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IL CASTELLO DI TINTAGEL, TRA LEGGENDE E MAGIA IN CORNOVAGLIA.

by 9:54 PM



Spesso mi viene chiesto cosa assolutamente non si deve perdere in Cornovaglia.
Chi decide di fare un viaggio in Cornovaglia deve mettersi scarpe comode ed essere pronto a riempirsi gli occhi e il cuore di paesaggi incredibili da esplorare.I posti da vedere sono tanti, e la natura è la protagonista, ma ad ogni domanda io rispondo sempre che nella lista dei luoghi non deve mancare il Castello di Tintagel.

Il Castello di Tintagel è stata una delle mete che mi ero segnata di fare durante il mio viaggio in quella terra fatta di brughiere e spiagge infinite, e si è rivelato essere incredibilmente bello.



Cos'è Tintagel?
Se siete appassionati della saga di Re Artù e delle gesta dei Cavalieri della Tavola Rotonda sapete di cosa sto parlando, ma anche se non lo siete, il posto merita di essere visitato e conosciuto e si sa mai che vi innamorerete anche voi delle gesta dei cavalieri: perché un luogo di così rara bellezza mista a magia non è facile da trovare.
Il Castello di Tintagel si trova sulla costa Atlantica della regione, nella omonima cittadina, ed è considerato, ancora oggi, il luogo di nascita di Artù, proprio quel famoso Artù che nel cartone Disney chiamano Semola e che ha estratto la spada dalla roccia.
I primi scavi risalgono ai primi anni del '900 e hanno affermato l'esistenza del sito sin  dall'epoca romano-britannica.




Recentemente sono stati fatti dei ritrovamenti, delle incisioni che hanno confermato Tintagel come importante crocevia commerciale tra l'Atlantico e il Mediterraneo.
Io sono fan di Re Artù e non posso che promuovere questo posto incorniciato da scogliere meravigliose e perfette.

La leggenda (una delle tante...) narra che il Re Uther Pendragon si innamorò di Igraine, la moglie del Duca di Cornovaglia che abitava a Tintagel. La situazione era complicata, quindi il grande Merlino con la sua magia fece assumere le sembianze del Duca al Re Uther che in quel modo poté entrare nel castello e nella camera della Regina... da quell'ingannevole incontro, si narra venne al mondo il Re di Camelot.

Del Castello rimangono solo delle rovine, ma credetemi quando vi scrivo che quelle rovine hanno un fascino senza tempo, e che non faccio fatica a definirlo uno dei posti più belli che ho visitato, uno di quei posti che lasciano spazio all'immaginazione che riporta indietro negli anni, in quel tempo in cui Merlino pensava alla magia nelle grotte che ancora esistono e si possono vedere sotto la scogliera a picco sul mare.

A Tintagel si cammina, e non poco, se volete visitare il sito in ogni angolo possibile. Ci sono alcuni tratti un po' esposti, ma con un po' di attenzione è tutto fattibile, anche con bambini che ne rimarranno estasiati. Il mio al tempo aveva cinque anni e un braccio ingessato, ma gli è piaciuto talmente tanto che ancora oggi ne parla innamorato.








Vi consiglio di visitare il sito la mattina sul presto per evitare di trovare troppa gente; meglio se in una giornata di sole, ma anche in caso di tempo grigio l'atmosfera è sicuramente suggestiva! Io sono stata fortunata e il sole mi ha accompagnata nella mia visita.
L'ingresso è a pagamento, ma ci sono stata qualche anno fa, quindi meglio se controllate nel sito ufficiale i costi.







La storia di Tintagel si estende per circa 2000 anni ed è ancora immersa nel mistero. Ciò che è noto fornisce una base per la leggenda di Artù. Tuttavia, quando la foschia si muove vorticando attraverso la grotta di Merlino, è facile vedere come il mito sia sopravvissuto fino ad oggi...


LA VALIGIA DEL PICCOLO VIAGGIATORE

by 12:41 PM



Una della domande che mi vengono fatte spesso è: ma come la fai la valigia del tuo piccolo viaggiatore?
Ora  dovete capire che io faccio fatica a fare la mia di valigia, quindi potete ben pensare come posso essere non rigorosamente ligia per quella di mio figlio.
Ma il tempo ha fatto il suo corso ed ora alla veneranda età di quasi dieci anni decide più o meno su tutto quello che si vuole portare, vestiti e abbinamenti compresi (non so da chi ha preso).

