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DOLOMITI, DUE TREKKING DA NON PERDERE PARTENDO DA CALALZO

by 6:56 PM




Dall’alto della montagna tu puoi vedere come sia grande il mondo, e come siano ampi gli orizzonti.

(Paulo Coelho)


Come ha ragione Paulo Coelho, e quanto abbiamo bisogno di guardare nitidamente l'orizzonte in questo periodo.

Adoro camminare e abito in Veneto, una regione che regala talmente tanti sentieri montani da avere solo l'imbarazzo della scelta. Davvero ci sono volte in cui mi sento in difficoltà nello scegliere la meta, perché la lista si allunga sempre di più e vorrei vedere più posti possibile.

Ovviamente nella stessa lista ci sono anche percorsi che ho già fatto, anni fa, e che ora vorrei far fare a mio figlio, che si sta rivelando un grande camminatore.

Che ci volete fare, alla bellezza non c'è mai fine, tanto vale mettersi di impegno ed esplorare il più possibile.

Così durante un mite novembre siamo saliti sulle dolomiti, tra Valle di Cadore e Calalzo per vivere un po' di montagna al limite tra l'autunno e l'inverno, quando non ha ancora nevicato tanto e gli alberi hanno ancora le foglie color ruggine addosso.

Siamo in provincia di Belluno tra le montagne rocciose che regalano colori incredibili al tramonto e all'alba, fenomeno che prende il nome di enrosadira, dal ladino diventare rosa: l'essenza delle dolomiti. 

Anche scegliere i sentieri, tra le tante proposte non è stato semplice, abbiamo quindi optato per un paio di percorsi meno battuti a dispetto di altri famosi presi d'assalto nell'ultimo periodo. Entrambi si possono fare in tutte le stagioni; con la neve, d'inverno, sono adatti anche a ciaspolate.


SENTIERO LE CORTE - MONTE TRANEGO

Si parte da Pozzale, a circa cinque chilometri da Calalzo, dove si lascia l'auto e si prosegue seguendo le indicazioni per il sentiero 252 che sale verso il Monte Tranego. Ad un certo punto la strada si divide e si può scegliere tra il percorso più ripido che si inerpica per il bosco o per la strada forestale più dolce e tranquilla e forse più noiosa. Ovviamente abbiamo optato per la prima opzione e abbiamo cominciato a salire in compagnia del mio fiatone (ah ah!) e della purezza dell'aria. Abbiamo incontrato giusto un paio di persone e un po' di neve rimasta dalla leggera nevicata di qualche giorno prima, e si sa, la neve rende tutto più magico e bello. Si sale ancora un po' tra rocce e prati ora che il bosco non c'è più, fino ad incrociare la strada forestale di prima che ci ha accompagnato fino in cima con i suoi sei tornanti. Il paesaggio è splendido e come sempre la fatica viene ripagata. Arrivati in cima al Monte Tranego sua Maestà l'Antelao era lì a darci il benvenuto con la sua bellezza e imponenza. abbiamo pranzato sopra una panchina con i piedi sulla neve e con un sole che ci scaldava nonostante le temperature fossero rigide. Dieci km, circa 800 m di dislivello, una buona dose di fatica, e un sole che assieme ad un cielo azzurro scaldava corpo e anima. Poi in cima tutto passa, tutto assume un altro aspetto.


VAL D'OTEN - RIFUGIO CAPANNA DEGLI ALPINI- CASCATA DELLE PILE

La Val d'Oten si trova tra il massiccio dell'Antelao e la catena delle Marmarole, praticamente la valle, di origine glaciale, fa da separatore. La conoscevo? Ovviamente no, ma è stata una scoperta di quelle belle, come quando una bella notizia ti cambia il corso della giornata iniziata un po' così e così. 
Abbiamo preso uno dei tanti sentieri della Val d'Oten, quello che porta alla cascata delle Pile. Sono circa dieci chilometri, poco dislivello, ma tanta bellezza. Un sentiero innevato, spruzzato di magia dove mi aspettavo di incontrare qualche fatina o un paio di gnomi, ma credo che per il freddo se ne siano rimasti al calduccio. Il silenzio interrotto solo dal rumore dei passi è qualcosa di unico, in una cornice come le Dolomiti ancora di più. Una boccata d'aria fresca e pulita, che in questo periodo è una delle cose più preziose. Quando ci sono stata io a fine novembre la neve aveva solo fatto capolino, ma la valle per nulla esposta al sole aveva conservato il manto bianco regalando un paesaggio incredibile.
Dopo aver raggiunto il Rifugio Capanna degli Alpini abbiamo proseguito verso la cascata delle Pile qualche centinaio di metri più avanti. Abbiamo provato a risalire la cascata, c'è un sentiero attrezzato con scalette di ferro e ponticelli, ma il ghiaccio rendeva tutto molto scivoloso e poco sicuro, almeno per noi.
Per percorrere questo sentiero l'auto si lascia a Praciadelan a circa cinque chilometri da Calalzo, dove trovate un parcheggio e da dove partono più sentieri.


Entrambe le escursioni mi sono ripromessa di provarle anche d'estate, magari allungandole quel pochino che non siamo riusciti a raggiungere con la neve ed il ghiaccio. Speriamo riaprano anche i rifugi e che si possa riprendere a camminare con la leggerezza che ci manca, portando solo il peso dello zaino...

GARGANO, SPIAGGE DA NON PERDERE DURANTE LA VOSTRA VACANZA IN PUGLIA

by 10:15 PM

 


Le spiagge da non perdere nel Gargano durante un week end lungo o una mini vacanza all'insegna del bel mare e del buon cibo in Puglia.


