COMBAI, IL REGNO DEI MARRONI IGP

by 3:35 PM




L'autunno è la mia stagione.
I colori che si incendiano per scaldarsi dai primi freddi,
i frutti desiderosi di essere raccolti,
l'aria che quasi frizzante nasconde ancora qualche nota calda, residuo dell'estate.
Mi sento bene in questo periodo, mi sento a casa, 
tra foglie da calpestare, castagne da arrostire e calde tisane da gustare.

E poi il sole, ma lo avete visto come dipinge tutto con un solo sguardo?

E chi poteva immaginarselo che in provincia di Treviso, c'è un paesino che abbraccia dolci colline e che in autunno è il regno dei marroni e delle castagne?
Una di quelle scoperte che ti fanno capire quante sono le meraviglie dietro casa.
Combai, ecco il nome del regno dei marroni IGP (indicazione geografica protetta).
Dal 1945, quindi da ben 71 anni, a Combai si tiene la festa dei marroni, per la quale arriva gente da ogni parte del Veneto e non solo.
Una festa nata un po' per caso e un po' per necessità, visto che servivano soldi per la banda musicale del paese.

Circa un mese di festeggiamenti che vedono come protagonisti castagne e marroni, che come ben sapete sono differenti.
Io tanto bene non lo sapevo, ma durante la mia gita fuori porta in questa cittadina ho scoperto e imparato molte cose. 
Una guida mi ha accompagnato nel bosco incantato non solo alla scoperta di questi meravigliosi frutti ma anche di tutta la natura che ci sta attorno.



Prima di tutto mi sento di dirvi che il marrone non nasce in natura, ma deriva da una selezione di piante di castagne e nasce solo tramite innesto. Quindi se tu pianti un marrone, nascerà sempre un castagno...
Eh eh molto curiosa questa cosa!
Il marrone è visibilmente più grosso della castagna, ha un colore che si avvicina più al rosso e la parte attaccata al riccio ha una forma rettangolare e non tondeggiante come quella delle castagne.
La produzione di marroni e castagne del territorio è limitata, vi consiglio vivamente di prendere la macchina e di andare a Combai per assaggiarli e per vivere l'atmosfera di festa e tradizione che tra ottobre e novembre invade il paese.

Il bosco non ospita solo esemplari di castagni, ma anche degli strani personaggi intagliati nel legno che ricordano le leggende locali che venivano raccontate ai bambini per farli star buoni..o per impaurirli!
La passeggiata nei dintorni è dolce tra una natura incontaminata. Cinguettii di uccellini in cerca dell'ultimo caldo, nel terreno un tappetto fatto dai ricci delle castagne, piccoli borghi che sembrano usciti da una fiaba e un panorama che rilassa e che fa pensare a quanta bellezza ci circonda.



Tutto questo passeggiare ha però messo un po' di fame, quale scelta migliore se non quella di andare a mangiare alla festa?
Pasticcio, spezzatino e dolci tutti a base di castagne...ed infine un sacchetto caldo caldo pieno di marroni cotti nel tradizionale rostidore. E se le dita non si colorano di nero, non sono mica cotte bene eh!



Ho fatto indigestione, ne ho mangiati troppi, ma come si fa a lasciarseli sfuggire? Un frutto così buono da mangiare solo in un periodo così piccolo...
Affrettatevi fino a martedì 1 novembre potete vivere questo momento unico!
Tanti ancora gli appuntamenti che potete consultare su marrondicombai.it come la passeggiata nel bosco, la raccolta delle castagne e la passaggiata notturna con canti e leggende.
E se non ce la fate, segnate in agenda per l'anno prossimo!