Dipende dalla meta, ma solitamente viaggiamo molto leggeri, bagaglio a mano quasi sempre se viaggiamo in aereo; paradossalmente se andiamo in montagna per tre giorni sembra di partire per tre mesi.

Lui ha un trolley (che io amo) della Lufthansa, preso con i punti miles and more, e ha le ruote che si illuminano mentre viene trainato. La verità è che sta diventando un po' piccolo, ma come si fa ad abbandonarlo?
Lì dentro ci sta il suo mondo.
Potrei elencarvi:
tre mutande,
due calzini,
una canottiera
ecc...
Ma sinceramente anche no.

Tutti sappiamo cosa portarci dietro, le cose serie da mettere in valigia sono ben altre, quelle che non vuoi e puoi dimenticare, perché ne sentiresti la mancanza, o servono per occupare il tempo nelle attese, oppure semplicemente perché le abbiamo sempre usate e farne a meno per qualche giorno ci potrebbe creare qualche disagio... e chi dice che siano tutte indispensabili?

Giochi da viaggio
Qualche anno fa il nostro amico californiano aveva regalato al piccolo viaggiatore un set di giochi da viaggio decisamente cool. Mini scatoline azzurre che contenevano giochi come dama, scacchi e backgammon con pedine minuscole calamitose. Queste scatoline sono diventate indispensabili, sono della marca Kikkerland e le trovate anche online su questo sito (che ho scoperto vende un sacco di cose fighissime) kikkerland.com
Poi ovviamente non possono mancare le classiche carte da uno, quelle da scala quaranta e da scopa.



Libri
Benchè abbia nove anni è un buon lettore, e la sua curiosità lo porta a leggere cose spaziali (nel vero senso della parola) libri sugli aerei...strano no? Adesso però si sta cimentando con il primo libro della saga di Harry Potter...e chiedetemi se sono felice! Quindi ricapitolando per libri e libretti c'è sempre posto, ma anche per riviste: è usanza comprargliene una ad ogni viaggio in aereo, e devo dire che ce ne sono di super carine, come Focus Junior o National Geographic Junior.
Non disdegna nemmeno il simil settimana enigmistica per bambini, ma a volte finisce che la faccio io!!!



Tecnologia
Ha un Ipad che ormai non fa nemmeno più gli aggiornamenti, ma poco importa se fa ancora il suo servizio. Al suo interno qualche gioco e molti film da guardare nei lunghi viaggi in macchina o come intrattenimento sui voli di medio raggio senza la tv nel sedile.
Ha anche uno smartphone (mi prendo insulti ora?), senza sim che usa per fare foto e giocare.
Quando ho cambiato la mia reflex qualche anno fa, ho dato la mia vecchia a lui. Eh in cuor mio spero si appassioni di fotografia e al momento siamo sulla buona strada... solo che dopo aver provato la mia attuale brontola un poco... mai contento eh!



Indispensabili per un viaggiatore provetto
Il cannocchiale pieghevole, sia mai che ci sia un'aquila reale da avvistare. Una piccola pila, anche qui il buio è dietro l'angolo, però devo dire che ha la sua utilità in molti campi! Qualche moschettone che può tornare utile (al mare non molto, ma anche qui non ci giurerei), il Boys' Book per ragazzi in gamba, che definirlo libro è un poco riduttivo, per quello non è in quella sezione, ed è un indispensabile per cavarsela in varie situazioni o per imparare a costruirsi una canna da pesca o leggere le cartine; insomma un concentrato di avventura per ragazzi e lo potete trovare anche online, casa editrice Giunti.

Beauty ecc...
Se pensate che un bambino non abbia di queste necessità beh vi sbagliate di grosso. Tutto in formato minipipitaglia (non l'avete visto Hotel Transilvania?) per quanto riguarda doccia schiuma shampoo e gel. Una piccola spazzola per domare il ciuffo, spazzolino da denti, noi ad esempio usiamo gli spazzolini elettrici Philips da viaggio (così lavarseli diventa un gioco e non un obbligo), crema solare protezione 50 e il dopo punture per gli insetti.