Quali sono le spiagge più belle del Gargano? Sicuramente molte, ma durante la mia fuga di qualche giorno in Puglia ne ho visitate solo alcune (il tempo è sempre tiranno eh eh) e ve le consiglio tutte, ognuna per la sua bellezza o particolarità.

Ho sempre pensato che settembre sia un mese perfetto per viaggiare alla scoperta di qualche angolo italiano, e quest'anno lo è anche di più. Avevo voglia di mare dopo un mese di montagna e di rigenerarmi prima di ricominciare a pieno regime tutte le attività lavorative e quelle scolastiche.

Sono ritornata nel Gargano dopo qualche anno, per poter ritrovare ancora quella bellezza non patinata e a tratti selvaggia che lo caratterizza. E l'ho riscoperta.

I turisti erano molto pochi, per lo più tedeschi e francesi e a guardare le foto sulle riviste e online pare che la parte della Puglia più gettonata quest'anno sia stata il Salento con le sue spiagge chiamate Maldive Italiane.

Non ci sono mai stata, quindi ho poco da paragonare, ma sono felice di essermi goduta un pezzetto di Puglia lontano dalla folla. Sicuramente la costa del Gargano è meno attrezzata, complicata a livello di collegamenti stradali, con spiagge a volte difficili da raggiungere, ma il bello sta proprio lì.

Per me è bella così, anche se in alcuni momenti mi sono detta: "Ma perché devo scavalcare un guardrail per prendere il sentiero che arriva alla spiaggia?"


Le spiagge da vedere nel Gargano 

Spiaggia dei 100 scalini a San Menaio

Se pensate che nel Gargano non si possa vedere un tramonto sul mare, beh vi sbagliate. A San Menaio, nella spiaggia dei 100 scalini potete vivere tramonti incredibili, come quello che vedete in foto. La spiaggia guarda a nord ovest, per questo potete assistere al sole che si tuffa nel mare. Per raggiungerla ci sono 100 scalini, che a scendere sono super belli, ma a salire vi fanno fare della bella ginnastica aerobica. Meglio farli con delle scarpe e non con delle ciabatte. Il mio consiglio quindi è quello di arrivare in spiaggia un'oretta prima del tramonto, con una birra ghiacciata e dei tranci di pizza da gustare in prima fila, perché quello che potreste vedere è uno spettacolo senza pari, e soprattutto gratis!



Spiaggia di Vignagnotica

Se le spiagge fossero tutte facili da raggiungere che gusto ci sarebbe? Vignagnotica si trova tra Mattinata e Vieste e c'ero arrivata di mattina, ma purtroppo un temporale di quelli belli forti mi ha fatto invertire il senso di marcia e tornare indietro alla ricerca del sole. Però, visto che non mi piace avere conti in sospeso, nel pomeriggio, con il sole finalmente in forma smagliante, ci sono ritornata. La strada per arrivarci non è larga e ha una pendenza a tratti importante: se arriva un'auto nel senso contrario, sperate di avere una rientranza per poter passare entrambi, altrimenti vi tocca la retromarcia. Ma suvvia, mica voglio terrorizzarvi! Quando arrivate al parcheggio, il posteggiatore vi chiederà una cifra folle, ma potete sempre contrattare in base alle ore che vi fermate....almeno con noi ha funzionato così.

Per arrivare alla spiaggia qui le scarpe da ginnastica sono d'obbligo, e io anche con quelle stavo rotolando giù. Il sentiero è sterrato e di terra secca con le radici che cercano di ribellarsi al terreno, quindi state attenti. Però tutte queste attenzioni servono per ammirare una delle spiagge più belle che io abbia mai visto, e non scherzo. Falesie calcaree a picco sul mare, grotte scavate nella roccia, le onde che si infrangono sui cottoli a far rumore, quel rumore bello che rilassa.

Sarei rimasta anche qui, per il tramonto e magari per cena, ma i due localini belli belli sulla spiaggia avevano deciso di chiudere alle sette, l'ora per me migliore per restare...

Ma va bene così, sulla strada del ritorno mi sono fermata a cenare alla trattoria da Tonino, immersa negli ulivi a pochi chilometri dal mare, a mangiare pancotto, olive e polpo alla brace. Consigliatissimo.


Spiaggia Chianca Massito

In questa spiaggia ci sono andata un po' per caso e un po' per ripiego (cercando il sole durante la pioggia, vedi spiaggia sopra), un po' perché altre spiagge erano inaccessibili... Si trova lungo la linea costiera di Monte Sant'Angelo. Il parcheggio è gratuito e si può scegliere se scendere a destra o a sinistra del promontorio. In entrambi i casi non rimarrete delusi. Scogliere, piccole insenature, ciottoli e acqua cristallina, direi il luogo perfetto per passarci qualche ora.

Spiaggia della Zaiana

Una delle spiagge più famose del Gargano e infatti non è difficile da trovare visto che le strade sono costellate di cartelli con tanto di frecce ad indicarne la direzione. Si trova nei pressi di Peschici e si trova in un contesto paesaggistico splendido. Si lascia l'auto nel parcheggio a pagamento e si scende attraverso una scaletta. Una volta arrivati si può scegliere tra il tratto di spiaggia libera e quello con lo stabilimento. Lunga più di duecento metri è incastonata tra due promontori, quasi a proteggerla, non dal vento che quando si mette a soffiare solleva cavalloni perfetti per giocare in acqua, ma anche la sabbia fine che vola ovunque: anche sul panino che state mangiando. Pur essendo molto gettonata in settembre è molto vivibile, direi quasi tranquilla, aspetto da non sottovalutare. Pare che di sera si trasformi in un luogo perfetto per beach party, mi spiace non ho appurato, ma vi confermo che di giorno è meravigliosa: quel trabucco sospeso mi fa impazzire...


