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IL MIO 2016 IN FOTO

by 10:49 AM








Un anno di viaggi,
di sogni realizzati 
e di progetti che si sono concretizzati.

Ogni anno che passa mi piace ricordarlo con le foto che lo hanno reso unico.
Con le foto dei grandi viaggi, quelle degli angoli dietro casa.
Un rito semplice, fatto di emozioni e colori, per ricordare e sognare.

Buon Anno di viaggi a voi...




Buenos Aires, Argentina



Il Perito Moreno, Patagonia Argentina



Venezia, Libreria Acqua Alta



Padova, Basilica del Santo


Benidorm, Spagna


Valencia, la città della scienza


Portonovo, Marche


Tramonto, Isola d'Elba


Breslavia (Wroclaw), Polonia


Cautano, Campania




Ghiacciaio del Presena, Passo del Tonale, Trentino



Parco del Delta del Po, Emilia Romagna



Saline di Cervia, Emilia Romagna


Combai, Treviso



Londra, Queen's House, Greenwich



La magia dei Colli Euganei, Monte della Madonna, Padova


Poi c'è questa foto che io amo particolarmente. Me l'ha scattata mio figlio mentre ero in estasi nell'ammirare gli affreschi di Giotto all'interno della Cappella degli Scrovegni, nella mia splendida città...Padova.

PICTURE POST: LIBRERIA ACQUA ALTA A VENEZIA

by 12:32 PM

La prima volta mi ci ha portato la Vale, una mia amica.
Erano anni che volevo vederla, ne sentivo sempre parlare con entusiasmi senza pari.

Poi l'entusiasmo ha toccato anche me e la particolarità di questa libreria l'ha resa una delle più belle che io abbia visto in giro per il mondo.
Incastrata tra calli all'improvviso la si scorge.

C'è l'odore di umido misto a salsedine che si insinua tra i libri quasi a proteggerli.
C'è la storia di una città unica.
Ci sono passi che inciampano, mani che sfiorano, scorci che fanno innamorare.
Il tempo lì dentro perde valore e non resta che immergersi tra quelle pagine.

Ecco la Libreria Acqua Alta a Venezia.























TRAVEL & FOOD: LE SARDE IN SAOR

by 8:13 AM



"Cibo di marinai e scorta da terraferma"


La notte dormo poco e quando mi sveglio o leggo, o penso.
In una di quelle volte che il mio pensiero ha vagato per lande desolate, ho avuto un'illuminazione.

Perchè nel blog non inserisco una pagina dedicata ai cibi scoperti in viaggio? E perché non chiedo anche ai viaggiatori di cucinarli assieme a me?
E così, folle come tutte le mie follie è cominciato questo progetto...stiamo ad osservarlo...


Ovviamente tutti i piatti di cui parlo e che provo a riprodurre parlano di luoghi che ho visitato, che hanno lasciato un'impronta anche attraverso il cibo.
Perchè è così, si viaggia anche per assaggiare quanto di più tipico hanno da offrire i luoghi. Che questo sia dietro l'angolo o dall'altra parte del mondo.

Ed inizio con un piatto che è di casa da sempre, un piatto Veneziano.
A cucinarlo con me una special guest, nonché una cuoca perfetta anche se lei lo nega sempre.
Mia madre.
Mia madre che con me condivide l'amore per i viaggi e che ama spadellare come una volta, come sua madre le aveva insegnato.

In casa sua in questo periodo c'è il calore della stufa e il profumo che la legna emana scricchiolando tra le faville.
E ovviamente la usa ancora per cucinare....

Le Sarde in saor

In Veneziano si chiamano sardee, ed è un pesce azzurro che il mare Adriatico ha sempre offerto ai pescatori. Nella cucina veneziana che poi si è sparsa in tutto il veneto le sarde in saor sono un antipasto di pesce e cipolle in agrodolce.
Eh lo so, detto così è un po' riduttivo.
Ma so per certo che chi le assaggia la prima volta non può che rimanerne estasiato.
Se poi il pesce e la cipolla non sono i vostri ingredienti preferiti, sono un altro paio di maniche.

Una volta non c'erano i frigoriferi e conservare gli alimenti era complicato, quindi ci si ingegnava come si poteva a mantenerli in condizioni ottimali il più a lungo possibile. Lo stesso valeva per i pescatori che stavano in mare parecchi giorni. Così è nata questa povera, ma ricca di sapore, ricetta; un piatto che si manteneva a lungo, e ancora oggi è più gustoso un giorno o due dopo la sua preparazione.
Saor significa sapore...immaginatene il gusto!