Ah ed un paio di occhiali da sole, che oltre a fare figo proteggono anche gli occhi, e cappellino sempre in testa mi raccomando anche a voi!






Post scritto in collaborazione con Philips.



DIECI METE DA PICCOLI VIAGGIATORI

by 9:41 AM


In realtà i viaggi che ho fatto con mio figlio sono ben più di dieci. Ma oggi mi va di raccontarvi quelli che mi sono venuti in mente al primo pensiero, quelli che, forse, hanno lasciato un segno in più, quelli che: "Mamma quando ci ritorniamo?"
Sono quasi dieci anni di viaggi, di emozioni. Un bimbo cresce e si responsabilizza in giro per il mondo, ne ho la certezza ormai. Ed io non posso che esserne orgogliosa.

Mauritius

Il primo lungo viaggio intercontinentale del mio piccolo viaggiatore. Un sogno in pieno inverno ritrovare il sole e il caldo quando qui in Italia l'umidità ed il freddo prendono il sopravvento. Un'isola verde, spiagge con le palme fino a riva ed un mare da cartolina. Un viaggio super rilassante e poco itinerante, se non per qualche escursione... ecco perché forse è il caso di ritornare per vedere tutto quello che ci manca, tranne le tartarughe, quelle le abbiamo anche accarezzate!



Seychelles
Mahè e La Digue, due isole dell'arcipelago delle Seychelles, nell'Oceano Indiano scoperte una con una piccola auto a noleggio e l'altra in sella ad una bici. Spiagge paradisiache, la verde vegetazione che rende unico il territorio, le piantagioni di te e i paguri che si portano a spasso la loro casetta. In viaggio poi si fanno amicizie e rincorrere i granchietti sulla sabbia può diventare un ottimo passatempo da fare in compagnia.



Maldive
Il realtà forse sono più io quella che ci vuole ritornare. Mi sono ammalata durante quel viaggio, quindi non ho vissuto completamente bene la destinazione. Eravamo a Keyodhoo, un'isola di pescatori abitata da locali e bambini dai sorrisi enormi che giocavano con il mio bimbo. Ogni giorno, in barca con il Dhoni si andava in qualche isoletta o lingua di sabbia diverse a nuotare con pesci, o semplicemente a godere dei colori che la natura in quel punto del mondo donava con amore infinito. Qui Diego ha fatto il suo primo snorkelling, e da quella volta non si è più fermato!




Bangkok
Esistono viaggi che segnano un passaggio, viaggi in cui ti accorgi che tuo figlio sta crescendo. Il viaggio che per me ha significato tutto questo è stato quello a Bangkok. Un viaggio improvviso, un'offerta imperdibile e un amico da andare a trovare. Bangkok si è rivelata una città splendida, tutta da scoprire, tra templi, musei e una cucina che non si può che amare.




Valencia
Il calore ed il colore della Spagna si riflettono anche in questa città della costa orientale. Direi che è una città a misura di bambino sotto tantissimi punti di vista: dai parchi giochi ai musei, tutto è perfetto per una vacanza di qualche giorno.
Il parco giochi di Gulliver, la città della scienza, l'oceanografico e il Bioparco, grandi mete per piccoli (e grandi) viaggiatori! 




Argentina
Quindici giorni tra Argentina e Uruguay in un "on the flight" indimenticabile sotto molti punti di vista. Purtroppo durante questo viaggio il piccolo viaggiatore si è ammalato e ci sono stati dei momenti da gestire con medici e pediatra a casa. Alla fine tutto si è risolto al meglio, era una comune influenza, solo un po' lunga; siamo comunque riusciti a vedere posti incredibili come Buenos Aires, le cascate Iguazu e la Patagonia con il suo splendido Perito Moreno.



Filippine
Uno dei viaggi più belli di sempre, ve lo sto raccontando ancora qui nel blog a quasi un anno di distanza. Un viaggio fatto con una consapevolezza diversa, quella di un bambino di nove anni che ha visto mezzo mondo, ma che ama inesorabilmente scoprire, confrontarsi, curiosare dietro l'angolo nascosto e provare cibi dai nomi impronunciabili. Un viaggio itinerante fatto di voli e barche, di nuvole e acque limpide, di giochi e momenti di riflessione per un paese diverso, sotto molti punti di vista, dal nostro. Ma che dimostra che i sorrisi dei bambini sono uguali in tutto il modo...