ZANDOMENEGHI PORTA L'IMPRESSIONISMO A PADOVA

by 10:29 AM



Mangio arte a colazione da quando ho avuto, molti anni fa la brillante idea di studiarla.
Una delle buone idee che ho avuto nella vita.
Il colore, le pennellate, sono state una piacevole conseguenza.
Un modo di esprimere, 
emozioni.
Poi sono cominciate le visite ai musei, quelle con artisti seri, del calibro di Monet, Manet, Picasso, Renoir...beh l'impressionismo mi ha sempre commosso.
Lo so, può sembrare stupidamente banale questa parola, ma chi ama l'arte sa di cosa parlo.
Brividi, occhi lucidi,
il voler toccare con mano quelle pennellate folte di colore che da sole non valgono nulla, ma se fai qualche passo indietro ti regalano il mondo intero.


Quindi potete vagamente immaginare la mia felicità nell'avere in mostra a Padova Zandomeneghi, un grande artista Veneto, che pochi conoscono, ma che ha da raccontare una storia: la sua e quella di tutti i personaggi che hanno abitato la sua vita e i suoi quadri.
Una mostra che Palazzo Zabarella dedica al maestro Veneziano a cento anni dalla sua morte.

Cento opere, cento quadri da leggere con tutta la calma di cui siamo capaci, la fretta è nemica dell'arte.
Ogni quadro ha il suo tempo per essere scoperto e ascoltato.



Zandomeneghi, nasce a Venezia, figlio di scultori. La passione per l'arte scorre nelle sue vene e sceglie scuole che prima lo portano nella sua città natale all'Accademia di Venezia, poi all'Accademia di Brera a Milano, infine a Firenze dove frequenta gli ambienti dei Macchiaioli.
Ad un certo punto si accorge di volere qualcosa di più, lascia la sua casa, la sua Italia, e si trasferisce a Parigi. Eh già, in quella Parigi pullulante di artisti e di mani impazienti di dipingere tele.
Gli inizi sono difficili, non è molto diverso dai giorni nostri. Cambiare Paese è sempre una sfida da gestire.
Comincia a lavorare come disegnatore per un giornale di moda, in qualche modo deve pur mantenersi, e continuerà a farlo per quindici anni...ma poi un giorno Degas (esatto, proprio lui!) lo invita a partecipare ad una mostra collettiva e qui avviene la svolta verso l'impressionismo, che fermava su tela, come una foto, il momento all'aria aperta, nei bar, per strada, nella vita di tutti i giorni.
Ed è questo che adoro.
La vita dipinta con dedizione di dettagli sfumati, imprecisi, sottolineati, marcati.
La vita che scorre tra i quadri come in un album di fotografie dove si riconoscono i volti di belle donne e di familiari, dove la passione ancora una volta torna ad essere la protagonista.

Non mi dilungo oltre sulla storia e la vita di questo meraviglioso artista, che mi ha nuovamente, dopo anni conquistata.
Vi invito a prendere parte a questo viaggio tra le sue opere, perché è proprio di un viaggio che stiamo parlando, influenzato da amici, parenti, conoscenti che l'hanno portato ad essere quello che è diventato.
Un viaggio estremamente affascinate.




Zandomeneghi è in mostra fino al 26 Gennaio al Palazzo Zabarella, che merita di essere visto a priori perché è uno dei palazzi più belli di Padova.
La Mostra è promossa da Fondazione Bano che promuove e valorizza i beni di interesse storico e artistico dell'Arte Italiana dell'ottocento e novecento.

Vi consiglio la visita con una guida, per scorgere tutti quei particolari che molto spesso sfuggono, e per ascoltare una storia che vi appassionerà.
Per informazioni www.palazzozabarella.it o scrivete una mail a info@palazzozabarella.it

Aspetto le vostre impressioni!



IL SENTIERO DEL MONTE VENDA

by 9:07 AM





In 20 km partendo da Padova dove posso arrivare?

Ho preso la macchina e ho dato inizio a gennaio a questo progetto che durerà un anno.
Vi ho parlato di Torreglia, di Cervarese Santa Croce e il castello di San Martino, di Cava Bomba, di Piazzola sul Brenta e Villa Contarini e del Castello di San Pelagio.