Ingredienti

Sarde fresche: la quantità è soggettiva, da mezzo chilo ad un chilo, sta a voi decidere, tanto comunque non ne rimarrà nessuna. 
Cipolla: tanta, anzi un po' di più di quello che state pensando.
Pinoli e uvetta sultanina: a chi piace, altrimenti vengono buone lo stesso.
Farina
Aceto di vino
Olio di girasole 

Procedimento (per fortuna c'era mia mamma eh!)

Se non l'ha fatto il pescivendolo, le sarde le dovete pulire voi. Può fare schifo, ma se le volete mangiarle senza la testa e le interiora è l'unica soluzione.
Disponetele poi sopra un tagliere o un piatto e infarinatele.
Scaldate in una padella due dita di olio (anche un po' di più, insomma ste sarde devono galleggiare e friggere) e tuffatele dentro quando è super caldo.
Quando un lato è dorato, giratele e poi mettetele sopra alla carta assorbente.
Dopo aver tagliato una quantità super abbondante di cipolla piangendo il dovuto necessario che neanche a leggere di Mr. Darcy ed Elizabeth scenderebbero lacrime così, mettetele ad appassire in una padella con dell'olio a piacere, aggiungendo in seguito l'aceto (circa il peso delle cipolle), i pinoli e l'uvetta sultanina. 
Prendete infine una terrina e disponete a strati le sarde e le cipolle, abbondando con quest'ultime ovviamente che serviranno a sigillare il tutto.
Mettete un peso sopra, lo so che fa un po' ridere, ma serve per compattare il tutto. Un piatto con un vaso da miele da un kg per esempio...
Aprite il frigo posizionatele in un ripiano a caso e non tiratele fuori per almeno 24 ore, se sono 48 ancora meglio.

Buon appetitoooooo!!



A Venezia le potete gustare come cichetti in molti bacari o come antipasto nelle osterie e nei ristoranti (ma nei ristoranti turistici vi sconsiglio vivamente di andare!).

La foto con mia mamma la prossima volta, promesso.






ZANDOMENEGHI PORTA L'IMPRESSIONISMO A PADOVA

by 10:29 AM



Mangio arte a colazione da quando ho avuto, molti anni fa la brillante idea di studiarla.
Una delle buone idee che ho avuto nella vita.
Il colore, le pennellate, sono state una piacevole conseguenza.
Un modo di esprimere, 
emozioni.
Poi sono cominciate le visite ai musei, quelle con artisti seri, del calibro di Monet, Manet, Picasso, Renoir...beh l'impressionismo mi ha sempre commosso.
Lo so, può sembrare stupidamente banale questa parola, ma chi ama l'arte sa di cosa parlo.
Brividi, occhi lucidi,
il voler toccare con mano quelle pennellate folte di colore che da sole non valgono nulla, ma se fai qualche passo indietro ti regalano il mondo intero.


Quindi potete vagamente immaginare la mia felicità nell'avere in mostra a Padova Zandomeneghi, un grande artista Veneto, che pochi conoscono, ma che ha da raccontare una storia: la sua e quella di tutti i personaggi che hanno abitato la sua vita e i suoi quadri.
Una mostra che Palazzo Zabarella dedica al maestro Veneziano a cento anni dalla sua morte.

Cento opere, cento quadri da leggere con tutta la calma di cui siamo capaci, la fretta è nemica dell'arte.
Ogni quadro ha il suo tempo per essere scoperto e ascoltato.



Zandomeneghi, nasce a Venezia, figlio di scultori. La passione per l'arte scorre nelle sue vene e sceglie scuole che prima lo portano nella sua città natale all'Accademia di Venezia, poi all'Accademia di Brera a Milano, infine a Firenze dove frequenta gli ambienti dei Macchiaioli.
Ad un certo punto si accorge di volere qualcosa di più, lascia la sua casa, la sua Italia, e si trasferisce a Parigi. Eh già, in quella Parigi pullulante di artisti e di mani impazienti di dipingere tele.
Gli inizi sono difficili, non è molto diverso dai giorni nostri. Cambiare Paese è sempre una sfida da gestire.
Comincia a lavorare come disegnatore per un giornale di moda, in qualche modo deve pur mantenersi, e continuerà a farlo per quindici anni...ma poi un giorno Degas (esatto, proprio lui!) lo invita a partecipare ad una mostra collettiva e qui avviene la svolta verso l'impressionismo, che fermava su tela, come una foto, il momento all'aria aperta, nei bar, per strada, nella vita di tutti i giorni.
Ed è questo che adoro.
La vita dipinta con dedizione di dettagli sfumati, imprecisi, sottolineati, marcati.
La vita che scorre tra i quadri come in un album di fotografie dove si riconoscono i volti di belle donne e di familiari, dove la passione ancora una volta torna ad essere la protagonista.