Tolosa
Ma se per il suo nono compleanno tuo figlio ti chiede in regalo un viaggio a Tolosa, la città dove si costruisce l'aereo più grande del mondo, che fai non lo accontenti? E così è stato, un fine settimana tra musei dell'aria, e la città dello spazio, dove tutto il tempo dedicato è stato comunque troppo poco. Tante cose da vedere e provare, giochi interattivi e missioni spaziali da studiare, aerei da scoprire, dove entrarci diventava un gioco, o forse un'idea di futuro... dice di voler fare l'ingegnere aerospaziale! Vi aggiorno tra una decina di anni!!!!



Provenza
Un viaggio alla ricerca della profumata lavanda, anche se trovarla non è stato molto facile. Siamo arrivati nel momento in cui la stavano raccogliendo ovunque, nell'aria c'era tanto profumo, ma i campi erano spennacchiati. Però poi all'improvviso eccolo lì il campo tanto agognato pronto per essere invaso e fotografato. Non solo campi di lavanda però, ma piccoli e grandi paesini da visitare, formaggi da assaggiare, gole da ammirare dall'alto, famiglie di cinghiali da avvistare lungo la strada e cavalli liberi laggiù verso la Camargue...ma questo è un altro viaggio.


California
Grandi spazi e grandi onde sulla costa che si infrangono. Un sogno la California, non solo per piccoli viaggiatori. Il nostro ultimo grande viaggio ci ha portati a gennaio oltre oceano alla scoperta di Orange County, della costa da Los Angeles a San Diego e poi ancora il Joshua Tree, il Mojave, il Nevada e la Death Valley. Un viaggio in cui le ore passate sulla strada erano ore di attesa per la meta successiva, ore curiose e piene di aspettative, come solo quelle dei bambini sanno essere.



Quando si viaggia con un bambino il tempo si dilata, le esigenze sono per i primi anni diverse, ma soprattutto, ed è una cosa che ho amato e amo tutt'ora, è la prospettiva delle cose che cambia: loro ci insegnano a guardare dove noi saremmo passati dritti, loro ci insegnano a fermarci per goderci un posto, perché la fretta di vedere tutto e subito ci è nemica.
Ci insegnano anche a non trascurare le difficoltà che si possono incontrare in un qualsiasi viaggio, come quelle che a noi sono capitate in Argentina quando il piccolo si è ammalato... 
Per questo da quasi dieci anni stipulo sempre un'assicurazione di viaggio anche per mio figlio, perché partire senza è un po' da incoscienti, e perché, come mi è purtroppo capitato, ho avuto bisogno di una copertura medica per delle spese sostenute fuori dall'Europa. Meglio partire tranquilli assieme all'entusiasmo della prossima meta.

Fateli viaggiare questi bambini.... conquisteranno il mondo!


*Post scritto in collaborazione con Intermundial*


Tutte le foto in questo articolo sono di mia proprietà.

BLUEWATER PANGLAO BEACH RESORT

by 2:52 PM




Durante il mio viaggio di quindici giorni nelle Filippine, ho dormito in vari posti, tutti caratteristici.
Alcuni un po' allo stato grezzo, altri in mezzo alla giungla.
Bungalow, hotel, resort mi piace mescolare vari stili, mi adatto a qualsiasi situazione, dal letto più scomodo del mondo alla stanza più bella e comoda.

A Panglao, una piccolissima isola collegata da un ponte alla sorella maggiore Bohol, ho soggiornato al Bluewater Beach Resort.

Qui ho trascorso gli ultimi giorni del mio splendido viaggio nelle Filippine: dopo aver preso aerei, barche e tricicli era arrivato il momento di passare un po' di tempo in totale relax e godere del meraviglioso mare e dei servizi che il resort mi aveva riservato.

Il Bluewater Panglao è un'oasi di pace e benessere perfettamente integrata con la natura circostante, e offre attività (non state a pensare ad animazione o simile eh) come uscite in barca, intrattenimento musicale tipico filippino durante la sera e momenti di gioco e scoperta per i piccoli ospiti.

Nessuna struttura che impatti il paesaggio, ma stanze immerse nel verde, con vista piscina, ampi spazi dove passeggiare, allenarsi e anche un orto da coltivare...



