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VENEZIA CON BAMBINI, UN FINE SETTIMANA PERFETTO

by 12:35 PM



Venezia è la città che meno si adatta a dei bambini...

Siete sicuri di questo?

Io dico di no, ma è una frase che molto spesso mi sento dire dai genitori.

Quello che invece mi sento dire dai bambini è: 

Venezia è una città dove le strade sono i canali e dove le macchine sono le barche.

Mi sembra un buon motivo per portarci un bambino che dite?


Ma io ve ne do altri 5


Il museo di storia naturale.
Si trova a Fondaco dei Turchi, a quindici minuti circa, di cammino ovviamente, dalla Stazione dei treni. Il museo è nato grazie al materiale raccolto durante la vita di un nobile veneziano, che in vita metteva a disposizione la sua casa per gli studiosi; il nobile ha pensato poi di lasciare il suo palazzo e tutto il contenuto in eredità alla città perché se ne facesse un luogo da visitare. Oggi il museo inizia con la ricostruzione completa di un gigantesco dinosauro, dal grande effetto scenico. Poi si prosegue passando dai fossili, alle collezioni e ricostruzioni di animali, alle postazioni interattive per spiegare l'evoluzione della vita. Il tutto in un palazzo magnifico affacciato sul Canal Grande con uno splendido giardino dove poter fare merenda!


I laboratori del museo Guggenheim
Chi l'ha detto che il Guggenheim è solo un museo per grandi?
Ma figuriamoci, i bambini hanno il dono dell'interpretazione delle opere d'arte, e questo museo può fare al caso loro.
La domenica mentre gli adulti si fanno la loro visita tra gli artisti, i bambini, di età compresa dai 4 ai 10 anni possono fare dei laboratori gratuiti. Un modo per introdurre i piccoli artisti all'arte moderna e contemporanea in modo del tutto divertente. Ogni attività comincia con l'incontro con un'opera esposta nel museo per poi continuare in laboratorio per sprigionare la vena artistica. Il mio piccolo l'ha provata, e gira ancora per casa la sua splendida opera d'arte!




Un giro in barca tra i canali con il Gruppo Remiero Tre Archi
Complice una mia amica che voga alla veneta in questa remiera, ho potuto conoscere questo mondo nuovo, a partire dalla rimessa per le barche fino alla dedizione e alla passione che si cela dietro a questa attività.
C'è da perderci la testa dentro la rimessa, tutte le barche hanno nomi e caratteristiche diverse: la Caorlina, il Sandolo, il Pupparino, la Gondola e poi altre ancora. Un bambino può solo divertirsi in un ambiente così. Far scendere la barca dal suo "scaffale" e posizionarla sotto una specie di gru per metterla in acqua è già un'avventura...e poi? Poi si sale a bordo e, mentre i professionisti vogano e si allenano, un bambino può guardare Venezia da un nuovo, diverso ed entusiasmante punto di vista...se poi gli dà pure un remo in mano, la giornata sarà segnata come una delle più belle trascorse.
Quando il giro finisce si torna alla remiera, si ritira su la barca e la si pulisce, tutti i passeggeri lo fanno: un rito molto bello, il prendersi cura di qualcosa, mai scontato, che fa crescere anche gli animi più piccoli.



Visitare il Lido di Venezia
Da Venezia al Lido, passa il tempo di un giro in traghetto, che fa sempre piacere, perché un giro in barca per un bambino è sempre bello e perché finalmente ci si può anche riposare dopo tanto camminare per campi e calli! Un'isola lunga 12 km, con una spiaggia lunghissima, che a settembre è sede del festival del cinema, cosa che non interessa ovviamente ai bambini. A loro può invece interessare il piccolo paesino di Malamocco, che, quasi una piccola e tranquilla Venezia, incanta con i suoi campi e colori. Vi consiglio di farci visita a luglio quando la sagra del pesce prende il sopravvento e non puoi fare a meno di sederti con vista laguna, mangiare un scartosso de pesse fritto, mentre il brusio della gente, i bambini che ballano e cantano e le lucine accese a festa creano un'atmosfera senza pari.




Visitare la Libreria Acqua Alta, e comprare qualche libro
Se non siete mai stati alla Libreria Acqua Alta, dovete ritornare subito a Venezia! Ma subito! Rapisce grandi e bambini, ammalia con il suo odore di salsedine e il tempo, che pare essersi fermato, in silenzio, mentre fuori l'acqua scorre lentamente, solcata da gondole che leggere lasciano una scia...
Cartoline, libri, libretti, disegni, stampe, fumetti senza anno e senza età abitano questo luogo che affascina solo a sentirlo nominare. Un bambino si incanterà a sfogliare, toccare, curiosare e chiedere. Perché gli stimoli sono sempre i benvenuti a qualsiasi età.
E poi quell'angolino, appena fuori sul retro che farà innamorare ogni persona adulta e giocare qualsiasi bambino.
Una scala, una vera scala, fatta di libri, dove salire e scendere.
Una metafora per la vita...




E dove dormire con i bambini?

