Visualizzazione dei post in ordine di data per la query venezia. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di data per la query venezia. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post

VENEZIA TRAPANI ANDATA E RITORNO...PASSANDO DA PALERMO CON RACCONTI SICILIANI

by 5:17 PM



Ho scelto la Sicilia e la zona di Trapani.
L'ho scelta di nuovo, dopo qualche anno, 
Nei posti in cui si sta bene, e ci si sente a casa, si ritorna sempre.

E poi fa parte delle meraviglie sotto casa, raggiungibile con voli low cost da prendere "al volo" per scoprire luoghi di una bellezza unica.
E così ho fatto, ho comprato un volo Ryan Air con destinazione Palermo, pronta a conoscere un altro pezzettino di quella affascinante isola chiamata Sicilia.
Non ho pensato di noleggiare la macchina, a volte è bello viaggiare in modo diverso. E poi la decisione è stata guidata anche dall'orario di arrivo a Palermo in tarda serata: se il volo avesse fatto ritardo c'era il rischio di non poter ritirare l'auto.
In effetti il volo da Treviso è poi partito con un'ora e mezza di ritardo, quindi la mia scelta si è rivelata perfetta!

Mica ci sono andata a piedi però a Trapani e nemmeno con il teletrasporto (anche se sarebbe una cosa super), ma ho usato un transfer.

In circa un'oretta un taxi mi ha portato a destino e mentre le luci scorrevano all'esterno senza mostrare bene quale fosse il panorama, l'autista mi raccontava di specialità culinarie, di posti dove andare a mangiare, di pasta ai ricci di mare e di panini cunzati.
Ammetto che la mia pancia ha cominciato a brontolare e la mia testa a sognare arancini morsi con avidità in riva al mare.
Che ci volete fare, la Sicilia per me significa anche buon cibo, e lo ammetto ci sono andata per risentire ancora una volta quei gusti unici, che profumano di mare e di medio oriente.

Avevo una settimana a disposizione, quindi ho cercato di organizzarla nel miglior modo possibile per consentirmi vedere città nuove, eventi imperdibili e ovviamente per avere tutto il tempo necessario per mangiare!

Facendo base a Trapani ho visitato la città, e poi Erice, Marsala e Mazara del Vallo, spostandomi da Trapani in treno. Poi sono stata traghettata a Favignana per qualche altro giorno, dove mi sono mossa in bicicletta, o a piedi.

Come detto spesso, negli ultimi anni, cerco di non correre, ma di fermarmi e godere dei posti e dei luoghi e delle persone.

Di tutti i posti visti ve ne parlerò nel blog un po' alla volta, per farvi assaporare, per quanto possibile, le stesse sensazioni che ho provato io.

Al settimo giorno, a malincuore ho dovuto lasciare il mare e il rapporto che con lui avevo instaurato. Ho dovuto salutare il vento che incessante mi ha accompagnata, per tornare al nord in attesa di ripartire ancora....
Di nuovo il servizio di transfer mi ha riportato in aeroporto, questa volta di pomeriggio, e ho potuto ammirate il paesaggio che mi ha affascinata almeno quanto le storie che mi ha raccontato l'autista.
Per esempio c'è una casa che ha la cucina nel comune di Trapani ed il bagno nel comune di Erice...i confini sono una cosa strana.
Un'altra storia o leggenda che sia, parla di come sia nata la mafia con i delitti da uomo d'onore. Questa storia, pensate, al mio autista pare l'abbia raccontata uno studioso francese venuto in viaggio in Sicilia. C'era una nobildonna, la baronessa di Carini, moglie di Don Vincenzo che fu uccisa dal padre per motivi d'onore assieme al presunto amante.
La storia in sé la si conosce, ma che fu la nascita di qualcosa di più grande in pochi lo sanno.

Perchè il viaggio è fatto anche dalle persone che si incontrano lungo la strada e dai loro racconti!




