VILLA EMO CAPODILISTA

by 2:33 PM





Villa Emo Capodilista.
Solo a nominarla questa Villa mi trasmette qualcosa di importante.
Pensate che si trova a 5 km da casa mia e non ci ero mai entrata!
L'ho vista sfrecciare dalla macchina molte volte, lei bella sopra una collina attorniata da verde e vigneti, tutta merlettata.
Chissà chi ci abita in una villa così mi chiedevo...

Il colle dove sorge si chiama Montecchia, che dà il nome anche alla località: Montecchia, da Monticula, piccolo monte.
In effetti è un po' strano da vedere in mezzo alla pianura, una piccola montagnola si alza a dominare.

Un po' di storia...(corta, faccio presto eh)
Prima dell'anno mille alla zona della Montecchia era stata data la concessione di fortificare i dintorni e il casato a scopo militare. Il feudo passò poi di famiglia in famiglia fino al 1270 quando, dopo essere stata ricostruita, passò alla famiglia Scrovegni che la trasformò in residenza: la torre colombara putroppo è l'unico edificio rimasto del periodo medioevale. Sulla torre i colombi venivano allevati perché erano carne pregiata...andate a dirlo a chi ha denunciato lo chef Cracco...

Nella seconda metà del cinquecento prende forma la Villa sul monte, il parco circostante viene modificato e trasformato in giardino "romantico" con cedri dell'Himalaya, si pensa anche con lo zampino di Jappelli....
La Villa è nata non solo come abitazione, ma come casino di caccia, attività che i signori amavano molto: il simbolo della famiglia Capodilista è un cervo con un fiore in bocca. 
Quindi residenza di svago dove i nobili si preparavano alle battute di caccia.


La villa ha avuto un grosso impatto su di me. Dai cancelli di entrata si snoda un sentiero costeggiato da alti alberi che conducono alla dimora. Meravigliosa, imponente a dominare sulla pianura a trecentosessanta gradi.
L'interno è un capolavoro di affreschi che rappresentano scene mitologiche, di storia familiare e storia romana, mescolate con arte e maestria. D'obbligo è camminare a testa in su per ammirare lo spettacolo artistico di colori.
La mia preferita? La camera della vigna.

Non svelo altro o vi potrei rovinare il piacere di una visita.
Io l'ho fatta con l'associazione Alicorno, che organizza visite guidate, non solo in questa splendida Villa ma anche in altri luoghi del Veneto con lo scopo di valorizzare il territorio. Molti aneddoti e racconti accompagneranno il visitatore che non potrà che restare incantato da tale bellezza...

Pronti per scoprirla?













Grazie a Simone di Catturaattimi per le foto mentre lavoro, twitto, scrivo fotografo, mi perdo nei meandri... :)








CERVARESE SANTA CROCE E IL CASTELLO DI SAN MARTINO

by 9:13 AM





In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo mio nuovo progetto.
Nel primo post vi ho portati a Torreglia, vi è piaciuta?

Oggi vi porto a Cervarese Santa Croce.

Tra i Colli Berici e i Colli Euganei e tra le numerose anse del fiume Bacchiglione sorge questo piccolo paesino vicinissimo a Vicenza ma con il cuore nella mia Padova!
Una volta la zona era ricoperta da folte foreste, l'etimologia del nome ricorda infatti che Cervarese significa foresta crescente, non è bellissimo?
Col tempo le foreste però hanno lasciato spazio a campi di grano e costruzioni ma esistono ancora delle oasi verdi e per me molto belle dove trascorrere del tempo e fare lunghe camminate sugli argini.



Da non perdere assolutamente il Castello di San Martino della Vaneza.
Dall'anno mille sorge questo castello sulle sponde del Bacchiglione. Imponente, ha sempre avuto fascino su di me!
Era avamposto di difesa militare tra le città di Padova e Vicenza; nel diciassettesimo secolo invece fu un porto fluviale, ma in seguito ai pochi traffici commerciali cadde in rovina e fu restaurato molti anni dopo da enti pubblici che lo hanno adibito a museo. All'interno sono conservati reperti archeologici che sono stati ritrovati sul fondo del vicino fiume, alcuni risalenti al neolitico e all'era medioevale.
Il castello si può visitare con pochi euro: un tuffo nel passato circondati dalla natura del luogo.