Non mi dilungo oltre sulla storia e la vita di questo meraviglioso artista, che mi ha nuovamente, dopo anni conquistata.
Vi invito a prendere parte a questo viaggio tra le sue opere, perché è proprio di un viaggio che stiamo parlando, influenzato da amici, parenti, conoscenti che l'hanno portato ad essere quello che è diventato.
Un viaggio estremamente affascinate.




Zandomeneghi è in mostra fino al 26 Gennaio al Palazzo Zabarella, che merita di essere visto a priori perché Ã¨ uno dei palazzi più belli di Padova.
La Mostra è promossa da Fondazione Bano che promuove e valorizza i beni di interesse storico e artistico dell'Arte Italiana dell'ottocento e novecento.

Vi consiglio la visita con una guida, per scorgere tutti quei particolari che molto spesso sfuggono, e per ascoltare una storia che vi appassionerà.
Per informazioni www.palazzozabarella.it o scrivete una mail a info@palazzozabarella.it

Aspetto le vostre impressioni!



IN BICI NELLA MARCA TREVIGIANA ALLA SCOPERTA DI VILLA MARCELLO E DEL PARCO DEL SILE

by 11:46 PM


"Ma dove vai bellezza in bicicletta
così di fretta pedalando con ardor?"


Eh, mica tanto di fretta pedalavo quei giorni nella Marca Trevigiana.
Perché andare di fretta quando tutto quello che mi sta attorno va vissuto con lentezza e sguardo di ammirazione?
E di nuovo mi ritrovo a parlare di una terra che amo moltissimo, il Veneto, la mia di terra, che ahimè non conosco come vorrei, ma che piano piano sto scoprendo aggiungendo pezzetti per completare il mio grande puzzle.

E cosa c'è di più bello nel pedalare in mezzo alla natura, alla scoperta di parchi e ville?

Ogni tanto spegniamolo il motore dell'auto e godiamoci il cinguettio degli uccellini, del sole caldo sulla pelle, del buon movimento della pedalata.
Il percorso inizia alla Rotonda di Badoere, una delle barchesse venete più belle e famose. La sua struttura a semicerchio che domina il paese di Morgano ospita sotto ai suoi portici molte botteghe.
Qui la Pro loco ha messo a disposizione le bici per andare alla scoperta del territorio.
Io amo andare in bici (forse dovrei farlo di più!) e scoprire luoghi non familiari è sempre un piacere. Pedalo guardandomi attorno, cerco di memorizzare le strade, le vie e quello che i miei occhi riescono a catturare.

Pronti, partenza, via!

Partendo dalla rotonda la prima tappa è una vera meraviglia: Villa Marcello a Levada di Piombino Dese.
Una Villa Veneta con i contro fiocchi in pieno stile palladiano e con un bellissimo giardino pieno di piante e fiori profumati. Ad ospitarmi per un pranzo veloce vista giardino e per la visita della splendida villa è il proprietario, discendente dell' antica famiglia Veneziana dei Marcello che mi spiega la storia di quel luogo e un po' di curiosità che non mancano mai in una villa antica.
Pensate che il nome veneziano della famiglia è composto da
mare+cielo = Marcello.
Affascinante direi...

Affascinante come il suo interno che lascia decisamente a bocca aperta. Decorata con affreschi e stucchi nel 1700, splende ancora di una bellezza raffinata che riporta indietro nel tempo. Tutto attorno circa 9 ettari di parco da ammirare in ogni suo angolo.



A malincuore riprendo in mano la bicicletta, un altro posto da scoprire mi attende per continuare il mio percorso: le sorgenti del Sile.
Sono un po' atipica lo so, ma la parola sorgente mi mette sempre emozione e curiosità. Il posto dove nasce un fiume sembra qualcosa di magico, che magico non è ed è semplice idrografia, ma il nome suona un poco romantico!
Il Parco Naturale regionale del Sile si estende su una superficie di circa 4000 ettari su 11 territori comunali sparsi nelle provincie di Padova, Treviso e Venezia, una cosa piccolina eh!
Si dice che il nome Sile potrebbe derivare dal latino silens- silenzioso (che mi piace un sacco) o dal nome pre-latino sila cioè canale (che mi piace un po' meno...).