Informazioni utili

I voli della Ryan Air come ben sapete sono economici se presi per tempo, sotto data il prezzo può salire anche un bel po'. Da Treviso a Palermo ci vuole circa un'ora e mezzo di volo.
Per il transfer dall'aeroporto di Palermo a Trapani città e viceversa mi sono servita del servizio di Trapani Tourism Service puntuali, cortesi e soprattutto mi hanno raccontato un sacco di storie e aneddoti. Capite che io vengo dal nord, il tassista che di solito mi porta in aeroporto è già tanto se mi dice buongiorno...
La società trapanese non solo fa trasferimenti dagli aeroporti di Palermo e Trapani ma organizza anche escursioni nella parte occidentale dell'Isola, ideale per chi non ama organizzarsi da solo le varie visite nei dintorni di Trapani. Potete sceglierle in base al vostro tempo e al vostro budget, con una guida o solo con l'accompagnatore!

BUDAPEST IN DUE GIORNI O POCO PIÙ

by 9:48 AM






 L'aereo è partito in ritardo ed è atterrato in anticipo.
Quarantacinque minuti di volo separano Venezia da Budapest.

La verità è che la destinazione è stata un po' casuale.
Il biglietto aereo invitante e la curiosità di vedere una città nuova hanno fatto cadere la scelta su Budapest.

Non ne avevo sentito parlare bene, ma nemmeno male, per cui non mi sono fatta molte aspettative, ero semplicemente curiosa, come un gatto che cerca nuovi pertugi dai quali potrebbe uscire prima o poi un topolino.
E la curiosità mi ha premiata all'istante.
Mi sono ritrovata in una città elegante, che mi ha conquistata al primo incontro.
A volte chiedo del tempo, invece questa volta l'amore è stato fulmineo.
In due giorni ho gustato per bene la sensazione di stare in una capitale dell'est con molta storia da raccontare, con monumenti talmente belli da far venire i brividi e con un castello che mi ha catapultata in una favola.
E io, da brava romanticona, non ho potuto non immaginarmi dama di corte con un vestito troppo lungo e troppo rumoroso nel muovermi.
Ma lasciamo le fiabe per un momento e vi racconto cosa ho visitato in due giorni e mezzo, passo dopo passo...muovendomi tra le note di un grande compositore di nome Liszt, il profumo di gulash e il gusto poetico di una fresca birra.

Budapest è divisa, o unita, dal Danubio, il grande fiume: da una parte Buda e dall'altra Pest divise per molte anni e unite dalla fine dell'ottocento....

La metropolitana di Budapest sembra un salotto vintage dove sedersi sorseggiando un tè aspettando qualche amica. Le mattonelle alle pareti con la scritta della fermata, le panchine di legno, e quei vagoni che hanno sentito tante di quelle storie che quasi quasi ne esce un libro...
La metropolitana di Budapest è stata la prima dell'Europa continentale ad essere costruita...era il 1896.

Il Parlamento ha un impatto molto forte su chiunque gli passi accanto. Gli occhi rimangono spalancati davanti alla sua imponente mole. Neogotico, Rinascimento e Barocco, tutto in un'unica costruzione che lo rende il terzo parlamento al mondo per grandezza. 
Non ho visitato il suo interno, la giornata era troppo bella per rinchiudermi in un palazzo.




La Basilica di Santo Stefano è la chiesa cattolica romana più importante della città. Per darvi un'idea della sua grandezza vi dico che può contenere circa 8500 persone. La parte più bella, per me, è stata salire sulla cupola. Ci sono 364 gradini (o un comodo ascensore) per non perdersi un panorama favoloso a tutto tondo sulla città. C'era molto vento quando sono salita, un vento che faceva invidia a Trieste, ma lo spettacolo in prima fila è stato unico: le città dall'alto fanno vivere emozioni.



A Buda dall'altra parte del Danubio, ad ovest, c'è il quartiere del Castello. Qui non si può far altro che togliersi i vestiti da viaggiatore e indossare quelli da dame e cavalieri. E' una favola romantica quella da vivere sopra la collina che domina tutta la città di Pest, con una vista speciale sul Danubio e sul parlamento. Ci sono stata dopo il tramonto e i colori, credetemi, avevano un che di magico. Mi sono sentita una principessa fortunata di poter ammirare una tale bellezza, a salire e scendere dai bastioni, a fermarmi e guardare come se il tempo per qualche istante avesse smesso di scorrere.