Ci sono andata molte volte in bicicletta (eh si...una bella pedalata!), molti lunedì di pasquetta a fare pic-nic nel grande prato vicino al castello, con la coperta a quadri, i panini e un pallone per giocare.
Un luogo dove staccare la spina, riposarsi, rilassarsi e, perché no, tornare ragazzini con una palla da calciare.
Nelle giornate primaverili il prato si ricopre dei fiori del dente di leone, l'aria si fa più calda e aspettare un tramonto infuocato, beh è d'obbligo!




E voi conoscete la zona? Avete altro da segnalarmi?
Aspetto i vostri consigli!









CARA ALITALIA, NON CI SIAMO

by 3:56 PM





Tutti abbiamo avuto qualche disavventura con Alitalia.
Mi stupirei del contrario.
Una valigia persa da qualche parte,
un volo cancellato, call center fantasma, ore ad aspettare la risposta di un operatore..

Il volo intercontinentale del mio ultimo viaggio era firmato Alitalia.
Costava un po' meno di altri e aveva dei buoni orari, che non è mai una cattiva cosa, soprattutto se si viaggia con un bambino.
Ho voluto dare un'altra possibilità a questa compagnia che in passato mi ha dato parecchie noie a causa di bagagli perduti; e ho chiuso un occhio sui capricci che ha fatto per un più recente volo in collaborazione con Etihad che ho preso per Bangkok: benchè le due compagnie siano partner non mi è sembrato che andassero molto d'accordo.

Prima di partire seleziono i pasti, opzione on line che mi permette di scegliere un pasto vegetariano, indù, gluten free, ecc. Non c'è però l'opzione per il pasto bambino, che io ho sempre trovato in tutte le compagnie aeree.
Penso che forse mi verrà consegnato in automatico visto che il biglietto e la tariffa sono di tipo CHILD.
Penso male, perché appena prendo posto a sedere in aereo, l'assistente di volo conferma il mio pasto, ma non quello del bambino.
"Signora lo doveva prenotare, ora non ne abbiamo".
"Prenotare dove scusi?"
"Signora col biglietto..."
Eccerto, non ho mai viaggiato, non so come si fa.
Nessun problema, decido di tentare l'inserimento pasto per il volo di rientro.

Nel frattempo scopro che il tavolino dove è seduto mio figlio è rotto, se ci appoggio qualcosa sopra, beh, cade. Lo faccio presente e l'assistente mi dice:
"Signora, che le devo dire? Houston abbiamo un problema?"
...
Iniziamo bene.

Nella fila centrale accanto alla mia un po' di trambusto attira la mia attenzione.
Un altro assistente alza la voce con due passeggeri accusandoli di essere seduti in un posto non loro, mentre un'altra coppia con quei posti è in piedi.
I passeggeri si difendono mostrando la carta d'imbarco, che effettivamente conferma gli stessi posti...
Signore e signori overbooking in diretta, a bordo... si era mai visto?!?

Volo normale, cibo pessimo, frutta acida, pasti freddi (due pasti in 14 ore di volo). Non chiedo un servizio da chef stellato, ma poi non fate tutta sta pubblicità sull'ottimo cibo italiano servito a bordo!

Ciliegina ulteriore, l'intrattenimento a bordo non mostra alcuna mappa con la possibilità di vedere dove sono, orario di volo, tempo mancante all'arrivo a destinazione...C'è l'opzione ma non funziona.


Una volta a destinazione in Argentina, mando un tweet ad Alitalia per sapere come ordinare il pasto bambino, visto che teoricamente è un'opzione che posso scegliere...
Ecco lo scambio di tweet:







Inutile dire che non mi hanno più risposto. Come ultima spiaggia, mi rivolgo al check-in all'aeroporto di Buenos Aires, dove mi invitano a chiamare il call center in Italia, un semplice 199...e che comunque ormai è troppo tardi!

Anche al ritorno cibo al di sotto degli standard, air-show assente, assistenti fantasma. C'è una forte turbolenza, e io sono sensibile a questi scossoni: un po' perché non ragiono in questi momenti e un po' per avere rassicurazioni in merito, schiaccio il pulsantino per far venire l'assistente al mio capezzale...Beh se non lo avessi spento io quel pulsantino un'ora e mezzo dopo, probabilmente sarebbe ancora acceso.

Alcuni schermi al sedile non funzionano (se capita a me impazzisco!!!).
Alla mia vicina di sedile, dopo la sua richiesta di sistemarlo, rispondono: "Signora in Italia sono le 20 (NDR: in realtà sono le 19), si metta a dormire che poi arriva mattina."


Cara Alitalia, 
non ci siamo....