Non è sempre facile trovare una sistemazione adatta a nuclei familiari, soprattutto in laguna. Io ci vado spesso anche in giornata, ma non tutti hanno la fortuna di avere una città così bella a portata di mano...anche se un mio sogno è di dormirci e svegliarmi poi all'alba per vederla vuota! Un'ottima soluzione sono gli Hotel a Venezia della catena Best Western, dislocati in varie posizioni nel capoluogo, in modo da adattarsi alle vostre esigenze.

E ora non vi resta che partire, Venezia, che sia la prima o la ventesima volta che la vedete, è sempre una meraviglia...


URUGUAY E ARGENTINA...IN CASO DI MALATTIA

by 8:56 AM


Prima di parlarvi del mio ultimo viaggio tra Argentina e Uruguay, vi parlo dell'esperienza sanitaria che ho avuto, purtroppo, modo di vivere.
Dico purtroppo perché il piccolo viaggiatore si è ammalato, ed essendo un viaggio itinerante, non è stato sempre semplice gestire la cosa.
Sono inconvenienti che possono succedere, non vorremmo mai succedessero, ma in un viaggio bisogna metterli in conto.
A volte le medicine portate da casa non sono quelle necessarie: io, per esempio, non me la sento di dare antibiotici senza conoscere il motivo della febbre, del resto non sono un medico, e lascio questo lavoro a chi è competente.

A Montevideo, in Uruguay, il termometro un pomeriggio segna 38,5 di febbre.
Niente di grave, capita, magari la stanchezza del viaggio da Buenos Aires che ci ha visto prendere prima un traghetto e poi un autobus con l'aria condizionata sparata a palla mentre fuori c'erano circa quaranta gradi.
In Hotel chiedo alla reception se c'è un medico che posso chiamare per farlo visitare; mi dicono che loro sono convenzionati con un pediatra, e che nel giro di mezzora arriverà a visitare il bambino.
Nel frattempo la febbre sale, mal di testa, bambino sudato e io mi sento una mamma snaturata che lo trascina in viaggio.
In realtà non è così, probabilmente lui è più entusiasta di me per il viaggio, ma in questo momento il senso di scoramento e impotenza lontano dalla propria pediatra prende il sopravvento.
Il dottore lo visita, non trova niente di che, gola un poco arrossata, gli prescrive ibuprofene.
Sollevata comincio la cura.
La febbre però fatica a scendere e alle quattro di mattina mi chiudo in bagno con il pc e seduta sul water chiamo via skype la mia pediatra che mi tranquillizza e mi dice di continuare la cura, probabilmente è una forma di influenza che provoca febbre alta.
Ma giunge il tempo di cambiare destinazione e ci aspettano due voli per arrivare alle cascate Iguazu. Il piccolo viaggiatore sembra stare meglio, la febbre è scesa e veniamo catapultati in una realtà che ha come scenografia una foresta verde e strade di fango.
Visitiamo le cascate, meravigliose, uniche e spettacolari.
La sera però la febbre sale nuovamente, e il senso di disagio pure.
Il giorno dopo lo porto in una clinica, diciamo una clinica approssimativa, dove non parlano una parola di inglese e un medico, che probabilmente è un ortopedico, dopo aver fatto aprire la bocca al bambino e aver guardato sommariamente la gola (senza far abbassare la lingua e senza luce) gli ordina dell'antibiotico.
Ok, io non sono un medico, lui sì, fidiamoci, probabilmente la gola è infiammata.
La febbre sale e scende ancora, i giorni alle cascate sono terminati ed è ora di prendere altri due voli per arrivare in Patagonia.
In aereo la febbre scende sempre, che sia un miracolo?
Giunti in Patagonia però la temperatura torna ad alzarsi e ormai comincio a essere preoccupata; così mi faccio consigliare un buon pediatra e mi reco nella clinica privata di El Calafate.
Un signore dalla faccia tranquilla mi dice che il bambino non ha particolari sintomi, ma che se ha febbre da sette giorni, potrebbe esserci qualcosa sotto.
"Le consiglio di fare gli esami del sangue, delle urine ecc.; sa, siete stati in zone a rischio Dengue (confine con il Brasile). Il cercare di spiegargli che la febbre ce l'ha da prima di andare alle cascate non serve un granché.
Mi spiega che la febbre non è scesa perché le dosi dell'antibiotico che mi hanno prescritto a Iguazu sono sbagliate, il piccolo aveva bisogno di dosi più alte...
Più confusa di prima, e molto più preoccupata (ahhh!! il cuore di mamma) mi fiondo a scrivere una mail alla pediatra in Italia, che mi rassicura dicendo di non fare niente, e di andare da lei appena saremmo rientrati.
Il giorno dopo, non ha più nulla, febbre passata, così com'è venuta.
Rientrati in Italia, lo porto a visitare e si scopre essere una normale influenza del periodo, influenza che lascia a letto molti bambini con febbre alta per una settimana...

Ah non vi ho detto.
Arrivata a El Calafate, la febbre era salita anche a me! Un bel 38 e degli aghi piantati nella gola.
Sono andata in ospedale, e che ospedale! A parte lo scenario incredibile che gli fa da contorno, il servizio è stato ottimo e impeccabile. Mi hanno visitato subito, ordinato i medicinali (giusti!!) e il giorno dopo ero, più o meno a posto!
Costo della prestazione: gratis.

