VAL DI FASSA, TRE COSE DA NON PERDERE

by 5:27 PM



Stavo ripensando al mio fine settimana in Val di Fassa di quest'estate e mi sono ricordata di non avervi detto tutto.

Vi ho raccontato della bellissima esperienza dell'alba in malga, della luce negli occhi di mio figlio alle quattro e mezza del mattino mentre guardava il sole sorgere.
Della bellezza che si vive in montagna tra pascoli e buon cibo.
Ma non vi ho detto quali altre cose ho fatto...



Ho camminato scalza in un bosco.

Ho tolto le scarpe e mi sono connessa alla terra...
Nel Bosco delle fate a Moena c'è un percorso sensoriale costruito in mezzo alla natura. Nessuna struttura, nessun centro benessere, anzi il centro benessere c'è ma non si paga il biglietto, non c'è nessuna struttura ad inquinare il bosco.
Ci si toglie le scarpe, si mettono sotto ad un albero e si comincia a camminare a piedi nudi: l'impatto è stranamente nuovo, strano, bello.
Il muschio è umido e di una morbidezza che non avrei mai pensato di trovare in un bosco. La corteccia cambia il modo di sentire, accarezza, massaggia.
I sassi, dico la verità, sono un poco fastidiosi, soprattutto quelli piccoli, ma non si smette di camminare, anzi, si continua ad andare avanti.
Siamo abituati a sentire la natura in molti modi, ma non di certo camminandoci sopra, come in un ritorno alle origini, che è andato perso.
La prova più difficile è stato il ruscello.
Bellezza e fastidio, beneficio e paura di scivolare.
Sensazione unica.
Da fare e riprovare, per capire alla fine che delle scarpe, a volte, possiamo anche a fare a meno.





Rigenerarsi e divertirsi al Dolaondes.

Chi non sogna dopo una giornata di trekking una piscina calda dove rilassarsi?
Io alzo la mano! E forse anche voi.
A Canazei, c'è Dolaondes, un centro acquatico con vista, un luogo perfetto dove rilassarsi, trovare benessere e rigenerarsi grazie all'acqua che sgorga dalla montagna.
Ci sono una piscina semiolimpionica, una vasca fun con lettini idromassaggio, una vasca kids con lo scivolo, una piscina salina esterna e una vasca whirpool nell'area relax isolata acusticamente.
Ma se volete mettere dell'adrenalina in corpo dovete assolutamente provare lo scivolo parabolico completamente chiuso con proiezioni di luci e suoni durante il percorso che si dice faccia perdere un pochino l'orientamento. Beh, mio figlio ha passato quasi tutto il tempo a provarlo, anche perché la discesa si misura con un timer che prende il tempo di ogni persona che scende, e segna i record della giornata! E chi si stanca più di scendere?
Oltre alle piscine c'è anche un bellissimo centro benessere dove lasciare il tempo e dimenticarsi un po' di tutto per dedicarsi a se stessi. Il centro è stato creato seguendo l'antica filosofia della bioclimatologia delle terme romane e quindi suddiviso in vari bagni capaci di sfruttare le proprietà curative dell'acqua.


Soggiornare al Family Hotel La Grotta.

La prima cosa che mio figlio ha detto entrando nella nostra camera è stata: "Mamma, questo è un sogno, è uno degli hotel più belli dove siamo mai stati."
In effetti aveva ragione quando quasi impazzito è andato verso la sua parte di camera. Un albero ospitava un letto a castello nella Family Marmotta (il nome della stanza) e tutto sembrava essere ambientato in un bosco, tra magia e realtà, lo stupore negli occhi di un bambino, riflesso in quelli della mamma.
Anche la cordialità del personale dell'hotel ha reso il nostro soggiorno fantastico. Con Alberto e Carlotta, i titolari, mi sono sentita a casa, coccolata assieme al mio bambino, in un luogo da favola.
Da favola è stata anche la merenda del pomeriggio. Ecco, io la vorrei fare ogni giorno una merenda così: cose dolci, salate, il cioccolato che scende da una fontanella, il succo di sambuco...mi viene proprio da dire "Caro Hotel spero di rivederci presto!"