Oggi vi porto in un altro posticino sui miei amati Colli Euganei, Il Monte Venda.
Con i suoi 603 m è il più alto di tutti i colli e tocca i comuni di Teolo, Cinto Euganeo, Galzignano e Vo'...
Se dalla pianura lo distinguiamo dagli altri per le installazioni militari, al suo ridosso ci regala un panorama incantevole fatto di vigneti che si intervallano a piccoli colli in un paesaggio fatto di colori e profumi diversi per ogni stagione.

Ai piedi del Monte Venda parte un sentiero molto carino per scoprire la flora e la fauna (se si è fortunati) del territorio. Si chiama sentiero n.9, un nome forse poco fascinoso, io gli darei un nome più fiabesco...
Una gita fuori porta con pic nic annesso è la soluzione ideale per vivere appieno questo percorso, adatto anche ai più piccoli; un tratto del sentiero è predisposto anche per i disabili.

La passeggiata è tranquilla, con poco dislivello e intervallata da panchine dove fermarsi, e punti informativi da dove trarre informazioni e curiosità.
Il piccolo viaggiatore, che è curioso come un gatto, mi ha fatto fare diverse tappe: per raccogliere i ricci delle castagne, per raccogliere dei rami secchi, e osservare da vicino un verme in transito o uno scarabeo multicolore.



Camminando si attraversa un bosco di roverella (cioè la specie di quercia più diffusa in italia), accompagnato da piante di corbezzolo, di erica, tiglio e altri arbusti tipici della zona collinare,mentre per quanto riguarda gli "animali", che ovviamente non ho visto, ci sono il gufo, la civetta, la volpe, il riccio, la donnola, il ramarro e molti altri...quando ho letto che si potevano incontrare queste specie, beh mi sono sentita fortunata ad esserci andata vicino!

Sui Colli Euganei la coltivazione del castagno da frutto ha un'antica tradizione e il consumo della castagna era molto importante nell'economia domestica. Con gli anni questa tradizione è andata un po' perduta e purtroppo i castagneti sui Colli Euganei si possono trovare solo in poche aree; una di queste è proprio il Monte Venda che vanta castagni da frutto pluricentenari.




Incontrerete poi lungo il cammino un cartello con scritto: Laghetto dei Maronari del Monte Venda
Purtroppo quando ci sono passata io il laghetto era un po' in secca, ma in alcuni periodi dell'anno il bacino naturale che raccoglie l'acqua piovana che scende dal monte si riempie diventando così un luogo molto importante per la riproduzione e la conservazione di vari anfibi. Oltre ad essere naturalisticamente importante, lo è anche storicamente visto che ai margini del laghetto c'è un antico castagneto con degli alberi secolari di importanti dimensioni...eh mica si scherza qui sui Colli!

Ora non vi resta che passeggiare, e godervi lo spettacolo di panorami che ad ogni scorcio, ad ogni curva si insinuano all'orizzonte.



Però prima un'ultima cosa. 
Vi racconto cos'è il mestiere del carbonaro, che si svolgeva tra i boschi dei Colli Euganei.
Un tempo l'unica fonte di energia era il fuoco, che serviva per riscaldare e per cucinare; per questo motivo era nata la figura del carbonaro, un saggio boscaiolo che sapeva riconoscere gli alberi e gli animali che lo abitavano, quindi gestiva il bosco in modo da non compromettere l'ambiente. Costruiva la sua carbonaia delimitandola con pietre e ammucchiava la sua pira di legna necessaria fino a farla diventare una catasta alta 3 m con all'interno un camino di alimentazione. Una volta terminata ed isolata, il carbonaro l'accendeva, questa la fase più complicata, per dare inizio alla combustione del legno; quindi chiudeva il foro superiore e preparava una croce da metterci sopra come buon auspicio.
Il carbonaro se ne stava da qual momento seduto a monitorare in silenzio la legna fumante, giorno e notte per non lasciarla incustodita. A volte la combustione durava anche una settimana, fino a quando fuoriusciva il fumo di color azzurrognolo che ne annunciava la fine. Il carbonaro si metteva poi, dopo il raffreddamento, a raccogliere il carbone dentro a dei sacchi per andarli a vendere in paese.
Mestieri (affascinanti) che non ci sono più...