Che dirvi, siamo viaggiatori, il rischio è il nostro mestiere, certo che a volte capitano queste cose tra capo e collo che creano un poca di apprensione.
Vuoi che sei dall'altra parte del mondo, vuoi che la lingua non è proprio quella che mastichi meglio, io penso sempre che sia meglio partire con una buona assicurazione viaggio.
L'Argentina e l'Uruguay si sono dimostrati dei Paesi economici per questo tipo di spese, ma è anche vero che alla fine non abbiamo avuto bisogno di particolari cure. Nonostante tutta la mia preoccupazione ero conscia che in caso la faccenda si fosse aggravata avrei potuto contare sulla mia assicurazione sanitaria.




PARCO MATILDICO, DOVE IMMERGERSI NELLA NATURA

by 2:04 PM




Immerso tra le colline Emiliane, a circa a venti chilometri da Reggio Emilia c'è un parco.
Si tratta del Parco Matildico e prende il nome da Matilde di Canossa che viveva nel castello che un tempo dominava la valle e del quale purtroppo non è rimasto più nulla.

Un parco che sembra una favola, di quelli che riescono a trasportare indietro negli anni, un'oasi di pace dove staccare la spina e immergersi nella natura.
Un Parco dove giocare, divertirsi, e riposare, mentre i bambini scorrazzano tranquilli e gli adulti si cimentano in attività ludiche.
Eh sì, anche noi adulti amiamo giocare e divertirci.
E questo parco offre tutto quello di cui si ha bisogno!

Una giornata per rigenerarsi, ma non solo; il Parco dà la possibilità di passare qualche giorno tra passeggiate, animali liberi e tanto verde, in confortevoli cottage in legno, dove l'unico rumore che si può sentire è quello della natura.

C'è un laghetto color smeraldo circondato da un boschetto. Si può prendere la canoa, la pagaia e remare. Anche i bambini con il loro piccolo remo possono contribuire all'esplorazione dello specchio d'acqua, tra carpe giganti e schizzi che fanno divertire. Non è facile, io mi faccio ridere da sola, la mia propensione per tutto ciò che assomiglia all'attività fisica è imbarazzante; tuttavia mi sono divertita un sacco!



C'è un ponte sospeso, uno di quei meravigliosi ponti che per passarli non devi soffrire di vertigini e non devi aver paura, un ponte per coraggiosi, e chi meglio di un bambino ha coraggio da vendere? Tutto traballa, e sotto si vede il laghetto verde, e così, passo dopo passo, ondeggiando si arriva all'altro capo, sani e salvi.
Non ridete vi prego, non enfatizzo troppo, mettetevi nei panni di un bambino: tutto questo è pura avventura!



I percorsi acrobatici aerei io li adoro. Nel senso che sono un'invenzione pazzesca. Voglio dire, camminare tra gli alberi sospesi da terra non è una cosa del tutto usuale. Ci si imbraga, si fa un piccolo briefing per imparare a non cadere giù e ci si lancia in percorsi adrenalinici.
Ce ne sono di vari tipi: per bambini, e devo aggiungere bellissimi, e anche per adulti, che necessitano di coraggio e spirito di avventura.




Ci sono anche molte altre cose da fare e momenti da passare in perfetto relax, alla scoperta del territorio. Il Parco ha ben tre chilometri di percorsi nel verde, tra laghetti e sorgenti naturali. Le passeggiate sono adatte a tutte le età ed alcune praticabili anche con il passeggino.
Il percorso botanico dà la possibilità di ammirare le piante che crescono e fioriscono in base al periodo dell'anno; c'e anche un orto botanico che racchiude 150 specie di piante officinali e medicinali.
Il museo della civiltà contadina con un'esposizione di attrezzi di cui abbiamo dimenticato il nome e l'uso: è sempre bello riportare la memoria indietro nel tempo e raccontare ai bambini come si viveva un bel po' di anni fa.
Anche questa è una scuola di vita.

E non dimenticate la fattoria didattica. Per un bambino è un mondo di scoperte e meraviglie, tra animali da conoscere e toccare, dove instaurare un rapporto che insegnerà loro il rispetto per ciò che li circonda.







Molte aree gioco intratterranno i piccoli mentre i grandi potranno preparare un bel pic nic nelle aree attrezzate. Scivoli, altalene e giochi con la sabbia sapranno accendere la loro fantasia, in un contesto meraviglioso. I prati diventeranno dei campi per rincorrersi e gli alberi nascondigli per cercarsi...

Siete pronti a partire?
Ecco il sito del parco per avere qualche altra informazione: parcomatildico.com



MINORCA A MISURA DI BAMBINO

by 3:35 PM




L'estate scorsa sono stata a Minorca con la mia amica Milly di Bimbieviaggi e i piccoli viaggiatori al seguito.
Minorca era nella mia lista di viaggi da un bel po'.
Faceva parte di uno di quei luoghi "Ma sì, è qui vicino prima o poi ci andrò".
Il punto è che è stato un po' troppo poi, ma ho recuperato ed ho potuto meravigliarmi di un'isola dalla straordinaria bellezza.

Vi scrivo qualche informazione pratica per l'organizzazione di una settimana nella bellissima isola delle Baleari.