Oasi, aree paludose dove le cicogne vanno a fare il proprio nido, impianti di itticoltura per la trota del Sile.
In bicicletta a caccia di fontanassi nel parco del Sile.
Mi piace.
I fontanassi sono delle pozze dove l'acqua sale in superficie sotto forma di bolle. Pensate che la zona è ricca di acque sotterranee che provengono dalle dolomiti risalendo poi in superficie.
Un susseguirsi di ponti di legno, alberi centenari e paesaggi che rilassano, lontani dal caos e dalla fretta, mete ideali per prendersi un po' di tempo ed ammirare la natura.
Un luogo dove passare del tempo, dove fermarsi e ascoltare il rumore della natura, intervallato da qualche verso di uccello o dalle ruote di altre bici che segnano il percorso...
Un luogo che mi è piaciuto tanto, da farmi promettere una nuova visita molto presto.

Pronti a salire in sella?




Info Utili.

Per contattare la pro loco di Morgano per il noleggio biciclette, informazioni per visite guidate e itinerari chiamate il numero 0422837219 oppure scrivete una mail a prolocomorgano@libero.it
Per le visite guidate alla Villa Marcello consultate il sito camarcello.it
Io ho soggiornato all'Hotel Villa Soligo, ma se siete in zona veneto, potete fare questo itinerario in giornata.

Se venite dall'estero o da qualche altra città italiana e non volete guidare, prendete in considerazione l'aeroporto di Treviso che è collegato a molte città con voli low cost!

COME ORGANIZZARE UN VIAGGIO IN ARGENTINA E UN PEZZETTO DI URUGUAY A MODO MIO

by 11:56 AM





Il mio metodo di organizzazione dei viaggi è sempre flessibile e infallibile allo stesso tempo.
Sono fatta così, mi armo di guide e pazienza, comincio a leggere, comincio a sottolineare e poi? Poi mi lascio andare al caso, non per tutto, però per gran parte delle cose.
Mi lascio consigliare da chi ci è stato, magari per qualche idea poco turistica, mi lascio prendere dall'emozione del non sapere bene cosa farò il giorno dopo, che tanto qualcosa da fare si trova.
Non state lì a pensare che agisco così da quando sono mamma, purtroppo o per fortuna ero così anche prima!
Ovviamente certi voli vanno prenotati con anticipo per non dover andare con una zattera attraverso l'Oceano Atlantico e per non dover dormire sotto i ponti...per tutto il resto c'è tempo e una carta di credito!
Questo è l'approccio che ho seguito anche per il mio viaggio in Argentina (e Uruguay).

Qui vi elenco le spese principali, giusto per farvi un'idea e convincervi ad andare a visitare questo Paese meraviglioso.

L'Argentina, non spaventatevi, non è costosa come tutti dicono, o almeno come tutti dicevano a me, la spesa che più incide è quella per i voli!

Ma andiamo con ordine.


Dall'Italia per l'Argentina non ci sono voli economici in alta stagione (eh sì, in Argentina l'alta stagione va da novembre a marzo quando c'è un bel calduccio ad aspettarvi). Il volo più economico che sono riuscita a trovare è stato con Alitalia, con la quale avevo già aperto un capitolo qui.
Economico insomma, visto che il costo è stato di circa 700 euro a/r ed il servizio così così.
Ho fatto Venezia-Roma e poi Roma-Buenos Aires per una bellezza di 14 ore di volo ininterrotto, sfidando il mio impellente bisogno di chiamare l'hostess per farmi scendere un attimo.
Come ripeto sempre, se ce l'ho fatta io, lo può fare chiunque.
Ma i voli necessari non sono finiti qui. Se in quindici giorni volete vedere un po' di Argentina dovete scordarvi di noleggiare un'automobile per guidare da nord a sud, proprio non si fa, le distanze in questo Paese sono enormi, più che enormi, quindi con mio sommo piacere l'unica soluzione è stata prenotare altri voli interni.
Voli prenotati anche questi in anticipo, con la Aerolinas Argentina:
Le tratte sono state: 
Montevideo (ho fatto una scappata in Uruguay)-Buenos Aires/ Buenos Aires-Iguazù.
Iguazù-Buoenos Aires/ Buenos Aires-El Calafate (Turbolentissimo, ma niente paura eh!!!)
El Calafate-Buenos Aires.
Per la totale bellezza di 700 euro.