Informazioni Utili

Il Bosco delle fate con percorso sensoriale si trova a Ischiez-Roncach, sopra Moena ed è gratuito. Si può raggiungere anche a piedi dalla cittadina con una passeggiata, oppure in macchina fino al parcheggio della malga Roncach.

Prezzi orari e tutte le informazioni di cui avete bisogno per il centro acquatico Dolaondes sono sul sito dolaondes.it

Il sito dell'hotel La grotta invece è hotellagrotta.it 



Post scritto in collaborazione con Val di Fassa 




WAKE ME UP WHEN...

by 11:19 AM


Settembre è sempre un'inizio.
Agosto mi scivola via veloce dalle mani per farmi arrivare al mio mese.
Sì, egoisticamente lo chiamo il mio mese, mentre so che in realtà lo è di molti, ma con gli anni me sono appropriata sempre di più.
Il caldo estivo se ne va, e le giornate si accorciano.
Per molti è un dramma, per me no...l'aria si fa frizzante e profuma di muschio, di umidità.
Non potrebbe essere altrimenti qui in pianura padana.
Ma mi piace, mi fa star bene.
Questo inizio mi piace ogni anno, puntuale, giorno più giorno meno.

In un anno le cose cambiano, si rinnovano, si ritrovano.
Ho fatto casini, ma anche qualcosa di buono, ho perso qualcuno per strada, e qualcun altro l'ho ritrovato.

Ho viaggiato, sempre e comunque. 
Perché ero triste.
Perchè ero felice.
Perchè a volte non servono motivi, si parte e basta, senza programmi, tanto sapete che a me non piace farne; è quasi una forma di libertà, quella di non avere legami con un luogo piuttosto di un altro, perchè voglio poter scegliere di fermarmi in un posto se questo mi piace, senza dover fare i conti con l'orologio, con il tempo che ha sempre fretta.
Ma io non voglio averne (tranne quando devo andare da un cliente), voglio la leggerezza e la calma del lento, dell'assaporare.

In un anno le cose vanno avanti, alcune cambiano, altre si rafforzano.

Il blog mi da grandi soddisfazioni, mi leggete ancora in tanti e vi ringrazio, mi date la forza di continuare a raccontare i miei viaggi, le mie avventure, le mie esperienze.
Quando mi scrivete per chiedermi consigli o per dirmi che un mio post vi è stato utile sorrido, ma sorrido da qua a là, e vorrei abbracciarvi!

Ho ripreso a leggere.
Questa cosa mi mancava, ma ho tolto del tempo a cose inutili per trovarne un pochino per questo piacere tutto mio, che mi soddisfa e mi catapulta lontano dove nessuno può venirmi a disturbare.
Un viaggio, comodo senza prendere voli, ma con turbolenze assicurate.
A tal proposito vi annuncio che ci sarà una nuova rubrica dedicata ai libri ...

Non ho ripreso a cucinare, non come vorrei, si sa una cuoca pasticciona mica può far miracoli! Ma ho nuovi piatti dal mondo da farvi conoscere per la pagina Travel&Food testati da me, quindi facilissimi da fare, per portare qualche viaggio tra le mura di casa!

Ho ricominciato a camminare, non con costanza, non sarei più io, ma il mio orologio segnatempo mi manda delle lettere minatorie e ormai non posso più ingannarmi, quindi mi devo dare na mossa per non avere il fiatone a far le scale di casa! Poi il mio amore per lo yoga rimane sempre, mi riporta in equilibrio almeno per due ore la settimana. Sono poche lo so, ma mi danno l'energia necessaria. Qui e ora...