DA VENEZIA A MONACO CON AIR DOLOMITI PER FESTEGGIARE UN ANNIVERSARIO

by 3:30 PM




Da Venezia a Monaco con Air Dolomiti per festeggiare un anniversario!
Non il mio eh, ma quello della compagnia aerea Air Dolomiti, che quest'anno, esattamente a Gennaio, ha festeggiato (e sta continuando a farlo!) i suoi primi 25 anni di servizio.

La settimana scorsa la compagnia aerea mi ha invitato a bordo dei suoi aerei per un viaggio in giornata su Monaco, per assaggiare durante il volo le specialità culinarie di Alfio Ghezzi, chef della Locanda Margon, il ristorante stellato di casa Ferrari a Trento.

In un primo momento ho pensato: "il colmo, io ho paura di volare e mi invitano a bordo di un aereo?
Ma in un tempo che è durato un secondo mi sono anche risposta: "Perché no, devo continuare ad esorcizzare le mie paure, affrontarle, mettermi alla prova.
E così è stato.
Un lunedì mattina, poco dopo l'alba, mi sono trovata seduta sull'aereo che in un'ora mi ha trasportato da Venezia a Monaco di Baviera.
Mi hanno accompagnato una vista mozzafiato sulle Alpi, la gentilezza e cortesia del personale di bordo (e non è scontata!!), e una colazione nutriente per affrontare la mia giornata in città: torta di mele, mortandela - da non confondersi con la mortadella, questo è un salame tipico della Val di Non - casolet e ciocomiti, ecc. Ho reso l'idea?




Una giornata per visitare Monaco è sufficiente?
Assolutamente no, soprattutto se è la prima volta, ma è sufficiente per farsi un'idea dell'aria che si respira.

Atterrata, ho preso il Bus Lufthansa che parte dal terminal 1 ogni venti minuti, ad un costo di circa 10.50 € a corsa, ma se si prende andata e ritorno si risparmia! In quaranta minuti circa, dipende dal traffico, arriva in centro città, più esattamente alla stazione del treno.
Da lì è cominciata la mia passeggiata che mi ha portato per qualche ora alla scoperta di una nuova città, che in molti mi hanno decantato, e curiosa mi sono lanciata per conoscerla.
Mi sono concentrata solo sul centro città, nell'area pedonale, per passeggiare in tranquillità assaporando la gradevole temperatura di quindici gradi...il primo di febbraio!

Marienplatz con il Municipio ed il carillon che per me ha un nome impronunciabile (Glockenspiel). Questa piazza è il cuore pulsante di Monaco, l'ho trovata vivace, piena di gente e risate: chi se ne andava di fretta, chi a testa in su a cercare un nuovo particolare, chi semplicemente passeggiava fiero. Purtroppo non ho sentito il carillon, l'ultima animazione col suono di 43 campane e delle 32 figure è a mezzogiorno!



Il Frauenkirche, il Duomo meglio conosciuto come Cattedrale di Nostra Signora, in stile gotico con le sue caratteristiche cupole a cipolla! Questo è il simbolo inconfondibile di Monaco.

Viktualienmarket, il mercato che in molti mi hanno consigliato! Me ne sono innamorata, un luogo vivacissimo dove fare acquisti nelle bancarelle, bere una birra e mangiare qualcosina al volo o comodamente seduti; qui regna un'atmosfera meravigliosa, un misto tra quella natalizia e quella conviviale dei paesi nordici. 



Mi sono seduta ad un tavolo, non ce n'era uno libero solo per me, e mi sono accomodata con dei signori con grandi sorrisi e dei grandi boccali di buona birra!
Io ho chiesto di portarmi qualcosa di tipicamente tipico....





Ho continuato poi a camminare, a perdermi, purtroppo per poco: avevo un volo nel tardo pomeriggio e una cena on the air al Settimocielo!
Anche sul volo di ritorno ho trovato personale carinissimo insieme alla temuta comunicazione del comandante che ci sarebbero state delle turbolenze, ma poca cosa.
Molto bene mi sono detta....
Decollo ventoso, mica è colpa di qualcuno.
Poi la situazione si è tranquillizzata e hanno cominciato a servire la cena: trota affumicata di Preore, insalata russa e barbabietola rossa, con un buon calice di Ferrari Maximum Brut Trentodoc!
Ringrazio queste ultime bollicine per avermi inebriato sufficientemente da superare la centrifuga turbolenta durata qualche minuto!




L'aereo è atterrato in anticipo, tutto perfetto, anche la stretta di mano al pilota!