Il volo
Abbiamo volato con la Vueling facendo scalo a Barcellona. Non è un volo super comodo, ma era l'unico disponibile. Purtroppo da Bologna e da Venezia (da quest'anno la EasyJet ha il diretto!!) non c'erano voli diretti e la soluzione migliore, per non doverci spostare in altri aeroporti più lontani era questa.
Purtroppo ad agosto i prezzi, sebbene abbiamo fatto una prenotazione molto anticipata, erano molto alti, ma non proibitivi.
All'andata uno scalo breve, al ritorno invece uno scalo un po' più lungo (circa 8 ore) ci ha permesso di visitare un pezzettino della bellissima Barcellona.
Direi che male non è andata!




Bagaglio a mano
Ho imparato negli anni a portarmi in viaggio sempre meno bagagli pesanti. Viaggiare leggera mi fa sentire meglio, non solo per il bagaglio, ma per il pensiero di lasciare a casa cose che effettivamente non servono.
Quindi io e il piccolo viaggiatore (ma mi hanno seguito a ruota anche Milly e la sua bimba) siamo partiti con un piccolo trolley a mano, con tutto il necessario per passare una settimana sull'isola. E poi, diciamolo, che ti serve quando sei al mare? Costumi, vestiti leggeri e creme solari...

Noleggio auto
Il metodo più bello e indipendente per muoversi nell'isola è la macchina. All'aeroporto si trovano un sacco di car rent, ma io sono solita a prenotare prima della partenza per non dovermi trovare a piedi...
Mi raccomando, richiedete sempre il seggiolino per i bambini, molte compagnie lo danno compreseo nel prezzo, altre in aggiunta, ma prendetelo SEMPRE.


Soggiorno al  Royal Son Bou
Non un Hotel qualunque ma un hotel dedicato alle famiglie, e soprattutto, è il caso di dirlo, ai bambini. Un mondo creato ad hoc per loro, dove i genitori possono far vacanza è i bambini divertirsi. C'è da dire che a me non piace la vacanza da passare sempre all'interno di una struttura; il Royal Son Bou è però stata un'ottima base per le nostre escursioni e un luogo perfetto per i momenti di convivialità. Vicino al mare e ad una delle spiagge più belle dell'Isola, da cui prende il nome, ha poi una piscina ENORME, e una per i più piccoli con tanto di scivoli e giochi. Hanno un baby club e tutto quello che può intrattenere un bambino con l'argento vivo in corpo!
Tutto è studiato per i piccoli ospiti: colazione e cena sono a loro misura, si servono da soli, si scelgono piatti, posate e cosa mettere sotto i dentini.
E se a pranzo sei in giro per l'isola (come abbiamo fatto noi)? Ti preparano un box con panini, frutta e bibite per gustartelo in qualche spiaggia. 
Bello no?



E il ritorno
Il rientro è sempre un po' sofferto, si sa, le vacanze non vorresti finissero mai, se te lo dice anche un bambino di 6 anni siamo apposto!
All'alba abbiamo preso il volo per Barcellona, e abbiamo continuato il nostro viaggio ancora per qualche ora tra la Rambla e la Sagrada Familia! Di questo e molto altro vi racconterò in altri post!


E voi ci siete stati a Minorca? Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti :).










L'ACCADEMIA DEGLI ELFI, MAGIA IN RIVA AL LAGO

by 9:46 AM






[Questo post è un promemoria per novembre 2016 :)]

Chi pensa che Babbo Natale faccia tutto da solo si sbaglia di grosso.
Alle sue spalle (grosse e larghe spalle) c'è un team fantasmagorico, che crea, organizza, dispone, aiuta, canta, ecc..
Mi viene in mente il cartone animato Il figlio di Babbo Natale, lo avete visto? Io ne sono innamorata.

Avete capito chi sono gli aiutanti dell'uomo vestito di rosso che una volta all'anno sale sulla slitta per portare i doni a miliardi di bambini?
Gli Elfi.
Adorabili, piccoli, velocissimi Elfi.
E io li adoro, li ho sempre adorati.

Facciamo un salto nell'atmosfera natalizia, fatta di lucine, buoni propositi e OH OH e pensiamo a quanto piace ai bambini.
Piace tantissimo.
E quando ho detto al mio piccolo viaggiatore che avrebbe frequentato l'accademia per diventare Elfo di Babbo Natale, beh era talmente felice che sembrava vero anche a me!



L'accademia si trova a Riva del Garda, sulle sponde del bellissimo lago e si tiene ogni anno da inizio dicembre fino alla fine del mese.
Ci sono dei requisiti da tenere in considerazione per essere ammessi, mica possono partecipare tutti! Bisogna essere esperti di giocattoli, amare gli animali, soprattutto quelli nordici e avere meno di dodici anni (questa cosa non la capisco, volete dirmi che io non posso partecipare?).