Ho coltivato le mie amicizie fuori dai modo del web, perché un po' di concretezza e di abbracci fanno bene al cuore e all'anima.
Per quanto io lavori sempre a contatto con il social e mi interfaccio il più delle volte con lo schermo di un pc, amo sempre una buona birra da gustare e racconti da ascoltare.
Amo la vita reale, come la amate tutti voi.

Quest'anno settembre ha qualcosa di più speciale degli altri passati.
Facciamo che non ve lo dico, solo perché mi renderei conto prima del previsto che il passaggio dall'adolescenza all'età matura è ad un passo da me!

Hahah buon settembre e quasi autunno e...wake me up when September ends!




[Foto scattata a El nido, Filippine, giugno 2017]

LEVANTO, PROFUMO DI MARE E DI FOCACCIA

by 10:07 AM



Ci sono paesini che molto spesso passano inosservati. Che se non ci passi per un qualsiasi motivo, nemmeno lo sai che esistono.
Eppure hanno un calore e una bellezza che andrebbero gridate al mondo.

Ho passato qualche giorno a Levanto, in Liguria, un piccolo paesino a nord delle tanto famose cinque terre.
E' cullato dal mare e protetto dalle montagne, che accolgono ulivi e alberi da frutto. L'aria salmastra, le onde amate dai surfisti e il colori che questo territorio dona, rendono unico e particolare il borgo che si affaccia sul Mar Ligure.

A Levanto c'ero già stata qualche anno fa, ma questa volta ci ho portato il mio piccolo viaggiatore, perché oltre al mondo lì fuori deve conoscere bene anche la sua Italia.
Perché l'Italia è bellissima...

Ma state aspettando di leggere cosa si può fare a Levanto qualche giorno, e qui ve lo racconto.






Il dolce far nulla
Nei miei viaggi difficilmente mi dedico al far niente, ma ogni tanto oziare è importante. Tipo stendere un telo in spiaggia con il vocio di sottofondo di qualche bambino e il profumo della crema solare che si mescola a quello del mare.
Dopo una passeggiata sul lungomare di Levanto, tra pini marittimi e ville splendide, mi sono fermata a riposare sulla sabbia; in un'atmosfera ovattata, mentre fuori tutto si muoveva, ho lasciato scorrere i pensieri senza fermarmi su nessuno di essi, per svuotare la mente per ricaricarla con cose positive.
Ci pensate mai a quanto siamo perennemente di corsa, e a quanto si abbia il bisogno di staccare per respirare, di rilassarsi e far scorta di colori e sorrisi?






Prendi una bici ed esplora
A Levanto siamo arrivati in treno, anche perché il modo migliore per muoversi nella cittadina è la bicicletta. Io adoro pedalare, mi piace arrivare dove le auto non passano, mi piace fermarmi e poi ripartire senza il problema di dover cercare parcheggio, senza stress, senza fretta. 
E a Levanto c'è una pista ciclabile che io semplicemente adoro.
Dalla vecchia linea ferroviaria è nato un percorso ciclo-pedonale che unisce Levanto a Framura, passando per Bonassola.
Sono circa cinque chilometri e mezzo di gallerie intervallate da scorci meravigliosi che si affacciano sul mare.
Le gallerie sono decisamente fresche e d'estate offrono un rifugio temporaneo al caldo, ma soprattutto hanno un fascino senza tempo.
Pedalare lungo il percorso è per i bambini un gioco splendido, senza il problema delle macchine, ma solo quello di stare attenti ai ciclisti nel senso inverso. Si raggiunge prima Bonassola e la sua spiaggia di sassi e poi Framura dove si può lasciare la bici nei pressi del piccolo porticciolo e salire a piedi nel paesino di Anzo, una meraviglia. 