Ecco, i costi grossi sono finiti e ora tutto è godevolmente in discesa, o salita, beh dipende dal punto di vista!

Come vi scrivevo sopra, quindici giorni in Argentina sono veramente pochi quindi bisogna un po' decidere i posti che si vogliono vedere, quelli che hanno la priorità e quelli che boh ci ritornerò prima o poi.
Io volevo vedere le cascate Iguazu e il Perito Moreno: capite bene che ho scelto due posti l'uno all'estremo nord e l'altro all'estremo sud del Paese.

A Buenos Aires quattro giorni non sono sufficienti, ma pazienza quelli avevo da dedicare. Ho dormito all'Hotel Posta Carretas con 45 € a notte per una tripla. Hotel in zona centrale, pulito con una piccola piscina interna e una colazione super! Se la colazione in Argentina ha il dulce de leche, beh, la giornata inizia super bene.
Pranzare e cenare è economico e se siete vegetariani, al vostro ritorno non lo sarete più.

Dall' Argentina mi sono spostata in Uruguay per qualche giorno. Dal porto di Buenos Aires partono giornalmente traghetti che approdano a Colonia del Sacramento, un carinissimo paesino sul mare, ma io dovevo raggiungere Montevideo quindi ho preso un autobus che in un paio di ore mi ha portato nella capitale. Copritevi perché all'interno del bus tira aria...condizionata.
Costo traghetto+bus circa 80 euro

A Montevideo ho dormito al Days Inn per un costo di circa 60 euro a notte per la camera tripla, assistenza medica compresa.
Altre spese grosse in Uruguay non ne ho avute, visto che sono andata a trovare amici, che mi hanno fatto assaggiare la migliore carne dello stato cucinata sulle braci a casa loro.

A Iguazù faceva molto caldo, no di più, ma le cascate erano un mio sogno (ve le racconto in altro post). Ho soggiornato all'hotel Lilian, niente di che (non mi ricordo il prezzo, ma comunque economico), ma visto l'affollamento in città è stato quello che ho trovato. La colazione mmmm... non aveva il dulce de leche, quindi vedete un po' voi.
L'entrata alle cascate costa circa 30 euro e vale per due giorni, così da poter visitare le cascate in tutti i percorsi proposti.

A El Calafate vi si aprirà il mondo e vedrete un'Argentina difficile da dimenticare, diciamo pure indimenticabile.
Spazi infiniti, natura allo stato puro e...il Perito Moreno.
Ho soggiornato a Las Avurtadas Hosteria con 75 euro a notte per la camera tripla, carinissima locanda con personale gentilissimo. Poi una locanda che mette ad asciugare le lenzuola all'aria in giardino, per me guadagna cento punti in più.
Per i pasti non c'è molta scelta, il paese è piccolo...ma vi assicuro che la qualità è stupefacente ad un costo medio basso.
L'entrata al Perito Moreno costa circa 20 euro e ci si può passare un'intera giornata. Le attività sono molte, e con poche decine di euro si può prendere un traghetto che vi porta fin sotto al ghiacciaio. Io ho visitato il Parco lungo il percorso classico.

Come avrete capito ciò che maggiormente influisce nel viaggio è il costo del volo intercontinentale e i voli interni, per il resto le soluzioni sono molte. Tenete presente che in alta stagione si fa fatica a trovare sistemazioni, quindi meglio muoversi per tempo!
Tutto quello che ho visto di città in città senza programmare (decidendolo passo dopo passo) ve lo racconterò dettagliatamente e con la lacrimuccia.
Scriverò di luoghi, persone, e di quanto è buona la carne Argentina!






IL PRIMO ON THE ROAD NON SI SCORDA MAI: INGHILTERRA E SCOZIA

by 12:09 PM





Pensavo al mio primo on the road.

C'e sempre un primo on the road nella storia di un viaggiatore.
Magari il vostro è stato negli Stati Uniti, o in Australia, o in qualsiasi altro paese.
Il mio è stato a spasso tra Inghilterra e Scozia.
L'idea probabilmente era nata dai voli economici che la gentile Ryan Air stava vendendo, e io da brava squattrinata non mi sono lasciata sfuggire l'opportunità!
Venezia-Stansted.
Mi ricordo che all'aeroporto di Treviso sono stata ferma quasi due ore in aereo, perché un aereo precedente aveva in qualche modo lesionato la pista e serviva tempo per sistemarla.
Ovviamente questo ritardo ha creato disagi; infatti arrivata a destino, la macchina prenotata on line non era più disponibile perché era stata già assegnata a qualcun altro...
Poco male, a parte un'altra lunga attesa, la mia compagna di viaggio sarebbe stata una carinissima Clio con tettuccio apribile!
Un bell'affare in un paese dove ad agosto piove un giorno sì e l'altro pure!
Proprio così! La Gran Bretagna non è esattamente un'isola in cui il sole splende tutti i giorni, ma vi assicuro che quando splende tutto assume un aspetto incredibile.
Niente programmi, solo la prima notte prenotata, e poi via alla scoperta, lasciando un po' tutto, come nel mio stile, al caso...

