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IL NATALE DI GIUELE, LA MAGIA A FINALE LIGURE

by 7:53 PM


Non ricordo quando ho smesso di credere a Babbo Natale, perché la magia in me non si è mai affievolita.
Da quando sono mamma ovviamente tutto l'amore per il Natale si è accentuato all'ennesima potenza, e come potrebbe essere altrimenti?
Un figlio cresce Grinch se anche i genitori un po' lo sono, ma diciamo che in questo caso io ho una componente predominante oh oh oh.

Così quando mi è stato proposto di vivere l'esperienza del Natale di Giuele a Finale Ligure, mi si sono illuminati gli occhi e i campanellini hanno cominciato a suonare nella mia testa tanto da spingermi ad ascoltare in anticipo le canzoni natalizie.

Il Natale di Giuele è un villaggio dove non importa quale sia la vostra età, l'importante è che voi siate disposti a divertirvi e a trovare quella spensieratezza che magari avevate tenuta nascosta nel cassetto per dare spazio alla fretta.
Ad aspettare grandi e piccini non solo ci sarà Babbo Natale in persona ma anche elfi e aiutanti che renderanno la permanenza al Villaggio magica.

Fino al 6 dicembre potrete vivere una favola tra i mercatini che ospitano dei carinissimi chalet di legno, dove artigiani presentano le loro opere e in alcuni casi fanno vedere passo dopo passo come vengono realizzate (io, per esempio, mi sono comprata un anello splendido!). Si possono trovare molte idee per i vostri regali di Natale, mai banali, e soprattutto fatte con amore e passione.





Altra attrazione è il Magic Land, una piazza dove divertirsi è la parola d'ordine: dal Castello gonfiabile di Santa Claus al volo del Dragallo, una teleferica super. Dagli acquascontri Bumper Boat agli Ho Ho car (dei carinissimi go kart) in una pista che sembra un serpente da quante curve ci sono... il circuito della North Pole Route!
C'è poi l'Ottovolante, cioè la slitta di Babbo Natale che vola sulle rotaie, e  da quanto divertente è stata ci sono salita ben due volte urlando quando prendeva velocità. Scherzo è molto slow!



Non mancano poi la pista di pattinaggio, la renna meccanica che ha fatto impazzire mio figlio e moltissime altre attrazioni per tutte le età da scoprire lentamente, magari intervallandole con lo spettacolo al Circo "La Magia del Tempo", di Mr David and the Family Dem, che noi abbiamo trovato superlativo, o una cioccolata calda presa al bar per riposarsi dal troppo divertimento.




Non dimenticate di segnarvi il Villaggio degli Elfi, dove fare diverse attività con gli aiutanti di Babbo Natale e la sua casa, interamente arredata in stile nordico, dove una foto con lui è d'obbligo!

Al Villaggio di Natale di Giuele si può anche soggiornare, quindi anche se abitate lontano da Finale Ligure, non avete più scuse per non andarci.
Ci sono a disposizione le piazzole per i camper ma anche dei confortevoli appartamenti con cucina per chi vuole organizzarsi i pasti da solo.
Per chi vuole, invece, avere tutto il pacchetto completo, al Villaggio si può avere colazione pranzo e cena, il tutto rigorosamente accompagnato dagli elfi: al villaggio le cose si fanno seriamente!
Al ristorante da Giuele, le scelte del menù a la carte sono veramente per tutti i gusti e la cucina della tradizione ligure è davvero molto buona. Per i più piccoli ovviamente c'è a disposizione il menù bimbi.
Ricordatevi che ogni venerdì sera è possibile cenare con Babbo Natale in persona, in un convivio di 25 persone, in un posto riservato e intimo. Che ve lo volete perdere?




Iniziativa importantissima e a cui tengo molto.

Il Natale di Giuele su molti pacchetti che propone online, devolverà una percentuale sul ricavato a sostegno del progetto "Accogliere oltre che curare", il centro di accoglienza bambino e famiglia in collaborazione con l'Ospedale Gaslini di Genova. 

L'iniziativa del Villaggio si chiama INSIEME A CHI VUOI BENE, per regalare un po' di tempo felice ai bambini e alle loro famiglie.
Questo è un valido motivo per fare visita al Villaggio!


Informazioni Utili

Il Villaggio di Natale è gratuito, a pagamento ci sono le attrazioni che uno sceglie di fare, e si acquistano attraverso dei gettoni da comprare a pacchetti o singolarmente.
All'interno del villaggio potrete far divertire i vostri bambini: ci sono attività per tutte le età, per esempio mio figlio che ha undici anni si è divertito moltissimo, magari crede un po' meno a Babbo Natale ma la magia del periodo lo affascina ancora (tutto sia madre!!!).
Per gli adulti consigliato il mercatino, la mostra del villaggio di Natale ed il Circo, che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta.
Tutte le altre informazioni le potete trovare a questo link Il Natale di Giuele






Viaggio e articolo in collaborazione con Il Villaggio di Giuele e Visit Finale.

Photo Credit (foto di copertina e quella con Babbo Natale) di Milena di Bimbieviaggi  💓

IDEE REGALO PER VIAGGIATORI

by 10:35 PM



Cosa regalare ad un viaggiatore?

Molto spesso a questa domanda cresce l'ansia e il dilemma si fa complicato, tanto da finire con il comprare banalità che poi rischiano di restare dentro un cassetto.
Io stessa cercando online a volte mi sono imbattuta in consigli tristi e scontati, le idee originali si sono prese forse un periodo di pausa?
Questo articolo è nato per aiutare chi non sa mai cosa regalare al fidanzato o fidanzata con il pallino del viaggio, o ai genitori che stanno per fare il check-in o all'amica travel addicted o all'amico che si dimentica sempre qualcosa a casa quando parte.