Vi aspetto sui Colli!










BENIDORM, IL DIVERTIMENTO A MISURA DI BAMBINO

by 12:41 PM




Benidorm è una città con vista mare.
Spiagge, alti palazzi e una vitalità tipica della costa spagnola.

Ma durante la mia permanenza in questa cittadina ancora poco conosciuta (dagli italiani) ho scoperto che potrebbe essere nominata anche "la città dei parchi divertimento".

Esatto, proprio così, a Benidorm il divertimento è dietro l'angolo, tra giochi d'acqua, giostre da togliere il fiato e incontri ravvicinati con piccoli e grandi animali.

Siete curiosi?

Terra Mitica

Terra Mitica è un parco divertimenti suddiviso in cinque zone tematiche: Egitto, Grecia, Roma e Spagna.
Ogni zona quindi richiama le antiche civiltà mediterranee e offre delle attrazioni molto particolari.
Come ogni parco che si rispetti ci sono giostre adatte ad ogni età, da quelle per i più piccoli e quelle per adulti coraggiosi...(non guardate me).
Nella Grecia potete trovare Titanide, una contorta montagna russa che fa sentire l'eco dei suoi ospiti urlatori fino ad una certa distanza. Se l'urlo è sinonimo di divertimento, beh allora ci siamo! Raggiunge una velocità di 100 km/h e si è sospesi con le gambe a penzoloni...a prova di brivido.
Entrate poi nel Labirinto del Minotauro, perfetto per i più piccoli. Ovviamente come la mitologia vuole, Teseo deve distruggere il grande mostro metà uomo e metà toro, in un modo alquanto moderno, ovvero con l'aiuto di pistole laser!
Nel Tempio di Kinetos, un bellissimo cinema 3D vi incollerà al vostro sedile durante proiezioni (che a me sembravano) quasi reali.
Icaro è stata la mia giostra preferita, sotto la supplica iniziale di mio figlio, che sa benissimo della mia pauraangosciaterroreperlegiostre. Ma a due occhioni scuri che mi parevano quelli del gatto con gli stivali in Shrek, potevo forse dire di no? Così sono salita su queste "catenelle" che nulla hanno a che fare con quelle delle sagre paesane (anche se avrei voluto fosse così..). 
Le seggioline della giostra si alzano e si abbassano continuamente, e la struttura si piega e si alza; so che non è facile capire, ma dopo un momento iniziale di panico, mi sono resa conto che forse poteva essere piacevole, ed ho rilassato lo stomaco che era diventato indomabile. Risultato: mi sono divertita!
Passando poi in Egitto potreste imbattervi nelle Cataratas del Nilo, dove una divertente montagna russa sull'acqua sarà vissuta all'interno di sarcofaghi...haha detto così sembra inquietante, ma vi assicuro che è molto divertente.
Nella zona di Roma ci sono le catenelle più alte del mondo...80 m. No, non le ho provate, mi sono avvalsa della facoltà di non farlo e di ammirare lo spettacolo dal basso. E se vi piace l'adrenalina pura, provate l'Inferno: il nome dice tutto, una contorta montagna russa dove una specie di palla ruota in tutti i sensi ad una velocità di 60 km/h...vietato provarla dopo i pasti!
Un parco molto bello, indubbiamente. Per me una piacevole scoperta perché pieno di attrazioni per bambini piccoli, di aree dove fare soste in piscina, e soprattutto senza le file a cui siamo abituati nei parchi divertimento in Italia! Da vivere a 360°.