Dieci giorni, in un paese di cui ci si innamora a prima vista. Perché anche se piove, se la nebbia sale all'improvviso, se la colazione dopo qualche giorno non va più giù, tu continui ad amarlo incondizionatamente.

Lasciato l'aeroporto, un susseguirsi di paesini e città mi hanno accolta, alcuni con qualche sorpresa, altri un po' meno.
In alcuni mi sono fermata a dormire, in altri ci sono stata di passaggio, ma mi hanno lasciato comunque un segno, un ricordo che ancora porto nella memoria, nitido e forte.




Lincoln
Ok, passa che la macchina era stata data a qualcun altro per il ritardo aereo, ma anche il B&B? In realtà il proprietario aveva perso o non so cosa la prenotazione, e dopo il panico iniziale mi ha trovato una splendida sistemazione da un suo vicino. Tutto è bene quel che finisce bene! 
La piccola cittadina inglese dà il nome a tutta la contea (Contea...Baggins...scusate) di Lincolnshire.
Da non perdere la cattedrale con le sue grandi torri che risale al XIII secolo, e il castello che è di origina Normanna, un castello in Gran Bretagna non si nega a nessuno, ricordate che ne incontrerete molti e non potrete fare a meno di fermarvi ad ammirarli e, se possibile, di visitarli!


York

Di York ricordo scoiattoli lungo le mura della città, e l'immagine di me stessa che leggo la guida seduta accanto ad un lampione sotto la cattedrale! Mi è piaciuta tanto, con quella sua aria inglese e un pizzico di pioggia fine fine. Ho alloggiato in un B&B che aveva bambole e pagliacci con il volto di ceramica sparsi per la casa. Devo essere sincera, erano inquietanti e la padrona di casa era truccata come loro, con rossetto rosso e le guance ancora di più. Anche qui stanza e bagno in comune con moquette in pieno British style.
La città medioevale, perfettamente conservata, merita assolutamente una visita lungo il vostro viaggio....
A York c'è anche un carinissimo museo sui Vichinghi. Il Jorvik Viking si trova in centro città ed è quasi una giostra che guida il visitatore alla scoperta di storie e curiosità sul mondo vichingo, e anche sugli odori che aleggiavano nell'aria in quel periodo.


Angelo del nord
Solo il nome mi fa sobbalzare, misto tra leggende celtiche e "fresco" romanticismo. In realtà è una statua che si incontra percorrendo la strada verso i borders creata da un'artista inglese. Un angelo in acciaio di dimensioni enormi alto 20 metri e con un'apertura alare di 54 metri. Impressionante, non scherzo.
Fermatevi, scendete e andate a vederlo da vicino. Originale, spettacolare. Posizionato in mezzo alla natura, sembra spiccare il volo.... 





Alnwick
Se dico Alnwick penso ad Harry Potter! Nessun libro parla di questa località, ma alcune scene di due film del maghetto sono state girate proprio qui. Infatti ne "La pietra filosofale" e "La camera dei Segreti" il castello è stato usato per filmare le scene in esterno di Hogwarts. Ci si può entrare e ovviamente non è l'unica cosa da vedere ad Alnwick: tra musei, castelli in buono stato e non, pub e il mare c'è da scoprire una zona meravigliosa. 




Vallo di Adriano
Vi avviso, se cercate di raggiungere il vallo di Adriano, mettetevi l'animo in pace, non lo troverete. Sarà più facile andare a caso e poi all'improvviso andarci a sbattere. Diciamo che le indicazioni stradali non erano il massimo, e al tempo viaggiavo con una cartina di quelle di carta, avete presente?
In ogni caso io mi aspettavo un muro di solide e alte dimensioni, quasi immaginandomi battaglie che lì attorno si erano combattute (ho pensato in grande). In realtà, della grande fortificazione fatta costruire dall'Imperatore Adriano è rimasta una buona testimonianza, ma ovviamente non dove cercavo io, e mi sono accontentata di alcuni resti.
Suvvia è stato bello lo stesso!


