioni per tutte le età da scoprire lentamente, magari intervallandole con lo spettacolo al Circo "La Magia del Tempo", di Mr David and the Family Dem, che noi abbiamo trovato superlativo, o una cioccolata calda presa al bar per riposarsi dal troppo divertimento.




Non dimenticate di segnarvi il Villaggio degli Elfi, dove fare diverse attività con gli aiutanti di Babbo Natale e la sua casa, interamente arredata in stile nordico, dove una foto con lui è d'obbligo!

Al Villaggio di Natale di Giuele si può anche soggiornare, quindi anche se abitate lontano da Finale Ligure, non avete più scuse per non andarci.
Ci sono a disposizione le piazzole per i camper ma anche dei confortevoli appartamenti con cucina per chi vuole organizzarsi i pasti da solo.
Per chi vuole, invece, avere tutto il pacchetto completo, al Villaggio si può avere colazione pranzo e cena, il tutto rigorosamente accompagnato dagli elfi: al villaggio le cose si fanno seriamente!
Al ristorante da Giuele, le scelte del menù a la carte sono veramente per tutti i gusti e la cucina della tradizione ligure è davvero molto buona. Per i più piccoli ovviamente c'è a disposizione il menù bimbi.
Ricordatevi che ogni venerdì sera è possibile cenare con Babbo Natale in persona, in un convivio di 25 persone, in un posto riservato e intimo. Che ve lo volete perdere?




Iniziativa importantissima e a cui tengo molto.

Il Natale di Giuele su molti pacchetti che propone online, devolverà una percentuale sul ricavato a sostegno del progetto "Accogliere oltre che curare", il centro di accoglienza bambino e famiglia in collaborazione con l'Ospedale Gaslini di Genova. 

L'iniziativa del Villaggio si chiama INSIEME A CHI VUOI BENE, per regalare un po' di tempo felice ai bambini e alle loro famiglie.
Questo è un valido motivo per fare visita al Villaggio!


Informazioni Utili

Il Villaggio di Natale è gratuito, a pagamento ci sono le attrazioni che uno sceglie di fare, e si acquistano attraverso dei gettoni da comprare a pacchetti o singolarmente.
All'interno del villaggio potrete far divertire i vostri bambini: ci sono attività per tutte le età, per esempio mio figlio che ha undici anni si è divertito moltissimo, magari crede un po' meno a Babbo Natale ma la magia del periodo lo affascina ancora (tutto sia madre!!!).
Per gli adulti consigliato il mercatino, la mostra del villaggio di Natale ed il Circo, che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta.
Tutte le altre informazioni le potete trovare a questo link Il Natale di Giuele






Viaggio e articolo in collaborazione con Il Villaggio di Giuele e Visit Finale.

Photo Credit (foto di copertina e quella con Babbo Natale) di Milena di Bimbieviaggi  💓

VISITARE I LAGHI DI PLITVICE

by 10:07 PM




I laghi di Plitvice sono stati nella mia wishlist per molto tempo, e finalmente un anno fa sono riuscita a metterci la spunta, ma soprattutto sono riuscita a scoprire un luogo che racchiude bellezza, natura ed incanto.

Ho trascorso un fine settimana all'insegna del relax (inteso come riposo della la mente a contatto con la natura) con la mia amica Milena and family.


Avevo pensato che l'autunno fosse il periodo ideale per poter visitare i laghi di Plitvice, grazie ai colori splendidi che la stagione dona; bisogna solo sperare che le previsioni non diano pioggia. Devo dire che con il meteo non sono stata molto fortunata, ma anche questo fa parte del viaggio, basta solo non farsi prendere dallo sconforto e guardare la natura da un altro punto di vista, magari sotto l'ombrello e con delle scarpe impermeabili.

Anche se la Croazia, vista dal Veneto, sembra dietro l'angolo, in realtà ci vogliono circa cinque ore di auto per arrivare ai Laghi; quindi, per non fare tutto di corsa prevedete almeno tre giorni complessivi per il viaggio, dei quali due da dedicare ai laghi di Plitvice. Così abbiamo fatto noi, partendo il giovedì e rientrando la domenica.


COME VISITARE I LAGHI

Io ci avrei passato una settimana, ma per chi ha solo un fine settimana a disposizione, due o tre giorni sono sufficienti per visitare le due zone del parco: i laghi inferiori e quelli superiori. 
Da non sottovalutare è il costo del biglietto che, fuori stagione, lontano dal caos estivo, costa 60 Kn (8 euro circa) ad adulto, mentre in alta stagione passa a 250 Kn (33 euro circa). Compreso nel biglietto c'è anche l'attraversamento del lago grande (Lago di Kozjak) con il traghetto e la possibilità di prendere il trenino per spostarsi nei vari punti.