Le stanze
Mi è sfuggito un WOW appena ho aperto la porta a vetri per entrare nella stanza. Il motto dei Filippini è Amuna, cioè farti sentire che appartieni ad un luogo; ed è veramente questo che hanno fatto durante la mia permanenza, farmi sentire a mio agio, riuscendoci veramente bene.
La vasca è l'amore di tutte le instagramers che ne bramano una per farsi fotografare, hahha ci ho provato anch'io, ma poi ho deciso di farci solo un bagno! Devo dire che tutto era perfetto.






La cucina
Soprattutto piatti locali durante la colazione e le cene: sapori esotici realizzati con prodotti freschi locali. Il ristorante, Aplaya, che in Filippino significa mare, si trova in un ampio spazio all'aperto che si affaccia sul golfo di Bohol: un incanto per palati e vista!



Per i bambini
Un occhio di riguardo, ma diciamo pure due, ce l'hanno per i bambini, che in questo resort vengono coccolati e viziati con attività mai noiose, ma super divertenti.

Una merenda nel giardino. 

Provate ad immaginare di fare una merenda pomeridiana con Alice nel suo magnifico paese delle meraviglie, all'ombra di mango giganti, tè serviti su tazze finemente decorate, dolcetti posizionati su alzatine, cuscini colorati e fiori freschi ad adornare il tavolo. Non è la scena immaginaria di un libro, ma la reale merenda che i bambini (ma anche gli adulti) possono fare all'interno del resort. Io mi sono sentita una principessa (in costume da bagno) a gustare dolcetti, sandwich e tè speciale con la brezza marina che si insinuava tra le fronde.

Una lezione di cucina. 

L'influenza di master chef si fa sentire un po' ovunque, ma volete mettere far cucinare a dei bambini dei dolci tipici Filippini (che poi io ho assaggiato ovviamente)? Il mio Diego assieme alla sua amica Amanda si sono divertiti tantissimo a pasticciare, con mani e arnesi in pasta, sempre con la supervisione dello chef del resort. Sono stati bravissimi!

L'orto del resort. 

Il Bluewater Panglao ha un orto dove si coltivano verdura e spezie che vengono usate anche per la preparazione di alcuni piatti in cucina. Un aiuto importante lo possono dare gli ospiti, soprattutto i piccoli ospiti che con le mani nella terra piantano, trapiantano e sistemano piccole aiuole. Il divertimento è assicurato, scegliete però le ore meno calde per l'attività, per non rischiare insolazioni!

Qui un video (moooolto amatoriale) che riassume tutte le cose descritte qui sopra! 





Lo splendido viaggio è stato fatto in compagnia della mia amica Milena di 
Bimbi e Viaggi, ma mica ci siamo divertite noi eh...

Soggiorno e articolo in collaborazione con Bluewater Beach Resort Panglao

NEWPORT E LAGUNA BEACH

by 3:08 PM




Vi consiglio di  mettere come colonna sonora per questo articolo California dei Phantom Planet, e avete anche il diritto di pensare a Marissa, Ryan, Seth e Summer...

A gennaio sono volata in California, il primo viaggio dell'anno.
Sono atterrata a Los Angeles dopo un'infinità di ore tra le nuvole, turbolenze e due scali.
Ma sono arrivata in una terra in cui mancavo da troppi anni. E si sa, a volte la bellezza sta anche nel ritornare in posti già vissuti.
Ho fatto base per qualche giorno in Orange County, a trovare un paio di amici Californiani che hanno la fortuna di abitare in un posto incredibile, e poi sono partita, on the road, a vedere cose già viste, ma con occhi diversi, e a scoprirne di nuove con la curiosità di un gatto.

La contea di Orange si trova nella parte meridionale dello stato, in quella parte della California dove ci sono gli Studios Disney per farvi capire, parco che nemmeno questa volta, per scelta, ho visitato.
Irvine, il centro nevralgico della contea, mi ha ospitata qualche giorno e mi ha fatto vedere la perfezione di piccoli quartieri e grandi vie. Il quartiere dei miei amici sembrava uscito dal film The Truman Show, perfetto, strade pulite, cassette della posta allineate all'inizio della strada, uccellini di sottofondo a creare atmosfera e prati tagliati giusti al millimetro. Una mattina mentre uscivo di casa ho visto un giardiniere con l'Ipad in mano che gestiva l'impianto di irrigazione del quartiere...con l'Ipad... ho reso l'idea?