Grazie Air Dolomiti per questa nuova e spumeggiante esperienza a 10000 metri da terra! 






TORREGLIA

by 3:53 PM




In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a questo mio nuovo progetto.
Mi sono fermata a Torreglia.

Torreglia si trova ai piedi dei Colli Euganei, una piccola cittadina attorniata da dolci colline.
Pare che i primi insediamenti fossero dati dai neolitici, ma non sono abbastanza vecchia per confermarvelo, vi confermo invece che grazie alle colline circostanti la zona è sempre stata sfruttata per la coltivazione delle vigne e per l'estrazione di trachite per i Veneziani.
Nel Medioevo l'intervento di Monaci Benedettini ha dato vita a monasteri e di conseguenza a opere di bonifica del territorio, avviando il terreno all'agricoltura e ad un incremento demografico.

La presenza religiosa ha avuto un certo impatto sulla piccola cittadina di Torreglia e dintorni, lasciando ancora opere in ottimo stato, come monasteri e chiese, avvolte non solo da un'urea misteriosa, ma anche da un fitto bosco, quasi a proteggerli.

C'è molto da vedere nei dintorni di Torreglia e diversi percorsi naturalistici; ovviamente non sono riuscita a vedere tutto, ma ci posso ritornare ogni volta che lo desidero!
Bello avere posti meravigliosi dietro casa...

Villa dei Vescovi
Si trova a Luvigliano, una piccola frazione di Torreglia.
La chiamo la perla incastonata nei Colli Euganei.
Una Villa storica che risale alla metà del 1500. Inizialmente era la casa delle vacanze del Vescovo di Padova, ma poi è stata donata al Fai ed ora molte attività la rendono accessibile a visite e laboratori o pic nic immersi nella natura!



Chiesa di San Sabino ed Eremo di San Luca

Si trova a Torreglia Alta e risale al 1077, non giovanissima quindi, ma gode di un panorama bellissimo; peccato che in questi giorni la foschia non mi abbia regalato bella luce per le foto! Pare che il nome di Torreglia derivi dalla torre campanaria.
La chiesa si può visitare solo la domenica mattina alle 8.30.
Quella che una volta era la canonica ora è un piccolo eremo: l'Eremo di San Luca, luogo in cui si può soggiornare per piccoli periodi spirituali, per ritrovare se stessi, o semplicemente per staccare la spina dallo stress.



Eremo di Monte Rua

In cima al Monte Rua, 416 m, si trova un Eremo. Una strada sterrata accompagna i visitatori per un paio di tornanti, immersi nel calore di un bosco si passeggia tranquillamente sbirciando tra gli alberi in cerca di un paesaggio da ricordare.
L' Eremo di clausura, che risale al 1300, vieta l'entrata alle donne, ma non agli uomini che possono visitarlo in determinati orari.
Anche qui è possibile soggiornare, per assaporare la tranquillità del luogo.
All'interno delle mura ci sono quattordici celle, come piccole casette adibite a dormitorio e studio...
Sono curiosa, lo ammetto, ma non posso entrarci, chi vuole andarci di voi maschietti al posto mio?



Foto di Simone Catturaattimi

Una giornata tra queste meraviglie la dovete assolutamente passare.
Ogni stagione dona ai colli colori e profumi nuovi. E poi i sentieri che si inerpicano stretti tra boschi e radure, per raggiungere piccole vette, per godere panorami unici.

E se poi al ritorno potete fermarvi nel centro del paese alla Buddineria, per assaggiare uno dei golosissimi budini.
Se amate i liquori invece, fermatevi a comprare il Maraschino, fatto con le marasche, alla Luxardo, antica azienda locale. Ho provato a contattarli per fare un giro dell'azienda, ma a quanto pare non interessava...
Comunque è uno dei miei alcolici preferiti!!!

Forza! Accendete l'auto e via! 




Il Monastero del Monte Rua visto dal Monte Venda, foto di Simone Catturaattimi


ROVERETO AL FREDDO VALE UN VIAGGIO!

by 4:17 PM



Conoscevo Rovereto solo in modalità estiva, con il cielo azzurro, le nuvole bianche e quell'aria inconfondibile che si respira solo in montagna.
Nei dintorni le mucche al pascolo fanno sentire i campanacci, e nelle malghe la vita si svolge all'aperto.

Quest'anno l'ho scoperta anche con il freddo, con le lucine natalizie, il profumo di vin brulè, e quella magia che solo nel periodo che precede il Natale fa brillare gli occhi ai bambini...ma anche agli adulti.
L'atmosfera mi ha rapita letteralmente, non mi aspettavo un calore così, mentre il freddo avvolgeva tutto.