Come tutti i posti turistici, i Laghi di Plitvice durante la bella stagione vengono presi d'assalto e trovo difficile immaginare di viverli con troppa gente. Sebbene il tempo non fosse dei migliori, nei primi giorni di novembre, ci siamo goduti lo spettacolo della natura con calma e senza code. 



Il Parco è formato da sedici laghi che ricevono l'acqua dai fiumi Bianco e Nero e da alcune sorgenti sotterranee. La cosa meravigliosa è che i laghi sono tutti collegati tra di loro da una serie di cascate che poi alla fine si riversano nel fiume Korana.

Il percorso dei laghi superiori, collegati da cascate, si trova in una valle dolomitica ed è caratterizzato da foreste rigogliose, mentre in quello inferiore la vegetazione è più bassa e i laghi sono più piccoli. In tutto ci sono otto percorsi tra cui scegliere. Il tempo di percorrenza va dal più semplice che si percorre in un paio d'ore a quello più impegnativo che ne prevede circa sei.
Ovviamente, il mio consiglio è quello di prendersi la giusta calma scegliendo un paio di percorsi da fare tra il primo ed il secondo giorno. I sentieri sono ben tenuti e segnalati; le passerelle in legno attraversano specchi d'acqua e arrivano a due passi dalle cascate.


Non c'è un percorso più bello di altri, qui va un po' a sentimento, da quanto avete voglia di camminare e se il tempo lo permette (con la pioggia battente del primo giorno abbiamo dovuto ridurre il tragitto). Il parco è tutto da scoprire, regala scorci incredibili ed a tratti lascia veramente senza fiato, non per la fatica (è adatto a tutti), ma per la bellezza che un unico posto riesce a racchiudere.


In autunno i colori degli alberi si tingono di giallo, arancio e marrone e, specchiandosi sui laghi, formano dei quadri degni di un pittore impressionista.
Inutile dire che fermarsi ogni dieci metri per scattare delle foto è quasi d'obbligo; chi invece non ama farne, troverà dei buoni motivi per fermarsi ad assaporare le piccole cose, ad ascoltare il rumore dell'acqua che diventa musica che accompagna il visitatore passo dopo passo, ora dopo ora.

Indimenticabile.



Ovviamente all'interno del Parco ci sono delle regole da rispettare, come quella di non uscire dai sentieri segnati, di stare molto attenti sulle passerelle di legno che servono per attraversare laghi o i corsi d'acqua (non è molto difficile rischiare di scivolarci dentro), di non dare da mangiare agli animali che abitano al parco, di non gettare i rifiuti per terra; ma quest'ultima regola potevo anche non scriverla vero? Vero che i miei lettori sono bravi? 

Niente infradito, vi prego, ma scarpe da ginnastica o meglio da trekking, cappellino e crema per le giornate di sole, impermeabile e ombrellino per gli autunni pazzerelli come quello che ho trovato io.

All'interno del parco ci sono dei punti ristoro con bagni, ma ci sono anche delle accoglienti panchine con vista sui laghi dove poter fare un tranquillo pic nic, che io consiglio sempre. 




DOVE DORMIRE VICINO A PLITVICE

Fuori stagione trovare da dormire nei pressi del Parco dei laghi di Plitvice non è complicato, le possibilità sono molte e per tutte le tasche. Noi abbiamo scelto un appartamento House Leonarda a Grabovac, gestito da una gentilissima signora che una mattina ci ha preparato anche i pancake!
Un sottotetto in legno con soggiorno, cucina, bagno e due camere da letto, con una vista che mette buonumore; in sei ci siamo stati super bene, ma la struttura dispone anche di appartamenti più piccoli.
Si trova a circa quindici minuti dal parco di Plitvice, ma credo sia perfetto come base per visitare i dintorni.


Per mangiare non c'era molta scelta poiché in bassa stagione molti locali erano già chiusi, però nei dintorni dell'appartamento abbiamo trovato un paio di posticini carini dove abbiamo provato la cucina locale, con i cevapcici e dell'ottima birra (per la mia felicità!):  Ristorante Marko, Plitvice Palace, Hotel Degenija. Sono tutti Hotel con il ristorante aperto anche a chi non soggiorna.



Questo pezzetto di Croazia mi è piaciuto tantissimo: non c'è solo mare per chi la sceglie come meta delle vacanze, ma addentrandosi un po' si possono scovare paesaggi e parchi degni di essere visitati. Credo abbia ancora molto da offrirmi, quindi nella mia wishlist, anche se ho cancellato i laghi di Plitvice, ho inserito ancora qualche posticino Croato che voglio in un futuro non molto lontano, andare a scoprire!

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