Elfo, il leader di tutti gli elfi conduce i bambini nel fantastico mondo del Natale, con prove e divertenti attività per poter prendere l'attestato finale.
Nel Castello in riva al lago la casa di Babbo Natale aspetta i bambini per dare inizio all'accademia. 
A tutti viene consegnata la divisa e via a colorare, usare timbrini, imbucare letterine, ascoltare Babbo Natale che racconta storie seduti sul suo enorme lettone, fare una merenda da super elfo.
Due giorni all'insegna del divertimento condiviso con altri bambini e splendidi personaggi, non solo nella grande casa ma anche per le vie di Arco, il piccolo borgo che si trova vicino a Riva.
Non vi svelo altro, vi invito a mettere un promemoria per l'anno prossimo!
Iscrivete i vostri bambini, accompagnateli nella magia del Natale, vi innamorerete anche voi di campanelle e stelline brillanti!

Informazioni utili:

Riva del Garda si trova in Trentino, lì nasce il Lago!
Ci si arriva in macchina e in treno, se nevica anche con la slitta!
Tutte le informazioni per l'Accademia degli elfi sono disponibili su www.gardatrentino.it




NAVIGARE SUL TICINO, RAFTING A MISURA DI BAMBINO

by 5:21 PM

 


L'ultima mia esperienza in campeggio risale a qualche anno fa  (mmm, diciamo pure tanti anni fa).
Ero in spagna, a Calella de Parafruguel in costa Brava, in vacanza con gli amici!
Magari il viaggio ve lo racconto in un altro post, ma era per dirvi che  da quella volta non ho fatto più campeggio perché un nubifragio, o come va di moda dire in questo periodo una bomba d'acqua, si era abbattuta in quella zona. Non eravamo in campeggio, ma a Girona in quel momento, e avevo lasciato le finestrelle della tenda aperte, il resto lo potete immaginare...

Dopo anni, la voglia è ritornata.
Il campeggio dà quel senso di libertà ed avventura difficile da trovare altrove.
Mi ricorda un poco le vacanze che facevo da piccola con i miei.
Un paio di settimane fa ci ho riprovato, ed è stato un salto nel passato.
Complice Milena di Bimbi e Viaggi, ho trascorso un fine settimana sul fiume Ticino che segna il confine tra Lombardia e Piemonte.

Nel campeggio la tenda è stata montata (in pochi secondi: grazie Decathlon!) a pochi metri dal fiume in una zona ombreggiata che richiamava i colori dell'autunno. Di sottofondo il suono del fiume che scorreva sopra sassi.
Ne usciva quasi una melodia.



Ma perché fare campeggio in pianura vicino ad un fiume?
Perché l'indomani avrei fatto rafting proprio sul Ticino.
La mia prima volta su un gommone con il remo in mano!

Ero emozionata.
Beh, io mi emoziono sempre per tutte le cose nuove.
Non so cosa aspettarmi, ho aspettative (controsenso voluto).
Io ho un rapporto conflittuale con l'acqua (non con quella della doccia eh), quindi per me ogni volta che la affronto è una prova.
E io le prove le voglio superare!

L'aqQua Canoa Rafting è un'associazione di Vigevano che offre molte opportunità per vivere il Ticino: gommoni, canoe, kayak e sit on top. La cosa interessante è che queste attività sono per tutti, famiglie, neofiti, esperti con escursioni sia diurne che notturne!

Alberto, il responsabile dell'associazione, dopo averci fatto indossare, giubbetto e caschetto ci ha fatto un briefing per spiegarci bene i segreti e i misteri della gestione remo/gommone in fiume.
Niente di preoccupante o particolarmente difficile...
L'unica cosa da tenere in mente è quella di non dare il remo in testa al proprio vicino...



Foto credits Bimbi e Viaggi

Ed eccomi in acqua in un coso di gomma che da subito mi è sembrato troppo instabile.
In realtà Alberto ci ha assicurato che il rafting nel Ticino è molto slow, non ci sono rapide da torrente ma è una sorta di navigazione tranquilla immersi totalmente nel parco naturale.
Ed effettivamente così è stato.
E mentre si scivolava nell'acqua, tutto attorno la natura prendeva il sopravvento.
Un paio d'ore per guardarsi in giro e scoprire che le meraviglie dietro a casa continuano a stupirmi!
Ho scoperto che il fiume Ticino è il più pulito d'Italia ed è balneabile.
La prima volta non mi sono tuffata, mi intimoriscono sempre un poco i fiumi (eh c'ho pure questa), ma il piccolo si è tuffato senza farselo dire due volte, ed è stata la sua prima volta in un fiume!
Poi quando ci siamo fermati e scesi, un bagnetto l'ho fatto pure io, provando l'ebbrezza di farmi trasportare dalla corrente senza dover muovere un muscolo (lo ammetto ero un po' tesa però è stato carinissimo), in un contesto naturale, senza "rumori" di alcun tipo se non quelli che la natura esterna.


Foto credits Bimbi e Viaggi

Posso solo consigliarvi questa esperienza!
I bambini dai due anni sono ben accetti, e non correranno nessun rischio. Verrà comunque fatto indossare a loro (come agli adulti eh) casco e giubbettino, e gli verrà dato in mano un piccolo remo, così anche loro potranno divertirsi a pagaiare!
Mi raccomando, costume e crema solare, scarpette da scoglio e voglia di divertirvi!

Che dite, lo provate?

Informazioni utili:

L'associazione sportiva AqQua si trova a Vigevano presso la Centrale Idroelettrica. 
La discesa in gommone costa 30 euro per adulto e i bambini fino ai sei anni salgono a bordo gratis!