Baia dei Campi

Una bella spiaggia di ciottoli di circa cinquecento metri a qualche chilometro da Vieste. Per raggiungerla o si passa attraverso l'omonimo campeggio o si prende un sentiero scosceso ma fattibile che parte dalla strada e arriva alla spiaggia in cinque minuti, ma non segnalato, quindi andate un po' a sentimento e appena vedete una breccia nel guardrail lungo la strada (a nord del campeggio) prendetela e vedrete il passaggio. Il mare qui ha colori incredibili e i due isolotti posti davanti sono un invito a fare una nuotata per raggiungerli. Mentre ero seduta a contemplare l'orizzonte ho visto un pescatore di polpi che ne ha pescato uno e mentre lo tirava fuori dall'acqua gli si avvinghiava sul braccio, poi gli ha staccato qualcosa a morsi e si è rituffato in mare con la sua preda...ma questa è un'altra storia.



Sono tutte queste le spiagge più belle del Gargano? Sicuramente no, ma sono quelle che io ho visitato e che vi consiglio!

Se ne avete voi da consigliare, scrivetemele nei commenti!


NOVA SIRI E DINTORNI, COSA VEDERE E DOVE MANGIARE SULLA COSTA LUCANA

by 7:30 PM



A Nova Siri ci sono capitata un po' per caso.

Cercavo un posto dove trascorrere qualche giorno sulla costa Lucana dopo essere stata a Matera e a Craco e mi era sembrata una buona soluzione. 

Nova Siri si trova nell'ultimo tratto di costa ionica prima di arrivare in Calabria, un borgo arroccato come molti in questa zona, che però scende fino al mare, tra le acque cristalline e le spiagge di sabbia e sassi che si alternano. Infatti il paese è diviso in due, come molti borghi nella zona: Nova Siri paese e Nova Siri scalo.

Ci sono stata a settembre, il mese che trovo perfetto per intraprendere qualsiasi viaggio alla ricerca della bellezza e lontano dal "traffico" turistico. Infatti la stagione estiva sembrava essere già quasi volta al termine, visto che molti servizi, anche sul lungomare erano già chiusi.

La meraviglia della lentezza, quella che caratterizza il sud Italia, e che si accentua in paesi come questi. Quello stato che si cerca sempre, ma che spesso è sopraffatto dalla fretta, dalla routine di correre a destra e a sinistra veloci come Speedy Gonzales, senza essere in Messico e senza che ce ne sia la necessità.

Ho passato qualche giorno qui e nei dintorni, solo un assaggio lo so, che però mi ha fatto capire un bel po' di cose, in primis che i peperoni cruschi dovrebbero essere patrimonio dell'umanità!!!

Nova Siri è un ottimo punto di partenza per visitare i dintorni, fatti di spiagge e borghi arroccati potendo sconfinare anche nella vicinissima Calabria.

Lungomare di Nova Siri

Beh, il lungomare non è fatto solo di brezza marina e profumo di salsedine, ma anche di arte. Eh sì, dovete sapere che la ciclabile/pedonale che costeggia il mare è popolata da panchine dipinte dagli studenti del liceo artistico con varie tecniche, quasi a diventare una sorta di street art. Per un pranzetto veloce e gustoso optate per un panino al pesce in uno dei localini lungo mare.

Rotondella

Anche se il nome fa un po' sorridere questo borgo è uno dei più belli che io abbia mai visto; è anche chiamato Balcone allo Ionio. Si chiama Rotondella per la sua pianta rotondeggiante con le strade che salgono a spirale. Il suo centro storico è fatto di piccoli vicoli collegati tra di loro e da gradinate che si inerpicano tra gli edifici. Da visitare assolutamente, consiglio nel tardo pomeriggio, quando il caldo è meno pressante, per poi fermarsi a cena...

Spiaggia di Roseto Capo Spulico

Anche Roseto Capu Spulico è un piccolo borgo, ma io ho visitato solo la sua spiaggia. L'accesso lo si riconosce dalla strada, si vede il Castello Federiciano che domina le splendide acque dello Ionio. Nato come avamposto di difesa è poi passato a castello Templare, poi presidio militare e infine luogo sacro per l'imperatore. Devo dire che è di grande effetto, e la spiaggia sottostante, di ciottoli e scogli è molto, ma molto bella. Questo tratto di mare è in Calabria, ma se faccio un grande salto mi ritrovo in Basilicata: i confini mi sono sempre piaciuti, delimitano, dividono... uniscono. E poi qui il mare è una favola, e pure la spianata, e perché i peperoni cruschi no?

Rocca Imperiale

Anche Rocca Imperiale si trova in Calabria, ad una manciata di chilometri dal confine. Un Borgo (splendido) costruito anch'esso come fortezza. Le strade e i vicoli sono molto ripidi, ma bellissimi da percorrere. Le auto vanno lasciate lungo la strada appena fuori dal paese e si continua a piedi, perdendosi a volte tra i vicoli e le vite sbirciate involontariamente attraverso le porte lasciate aperte, tra i panni stesi al vento e qualche gattino che miagola affamato all'ora di cena. Da Rocca Imperiale si vede il mare, ma soprattutto si vedono dei tramonti mozzafiato. Il posto giusto per goderseli è il Castello Svevo, che si raggiunge dopo una scarpinata, ovviamente in salita. Il castello si può visitare in determinati orari, ma io l'ho trovato chiuso anche negli orari giusti... Deve essere molto bello, soprattutto con una visita guidata, ma magari fate una chiamata prima di andarci.


Dove mangiare (Mi raccomando assaggiate sempre e comunque i peperoni cruschi!!!!)