Ma l'Oceano Pacifico a due passi dalla città è stato il richiamo più forte e vivo. 
A circa dieci miglia da Irvine si trova Newport Beach, che definire località di mare mi sembra un poco riduttivo, diciamo pure che è un posto impeccabile, nessun difetto trovato, se non quello di non potermi permettere una casa vista oceano per il costo leggermente troppo alto rispetto alle mie possibilità: troppi zeri da contare!!!
Cosa fare a Newport Beach?
Beh, semplicemente viverla, questa è la cosa che vi consiglio, con calma, passeggiando tra le vie dove case favolose si fanno abbracciare dalla brezza marina, non solo per invidiarle (hahha) ma anche per vedere i gusti a volte bizzarri, altre volte molto kitch con cui sono state costruite. Spiagge infinite, sabbia fine dove stendersi o sedersi per ammirare l'infinito o qualche baldo surfista che casualmente fa acrobazie proprio davanti a te, o per leggere un buon libro col sottofondo di oceano e gabbiani che fa sempre bene al cuore.





Newport Beach abbraccia la penisola Balboa dove vicino al molo potete trovare la flotta da pesca Dory, fondata nel 1891. Dal molo si può scegliere di dirigersi verso nord ad Huntington Beach o verso sud allo splendido Pier e alla sua struttura tutta da fotografare!






Il Balboa Fun Zone, si scopre passeggiando tra negozietti dove comprare magliette con i surfisti, che non è mai una cattiva idea, ed è adatto ai bambini viste le molte attività da fare: dalla ruota panoramica, all'uscita in barca per avvistare le balene, raggiungere Catalina Island, noleggiare biciclette o fermarsi a fare uno spuntino. 





The wedge, la spiaggia dei surfisti per eccellenza a Newport Beach, offre spettacoli unici, grazie ad onde che raggiungono anche i nove metri di altezza, ma che ovviamente io non ho visto perché l'oceano quel giorno era di un piatto da record. Probabilmente sono io a portare queste calme, visto che la stessa cosa mi era successa anche in Portogallo...
Fatto sta che con le onde o senza, questa spiaggia è di una bellezza pura, vera, senza ombrelloni, selvaggia, che profuma di mare, di vento e amore: un luogo che è stata una scoperta, una piacevole scoperta.



Altro luogo carinissimo che voglio segnalarvi è un parco giochi sulla spiaggia. Non il solito parchetto sia chiaro eh, ma perfettamente integrato in un ambiente marino, dove i bambini possono alternare il gioco sulla sabbia a piedi nudi a quello nelle aree attrezzate, funzionanti e pulite. Quasi finto tanto era perfetto.



A poche miglia da Newport c'è un'altra perla che si affaccia sull'Oceano e che è stata scenario di molti film e telefilm Americani, che io per prima ho amato. Sto parlando di Laguna Beach...ah! Questo nome fa brillare gli occhi.
Appena lasciata Newport, sulla strada verso Laguna Beach, c'è un punto panoramico dove fermarsi e... respirare: si chiama Inspiration Point. Dedicategli del tempo, quello che basta, anche se non sarà sufficiente, per sedervi su una panchina e ascoltare il suono del mare, o per vedere le onde che infrangendosi creano una sorta di nebbiolina molto suggestiva.
Lungo la strada che collega le due città si trova il Crystal Cove State Park, un tratto costiero che si snoda per cinque chilometri tra spiagge e sentieri nell'entroterra, ideale per passeggiate e ottimo set per amanti della fotografia.



Laguna Beach è nota anche come comunità degli artisti, infatti troverete molte gallerie d'arte, laboratori artistici e opere da ammirare. Undici chilometri di spiagge, canyon e scogliere litoranee fanno di questa località un posto favoloso dove passare da qualche ora a tutta la vita.