Mangia tanto e bene
Paese che vai, cibo che trovi. Ma ci pensate che in tre giorni ho mangiato quasi sempre focaccia Ligure? Dovevo fare scorta, perché non lo so quando ci potrò ritornare. Che bontà e meraviglia per le mie papille: quella semplice, con i pomodorini, con lo stracchino...io potrei vivere di sola focaccia: a colazione, a pranzo e a cena, e perché no anche per merenda!
Il pesto. Tutti lo conosciamo, ma forse non tutti sappiamo di quanto sia buono nella sua terra natia: basilico e olio della liguria che pestati manualmente in un mortaio con l'aggiunta di altri ingredienti daranno forma ad una prelibatezza come poche.
Io non sono brava a descrivere il cibo, non sono una food blogger ma credetemi quando vi dico che è una delle cose più buone che si possano mangiare!
Un'altra chicca, il gelato al basilico e limone. Non so ancora come posso sopravvivere lontano da lui...




Informazioni utili
-Da Padova a Levanto ci si arriva anche in treno via Milano in poco più di quattro ore (sempre se non ci siano problemi sulla linea ferroviaria...).
- Ho soggiornato all'Hotel Garden, in centro a Levanto e a pochi passi dalla spiaggia. 
- In dotazione all'hotel ci sono anche le biciclette, ma eventualmente per il noleggio potete rivolgervi a Cicli Raso, in via Garibaldi.
- Ho fatto scorta di focaccia al Panificio Raso (eh! si chiamano tutti così!!) che trovate in via Alighieri.
Il buonissimo gelato al basilico e limone dovete invece mangiarlo ripetute volte alla gelateria che si chiama come il gusto del gelato "Basilico e Limone" ed è in via Mazzini.
-Per qualsiasi curiosità, informazioni su eventi, curiosità, ecc. andate sul sito levanto.it



In collaborazione con Visit Levanto.



TURBOLENZE, ISTRUZIONI PER L'USO

by 5:58 PM


La verità è che il titolo è un po' un trabocchetto.

Però non ho più paura di parlarne, anzi più ne parlo, e meno paura ho.

Paura di volare ovviamente.

Per alcuni potrà sembrare un post divertente e a tratti surreale, ma vi assicuro che per me è una cosa molto seria.

Serissima.
E sono consapevole di non essere l'unica a temere quando in fase di crociera il velivolo incontra delle buche.
Sta cosa delle buche in aria non mi va giù, eppure persino un pilota me l'ha detto.
"Chiudi gli occhi e pensa di essere in auto, è la stessa identica sensazione"... Beh insomma proprio uguale uguale direi di no.
Sono a 10mila metri di altezza, direi che razionalmente (o irrazionalmente??) la cosa mi fa un pochino più impressione.

Chi ha paura di volare come me (e vi assicuro che siamo tanti), fa un sacco di domande, vuole capire capire se quello che sente lo percepiscono anche gli altri, vorrebbe avere sempre un aereo pilotato dal grande Sully (sì, quello che ha fatto l'ammaraggio sull'Hudson!), e sapere che andrà tutto bene.

Ma non basterà, le variabili sono talmente tante che ci sarà sempre un motivo per essere un pochino a disagio.
Quante volte noi paurosi ci siamo sentiti dire che l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro del mondo?
Certo lo sappiamo, ma la cosa ci sfiora appena. 
Suvvia chi volete imbambolare, stiamo volando a diecimila metri dal suolo!!!
Ahahah, ho enfatizzato ovviamente, però per quanto il mio controllo sia migliorato negli anni, ho sempre paura soprattutto nella gestione delle turbolenze, che definirei semplicemente malefiche!
Quando il segnale delle cinture si accende mi piglia male, non si conosce l'entità del problema, se l'aereo perderà quota, se sarà uno " sballottamento" momentaneo o se durerà delle ore.
E la tensione durante tutto il tempo in cui quel segnale luminoso resta acceso è assicurata. 
E se mi scappasse di andare in bagno? Magari, nel momento in cui mi slaccio la cintura perché la pipì non la riesco più a tenere, uno scossone mi fa cadere, sbattere la testa e sanguinare copiosamente lungo il corridoio dell'aereo.
Pensate al dramma...per una pipì.

Così qualche settimana fa ho fatto un sondaggio nel mio profilo FB.