Insomma noi viaggiatori siamo stanchi di ricevere sciarpe e cappelli anche se stiamo partendo per i Caraibi, quindi ho raccolto una lista di oggetti che ho provato io stessa, o che ho regalato o che mi sono stati regalati, che ho ritenuto perfetti e utili e qualcuno anche originale, che non guasta mai!

Cosa regalare ad un viaggiatore?


Guide Turistiche
Credo sia uno dei regali più apprezzati da fare e ricevere. Che ci sia già una destinazione nell'aria o meno, ricevere una guida è sempre fonte di felicità. A me sono state regalate guide di luoghi che non avevo mai preso in considerazione, e che poi, dopo aver letto la guida, sono entrati a far parte della mia ahimè infinita lista che ho attaccato sulla porta della lavanderia! Le Lonely Planet le conosciamo tutti, io vi consiglio anche quelle di Viaggiautori (delle quali fa parte anche quella che ho scritto sulla Giordania), le Morellini Editore  che ho scoperto quest'estate e che trovo molto ben fatte e quelle della Libreria Geografica.




Diari di viaggio
Io semplicemente LI ADORO. Ho accumulato negli anni quaderni, quadernetti, agende, sketch book e qualsiasi supporto sul quale scrivere, da riempire un intero scaffale della libreria. Ne ho di tutti i tipi, anche personalizzate e ne continuo a comprare anche in giro per il mondo. Insomma di viaggi in programma ne ho moltissimi (sempre attingendo alla mia lista...) per i prossimi anni, sia mai che io mi ritrovi senza un pezzo di carta sul quale scrivere. E amando i diari così tanto non posso che regalarli, sono oggetti che trovano sempre il loro posto all'interno di un viaggio!




Libri di viaggio, turismo, cucina e fotografia di Sime Books
Sime Books è una casa editrice che crea prodotti a tema viaggio particolari e con una scelta delle foto molto curata, in poche parole solo le immagini fanno venir voglia di partire!
Visual Notebooks sono per metà guida e per metà diario, l'accoppiata vincente per noi viaggiatori che amiamo scrivere durante il nostri viaggi, e cosa c'è di meglio se non scrivere direttamente su una guida del posto prescelto?
Ci sono poi libri legati alla scoperta di una determinata zona, libri in cui sono le foto a parlare, libri che parlano di cibo, che come dico sempre è uno dei modi per scoprire un paese. E poi una sezione dedicata ai libri per bambini e ragazzi e quello dedicato alla Sicilia Antica mio figlio lo sta sfogliando con estrema curiosità...che sia un segnale? 
Andate a sbirciare nel loro sito e perdetevi anche tra i gadget splendidi come le Polaroid Postcard!



Cuffie da Viaggio (ovviamente)
Se anche a voi con le cuffie che vi danno in aereo non sentite nulla, perché sono troppo larghe o storte o non ve le danno proprio, oppure quelle del vostro smartphone vi fanno male o peggio ancora non restano nell'orecchio, beh la soluzione risiede in quelle belle cuffie colorate che ormai vendono ovunque (Amazon per esempio) e risolvono il problema, e poi dai danno pure quell'aria di bello e interessante, e si possono indossare anche per evitare di essere disturbati dal vicino di posto logorroico. 



Abiby Beauty Box
Che vi credete, noi viaggiatori ci prendiamo cura anche del nostro corpo, con creme, prodotti solari e altre diavolerie che ci rendono la pelle morbida e profumata. Così ho provato un box di Abiby, il Travel kit solare aloha, per proteggere la pelle dal sole e rinfrescarsi, ideale in viaggio, che contiene un balsamo per le labbra, una nebbia idratante, un dentifricio e una crema solare. La caratteristica affascinante di questi box è che quando ne ordini uno non ne conosci il contenuto fino a quando non arriva: è una sorpresa, e a me le sorprese piacciono molto! Abiby seleziona i migliori prodotti di cosmetica e make-up (io per quest'ultimo non sono molto ferrata eh) e li mette in un box ogni mese. Oltre alla sorpresa, in questo modo si possono conoscere nuovi brand in formato travel-size o full con ingredienti selezionati e una storia interessante.




Libri di viaggio
Un viaggiatore riesce a partire anche stando seduto sul divano o sdraiato sul letto prima di dormire. Come? Con un libro che lo porta a volare in paesi lontani ed esotici. Un libro è uno dei viaggi più a basso costo e meravigliosi che si possano fare, la mente vola, visita luoghi che per forza di cose entrano a far parte della lista (sempre quella, nel mio caso, attaccata alla porta della lavanderia). Non vi sto ad elencare titoli, per questo scriverò un articolo a parte, ma i libri sui viaggi scritti da viaggiatori o romanzi ambientati in posti da urlo sono tantissimi. Quindi vi basterà conoscere un po' i gusti della persona a cui volete regalare il libro e via libera, il dono sarà apprezzatissimo!




Stampe, tazze e calendari fotografici su Print 24
Quante foto scattate in viaggio? Io per esempio sono sulla buona strada del "tante"! Conosco gente che scatta a raffica con la digitale e poi neanche scarica nel pc e lascia le foto nelle schedine SD. Una delle cose per cui sono maniaca è la catalogazione delle foto dopo ogni viaggio, ma poi? Poi, molto spesso restano nel pc, le pubblico nei social e nel blog. E se volessi qualcosa di più palpabile? Ho scoperto Print 24.it che trasforma le foto in oggetti che possono arredare la casa così da poter ammirare la foto preferita di un viaggio ogni volta che ti pare. Per esempio io ho stampato una foto delle Filippine su tela, ho regalato dei calendari ai nonni con le foto dei nipoti in viaggio, e poi la cosa per me più carina è stata la tazza magica che con il calore del tè o caffè caldo rivela una foto...
Ci sono tantissime altre cose, tipo stampe, album, fotolibri ecc. Regali carinissimi da fare!