Le scarpe sulla riva del Danubio mi hanno fatto riflettere. Uno dei monumenti più conosciuti a Budapest a ricordo dell'Olocausto. Si trova lungo il fiume nel tratto tra il Ponte delle Catene ed il Ponte Elisabetta. Sono sessanta le paia di scarpe da uomo, da donna e da bambino a ricordare il massacro di cittadini Ebrei compiuto dai miliziani durante la seconda guerra mondiale. Non aggiungo altro, solo il silenzio tra me e il fiume.




Piazza degli Eroi ti si para davanti appena si esce dalla metropolitana in tutta la sua grandezza. La colonna in centro misura trentasei metri, e sulla sua cima l'arcangelo Gabriele regge la croce patriarcale e la corona ungherese. Alla sua base un gruppo di statue sono state scolpite per il millenario della conquista della patria. A pochi passi dalla piazza si può visitare il castello di Vajdahunyad Vára, con un bellissimo parco tutto attorno. Credo che in primavera sia più bello e accogliente, io l'ho visto un pochino spoglio e con molti lavori in corso.



La Sinagoga accoglie fino a 3000 persone ed è la più grande sinagoga attiva in Europa e la seconda al mondo. In stile Bizantino e Moresco è minuziosamente e meravigliosamente decorata. Ha due torri gemelle alte quarantatré metri e una cupola a bulbo; è inserita all'interno di un insieme di edifici tra i quali il museo ebraico, nel quale è stata raccolta e raccontata la vita degli ebrei d'Ungheria, con oggetti di culto, o legati alla quotidianità e molte immagini del ghetto cittadino.



L'isola Margherita è un'oasi di pace in mezzo al Danubio. Collegata da un ponte alla terra ferma, è un parco dove si possono trovare amanti dello jogging correre lungo tutta la pista che circonda l'isola, nonnini che passeggiano tenendosi per mano, coppiette che innamorate si scambiano sospiri e bambini che con la famiglia giocano nei parchi vista fiume. In estate l'isola si anima un po' di più che in inverno, quando anche piccoli stabilimenti balneari aprono le loro porte alla bella stagione e alla bella gente che vuole rilassarsi dalla vita cittadina.



A Budapest ci sono 128 sorgenti termali, e se ve lo state chiedendo, no, non sono andata alle terme! Dite che ci devo ritornare?


Qualche informazione utile.


Da Venezia a Budapest e ritorno ho volato con la EasyJet. Il volo l'ho preso quattro mesi prima della partenza spendendo meno di quaranta euro a/r.

Dall'aeroporto alla città ho preso un taxi perché era sera, ma al ritorno ho usato la combinazione metropolitana e bus.

La scelta dell'hotel è stata abbastanza casuale. Ho soggiornato all'Hotel Ambra (tra il ghetto e l'Opera) pagando 60 euro a notte la camera doppia. Hotel carinissimo, pulito e con un'ottima colazione.

Per girare con i mezzi pubblici ed avere qualche sconto ai musei ho fatto la Budapest card ad un costo di circa 25 euro per due giorni e mezzo.

La mia impressione è che Budapest sia una città economica (tranne che per la Budapest card e la Sinagoga).
Mangiare in ristoranti di buon livello spendendo circa 10 euro direi che non è male, e la birra...la birra mi è piaciuta moltissimo!

Vi consiglio il ristorante Korhely, in Liszt Ferenc Ter, dove ho mangiato un ottimo gulash (che non è il gulash come lo intendiamo noi, è piuttosto una zuppa con fagioli, carne e verdura)!




Tutte le foto sono state scattate con una Nikon D750 50mm

LOVE AND VIOLENCE, UNA MOSTRA DA NON PERDERE A PADOVA

by 11:02 AM





Amo andare a visitare nella mia amata Padova mostre d'arte, esposizioni di fotografie, musei; o camminare per il centro storico a caccia di street art, quasi fosse un raccoglitore di arte a cielo aperto.

In questi giorni viene inaugurata una mostra che nei mesi passati mi ha incuriosito molto.
Mi soffermavo sulle anticipazioni della sua pagina facebook, e ammiravo le immagini degli artisti che ne avrebbero fatto parte...affascinata.

Ed ora, dopo averla vista, un brivido mi percorre ancora lungo la schiena.

Love and Violence
pensate alle parole
Amore e Violenza

Fa male solo a pensarle e a scriverle, ma ci toccano talmente da vicino che non possiamo fare a meno di essere curiosi, di capire, di ascoltare.