Alcune risposte mi hanno dato una carica pazzesca, altre mi hanno confermato che sono un caso disperato! Ma trovo sempre utile il confronto tra persone che viaggiano. Scopro cose a me sconosciute e apprendo consigli da mettere in pratica.
Non metterò per privacy il nome di chi ha scritto, ma alcune risposte ve le riporto qui sotto in grassetto. Sotto ad ognuna il mio commento!

(Grazie per i commenti ragazzi!)


G. "Io faccio un bel respiro e cerco nella mia mente un'immagine tranquilla."


Eh, io penso alla fine del mondo invece...mi sa che non va bene!

A. "Se è giorno e sono al finestrino fotografo, se no...prendo il mio blocchetto e scrivo scrivo scrivo..."


Oddio non mi sono mai seduta nel posto finestrino (per paura di non so che cosa) tranne per qualche istante, il tempo di una foto quando il posto era libero.


F. "Non ci faccio caso... Quando succede invento strane storie sperando che quelli vicini sentano."


Ecco io mi ammutolisco...tutt'al più chiedo al mio vicino, sperando che non abbia le mani sudaticce, ti tenere la mia in caso di...


S. "Io piango e penso che morirò."


Ecco se voliamo assieme potrebbe essere un dramma! hahha 


E. "Io volo sempre tranquilla... ma al primo rumorino scatto con "che cos'è?!? Cos'è questo rumore?!?!" 

Ah beh i rumorini, sono deleteri. Perchè l'aereo fa rumore? Non lo capisco proprio...poi mi guardo in giro e sono tutti tranquilli, come fanno a stare tranquilli se la cappelliera cigola??????


R. "Gestisco malissimo anche io, stritolo mani e mi agito, comunque io temo più i terroristi sui voli che le turbolenze."


Statisticamente però è più facile incontrare una turbolenza...accidenti!


A. "Panico totale e giuro che sarà l'ultimo volo."


Eh l'ho sempre detto anch'io, poi quando l'aereo tocca il suolo penso già ad un altro viaggio...mica bene!


F. "Come le gestisco? tante formule, prima di tutto il respiro e pratiche di visualizzazione; poi cerco di distrarre la mente con libri o film particolarmente interessanti. Devo dire che anche la musica mi aiuta molto."


Io ve lo giuro faccio yoga da 20 anni....e di respirare in modo decente o di visualizzare qualcosa proprio non ci riesco. Sono un caso umano, devo rendermene conto.


T. "Io ragiono razionalmente, se riesci a pensare lucidamente 2 minuti sai che le probabilità di morire in auto sono molto più alte."


Io non ce la faccio ad essere lucida per due minuti in aereo, è un'impresa titanica. In auto posso accostare e scendere, in aereo no, o forse potrei chiederlo al Pilota.


V. "Io mi attacco ai braccioli e inizio a parlare."


Eh quella del parlare funziona sempre. Mi ricordo un volo Venezia-Olbia, ero da sola, e dopo averle ceduto il posto finestrino, la mia vicina deve essersi accorta della mia EVIDENTE paura...mi ha raccontato la storia della sua vita e in un istante siamo arrivate. Non smetterò mai di ringraziarla.


F. "Io faccio finta di essere al luna park: yu-uuuuu (giuro!!) Mio figlio ride come un matto."


Ecco, per esempio, io non sono mai salita sulle montagne russe...e già ho difficoltà con il bruco mela (quello veloce eh)


M. "Io mi immagino di essere su un bus con una strada piena di buche."


Ecco, io faccio il contrario. Quando sono in macchina chiudo gli occhi e penso di essere in un aereo...che dite, sbaglio qualcosa?



P. "Penso "nessun aereo è mai caduto per una turbolenza", razionalizzo e ciao. E' l'unica!"

Questa cosa del raziocinio non mi è chiara, o semplicemente non mi convince!