Holy Island o Isola Santa

Un'isola tidale di una bellezza selvaggia e unica. Un'isola quindi soggetta al fenomeno delle maree, un po' come Mont Saint Michel, ma secondo me molto più bella e molto meno turistica. In realtà il suo nome originale era Lindsfarne, ma poi una battaglia molto sanguinosa avvenuta con i vichinghi ha trasformato il nome in isola santa...
Un luogo quasi magico, dove i tetti delle case sono barche rovesciate e dove il profumo del mare portato dal vento incessante racconta di storie e leggende.
Mi raccomando controllate gli orari della marea per non restare prigionieri del mare.




Kelso
Kelso si trova nella parte scozzese dei borders (i borders costituiscono l'area di confine tra Inghilterra e Scozia). Sorge lungo il fiume Tweed, quello che dà il nome a quel bellissimo tessuto di lana tipico della Scozia; proprio lungo le sue sponde ho comprato una coperta che ancora, dopo anni e lavaggi, uso e adoro!
In centro città, in uno di quei meravigliosi e perfetti giardini con l'erba sempre perfettamente perfetta ho assistito ad un matrimonio in pieno stile scozzese con tanto di kilt per lo sposo!
Da vedere l'abbazia, la Smailhom tower, i pub e i giardini; non tralasciate le passeggiate all'aria aperta, che anche con la pioggia fanno sempre bene! 





Melrose
Questo piccolo e carinissimo paesino Scozzese è molto famoso per la sua spettacolare Abbazia (e anche per essere il posto dove è nato il rugby a 7).
Tutto attorno natura e tanto verde e ancora tanto verde e natura, e fish and chips da mangiare nella carta di giornale.
Le rovine dell'abbazia vi faranno perdere la cognizione del tempo, sarete catapultato nel Medioevo, quando i monaci cistercensi l'hanno fondata.

Edimburgo
Per prima cosa, non pretendete di trovare un alloggio ad Edimburgo in agosto se non avete prenotato mesi prima, soprattutto durante il festival internazionale degli artisti. No, non pretendetelo.
Edimburgo non si descrive in poche righe, ma è indubbio che sia una città da scoprire in ogni angolo, con calma e pazienza, quella che purtroppo durante l'on the road non ho potuto avere. Il festival aveva invaso le vie, e per quanto spettacolare fosse mi ha precluso molte delle cose che volevo fare.
Per avere una vista sulla città salite a Calton Hill, beh e se poi avete letto One Day, avrà tutto più senso!

Stirling
Nemmeno a Stirling è stato facile trovare un alloggio, ma alla fine qualcosa si trova sempre, anche se si trattava di una casa di facili costumi, che però aveva una camera disponibile... l'alternativa era dormire in macchina! Era sera, faceva freddo ed era tardi, un letto andava più che bene mentre nel locale di sotto non so bene cosa si facesse, o meglio lo so ma non importa. Beh, volete sapere una cosa, in quel "postaccio" che poi si è rivelato meglio del previsto ho fatto la mia migliore colazione inglese con vista sulle verdi colline! Mai essere prevenuti.
Quindi a Stirling cosa si deve vedere? Ovviamente il museo nazionale della città che racconta la storia di un personaggio abbastanza famoso di nome Wallace. Non sapete chi sia? E se vi dico BraveHeart con Mel Gibson?
Proprio a Stirling si era combattuta la prima guerra di indipendenza scozzese, e William Wallace sconfisse l'esercito inglese.




Highlands
Natura allo stato puro, colline che si incrociano, colore verde, ma di un verde che sembra quasi finto, corsi d'acqua, ruscelli, aria pura e fresca: benvenuti nelle Higlands.
Una regione montuosa che passa attraverso la Scozia da est ad ovest. Poca popolazione, meglio così, per godere appieno di un paesaggio unico nel suo genere. Se ci passate in un giorno piovoso, vi prego, aspettatene uno di sole, e quello che vedrete resterà indelebile nella vostra memoria!
La zona è estesa e anche qui poche righe non bastano per descrivere tutto quello che c'è da vedere, ma consiglio almeno una capatina ad Inverness a cercare il mostro di Lochness e una al castello di Eliean Donan per annusare un poco l'atmosfera da ultimo immortale...vi assicuro però, che c'è molto di più!