Una mostra d'arte contemporanea nata come manifesto di denuncia della violenza sulle donne e di tutti i tipi di violenza, con l'intento di indurre a riflettere e cercare soluzioni.



La violenza entra tutti i giorni dentro le nostre case sotto forma di notizie mediatiche, che ci traumatizzano, che ci fanno perdere le speranza in un mondo migliore.
Le notizie di violenza fomentano altra violenza, eppure non si fa niente per evitarlo.
La donna picchiata, la ragazza violentata, il ragazzino vittima di bullismo, la guerra che colpisce persone innocenti, l'annientamento psicologico...
Ma dove stiamo andando?
Perché si è perso il senso dei valori primari, della bellezza, della libertà?

Le risposte purtroppo arrivano frammentarie, o non arrivano. Le domande finiscono nel dimenticatoio sperando che tutto ritorni alla normalità. Ma è solo un velo a coprire la vista della violenza ...

Ed ecco che arriva l'arte, e 27 artisti da tutto il mondo uniti da un unico desiderio di raccontare la violenza quando essa esce dall'amore.

Installazioni, fotografia, pittura, scultura e videoarte.
Un percorso morale e sociale.
La mostra Love and Violence si affida all'interpretazione di ogni artista creando un percorso senza dubbio emozionante.
E' un progetto dal forte contenuto sociale, morale, etico e culturale, per creare e sensibilizzare una società al superamento della violenza.



Non solo opere d'arte ma anche molti eventi a completare questo percorso.

Qui a seguire l'elenco degli incontri che si terranno in Galleria Cavour, sede della mostra.
Entrata Libera

Giovedì 23 febbraio alle ore 17.30 con una conferenza tenuta dalle filosofe dell’Università di Padova Emanuela Magno “ARTE E TERRORE". Botero su Abu Ghraib” e Silvia Capodivacca “La violenza delle donne. Pratiche di emancipazione alternativa”. In particolare il ciclo di dipinti su Abu Ghraib di Botero è una pagina poco conosciuta, lontana dalle immagini di donne abbondanti e festose che lo hanno reso famoso nel mondo. Ottanta opere con cui Botero ha deciso di comunicare al mondo tutto il suo disgusto e disprezzo alla vista delle immagini delle torture e dell’orrore nel carcere di Abu Ghraib, piccola cittadina a circa 30 km da Bagdad. 

Mercoledì 8 marzo alle ore 17.30 dedicato alla calligrafia e pittura giapponese con la performance dell'artista Shofu Yoshimoto e il contributo del filosofo dell’Università di Padova Alberto Giacomelli. Shofu Yoshimoto, tra i quattro artisti giapponesi presenti in mostra, è un’esponente conosciuta internazionalmente per l'arte calligrafica. Nelle sue opere crea contrasti meravigliosi tra il nero dell'inchiostro giapponese e il bianco della carta vegetale in un mirabile equilibrio di fragilità e forza.

 Mercoledì 15 marzo dalle ore 17.30 si terrà un approfondimento sul tema “L’emancipazione della donna contribuisce al superamento della violenza”. Interverranno: Confartigianato Donne Impresa, la dott.ssa Grazia Carfaglio, Consigliere di Assosomm Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro e Gianpaolo Scarante dell’Università di Padova, diplomatico e ambasciatore. 

Il 17 e 18 marzo si terrà il convegno della Associazione di psicoanalisti Junghiani "VJA" (Viaggi Junghiani Analitici) dal titolo “Amore e Violenza: trauma, dissociazione e cura” in collaborazione con il Centro Junghiano Psicologia Analitica, il Centro Soranzo Mestre, che vedrà la partecipazione di Paolo Santonastaso, dell’Università di Padova e di Umberto Gallimberti, dell’ Università di Venezia. 

Giovedì 23 marzo alle ore 17.30 spazio alla fotografia femminile con un focus tenuto dalle curatrici Barbara Codogno e Silvia Prelz. Si esploreranno i linguaggi della fotografia declinata al femminile passando da Francesca Woodman a Diane Arbus senza tralasciare artisti locali come la fotografa padovana Alessandra Toninello. 