A. "Dipende da quanto durano e da quanto sono intense...quelle più forti e durature le gestisco dando fondo alle scorte alcoliche messe a disposizione dalla compagnia aerea."

L' alcol vince su tutto. Ma non sono mai riuscita a farne uso in volo...recupero all'atterraggio festeggiando.

P."L'unica è cercare di fare argine con la ragione: la mente fa in effetti strani scherzi perché i voli in genere sono stabilissimi, a differenza di qualsiasi altro mezzo di trasporto, auto, bici, navi, pieni di onde, scossoni ecc."

Ho dei problemi con la ragione... però prometto che ci provo!

D. "Io guardo le hostess, se loro sono tranquille lo sono anche io. Solo una volta le ho viste seriamente preoccupate, sedute e con le cinture allacciate... ecco quella volta mi sono cagata sotto!"


Credo potrebbero accusarmi per molestia al personale di bordo per le volte che schiaccio il pulsante. Scherzo, però le guardo sempre anch'io!


G. "Io dormo."

Io ti invidio!!!!!


C. "Le turbolenze sono il mio problema emozionale più grande...anche nella vita, non solo in aereo."

Eh infatti secondo me le cose sono collegate. Ne Libro "Mai più Paura di Volare" di Evangelisti, viene spiegato che la paura sta nella nostra testa e non nell'aereo...


C. "A me destabilizzano.. cominciano a sudarmi le mani già al primo accenno di turbolenza (anche per questo preferisco 3.000 volte il treno)."

A chi lo dici. Prima di prendere l'aereo di ritorno dagli Stati Uniti, qualche anno fa, mi sono chiesta quanto ci avrei messo a tornare in treno, nave, auto...sono folle lo so.


P. "Nelle turbolenze io immagino di essere su un autobus e quelle che sento sono le buche della strada."

Come ho scritto sopra io faccio il contrario, però molti usano questa tecnica...potrebbe funzionare!


E. "Ubriacati."

Lo vorrei tanto, ma se al pilota serve una mano come faccio se vedo doppio????


E.  "Secondo me la cosa migliore, almeno a me fa tanto, è sapere cosa sono."

Giuro che le ho studiate le turbolenze, di ogni tipo e forma, e non ci sono aerei che sono caduti per colpa loro. Ma ragazzi stiamo parlando di un aereo che GALLEGGIA in aria, ci pensate mai?


E. "Cuffie e musica relax totale! La musica aiuta a non pensare, ma generalmente non mi preoccupano!"

La musica salverà il mondo, ma non me dalle turbolenze! Ci ho provato, lo giuro...ma si muove lo stesso l'aereo!


E. "Io mi addormento, ma in caso di turbolenza l'adrenalina ha quasi sempre la meglio."

L'adrenalina è una cosa splendida, ma in aereo a me non fa impazzire!


E concludo con F. "Alcol. Prima durante e dopo."

Lui ha vinto!

Posso aggiungere altro? Di turbolenze ne è pieno il cielo e la vita, e vi giuro che affronto sempre meglio quelle con i piedi per terra. Non c'è corso che tenga, o psicologo che mi ipnotizzi da terra via etere. 

Vi racconto solo questa poi la smetto per un po' lo giuro.
Volo Buenos Aires - El Calafate. 
Il pilota annuncia possibili turbolenze, ma le hostess continuano a servire bibite.
Quindi mi dico che ballerà solo un pochino.
Non sto a spiegarvi bene bene cosa è successo perché mi vengono i brividi, ma le hostess sono scappate a sedersi, io a chiamare mia madre a 14 mila km di distanza e mio figlio ad alzare le braccia urlando "ancora".
Ciao!


P.s. E poi c'è questa scena di Madagascar che adoro, così per finire in allegria!




LA MARMOLADA, IL VENETO AD UN PASSO DAL CIELO

by 4:07 PM




Il mio Veneto,
quella regione che è casa mia, che tanto amo che che ancora poco conosco.
Perchè è cosi, è talmente vicina che mi dico "Beh, ci andrò" e intanto volo dall'altra parte del mondo.
Ma è anche vero che da qualche mese mi sono ripromessa di visitare, vivere e scoprire quei posti che io chiamo "dietro casa" e che sono troppo belli per passare inosservati.