Da non perdere assolutamente Victoria Beach, preferibilmente verso il tramonto. Non è facile da trovare, e soprattutto è impossibile trovare parcheggio tra vie in pendenza e sensi unici, ma tutto il tempo perso per trovare un posto alla macchina sarà valso lo spettacolo che vi si presenterà davanti. Vicino alle scalette di accesso alla spiaggia ci sono una serie di rocce che si tuffano nel mare, camminateci sopra e passate il promontorio fino a scorgere la Torre Vittoriana risalente agli anni venti. Lì sotto si trova una piscina, non naturale ahimè, che si riempie di acqua in base alla marea e alla potenza delle onde, per dar vita ad immagini d'effetto, come questa foto che ho fatto, nel vero senso della parola, al volo!



Pensate che questo luogo è un set per "engagement shooting", infatti moltissime coppie si trovano qui con fotografi professionisti ad immortalare il loro amore tra le onde.





Eh vabbè, mi è piaciuto giocare facile con questo articolo. Non sono riuscita a trovare nessun difetto ad Orange County. Sono stata coccolata dagli amici Californiani, e ho giovato della compagnia di quelli italiani che sono partiti con me. Questo è stato il punto di partenza e fine del mio ultimo viaggio in California...tutto il resto lo scoprirete presto!




Tutte le foto (in cui non compaio :)) sono scattate da me con Nikon D750.



EL NIDO, PARADISO IN TERRA

by 8:28 AM



El Nido si trova nell'isola di Palawan a sud ovest di Manila.
Una lunga striscia di terra, con spiagge di sabbia bianca, barriere coralline, lagune e speroni verdi che si innalzano dal mare.

Definendola in modo più romantico, direi che si potrebbe pensarla come un'idea di paradiso in terra. 

Dopo essere stata con la mia amica Milena sul Vulcano Pinatubo, ci siamo diretti verso quest'isola tanto decantata.


Ho smesso di partire con aspettative alte quando visito posti nuovi. Le foto che si trovano su internet potrebbero essere ritoccate, enfatizzate, così decido di rimanere nell'ignoranza per stupirmi come una bambina al primo arcobaleno.
Non esagero, non serve farlo, fino ad ora per me, El Nido, è il luogo più bello che abbia mai visto. 

Per raggiungere l'Isola di Palawan da Manila, da dove siamo partiti, ci sono diverse possibilità più o meno economiche, più o meno veloci.
Abbiamo scartato la barca perché i quindici giorni di viaggio a disposizione non ci sarebbero bastati, ma se avete molto tempo e non soffrite il mal di mare è una soluzione molto economica.
Abbiamo scartato pure il volo che da Manila atterra a Porto Princesa a metà dell'isola, perché poi avremmo dovuto prendere un bus e farci altre 6 ore (che sarebbero potute diventare il doppio) in bus.
Abbiamo optato quindi per il Volo diretto da Manila a El Nido con la Air Swift (splendida compagnia e non eccessivamente cara) che in un'ora scarsa, con un aereo ad elica minuscolo, ci ha portato a destinazione. Un volo super piacevole nonostante io avessi fatto testamento prima di salire a bordo!


El Nido è un paese precario, costruito sulla speranza che non arrivi un altro tifone troppo presto a distruggere la casa appena ricostruita. Le case sono e rimangono fragili, così risulterà più facile e meno oneroso ricostruirle.
Ma è comunque un paese vivo e sorridente che negli ultimi dieci anni si è aperto completamente al turismo, sua principale fonte di sostentamento, per fortuna o purtroppo, con tutte le conseguenza, sia positive che negative.
La cittadina si infanga con la pioggia presente pressoché tutto l'anno, in alcuni periodi più abbondante di altri, e i bambini scalzi giocano nelle pozze, sorridendo di quella ingenuità che solo loro possono avere. Non hanno molto, ma non si tirano indietro per condividerlo con te.
E i Filippini sono l'esempio da seguire, perché sono in grado di rialzarsi sempre, dopo ogni catastrofe naturale, che sia un terremoto o un uragano.

Il mercato di El Nido è uno spaccato di vita, un'immersione sulla terra ferma, un avvicinarsi ad un popolo che si impara ad amare già dal primo sguardo.

Piedi scalzi, motorini e tricicli dai colori fluorescenti e fiammanti, il banco del pesce stanco dalla pesca mattutina, quello dei mango e della frutta che profuma di fresco, quello della frutta secca, delle stoffe floreali che vorrebbero finire tutte nella mia valigia.
Ho nuotato tra la gente, tra la loro quotidianità. Ho avuto la fortuna di entrare per pochi attimi nella loro vita e imparare che per essere felici, a volte basta poco. Basta una battuta di pesca andata bene, un mango donato, o semplicemente la gioia di capire che delle cose futili possiamo veramente fare a meno.