Se amate fare campeggio, l'unico della zona è il Camping Playa Valverde, un po' decadente ma in una bella posizione sul fiume!





FINE SETTIMANA A BELLARIA-IGEA MARINA: CONSIGLI ED EMOZIONI

by 5:33 PM



Ho trascorso un lungo fine settimana in quel di Bellaria-Igea Marina.
Ebbene sì, era la mia prima volta in Romagna, e mi sono divertita moltissimo!

E così con il piccolo viaggiatore, a maggio, mi sono catapultata in questa regione, nella provincia di Rimini.
Le città di mare le adoro, hanno quel certo non so che di rilassato, ti fanno sentir bene! Sembra quasi che ti vogliano sollevare dalle fatiche del giorno, il mare è lì ad aspettarti per ascoltarti e parlare con te...

Ma veniamo a noi, 
Quali sono le cose da fare per vivere questi luoghi appieno?
Innanzitutto parcheggiate la macchina e riprendetela solo quando tornate a casa.
Non vi servirà, pedalare lungo il litorale e all'interno delle stradine vi farà scoprire il luogo da un nuovo punto di vista! 

Io ho soggiornato presso l'Hotel Angelini, a pochi passi dal mare, una struttura attenta alle esigenze del viaggiatore, con tutti i confort e con un occhio (molto grande direi) di riguardo alle famiglie e di conseguenza ai bambini!

E con la bici che l'hotel lascia a disposizione degli ospiti, abbiamo girato in lungo ed in largo!

Abbiamo scoperto che le cose da fare e vedere sono moltissime, non solo vita da spiaggia dunque, a volte è bella pure quella, ma noi siamo esploratori (cit. piccolo viaggiatore) e di conseguenza vietato stare fermi!


Il mercato ittico è un buon punto di partenza! Abbiamo avuto la possibilità di visitarlo e di capire come avviene il confezionamento delle cozze! A volte diamo tutto per scontato, ci troviamo nel piatto il nostro bel pesce, i nostri bei crostacei, senza farci domande su tutta la lavorazione che sta dietro dalla pesca alla vendita!
Bellaria Pesca punta a concentrare l'offerta del prodotto ittico locale stabilizzando in prezzi per ridurre i costi di produzione. 
E poi il pesce lo puoi rintracciare con un APP -APPena Pescato-!

Un giro in barca è sempre un'avventura, e soprattutto piace ai bambini. Diventano dei piccoli marinai a caccia di balene o enormi cracken...
Con l'associazione circolo diportisti è possibile fare delle uscite in barca per tutta la famiglia, per godersi il mare dal mare!
C'è anche una nuova barca a disposizione dei turisti, si chiama Eco Adria Fishermen, un progetto per sperimentare una nuova forma di gestione del mare rendendo protagonisti i pescatori locali.


Da una barca ad un’altra, dove un pescatore ha spiegato tutti i segreti del suo lavoro e anche del mare, con una passione tale da far capire quanto amore c'è nell'uscire la mattina presto e mollare le reti! Reti da pesca, il timone, il tavolo da lavoro hanno lasciato a bocca aperta me e i piccoli esploratori del mare...
E poi abbiamo fatto merenda con delle gustosissime acciughe marinate e pane. Il gusto della semplicità.

Ma lo sapete che a Bellaria Igea Marina c'è una casa tutta rossa, che è stata per molto tempo l'abitazione di uno scrittore? Lui era Alfredo Panzini, un marchigiano che amava trascorrere del tempo con la moglie pittrice in questo luogo a due passi dal mare. La casa è ora diventata un museo che oltre a raccogliere gli oggetti di uso quotidiano del grande scrittore espone anche i dipinti della moglie, quasi a farne una galleria d'arte.
Altra piacevole scoperta, ma quante ne riserva ancora questo luogo?


Sempre in bicicletta si può raggiungere la Torre Saracena! Una vera e propria torre risalente al sedicesimo secolo, fatta costruire per difendere gli abitanti della costa dalle invasioni dei pirati! Ora è adibita a museo delle conchiglie, ma nasconde ancora un fascino intramontabile…si possono raccontare storie di pirati e contrabbandieri...
Una scala a chiocciola porta ai diversi piani per ammirare tutta la collezione di conchiglie, molluschi e scheletri di organismi marini.
Ho visto bambini incollati al vetro delle teche, mentre la guida raccontava loro miti, leggende e verità....



Non azzardatevi ad abbandonare la bicicletta eh!

Il Parco del Gelso, è un luogo si straordinaria bellezza...
Un laghetto, un pontile, un cigno ad accoglierti, un prato immenso dove stenderti, dei giochi per i bambini, e si può fare pure un salto nell'era preistorica!
Ideale per un pic nic, un'alternativa al mare per godere del verde e della tranquillità!
E se nel frattempo vi viene fame vi consiglio di fare una sosta da Romagnami, una yogurteria che fa frullati, succhi gelati, con prodotti freschi e di stagione e soprattutto a vostro piacimento!