Dintorni di Nova Siri

Tre spighe Colucci Viale della Libertà, 37/27

Una mattina ho preso 3 focacce di una bontà superlativa, una birra e un litro d'acqua, ed ho speso quello che spendo per una colazione al bar a Padova...

Un panificio che profuma di pane e amore.


Rotondella

Locanda Pane e Lavoro Via Papa Giovanni XXIII, 28  

Come a casa, ma con la tradizione lucana e vini speciali. Tutti prodotti sono a km zero e di una qualità che spesso fatico a trovare.

Me ne sono andata con la pancia piena, un sorriso da pace interiore ed un peperoncino di quelli che fanno sputare fuoco.


Rocca Imperiale

Trattoria dei Poeti, Corso Vittorio Emanuele, 84

In una location intima la signora Silvana vi proporrà un menù infinito, con piatti che ancora sogno di notte. Un consiglio, prima di andare lì a cena state a digiuno per due giorni... Con gli antipasti siete già a posto, ma resistete perché se non mangiate tutto si offendono!!!!

Palazzo Pucci Via Cincinnato, 15

All'interno di un palazzo storico si apre una corte dove sedersi e scegliere tra le specialità locali o ottime pizze. Per non sbagliare io ci sono tornata due sere e le ho assaggiate tutte e due! 



Chiedo scusa per le poche foto, ma per un fortuito incidente, sono andate perse. Mi tocca ritornare :).




L'ISOLA DI ALBARELLA , DOVE IL PO INCONTRA IL MARE

by 12:33 PM



Il Po, il fiume più lungo d'Italia, sfocia nel mar Adriatico mentre i suoi rami si intrecciano nel delta quasi a formare un ricamo che si fa strada nella laguna fino a mare.
Al suo interno si trova l'isola di Albarella, nella laguna sud di Venezia, ma in provincia di Rovigo. È un'isola privata accessibile per chi ci soggiorna, per chi ha una casa di proprietà e a visitatori giornalieri ma solo a determinate condizioni.
È una totale immersione nella natura quella che offre Albarella, tra la fauna e la flora che rigogliose convivono non solo tra di loro, ma anche con le persone che transitano nell'isola. Mentre si passeggia o pedala non è difficile incontrare  daini, lepri, aironi e falchi di palude.
Il nome Albarella non deriva da Alba, anche se di albe se ne vedono di spettacolari, ma dall'albero chiamato "Albarea" in dialetto veneto, ovvero il Pioppo Bianco tipico della zona.

All'interno dell'isola ci sono varie possibilità di soggiorno: ci sono appartamenti localizzati in diverse zone dell'isola, come quelli in cui sono stata io che si affacciano su bacini artificiali interni chiamati fiordi e sono molto carini e confortevoli, di varie tipologie per coppie e per famiglie più o meno numerose. Questi hanno l'accesso diretto ai fiordi, utilizzati come piscine di acqua lagunare.
Altre opzioni si trovano all'Hotel Capo Nord e al Golf Hotel.



Cosa fare ad Albarella? Tantissime cose, davvero non ci si può assolutamente annoiare, che voi siate bambini o adulti. Io in due giorni ho fatto....

Imparare a giocare a golf assieme a 200 daini.
Dovete sapere che l'isola ha un campo da golf grandissimo con un green morbidissimo e 18 buche. Dovete anche sapere che a far compagnia ai giocatori da golf ci sono dei carinissimi daini che passeggiano indisturbati (o quasi) tra la vegetazione.
Ovviamente il golf non è l'unico sport che potete praticare, ci sono 24 campi da tennis in terra battuta, un maneggio e altre attività da spiaggia come il beach tennis o il beach volley.
Io ho fatto una lezione di golf con mio figlio, che anche in questo sport si è dimostrato più ginnico di me... Abbiamo imparato la teoria di base: per esempio, lo sapete che per giocare a golf esiste un unico movimento per ogni lancio di pallina e che cambiano solo le mazze in base a dove e come si deve lanciare la pallina in buca? Ecco io non lo sapevo, ed il maestro è stato molto bravo e anche molto convincente che quasi quasi gli prenotavo già dieci lezioni da qui a fine estate, ma ahimè dovevo tornare a casa. Abbiamo fatto poi un giro con la golf car per vedere quanto è esteso il campo e per fare un incontro ravvicinato con i suoi dolci abitanti. 



Fare un giro in bici in laguna.
Ad Albarella la macchina si lascia posteggiata e dimenticata e si prende una bici a noleggio, o la vostra che vi siete portati da casa, per spostarsi nei vari punti di interesse: fa bene pedalare e non si inquina. Sappiate comunque che se usate l'auto, la velocità massima consentita è di 30 km all'ora. 
Un giro molto bello e a contatto con la natura è quello che porta in laguna, dove i pescatori aspettano che i pesci migliori abbocchino alla lenza, o dove grandi reti vengono issate ad intervalli di tempo regolari.
La sensazione di pace è indubbia, pedalare tra quelle valli ci ha messo tranquillità e un senso di calma che a volte si dimentica di avere. Rigenerante.


Portare i vostri figli (ma se sono grandini possono andarci anche da soli) ad AlbarellaLand.
AlbarellalLand è un parco giochi sostenibile nuovo di zecca, dove grandi e piccini possono divertirsi in tutta sicurezza e con un occhio di riguardo all'ambiente. Infatti le attrazioni sono realizzate con materiale naturale come il legno e la corda dove arrampicarsi, scivolare e inventare nuovi giochi. Il progetto fa parte dell'iniziativa condotta sull'isola di Albarella "Immersi nella natura", che prevede degli interventi di riqualificazione del patrimonio naturale del territorio.