Ero con il mio piccolo viaggiatore e mia mamma, che è ritornata a Rovereto dopo ... anni!

Cosa fare due giorni in città?
Ecco come ho trascorso il mio fine settimana dicembrino.

Natale dei Popoli

Nel centro storico di Rovereto una tradizione sta prendendo piede ed è l'accoglienza all'interno del mercatino di Natale di Popoli di diverse etnie, diverse religioni e culture, in un momento di condivisione. Quest'anno ha accolto la Russia e i suoi meravigliosi colori!
Tra le bancarelle di prodotti tipici Trentini c'erano anche quelle Russe, con oggetti di artigianato bellissimi. Mi sono fermata più volte da dei ragazzi ortodossi, e mi hanno raccontato che tutto ciò che vendono è fatto in un carcere e il ricavato viene devoluto ad un orfanotrofio.

Il Trenino

Si è troppo grandi per fare un giro in trenino? Io dico di no! E così con bimbo e nonna abbiamo percorso le vie del centro tutte addobbate e illuminate nella più classica atmosfera natalizia...per vedere la città da un punto di vista nuovo!
A volte cambiare prospettiva può fare solo bene! Eppoi non vogliamo farli riposare un pochino questi bimbi che hanno camminato tutto il giorno?




Vallagarina Food&Wine

Ho incontrato i produttori della Vallagarina, una piacevole scoperta per conoscere quello che il territorio offre in formato bio e soprattutto a km 0, dettagli da non sottovalutare. Come la produzione di dolci dedicata alle farine del Monte Baldo dalle quali sono nate torte di una bontà unica dai nomi che completano il gusto come la " Stella d'Inverno"...




Casa d'arte Futurista Depero

La curiosità fa scoprire cose fantastiche, come questo museo, che a quanto pare è l'unico museo futurista in Italia. Una collezione di opere in panno coloratissime che mi appenderei in casa (ma non ho pareti abbastanza grandi), mobili, giocattoli e altra oggettistica trasformata in opere d'arte. Fateci un giretto, merita veramente!




Il Museo della Guerra

Eh, questo museo è tappa fissa per Rovereto. Ci ho portato ancora mio figlio, che nuovamente si è perso nella storia. Ora sa leggere, ed ogni didascalia, ogni descrizione ha avuto la sua attenzione. Cannoni, divise militari, disegni dei campi di battaglia, tutto era vero, e tutto lo incuriosiva, fino a chiedersi il perché di una guerra...Ma è indubbio che tutto lì dentro affascina e incuriosisce, tanto da passarci una mezza giornata! Un consiglio, prima di uscire fermatevi allo shop del museo, oltre a tanti libri storici sulla guerra anche per bambini, c'è un bellissimo aereo di cartone, in vari modelli, da costruire e dipingere, un regalo per un bambino curioso e creativo per imparare un pezzetto di storia.





Non sono riuscita a ritornare al Mart (dovrò prevedere un'altra gita ...) ma vi segnalo che ci sono molte iniziative per i bambini. Il Little Mart, laboratori creativi sull'arte. Così mentre i genitori si godono il museo loro imparano cose nuove!

Altra cosa che non ho visto è la Campana dei Caduti. Creata dalla fusione del bronzo dei cannoni delle nazioni che hanno partecipato alla prima guerra mondiale; è la più grande campana al mondo che suoni a distesa. Ogni sera si possono sentire i cento rintocchi che echeggiano nella valle!



Mia mamma e i suo amici sotto la campana dei caduti nel 1966


Rovereto, una città ricca di storia e di musei, dove trascorrere del tempo tra cultura e natura, dove non ci si può annoiare nemmeno con un bambino, dove ogni stagione è quella giusta per visitarla!
Infatti i musei della Vallagarina propongono alle famiglie molte iniziative per passare assieme momenti alla scoperta dell'arte e della storia con laboratori e visite guidate.
Tutte le informazioni su visitrovereto.it

Dove dormire
Ho soggiornato al B&B Corte Santa Maria, un grazioso Bed and Breakfast a due passi dal centro, in un contesto tranquillo ma comodo a tutti i servizi.
La Signora Donatella vi preparerà deliziose colazioni e darà ottimi consigli per visitare la città e i dintorni.



Dove mangiare
Durante il periodo natalizio è d'obbligo fermarsi nel mercatino e assaggiare le prelibatezze della zona, che ne dite di un panino con carne salada e crauti?