E così un paio di settimane fa mi sono diretta verso nord, verso le amate Dolomiti che suscitano in me ricordi indelebili nel tempo, di quando (ahimè) ero più giovane e andavo per rifugi scarpinando tra le montagne che al tramonto si dipingevano di rosa.

Eh sì, le Dolomiti sono fatte di dolomia (da qui il nome), una pietra che si colora di rosa soprattutto all'alba e al tramonto grazie alla costituzione chimica di questo materiale che porta il nome di Enrosadira, ma visto che io sono romantica voglio credere alle leggende. Re Laurino aveva un giardino di rose e il Principe di Latemar fu incuriosito da tanta bellezza e quando vi si avventurò incontrò la figlia de Re della quale si innamorò perdutamente e la rapì. Re Laurino triste e affranto lanciò una maledizione sul suo giardino, che era stato la causa della perdita della figlia, facendo in modo che mai più nessuno avrebbe potuto vederne la bellezza. L'incantesimo non toccò però le ore del tramonto, e gli occhi degli uomini possono ancora guardare la meraviglia delle Dolomiti che si colorano...

E il Veneto vanta una signora, macché dico, una regina delle Dolomiti, la Marmolada.

Sempre sentita nominare, desiderosa da anni di vederla, finalmente in un fine settimana, col mio piccolo viaggiatore, sono andata alla scoperta di questa grande montagna e dei suoi dintorni.
Mio figlio non è ancora un grande camminatore quindi non abbiamo fatto camminate di ore, diciamo che ci siamo rilassati parecchio con passeggiate in mezzo alla natura e viste mozzafiato.

Ho soggiornato al Pineta Pastry Hotel, che si trova a Rocca Pietore in val Pettorina, a pochi km dalla splendida montagna. L'hotel a conduzione familiare ha una particolarità...che forse avrete capito dal nome: fanno dei dolci incredibili. Vi dico solo che la mia camera si chiamava Suite Sacher

Si è coccolati dall'inizio alla fine, e se amate le cose dolci è il posto che fa per voi. Nessun senso di colpa, si è in montagna, una buona camminata oltre a fare bene al corpo e allo spirito vi farà venire ancora fame e l'hotel soddisferà anche queste vostre esigenze.
Scherzi a parte, la colazione, la merenda e la cena sono state un momento speciale per mangiare piatti tipici e per cadere nell'oblio che solo dei dolci speciali sanno dare. Godere del tempo ecco un'altra cosa che ho imparato: assaporare la calma per gustarmi un dolce, un piatto, senza fretta.
Ho amato la cura nei particolari, dell'allestimento della colazione, della camera in stile montano, calda anche nelle sere più fredde.







Cosa fare in un fine settimana?

Andare in cima alla Marmolada.