Ovviamente potete passare del tempo in spiaggia e scegliere tra quella libera o attrezzata, fare molte passeggiate e delle incredibili mangiate di pesce, beh siamo sul mare!
Noi abbiamo provato il ristorante del Centro Sportivo e il ristorante La Barca, entrambi ottimi. Vi consiglio in stagione di assaggiare le moeche, sapete cosa sono vero? 

Se volete informazioni su tipologie di alloggi o sulle attività sportive, o per qualsiasi altra vostra curiosità, potete visitare il sito Albarella.it




Soggiorno e articolo in collaborazione con Albarella.it


ASSOCIAZIONE NESOS, IL TREKKING ALLE EOLIE

by 4:28 PM


Po meno un anno fa mi accingevo a partire per un viaggio alle Eolie.
Era il mio ritorno dopo molti anni,
un ritorno per riassaporare quei luoghi colmi di natura e poesia. 
Ma delle Eolie non ci si stanca mai e dopo otto mesi, a novembre, ci sono ritornata, perché quelle isole sono una panacea per tutti i mali, un toccasana per la mente ed il corpo.

Molti, ancora, pensano che le Eolie siano belle da vivere solamente per il mare, per il relax sulla spiaggia e le nuotate nelle acque cristalline. Le Eolie sono anche questo, ma devo dire che per me la parola relax lì assume un significato diverso, cioè infilare scarpe e abbigliamento comodi, uno zaino con una bottiglia d'acqua pronto per essere riempito di nuove esperienze attraverso i sentieri che le sette sorelle offrono al visitatore.

Ci sono percorsi che si possono fare in autonomia, ma per altri io consiglio vivamente di affidarsi a delle guide esperte, non solo per una questione di sicurezza, ma anche di esperienza e conoscenza. Impagabile fare un percorso che passo dopo passo viene spiegato nella sua interezza, dalla storia del luogo alle erbe commestibili che si possono trovare lungo la strada.

Ho avuto il piacere di conoscere, nei miei ultimi due viaggi alle Eolie l'associazione Nesos, creata nel 2001 da un gruppo di ricercatori e guide naturalistiche con lo scopo di conservare e studiare la biodiversità e sostenere l'ecoturismo delle isole.

Nesos organizza escursioni durante tutto l'anno (sempre monitorando le condizioni meteo e del mare e il troppo caldo che nel mese di agosto può rendere particolarmente faticosa la camminata) alla scoperta dei cento e più sentieri che percorrono le sette isole.
Un'esperienza che consiglio di fare, perché scoprire un pezzo di isola attraverso  la passione di persone preparate e qualificate non ha prezzo.


Con l'Associazione Nesos ho fatto due escursioni.

La prima a marzo alla scoperta di Vulcanello e di alcune zone di Lipari con Pietro e la seconda a novembre sulla splendida isola di Filicudi con Flavia.



Vulcanello


Vulcanello è uno dei vulcani presenti nell'isola di Vulcano, rimasto attivo fino al sedicesimo secolo, ma soprattutto è stato lui a creare dopo una grandissima eruzione la penisola sulla quale ora giace e che l'ha congiunto a Vulcano che era sola soletta.

Un cono vulcanico alto circa cento metri raggiungibile facilmente con una passeggiata non impegnativa, partendo anche dal porto, dove giornalmente arrivano i traghetti dalle altre isole. La vegetazione nella zona è rigogliosa, ginestre ed oleandri abitano le pendici colorando il vulcano nei mesi di fioritura.
In cima si trovano un gruppo di tre crateri vicini tra di loro dai quali è fuoriuscita la lava nel periodo di attività che ha dato vita a Vulcanello.
Una piacevole immersione in una parte dell'isola che molto spesso viene tralasciata o alla quale non si dà la meritata importanza.
La cima offre un panorama spettacolare a trecentosessanta gradi, da un lato la vista su Vulcano (che toglie il fiato vi avviso) e il suo cratere, mentre dal lato opposto si ammira la parte meridionale di Lipari. Lanciando lo sguardo all'orizzonte a nord est si vede Panarea e la perfezione del cono si Stromboli, a nord ovest invece ci sono le sorelle Alicudi e Filicudi 
Suggestiva la valle dei Mostri, chiamata così per le formazioni di roccia lavica che hanno fantasiose e bizzarre sembianze di mostri e il panorama incantevole su Lipari che si trova a pochi chilometri di distanza.


Lipari vista da Vulcanello 


In viaggio con le mie amiche! Monica, io e Milena sopra Vulcanello

Lipari


Lipari è una risorsa infinita di posti poco conosciuti (per fortuna) e che hanno una storia alle spalle da raccontare. Pietro, mi ha fatto conoscere un'isola piena di ricchezze dal punto di vista geologico. Esiste un canyon di pomice che è stato scavato dalle piogge creando così un scenario quasi surreale da quanto è bello. Pensate che l'estrazione di pomice a Lipari iniziò nel quinto millennio avanti Cristo in corrispondenza dei primi insediamenti documentati e lo stesso vale per l'ossidiana, il nero vetro vulcanico formatosi per il rapido raffreddamento della lava e che nell'isola si trova spesso come formazione geologica diventata tutt'uno con il territorio, anche sotto forma di piccoli pezzetti e schegge che si possono scoprire camminando nei numerosi sentieri, facendo un viaggio nel tempo fino alla preistoria quando questa pietra veniva lavorata per costruire strumenti taglienti.
Altro posto visitato sono state le cave di caolino, oggi non più in uso, che si trovano sulla costa occidentale dell'isola, nella parte superiore delle scogliere. In un unico paesaggio ci si può immergere nel mondo della paleontologia, della geologia e vulcanologia, quello della mineralogia e della botanica, per non parlare dei colori che il paesaggio assume: magia allo stato naturale.