Ma voi lo sapete vero qual è il simbolo culinario della Romagna? ... Io non posso farne a meno quando passo da quelle parti: la piadina mi ha rapito il cuore, e i sensi, e l'anima!
Al ristorante Da Gianola, non solo si possono mangiare delle piadine superlative, ma ti insegnano anche a farle!
Questa volta mi sono cimentata solo nell'assaggio finale, perché la piadina l'hanno imparata a fare i bambini!
Farina, strutto, bicarbonato ed acqua, ecco gli ingredienti magici per crearla. E con le piccole mani in pasta che lavoravano ho visto la felicità negli occhi di mio figlio. Le cose semplici, che per loro diventano un gioco, sono le più belle e quelle che ricorderanno nel tempo....



La mia prima volta nella Riviera Romagnola è stata una piacevole scoperta!

Lo è stata anche per il piccolo viaggiatore, che ha imparato cose nuove, ha incontrato nuovi amici, tra i quali un certo Lillo...è stato faticosissimo da trovare, scappava ovunque lasciando dei piccoli indizi, una caccia al tesoro con i fiocchi...ma alla fine ce l'abbiamo fatta!

Per qualsiasi informazione consultate il sito Bellaria Igea Marina creatori di emozioni e Hotel Family 




















BELLARIA IGEA MARINA, RACCONTATA DA UN PICCOLO VIAGGIATORE

by 3:09 PM


Con il mio piccolo viaggiatore ho passato un fine settimana a Bellaria Igea Marina.
Un fine settimana ricco di emozioni, di cose e posti nuovi da scoprire, che hanno acceso il suo entusiasmo, ma anche il mio.
Vederlo felice mi rende felice!

E a dirla tutta era la nostra prima volta in Romagna....
Così ho pensato di fare un post che lo veda protagonista, che racconti il suo punto di vista, che troppo spesso viene tralasciato, ma che in fondo è la voce della verità.
Il piccolo viaggiatore ha quasi sette anni...e chiacchiera tantissimo!

Una piccola intervista, che ancora mi fa sorridere...

Cosa ti ricordi dei giorni passati al mare?

Ricordo nuovi amici, e con loro ho giocato tantissimo sulla sabbia, a rincorrerci e a cercare conchiglie. Io ne ho raccolto un sacchetto pieno.
C'era il sole e io ero felice.



Come ti spostavi in giro per Bellaria Igea Marina?

In bicicletta, ma non pedalavo io.
Stavo seduto dietro al contrario, me l'ha insegnato Angelica.
Seduto al contrario vedevo cose nuove, e le persone che pedalavano dietro di me.

Ma Lillo chi è?

Mamma, Lillo è un cane, ma non un cane vero!
Per trovarlo abbiamo fatto una caccia al tesoro in bicicletta.
Prima in una casa tutta rossa dove c'erano delle cose di uno scrittore, e poi in una torre alta alta con la scala tonda. C'erano tante conchiglie dalle forme strane ed un ragazzo che spiegava.
Poi sempre in bici siamo andati in spiaggia e abbiamo trovato Lillo di cartone e fatto merenda con una torta azzurra.

E le cose che ti sono piaciute di più?

I racconti del pescatore nella sua barca, con le reti da pesca e il timone.
Il giro in barca con i miei amici e la mamma, perché c'era la musica.
E poi il parco dove c'era un laghetto e gli animali della preistoria. Però erano finti, mica siamo nella preistoria adesso.
C'erano i giochi e un'altalena dove ci si poteva lanciare...




E cosa hai mangiato?

Le piadine! Ma non le ho solo mangiate, le ho proprio fatte con le mie mani. La pasta era diventata dura, ma poi il signore mi ha aiutato e le abbiamo fatte insieme. Poi le ho portate a cuocere nel forno e le ho mangiate. Erano buone!

Ma in acqua oltre alle conchiglie cos'hai trovato?

Sono salito su una tavola lunga tipo surf ma senza onde, e con un remo dovevo andare avanti...che fatica, però che bello! In ginocchio era più facile che in piedi.
Mi sono divertito un sacco!



Mamma secondo me il nome Bellaria vuol dire che è un posto dove c'è un aria buona, sarà vero?

Quando i bambini danno soddisfazione, e soprattutto ci fanno vedere il mondo in un modo diverso, che forse abbiamo dimenticato...
Presto anche il mio punto di vista, che poi non è così distante da quello di un bambino, ma sarà ricco di informazioni che vi saranno utili per un vostro viaggio in queste carinissime città!



OLTRE LA NEVE, FOLGARIA

by 10:45 AM



Amo la montagna, mi piace tanto.
Mi piace la strada per arrivarci, i tornanti che salgono,
le vette che si avvicinano maestose, che mi invitano a visitarle!

E' aria pura, pulita, frizzante e fresca anche d'estate!