Per salire sopra il ghiacciaio della Marmolada, o sì è degli scalatori esperti o è meglio affidarsi alla cabinovia, e devo dire che anche questa è "un'esperienza".
Premetto che non è economica, e che per una famiglia numerosa è un costo notevole, ma ne vale assolutamente la pena.
Non sono amante di quelle gabbie che salgono sulle vette di montagna attaccate ad un cavo. So perfettamente che sono progettate da ingegneri ma, capitemi, ho comunque un po' di paura. Come vi scrivevo sopra, è stata un'esperienza perché da un'altitudine di 1450 a Malga Ciapela dove parte la cabinovia si arriva a 3265 m viaggiando ad una velocità di 50/km orari. Sì, avete capito bene! E gli scossoni sono compresi; a qualcuno può piacere, a me ovviamente ha fatto scrivere mentalmente il testamento. Ma...ne è valsa la pena, lo giuro!
Lì sopra tutto cambia, la mente si annebbia (l'altitudine si fa sentire per chi non è abituato) e lo spettacolo che si apre davanti agli occhi ti fa ricordare che la natura riesce sempre a stupire. Di sicuro non ho trovato la giornata perfetta, il tempo non era dei migliori, ma tra una nuvola e l'altra il mondo mi è sembrato diverso, lontano dalla fretta, dal trambusto. In posti così la mente si libera, e i pensieri vagano.
Dalla terrazza panoramica, in condizioni di tempo buono si possono vedere le principali vette dolomitiche come il Catinaccio, il gruppo del Sella, il Civetta, le Tofane e il Pelmo.
Scendendo di una stazione, sempre con la cabinovia,  a 3000 m si può visitare il museo più alto d'Europa: il Museo Marmolada Grande Guerra è situato ai bordi del ghiacciaio vicino alle postazioni di guerra italiane ed austroungariche. Le testimonianze della guerra, i ritrovamenti, i racconti mi hanno sempre appassionato, fin da quando mio padre mi portava da piccola sulle montagne dove c'erano stati i combattimenti e mi spiegava tante cose che suo padre aveva spiegato a lui...







Prendersi del tempo in mezzo alla natura.
Per una piacevole passeggiata in mezzo alla natura invece vi voglio consigliare il Parco Naturale Serrai di Sottoguda, particolarmente adatto ai bambini. Un percorso nel quale l'unico rumore che sentirete sarà quello del torrente Pettorina che scorre levigando sassi vecchi quanto la storia. Una camminata facile lunga due chilometri e mezzo durante la quale si incontrano la cascata Franzei, la chiesetta di Sant'Antonio, la cascata "la cattedrale" che d'inverno si ghiaccia creando uno spettacolo unico, le gallerie della guerra.
Fermatevi ogni tanto, sedetevi in riva al torrente, magari mettete anche i piedi in ammollo nell'acqua fredda e lasciatevi cullare dai suoni che tutto intorno piano piano affiorano.
Non ci rendiamo conto di quanto abbiamo bisogno di queste cose, di questi silenzi, di toglierci le scarpe e riscoprire la bellezza delle pietre umide.







Mangiare del pastin in mezzo ai boschi.
L' ultima domenica di luglio (e io c'ero!!) il macellaio di Rocca Pietore organizza ogni anno una festa nel bosco. Quest'anno la festa era appena sopra Sottoguda, lungo un sentiero che in una quarantina di minuti di salita mi ha portato ad una piana dove tra grigliate di pastin e un bicchiere di birra in mano ho trascorso la giornata su una coperta sul prato ad ascoltare canzoni d'altri tempi accompagnate da una fisarmonica che avvolgeva con il suo suono la montagna. Poco in disparte, ma partecipi, due signori mescolavano la polenta in due grossi calderoni, proprio come si faceva una volta.
Un momento di festa e di chiacchiere in un paese che non conoscevo, e che mi ha ricordato che a volte basta veramente poco...per tutto.



Naturalmente le cose da fare e da vedere in zona sono tantissime, e un fine settimana non basta, probabilmente nemmeno due, ma...perché c'è sempre un ma, ho capito ci devo tornare, perché la regina è lì che mi aspetta ancora, perché guardare in alto ed ammirarla nella sua maestà rende migliore qualsiasi giornata! Ve lo assicuro.

Informazioni utili.


Per informazioni e prenotazioni e per tutte le domande che volete fare all'Hotel, consultate il sito hotelpineta.net


Il pastin, per chi non lo sapesse è l'impasto del salame appena fatto, salato e speziato che viene cotto sulla griglia.


Vi consiglio di farvi la Marmolada Card che vi permetter' di avere degli sconti sul biglietto di tante attività, tra le quali la cabinovia, o entrare gratis a Serrai di Sottoguda.



Qui sotto qualche foto della diga e del lago a Passo Fedaia, ai piedi della Marmolada!
















Articolo in collaborazione con Pineta Pastry Hotel








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