 Canyon di pomice


 Cava di pomice


Cave di caolino
Filicudi


A Filicudi invece ci sono stata ad ottobre con Flavia, in una giornata che non prometteva bene dal punto i vista meteorologico, ma che ha regalato nonostante un po' di pioggia e di umidità paesaggi incredibili e un tuffo nella storia di questa isola che da sola non avrei mai avuto il piacere di conoscere. Abbiamo camminato tanto, ma è stato così piacevole da non sentire la fatica, ascoltando storie, aneddoti e curiosità, imparando a conoscere le erbe selvatiche che ancora oggi si usano per preparare i piatti della tradizione Eoliana. Lungo la via abbiamo anche incontrato un Filicudaro che ci ha aperto le porte della sua casa e fatto vedere e comprare i frutti della terra: i capperi. Ci ha raccontato anche la storia della rivolta di Filicudi del '71 e la protesta contro i mafiosi, che non conoscevo, ma estremamente interessante.


Mulattiera di Filicudi

Flavia mi ha poi portata a conoscere i villaggi preistorici di Filo Braccio e Capo Graziano, camminando su mulattiere affacciate su mare. Che esperienza incantevole, che terra splendida.
Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il profumo della salsedine che mi si era attaccato addosso, la pioggia e poi il sole, caldo di novembre che mi ha asciugata e ritemprata per proseguire passo dopo passo lungo i sentieri dell'Isola.
Un Archeotrekking alla scoperta del passato, un viaggio nel tempo, raccontato e descritto con dedizione e passione da Flavia, che mi ha letteralmente ammaliata con la sua conoscenza e mi donato la consapevolezza che non bisogna mai dare nulla per scontato, che non basta leggere un paragrafo di una guida per pensare di aver capito tutto di un luogo.


Filicudi

La scoperta del villaggio di Filo Braccio lungo la costa sud orientale dell'isola, risale alla fine degli anni cinquanta ma altri scavi ripresero nel duemilanove portando alla luce altre nuove aree. Il villaggio è un insediamento dell'età del bronzo. Gli antichi abitanti scelsero quel luogo da chiamare casa perché il mare offriva protezione dagli attacchi e soprattutto un'opportunità per il commercio. C'erano capanne e depositi con ambienti a pianta ovale, tutto creato con pietre e ciottoli di mare.



Villaggio preistorico di Filo Braccio

Capo Graziano invece si trova a 174 metri sul livello del mare, e risale anch'esso all'antica età del bronzo. Qui gli scavi tra gli anni cinquanta e sessanta portarono alla luce più di venti capanne costruite con la pietra locale, anche in questo caso la posizione è stata strategica per difendersi dai frequenti attacchi all'isola via mare. Dopo una salita che si percorre in una quindicina di minuti si arriva al pianoro dove era costruito il villaggio e dove la vista sull'isola spazia su due versanti.



Verso Capo Graziano



Villaggio preistorico di Capo Graziano



Io, Flavia e Milena. Foto credit Milena Marchioni in viaggio con me :)


Che esperienza sublime, sicuramente da ripetere, anche perché io alle Eolie voglio ritornarci presto, appena possibile, e soprattutto voglio provare a fare lo scekking, il cammino lento con gli asini... non vedo l'ora!
Per contattare l'associazione Nesos visitate il loro sito Nesos.org, dove trovate molte info e tutti i contatti utili.




Esperienza in collaborazione con Associazione Nesos.





















DINTORNI DI PADOVA DA RAGGIUNGERE (ANCHE) IN BICICLETTA

by 2:49 PM


Nonostante la nebbia in certi periodi, anche d'estate, e lo smog che aleggia invisibile, i dintorni di Padova sono tutti da scoprire per un'uscita di qualche ora o per una gita fuori porta in giornata.
La bellezza di alcuni di questi luoghi sta nel fatto che si possono raggiungere anche in bicicletta, o per i più temerari anche a piedi. 

Qualche anno fa avevo creato un progetto legato ad alcune mete raggiungibili percorrendo 20 Km, partendo da Padova. Il motto era: In 20 km da Padova, dove posso arrivare?

Devo dire che aveva riscosso un discreto successo, così ho deciso di riprendere in mano quei luoghi e proporveli tutti qui, così da avere la lista completa.
Io amo ritornare anche nei posti già visti sempre con un immenso piacere.

Per voi cari lettori, che siate di Padova o no, queste a seguire sono mete imperdibili!

Piazzola sul Brenta e Villa Contarini
Il nome di questo paesino deriva dal fiume che la attraversa, il Brenta, che scende dal Trentino per poi sfociare nell'Adriatico. I Contarini e i Camerini furono le grandi e nobili famiglie che si susseguirono nel corso degli anni nella grande dimora che rappresenta l'attrazione principale: pensate che fino alla meta del '600 era una villa rurale poi trasformata in una Villa simile ad una Reggia. Dopo periodi di splendore intervallati a quelli di abbandono, dal 2005 la Villa è proprietà della Regione Veneto. Ha ospitato concerti e molti eventi, e speriamo possa tornare presto a proporli ai suoi numerosi viaggiatori che da tutto il Veneto vengono a visitarla.
Gli interni affrescati e il parco circostante sono una favola, ma nel vero senso della parola: un ritorno al passato, allo sfarzo con le stanze a tema e il parco con tempietti e paperelle da salutare. 
Per chi ama il contatto con la natura nei dintorni ci sono molti percorsi da fare alla scoperta dell'area naturalistica attorno al fiume Brenta, in bicicletta, a cavallo o a piedi.