Si prosegue con la conferenza di giovedì 30 marzo ore 17.30 tenuta dai filosofi dell’Università di Padova Lorenza Bottacin Cantoni e Alberto Giacomelli che approfondiranno il tema della violenza dell’eros a partire da due romanzi in cui la letteratura si intreccia con la sessualità: “La filosofia nel boudoir” (1795) il manifesto più compiuto ed estremo del pensiero di François de Sade e “Venere in pelliccia” (1870) di Leopold von Sacher Masoch. Due autori che hanno esercitato una notevole influenza in ambito letterario e culturale tanto da dare origine ai termini “sadismo” e “masochismo”.  




Love and Violence
arte contemporanea 
Galleria Cavour-Padova
11 Febbraio 2017- 2 Aprile 2017
10.00 - 13.00   15.00 - 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso Libero










UN GIORNO A VENEZIA, TI PORTO DOVE NON SEI MAI STATO

by 12:56 PM




Venezia è sempre un buon motivo per alzarsi dal divano ed uscire di casa.
Lo è anche per prenotare un volo o un treno o per decidere di tirare fuori la macchina dal garage e passare una giornata in una delle città più belle al mondo.
Sono di parte lo so, ma resta comunque una meta che amo profondamente. Vuoi per la vicinanza da casa mia, vuoi per la laguna che mi chiama spesso, per me Venezia resta sempre un posto dove tornare.

Mi fa sentire bene, soprattutto quando mi defilo dal traffico dei turisti che percorrono le strade più battute.
Venezia è bella perché ci si può perdere girando in una calle a caso e magicamente questa scelta porta a conoscere luoghi inaspettati.

Oggi vi porto a fare una passeggiata lontana dal flusso di gente, per trovare un po' di silenzio e nuovi scorci, abbracciare una libreria che amerete per tutta la vita e gustarvi dei cicchetti in un posto insolito...siete pronti?

Che vi muoviate in macchina, in treno o in aereo il punto di partenza resta sempre la stazione ferroviaria. 
"Venezia Santa Lucia, Stazione di Venezia Santa Lucia!" Chissà come lo urlava il capotreno una volta. Penso spesso a come doveva essere la meravigliosa città lagunare cinquant'anni fa.

Vi lascio una mappina così non vi perdete!



Lasciatevi alle spalle la stazione e andate in direzione nord nel Sestiere di Cannaregio fino al Ponte delle Guglie. Qui girate a sinistra e proseguite verso il quartiere del ghetto, dove, ai tempi della repubblica veneta, erano obbligati a vivere tutti gli ebrei veneziani.
Una piccola comunità ebrea vive ancora all'interno di questa quartiere. Amo scoprire piccoli negozi di artigianato, il panificio con i prodotti ebraici, e, passando in silenzio, ascoltare le preghiere che fluttuano nell'aria; se si è fortunati si può assistere a qualche tradizionale rito nella piazza principale. 
Si può visitare il Museo Ebraico con pochi euro e capire la storia della nascita del ghetto e di come è iniziata la persecuzione degli Ebrei...





Da qui proseguite verso l'ospedale della città, passando dalle Fondamenta Nove fino ad arrivare alle Fondamenta dei Mendicanti. Vi consiglio di entrare proprio nell'ospedale SS. Giovanni e Paolo, ma non per farvi visitare. Qui aperta al pubblico c'è la Farmacia storica ed il Museo di Anatomia.
Dalla seconda metà del settecento nell'ospedale civile di Venezia vengono conservati i reperti anatomopatologici, arricchendo così un magazzino che poi è diventato un museo tutt'ora visitabile e consultabile. Il Museo è dedicato ad Andrea Vesalio, un anatonomo Fiammingo che ha lavorato per anni nella città di Venezia, dove ha scritto molti libri che raccontavano le sue idee innovative...che ancora oggi vengono letti. C'è poi la Farmacia Storica, che si trova vicino al Museo, interamente in stile ottocentesco.

Ora proseguite in direzione calle Santa Maria, e vicino al Rio della Tetta troverete una delle librerie più belle al mondo:la Libreria Acqua Alta. Ne ho già parlato e ne parlerò ancora in questo sito, perchè è un luogo che tutti devono vedere almeno una volta nella vita...beh anche due! Il profumo della carta mescolato a quello dell'acqua salmastra vi avvolgerà in un turbine di libri dalla testa ai piedi, dentro ad una gondola o impilati uno sopra l'altro fino al soffitto. Una porta si apre sul canale, un'altra su un giardinetto dove si possono scalare, indovinate un po'...dei libri!
E non sarà difficile scorgere un bel gatto sornione nascosto tra gli scaffali...