Carte stradali
Io sono all'antica e mi perdo ancora con google maps nel telefono (dai convenite con me che ogni tanto fa le bizze e non trova l'itinerario più funzionale, o giusto, o ti fa perdere?); utilizzo le carte stradali, soprattutto in viaggio, non per andare al supermercato dietro casa sia chiaro! Mi danno un senso di vintage, di avventura e mi piacciono tantissimo. Mi ci perderei dentro, ed effettivamente quando le stendo sul tavolo o per terra, mi ci tuffo letteralmente dentro per cercare, curiosare, scoprire e segnare le tappe! Poi ho scoperto quelle della National Geographic, che trovate su Libreria Geografica, realizzate con Stone Paper ovvero con la polvere di pietra: sono durevoli nel tempo, non si strappano e se si stropicciano ritornano come prima; sono idrorepellenti e atossiche e nessun albero è stato tagliato per produrle, sono composte da carbonato di calcio e resina senza agenti chimici e, cosa più importante, sono riciclabili al 100%! Date un'occhiata al sito oltre alle carte stradali, ci sono un sacco di guide, giochi di viaggio per bambini e carte murali geografiche che io adoro!




Borraccia
Siamo tutti (o almeno lo spero) a conoscenza che la plastica ci sta sommergendo e, più di tutte, quella delle bottiglie che si comprano al supermercato, o al bar quando si ha sete. Io da anni, pressoché da sempre, bevo l'acqua del rubinetto per una scelta ecologica ma anche perché trovo sia più salutare bere acqua controllata dell'acquedotto che non quella che giace (per quanto tempo al sole?) nelle bottiglie di plastica. Quindi anche per quando sono fuori casa e in viaggio uso delle borracce che riutilizzo infinite volte ricaricandole nelle fontane. Ecco, per me questo è un regalo utilissimo da fare per praticità e soprattutto per fare qualcosa di concreto contro il degrado ambientale. Ce ne sono di molti tipi e materiali, ora online spopolano i brand, quindi sbizzarritevi pure!


Organizer da viaggio, pochette e pochettine
Io impazzisco per ogni genere di astuccio, beauty, bustina, pochette, sacchettini (chiamateli come volete): li uso tantissimo in viaggio, dai più grandi ai più piccoli, per mettere per esempio slip, calzini, prodotti per il bagno, cavi e cavetti per pc e reflex, costumi bagnati, biancheria sporca, powerbank e schedine fotografiche, medicine e così via. Si possono infilare nei buchetti della valigia e oltre ad occupare poco spazio ti aiutano a tirare fuori solo quello che serve. Io la trovo un'ottima idea regalo. Tiger ne ha di molto carine, ma si trovano un po' ovunque anche in giro per il mondo... 




Comprate dei regali da regalare, durante i vostri viaggi
La trovo sempre un'ottima idea, quella di comprare un oggetto che pensiamo possa piacere ad un nostro amico viaggiatore. E non parlo di calamite, oggettini tipo souvenir turistico, ma magari oggetti artigianali fatti da persone locali come dei monili, tipici di quel luogo. Oppure specialità gastronomiche, un liquore particolare, un salume stagionato per chi apprezza. A me sono stati appena regalati due paia di orecchini da paesi lontani e un mappamondo intagliato in ebano...che dite sono stata felice?


Un biglietto aereo
Alzi la mano chi vorrebbe aprire una busta e trovare dentro un biglietto aereo? Io l'ho alzata hihhhih. Non serve scegliere una destinazione dall'altra parte dell'oceano, anzi un biglietto per una città europea o anche italiana è un pensiero splendido per una persona che ama volare e scoprire nuovi posti "sotto casa" Prima informatevi con nonchalance sulle città già visitate... o perché no, su quelle in cui si vorrebbe ritornare! Ora con le compagnie Low Cost è facile trovare tariffe convenienti e molto allettanti, e sarebbe un peccato lasciarsele sfuggire...però mi raccomando di acquistare il volo per tempo! Le principali compagnie low cost che uso da sempre sono Easyjet, Volotea e Ryan Air.

Io per esempio tornerei sempre millemila volte a Parigi, ma mi piacerebbe andare anche a Bilbao, Bordeaux, Atene, Stoccolma, in Galles, Oslo, San Pietroburgo... ok, ok la smetto.




Adesivi, calamite e spillette 
Avete mai pensato di customizzare adesivi, calamite e spillette con la vostra citazione di viaggio preferita o con la foto del luogo del cuore? Io credo sia un'idea super carina sia per sé stessi che per un regalo ad un amico viaggiatore, per esempio creando dei prodotti personalizzati legati ad un viaggio particolare appena fatto, oppure una calamita con l'immagine di quel posto tanto amato, per ricordarlo e vederlo ogni giorno appeso al proprio frigo. Io li ho fatti fare da StikerMule e devo dire che sono carinissimi. Date un'occhiata al loro sito, fanno anche sotto bicchieri! Ovviamente tutto personalizzabile!