I ci ritornerò presto, ho sempre un buon motivo per ritornare!




20 KM

by 9:09 AM




[Un post corto corto per presentare un progetto nuovo]

Vi presento uno dei miei nuovi progetti per il 2016.

Si chiama 20 km.
In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Mi sono ripromessa nell'ultimo anno, come proposito, di parlare di più della mia Padova e di tutto quello che ci sta attorno, e vi assicuro che è tanto. 
Ci sono paesi che ancora non conosco, argini che non hanno ancora sentito i miei passi, castelli da scoprire e osterie dove mangiare un buon boccone!

Fermarmi e visitare i dintorni.
Una volta al mese vi proporrò un itinerario, per farvi conoscere un pezzetto della provincia di Padova, luoghi che hanno da raccontare, ma che restano spesso nascosti, senza un reale motivo; in alcuni punti sconfinerò per andare a toccare con piede altre province.

Questi 20 e circa km mi entusiasmano, perché faranno conoscere anche a me posti mai visitati bene, visti solo di passaggio, o magari quando ero bambina con mamma e papà.

Spazierò a 360 gradi su Padova, dai colli Euganei a sud ovest, verso Venezia ad est e poi ancora a nord...

E qui chiedo il vostro aiuto, io qualche idea ce l'ho, ma mi servono anche i vostri consigli, che magari abitate proprio lì.
Quel posto da vedere, quel luogo in cui mangiare, quel parco da visitare...
Non sono proprio precisi i 20 km, eh, io sono flessibile e arrotondo di cinque per eccesso e per difetto :).


Scrivetemi nell'area commenti o al mio indirizzo e-mail cristinarampado@gmail.com

L'ACCADEMIA DEGLI ELFI, MAGIA IN RIVA AL LAGO

by 9:46 AM






[Questo post è un promemoria per novembre 2016 :)]

Chi pensa che Babbo Natale faccia tutto da solo si sbaglia di grosso.
Alle sue spalle (grosse e larghe spalle) c'è un team fantasmagorico, che crea, organizza, dispone, aiuta, canta, ecc..
Mi viene in mente il cartone animato Il figlio di Babbo Natale, lo avete visto? Io ne sono innamorata.

Avete capito chi sono gli aiutanti dell'uomo vestito di rosso che una volta all'anno sale sulla slitta per portare i doni a miliardi di bambini?
Gli Elfi.
Adorabili, piccoli, velocissimi Elfi.
E io li adoro, li ho sempre adorati.

Facciamo un salto nell'atmosfera natalizia, fatta di lucine, buoni propositi e OH OH e pensiamo a quanto piace ai bambini.
Piace tantissimo.
E quando ho detto al mio piccolo viaggiatore che avrebbe frequentato l'accademia per diventare Elfo di Babbo Natale, beh era talmente felice che sembrava vero anche a me!



L'accademia si trova a Riva del Garda, sulle sponde del bellissimo lago e si tiene ogni anno da inizio dicembre fino alla fine del mese.
Ci sono dei requisiti da tenere in considerazione per essere ammessi, mica possono partecipare tutti! Bisogna essere esperti di giocattoli, amare gli animali, soprattutto quelli nordici e avere meno di dodici anni (questa cosa non la capisco, volete dirmi che io non posso partecipare?).





Elfo, il leader di tutti gli elfi conduce i bambini nel fantastico mondo del Natale, con prove e divertenti attività per poter prendere l'attestato finale.
Nel Castello in riva al lago la casa di Babbo Natale aspetta i bambini per dare inizio all'accademia. 
A tutti viene consegnata la divisa e via a colorare, usare timbrini, imbucare letterine, ascoltare Babbo Natale che racconta storie seduti sul suo enorme lettone, fare una merenda da super elfo.
Due giorni all'insegna del divertimento condiviso con altri bambini e splendidi personaggi, non solo nella grande casa ma anche per le vie di Arco, il piccolo borgo che si trova vicino a Riva.
Non vi svelo altro, vi invito a mettere un promemoria per l'anno prossimo!
Iscrivete i vostri bambini, accompagnateli nella magia del Natale, vi innamorerete anche voi di campanelle e stelline brillanti!

Informazioni utili:

Riva del Garda si trova in Trentino, lì nasce il Lago!
Ci si arriva in macchina e in treno, se nevica anche con la slitta!
Tutte le informazioni per l'Accademia degli elfi sono disponibili su www.gardatrentino.it




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