Aqua Natura Water Park

Chi di voi non è mai sceso da uno scivolo a spirale per tuffarsi direttamente in una piscina? Paradiso per i bambini e per chi è cresciuto ma vuole restare piccolo, l'Aqua Natura Water Park, è il posto ideale per instaurare un rapporto di amore con scivoli ed acqua. Risultato? Un connubio perfetto.
Un parco acquatico di 40.000 metri quadrati che offre divertimento in tutta sicurezza, anche per i bambini molto piccoli.
Un faro per giocare, una piscina ad onde per divertirsi e scivoli di ogni tipo per piccoli grandi coraggiosi amanti dell'avventura!
E se amate il relax come me (o più semplicemente se non amate gli scivoli come me) una perfetta e stupenda zona relax sarà ad accogliervi per leggere un buon libro mentre vi arriva qualche spruzzo d'acqua.



Aqualandia

Altro parco a tema acqua? Eccolo servito tra uno scivolo da paura e piccole piscine dove far divertire i bambini più piccoli.
Aperto nel 1985 è stato il primo parco acquatico della Spagna
Aqualandia ha quindici grandi attrazioni acquatiche adatte a qualsiasi età e a qualsiasi grado di coraggio (il mio fa sempre un po' cilecca).
Vertigo (già il nome fa paura), uno scivolo che ti fa viaggiare a circa 100 km/h. No, non l'ho provato, solo il pensiero mi fa girar la testa.
I cinque scivoli a zig-zag dove ognuno ha un percorso diverso da provare, il tutto all'interno di una foresta d'alberi!
Ci sono poi le rapide, i geyser, il buco nero (da paura eh), fino a arrivare alla più dolce e tranquilla laguna dove fare tantissimi giochi d'acqua con i più piccini e con le mamme che hanno paura degli scivoli!
Io mi sono divertita, ma vi posso assicurare che il mio piccolo viaggiatore lo sogna ancora di notte!




Benidorm ha anche altri parchi, a tema animali.
Se vi piace il genere, vi consiglio la visita di Mundomar, ideale per famiglie, anche per l'accoglienza e i servizi e Terra Natura, parco di animali di nuova generazione dove si può sperimentare la "zooimmersion" un nuovo concept nella progettazione degli habitat che ti permette di entrare in contatto con barriere invisibili all'occhio umano.





Pronti a fare le valige? A Benidorm è ancora estate, e le temperature rimangono miti tutto l'anno.

Informazioni Utili

Per arrivare a Benidorm la compagnia low cost Ryan Air vola dalle principali città italiane su Valencia e su Alicante.
Altre informazioni pratiche nel mio precedente articolo: Benidorm, una città con vista mare.
Qui a seguire vi inserisco tutti i link relativi ai parchi che vi ho descritto. Prenotando in anticipo alcuni possono offrire degli sconti. Altri invece, se comprati in accoppiata, hanno tariffe più vantaggiose (per esempio Terra Natura+Aqua Natura).

Terra Mitica 

Aqua Natura 

Aqualandia

Terra Natura

Mundomar 


IN BICI NELLA MARCA TREVIGIANA ALLA SCOPERTA DI VILLA MARCELLO E DEL PARCO DEL SILE

by 11:46 PM


"Ma dove vai bellezza in bicicletta
così di fretta pedalando con ardor?"


Eh, mica tanto di fretta pedalavo quei giorni nella Marca Trevigiana.
Perché andare di fretta quando tutto quello che mi sta attorno va vissuto con lentezza e sguardo di ammirazione?
E di nuovo mi ritrovo a parlare di una terra che amo moltissimo, il Veneto, la mia di terra, che ahimè non conosco come vorrei, ma che piano piano sto scoprendo aggiungendo pezzetti per completare il mio grande puzzle.

E cosa c'è di più bello nel pedalare in mezzo alla natura, alla scoperta di parchi e ville?