Lampada Frontale
Un oggetto che può sembrare banale e inutile ma che vi assicuro può esservi d'aiuto in molte situazioni. Io me la sono comprata l'anno scorso in occasione della mia salita al Vulcano Stromboli, e senza non avrei saputo come fare. Utilissima per chi va in montagna o per chi ama il campeggio o anche solo per illuminare una strada troppo buia dopo l'ora del tramonto. Io l'ho comprata su Amazon ma le trovate anche da Decathlon. 

Power Bank
Ogni viaggiatore che si rispetti ha un power bank ovvero un caricatore per telefono o ipad portatile. Prima di un viaggio ne carico sempre un paio, giusto per essere tranquilla i primi giorni. Trovo sia un oggetto indispensabile per non rimanere senza carica in luoghi dove è complicato reperire energia. Si trovano ormai ovunque, anche al supermercato, a prezzi super abbordabili. Online se ne possono acquistare di personalizzati, per esempio con una foto.


Kindle (o qualsiasi altro eBook reader)
Sia chiaro, io non passerò mai al lato oscuro dell'eBook. Sono di vecchia generazione, quella per cui un libro è bello perché si può anche annusare. Però è vero che per chi viaggia spesso e legge molto, un ebook reader è un oggetto molto utile, anzi utilissimo. Ci stanno al suo interno un numero incredibile di libri e questo alleggerisce di molto il bagaglio di un viaggiatore. I prezzi variano da modello a modello, ma la cosa importante è quella di assicurarsi che la persona a cui è destinato lo apprezzi e soprattutto che le piaccia leggere.

Zaino, zainetto
Altro oggetto indispensabile per qualsiasi tipo di viaggio, da quello internazionale alla scampagnata dietro casa: lo zaino. Per ogni evenienza trovo sia un oggetto che torna utile sempre. Per la montagna ci sono quelli tecnici con la distribuzione del carico sulla schiena, quelli più fashion per le gite al mare, quelli per l'attrezzatura fotografica, quelli per il pc da usare anche come bagaglio a mano.


Ingresso ad una lounge in aeroporto
Questo consiglio non ve lo aspettavate vero? Lo so, si pensa sempre che le lounge siano riservate solo ai possessori di un biglietto business, ma non è così, infatti molte sono usufruibili, a pagamento s'intende, anche per chi viaggia con voli low cost. Pensate a quando avete uno scalo lungo e ovviamente le sedie disponibili sono le più scomode del mondo: direi che non c'è modo più confortevole che entrare per qualche ora in una lounge ed usufruire dei servizi quali: bagni, docce, bar, caffè, internet, poltrone da sogno (esatto per appisolarsi e sognare). Io me la sono regalata qualche volta negli scali lunghi e devo dire che è stato molto piacevole. C'è un sito che vi fa trovare e prenotare la lounge nell'aeroporto in cui fate scalo, dandovi lista e i costi e si chiama loungebuddy.com.


Un coltellino svizzero
Boh a cosa servirà mai? E invece quando meno te lo aspetti lo userai. La quantità di strumenti che si trovano ripiegati dentro mi stupisce sempre: stuzzicadenti, forbici, pinzette, apribottiglie, cacciaviti, e sicuramente qualcos'altro che mi sono scordata; vi può tornare utile in molte situazioni di emergenza in giro per il mondo. Ricordate però che non va messo nel bagaglio a mano ma in stiva, quindi regalatelo consapevoli che il viaggiatore in questione non viaggi troppo leggero.


Queste sono tutte le idee nate dal mio essere viaggiatrice e dalle cose che per me stessa comprerei, o che comunque ho già provato. Ma visto che non siamo tutti uguali e abbiamo gusti e necessità diverse, ho fatto un sondaggio nel mio profilo Facebook dove mi sono state indicate altre idee regalo molto carine; alcune erano già nella mia lista, le altre elenco qui!



Andrea mi ha suggerito il sacco lenzuolo da usare soprattutto quando si dorme in posti low budget, ma anche in campeggio in periodi estivi. Occupa pochissimo spazio nel bagaglio ed è super pratico!

Milena suggerisce le custodie impermeabili per cellulari, oppure gli zaini impermeabili e a tenuta stagna, ideali per viaggi al mare ma anche per escursioni in foreste pluviali. Lei usa quelli di Amphibious e sono davvero ottimi!

Silvia mi indica la crema Tea Tree, che io non conoscevo, ma che ora dopo aver spulciato online mi sembra essere molto utile in viaggio in quanto possiede molte proprietà lenitive e antibatteriche.

Valentina propone per gli amanti del campeggio in sosta libera il sacco doccia solare. Direi super utile!

Tiziana invece consiglia una charging station che permette di ricaricare otto dispositivi in un colpo solo, e un travel cable organizer per riporre ordinatamente la moltitudine di cavi che ci portiamo appresso.

L'ispirazione di Martina invece è una fotocamera istantanea, che cattura l'attimo e lo stampa immediatamente. Per chi ama la fotografia, e gli istanti rubati senza filtri!

Federica mi ha indicato come regalo utile un kit anti mosquitos... eh eh a volte servirebbe proprio e Roberta una scratch map, un poster dove gratti via i posti in cui sei già stato.

Valentina un pesa valigie, giusto per non arrivare con l'ansia di aver esagerato con i bagagli...e anche delle esperienze, tipo rafting, una visita guidata o un corso di cucina in un determinato paese.

Silvia mi ha suggerito i cosmetici travel size che possono essere portati nel bagaglio a mano, quindi che rientrino nei 100 ml. 

E voi cosa consigliate?





Tutti i prodotti suggeriti sono stati provati ed utilizzati da me. Alcuni sono sono stati regalati, altri frutto di collaborazione, altri comprati a mie spese, ma tutti assolutamente consigliati.