A El Nido siamo stati quattro giorni e abbiamo pernottato in piccoli bungalow, senza lode e senza infamia, sulla spiaggia al Telesfora Beach Cottages, a cinque minuti di triciclo dal centro di El Nido. Anche se le stanze non erano super accessoriate, il bagno era più piccolo di una cabina telefonica e la colazione non molto varia, ci siamo trovati benissimo. 
Che mi importa del bagno minuscolo se posso cenare a piedi nudi sulla sabbia? 






Per le gite giornaliere, mica vorrete far nulla tutto il giorno eh, ci siamo affidati all'organizzazione del Telesfora Beach cottages, che propone come tutti gli altri Hotel di El Nido e dintorni, le gite A-B-C-D (nomi terribili e privi di fantasia), escursioni pre-confezionate di un giorno alla scoperta dei luoghi più nascosti, ma spesso anche più turistici dell'arcipelago. Queste uscite comprendono il pranzo in barca, o su una spiaggia, snorkeling, kayak e tuffi per tutti i gusti in un mare da sogno.
Noi abbiamo fatto i tour A e C. In linea di massima le destinazioni sono già definite, ma in base al flusso maggiore o minore di turisti (ahimè!), i marinai potrebbero cambiare rotta per spiagge più deserte. Devo dire che non abbiamo mai trovato grossi affollamenti, abbiamo sempre fatto i tour con la barca tipica Filippina, la bangka, che tiene un numero piccolo di persone, ma ci sono barche molto turistiche che arrivano nelle lagune con orde di persone, musica a palla e confusione varia. Sono intollerante lo so, ma certe situazioni rovinano il momento, la magia, la bellezza di un luogo che va visitato in silenzio, ascoltando il suono del mare, lo sciabordio dell'acqua, le risate dei bambini. 

Il tour A tocca le famose small lagoon da visitare in kayak, big lagoon, secret Island, Shimizu Island, mentre il tour C, fatto il giorno dopo, ci ha portati ad ammirare Hidden Beach, una spiaggia di cui non ricordo il nome, ripiego direi splendido per sfuggire ai turisti e ai mosquitos, e Helicopter Island.


Paradisi in cui ci è permesso sostare per qualche ora. Acque trasparenti, calde e invitanti. Pesci da sfiorare, sabbie di talco da calpestare, pranzi con una vista che è difficile dimenticare e il colpo di fulmine, quello che scatta all'istante, non si preannuncia, arriva e basta, e non puoi che farti travolgere.

Le foto parlano da sole, non aggiungo altro.














 Informazioni utili:

- L'Air Swift, compagnia aerea che non conoscevo, si è rivelata un'ottima soluzione. Oltre ad averci dato in aeroporto a Manila il lunch box nella sala d'attesa, ci hanno fatto un upgrade in una lounge mentre attendevamo il nostro volo.


- Il Telesfora Beach Cottage [con 100 € in totale a persona] ci ha offerto per 3 giorni il transfer da e per l'aeroporto, i due tour, il pernottamento, la colazione e la cena in spiaggia (pioggia permettendo) a gusto loro, cioè quello che c'era c'era e devo dire che è sempre stato tutto molto buono. 

Noi abbiamo usufruito anche del servizio di lavanderia.
In realtà offriva [gratis eh :)] anche dei tramonti ineguagliabili.

- I tour comprendevano il pranzo. Durante queste gite vi consiglio di portarvi, oltre ai teli mare, costumi, cappelli e creme solari, anche uno zaino impermeabile, perché oltre ad esserci degli acquazzoni improvvisi è facile che ci sia da fare qualche metro in acqua dalla barca alla spiaggia quando si scende per visitarla, e se vi cade in mare lo zaino...siete fritti! Io non ce l'avevo, e l'ho comprato lì per pochi pesos. C'è ovviamente anche la possibilità di noleggiare pinne e boccaglio per la giornata, sia per bambini che per adulti.


- Per spostarsi il mezzo più economico è il triciclo che può trasportare fino a tre adulti, o due adulti e due bambini, o la moto da prendere a noleggio o con autista tipo taxi.















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