Ormai credo via sia venuta un po' di fame. Ritornate verso Cannaregio, passando per Rio Terà e fermatevi per un bianco e qualche cicchetto al Timon. Se siete fortunati e non c'è molta gente, potrete gustarvi vino e specialità locali comodamente seduti su una barca ormeggiata di fronte al locale...mica male eh!



Il tour è finito.
Sono circa cinque chilometri, fattibilissimo per tutti anche per chi ha bambini e si può fare in mezza giornata. Ovvio che se ci si ferma ad ogni angolo a fotografare (e ve lo consiglio) la mezza giornata diventerà intera.
Poi fatemi sapere se vi è piaciuto!


Informazioni Utili
Se a Venezia ci andate in treno, dovete solo tenere d'occhio gli orari per non rischiare di restare bloccati in laguna (che poi tanto male non è).
Se andate in macchina, conviene parcheggiare a Mestre e poi prendere il bus o il tram fino a Venezia; oppure arrivare a piazzale Roma e parcheggiare in uno dei grandi parcheggi a silos. Non sono economici ma sono in centro città. Io di solito uso il Garage San Marco se arrivo dopo le cinque, così posso usufruire della tariffa ridotta.
Se venite in aereo, gli aeroporti di arrivo sono due. Dal Marco Polo partono bus frequenti che portano a Mestre o a Venezia, mentre dall'aeroporto di Treviso c'è un bus della compagnia Terravision che vi porterà in quaranta minuti a Venezia con tariffe davvero interessanti.
Ora non avete più scuse per non venire a Venezia.


Articolo scritto in collaborazione con Terravision


















IL MIO 2016 IN FOTO

by 10:49 AM








Un anno di viaggi,
di sogni realizzati 
e di progetti che si sono concretizzati.

Ogni anno che passa mi piace ricordarlo con le foto che lo hanno reso unico.
Con le foto dei grandi viaggi, quelle degli angoli dietro casa.
Un rito semplice, fatto di emozioni e colori, per ricordare e sognare.

Buon Anno di viaggi a voi...




Buenos Aires, Argentina



Il Perito Moreno, Patagonia Argentina



Venezia, Libreria Acqua Alta



Padova, Basilica del Santo


Benidorm, Spagna


Valencia, la città della scienza


Portonovo, Marche


Tramonto, Isola d'Elba


Breslavia (Wroclaw), Polonia


Cautano, Campania




Ghiacciaio del Presena, Passo del Tonale, Trentino



Parco del Delta del Po, Emilia Romagna



Saline di Cervia, Emilia Romagna


Combai, Treviso



Londra, Queen's House, Greenwich



La magia dei Colli Euganei, Monte della Madonna, Padova


Poi c'è questa foto che io amo particolarmente. Me l'ha scattata mio figlio mentre ero in estasi nell'ammirare gli affreschi di Giotto all'interno della Cappella degli Scrovegni, nella mia splendida città...Padova.

PICTURE POST: LIBRERIA ACQUA ALTA A VENEZIA

by 12:32 PM

La prima volta mi ci ha portato la Vale, una mia amica.
Erano anni che volevo vederla, ne sentivo sempre parlare con entusiasmi senza pari.

Poi l'entusiasmo ha toccato anche me e la particolarità di questa libreria l'ha resa una delle più belle che io abbia visto in giro per il mondo.
Incastrata tra calli all'improvviso la si scorge.

C'è l'odore di umido misto a salsedine che si insinua tra i libri quasi a proteggerli.
C'è la storia di una città unica.
Ci sono passi che inciampano, mani che sfiorano, scorci che fanno innamorare.
Il tempo lì dentro perde valore e non resta che immergersi tra quelle pagine.

Ecco la Libreria Acqua Alta a Venezia.























TRAVEL & FOOD: LE SARDE IN SAOR

by 8:13 AM



"Cibo di marinai e scorta da terraferma"


La notte dormo poco e quando mi sveglio o leggo, o penso.
In una di quelle volte che il mio pensiero ha vagato per lande desolate, ho avuto un'illuminazione.