PIAZZA NAVONA E DINTORNI, 4 LUOGHI DA NON PERDERE

by 11:42 AM


 

Ogni scusa è buona per fare un viaggio.
L'anniversario, un ponte lungo, un fine settimana libero, le vacanze, un compleanno.
"Colleziona momenti non cose".

Io la prendo in parola questa frase, e se posso il giorno del mio compleanno lo voglio passare in giro da qualche parte, alla scoperta di un nuovo luogo o ritornare in uno già visitato per guardarlo con occhi nuovi a distanza di tempo.
Così a settembre dell'anno scorso mi sono regalata un week end lungo a Roma.

Non era la mia prima volta, ma Roma vale sempre una visita, per corta che sia. Mi piaceva l'idea di ritornarci con il mio bimbo, anche se bimbo non lo è più...

Ho passato delle giornate splendide in città, con il sole accanto a ripercorrere storia e fascino, ma... mentirei dicendo che è stato tutto bellissimo, perché in realtà dall'ultima volta che ci ero stata mi è sembrata cambiata, caotica, inavvicinabile in alcuni punti.

Ma si cerca sempre di vedere il lato bello delle cose, così da far passare qualche piccolo inconveniente in secondo piano. Mi sono presa del tempo per scoprire la città lentamente, senza fretta.

Avevo l'appartamento a due passi da Piazza Navona ed è stato un ottimo punto di partenza per visitare i dintorni, per esempio...

Piazza Navona (la mattina presto).
Chi dorme non piglia pesci... e io non ne piglierei nessuno, ma a volte alzarsi presto la mattina ha il suo perché. Piazza Navona inevitabilmente è sempre affollata, tranne nelle prime ore del giorno, quando il sole appena sorto le dona una luce magnifica e fare una passeggiata diventa qualcosa di unico e per pochi eletti!
Una delle piazze più belle, costruita sopra il vecchio stadio di Domiziano, del quale ha conservato la forma rettangolare.
La fontana più bella? Per me quella dei quattro fiumi dove il Bernini scolpì le quattro statue che rappresentano il Nilo, il Danubio, il Gange e il Rio de la Plata. Il Bernini era nemico del Borromini, e leggenda (o verità?) narra che la statua del Danubio scolpita di fronte alla chiesa dei Sant'Agnese, opera del Borromini, abbia la mano alzata per proteggersi dal pericolo di crollo imminente... che burloni!




Lo stadio di Domiziano
I resti dello stadio di Domiziano si trovano sotto Piazza Navona, più o meno a quattro metri e mezzo sotto il manto stradale. L'area archeologica è visitabile ed è quanto resta dell'unico stadio in muratura fino ad ora conosciuto. Grazie ad una audioguida, disponibile anche in versione per bambini, viene illustrata la storia dello sport e delle pratiche sportive dall'antica Grecia alla Roma Imperiale, soffermandosi sulla storia dello stadio e della Piazza. Nello stadio si disputava la più importante delle competizioni, la corsa. Infatti aveva una forma circense cioè due lati lunghi paralleli, uno breve curvilineo e l'altro leggermente obliquo. Le gradinate per il pubblico erano divise in settori sovrapposti e potevano ospitare fino a trentamila persone.

Sant'Ivo alla Sapienza
La cupola di Sant'Ivo alla Sapienza è un capolavoro del Borromini, semplicemente bella, perfetta senza dover ricorrere a trovare altri aggettivi per definirla.
La chiesa si trova all'interno dell'omonimo palazzo nonché la più antica università romana, ed è incastonata nel cortile dove lo stile barocco padroneggia e incolla il visitatore. Dopo essere stati a testa in su all'interno, fatelo anche in esterno, la lanterna che completa la cupola è qualcosa di unico!



San Luigi dei Francesi
Tra Piazza Navona ed il Pantheon si trova questa piccola chiesa, splendore dell'arte Barocca e casa di tre capolavori del Caravaggio.
La chiesa fu costruita nel 1518 per ospitare la sempre più grande comunità di Francesi che si stava creando a Roma. Ospita sculture di illustri personaggi della Francia tra i quali quella di Carlo Magno, ma se mi permettete per me la vera bellezza sta nelle opere del grande Maestro Caravaggio all'interno della Cappella Contarelli: il trittico composto da il Martirio di San Matteo, La Vocazione di San Matteo e San Matteo e l'Angelo.
Chi mi legge abitualmente sa che non impazzisco per le chiese, ma se queste racchiudono opere d'arte di un certo livello, per me sono tappe imperdibili. 


Foto credit arteworld.it 

Come raggiungere Roma? Il mezzo più comodo per raggiungere la capitale per me è il treno ad Alta Velocità: c’è la certezza di sedersi (contrariamente ad altre tipologie di treno), ci sono prese di corrente e wi-fi per lavorare o svagarsi, c’è la possibilità di acquistare snack, si arriva direttamente in centro città. Mi capita spesso di viaggiare Italo ed i suoi treni Milano Roma (e viceversa) perché in meno di tre ore raggiungo la meta in comodità, pronta a partire alla scoperta della città!


Si ringrazia Italo per la collaborazione





FAVIGNANA IN BICICLETTA, COSA NON PERDERE

by 2:56 PM



Amo le isole
le amo perché tutto intorno scorre il mare, che protegge e rigenera.
Mare che è lavoro e solitudine, 
vita e salsedine.

