Lungo il finger che mi sta
portando al mio aereo, il passeggero di fronte a me, un tizio sulla
cinquantina, scherza...se si può definire come scherzare... sulle disgrazie che
possono succedere in volo.
Ora, lasciamo da parte il fatto
che io mi impressiono anche se il comandante annuncia che il volo andrà
benissimo, te, tizio simpaticone, cosa diavolo vai dicendo alle donne che
viaggiano con te?
Devi conquistarle?...mmm cambia metodo!
Devi conquistarle?...mmm cambia metodo!
Vorrei che si voltasse, che il
suo sguardo incontrasse il mio, per fulminarlo, per fargli vedere che la mia
espressione acida al punto giusto è tutta per lui!
Guardo con faccia rassegnata
Sonja, la ragazza che vola con me, sperando convinta, che le hostess
impietosite dal mio faccino che chiede di star sedute vicine, mi accontentino!
Ecco l'entrata.
Un oblò allungato, un cerchio
che ha fatto spazio ad un rettangolo.
Tocco la carlinga, il mio rito
prima di salire in aereo, e subito dopo l'odore inconfondibile e indefinito, mi
avvolge, mi dà il benvenuto...chiamiamolo così.
Avanzo nello stretto corridoio
con un trolley che mi segue e si incastra ad ogni sedile. Meridiana non ha
proprio il senso dello spazio nel velivolo.
Trovo una hostess e le spiego
che vorrei sedermi vicino a quella ragazza perché non amando volare in due ci
si fa forza.
Lei sorride, come sempre loro
sorridono, anche se ti devono dire l'aereo precipita loro sorridono, e io le
ringrazio per questo, e, dopo una contrattazione per spostarmi di posto, mi
guarda, sempre sorridendo, e mi dice "mi spiace non posso fare altro se il
passeggero non vuole spostarsi, ma non si preoccupi, il volo è breve e la sua
amica è seduta davanti a lei"
Magra consolazione.
Premetto che metà aereo è
occupato da una comitiva di arzilli nonnini veneti di ritorno da un tour della
Sardegna, e guarda caso il mio posto è proprio nel sedile in mezzo a due
signore anziane, che credono di averne ancora trenta, ustionate dal sole,
ingioiellate e con lo smalto delle unghie abbinato alla borsa e al foulard.
Sono belle, nel loro essere
kitsch sono stupende, e mentre sorrido, come l'hostess, chiedo loro
se possono lasciarmi libero il posto di corridoio perché quello
centrale, diciamo così, non lo preferisco...
La richiesta, come potete ben
capire è vana, e sono pure scocciate.
Mi siedo in mezzo a queste creature che emanano un profumo che neanche quando entri da “Limoni” lo senti.
Mi siedo in mezzo a queste creature che emanano un profumo che neanche quando entri da “Limoni” lo senti.
Il posto in mezzo è una
tortura, scordatevi i braccioli e rimanete con le mani in mano in attesa...
"Signorina (e grazie per
la signorina) ma la staea poco ben?"
“No signora, sto bene grazie,
ho solo paura di volare, e stare nel sedile esterno mi avrebbe aiutato, ma non
si preoccupi (falsa), sto qui buona”.
E quella alla mia destra:
" Ma paura de cossa? dai
el xe un volo breve"
Sto zitta, credo sia la
soluzione migliore...
Ogni tanto Sonja si gira e
credo legga nei miei occhi non la paura dell'aereo, ma quella di stare seduta
in mezzo a due gargoyles...
L'aereo, finalmente, comincia a
muoversi e raggiunge la pista, pronto a rullare. La sua potenza romba e guardo
fuori dal finestrino, ma vengo distratta da un gesto. La signora alla mia
destra si fa il segno della croce.
...........................................
Gesto scaramantico? O credi che
se l'aereo precipita il segno della croce ha avvisato Dio e così ti salva?
............................................
Vorrei rilassarmi, ma la
combriccola di non giovani spreca ovazioni durante la salita, mentre l'aereo
un po' traballa e si assesta per la crociera... (mica siamo
in mare, ma si ostinano a chiamarla così).
Quella alla mia sinistra mi
rivolge la parola.
"Ma gaea veramente
paura?"
-Beh si, capita-
"Ghe racconto qualcossa
così ghe passa il tempo, va ben?"
Che faccio le dico di no?..mi
pare brutto.
-Ok, Grazie-
E qui comincia il racconto di
questa tizia e della sua fantomatica crociera, si quella con la nave, che ha fatto non so dove e non
so quando, ma che a detta sua era stupenda e ricca di avvenimenti interessanti.
Il secondo o terzo giorno di
navigazione un uomo si butta in mare, e annega. Fermano la nave, il mare era
mosso, il rinvenimento è stato difficile...i dettagli ve li risparmio.
Il quinto o sesto giorno,
mentre si ballava dopo cena, mi spiega, un signore si sente male, un
malore..." Nol gheva miga fatto un infarto...Morto l'omo"...e anche
qui i dettagli ve li risparmio.
Ora dico, ma perché è così
convinta che un racconto a tratti macabro mi potrebbe far restare più
tranquilla?
Io sono ancora basita, mi viene
da ridere.
Ora.
Però sono basita!
E rido ancora.
E rido ancora.
Finalmente l'aereo comincia a
scendere, mentre le mie care vicine "ciaccolano" in continuazione tra
di loro... ecchecavolo se vi sedevate vicine non era forse meglio?
Quella al finestrino in estasi
per i campi visti dall'alto ad un certo punto armeggia con la tasca porta
riviste del sedile. Ne tira fuori un sacchetto di carta, quello che vi salva se
vi viene da vomitare, con tanto di logo Meridiana... Lo guarda, lo apre.
Poi guarda me e mi fa
"Signorina, lo vuole lei?,
sennò me lo porto a casa per ricordo"
.....................................................
P.S. sono disponibile per tradurre dal dialetto all'italiano le frasi per qualcuno incomprensibili!
La puntata precedente la potete trovare qui: The Terminal
P.S. sono disponibile per tradurre dal dialetto all'italiano le frasi per qualcuno incomprensibili!
La puntata precedente la potete trovare qui: The Terminal