Torreglia
Torreglia si trova ai piedi dei Colli Euganei, ottimo punto di partenza per escursioni e passeggiate. I Colli io li vedo anche da casa mia, e sono una visione che mi fa star bene, mi mette di buonumore nelle giornate no e trovo sempre un buon motivo per andarci. A Torreglia i vigneti si perdono a vista d'occhio e nella zona un tempo (ma un bel po' di tempo fa) veniva estratta la trachite, la stessa che i veneziani usavano per costruire la loro città. Cosa vedere? Villa dei Vescovi, la Chiesa di San Sabino e l'Eremo di San Luca, l'Eremo di Monte Rua e poi i molti sentieri che salgono e scendono donando scorci incredibili e il profumo di natura e sottobosco che in ogni stagione cambia, ma fa sempre innamorare.



Cervarese Santa Croce e il Castello di San Martino

Si trova tra i Colli Euganei e i Colli Berici, lungo il fiume Bacchiglione. Battutissima meta per le gite fuori porta, soprattutto in bicicletta, l'ultimo tratto, da Selvazzano Dentro, si percorre lungo un argine così da evitare auto e le non sempre adeguate piste ciclabili.
Cosa fare? Potete portarvi un libro da leggere, fare una passeggiata nei dintorni, visitare il Castello di San Martino risalente all'anno mille con il compito di essere avamposto per la difesa militare, tra Padova e Vicenza. Il Castello si può visitare, così potete fare un tuffo nel passato!

Cava Bomba
Per arrivare in bici qui bisogna essere un pochino allenati, però in macchina si arriva facilmente percorrendo una strada in mezzo alla natura e ai Colli Euganei che si innalzano dolcemente nella pianura. Luogo imperdibile per chi ama tutto quello che riguarda la geologia e la paleontologia, nonché adattissimo a piccoli esploratori. Cava Bomba è proprio una cava dove veniva estratto il calcare che poi veniva trasformato in calce viva attraverso una fornace. Oltre al Museo (appena possibile riaprirà) che conserva interessanti ritrovamenti della zona, si può visitare il parco dove ci sono delle riproduzioni a grandezza reale di alcuni dinosauri. Da Cava Bomba parte un bellissimo sentiero che porta alla Busa dei Briganti... da non perdere!




Il Sentiero del Monte Venda 
Questo è uno dei sentieri che popolano i Colli Euganei, si capisce che ne sono innamorata? Dicevo, il sentiero del Monte Venda comincia alla base del monte più alto delle colline Padovane, ben 603 metri. Si chiama sentiero n.9 ed è per un primo tratto molto facile, accessibile a carrozzine e passeggini. Una passeggiata intervallata da boschi di roverelle e castagni, laghetti (quando è stagione), e poi uno spiazzo con panchine dove fermarsi a fare un po' di pausa. Sopra il Monte non si può salire perché è zona militare, ma si può prendere il sentiero che sale fino a che la strada non diventa più percorribile.





Castello di San Pelagio

Se D'annunzio vi ha sempre affascinato, se vi piacciono i labirinti, se adorate i roseti in fiore e le ville da favola, il Castello di San Pelagio è il posto giusto per voi. Proprio da qui il grande esteta era partito il 9 agosto del 1918 alla volta di Vienna per la più bella azione di volo di tutti i tempi. Dai Fratelli Wright agli astronauti nello spazio, il Museo del Volo all'interno del castello rivela molte cose super interessanti. All'esterno poi vi attenderanno il labirinto del Minotauro, e il giardino segreto. Per una gita fuori porta, per una visita culturale, per assaporare le meraviglie della natura.




Ci sono tantissime mete ancora di cui non vi ho parlato, ma sto preparando degli articoli che vi faranno conoscere molti altri "dintorni" di Padova, da raggiungere in bici, a piedi e in auto.
Nel frattempo io testo tutto e scatto foto per voi!







FINALE LIGURE, IDEA PER UN WEEK END

by 9:00 PM





Che l'Italia sia la culla delle meraviglie da scoprire è un dato di fatto.
Ogni regione racchiude luoghi desiderosi di essere scoperti, ammirati e vissuti.
Alcuni di questi, che ho visitato negli ultimi anni, sia dietro casa che a qualche ora di auto erano a me sconosciuti, ed ho ritrovato il piacere, di passeggiare tra cittadine, borghi, musei, con la lentezza necessaria, senza folle di turisti.

A dicembre ho avuto l'onore di conoscere Finale Ligure e i suoi dintorni. 
La prima cosa, quel pensiero che ti passa nella mente alla velocità della luce, a cui ho pensato è stata: ma perché non vivo in una città vista mare?
A dicembre c'erano sedici gradi, un sole gradevole, nell'aria il profumo della focaccia, ed il suono inconfondibile delle onde durante la risacca.

Un posto perfetto per una fuga dalle grandi città, in inverno per le temperature miti, in primavera per vederla germogliare assieme ai fiori, in estate per amarla al mare.



In un fine settimana ho raccolto un po' di informazioni e di posti da non perdere se passate da queste parti.
Pronti?

Final Marina e Finalborgo sono due località che alla fine degli anni venti si sono fuse con il comune di Finale Ligure. 
Il lungomare di Final Marina è perfetto per passeggiare, fermandosi ogni tanto per scendere in spiaggia e sentire più da vicino l'odore della salsedine, o per togliersi le scarpe e affondare i piedi nella sabbia. 
Piccole cose che fanno star bene.
La fretta e lo stress che ci attanagliano ogni giorno hanno bisogno di essere addolciti con momenti come questi, di tranquillità, chiacchiere e magari un libro da leggere per qualche capitolo seduti su una panchina vista Mar Ligure.
C'è poi l'arco di Margherita di Spagna che si trova in Piazza Vittorio Emanuele II, costruito nel milleseicento e dedicato alla figlia di Filippo IV di Spagna che era di passaggio a Finale prima di raggiungere Vienna.