Quattro giorni a Favignana, l'isola a forma di farfalla, sono il tempo minimo necessario per avere un assaggio di quello che ha da offrire.
Ci sono stata in aprile, un periodo tranquillo, senza caos e spiagge piene, con un sole tiepido e la voglia di scoprire.
Venivo da Trapani, dove avevo da poco assistito alla processione dei misteri, una tradizione tramandata negli anni, di un fascino che solo la Sicilia può avere.

A mezz'ora di traghetto (o più', a discrezione delle onde del mare) da Trapani, si raggiunge il porto di Favignana, gremito di pescatori e gabbiani che vivono quasi in simbiosi. 
L'impatto è meraviglioso, l'odore di sale, di pesce, le parole gridate e sussurrate da quegli uomini dalla pelle arsa dal sole, le loro mani forti e grandi e le barche bianche e azzurre con il loro rollio costante, quasi cullate nel braccio del mare.

Ho girato Favignana in bicicletta, per una scelta ecologica, per quel senso di libertà di potermi fermare ad ogni piè sospinto, e poi perché fa bene, molto bene pedalare, avere il sole ed il vento in faccia, fare fatica controvento e sorridere per questo: sensazioni da non sottovalutare.

Cosa non perdere a Favignana

Cala Rossa 
Si racconta che il nome derivi da una battaglia tra Cartaginesi e Romani durante le guerre Puniche nel 241 a.C. al largo delle Egadi e che il sangue che il mare tinse di rosso sia arrivato fino alle coste di Favignana. 
Probabilmente è la baia più bella di tutta l'Isola, caratterizzata da un colore azzurro che sembra quasi finto, ma di finzione c'è gran poco e il panorama fa restare letteralmente a bocca aperta, spalancata, senza fiato. Ho reso l'idea?
Si raggiunge facilmente in bicicletta: l'ultimo pezzo è una strada bianca sterrata, e poi si prosegue a piedi. Non c'è spiaggia ma solo roccia e scogli, merita veramente!







Cala Azzurra
Altra spiaggia dall'acqua trasparente e dal colore azzurro (eh eh si chiamerà cosi per una ragione!); è formata da due piccole insenature divise tra di loro da alcuni scogli; dagli abitanti dell'isola è chiamata la "baia delle petre carute" proprio per questo motivo. Tutto intorno natura incontaminata. Non è una spiaggia attrezzata, e questo ne esalta la bellezza.

Spiaggia di Lido Burrone
Pare sia l'unica spiaggia attrezzata di tutta l'isola, ma io l'ho vista allo stato naturale, fuori stagione, e merita davvero. Resta in ogni caso una delle spiagge più belle, con acque cristalline e con un fondale che scende lentamente, quindi adatta anche ai piccoli viaggiatori. Qua e là qualche scoglio piatto per tuffi o per splendide foto al tramonto...



Il Castello di Santa Caterina
Il Castello di Santa Caterina è sorto nel luogo dove già esisteva una torre di avvistamento costruita dai Saraceni sulla cima della collina al centro dell'isola. Ora ne sono rimasti solo dei ruderi in stato di abbandono, ma si percepisce quello che era e che aveva rappresentato. Molte zone non sono più accessibili per sicurezza, rimane però un luogo mistico dal quale ammirare tramonti indelebili.
Si raggiunge a piedi con una bella passeggiata in pendenza che porta fino in sommità del monte; calcolate circa un'oretta di salita. Se siete appassionati di luoghi abbandonati, questo non lo dovete perdere! Ovviamente da lì in cima avrete una visuale sull'isola di Favignana e sulle sue due sorelle Marettimo e Levanzo.
Vi prego, non andateci con le infradito, grazie. 





Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana
Una visita alla tonnara è un salto nel passato, di quando si faceva la mattanza del tonno e nello stabilimento avveniva la lavorazione e l'inscatolamento del pesce per la conservazione ed il commercio. Qui viene raccontata la storia della famiglia Florio e in realtà quella di tutta l'isola perché quasi tutti gli abitanti lavoravano nello stabilimento. Questo fino agli anni settanta. Poi l'azienda chiuse perché non riusciva ad essere più competitiva.
Trentaduemila metri quadri di ambienti adibiti alle varie mansioni, che oggi dopo il restauro sono completamente visitabili. Un luogo senza tempo, ricco di fascino e storia, in cui passare delle ore accompagnati dal suono del mare che si infrange su parte della struttura.
Di grande effetto le installazioni olografiche di testimonianze da parte di ex lavoratori che raccontano la loro vita passata in quel luogo... emozionante.






Girate, poi, senza meta tra vicoli e strade dell'isola. Vi ritroverete a percorrere tratti completamente lontani dal caos attorniati da paesaggi campestri, e subito dopo, all'improvviso scorgerete il mare, bellissimo mare da amare.

Dove mangiare a Favignana
Quello che... c'è c'è. Eh questo è proprio il nome del ristorante che vi consiglio, un posto in cui ritornare per provare tutto, perché quando si mangia bene si torna sempre.
Sapori della terra e del mare che seguono la stagionalità, preparati con maestria e ovviamente tradizione. Si trova in via Garibaldi vicino al porto... credo che in alta stagione necessiti di prenotazione.

Dove dormire a Favignana
Io ho soggiornato al Residence Burrone, a pochi passi dall'omonimo lido. Un'oasi di pace a circa un chilometro dal centro storico. Ne ho parlato in questo articolo Residence Burrone, un'oasi speciale a Favignana. 
Potete trovare altre info anche nel sito Favignana Lido Burrone.