Ogni tanto spegniamolo il motore dell'auto e godiamoci il cinguettio degli uccellini, del sole caldo sulla pelle, del buon movimento della pedalata.
Il percorso inizia alla Rotonda di Badoere, una delle barchesse venete più belle e famose. La sua struttura a semicerchio che domina il paese di Morgano ospita sotto ai suoi portici molte botteghe.
Qui la Pro loco ha messo a disposizione le bici per andare alla scoperta del territorio.
Io amo andare in bici (forse dovrei farlo di più!) e scoprire luoghi non familiari è sempre un piacere. Pedalo guardandomi attorno, cerco di memorizzare le strade, le vie e quello che i miei occhi riescono a catturare.

Pronti, partenza, via!

Partendo dalla rotonda la prima tappa è una vera meraviglia: Villa Marcello a Levada di Piombino Dese.
Una Villa Veneta con i contro fiocchi in pieno stile palladiano e con un bellissimo giardino pieno di piante e fiori profumati. Ad ospitarmi per un pranzo veloce vista giardino e per la visita della splendida villa è il proprietario, discendente dell' antica famiglia Veneziana dei Marcello che mi spiega la storia di quel luogo e un po' di curiosità che non mancano mai in una villa antica.
Pensate che il nome veneziano della famiglia è composto da
mare+cielo = Marcello.
Affascinante direi...

Affascinante come il suo interno che lascia decisamente a bocca aperta. Decorata con affreschi e stucchi nel 1700, splende ancora di una bellezza raffinata che riporta indietro nel tempo. Tutto attorno circa 9 ettari di parco da ammirare in ogni suo angolo.



A malincuore riprendo in mano la bicicletta, un altro posto da scoprire mi attende per continuare il mio percorso: le sorgenti del Sile.
Sono un po' atipica lo so, ma la parola sorgente mi mette sempre emozione e curiosità. Il posto dove nasce un fiume sembra qualcosa di magico, che magico non è ed è semplice idrografia, ma il nome suona un poco romantico!
Il Parco Naturale regionale del Sile si estende su una superficie di circa 4000 ettari su 11 territori comunali sparsi nelle provincie di Padova, Treviso e Venezia, una cosa piccolina eh!
Si dice che il nome Sile potrebbe derivare dal latino silens- silenzioso (che mi piace un sacco) o dal nome pre-latino sila cioè canale (che mi piace un po' meno...).



Oasi, aree paludose dove le cicogne vanno a fare il proprio nido, impianti di itticoltura per la trota del Sile.
In bicicletta a caccia di fontanassi nel parco del Sile.
Mi piace.
I fontanassi sono delle pozze dove l'acqua sale in superficie sotto forma di bolle. Pensate che la zona è ricca di acque sotterranee che provengono dalle dolomiti risalendo poi in superficie.
Un susseguirsi di ponti di legno, alberi centenari e paesaggi che rilassano, lontani dal caos e dalla fretta, mete ideali per prendersi un po' di tempo ed ammirare la natura.
Un luogo dove passare del tempo, dove fermarsi e ascoltare il rumore della natura, intervallato da qualche verso di uccello o dalle ruote di altre bici che segnano il percorso...
Un luogo che mi è piaciuto tanto, da farmi promettere una nuova visita molto presto.

Pronti a salire in sella?




Info Utili.

Per contattare la pro loco di Morgano per il noleggio biciclette, informazioni per visite guidate e itinerari chiamate il numero 0422837219 oppure scrivete una mail a prolocomorgano@libero.it
Per le visite guidate alla Villa Marcello consultate il sito camarcello.it
Io ho soggiornato all'Hotel Villa Soligo, ma se siete in zona veneto, potete fare questo itinerario in giornata.

Se venite dall'estero o da qualche altra città italiana e non volete guidare, prendete in considerazione l'aeroporto di Treviso che è collegato a molte città con voli low cost!
Powered by Blogger.