Se la fame arriva improvvisa e la parola focaccia vi riecheggia nella mente da quando siete arrivati, dirigetevi verso il centro del paese ed entrate nella Panetteria da Pippo: io vi avviso, entrarci sarà estremamente pericoloso, potreste non volerne più uscire e inebriarvi di quei profumi e sapori della tradizione ligure, quelli che a distanza di tempo, a pensarci, vi faranno venire ancora l'acquolina in bocca.
Lo so, è una cosa terribile, soprattutto per chi non può andarci ogni volta che vuole.
Focaccia sublime, al naturale, farcita con un profumo ed una fragranza che dovrebbero essere patrimonio dell'umanità.
Mi sono anche portata a casa un considerevole bottino che ahimè è finito troppo velocemente il giorno dopo il mio rientro.  

Dopo una merenda consistente da Pippo, che ha anche prodotti dolci eccellenti, passeggiate per sentirvi meno in colpa e andate a scoprire le viette colorate e perse nel tempo che il paese di Finale ha da offrirvi. Scorci sul mare, chiese uscite dalla maestria di scultori come quella di San Giovanni, e perché no, un po' di shopping tra i negozietti pronti ad ospitarvi tra le loro scelte.



Da Finale a Finalborgo ci sia arriva in una manciata di minuti di auto.
Uno dei Borghi più belli d'Italia, e non si fa fatica a crederlo, una pietra preziosa a pochi passi dal mare.
Appena si varcano le mura medioevali si viene catapultati in un altro periodo storico.
E' un luogo pieno di fascino e storia che incanta fin da subito. Tutto è perfettamente in ordine, integrato con lo stile. Le botteghe (perché chiamarle negozi è riduttivo) hanno le insegne che pensavo dimenticate in qualche soffitta e le vetrine invitano ad entrare per poi essere accolti con calore inaspettato.
Passeggiare a testa in su è d'obbligo, e ci passa pure il pensiero che sarebbe bello vivere in un posto così.





A Finalborgo c'è il Museo Archeologico, una vera chicca per gli amanti del genere dedicata anche ad un pubblico più piccolo essendo interattivo e con varie attività didattiche da fare con la scuola o in famiglia. L'esposizione si snoda tra reperti archeologici e ricostruzioni che permettono di ricostruire e riscoprire la storia e le caratteristiche del Finalese, dalla Preistoria fino ai giorno nostri. Durante la visita abbiamo avuto modo, grazie alla bravissima guida, di approfondire i ritrovamenti e di scoprire aneddoti che in una visita in solitaria ci saremmo persi. Abbiamo acceso un fuoco con la pietra focaia, come si faceva nella preistoria e abbiamo fatto anche un laboratorio che prevedeva la realizzazione di un profumo fatto con la tecnica e i prodotti che esistevano nell'antica Roma; è stato divertente scegliere le essenze naturali e miscelarle assieme all'olio di oliva.



Altra perla da non perdere nel Borgo è il Teatro civico Aycardi, appena restaurato e ritornato al suo massimo splendore. Fu costruito nel periodo Napoleonico ed è il più antico teatro a palchetti della Liguria. Ora, che profuma di intonaco fresco è pronto per dare vita ad rappresentazioni teatrali ed incontri. Merita una visita, fermatevi ad ammirarlo tra gli stucchi e le pitture che lo rendono unico ed elegante. Le aperture del teatro si possono consultare nel sito MUDIF nell'ambito del Progetto Museo Diffuso del Finale.




Con una breve passeggiata dal centro di Finalborgo imboccando la strada beretta si può raggiungere il forte di San Giovanni. Un forte a tutti gli effetti, di quelli che servivano a difendere l'area in cui le due valli Finalesi si incontrano: stiamo parlando della metà del milleseicento. Di recente è stato restaurato da quando gli spagnoli nel millesettecento furono messi in fuga. Da lì sopra la vista su Finale Ligure è incredibile, come è incredibile la conformazione della Liguria in quel punto dove i monti sembrano quassi tuffarsi nel mare. Al Forte San Giovanni oltre a godere del panorama si può visitare il complesso scoprendo come si viveva nel periodo in cui era utilizzato.
Una curiosità: nel forte vive una unica specie di campanula: studi hanno confermato che vive solo nella zona del forte ed è per questo protetta in modo che non scompaia per sempre.




Dove Dormire

Io sono stata al Villaggio di Giuele a Finale Ligure, dove si può soggiornare in appartamenti, camere o con il vostro camper o tende nelle aree attrezzate. Si possono scegliere diverse formule ed è presente un ottimo ristorante nella struttura. 

Dove mangiare

A Finalborgo ho provato la cucina al Residence Ca' Di Nì, dove calore ed accoglienza hanno reso il pranzo una coccola conviviale tra amici. 
Vi scrivo il menù, giusto per farvi capire che qui la tradizione è una cosa seria: 
Focaccia Ligure
Trofie al pesto
Totani alla diavola
Pinolata 
Non vi viene fame???

Al'esterno del ristorante c'è un giardino che sembra quello segreto uscito dal romanzo di Burnett. 

Informazioni utili
Se avete in programma un fine settimana in zona consultate il sito Turismo Comune Finale Ligure per avere una visione di quello che potete fare durante la vostra permanenza. Dovete sapere che io ho visto solo un pezzettino di quello che il territorio offre. Per esempio per gli amanti di trekking ed hiking ci sono tantissimi sentieri da esplorare! Mi sa proprio che ci devo ritornare.



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