D'inverno nevica, e tutto magicamente si copre di bianco, impalpabile cotone che si scioglie al contatto.
Amanti dello sci e di altri sport invernali (per me molto estremi) si tuffano in vallate per scivolare armoniosamente su piste, per lasciare il segno, per godersi la natura.
Nel post "Folgaria, la montagna che ti mette gli sci" vi avevo raccontato la mia esperienza sulle piste da sci a Folgaria...dopo circa sei anni ho rimesso ai piedi quelle cose scivolose e nuovamente mi sono emozionata!
Ma montagna d'inverno non vuol dire necessariamente neve e sci.
Se non nevica?
Se sono con dei bambini che dopo la mattinata a sciare vogliono fare dell'altro?
 A Folgaria le alternative ci sono e sono a portata di grandi e piccini:

IL MUSEO DEL MIELE

Si trova a Lavarone, a pochi chilometri dal centro di Folgaria. Un museo che profuma di dolce, e che spiega perfettamente il processo di produzione del miele.
Io lo conoscevo sommariamente, ma mentre ho visitato il museo sono stata sorpresa da tutto quello che si nasconde dietro l'etichetta di un vasetto di miele. E' stato un viaggio, all'interno del mondo in cui vivono le api.
La perfezione delle celle che le api riescono a costruire! Ma lo sapete che un alveare è un'opera ingegneristica perfetta? Provate a guardarne uno (senza api possibilmente) e ammirate cosa riescono a fare dei piccoli laboriosi esseri viventi.
Il Museo invita il visitatore ad avvicinarsi a questo mondo, con un itinerario interessante che spiega la storia e l'evoluzione dell'apicoltura.
Io mi sono divertita, e mio figlio ancora di più, letteralmente incantato, dal filmato iniziale che la visita prevede e poi da tutte le altre informazioni a misura di bambino che ci sono, sparse nel percorso espositivo. Favi, arnie e attrezzi dell'apicoltore sono esposti per soddisfare la curiosità dei più piccoli!
Impareranno poi che col miele si possono fare molte cose...


CASEIFICIO DEGLI ALTIPIANI E DEL VEZZENA

Lo conoscete il Vezzena? Beh, è uno dei formaggi più buoni che io abbia mai mangiato, e pensate, lo fanno solo in Trentino nei comuni di Lavarone e Folgaria. Nel caseificio, come tutti sanno, si fa il formaggio. Non so voi, ma io non ci metto piede molto spesso, e ogni volta resto affascinata da come il latte riesca a trasformarsi in una forma cilindrica e stagionata.
La signora Marisa illustra come avviene il processo, dalla raccolta del latte alla vera e propria lavorazione: si cuoce il latte, si estrae il siero e poi si taglia la cagliata nelle porzioni che diventeranno formaggio. Queste vanno in pressa e poi salate in un bagno di salamoia.
Le forme così ottenute vengono stagionate su assi di legno e rivoltate periodicamente, pulite e trattate con olio di lino. Dopo circa un anno e mezzo potete gustare un favoloso formaggio di montagna.
La signora Marisa ci ha raccontato tutto questo con una passione che fa trapelare l'amore per il proprio lavoro. Pensate che lei, nella sua azienda agricola Soto al Croz, ha circa una settantina di mucche, ed ognuna di loro ha un nome! Trovo questa cosa troppo bella!
Sempre nella fattoria organizza giornate didattiche dedicate ai bambini, per fare amicizia con gli animali, vivere come un malgaro, fare il formaggio...e poi mangiarlo, penso proprio che una gita estiva da quelle parti la devo proprio fare.




DOVE MANGIARE TRA UN'ATTIVITÀ' E L'ALTRA?
Ecco alcuni consigli, per pranzare, cenare, mangiare una fetta di buon strudel, o per una sera speciale davanti ad un caminetto!

Food for All. Questo self service si trova a Passo Coe. Un ristorante con un occhio di riguardo alle persone disabili e con problemi alimentari. Si trova vicino alla sede di Scie di Passione, e non dimentico di dirvi che è a misura di bambino, con seggioloni, scalda biberon e tutto quel che serve!

All'Osteria Coe invece, oltre che pranzare dopo una bella sciata potete anche assaggiare un buonissimo Strudel (l'ho provato per voi!). L'ambiente è accogliente in tipico stile montanaro con tanto di tovaglie a quadretti e sci di legno e slitte di un bel po' di anni fa appesi alla parete.

L'Hotel ristorante la Baita si trova invece a Fondo Piccolo direttamente sulle piste da sci (mica male eh!) e offre piatti tipicamente trentini: canederli, gnocchetti con lo speck e salsiccia con polenta.




Se invece alla sera, passeggiando per il centro di Folgaria vi viene un certo languorino potete fermarvi al Caffè pasticceria da John. Un posto dove rilassarsi bevendo qualcosa di caldo davanti al caminetto acceso, che fa molto romantico, e stare in compagnia degli amici dopo una giornata sulle piste.
Se cercate qualcosa di più vivace, al piano interrato della pasticceria c'è il John club dove potete ascoltare della buona musica accompagnandola con dei cocktail davvero speciali...(anche qui ci devo ritornare, la giornata sugli sci mi aveva reso troppo stanca!)

E allora che ne dite di un bel viaggio a Folgaria? 

Informazioni utili:
-l'Hotel Villaggio Nevada è un'ottima sistemazione se viaggiate con bambini, o se cercate momenti di relax, (ne ho parlato anche in questo post: Folgaria, la montagna che ti mette gli sci)
-L'azienda agricola Soto al Croz si trova in via Thiene, 14 a Lavarone (TN), se volete informazioni scrivete a questo indirizzo e-mail fulviocaneppele@alice.it



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