CRACO, LA CITTÀ FANTASMA IN BASILICATA

by 9:49 AM




Se siete in Basilicata, per visitare Matera, o anche solo di passaggio, vorrei suggerirvi un luogo, dove il tempo si è veramente fermato, e dove potrete entrare nel passato per qualche ora.
Sto parlando di Craco, la città fantasma che di spettrale non ha proprio nulla, anzi mantiene l'alone di uno splendido paesino arroccato che spunta tra i calanchi Lucani.

Craco si trova ad un'ora di strada dal capoluogo, immersa in paesaggi che mi hanno incantata. Quando l'ho visitata, era la mia prima volta in Basilicata, ed ignoravo totalmente la bellezza dei suoi paesaggi. I colori di fine estate assumono toni bruciati che contrastano con il cielo blu e lasciano chiunque a bocca aperta.



Era un borgo a tutti gli effetti, con case, una pasticceria, il forno, il maniscalco e tutte quelle attività che rendono accogliente un luogo. La vita scorreva per gli abitanti con l'alternarsi delle stagioni, tra il lavoro e le meritate pause. Fino a che nel 1963 una frana di grande entità fece evacuare gran parte dei duemila abitanti che risiedevano lì.
La frana era stata causata da problemi strutturali dell'abitato, e circa dieci anni dopo un'alluvione impedì alla città di essere nuovamente ripopolata; infine il terremoto del 1980 causò l'abbandono totale. 
Ora, dopo quarant'anni i rilevamenti geotecnici hanno decretato che il terreno è stabile, e quindi al sicuro da nuove ed eventuali frane di assestamento.



Craco è rimasta intatta, o quasi, e la sensazione che suscita appena si varca la soglia di quel cancello è quella di nostalgia per un luogo che non sarà più vivo come era un tempo, nonostante la sua bellezza possa essere ancora assaporata.
Grazie ad un piano di recupero il borgo è visitabile dal 2011 attraverso una visita guidata, lungo un itinerario in totale sicurezza, con l'uso di caschetti  in testa.
Negli anni, dopo un accurato restauro, sono stati aperti nuovi spazi da vedere, per avvicinare sempre di più il visitatore a quella che era la città nella suo completo splendore.
Le contrade che facevano parte del borgo erano tre: Canzoniere, dal nome di una taverna; San Lorenzo e Sant' Eligio protettore dei maniscalchi. 
Si cammina tra vicoli in salita, tra la vegetazione che non se ne è mai andata, ma che sembra voler proteggere quello che è rimasto, per viverci ancora una vita assieme.







Un luogo surreale da visitare almeno una volta nella vita, per la sua bellezza, per la sua storia, per quello che c'era e che ora è stato accompagnato fuori dalla realtà; per chi vuole farlo conoscere, e lavora sodo per far sì che sia accessibile, perché merita, veramente, e io, lo sapete, vi consiglio luoghi che lasciano il segno...

Informazioni utili

I biglietti per visitare la città si trovano alla Mediateca di Craco. Il costo della Craco Card è di 10 euro a persona, fino ai quattordici anni è gratis. Per gli orari chiedete direttamente ai responsabili, per esempio per la mia visita ho dovuto aspettare circa un'oretta a differenza dell'orario indicato, e i motivi ancora oggi mi sono ignoti. Ma non disperate, c'è un furgoncino che vende birre e panini, oppure, se il sole non picchia troppo, si possono fare quattro passi nella natura.

La visita dura circa un'ora, durante la quale una guida spiega aneddoti e la storia della nascit della città fantasma. 

A Craco sono stati girati parecchi film, i più famosi sono "Cristo si è fermato a Eboli" di Rosi, "Basilicata coast to coast" (e chi se lo dimentica) di Papaleo e "La passione di Cristo" di Gibson. 

Dalle meraviglie italiane è tutto!






LA SALITA A STROMBOLI

by 4:27 PM




La salita a Stromboli è stata una delle esperienze più belle della mia vita.
Una di quelle cose che non credi possa succedere fino a che con i tuoi piedi non imbocchi, carica di adrenalina, il sentiero che lentamente ti porterà fino in cima. 
E quando dico cima, mi riferisco ai 924 m che la separano dal mare.

La prima parte di questo post è romanticamente emozionale, per le informazioni pratiche e forse più utili dovrete leggere tutto fino alla fine.
Del resto, quando un'esperienza ti tocca profondamente, puoi scriverne e condividerne le emozioni, per renderla ancora e sempre viva. Per quanto in parte io possa essere gelosa di questa esperienza, non posso non raccontarvela.

Mentirei dicendo che ero tranquilla, quei novecento m di dislivello mi tintinnavano in testa da giorni, insieme al pensiero che forse non ero preparata a sufficienza per affrontarli. Paturnie mentali che sono solite impossessarsi di me e della mia autostima. 
Forse avevo solo paura, a volte fatico a vivere il momento perché sono proiettata verso ciò che viene dopo, e non sapere cosa mi aspetta mi destabilizza un poco: può essere mania di controllo sulle cose o qualcosa di simile a quello che provano i bambini quando chiedono ogni dieci minuti quanto manca per arrivare alla fine del viaggio.

Eppure, non si è trattato di nulla di inaffrontabile, è bastato procedere un passo dopo l'altro, lento o veloce che fosse; contava solo la strada, il sentiero, un qualcosa di nuovo da percorrere, solo questo mi eccitava profondamente, poi tutto il resto è venuto in scia, emozione compresa.

Certe cose si faticano a descrivere.