Perchè nel blog non inserisco una pagina dedicata ai cibi scoperti in viaggio? E perché non chiedo anche ai viaggiatori di cucinarli assieme a me?
E così, folle come tutte le mie follie è cominciato questo progetto...stiamo ad osservarlo...


Ovviamente tutti i piatti di cui parlo e che provo a riprodurre parlano di luoghi che ho visitato, che hanno lasciato un'impronta anche attraverso il cibo.
Perchè è così, si viaggia anche per assaggiare quanto di più tipico hanno da offrire i luoghi. Che questo sia dietro l'angolo o dall'altra parte del mondo.

Ed inizio con un piatto che è di casa da sempre, un piatto Veneziano.
A cucinarlo con me una special guest, nonché una cuoca perfetta anche se lei lo nega sempre.
Mia madre.
Mia madre che con me condivide l'amore per i viaggi e che ama spadellare come una volta, come sua madre le aveva insegnato.

In casa sua in questo periodo c'è il calore della stufa e il profumo che la legna emana scricchiolando tra le faville.
E ovviamente la usa ancora per cucinare....

Le Sarde in saor

In Veneziano si chiamano sardee, ed è un pesce azzurro che il mare Adriatico ha sempre offerto ai pescatori. Nella cucina veneziana che poi si è sparsa in tutto il veneto le sarde in saor sono un antipasto di pesce e cipolle in agrodolce.
Eh lo so, detto così è un po' riduttivo.
Ma so per certo che chi le assaggia la prima volta non può che rimanerne estasiato.
Se poi il pesce e la cipolla non sono i vostri ingredienti preferiti, sono un altro paio di maniche.

Una volta non c'erano i frigoriferi e conservare gli alimenti era complicato, quindi ci si ingegnava come si poteva a mantenerli in condizioni ottimali il più a lungo possibile. Lo stesso valeva per i pescatori che stavano in mare parecchi giorni. Così è nata questa povera, ma ricca di sapore, ricetta; un piatto che si manteneva a lungo, e ancora oggi è più gustoso un giorno o due dopo la sua preparazione.
Saor significa sapore...immaginatene il gusto!



Ingredienti

Sarde fresche: la quantità è soggettiva, da mezzo chilo ad un chilo, sta a voi decidere, tanto comunque non ne rimarrà nessuna. 
Cipolla: tanta, anzi un po' di più di quello che state pensando.
Pinoli e uvetta sultanina: a chi piace, altrimenti vengono buone lo stesso.
Farina
Aceto di vino
Olio di girasole 

Procedimento (per fortuna c'era mia mamma eh!)

Se non l'ha fatto il pescivendolo, le sarde le dovete pulire voi. Può fare schifo, ma se le volete mangiarle senza la testa e le interiora è l'unica soluzione.
Disponetele poi sopra un tagliere o un piatto e infarinatele.
Scaldate in una padella due dita di olio (anche un po' di più, insomma ste sarde devono galleggiare e friggere) e tuffatele dentro quando è super caldo.
Quando un lato è dorato, giratele e poi mettetele sopra alla carta assorbente.
Dopo aver tagliato una quantità super abbondante di cipolla piangendo il dovuto necessario che neanche a leggere di Mr. Darcy ed Elizabeth scenderebbero lacrime così, mettetele ad appassire in una padella con dell'olio a piacere, aggiungendo in seguito l'aceto (circa il peso delle cipolle), i pinoli e l'uvetta sultanina. 
Prendete infine una terrina e disponete a strati le sarde e le cipolle, abbondando con quest'ultime ovviamente che serviranno a sigillare il tutto.
Mettete un peso sopra, lo so che fa un po' ridere, ma serve per compattare il tutto. Un piatto con un vaso da miele da un kg per esempio...
Aprite il frigo posizionatele in un ripiano a caso e non tiratele fuori per almeno 24 ore, se sono 48 ancora meglio.

Buon appetitoooooo!!



A Venezia le potete gustare come cichetti in molti bacari o come antipasto nelle osterie e nei ristoranti (ma nei ristoranti turistici vi sconsiglio vivamente di andare!).

La foto con mia mamma la prossima volta, promesso.






Powered by Blogger.