Fort Williams
Da una parte il Ben Nevis e dall'altra una miriade di isole: punto di partenza per molte escursioni dai paesaggi mozzafiato immersi nella cultura celtica.
Molte sono le gite da fare sulla montagna, ma di notevole interesse è anche quella alla distilleria di whisky. Per gli amanti del vizio come me verrete catapultati tra gli effluvi di questo nettare che viene distillato con l'acqua che scende dal Ben Nevis dal quale il liquore locale prende il nome. Fate spazio in valigia e portatevi a casa un souvenir che purtroppo non durerà nel tempo, ma vi farà sicuramente felici!

Skye Island
Da Fort Williams si raggiunge attraversando un panoramico ponte. L'ho visitata in giornata, attraversando quell'unica strada che passa tra montagne e lungo coste frastagliate con qualche indicazione in gaelico e tante vacche highlander che si fermano in mezzo alla strada e tu non puoi far niente se non aspettare che si spostino o che la gentile signora della macchina dietro più abituata di te a queste incursioni scenda e vada a spaventare il pelosone con uno "sho sho" ...e l'animale con la pigrizia che sembra la mia in una domenica pomeriggio sul divano, lentamente muove le zampe e va a brucare sul ciglio della strada. Adoro queste cose, ma è anche vero che se la signora non fosse scesa di sicuro sarei ancora in macchina ad aspettare...





Carlisle
Ci sono città in cui ci si ferma senza un preciso perché, sono di passaggio tra un luogo e l'altro, e sono particolari, e anche nel loro anonimato hanno una storia da raccontare. Il proprietario del B&B che mi ha ospitato era il fratello gemello di Antony Hopkins con le braccia costellate di tatuaggi del mondo compresa una grande ancora, mi piaceva.
Per il resto vi dico la verità, come sempre del resto...non mi ricordo un bel niente di questa cittadina...

Lake District
Collego la parola Lake District ad un film che mi sta molto a cuore: Viaggio in Inghilterra con un Antony Hopkins nei panni dello scrittore Lewis, creatore delle cronache di Narnia. Il film non è ambientato nel Lake district, solo una scena lo è: e mi è bastata per innamorarmene. Associo luoghi a libri e a film, eternamente e romanticamente, anche se lo nego quasi sempre. Mi piace l'idea di esserci stata, solo di passaggio, di aver visto laghi avvolti da nebbia che poi si è tramutata in pioggia lasciando un poco di malinconia nell'aria, nei pensieri, nel tragitto...

Grantham
Chi non ha mai sentito parlare di Grantham? Io per esempio, non ne sapevo l'esistenza prima di capitarci molto per caso, dopo che la delusione causata da Nottingham mi ha fatto allungare la strada verso la contea di Lincolnshire.
Invasata di Robin Hood pensavo di trovare la foresta di Sherwood, ma penso di averla voluta intercettare dal lato sbagliato e quindi non ho potuto incontrare nè Fra' Tac nè Little John, una sconfitta! Però ho scoperto che Grantham è stata la città natale della Lady di Ferro, Margaret Tatcher e ha visto un Isaac Newton studente fare l'esperimento della mela! 

Stamford
A Stamford ho assaporato il sole che non mi scaldava da qualche giorno. Ho camminato a piedi nudi sull'erba più soffice del mondo ed ho guardata stesa su di essa un cielo azzurro tempestato di nuvole dalle forme più strane. Vicino, delle papere starnazzavano tra il fiume e la terra felici almeno quanto me.
La città si trova a metà strada tra Londra e York e conserva quell'aria da tredicesimo secolo.




Cambridge
E a Cambridge vuoi non passarci prima del ritorno? Una giornata non è sufficiente purtroppo, ma è meravigliosamente bella per lasciarci un buon proposito di ritornare. Non l'ho ancora fatto, ma ci spero ancora!
Sede di una delle università più antiche del mondo, nel mezzo ci scorre il fiume Cam sul quale si svolgono le famose gare di canottaggio. Strade acciottolate, verdi parchi, la vita universitaria e pub deliziosi dove perdersi in una pinta di birra... 

E poi di nuovo a Stansted, dove il cerchio si chiude.
Scrivendo di questo viaggio, riguardando le foto che avevo raccolto in un album,
già, un album di carta, pieno di foto scattate con una reflex analogica e stampate su carta fotografica, mi è presa una nostalgica voglia di rivivere quei luoghi, così lontani e cosi vicini.
Un viaggio passato, in un soffio, come tutti i viaggi vissuti intensamente.


[Chiedo scusa per la poca nitidezza delle foto, ma alcune, come vi dicevo, sono analogiche...ma che importa? La bellezza dei ricordi....]


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