La salita allo Stromboli è stato un centrifugato di sensazioni, di pensieri, di bellezza con la quale riempirsi gli occhi, di profumi di cui era intrisa l'aria, di rumori ovattati dal silenzio, di respiri affannati come quando si fa l'amore, respiri che sono all'unisono con la terra viva sotto ai piedi.
La strada che all'inizio era dolce si è inasprita sempre di più man mano che salivo. Il paesaggio era spettacolare, e i racconti della guida su Iddu ascoltati in sordina erano una melodia da ripetere lungo la scalata. Un orecchio ascoltava le parole e l'altro il suono del vulcano che ci aveva accolto brontolando, quello del mare e dei passi che si facevano sempre più pesanti.
Il sentiero che abbiamo intrapreso è il Labronzo, non il più facile, ma il più bello, scenografico. Passa per la Sciara del Fuoco e già ad un’altitudine modesta si possono vedere le eruzioni di crateri. L'effetto wow è assicurato, ed il mio cuore è impazzito in un misto di affaticamento e meraviglia, tanto da non riuscire a distinguere le due cose.
E poi eccolo il tramonto ad incendiare tutto, quasi a volersi unire al fuoco che arde al centro della montagna. 
Sono i momenti come questi a dirmi ancora una volta che di meraviglia ci si può ubriacare.
Si vorrebbe che questi attimi fossero eterni, ma il sole, si sa, ha sempre fretta quando si tratta di andare a dormire, e il buio ha preso il sopravvento.
La strada, però, non era ancora finita, anzi, al buio e con una torcia sulla testa il percorso si è fatto ancora più duro e impervio. 
Ero stanca, ma la guida mi è stata molto di supporto, in fondo non lo sapevo ma lassù avrei visto tutto con occhi diversi.
Gli ultimi duecento metri... (cosa sono duecento metri?) non finivano più, il terreno sprofondava sotto ai piedi sotto forma di sabbia, il vento mandava raffiche improvvise sollevandola e riversandola negli occhi e nella mia reflex, quindi dovevo fermarmi e ripararmi di spalle, allungando ancora di qualche minuto il momento del mio arrivo.
Poi la fine, nessun'altra salita, solo me stessa, solo il respiro intervallato da qualche parola biascicata velocemente.
Silenzio.
E quando mancano le parole, la cosa migliore è non cercarle.

Ed allora è cominciato lo spettacolo, ed io ero in prima fila.
Uno spettacolo pirotecnico con bombe e lapilli.
Un lampo di fuoco che squarciava le tenebre, un boato, un brivido.
La terra era viva e io respiravo sopra di essa.

Un bicchiere di Malvasia sotto un tetto di stelle è stata magia: il vento faceva tremare me, e forse non era il freddo, ma la stupida adrenalina che ci portiamo in corpo.
E le stelle, le stelle non hanno uguali.
Potevo allungare una mano e quasi toccarle, mi sono seduta a godermi il momento.


E sono estremamente felice di aver condiviso con le mie amiche questi attimi...




Io, Milena e Monica, siamo partite da Vulcano per Stromboli, senza sapere se in realtà saremmo riuscite a salirci sopra, una delle tante incognite che ci hanno accompagnato nel nostro viaggio alle Eolie.
Avevamo una guida, che abbiamo incontrato in aliscafo, ma non avevamo il permesso di scalare il vulcano perché l'accesso non era ancora stato autorizzato dopo l'inusuale l'attività invernale; il programma quindi era di arrivare fino ai 400 m di altezza, oltre non era permesso.
Ma le storie a lieto fine a volte succedono e grazie a Sarah Tomasello di Aeolian Charme e al sindaco di Lipari Marco Giorgianni, abbiamo ricevuto un permesso anticipato per salire fino ai crateri sommitali per ammirare e raccontare come blogger di viaggio uno degli spettacoli più belli al mondo.




Non è per tutti, ci tengo a specificarlo, perché è facile dire "Ma sì, cosa sarà una scarpinata fino in cima?" e invece arrivare in cima è faticoso, molto faticoso.
Vero è che la bellezza di quello che ho visto ha ripagato tutto il fiatone e le gambe che si rifiutavano a collaborare, ma credetemi che qualche parolaccia lungo il tragitto l'ho detta.
Bisogna essere allenati, almeno un po', perché sette ore e più di camminata non sono i quattro giri a piedi del parco sotto casa. Le guide forniscono caschetto, obbligatorio, e le bacchette, che consiglio per supporto morale e fisico. 
Ovviamente ai piedi ci vogliono scarpe da trekking possibilmente alte, un cambio perchè si arriva sudati,  abbigliamento tecnico a strati, perché in cima, a marzo, la sera, le temperature scendono bruscamente dopo il tramonto, e una torcia frontale.
Acqua, carboidrati (sotto forma di panini) e zuccheri per la salita e per le pause. 
Se come me amate la fotografia portatevi oltre alla reflex anche il cavalletto. Non ce l'avevo perché non ci stava nel bagaglio, e quella sera il vento era talmente forte che in ogni caso non avrei fatto granché, mi tocca ritornarci... eh eh.
Ci sono tre sentieri che portano in cima: il classico San Vincenzo, di difficoltà media, il sentiero di Labronzo, che abbiamo fatto noi, di difficoltà alta e il sentiero che parte da Ginostra che è nella mia wish list.
La discesa è uguale per tutti, più che camminare si scivola sul terreno sabbioso, al buio. Si arriva stanchi, lessi, ma una birra può risollevare tutto in un attimo!
Le escursioni si possono fare in gruppo e singolarmente. Non ho provato quella di gruppo, ma posso dire che quella individuale ha un valore aggiunto inestimabile: il costo ovviamente cambia, ma ne vale assolutamente la pena.


Appena scesa mi sono chiesta: "Lo rifaresti?"
Secondo voi quale è stata la mia risposta?











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